Level E
Trama: Sulla terra vivono diverse specie di alieni, alcuni buoni altri no; sta ad un gruppo di soldati comandati dal Principe Baka, (un alieno capo di un'alleanza interstellare, che si occupa di tenere i rapporti, tra le varie specie extraterrestri), in modo che non commettano atti che potrebbero nuocere alla terra; per esempio: fare scoprire la loro vera identità agli esseri umani.
La trama è finita! (cosa che mi fece desistere all'uscita del manga dall'acquistarlo; per poi ritornare sui miei passi convinto dai numerosi pareri positivi trovati in rete). Ma sta qui il bello questo manga non è un mero clone clone della serie di film "Man In Black"come potebbe sembrare dalle premesse iniziali. Il merito va all'autore dell'opera Yoshihiro Togashi, dato che in questa miniserie di 3 tankobon riesce a concatenare varie storie, sia lunghe che brevi, sempre condite da elementi horror, weird e molto ciniche.
A partire dallo pseudo protagonista il principe Baku, di cui tutti osannano la sconfinata intelligenza, ma che invece di metterla al servizio dell'universo, si prodiga ad usarla per demenziali esperimenti, in cui sono coinvolti gli umani, alle prese con gli alieni. E cosi si va da un manga che all'improvviso si trasforma in una specie di Jrpg, ho in una puntata di "ai confini della realtà", insomma il mangaka riesce a trasformare ogni spunto di storia cui, è protagonista una razza aliena in un racconto completamente originale, se non completamente fuori di testa!
Grafica: I disegni sono piuttosto realistici, danno il meglio però quando Togashi si mette a fare le astronavi aliene e le vere sembianze degli axtraterrestri molto strani e a volte disturbanti, quindi promossi.
Valutazione: Ripeto, il manga lo avevo snobbato all'inizio, proprio perchè la trama sembra banale, e lo è ma l'autore ha il pregio di aver proposto storie originali nonostante l'argomento strabusato, in più come valore aggiunto l'opera nelle varie storie ha una certa continuità, in modo da appunto creare una sorta di filo conduttore per tutti i numeri dell'opera.
VOTO:7.6
La trama è finita! (cosa che mi fece desistere all'uscita del manga dall'acquistarlo; per poi ritornare sui miei passi convinto dai numerosi pareri positivi trovati in rete). Ma sta qui il bello questo manga non è un mero clone clone della serie di film "Man In Black"come potebbe sembrare dalle premesse iniziali. Il merito va all'autore dell'opera Yoshihiro Togashi, dato che in questa miniserie di 3 tankobon riesce a concatenare varie storie, sia lunghe che brevi, sempre condite da elementi horror, weird e molto ciniche.
A partire dallo pseudo protagonista il principe Baku, di cui tutti osannano la sconfinata intelligenza, ma che invece di metterla al servizio dell'universo, si prodiga ad usarla per demenziali esperimenti, in cui sono coinvolti gli umani, alle prese con gli alieni. E cosi si va da un manga che all'improvviso si trasforma in una specie di Jrpg, ho in una puntata di "ai confini della realtà", insomma il mangaka riesce a trasformare ogni spunto di storia cui, è protagonista una razza aliena in un racconto completamente originale, se non completamente fuori di testa!
Grafica: I disegni sono piuttosto realistici, danno il meglio però quando Togashi si mette a fare le astronavi aliene e le vere sembianze degli axtraterrestri molto strani e a volte disturbanti, quindi promossi.
Valutazione: Ripeto, il manga lo avevo snobbato all'inizio, proprio perchè la trama sembra banale, e lo è ma l'autore ha il pregio di aver proposto storie originali nonostante l'argomento strabusato, in più come valore aggiunto l'opera nelle varie storie ha una certa continuità, in modo da appunto creare una sorta di filo conduttore per tutti i numeri dell'opera.
VOTO:7.6
Eccomi a recensire il mio quinto manga. Lo ammetto, sto procedendo un po' a naso, ma fino ad ora non ho mai preso cantonate e infatti questo di Yoshihiro Togashi è un gran bel fumetto. Il tema portante dell'opera è il rapporto tra extraterrestri ed umani senza però la solita dicotomia che si protrae in incredibili lotte a livello planetario.
