Miyamoto Musashi
È ormai un dato di fatto che le opere degli autori che hanno fatto la storia del manga moderno suscitino in me un'attrazione irresistibile. Al fianco del "dio dei manga" Osamu Tezuka, nella mia lista dei mangaka preferiti si erge la figura di Shōtarō Ishinomori, uno dei fumettisti più prolifici in assoluto, al punto da aggiudicarsi l'altisonante appellativo di "re dei manga". Autore di celebri opere fantascientifiche come Cyborg 009 e Ryū - Il ragazzo delle caverne, Ishinomori ha anche dato vita ad alcune biografie a fumetti, tra cui spiccano quella sulla vita sregolata di Hokusai, uno degli artisti più grandi di tutti i tempi, e quella riguardante la lotta concreta e insieme interiore affrontata dal samurai più famoso della storia, Musashi Miyamoto. Costui, ispirando numerose trasposizioni letterarie - in primis, lo stranoto romanzo di Eiji Yoshikawa - e cinematografiche (lo pseudo-documentario Miyamoto Musashi - Sōken ni haseru yume, prodotto e sceneggiato dal grande Mamoru Oshii), non è stato soltanto un eccezionale guerriero, ma anche un vero e proprio filosofo della "via della spada", nonché autore di un corposo trattato dal titolo Il libro dei Cinque Anelli.
Ed è proprio basandosi sulla suddivisione in cinque parti della suddetta opera (ognuna di esse, infatti, fa riferimento a un "elemento" ben preciso: Terra, Acqua, Fuoco, Vento e infine Vuoto) che Ishinomori elabora, in un unico volume, le vicende più rilevanti sul formidabile spadaccino giapponese. Ad eccezione del maldestro Matahachi, inventato proprio da Yoshikawa per fare da contraltare allo stoico protagonista, nel manga di Ishinomori sono presenti tutti personaggi più importanti del romanzo originale, dal maestro della scuola Hōzōin al bonzo Takuan, dalla giovane Ōtsu (qui solo Tsu) fino a Sasaki Kōjiro, il rivale più temibile di Musashi. Da segnalare che nell'ultimo capitolo del manga viene narrata rapidamente anche la vecchiaia di Musashi, così come gli eventi occorsi a Ōtsu. Ecco, se vogliamo trovare un macroscopico difetto nel Musashi scritto e disegnato dal "re dei manga" a metà dagli Anni Settanta lo possiamo individuare proprio nella narrazione troppo rapida: alcuni sprazzi della vita di Musashi vengono infatti delineati con una certa superficialità, mentre altri sono stati del tutto omessi o abbreviati. A parte questo, ci troviamo davanti a un conciso ma comunque efficace ritratto di una delle figure storiche più affascinanti di sempre.
Per quanto riguarda i disegni, secondo alcuni lo stile di Ishinomori è piuttosto "essenziale", ma al riguardo devo decisamente dissentire: l'autore cura con attenzione i dettagli delle ambientazioni, degli edifici e degli abiti; d'altro canto, il design dei personaggi è tipicamente retrò e, a secondi dei gusti, può piacere o meno. A me piace moltissimo e ai miei occhi risulta parecchio gradevole e funzionale. L'edizione italiana è a cura dell'ormai fallita Planeta DeAgostini e dal momento che il volume in questione tradotto nella nostra lingua è divenuto ormai introvabile, ho dovuto sopperire a tale mancanza acquistando una copia in castigliano. La casa editrice spagnola ci propone un tomo di quasi cinquecento pagine corredato in incipit da alcune tavole a colori su carta patinata, mentre in appendice un blandissimo apparato redazionale in cui il curatore, Marc Bernabé, si prodiga in una sorta di presentazione generica di Ishinomori. Per concludere, sebbene il tema centrale dell'opera non sia trattato in maniera approfondita come nel noto e, a mio avviso, troppo prolisso Vagabond di Takehiko Inoue, tutto sommato Musashi è un manga che riesce a intrattenere a dovere qualunque appassionato di samurai e storia giapponese.
