Sun Ken Rock
Il manga che vi propongo oggi e' Sun Ken Rock.
E' stato uno degli ultimi manga che ho letto e non vi negherò che leggerlo è stato un piacere che è andato pii sciemando nel tempo.
La storia tratta l'avventura del giovane Ken Kitano, che innamoratosi della sua compagna di scuola Yu Min, la seguirà fino in Corea. Qui Ken per un susseguirsi di eventi diventerà il boss di una gang locale e con l'aiuto ed il reclutamento di nuovi membri la notorietà della banda crescerà. Ovviamente non senza battaglie senza quartiere contro altre gang rivali, nel frattempo Yu Min è diventata una poliziotta.
Sun Ken Rock basa tutta la trama sui combattimenti, anche trattando altre tematiche come ad esempio la corruzione ed il razzismo.
Una trama davvero classica, un protagonista che diventa sempre più forte e carismatico col susseguirsi delle avventure.
Altro punto di forza di questa serie è il disegno dei fumetti davvero piacevole, spesso mi è capitato di guardare meravigliato i disegni dell'autore che credo siano senza ombra di dubbio ben dettagliati rendendoli superiori alle normali tavole di trame affini.
La cosa che davvero mi ha deluso di quest'opera è che davvero ne abbassa il livello di tanto è l'incapacità dell'autore a dare un continuo stimolante alla trama, mi è capitato di leggere un po' annoiato gli ultimi volumi anche se il finale è stato davvero molto gradevole.
Altra nota dolente è la presenza eccessiva di scene spinte e gag ose' (probabilmente dovuto al background dell'autore che ha cominciato la sua carriera con hentai) che spezzano in malo modo la lettura arrivando ad annoiare ben presto ( ad esempio la ricerca del cuoco da parte di due membri della gang che non è assolutamente funzionale allo scorrere della trama)
Mi dispiace davvero tanto per come è stata gestita la trama di quest'opera che sarebbe potuta essere, senza molti problemi, articolata in maniera differente senza cadere nel banale dopo poche ore di lettura.
E' stato uno degli ultimi manga che ho letto e non vi negherò che leggerlo è stato un piacere che è andato pii sciemando nel tempo.
La storia tratta l'avventura del giovane Ken Kitano, che innamoratosi della sua compagna di scuola Yu Min, la seguirà fino in Corea. Qui Ken per un susseguirsi di eventi diventerà il boss di una gang locale e con l'aiuto ed il reclutamento di nuovi membri la notorietà della banda crescerà. Ovviamente non senza battaglie senza quartiere contro altre gang rivali, nel frattempo Yu Min è diventata una poliziotta.
Sun Ken Rock basa tutta la trama sui combattimenti, anche trattando altre tematiche come ad esempio la corruzione ed il razzismo.
Una trama davvero classica, un protagonista che diventa sempre più forte e carismatico col susseguirsi delle avventure.
Altro punto di forza di questa serie è il disegno dei fumetti davvero piacevole, spesso mi è capitato di guardare meravigliato i disegni dell'autore che credo siano senza ombra di dubbio ben dettagliati rendendoli superiori alle normali tavole di trame affini.
La cosa che davvero mi ha deluso di quest'opera è che davvero ne abbassa il livello di tanto è l'incapacità dell'autore a dare un continuo stimolante alla trama, mi è capitato di leggere un po' annoiato gli ultimi volumi anche se il finale è stato davvero molto gradevole.
Altra nota dolente è la presenza eccessiva di scene spinte e gag ose' (probabilmente dovuto al background dell'autore che ha cominciato la sua carriera con hentai) che spezzano in malo modo la lettura arrivando ad annoiare ben presto ( ad esempio la ricerca del cuoco da parte di due membri della gang che non è assolutamente funzionale allo scorrere della trama)
Mi dispiace davvero tanto per come è stata gestita la trama di quest'opera che sarebbe potuta essere, senza molti problemi, articolata in maniera differente senza cadere nel banale dopo poche ore di lettura.
Tecnicamente magistrale (per un manga) presenta una trama, a tratti inverosimile, a tratti divertentissima, ma indubbiamente sempre molto emozionante ed eccitante. Un character design notevolissimo ed "adattato" per le più diverse situazioni - dalla commedia al dramma. E' presente una forte componente sessuale, gestita con eleganza (anche se delle volte troppo cruenta); In fine la ricerca delle locations e la loro rappresentazione fanno invidia ad una graphic-novel vera e propria. In definitiva un voto più che eccellente (sopratutto per chi è interessato all'aspetto estetico dell'opera). Un alter ego di Boichi, un "maniaco" ma presente nella quantità adeguata.