Il principe alieno Baka, umanoide del pianeta Dogra, tira le fila dei vari episodi che compongono "Level E" e incontra molti personaggi umani e altri alieni che si trovano tutti a recitare su uno stesso palcoscenico fatto di satira e comicità schietta. L'autore non rinuncia a gag anche banali che, tuttavia, sotto la lente di una tale fantasia creatrice assumono nuova vita; questo anche grazie al disegno, davvero fantastico. A tal proposito non possiamo fare a meno di notare la duttilità di questo mangaka il quale a seconda dei personaggi, del tipo di storia o anche solo per le direttive del suo genio bizzarro ci mostra vignette perfettamente inchiostrate, altre solo abbozzate come i disegni di un bimbo, altre ancora piene di trattini a evidenziare ombre e volumi, o ancora tavole a tutta pagina con dei contorni netti che si insinuano anche nei particolari più raccapriccianti di mostri o alieni. C'è una singola immagine che mi ha particolarmente colpito (alla pagina 14 dell'episodio "Love me tender", in basso a sinistra): qui Togashi in maniera totalmente gratuita, o almeno credo, disegna il principe Baka a mo' di Picasso. Un saggio di bravura e conoscenza che non manca di far ridere di gusto.
L'edizione Panini Comics è molto buona. La pagine sono un po' piccole e spesso, per leggere al meglio dialoghi e immagini, ci si deve avvicinare ma la rilegatura è resistente e permette di fare pressione nell'apertura delle pagine, quel tanto che basta per vedere bene senza pero' rischiare di danneggiare questo gioiello di manga. Manco a dirlo, l'aver ideato e disegnato quest'opera da solo non fa che accrescere la mia stima per quest'autore. Vi auguro quindi una buona lettura. Grazie, a presto!!
Il principe alieno Baka, umanoide del pianeta Dogra, tira le fila dei vari episodi che compongono "Level E" e incontra molti personaggi umani e altri alieni che si trovano tutti a recitare su uno stesso palcoscenico fatto di satira e comicità schietta. L'autore non rinuncia a gag anche banali che, tuttavia, sotto la lente di una tale fantasia creatrice assumono nuova vita; questo anche grazie al disegno, davvero fantastico. A tal proposito non possiamo fare a meno di notare la duttilità di questo mangaka il quale a seconda dei personaggi, del tipo di storia o anche solo per le direttive del suo genio bizzarro ci mostra vignette perfettamente inchiostrate, altre solo abbozzate come i disegni di un bimbo, altre ancora piene di trattini a evidenziare ombre e volumi, o ancora tavole a tutta pagina con dei contorni netti che si insinuano anche nei particolari più raccapriccianti di mostri o alieni. C'è una singola immagine che mi ha particolarmente colpito (alla pagina 14 dell'episodio "Love me tender", in basso a sinistra): qui Togashi in maniera totalmente gratuita, o almeno credo, disegna il principe Baka a mo' di Picasso. Un saggio di bravura e conoscenza che non manca di far ridere di gusto.
L'edizione Panini Comics è molto buona. La pagine sono un po' piccole e spesso, per leggere al meglio dialoghi e immagini, ci si deve avvicinare ma la rilegatura è resistente e permette di fare pressione nell'apertura delle pagine, quel tanto che basta per vedere bene senza pero' rischiare di danneggiare questo gioiello di manga. Manco a dirlo, l'aver ideato e disegnato quest'opera da solo non fa che accrescere la mia stima per quest'autore. Vi auguro quindi una buona lettura. Grazie, a presto!!
Level E è un ottimo manga, comico e appassionante, ricco di temi di discussione attuale ma rivisti da un'ottica surreale e mistica, arricchita da quel tocco di ironia che ti rilassa sempre.
DISEGNI: Pressochè fantastici, passaggi dal tipico stile manga a uno stile molto realistico o totalmente bizzarro in base alle scene descritte, davvero impressionante, anche l'abilità di passare da scene in dinamica che in statica è da apprezzare!
STORIA: Non è tanto una storia unica ma un insieme di storielle legate da un filo conduttore che riesce a rendere il tutto molto piacevole alla lettura anche se i temi trattati non sono molto leggeri, anzi!
Posso affermare che è un fumetto ideale per farsi un po' di cultura su problemi etici e attualissimi, naturalmente non è così impegnata la lettura che infatti scorre facilmente. Non nego che potrebbe farvi anche rivalutare totalmente le vostre teorie sugli alieni e sul mondo dell'occulto!