Ed è proprio basandosi sulla suddivisione in cinque parti della suddetta opera (ognuna di esse, infatti, fa riferimento a un "elemento" ben preciso: Terra, Acqua, Fuoco, Vento e infine Vuoto) che Ishinomori elabora, in un unico volume, le vicende più rilevanti sul formidabile spadaccino giapponese. Ad eccezione del maldestro Matahachi, inventato proprio da Yoshikawa per fare da contraltare allo stoico protagonista, nel manga di Ishinomori sono presenti tutti personaggi più importanti del romanzo originale, dal maestro della scuola Hōzōin al bonzo Takuan, dalla giovane Ōtsu (qui solo Tsu) fino a Sasaki Kōjiro, il rivale più temibile di Musashi. Da segnalare che nell'ultimo capitolo del manga viene narrata rapidamente anche la vecchiaia di Musashi, così come gli eventi occorsi a Ōtsu. Ecco, se vogliamo trovare un macroscopico difetto nel Musashi scritto e disegnato dal "re dei manga" a metà dagli Anni Settanta lo possiamo individuare proprio nella narrazione troppo rapida: alcuni sprazzi della vita di Musashi vengono infatti delineati con una certa superficialità, mentre altri sono stati del tutto omessi o abbreviati. A parte questo, ci troviamo davanti a un conciso ma comunque efficace ritratto di una delle figure storiche più affascinanti di sempre.
Per quanto riguarda i disegni, secondo alcuni lo stile di Ishinomori è piuttosto "essenziale", ma al riguardo devo decisamente dissentire: l'autore cura con attenzione i dettagli delle ambientazioni, degli edifici e degli abiti; d'altro canto, il design dei personaggi è tipicamente retrò e, a secondi dei gusti, può piacere o meno. A me piace moltissimo e ai miei occhi risulta parecchio gradevole e funzionale. L'edizione italiana è a cura dell'ormai fallita Planeta DeAgostini e dal momento che il volume in questione tradotto nella nostra lingua è divenuto ormai introvabile, ho dovuto sopperire a tale mancanza acquistando una copia in castigliano. La casa editrice spagnola ci propone un tomo di quasi cinquecento pagine corredato in incipit da alcune tavole a colori su carta patinata, mentre in appendice un blandissimo apparato redazionale in cui il curatore, Marc Bernabé, si prodiga in una sorta di presentazione generica di Ishinomori. Per concludere, sebbene il tema centrale dell'opera non sia trattato in maniera approfondita come nel noto e, a mio avviso, troppo prolisso Vagabond di Takehiko Inoue, tutto sommato Musashi è un manga che riesce a intrattenere a dovere qualunque appassionato di samurai e storia giapponese.
Nelle mie recensioni non sono solita soffermarmi su particolari quali il prezzo o l'edizione delle opere che prendo in esame: preferisco giudicarle per ciò che sono, senza lasciarmi influenzare da altri fattori esterni. Anche quando il mio giudizio è negativo non penso quasi mai al fatto che avrei potuto spendere i miei soldi in maniera più proficua, né vesto i panni dell'ambientalista della domenica piangendo la morte di tutti gli alberi sacrificati allo scopo. Questa, però, è una di quelle volte, almeno per quanto riguarda l'aspetto pecuniario della faccenda. Se "Miyamoto Musashi" fosse stato semplicemente un brutto manga avrei anche potuto abbozzare, ma non sopporto l'idea di aver speso quasi dodici euro in qualcosa che, a dispetto dell'enorme potenziale in gioco, non mi ha lasciato nulla.
Sebbene sia conosciuto principalmente per le sue grandi abilità di spadaccino Musashi Miyamoto visse, in certo senso, molteplici vite in una: fu infatti anche stratega, filosofo, scrittore e artista, largamente apprezzato e celebrato in ognuno di questi ambiti. Discernere la realtà dalle numerose leggende che ispirò non è facile, anche perché parte dei documenti riguardanti alcune fasi della sia esistenza, come ad esempio ciò che accadde immediatamente dopo lo scontro con Kojirō Sasaki - le cui circostanze sono tuttora oggetto di feroci dibattiti - è andata perduta. Tra le innumerevoli opere di finzione che ruotano attorno alla sua figura vale la pena di ricordare "Musashi", romanzo dal sapore squisitamente picaresco ad opera di Eiji Yoshikawa su cui si basa il non così picaresco "Vagabond" di Takehiko Inoue. Ishinomori, tuttavia, opta per un taglio decisamente più biografico: cercate quindi di non rimanerci troppo male se nel suo manga Sasaki non gira con una scimmietta appollaiata sulla spalla o se non esiste alcun Matahachi che funga da contraltare morale al nostro eroe.