Sun Ken Rock è uno di quei fumetti che, appena letto il primo volume, ti viene da farti i complimenti da solo per aver scoperto una lettura così galvanizzante. Ed in effetti per gli amanti del genere "mazzate, comicità, personaggi tosti e belle fanciulle", il colpo di fulmine con questo titolo magnificamente disegnato è praticamente inevitabile. Ma questo avviene non perché, ad esempio, l'idea di fondo intavolata da Boichi sia particolarmente geniale, ma semplicemente perché Sun Ken Rock esordisce in maniera schietta, fresca e spassosissima, tanto che si è portati a sorvolare volentieri sulle apparenti forzature iniziali dell'intreccio; apparenti perché, più avanti, i conti torneranno dopo alcuni retroscena svelati.
La storia parla infatti di Ken Kitano, uno studente giapponese rissaiolo che decide un bel giorno di dichiarare finalmente il suo amore alla graziosa e leggiadra Yumin, che però gli risponde cortesemente con un due di picche; infatti il giorno dopo dovrà lasciare il Giappone per diventare una poliziotta a Seoul, di dov'è originaria. Che culo (letteralmente).
Ma Ken non demorde, e decide di mollare tutto per andare in Corea del Sud e diventare anche lui un poliziotto. Ma le cose non vanno come il ragazzo sperava: non riuscendo ad integrarsi nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale di Seoul, in breve si vede diventare un disadattato squattrinato che vive sciattamente in un monolocale di un paio di metri quadri.
Ma la fortuna sembra arridergli - be', dipende dai punti di vista - quando Tae Su, capo di una giovane organizzazione malavitosa, nota le grandi capacità combattive e il carisma di Ken, e decide di far di lui… il boss!
Inizia così l'avventura di Ken Kitano che da un lato vuole conquistare la diligente poliziotta Yumin, e dall'altro deve tenere segreta le sue attività malavitose, che sono destinate ad ingigantirsi di pari passo con l'ambizione di Tae Su che grazie alla gang "Sun Ken Rock", un'atipica gang mafiosa "buona", vuole capovolgere letteralmente l'attuale ordine sociale retto sulle speculazioni economiche dei potenti e le sofferenze dei più deboli.
Sun Ken Rock si rivela essere subito un titolo molto vario, che non risparmia gags davvero ben riuscite (anche quelle dal sapore più classico), tette e culi, botte da orbi, ma anche tematiche più serie e spesso idealistiche. Per descrivere velocemente Sun Ken Rock, lo si potrebbe vedere come una sorta di fusione tra due altri titoli pubblicati sempre da J-POP Manga: Akumetsu, per il lato impegnato e drammatico, e Black Joke, per la componente esagerata, ecchi e rissaiola.
Ed è anche qui però, in questa doppia natura, che sta uno dei difetti del titolo di Boichi.
Infatti finché in manga si basa sulle spacconate, le mazzate e le risate, gli si può perdonare qualsiasi esagerazione, anzi, tutto ciò è gradito e funziona benissimo nell'economia generale. Ma il problema forse nasce proprio quando l'autore la butta su un registro serio(so), inoltrandosi in un terreno in cui i risultati sono altalenanti, se non addirittura tediosi o stucchevoli in alcuni casi.
Il tentativo, per carità, è lodevole; e non raramente il manga tocca temi e questioni che fanno riflettere, come la politica, cancri sociali, lo stato, la corruzione, la malavita, il malaffare, gli storici attriti tra Corea e Giappone; ma ciò spesso risulta "poco credibile" all'interno di questo contesto. Questo forse perché la narrazione cambia registro troppo grossolanamente, unendo a forza in una sola opera due anime diversissime e discordanti. Ad esempio se in un'occasione si vede affrontare seriamente il tema dello sfruttamento sessuale, poche tavole dopo il manga offre invece un tripudio di disimpegnate sporcellate ecchi. Al lettore quindi l'onere di imporsi uno switch passando ogni volta da un contesto "scemo" a uno serio", e viceversa, durante la lettura.
Questo principio si nota sia apprezzando l'opera nel suo insieme, che prendendo in esame singolarmente i vari archi narrativi che impegnano, a seconda dei casi, qualche volume. E qui il lettore potrà soffrire alti e bassi soprattutto in base alle proprie preferenze rispetto al tema prevalente trattato (botte, ecchi, ironia, malavita e critica sociale). Ad esempio nel breve arco narrativo dedicato alla mafia italiana, l'autore impernia tutto sulle situazioni comiche giocando soprattutto con gli stereotipi su noi italiani.