PERSONAGGI: Molto ben caratterezzati, l'autore riesce bene a esprimere le differenti reazioni delle diverse tipologie di persone di fronte a un certo avvenimento, alcuni personaggi potrebbero sembrare delle macchiette comiche ma a opera completata è facile accorgersi del contrario e del ruolo principale (anche se in breve parte) di ogni personaggio.
Un capitolo l'ho trovato molto somigliante a Hunter X Hunter ma non è affatto una copia, altri fan crescere la tua paura verso l'ignoto o son capaci di smontarti ipotesi ormai accreditate. Inoltre anche se le situazioni sono paradossali, si nota una dose di ottimismo verso il futuro, sia per se stessi che per il mondo intero, che rende Level E un'opera unica.
Non ho ancora trovato difetti, magari non li ho visti io, lo consiglio assolutamente non solo a chi ama il genere horror/fantascientifico, perfetto per chi vuole provare qualcosa di nuovo, corto ma allo stesso tempo impegnato.
DISEGNI: Pressochè fantastici, passaggi dal tipico stile manga a uno stile molto realistico o totalmente bizzarro in base alle scene descritte, davvero impressionante, anche l'abilità di passare da scene in dinamica che in statica è da apprezzare!
STORIA: Non è tanto una storia unica ma un insieme di storielle legate da un filo conduttore che riesce a rendere il tutto molto piacevole alla lettura anche se i temi trattati non sono molto leggeri, anzi!
Posso affermare che è un fumetto ideale per farsi un po' di cultura su problemi etici e attualissimi, naturalmente non è così impegnata la lettura che infatti scorre facilmente. Non nego che potrebbe farvi anche rivalutare totalmente le vostre teorie sugli alieni e sul mondo dell'occulto!
PERSONAGGI: Molto ben caratterezzati, l'autore riesce bene a esprimere le differenti reazioni delle diverse tipologie di persone di fronte a un certo avvenimento, alcuni personaggi potrebbero sembrare delle macchiette comiche ma a opera completata è facile accorgersi del contrario e del ruolo principale (anche se in breve parte) di ogni personaggio.
Un capitolo l'ho trovato molto somigliante a Hunter X Hunter ma non è affatto una copia, altri fan crescere la tua paura verso l'ignoto o son capaci di smontarti ipotesi ormai accreditate. Inoltre anche se le situazioni sono paradossali, si nota una dose di ottimismo verso il futuro, sia per se stessi che per il mondo intero, che rende Level E un'opera unica.
Non ho ancora trovato difetti, magari non li ho visti io, lo consiglio assolutamente non solo a chi ama il genere horror/fantascientifico, perfetto per chi vuole provare qualcosa di nuovo, corto ma allo stesso tempo impegnato.
Un principe dello spazio (pianeta Dogra) è in visita sulla Terra, ma non è affatto ingenuo e di buon cuore come quello di Saint-Exupery: è smisuratamente dispettoso e amante dei tiri mancini. Si chiama Baka e adopera la sua grande intelligenza e le sue capacità per prendersi gioco degli umani. Baka è un pensatore sottile che sfida a suo modo i terrestri e il lettore. Chiunque crederà di averlo in pugno scoprirà, a sue spese e con un rapido ribaltamento, di essere stato beffato.
Peraltro Baka non è l'unico visitatore dello spazio. La Terra è abitata da una miriade di alieni, alcuni pacifici altri minacciosi, tutti però ben integrati e indistinguibili dagli indigeni, motivo per cui gli umani sono ignari di queste presenze extraterrestri.
A partire da questa impostazione Togashi in "Level E" scatena una serie di situazioni rocambolesche al limite del visionario, davvero non convenzionali e poco legate ai canoni dei tradizionali Shounen.
Il risultato è un'opera innovativa, molto divertente, spiazzante ed eterogenea dove anche i protagonisti variano di vicenda in vicenda. Il fattore comune è appunto il principe Baka con le sue trovate. Tutti i personaggi di "Level E" hanno a che fare con lui.