La struttura dell'opera si rifà a quella del "Libro dei cinque anelli", il più famoso tra quelli scritti dal Kensei (lett. "santo spadaccino"). Gli anelli o elementi in questione sono quelli della dottrina taoista, vale a dire terra, acqua, fuoco, vento e vuoto, a cui corrispondono altrettante età di Musashi. Personalmente ritengo che un unico volume, per quanto effettivamente più grosso del normale, sia a malapena sufficiente ad elencare le tappe salienti del suo cammino personale e spirituale, per il cui svolgimento sarebbe servito, se non il quintuplo, almeno il triplo dello spazio a disposizione. Come se non bastasse la sceneggiatura risulta sgraziata, poco fluida, quasi un balbettio sconnesso. È brutto da dire, ma almeno nel caso di "Miyamoto Musashi" - unica sua opera che abbia letto fino a questo momento - Ishinomori dà il meglio di sé nelle frequenti sequenze mute, di gran lunga le migliori del manga.
Quantunque parlare di OOC (acronimo di "Out Of Character") sia inappropriato, inoltre, non posso negare che mi aspettavo tutt'altra caratterizzazione per Musashi, fin troppo "shōnenizzato" per i miei gusti. Tutti gli altri personaggi sono tristemente non pervenuti, a parte qualche suo occasionale avversario che riesce a spiccare sugli altri. Sasaki, invece, è un ben misero antagonista, appena un gradino sopra lo status di macchietta.
Come si può vedere dalle anteprime delle immagini vi è un vero e proprio abisso fra la copertina (fatta da un altro autore) e l'interno, dove il tratto è tanto grezzo in termini di character design quanto estremamente dettagliato nella resa di ogni più piccolo elemento di scena. Poco da dire a tale proposito, in quanto si tratta di uno stile di disegno e di concepimento delle tavole che ricalca in tutto e per tutto quello dell'epoca e che vede nello stesso Ishinomori uno dei suoi più grandi esponenti.
Sarebbe cambiato qualcosa se avessi una conoscenza più vasta delle sue opere e se sentissi mio lo spirito dei manga e degli anime degli Anni Settanta? Al primo interrogativo posso provare a rispondere in qualsiasi momento, mentre il secondo, essendo nata due decenni più tardi, è destinato a rimanere privo di risoluzione. Nell'attuale stato delle cose, tuttavia, il mio voto non può che essere un 5 che, lungi dall'essere un modo per rifarmi della delusione a cui sono andata incontro, esprime tutto il mio rammarico per un'occasione a mio avviso sprecata.
Sebbene sia conosciuto principalmente per le sue grandi abilità di spadaccino Musashi Miyamoto visse, in certo senso, molteplici vite in una: fu infatti anche stratega, filosofo, scrittore e artista, largamente apprezzato e celebrato in ognuno di questi ambiti. Discernere la realtà dalle numerose leggende che ispirò non è facile, anche perché parte dei documenti riguardanti alcune fasi della sia esistenza, come ad esempio ciò che accadde immediatamente dopo lo scontro con Kojirō Sasaki - le cui circostanze sono tuttora oggetto di feroci dibattiti - è andata perduta. Tra le innumerevoli opere di finzione che ruotano attorno alla sua figura vale la pena di ricordare "Musashi", romanzo dal sapore squisitamente picaresco ad opera di Eiji Yoshikawa su cui si basa il non così picaresco "Vagabond" di Takehiko Inoue. Ishinomori, tuttavia, opta per un taglio decisamente più biografico: cercate quindi di non rimanerci troppo male se nel suo manga Sasaki non gira con una scimmietta appollaiata sulla spalla o se non esiste alcun Matahachi che funga da contraltare morale al nostro eroe.