Invece l'arco dedicato al mondo delle idol, come si può ben immaginare, dispenserà una marea di situazioni piccantissime, viaggiando sempre sul confine tra erotismo softcore e hardcore. Insomma nelle tavole di questi capitoli si vedrà un po' di tutto: dalla semplice tetta, all'esplicito atto sessuale vero e proprio in cui però non si mostrano i genitali.
Per fare un altro esempio ancora, nella successiva saga dedicata allo scontro contro la banda di emarginati di Kim Ban-Phuong, i toni tornano a farsi più drammatici e impegnati. I combattimenti, gli intrighi politici e mafiosi tornano al centro della narrazione.
In tutto ciò, sono una costante i disegni di Boichi. Da urlo, senza mezzi termini. Basta guardare anche solo le sontuosissime cover per notare come Boichi sia, sotto questo aspetto, un autore assai talentuoso e che evolve di volume in volume. Le tavole sono spesso estremamente dinamiche, un tripudio di linee cinetiche, anatomie poderose, muscoli tesi, vene pulsanti, urla, espressività, sangue, saliva, fondali iperdettagliati, e tante tante, tante curve. I personaggi femminili di Boichi (dai tipici occhi giganti da alieno, va be') sono assolutamente spettacolari: tra capezzoli turgidi, sinuosità, anfratti e carni frementi, mettono a dura prova il self control del lettore.
L'aspetto grafico si fa inoltre anche veicolo per esaltare l'ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi. Soprattutto i membri della banda Sun Ken Rock, ovviamente, sono molto carismatici. Si finisce subito per legare con loro, e preferirne follemente qualcuno a seconda delle proprie preferenze; come Tae Su, lo stratega; il mite colosso Do-Heun Chang; oppure "Piccone", il membro più sfigato del gruppo che però crede d'essere il boss.
L'edizione italiana è sicuramente una delle migliori che J-POP Manga annoveri nel suo catalogo. Certo, oggi è uno standard alla portata di tutti, ma all'epoca dell'esordio di Sun Ken Rock in Italia non erano poi diffusissimi i titoli che potessero vantare dei volumi con sovraccoperta ben plastificata, carta d'alta qualità, buona stampa, rilegatura a filo e molte pagine a colori non solo a inizio volume.
A guardare il pelo nell'uovo, tra i difetti notati rileggendo d'un fiato tutta la serie, vi sono nei primi volumi alcuni refusi occasionali, ed un adattamento che suona a volte poco scorrevole quando i protagonisti si inoltrano in lunghi discorsi ideologici, che finiscono per suonare in questi casi, di misura, poco coinvolgenti; ma ovviamente è da considerare che il difetto potrebbe risiedere a monte.
Molti infine gli extra a fine volume, da brevi one-shot, agli spassosissimi i free talk di Boichi, che svela i trucchetti e i retroscena legati alla realizzazione del volume appena letto, o approfondimenti sui tanti cibi trattati (e l'autore ha una vera ossessione per il tema culinario).
Sun Ken Rock è un titolo che apparentemente offre puro intrattenimento scanzonato con belle pupe, e bulli che se le danno di santa ragione; ma nel contempo si fa opera di denuncia sociale, trattando temi come le speculazioni immobiliari, gli interessi dei potenti a scapito delle masse inermi o distratte, gli intrecci tra mafie e politica... insomma nulla che non si stia vedendo anche in questi ultimi periodi guardando i fatti di casa nostra.
Di carne al fuoco quindi ce n'è, e molta. Ma allo stesso tempo si tratta di un'opera che presenta un'escursione contenutistica non indifferente; alternandosi costantemente tra lo status di capolavoro e quello di amabile cavolata.
E qui, nel giudicarlo, troppo dipende dai gusti personali del lettore e da quanto si è disposti ad eventualmente sorvolare sulle forzature e le contraddizioni, per lasciarsi piacevolmente intrattenere da tutto il resto ma, non di rado, anche lasciarsi stimolare alla riflessione.
La storia parla infatti di Ken Kitano, uno studente giapponese rissaiolo che decide un bel giorno di dichiarare finalmente il suo amore alla graziosa e leggiadra Yumin, che però gli risponde cortesemente con un due di picche; infatti il giorno dopo dovrà lasciare il Giappone per diventare una poliziotta a Seoul, di dov'è originaria. Che culo (letteralmente).