Ma i meriti di Baka non finiscono qui: scoprirete leggendo "Level E" che il principe di Godra è il primo personaggio di Togashi a parlare di Nen, che ha una coscienza da sincero Gamer. Con lui continuerà infatti quel filone felice di connubio tra manga e videogame che a tratti caratterizza le opere di Togashi. Se avete amato Game Battler e il genio dei videogame in "Yu degli spettri" o la saga di Greed Island in "Hunter x Hunter", allora impazzirete per i Color Ranger e l'RPG proposto in "Level E".
Il disegno è funzionale alla narrazione, a volte molto più dettagliato del solito, sopra lo standard cui ci ha abituati il maestro Togashi. Ironia e profondità si alternano magistralmente in questi tre volumi che consiglio a tutti. Sono di parte, ma fa nulla. Amo Togashi e spero ci regali presto altri capolavori.
Peraltro Baka non è l'unico visitatore dello spazio. La Terra è abitata da una miriade di alieni, alcuni pacifici altri minacciosi, tutti però ben integrati e indistinguibili dagli indigeni, motivo per cui gli umani sono ignari di queste presenze extraterrestri.
A partire da questa impostazione Togashi in "Level E" scatena una serie di situazioni rocambolesche al limite del visionario, davvero non convenzionali e poco legate ai canoni dei tradizionali Shounen.
Il risultato è un'opera innovativa, molto divertente, spiazzante ed eterogenea dove anche i protagonisti variano di vicenda in vicenda. Il fattore comune è appunto il principe Baka con le sue trovate. Tutti i personaggi di "Level E" hanno a che fare con lui.
Ma i meriti di Baka non finiscono qui: scoprirete leggendo "Level E" che il principe di Godra è il primo personaggio di Togashi a parlare di Nen, che ha una coscienza da sincero Gamer. Con lui continuerà infatti quel filone felice di connubio tra manga e videogame che a tratti caratterizza le opere di Togashi. Se avete amato Game Battler e il genio dei videogame in "Yu degli spettri" o la saga di Greed Island in "Hunter x Hunter", allora impazzirete per i Color Ranger e l'RPG proposto in "Level E".
Il disegno è funzionale alla narrazione, a volte molto più dettagliato del solito, sopra lo standard cui ci ha abituati il maestro Togashi. Ironia e profondità si alternano magistralmente in questi tre volumi che consiglio a tutti. Sono di parte, ma fa nulla. Amo Togashi e spero ci regali presto altri capolavori.
Yoshihiro Togashi non delude mai, se è in forma; questo non accade spesso, come si può vedere nei numeri finali di "Yu degli spettri" e "Hunter x Hunter", ma "Level E" è la conferma che questo autore è uno dei migliori in circolazione, e già lo era ai tempi della pubblicazione originale, nel 1995. "Level E" è purtroppo solo una raccolta di storie legate solo dal tema, ma non per questo merita meno considerazione delle altre opere di Togashi: se la trama dei singoli episodi è altalenante, il disegno invece è ai massimi livelli, e ricorderà ai lettori i primissimi capitoli delle due opere sopra citate, pulito (nonostante lo stile stesso di Togashi spesso si basi sul tratteggio o sul graffiato) e realistico. L'opera, come già detto, non ha una trama vera e propria, se non nei primi capitoli: uno studente delle superiori, un po' teppista, appena trasferitosi si trova in casa un bel ragazzo che si dichiara un alieno affetto da amnesia; questi sembra però conoscere bene il mondo degli umani e, dopo aver ricordato di essere un principe, farà impazzire il giovane teppista, coinvolgendolo, fra mille gag, in una lotta con un'altra razza aliena. Questo è il tema centrale, ovvero che sulla terra, ad insaputa degli umani, vivono diverse specie di alieni, alcune pacifiche, altre molto pericolose, che curano i propri affari e non di rado coinvolgono in qualche maniera alcuni (s)fortunati abitanti della terra.
Per quanto mi riguarda, non vedevo l'ora che pubblicassero in Italia questa perla, un grande successo in Giappone oggi come quindici anni fa, in cui Togashi dà il meglio di sè senza rischiare di appesantire o di impoverire l'opera, come purtroppo è accaduto altrove. Forse sono io di parte, ma penso che "Level E" sia un manga da 10 e lode, che consiglierei a chiunque. Unica, minuscola pecca (che riguarda solo l'edizione italiana) è l'adattamento del logo della serie, molto meno di effetto rispetto all'originale.