La struttura dell'opera si rifà a quella del "Libro dei cinque anelli", il più famoso tra quelli scritti dal Kensei (lett. "santo spadaccino"). Gli anelli o elementi in questione sono quelli della dottrina taoista, vale a dire terra, acqua, fuoco, vento e vuoto, a cui corrispondono altrettante età di Musashi. Personalmente ritengo che un unico volume, per quanto effettivamente più grosso del normale, sia a malapena sufficiente ad elencare le tappe salienti del suo cammino personale e spirituale, per il cui svolgimento sarebbe servito, se non il quintuplo, almeno il triplo dello spazio a disposizione. Come se non bastasse la sceneggiatura risulta sgraziata, poco fluida, quasi un balbettio sconnesso. È brutto da dire, ma almeno nel caso di "Miyamoto Musashi" - unica sua opera che abbia letto fino a questo momento - Ishinomori dà il meglio di sé nelle frequenti sequenze mute, di gran lunga le migliori del manga.
Quantunque parlare di OOC (acronimo di "Out Of Character") sia inappropriato, inoltre, non posso negare che mi aspettavo tutt'altra caratterizzazione per Musashi, fin troppo "shōnenizzato" per i miei gusti. Tutti gli altri personaggi sono tristemente non pervenuti, a parte qualche suo occasionale avversario che riesce a spiccare sugli altri. Sasaki, invece, è un ben misero antagonista, appena un gradino sopra lo status di macchietta.
Come si può vedere dalle anteprime delle immagini vi è un vero e proprio abisso fra la copertina (fatta da un altro autore) e l'interno, dove il tratto è tanto grezzo in termini di character design quanto estremamente dettagliato nella resa di ogni più piccolo elemento di scena. Poco da dire a tale proposito, in quanto si tratta di uno stile di disegno e di concepimento delle tavole che ricalca in tutto e per tutto quello dell'epoca e che vede nello stesso Ishinomori uno dei suoi più grandi esponenti.
Sarebbe cambiato qualcosa se avessi una conoscenza più vasta delle sue opere e se sentissi mio lo spirito dei manga e degli anime degli Anni Settanta? Al primo interrogativo posso provare a rispondere in qualsiasi momento, mentre il secondo, essendo nata due decenni più tardi, è destinato a rimanere privo di risoluzione. Nell'attuale stato delle cose, tuttavia, il mio voto non può che essere un 5 che, lungi dall'essere un modo per rifarmi della delusione a cui sono andata incontro, esprime tutto il mio rammarico per un'occasione a mio avviso sprecata.
In un unico volume, la storia e soprattutto la filosofia del celeberrimo (e ammantatato di colorazioni mitiche) spadaccino vissuto tra il XVI ed il XVII secolo. Una vita totalmente dedicata alla ricerca della perfezione, non solo nell'uso della katana, ma anche in altri ambiti, diciamo più artistici. Ricerca che, malgrado tutto, non ha mai avuto fine, dato che Musashi non è mai stato del tutto soddisfatto di sé. E' emblematico il fatto che nel manga venga spesso raffigurato intento ad intagliare una statua di legno, che a lavoro ultimato viene immancabilmente da lui stesso distrutta, poichè non soddisfatto dell'opera.
La narrazione parte dalla gioventù del protagonista, fino alla sua morte. Ci vengono mostrati gli avvenimenti salienti della sua vita, i suoi più famosi duelli, le sue rinunce ed i suoi pensieri, che forse sono la parte più interessante dell'opera. Non dimentichiamo che Musashi in età avanzata scrisse diverse opere, la più famosa delle quali è "Il libro dei cinque anelli".
Ishinomori Shotaro tratteggia splendidamente un Giappone medioevale, ricco di contrasti, dove violenza e raffinatezza convivono, e lo fa con grande maestria. L'autore non adopera retini, ma solo il pennino: lavoro da certosino, che si esalta soprattutto negli scorci architettonici. Forse l'unica cosa che mi lascia perplesso è il modo in cui vengono disegnate le fattezze dei personaggi, ma si tratta solo di un'opinione personale.
La narrazione parte dalla gioventù del protagonista, fino alla sua morte. Ci vengono mostrati gli avvenimenti salienti della sua vita, i suoi più famosi duelli, le sue rinunce ed i suoi pensieri, che forse sono la parte più interessante dell'opera. Non dimentichiamo che Musashi in età avanzata scrisse diverse opere, la più famosa delle quali è "Il libro dei cinque anelli".