Ma Ken non demorde, e decide di mollare tutto per andare in Corea del Sud e diventare anche lui un poliziotto. Ma le cose non vanno come il ragazzo sperava: non riuscendo ad integrarsi nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale di Seoul, in breve si vede diventare un disadattato squattrinato che vive sciattamente in un monolocale di un paio di metri quadri.
Ma la fortuna sembra arridergli - be', dipende dai punti di vista - quando Tae Su, capo di una giovane organizzazione malavitosa, nota le grandi capacità combattive e il carisma di Ken, e decide di far di lui… il boss!
Inizia così l'avventura di Ken Kitano che da un lato vuole conquistare la diligente poliziotta Yumin, e dall'altro deve tenere segreta le sue attività malavitose, che sono destinate ad ingigantirsi di pari passo con l'ambizione di Tae Su che grazie alla gang "Sun Ken Rock", un'atipica gang mafiosa "buona", vuole capovolgere letteralmente l'attuale ordine sociale retto sulle speculazioni economiche dei potenti e le sofferenze dei più deboli.
Sun Ken Rock si rivela essere subito un titolo molto vario, che non risparmia gags davvero ben riuscite (anche quelle dal sapore più classico), tette e culi, botte da orbi, ma anche tematiche più serie e spesso idealistiche. Per descrivere velocemente Sun Ken Rock, lo si potrebbe vedere come una sorta di fusione tra due altri titoli pubblicati sempre da J-POP Manga: Akumetsu, per il lato impegnato e drammatico, e Black Joke, per la componente esagerata, ecchi e rissaiola.
Ed è anche qui però, in questa doppia natura, che sta uno dei difetti del titolo di Boichi.
Infatti finché in manga si basa sulle spacconate, le mazzate e le risate, gli si può perdonare qualsiasi esagerazione, anzi, tutto ciò è gradito e funziona benissimo nell'economia generale. Ma il problema forse nasce proprio quando l'autore la butta su un registro serio(so), inoltrandosi in un terreno in cui i risultati sono altalenanti, se non addirittura tediosi o stucchevoli in alcuni casi.
Il tentativo, per carità, è lodevole; e non raramente il manga tocca temi e questioni che fanno riflettere, come la politica, cancri sociali, lo stato, la corruzione, la malavita, il malaffare, gli storici attriti tra Corea e Giappone; ma ciò spesso risulta "poco credibile" all'interno di questo contesto. Questo forse perché la narrazione cambia registro troppo grossolanamente, unendo a forza in una sola opera due anime diversissime e discordanti. Ad esempio se in un'occasione si vede affrontare seriamente il tema dello sfruttamento sessuale, poche tavole dopo il manga offre invece un tripudio di disimpegnate sporcellate ecchi. Al lettore quindi l'onere di imporsi uno switch passando ogni volta da un contesto "scemo" a uno serio", e viceversa, durante la lettura.
Questo principio si nota sia apprezzando l'opera nel suo insieme, che prendendo in esame singolarmente i vari archi narrativi che impegnano, a seconda dei casi, qualche volume. E qui il lettore potrà soffrire alti e bassi soprattutto in base alle proprie preferenze rispetto al tema prevalente trattato (botte, ecchi, ironia, malavita e critica sociale). Ad esempio nel breve arco narrativo dedicato alla mafia italiana, l'autore impernia tutto sulle situazioni comiche giocando soprattutto con gli stereotipi su noi italiani.
Invece l'arco dedicato al mondo delle idol, come si può ben immaginare, dispenserà una marea di situazioni piccantissime, viaggiando sempre sul confine tra erotismo softcore e hardcore. Insomma nelle tavole di questi capitoli si vedrà un po' di tutto: dalla semplice tetta, all'esplicito atto sessuale vero e proprio in cui però non si mostrano i genitali.
Per fare un altro esempio ancora, nella successiva saga dedicata allo scontro contro la banda di emarginati di Kim Ban-Phuong, i toni tornano a farsi più drammatici e impegnati. I combattimenti, gli intrighi politici e mafiosi tornano al centro della narrazione.