Per quanto mi riguarda, non vedevo l'ora che pubblicassero in Italia questa perla, un grande successo in Giappone oggi come quindici anni fa, in cui Togashi dà il meglio di sè senza rischiare di appesantire o di impoverire l'opera, come purtroppo è accaduto altrove. Forse sono io di parte, ma penso che "Level E" sia un manga da 10 e lode, che consiglierei a chiunque. Unica, minuscola pecca (che riguarda solo l'edizione italiana) è l'adattamento del logo della serie, molto meno di effetto rispetto all'originale.
Level E è uno dei manga più geniali che ho letto finora. L’autore è il famoso Yoshihiro Togashi, famoso per Yu Yu Hakusho e Hunter x Hunter.
Level E è il manga che si colloca tra le sue due opere più famose, scritto dopo la fine di Yu Yu, e prima di H x H.
La trama vede per protagonista il principe del pianeta Dogura, chiamato solo Principe.
Sulla Terra convivono molte razze aliene in una sorta di tregua, molto sottile, solo i terrestri sono all’oscuro di questo. L’arrivo del principe sul pianeta, rischia di mandare all’aria tutto. Infatti ha perso la memoria, precipitando. Come si verrà a scoprire poi, il principe è un vero genio, ma ha una personalità contorta e combinerà casini uno dopo l’altro coinvolgendo la gente che gli sta intorno a partire da Yukitaka, uno studente che appena trasferito nel nuovo appartamento se lo ritrova in casa come un ladro.
Da qui in poi sarà un susseguirsi di situazioni assurde, divertenti e geniali. Alcune cose non le potrò mai dimenticare.
Il manga è diviso in tre parti principali, aventi per protagonisti diversi personaggi, che in comune hanno la sfortuna di aver incontrato il principe. Comunque una trama di fondo a fare da collegamento ai vari capitoli c’è.
I disegni sono più curati rispetto a quelli di Yu Yu Hakusho, ma dipende dai capitoli, qualche volta si nota un calo, altre volte sono proprio ottimi.
Parlando del manga in sé, rientra nel genere umoristico. Le premesse iniziali di leggere un manga di fantascienza lasciano il posto alle gag e allo humour dopo che il principe rivela la sua vera personalità. Molto divertente, forse lo stesso Togashi si sarà divertito a disegnarlo.
Per me è molto superiore a Yu Yu Hakusho, anche se il genere è diverso e il paragone non sarebbe adatto. Un peccato che sia ancora inedito in Italia.
Level E è il manga che si colloca tra le sue due opere più famose, scritto dopo la fine di Yu Yu, e prima di H x H.
La trama vede per protagonista il principe del pianeta Dogura, chiamato solo Principe.
Sulla Terra convivono molte razze aliene in una sorta di tregua, molto sottile, solo i terrestri sono all’oscuro di questo. L’arrivo del principe sul pianeta, rischia di mandare all’aria tutto. Infatti ha perso la memoria, precipitando. Come si verrà a scoprire poi, il principe è un vero genio, ma ha una personalità contorta e combinerà casini uno dopo l’altro coinvolgendo la gente che gli sta intorno a partire da Yukitaka, uno studente che appena trasferito nel nuovo appartamento se lo ritrova in casa come un ladro.
Da qui in poi sarà un susseguirsi di situazioni assurde, divertenti e geniali. Alcune cose non le potrò mai dimenticare.
Il manga è diviso in tre parti principali, aventi per protagonisti diversi personaggi, che in comune hanno la sfortuna di aver incontrato il principe. Comunque una trama di fondo a fare da collegamento ai vari capitoli c’è.
I disegni sono più curati rispetto a quelli di Yu Yu Hakusho, ma dipende dai capitoli, qualche volta si nota un calo, altre volte sono proprio ottimi.
Parlando del manga in sé, rientra nel genere umoristico. Le premesse iniziali di leggere un manga di fantascienza lasciano il posto alle gag e allo humour dopo che il principe rivela la sua vera personalità. Molto divertente, forse lo stesso Togashi si sarà divertito a disegnarlo.
Per me è molto superiore a Yu Yu Hakusho, anche se il genere è diverso e il paragone non sarebbe adatto. Un peccato che sia ancora inedito in Italia.