Ishinomori Shotaro tratteggia splendidamente un Giappone medioevale, ricco di contrasti, dove violenza e raffinatezza convivono, e lo fa con grande maestria. L'autore non adopera retini, ma solo il pennino: lavoro da certosino, che si esalta soprattutto negli scorci architettonici. Forse l'unica cosa che mi lascia perplesso è il modo in cui vengono disegnate le fattezze dei personaggi, ma si tratta solo di un'opinione personale.
"Musashi", di Shotaro Ishinomori, è la storia di uno dei più famosi famosi spadaccini giapponesi mai esistiti, ovvero Miyamoto Musashi, in seguito protagonista anche del più prolifico Vagabond, manga di Takehiko Inoue.
Bisogna premettere che, la figura storica di Miyamoto Musashi, oltre ad essere celebre come guerriero spadaccino, è anche famosa per le sue doti letterarie. Infatti, una delle sue opere più significative è il libro dei cinque anelli (五輪の書) ed è considerato un classico dei trattati sulla strategia militare.
Il trattato di strategia bellica è anche conosciuto col nome di "libro dei cinque elementi", ovvero Terra, Acqua, Fuoco, Vento, Vuoto: gli elementi di cui all'epoca si credeva composta la realtà.
Allo stesso modo è diviso anche il manga di Shotaro Ishinomori. Il libro della Terra (infanzia) tratta in generale l'arte della spada; quello dell'Acqua descrive specificamente le tecniche della scuola fondata dall'autore; quello del Fuoco le tecniche di combattimento; quello dell'Aria le tecniche delle altre scuole; il libro del Vuoto (vecchiaia), l'ultimo, espone le conclusioni filosofiche dell'insegnamento: una volta raggiunto l'apice della tecnica si devono dimenticare le regole e agire con la più grande e spontanea istintività.
Ed è questo che il lettore si trova davanti. La figura storica di Miyamoto Musashi, dall'infanzia fino alla sua prima uccisione; dalla sua cattura alla sua maturazione interiore; dal timore che incute al massimo del suo splendore, al momento della sua morte.
Il tratto: il tratto è grandioso. Limitato l'uso dei retini, Ishinomori dimostra la propria maestria nel tratteggio tipico a cui ci ha abituato. Un disegno che va oltre le parole, e che regala forte impatto emotivo ad ogni tavola.
L'edizione italiana: volume unico a cura di Planeta de Agostini
- prezzo 11.95 €. In effetti è un prezzo alto, ma il volume conta più di 500 pagine, è un bel mattoncino cartaceo non indifferente. Presenti ad inizio volume alcune pagine a colori su carta patinata.
- carta bianca, poco trasparente
- assenza di sovra copertina; copertina simil rigida; rilegatura a filo
In breve: come ho già detto per "Ryu, il ragazzo delle caverne", sempre di Ishinomori, il manga merita di essere acquistato all'istante. È uno di quei must che non deve mancare nella collezione di qualsiasi collezionista e/o amante dei manga. La spesa è un po' eccessiva, ma ne vale sicuramente la pena.
Bisogna premettere che, la figura storica di Miyamoto Musashi, oltre ad essere celebre come guerriero spadaccino, è anche famosa per le sue doti letterarie. Infatti, una delle sue opere più significative è il libro dei cinque anelli (五輪の書) ed è considerato un classico dei trattati sulla strategia militare.
Il trattato di strategia bellica è anche conosciuto col nome di "libro dei cinque elementi", ovvero Terra, Acqua, Fuoco, Vento, Vuoto: gli elementi di cui all'epoca si credeva composta la realtà.
Allo stesso modo è diviso anche il manga di Shotaro Ishinomori. Il libro della Terra (infanzia) tratta in generale l'arte della spada; quello dell'Acqua descrive specificamente le tecniche della scuola fondata dall'autore; quello del Fuoco le tecniche di combattimento; quello dell'Aria le tecniche delle altre scuole; il libro del Vuoto (vecchiaia), l'ultimo, espone le conclusioni filosofiche dell'insegnamento: una volta raggiunto l'apice della tecnica si devono dimenticare le regole e agire con la più grande e spontanea istintività.
Ed è questo che il lettore si trova davanti. La figura storica di Miyamoto Musashi, dall'infanzia fino alla sua prima uccisione; dalla sua cattura alla sua maturazione interiore; dal timore che incute al massimo del suo splendore, al momento della sua morte.