In tutto ciò, sono una costante i disegni di Boichi. Da urlo, senza mezzi termini. Basta guardare anche solo le sontuosissime cover per notare come Boichi sia, sotto questo aspetto, un autore assai talentuoso e che evolve di volume in volume. Le tavole sono spesso estremamente dinamiche, un tripudio di linee cinetiche, anatomie poderose, muscoli tesi, vene pulsanti, urla, espressività, sangue, saliva, fondali iperdettagliati, e tante tante, tante curve. I personaggi femminili di Boichi (dai tipici occhi giganti da alieno, va be') sono assolutamente spettacolari: tra capezzoli turgidi, sinuosità, anfratti e carni frementi, mettono a dura prova il self control del lettore.
L'aspetto grafico si fa inoltre anche veicolo per esaltare l'ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi. Soprattutto i membri della banda Sun Ken Rock, ovviamente, sono molto carismatici. Si finisce subito per legare con loro, e preferirne follemente qualcuno a seconda delle proprie preferenze; come Tae Su, lo stratega; il mite colosso Do-Heun Chang; oppure "Piccone", il membro più sfigato del gruppo che però crede d'essere il boss.
L'edizione italiana è sicuramente una delle migliori che J-POP Manga annoveri nel suo catalogo. Certo, oggi è uno standard alla portata di tutti, ma all'epoca dell'esordio di Sun Ken Rock in Italia non erano poi diffusissimi i titoli che potessero vantare dei volumi con sovraccoperta ben plastificata, carta d'alta qualità, buona stampa, rilegatura a filo e molte pagine a colori non solo a inizio volume.
A guardare il pelo nell'uovo, tra i difetti notati rileggendo d'un fiato tutta la serie, vi sono nei primi volumi alcuni refusi occasionali, ed un adattamento che suona a volte poco scorrevole quando i protagonisti si inoltrano in lunghi discorsi ideologici, che finiscono per suonare in questi casi, di misura, poco coinvolgenti; ma ovviamente è da considerare che il difetto potrebbe risiedere a monte.
Molti infine gli extra a fine volume, da brevi one-shot, agli spassosissimi i free talk di Boichi, che svela i trucchetti e i retroscena legati alla realizzazione del volume appena letto, o approfondimenti sui tanti cibi trattati (e l'autore ha una vera ossessione per il tema culinario).
Sun Ken Rock è un titolo che apparentemente offre puro intrattenimento scanzonato con belle pupe, e bulli che se le danno di santa ragione; ma nel contempo si fa opera di denuncia sociale, trattando temi come le speculazioni immobiliari, gli interessi dei potenti a scapito delle masse inermi o distratte, gli intrecci tra mafie e politica... insomma nulla che non si stia vedendo anche in questi ultimi periodi guardando i fatti di casa nostra.
Di carne al fuoco quindi ce n'è, e molta. Ma allo stesso tempo si tratta di un'opera che presenta un'escursione contenutistica non indifferente; alternandosi costantemente tra lo status di capolavoro e quello di amabile cavolata.
E qui, nel giudicarlo, troppo dipende dai gusti personali del lettore e da quanto si è disposti ad eventualmente sorvolare sulle forzature e le contraddizioni, per lasciarsi piacevolmente intrattenere da tutto il resto ma, non di rado, anche lasciarsi stimolare alla riflessione.
Dopo aver letto la trama che questo stesso sito propone, mi sono lanciato nella lettura di Sun-ken Rock con tante aspettative. Il primo impatto con l'opera è stato unico: non avevo infatti mai visto un manga con disegni così realistici (se ce ne sono non li conosco).
Procedendo nella lettura ci si imbatte nel tema centrale della trama, il mondo mafioso. All'inizio gli avvenimenti sono sembrati forzati: Ken, il protagonista, infatti si trova a capo di un gruppo di mafiosi dopo una rissa. La scelta è stata forzata al fine di mantenere ben preciso il carattere dello stesso protagonista, che rimarrà ben delineato in tutta la storia. Ken, infatti, è solo un semplice ragazzo che vorrebbe lavorare, e non vuole avere a che fare con dei malviventi. Sarà il fascino del denaro a spingerlo ad accettare il "lavoro".
Dopo questo passaggio decisamente strano la trama evolve in maniera lineare, con degli archi consecutivi classici che portano il gruppo ad ingrandirsi ed ad aumentare di influenza. Ogni arco porta ad una crescita dal punto di vista morale del nostro protagonista, che capisce l'importanza di difendere ciò che gli è caro. Buona quindi la sua caratterizzazione.
La trama scorre veloce e gli archi sono sia accompagnati che intervallati da scene comiche molto divertenti e da tanto Fan Service. Sono tante le scene cruente, e il sangue scorre ad ogni combattimento. Gli eventi raggiungono il cruento ma la trama li gestisce bene, o meglio questi si amalgamo perfettamente con essa. Non vediamo quindi inutili scene di sangue ecc., bensì tutti i passaggi hanno senso nella maturazione di Ken.