<i>“Al momento attuale, la terra è abitata da qualche centinaio di specie di extraterrestri che vanno, vengono, si danno il cambio e intrattengono fra loro rapporti interpersonali. Gli unici che non si sono ancora accorti di questo grande traffico sono i terrestri...”</i>
Sarò sincero: Level E mi ha divertito; mi ha divertito con semplicità ed intelligenza, facendomi respirare una ventata d'aria fresca[1] rispetto l'affollamento di manga cupi e seriosi che spesso invadono le fumetterie.
Ben volentieri ho letto i tre volumi di questa serie riassaporando la grandissima vena creativa di Yoshihiro Togashi e scoprendo un'opera tanto spensierata quanto divertente.
L’incipit iniziale è banale ma efficace:
Yukitaka Tsutsui, terrestre, va a vivere da solo dopo aver convinto i suoi genitori a fargli frequentare una scuola lontano da casa, purtroppo a sua insaputa troverà all’interno della nuova abitazione Baka: un ragazzo dai lineamenti tipicamente umani che, con una spensieratezza fuori dalla norma, si presenterà come un alieno precipitato sulla terra e, a causa del forte impatto nell’atterraggio di fortuna, senza più memoria. Preferisco non prolungarmi con la trama: rischierei d’anticipare avvenimenti inattesi quanto imprevedibili.
Cosa rende questo manga diverso dagli altri? Tante cosucce che fanno la felicità di ogni appassionato di Togashi: da metà del primo volume tutte le certezze del lettore si sgretolano e questa opera, inizialmente di ambientazione fantascientifica con sfumature enigmatiche tipiche di X-Files, diventa una lettura ironica, assai allegra, scritta e ideata da un genio della penna capace di creare mondi[2] con una naturalezza impressionante.
La sensazione che si prova è quella di star leggendo una serie sperimentale: Togashi, evidentemente ripresosi dal crollo psicologico conseguente a Yu degli Spettri, decide di tuffarsi nella sperimentazione a livello narrativo: consapevole d'essere libero di disegnare ciò che vuole, entro il volere degli editori, racconta storie variegate e inusuali, capaci di stuzzicare la curiosità del lettore con limpida disinvoltura; concepisce protagonisti fuori di testa, vitali quanto originali, pronti a rompere i canonici allineamenti morali ed etici che determinano i loro comportamenti[3] e trame compresse in pochi capitoli ma dagli epiloghi sempre esilaranti e convincenti.
I tre volumi della serie contengono storie autoconclusive in cui si alternano più comprimari – da Yukitaka Tsutsui ad alcuni bambini delle elementari, passando per numerosissimi alieni – tutti uniti dalla conoscenza di Baka, vero e proprio protagonista assoluto, merito ciò di una caratterizzazione riuscitissima e piuttosto folle, scelta in certi versi ardita, ma ricompensata da alcuni momenti di straordinaria carica umoristica.
Lo stile usato dall'autore si distacca gradevolmente da quello sfruttato in Yu degli Spettri avvicinandosi ai volumi più “realistici” di Hunter x Hunter: un forte realismo si alterna ad ambientazioni visionarie e stravaganti; il disegno si mostra, quindi, squisitamente versatile, capace di sorreggere pienamente una sceneggiatura ricca di cambi registici e di rendere al meglio le moltissime – inaspettate – gag presenti. Meravigliose, inoltre, le varie illustrazioni che aprono e chiudono i capitoli: piccole perle che mostrano il lato più talentuoso di Togashi nel disegno.
Il manga è pubblicato in Italia da Planet Manga, in un formato che forse risulta un po' sacrificato per questo tipo di prodotto, soprattutto considerando la particolarità dei disegni di questo autore; formato che inoltre fa soffrire la lettura visto che causa il rimpicciolimento dei moltissimi dialoghi presenti ad ogni pagina. Ma si tratta dello stesso identico formato dell'edizione giapponese, quindi c'è poco da fare.
Per il resto l'edizione si dimostra, soprattutto per quel che riguarda i materiali, ineccepibile: carta bianca e di buona grammatura, brossura resistente, ottima resa dei retini e sovraccoperta. Purtroppo non si può dire lo stesso dell'adattamento: mi sono imbattuto in alcuni dialoghi che risultavano legnosi quanto a tratti insensati[5], errori di lettering[6] e l'uso francamente eccessivo di pecette[7]. Insomma non sarebbe guastata più attenzione sotto questo aspetto, e avrebbe sicuramente impreziosito la lettura.