Il tratto: il tratto è grandioso. Limitato l'uso dei retini, Ishinomori dimostra la propria maestria nel tratteggio tipico a cui ci ha abituato. Un disegno che va oltre le parole, e che regala forte impatto emotivo ad ogni tavola.
L'edizione italiana: volume unico a cura di Planeta de Agostini
- prezzo 11.95 €. In effetti è un prezzo alto, ma il volume conta più di 500 pagine, è un bel mattoncino cartaceo non indifferente. Presenti ad inizio volume alcune pagine a colori su carta patinata.
- carta bianca, poco trasparente
- assenza di sovra copertina; copertina simil rigida; rilegatura a filo
In breve: come ho già detto per "Ryu, il ragazzo delle caverne", sempre di Ishinomori, il manga merita di essere acquistato all'istante. È uno di quei must che non deve mancare nella collezione di qualsiasi collezionista e/o amante dei manga. La spesa è un po' eccessiva, ma ne vale sicuramente la pena.
Musashi... Basta il nome per evocare nella mente racconti epici sull’arte della spada e di combattimenti fra samurai dell’antico Giappone. Myamoto Musashi è prima di tutto un specie eroe nazionale, essendo riconosciuto come miglior spadaccino della sua era, ma non è solo questo, Musashi è un abile militare e un abile scrittore. Infatti l’opera disegnata da Shotaro Ishinomori racconta la vita di Myamoto Musashi proprio come egli l’ha narrata nel suo libro: “Il libro dei cinque anelli” suddividendo il tutto in cinque libri (appunto gli anelli).
All’interno dell’opera autoconclusiva di Ishinomori si scopre come il più grande spadaccino di tutti i tempi abbia vissuto, chi abbia incontrato, come, perché, come è morto, e soprattutto i motivi che lo hanno spinto a vivere in un determinato modo, ciononostante lasciando la figura di Myamoto Musashi avvolta in un velo di mistero.
Tale opera non è semplicemente un manga fine a se stesso, ma è un modo alternativo per imparare un argomento che altrimenti risulterebbe quasi sconosciuto in un paese come il nostro, anche se in serie televisive recenti si è fatto molto riferimento a questa figura.
Il disegno è molto espressivo, il tratto non è né spigoloso né morbidissimo, è un mix che rende perfettamente l’idea di ciò che vuol trasmettere l’autore. Le scende di combattimento non sono molto dinamiche, però trasmettono un senso di rispetto verso la figura rappresentata, che viene ampliato dall’orgoglio proprio del personaggio.
Ulteriore punto a favore dell’opera è la rappresentazione di una natura ostile, fin troppo reale, grazie all’uso di molta china.
L’edizione della Planeta DeAgostini è normale, l’albo è maneggevole e non presenta difetti di rilegatura, però si possono muovere due critiche: una per la carta troppo leggera e l’altra per l’assenza di una sovra copertina che avrebbe reso l’albo molto più curato e bello, come meriterebbe. Tutto sommato però nel complesso risulta un edizione buona che rientra nei canoni di normalità.
Consiglio questa opera a chi è appassionato di storie e di cultura giapponese, sicuramente il tema narrato non è il più semplice di questo mondo però risulta lo stesso molto interessante e appassionante; se invece si cerca una lettura leggera credo che questo non sia il titolo adatto.
Voto conclusivo un meritatissimo 8, peccato perché avrebbe sicuramente potuto meritare di più come opera. Come considerazione finale aggiungo che se la storia fosse stata ampliata creando un volume per ognuno dei cinque libri, si sarebbe raggiunto un livello superiore per l’opera.
KiraSensei
All’interno dell’opera autoconclusiva di Ishinomori si scopre come il più grande spadaccino di tutti i tempi abbia vissuto, chi abbia incontrato, come, perché, come è morto, e soprattutto i motivi che lo hanno spinto a vivere in un determinato modo, ciononostante lasciando la figura di Myamoto Musashi avvolta in un velo di mistero.
Tale opera non è semplicemente un manga fine a se stesso, ma è un modo alternativo per imparare un argomento che altrimenti risulterebbe quasi sconosciuto in un paese come il nostro, anche se in serie televisive recenti si è fatto molto riferimento a questa figura.