L'immersione nella serietà degli argomenti trattati è graduale, così come lo è per il protagonista, insomma sembra di farlo insieme e questo mi è piaciuto molto (come detto soprattutto per Ken).
I disegni sono fantastici. Il tratto cambia leggermente quando le scene sono comiche e torna ad essere molto realistico quando la storia riprende ad ingranare. La precisione dei dettagli del viso, soprattutto per gli anziani e per i volti oscurati è strabiliante. Gli sfondi - non so se siano realmente paesaggi coreani - sono molto particolareggiati. Le cover a colori o le pagine interne a colore sono uniche e mi sono piaciute tantissimo.
La scelta dell'ambientazione in un mondo mafioso è alquanto strana: ci si potrebbe chiedere come mai una gang possa pensare di difendere i poveri e gli oppressi. Ecco, personalmente questo punto mi ha fatto vacillare. Possibile che Boichi pensasse di trattare i classici temi Shonen con una situazione del genere? La risposta me l'ha data un altro manga molto simile a questo (ma solo nelle scelte tematiche): “Tutor Hitman Reborn!”. È evidente infatti che entrambi rappresentano un'estremizzazione dei concetti e messaggi che trasmettono gli Shonen. Un assurdo quindi, ma un assurdo che ha senso.
Consiglio la lettura di questo manga a tutti gli appassionati di Shonen cruenti.
Procedendo nella lettura ci si imbatte nel tema centrale della trama, il mondo mafioso. All'inizio gli avvenimenti sono sembrati forzati: Ken, il protagonista, infatti si trova a capo di un gruppo di mafiosi dopo una rissa. La scelta è stata forzata al fine di mantenere ben preciso il carattere dello stesso protagonista, che rimarrà ben delineato in tutta la storia. Ken, infatti, è solo un semplice ragazzo che vorrebbe lavorare, e non vuole avere a che fare con dei malviventi. Sarà il fascino del denaro a spingerlo ad accettare il "lavoro".
Dopo questo passaggio decisamente strano la trama evolve in maniera lineare, con degli archi consecutivi classici che portano il gruppo ad ingrandirsi ed ad aumentare di influenza. Ogni arco porta ad una crescita dal punto di vista morale del nostro protagonista, che capisce l'importanza di difendere ciò che gli è caro. Buona quindi la sua caratterizzazione.
La trama scorre veloce e gli archi sono sia accompagnati che intervallati da scene comiche molto divertenti e da tanto Fan Service. Sono tante le scene cruente, e il sangue scorre ad ogni combattimento. Gli eventi raggiungono il cruento ma la trama li gestisce bene, o meglio questi si amalgamo perfettamente con essa. Non vediamo quindi inutili scene di sangue ecc., bensì tutti i passaggi hanno senso nella maturazione di Ken.
L'immersione nella serietà degli argomenti trattati è graduale, così come lo è per il protagonista, insomma sembra di farlo insieme e questo mi è piaciuto molto (come detto soprattutto per Ken).
I disegni sono fantastici. Il tratto cambia leggermente quando le scene sono comiche e torna ad essere molto realistico quando la storia riprende ad ingranare. La precisione dei dettagli del viso, soprattutto per gli anziani e per i volti oscurati è strabiliante. Gli sfondi - non so se siano realmente paesaggi coreani - sono molto particolareggiati. Le cover a colori o le pagine interne a colore sono uniche e mi sono piaciute tantissimo.
La scelta dell'ambientazione in un mondo mafioso è alquanto strana: ci si potrebbe chiedere come mai una gang possa pensare di difendere i poveri e gli oppressi. Ecco, personalmente questo punto mi ha fatto vacillare. Possibile che Boichi pensasse di trattare i classici temi Shonen con una situazione del genere? La risposta me l'ha data un altro manga molto simile a questo (ma solo nelle scelte tematiche): “Tutor Hitman Reborn!”. È evidente infatti che entrambi rappresentano un'estremizzazione dei concetti e messaggi che trasmettono gli Shonen. Un assurdo quindi, ma un assurdo che ha senso.
Consiglio la lettura di questo manga a tutti gli appassionati di Shonen cruenti.
In breve il fumetto è una catena di mazzate alla cieca senza troppe giustificazioni (tipo Kenshiro il cartone italiano di molti anni fa), con qualche piccolo intervallo costituito da gag simpatiche.
