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Calu11

Volumi letti: 28/28 --- Voto 7,5
Se qualcuno pensa che F - Motori in pista sia un semplice spokon manga che ricalca le linee di Capitan Tsubasa si sbaglia di grosso. Il manga di Noboru Rokuda racconta la storia di Gunma Akagi, un ragazzo giapponese figlio di Soichiro Akagi (a capo di una delle aziende più potenti del Giappone dal secondo dopoguerra), nato da una relazione con una prostituta. Mal accolto in casa, Gunma è conosciuto nella zona più per i danni e il baccano creato che per altro. L'unica sua ambizione, dopo esser andato a Tsubuka per vedere una gara turismo, è quella di diventare il pilota più veloce del mondo e puntare alla Formula 1.

La storia è molto intricata, piena di vicende sportive e non. Il tema centrale non è tanto la scalata ai vertici dell'automobilismo, quanto la riflessione sulla vita, sulle occasioni che si hanno, le opportunità, le difficoltà della vita e molto altro. Il tutto si divide tra il percorso di Gunma e quello dell'azienda, più nello specifico tra il padre e i fratelli Yuma e Shoma. Tra gossip, complotti, incidenti mortali e colpi bassi, la vita si altalena fra successi e sconfitte, anche quando tutto sembra andare per il meglio.

Non è così banale la carriera di Gunma. Cosa a cui siamo abituati quando leggiamo uno spokon è la tendenza degli autori a esagerare sui successi dei protagonisti che, nella vita reale, è assolutamente inimmaginabile. Più che un manga sportivo, pare di leggere un thriller mescolato a un giallo. Il punto debole, a mio parere, è che Rokuda si perde troppo in queste vicissitudini e il lettore non trova la concentrazione e la voglia di continuare a leggere, togliendo spazio alla parte puramente sportiva.

I disegni sono davvero eccelsi: dalle vetture ai dettagli paesaggistici, il mangaka tiene sempre alto il livello del proprio tratto, riempiendo ogni spazio di dettagli interessanti, curando maniacalmente ogni cosa. Dunque, F - Motori in pista è consigliato a tutti, anche non solo a chi non segue il mondo della Formula 1. Sembra una copia di Slam Dunk con temi trattati differenti, ma piazzandosi un gradino sotto al manga di Inoue. Il problema rimane nella trama non sportiva, troppo lunga e considerata troppo più importante e che, alla fine, sembra non portare a nessuna conclusione.


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alita2

Volumi letti: 28/28 --- Voto 8
Ho letto questo fumetto all'uscita, molti anni or sono, ma ancora oggi penso sia un'opera adulta dove la fine non è scontata, dove la storia è dura come un pugno allo stomaco, Rocky Joe è un metro di paragone (chi non l'ha letto faccia un giro alla prima fumetteria a ricercare i numeri!).
Il disegno è datato e certo non è al passo con i tempi, ma tutti dovrebbero avvicinarsi al mondo di sogni-realtà di Gunma e del suo motto: "nessuno può starmi davanti". Della sua voglia di velocità, di superare se stesso e superare l'ombra che lo precede.
Un'opera che parte con atmosfera comica, la mano di Dash Kappei ci accompagna nei primi numeri per poi prendere una piega più difficile, meno leggera, una storia meno facile da vendere al pubblico, si direbbe poco commerciale oggi giorno.
Prosegue con una serie di veri drammi ambientati sì nel mondo delle corse, ma anche nella famiglia imprenditoriale, nei ricordi del dopoguerra del padre, dei fratellastri e dei loro fantasmi. La storia del nostro protagonista va a intrecciare tutti questi personaggi, e racconta le loro storie, uno fra tutti l'inseparabile amico d'infanzia e compagno di sogno Tamotsu, l'uomo che seguirà il protagonista, come meccanico e amico, nel passaggio da semplice sbandato-campagnolo, a pilota di formula 1.
Un'insieme di personaggi, dei loro sogni, dei loro drammi e della vita semplicemente da leggere e restare colpiti fino alla fine.