Level E, quindi, si dimostra un recipiente di idee: dai riferimenti a Dragon Quest e Super Sentai[8] alla grande inventiva usata nella creazione di un universo completo di alieni dalle diverse culture; un manga che definirei schizofrenico, dalle svariate facce narrative e con l'innata capacità di far ridere trattando temi adulti e ingegnosi. Un'opera in cui Togashi mostra di cosa è capace quando può permettersi di scrivere e disegnare ciò che vuole, senza restrizioni di alcun tipo o il bisogno di mantenere alto il numero di lettori; un Togashi che descriverei a proprio agio con il tema trattato, creativo e sfrenato alle prese di un mondo in cui tutto gli è lecito e che dimostra con fragorosa bravura come si possono scrivere e disegnare episodi sorprendenti in poche pagine.
Un talento, il suo, raramente riscontrabile in altri mangaka e che spero di poter rileggere il prima possibile una volta conclusa questa grande fatica che, oggigiorno, cerca di portare a termine[9].
NOTE:
[1]: Il fatto che “Level E” sia un prodotto del 1995 fa, comunque, ben riflettere sulla differenza tra la mia concezione di “una ventata d'aria fresca” e quella degli editori giapponesi.
[2]: Per “mondi” intendo: culture, specie animali, lingue, religioni, situazione politiche e tanti altri dettagli che richiederebbero ore di progettazione nonché un'alta conoscenza dei temi trattati.
[3]: In parole povere non rischierete di leggere scontate situazioni in cui il protagonista è il buono della storia e l'antagonista il terribile malvagio da sconfiggere.
[4]: Righello alla mano 11,5 X 17,5 cm (millimetro più, millimetro meno).
[5]: Difetto che ho particolarmente notato nel secondo volume.
[6]: Secondo volume, pagina 143, quarta vignetta; vi è un balloon vuoto.
[7]: Secondo volume, pagina 149, capitolo 10 tra i più evidenti.
[8]: Classico show televisivo giapponese, simile ai “Power Rangers”.
[9]: Parlo di “Hunter x Hunter” per chi non l'avesse capito.
Sarò sincero: Level E mi ha divertito; mi ha divertito con semplicità ed intelligenza, facendomi respirare una ventata d'aria fresca[1] rispetto l'affollamento di manga cupi e seriosi che spesso invadono le fumetterie.
Ben volentieri ho letto i tre volumi di questa serie riassaporando la grandissima vena creativa di Yoshihiro Togashi e scoprendo un'opera tanto spensierata quanto divertente.
L’incipit iniziale è banale ma efficace:
Yukitaka Tsutsui, terrestre, va a vivere da solo dopo aver convinto i suoi genitori a fargli frequentare una scuola lontano da casa, purtroppo a sua insaputa troverà all’interno della nuova abitazione Baka: un ragazzo dai lineamenti tipicamente umani che, con una spensieratezza fuori dalla norma, si presenterà come un alieno precipitato sulla terra e, a causa del forte impatto nell’atterraggio di fortuna, senza più memoria. Preferisco non prolungarmi con la trama: rischierei d’anticipare avvenimenti inattesi quanto imprevedibili.
Cosa rende questo manga diverso dagli altri? Tante cosucce che fanno la felicità di ogni appassionato di Togashi: da metà del primo volume tutte le certezze del lettore si sgretolano e questa opera, inizialmente di ambientazione fantascientifica con sfumature enigmatiche tipiche di X-Files, diventa una lettura ironica, assai allegra, scritta e ideata da un genio della penna capace di creare mondi[2] con una naturalezza impressionante.
La sensazione che si prova è quella di star leggendo una serie sperimentale: Togashi, evidentemente ripresosi dal crollo psicologico conseguente a Yu degli Spettri, decide di tuffarsi nella sperimentazione a livello narrativo: consapevole d'essere libero di disegnare ciò che vuole, entro il volere degli editori, racconta storie variegate e inusuali, capaci di stuzzicare la curiosità del lettore con limpida disinvoltura; concepisce protagonisti fuori di testa, vitali quanto originali, pronti a rompere i canonici allineamenti morali ed etici che determinano i loro comportamenti[3] e trame compresse in pochi capitoli ma dagli epiloghi sempre esilaranti e convincenti.