Il disegno è superlativo e sono concorde con chi dice(vedi altre recensioni) che vista la qualità grafica potevano pensare anche un po' a fare un trama meno elementare.
Detto questo e concordando con la forte sensazione di accozzaglia di cose che forse è un po' come vediamo noi occidentali le metropoli orientali, devo dire che il comportamento dei personaggi è molto in linea con l'ipocrisia dei malavitosi reali. Infatti mentre Ken predica umiltà va vestito da figo con abiti Armani e cose di questo genere che sono tipiche dei malavitosi, non di quelli cinematografici chiaramente.
Per questi motivi secondo me va poco oltre la sufficienza
Passando all’edizione, rilevo anche che il primo volumetto ha le pagine impaginate male, e quindi mentre si sta leggendo si passa da pag 25 a pagina 52 e poi da pagina 80 a pagina 29 e così di seguito tale errore è stato anche segnalato alla JPOP che molto educatamente non mi ha risposto.
Il disegno è superlativo e sono concorde con chi dice(vedi altre recensioni) che vista la qualità grafica potevano pensare anche un po' a fare un trama meno elementare.
Detto questo e concordando con la forte sensazione di accozzaglia di cose che forse è un po' come vediamo noi occidentali le metropoli orientali, devo dire che il comportamento dei personaggi è molto in linea con l'ipocrisia dei malavitosi reali. Infatti mentre Ken predica umiltà va vestito da figo con abiti Armani e cose di questo genere che sono tipiche dei malavitosi, non di quelli cinematografici chiaramente.
Per questi motivi secondo me va poco oltre la sufficienza
Passando all’edizione, rilevo anche che il primo volumetto ha le pagine impaginate male, e quindi mentre si sta leggendo si passa da pag 25 a pagina 52 e poi da pagina 80 a pagina 29 e così di seguito tale errore è stato anche segnalato alla JPOP che molto educatamente non mi ha risposto.
"Sun Ken Rock e l'arte del culo, del cibo, degli stereotipi e di tutto ciò che m'infastidisce in un fumetto."
Ecco come mi sono prefissato d'iniziare questa recensione e, vi assicuro, cercherò di parafrasare questa scomoda affermazione entro il limite delle mie capacità dialettico/intuitive prima della fine della vostra lettura.
Il fatto è che "Sun Ken Rock" m'ha scatenato una repulsione inconscia verso i suoi contenuti: una repulsione che non riesco a capire visti i disegni superlativi, i personaggi divertenti e le tamarrate che colorano ad ogni pagina il manga. Con questa recensione analizzerò con attenzione il prodotto che ora ho sotto mano, alla ricerca dell'origine del mio astio nei suoi confronti.
La serie nel primo numero si presenta con grande schiettezza come un prodotto incentrato sull'arte del menare, con un narrazione particolarmente veloce - quasi fulminea nel folgorante incipit - e dal punto di forza nel disegno.
Se da un lato la trama sembra leggermente campata in aria, portando su carta i comportamenti non sapientemente umani e logici dei protagonisti, dall'altro gli occhi vengono viziati con scene di sane e liberatrici botte condite da tette e culi in gran quantità. E la cosa, credetemi, va bene così, perché tanta è l'illogicità della storia che gli avvenimenti acquistano un distaccamento dalla realtà fumettistica "seria", concedendosi sfumature "idiote" e "folli" che fanno semplicemente sbellicare dalle risate. Insomma: un'opera fatta per divertirsi con leggerezza, in cui non importano le esagerazioni sintattiche/anatomiche perché, nel contesto irreale, vanno più che bene.[1]
Questo delicato equilibrio si frantuma quando da "Sun Ken Rock" il lettore comincia a pretendere una sconveniente serietà, una, non so, interessante riflessione sullo "scontro culturale tra Giappone e Corea del Sud"[2], perché, per natura dello stesso manga, questo non riuscirebbe mai a reggere tale spessore. Ma un lettore normale mai pretenderebbe tutto questo da "Sun Ken Rock"; letti tre numeri ci si rende conto che la trama yakuza è una facciata per nascondere botte da orbi, dei gran bei culi femminei e pose da duri[3] e questo dovrebbe bastare per far felici; tocca allo stesso autore andarsi ad incartare prendendo strade insedianti ed eccessivamente pretenziose.