Utente970

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Utente970

Volumi letti: 14/28 --- Voto 6
<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>

Comprai questo manga non certo per amore della Formula 1, né per qualche ricordo legato alle vecchia messa in onda televisiva, ma semplicemente per il suo autore, Noboru Rokuda, il genio dietro Dash Kappei. Avevo ben chiaro che questa sarebbe stata un'opera più seria ma contavo su una buona miscela degli eventi, che poi non si sono verificati con il mio conseguente abbandono della testata. Cos'è che mi ha fatto abbandonare la lettura? È presto detto, mi sembrava di leggere una telenovela piena di idiozie, a causa del tentativo di emozionare attraverso una forzata complicazione degli eventi quasi l'autore volesse emulare a tratti la profondità di un Rocky Joe. Il manga invero parte con una certa ironia, il protagonista Gunma è uno spericolato che non sa fare altro che danni, si becca qualche pestaggio ma sa essere inaspettatamente serio in ciò che lo interessa. Purtroppo quasi subito le rivalità familiari (e non) diventano di botto animate e la cosa più ironica è che il perno intorno a cui tutto questo gira, ovvero il protagonista, ne è all'oscuro. Del resto Gunma non è un tipo brillante, solo combattivo e onesto, quindi la sua inconsapevolezza è giustificabile. Meno sopportabile sono i suoi irritanti parenti: il padre è un pazzo con un carattere instabile e teorie tutte sue sulla virilità ostentata, un vecchiaccio che oltretutto durante la guerra ha fatto una scempiaggine a dir poco pagliaccesca nel dare una certa somma ad una certa persona illudendosi che potesse gestirsela. Il fratello maggiore di Gunma invece è un buono a nulla inutile che si fa spennare, lo zio non si capisce cosa vuole ma si sa che farà danni, il minore è cardiopatico e sembrava l'unico decente, ma all'improvviso si rivela piacevolmente più tosto del previsto prendendo però come obbiettivo da battere proprio il fratello che l'ha sempre trattato bene. Come se non bastasse, altri personaggi sono ridicoli, la cameriera diventa una vittima carnale che accetta il suo fato per un amore non corrisposto ed ignaro, il padre del meccanico amico di Gunma per motivi a dir poco opinabili e tirannici arriva a dare una bottigliata al figlio ecc... Gunma a sua volta ha in pista un concetto delle corse da autoscontro e tendente all'antisportività, senza contare un paio di gag... assurde e volgarotte, quasi da Kappei. Se a tutto ciò aggiungiamo un inaspettato decesso sottolineato, possiamo dire che stavolta Rokuda ha cercato di fare davvero la regina del dramma, stancando ed insultando l'intelligenza del lettore con personaggi talvolta veramente troppo fessi e incapaci di mantenere un'atmosfera equilibrata. La cosa che poi non mi spiego e come la ragazza che sembrava dover quantomeno essere secondario oggetto di sprono per Gunma sia stata (fin dove sono arrivato) una semplice comparsa. Insomma, un manga per certi versi utile per conoscere alcuni elementi di questo mondo automobilistico partendo da quello dei principianti, e in cui va riconosciuto a Rokuda tutto sommato un impegno nel cercare di uscire dai soliti schemi semplicistici, ma anche nel suo genere rimane fondamentalmente un opera non riuscita a mio avviso e certamente non era ciò che mi aspettavo.


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Godai

Volumi letti: 28/28 --- Voto 8
Cominciamo affermando che F-Motori in Pista non è assolutamente soltanto un manga sportivo, perchè questo ne ridurrebbe la gran varietà di temi che sono affrontati nel corso di tutto lo svolgimento della storia. Il mondo delle corse, infatti, riveste sì un ruolo importante, ma è un ruolo d’ambientazione e di sfondo dove un grande cast di personaggi si muove nelle proprie vicende personali.
La storia ha come protagonista Gunma Akagi, figlio illegittimo di un grande uomo d’affari, che dopo la morte della madre inizia a vivere nella casa del padre insieme ai fratellastri in maniera sregolata causando grandi disagi al buon nome della famiglia Akagi. Nelle sue scorribande Gunma corre all'impazzata per le strade della campagna con un trattore modificato dal suo amico Tamotsu, un ragazzo mite ma un genio della meccanica e insieme coltivano il sogno di entrare in un team ed arrivare, uno come pilota l'altro come meccanico, alla Formula 1.
Gunma va via da casa Akagi tra il disprezzo di suo padre e dei suoi fratelli e ben presto seguito da Tamotsu tenterà la fortuna a Tokyo cercando di entrare nel mondo delle corse.
Ma F-Motori in pista è un caleidoscopio di situazioni e le corse diventeranno ben presto una metafora della vita di Gunma che sarà ricca di emozioni forti proprio come una bella gara di Formula 1.
Amore, morte, ambizione, politica e intrighi famigliari si alternano in tutto il corso della storia, ma il tema che ricorre è il rapporto conflittuale con la figura di un padre troppo grande con il confronto che, anche se nascosto, è sempre presente.
La trama a volte è troppo forzata in certi eventi e l'introduzione del personaggio di Jesus è francamente incomprensibile per la distonia che ha quest'ultimo con il resto della storia.