Il disegno è molto espressivo, il tratto non è né spigoloso né morbidissimo, è un mix che rende perfettamente l’idea di ciò che vuol trasmettere l’autore. Le scende di combattimento non sono molto dinamiche, però trasmettono un senso di rispetto verso la figura rappresentata, che viene ampliato dall’orgoglio proprio del personaggio.
Ulteriore punto a favore dell’opera è la rappresentazione di una natura ostile, fin troppo reale, grazie all’uso di molta china.
L’edizione della Planeta DeAgostini è normale, l’albo è maneggevole e non presenta difetti di rilegatura, però si possono muovere due critiche: una per la carta troppo leggera e l’altra per l’assenza di una sovra copertina che avrebbe reso l’albo molto più curato e bello, come meriterebbe. Tutto sommato però nel complesso risulta un edizione buona che rientra nei canoni di normalità.
Consiglio questa opera a chi è appassionato di storie e di cultura giapponese, sicuramente il tema narrato non è il più semplice di questo mondo però risulta lo stesso molto interessante e appassionante; se invece si cerca una lettura leggera credo che questo non sia il titolo adatto.
Voto conclusivo un meritatissimo 8, peccato perché avrebbe sicuramente potuto meritare di più come opera. Come considerazione finale aggiungo che se la storia fosse stata ampliata creando un volume per ognuno dei cinque libri, si sarebbe raggiunto un livello superiore per l’opera.
KiraSensei
Il manga di Ishinomori Shotaro raccont le gesta di Miyamoto Musashi: militare e scrittore giapponese, ufficialmente riconosciuto come il più grande spadaccino della sua epoca. L’autore decide di seguire fedelmente l’opera più nota del samurai, sintesi di tutta la sua esperienza: “Il libro dei cinque anelli”.
“Musashi” è un manga da studiare attentamente prima di giudicare.
Possiede tavole di grande, grandissima potenza espressiva: una natura ostile all’uomo divinamente rappresentata mediante l’uso massiccio di chine; i duelli sono svolti con attenti e preziosi primi piani; la solennità e l’orgoglio che accompagna il protagonista fuoriesce violentemente già dalle prime pagine a colori.
Le vicende del leggendario samurai vengono raccontate in chiave strettamente oggettiva, quasi distaccata, tentando di non alterare inconsapevolmente l’aura di mistero e grandiosità che gira attorno al personaggio principale.
Questo manga non è un esempio della capacità giapponese nel narrare e saper disegnare storie mediante il fumetto; né un libro storico: è la perfetta unione dei due. Nella lettura dell’opera attorno a Miyamoto Musashi si crea un ambiente, si forma un’ atmosfera; non è il protagonista a piegarsi al susseguirsi degli eventi, ma sono gli eventi a seguire il volere del protagonista.
Leggendo il volume non sono riuscito ad affezionarmi all’eroe del XVII secolo, ma ho provato grande rispetto per esso; non divertimento ma interesse e curiosità m’hanno accompagnato fino alla fine del manga.
Riguardo il tratto di Ishinomori Shotaro non c’è che dire: fantastico e realistico, ricco di chine e povero di retini, adatto a ciò di cui si fa carico.
L’edizione della Planeta DeAgostini, ahimè, non è all’altezza del contenuto: buona rilegatura ma carta leggera e un errore di stampa (un doppio tratto quasi impercettibile) che, nella mia copia, si riscontra due pagine sì, due pagine no. Non avrebbero di certo guastato una sovra copertina e maggiori dati di carattere informativo riguardo le vicende di Miyamoto Musashi. Ma lamentarsi è inutile.
Consigliato solo ai veri intenditori,
i novellini rischierebbero d’annoiarsi e non cogliere la grandezza di questo manga.
Voto: 8,5.
“Musashi” è un manga da studiare attentamente prima di giudicare.
Possiede tavole di grande, grandissima potenza espressiva: una natura ostile all’uomo divinamente rappresentata mediante l’uso massiccio di chine; i duelli sono svolti con attenti e preziosi primi piani; la solennità e l’orgoglio che accompagna il protagonista fuoriesce violentemente già dalle prime pagine a colori.
Le vicende del leggendario samurai vengono raccontate in chiave strettamente oggettiva, quasi distaccata, tentando di non alterare inconsapevolmente l’aura di mistero e grandiosità che gira attorno al personaggio principale.