I tre volumi della serie contengono storie autoconclusive in cui si alternano più comprimari – da Yukitaka Tsutsui ad alcuni bambini delle elementari, passando per numerosissimi alieni – tutti uniti dalla conoscenza di Baka, vero e proprio protagonista assoluto, merito ciò di una caratterizzazione riuscitissima e piuttosto folle, scelta in certi versi ardita, ma ricompensata da alcuni momenti di straordinaria carica umoristica.
Lo stile usato dall'autore si distacca gradevolmente da quello sfruttato in Yu degli Spettri avvicinandosi ai volumi più “realistici” di Hunter x Hunter: un forte realismo si alterna ad ambientazioni visionarie e stravaganti; il disegno si mostra, quindi, squisitamente versatile, capace di sorreggere pienamente una sceneggiatura ricca di cambi registici e di rendere al meglio le moltissime – inaspettate – gag presenti. Meravigliose, inoltre, le varie illustrazioni che aprono e chiudono i capitoli: piccole perle che mostrano il lato più talentuoso di Togashi nel disegno.
Il manga è pubblicato in Italia da Planet Manga, in un formato che forse risulta un po' sacrificato per questo tipo di prodotto, soprattutto considerando la particolarità dei disegni di questo autore; formato che inoltre fa soffrire la lettura visto che causa il rimpicciolimento dei moltissimi dialoghi presenti ad ogni pagina. Ma si tratta dello stesso identico formato dell'edizione giapponese, quindi c'è poco da fare.
Per il resto l'edizione si dimostra, soprattutto per quel che riguarda i materiali, ineccepibile: carta bianca e di buona grammatura, brossura resistente, ottima resa dei retini e sovraccoperta. Purtroppo non si può dire lo stesso dell'adattamento: mi sono imbattuto in alcuni dialoghi che risultavano legnosi quanto a tratti insensati[5], errori di lettering[6] e l'uso francamente eccessivo di pecette[7]. Insomma non sarebbe guastata più attenzione sotto questo aspetto, e avrebbe sicuramente impreziosito la lettura.
Level E, quindi, si dimostra un recipiente di idee: dai riferimenti a Dragon Quest e Super Sentai[8] alla grande inventiva usata nella creazione di un universo completo di alieni dalle diverse culture; un manga che definirei schizofrenico, dalle svariate facce narrative e con l'innata capacità di far ridere trattando temi adulti e ingegnosi. Un'opera in cui Togashi mostra di cosa è capace quando può permettersi di scrivere e disegnare ciò che vuole, senza restrizioni di alcun tipo o il bisogno di mantenere alto il numero di lettori; un Togashi che descriverei a proprio agio con il tema trattato, creativo e sfrenato alle prese di un mondo in cui tutto gli è lecito e che dimostra con fragorosa bravura come si possono scrivere e disegnare episodi sorprendenti in poche pagine.
Un talento, il suo, raramente riscontrabile in altri mangaka e che spero di poter rileggere il prima possibile una volta conclusa questa grande fatica che, oggigiorno, cerca di portare a termine[9].
NOTE:
[1]: Il fatto che “Level E” sia un prodotto del 1995 fa, comunque, ben riflettere sulla differenza tra la mia concezione di “una ventata d'aria fresca” e quella degli editori giapponesi.
[2]: Per “mondi” intendo: culture, specie animali, lingue, religioni, situazione politiche e tanti altri dettagli che richiederebbero ore di progettazione nonché un'alta conoscenza dei temi trattati.
[3]: In parole povere non rischierete di leggere scontate situazioni in cui il protagonista è il buono della storia e l'antagonista il terribile malvagio da sconfiggere.
[4]: Righello alla mano 11,5 X 17,5 cm (millimetro più, millimetro meno).
[5]: Difetto che ho particolarmente notato nel secondo volume.
[6]: Secondo volume, pagina 143, quarta vignetta; vi è un balloon vuoto.
[7]: Secondo volume, pagina 149, capitolo 10 tra i più evidenti.
[8]: Classico show televisivo giapponese, simile ai “Power Rangers”.
[9]: Parlo di “Hunter x Hunter” per chi non l'avesse capito.