Warcraft: Leggende
In tutti i 5 volumi ci sono molte storie autoconclusive, ma nonostante ciò, queste piccole storielle valgono. Per chi come me ADORA la storia di Warcraft, questo "Manga" (tra virgolette perchè non credo si possa definire un manga vero e proprio) dovrebbe essere ben accettato nei nostri scaffali. Certo non è un capolavoro, ma è comunque molto bello avere in mano delle storie che parlano di uno dei videogiochi più interessanti di sempre.
Le storielle, come già detto, meritano, anche se non le consiglio a chi non conosce o apprezza la storia di Warcraft. Nonostante le storie siano corte, hanno secondo me delle belle trame e anche dei bei disegni, che cambiano da capitolo a capitolo (autori e disegnatori diversi), e comunque ricordo che possono insegnarci qualcosa di nuovo su questo bellissimo universo. Voto 7, non consideratelo un voto basso.
Le storielle, come già detto, meritano, anche se non le consiglio a chi non conosce o apprezza la storia di Warcraft. Nonostante le storie siano corte, hanno secondo me delle belle trame e anche dei bei disegni, che cambiano da capitolo a capitolo (autori e disegnatori diversi), e comunque ricordo che possono insegnarci qualcosa di nuovo su questo bellissimo universo. Voto 7, non consideratelo un voto basso.
Questi 5 volumi si propongono di raccontare vicende ambientate nel mondo di Warcraft, inserite in un periodo temporale non sempre ben definito. Sono quasi tutte storielle autoconclusive da una quarantina di pagine l'una, eccezion fatta per le vicende del tauren Trag, che vanno ad occupare i primi 4 volumi.
I racconti sono ambientati logicamente nell'universo di Warcraft che tutti i giocatori più o meno accaniti di World of Warcraft e Warcraft 3 conosceranno più o meno bene (Dalaran, Kalimdor, Northrend e altri ancora). Anche i protagonisti variano sempre, essendo le storie ambientate in epoche e luoghi diversi, e possono spaziare dagli umani ai non-morti, dagli orchi agli elfi, dai nani ai tauren e chi più ne ha più ne metta, vanno insomma a coprire tutta la "fauna" di questo mondo.
Anche stilisticamente parlando le storie son quasi sempre diverse da loro, sia per stile del disegno che per la sceneggiatura, visti gli autori sempre diversi.
Spesso le storie ruotano intorno a una morale che emerge solitamente verso la fine, morali a volte poco originali e a volte di più, ma tutto sommato nulla di nuovo per gli appassionati di fantasy o di manga "giapponesi". Questo credo sia un altro concetto da approfondire: così come la trilogia di Sunwell, anche questo viene chiamato manga, ma non lo è: per essere chiamato manga un fumetto dev'essere almeno scritto o disegnato da un giapponese, e in questa serie ce ne sono appena 2 o 3, senza contare il fatto che si legge come un normale fumetto, ovvero da sinistra a destra. Credo che sia stato definito manga proprio per attirare una più larga fetta di lettori, altrimenti a questo punto sarebbero manga anche Diabolik e Dylan Dog.
Comunque, continuando il discorso della parte tecnica, i disegni sono costituiti da alti e bassi (si alternano tavole molto dettagliate e altre troppo semplicistiche), ma nel complesso li riterrei buoni. Anche come livello, le storie sono sempre senza troppe pretese, per cui qualcuna rasenta il ridicolo mentre altre sono molto carismatiche; globalmente parlando appunto, darei un 7.
Infine consiglierei questo manga solo se siete appassionati di fantasy (e avete forti basi a riguardo, anche se non necessariamente di Warcraft) e se vi piacciono storie semplici e autoconclusive. Se siete però alla ricerca di manga concettualmente complessi o storie più mature tenetevene lontani.
Ottima l'edizione J-Pop come sempre, anche se si sarebbe sperato in un maggior numero di pagine a volume.
I racconti sono ambientati logicamente nell'universo di Warcraft che tutti i giocatori più o meno accaniti di World of Warcraft e Warcraft 3 conosceranno più o meno bene (Dalaran, Kalimdor, Northrend e altri ancora). Anche i protagonisti variano sempre, essendo le storie ambientate in epoche e luoghi diversi, e possono spaziare dagli umani ai non-morti, dagli orchi agli elfi, dai nani ai tauren e chi più ne ha più ne metta, vanno insomma a coprire tutta la "fauna" di questo mondo.
Anche stilisticamente parlando le storie son quasi sempre diverse da loro, sia per stile del disegno che per la sceneggiatura, visti gli autori sempre diversi.
Spesso le storie ruotano intorno a una morale che emerge solitamente verso la fine, morali a volte poco originali e a volte di più, ma tutto sommato nulla di nuovo per gli appassionati di fantasy o di manga "giapponesi". Questo credo sia un altro concetto da approfondire: così come la trilogia di Sunwell, anche questo viene chiamato manga, ma non lo è: per essere chiamato manga un fumetto dev'essere almeno scritto o disegnato da un giapponese, e in questa serie ce ne sono appena 2 o 3, senza contare il fatto che si legge come un normale fumetto, ovvero da sinistra a destra. Credo che sia stato definito manga proprio per attirare una più larga fetta di lettori, altrimenti a questo punto sarebbero manga anche Diabolik e Dylan Dog.
Comunque, continuando il discorso della parte tecnica, i disegni sono costituiti da alti e bassi (si alternano tavole molto dettagliate e altre troppo semplicistiche), ma nel complesso li riterrei buoni. Anche come livello, le storie sono sempre senza troppe pretese, per cui qualcuna rasenta il ridicolo mentre altre sono molto carismatiche; globalmente parlando appunto, darei un 7.
Infine consiglierei questo manga solo se siete appassionati di fantasy (e avete forti basi a riguardo, anche se non necessariamente di Warcraft) e se vi piacciono storie semplici e autoconclusive. Se siete però alla ricerca di manga concettualmente complessi o storie più mature tenetevene lontani.
Ottima l'edizione J-Pop come sempre, anche se si sarebbe sperato in un maggior numero di pagine a volume.