Questo manga non è un esempio della capacità giapponese nel narrare e saper disegnare storie mediante il fumetto; né un libro storico: è la perfetta unione dei due. Nella lettura dell’opera attorno a Miyamoto Musashi si crea un ambiente, si forma un’ atmosfera; non è il protagonista a piegarsi al susseguirsi degli eventi, ma sono gli eventi a seguire il volere del protagonista.
Leggendo il volume non sono riuscito ad affezionarmi all’eroe del XVII secolo, ma ho provato grande rispetto per esso; non divertimento ma interesse e curiosità m’hanno accompagnato fino alla fine del manga.
Riguardo il tratto di Ishinomori Shotaro non c’è che dire: fantastico e realistico, ricco di chine e povero di retini, adatto a ciò di cui si fa carico.
L’edizione della Planeta DeAgostini, ahimè, non è all’altezza del contenuto: buona rilegatura ma carta leggera e un errore di stampa (un doppio tratto quasi impercettibile) che, nella mia copia, si riscontra due pagine sì, due pagine no. Non avrebbero di certo guastato una sovra copertina e maggiori dati di carattere informativo riguardo le vicende di Miyamoto Musashi. Ma lamentarsi è inutile.
Consigliato solo ai veri intenditori,
i novellini rischierebbero d’annoiarsi e non cogliere la grandezza di questo manga.
Voto: 8,5.
Questo manga, come ben si può capire dal titolo, racconta la vita del più famoso samurai del Giappone, Takezo Shinmen, meglio conosciuto in seguito come Musashi Miyamoto.
Il manga è edito in Italia da Planeta de Agostini, in una edizione decente ad un prezzo poi non molto alto... si, è vero che son 12 euro, ma considerato l'elevato numero di pagine (ben 484!) il rapporto qualità/prezzo è onestissimo. Poi bisogna considerare le parecchie pagine a colori, presenti all'inizio del volume, che fungono come una sorta di introduzione. Il manga è poi realizzato da un autore colossale, Ishinomori Shotaro, conosciuto anche con l'appellativo di "re dei manga".
Tornando alla storia: si narra della vita del giovane Takezo che, fin da piccolo, vuole percorrere la via katana, e divenire quindi il samurai più forte del Giappone. Scappa dal suo villaggio natale, aiutato dalla sorellastra Tsuu, dopo aver ucciso tre persone. In seguito vagherà per tutto il Giappone in cerca di abili persone da sfidare, tralasciando qualsiasi altra cosa, come il suo amore per la sorellastra. La storia quindi è molto interessante.
I disegni sono molto particolari, innanzitutto risalgono a molti anni fa, e inoltre è completamente assente (o quasi) l'uso dei retini, e tutto è rappresentato con la china... e devo dire che l'effetto è molto bello, soprattutto nei paesaggi.
Consiglio questo manga a tutti i fan di Shotaro Ishinomori, ma anche a tutti coloro che vogliono conoscere le gesta del più famoso samurai del Giappone.
Il manga è edito in Italia da Planeta de Agostini, in una edizione decente ad un prezzo poi non molto alto... si, è vero che son 12 euro, ma considerato l'elevato numero di pagine (ben 484!) il rapporto qualità/prezzo è onestissimo. Poi bisogna considerare le parecchie pagine a colori, presenti all'inizio del volume, che fungono come una sorta di introduzione. Il manga è poi realizzato da un autore colossale, Ishinomori Shotaro, conosciuto anche con l'appellativo di "re dei manga".
Tornando alla storia: si narra della vita del giovane Takezo che, fin da piccolo, vuole percorrere la via katana, e divenire quindi il samurai più forte del Giappone. Scappa dal suo villaggio natale, aiutato dalla sorellastra Tsuu, dopo aver ucciso tre persone. In seguito vagherà per tutto il Giappone in cerca di abili persone da sfidare, tralasciando qualsiasi altra cosa, come il suo amore per la sorellastra. La storia quindi è molto interessante.
I disegni sono molto particolari, innanzitutto risalgono a molti anni fa, e inoltre è completamente assente (o quasi) l'uso dei retini, e tutto è rappresentato con la china... e devo dire che l'effetto è molto bello, soprattutto nei paesaggi.
Consiglio questo manga a tutti i fan di Shotaro Ishinomori, ma anche a tutti coloro che vogliono conoscere le gesta del più famoso samurai del Giappone.