Boichi comincia lentamente ad intessere trame cicliche dettate da vari punti ripetuti che, se uniti, portano al principio e via ridicendo; una ripetitività abbastanza noiosa ed esasperata da concetti più seriosi sull'economia coreana, sull'uso delle donne nei media televisivi, sulle mazzette, sui guadagni illeciti di chi gioca con la vita degli altri e cose così.
Una svolta molto coscienziosa, che non disdegno affatto in un prodotto fumettistico, ma che dev'essere trattata con la giusta serietà, altrimenti è inutile compierla; è un fattore di coerenza, no? E se si parla di coerenza già mostrare una gang mafiosa che combatte la povertà e lo sfruttamento delle donne mi sembra di pessimo gusto, nonché alquanto stupido.
Finché Boichi continuava a disegnare personaggi che si picchiavano mostrando i denti ringhianti e donnine dalle forme rotondeggianti con uno stile piuttosto ironico e divertente, riuscivo a reggere perfettamente la lettura. Il mio allontanamento è subentrato nel momento esatto in cui si passa dal vedere i protagonisti difendere ragazze abusate sessualmente con un pappone di Ken sul "voler proteggere le persone deboli" e, nella pagina dopo, osservare tre della gang andare a prostitute con, annesso, un intero capitolo sulla situazione "meretrici" in Corea del Sud.
L'incoerenza disegnata.
Allora basta. Basta con i (numerosissimi) capitoli filler sul cibo[4]; basta con la solfa di Ken che fa l'umile e la pagina dopo si veste Armani; basta con le fazze cattive, brutte,[5] sogghignanti e sospettose; basta con l'abusata storia che c'è qualcuno da proteggere; basta con gli intrighi tra mafie che non si sviluppano nemmeno ad aspettare quattro volumi[6]; basta con tutte 'ste donnine nude e in pose da fan-service e basta con gli stereotipi sugli italiani.[7]
Se continuare questa serie significa ritrovarsi questi dettagli ad ogni "saga", con le varie incoerenze morali non più giustificabili dal tono goliardico e leggero, allora io abbandono qui. Tanti saluti e grazie per tutto il pesce.
Parlando, invece, del tratto non ho nulla di cui lamentarmi. Boichi impressiona con disegni dal sicuro impatto, leggermente confusionario e ripetitivo nelle scene di lotta, ma sempre piacevole da visionare, soprattutto nei dettagliatissimi sfondi e ambientazioni - simpatiche le rubriche di fine volume in cui lo stesso autore ci spiega dove ha recuperato il materiale fotografico da cui prendere spunto - e nelle anatomie femminili.
L'edizione è la solita J-Pop con sovra-copertina, (belle) pagine a colori e una rilegatura tutto sommato resistente - a parte i primi due volumi che mi scricchiolano preoccupatamene sotto le mani. Il prezzo lo vedo perfetto se comparato al volume come oggetto materiale; esagerato se confrontato col contenuto.
In conclusione: questa non è una serie che fa per me.
Purtroppo l'ho compreso con colpevole ritardo e ormai non posso farci nulla.
Un best-seller tutto azione e combattimenti che si maschera come un veritiero documentario sulla mafia coreana in cui i protagonisti sono - ipocritamente - buoni, un manga in cui si affrontano tematiche serie con sconcertante leggerezza; non mi sembra degno della mia attenzione, né dei miei soldi.
E, con tutta sincerità, se pretendete qualcosa di più da un fumetto vi consiglio di starne alla larga.
Manga-quote:
Attenzione alle fazze cattive e ai capitoli filler assassini. Quelli sì che pestano duro.
Note:
[1]: per dirla con più semplicità: non mi sarei mai meravigliato se, da un momento all'altro, Ken avesse imparato a volare con lo spostamento d'aria scaturito dai propri pugni, o a fermare proiettili coi denti per poi risputarli contro l'antagonista di turno. Boichi, miraccomandoperlamordimamma, prendi spunto.
[2]: come ha scritto Paolo Gattone nell'introduzione del primo volume.
[3]: duri durissimi, di quelli che sanno ridere ma se non li vai a genio fanno la fazza cattiva e si vedono le linee cinetiche attorno stile aura demoniaca e poi ti pestano con colpi che nemmeno riesci a vedere.
[4]: in cui viene ripetuta come un mantra la frase "(il cibo) mi si scioglie in bocca!", con la faccia di turno contratta in un'espressione di estasi orgasmica del senso gustativo.
[5]: in senso "brutte e cattive", eh? Mica brutte per come disegnate.
[6]: su dodici.
[7]: di cui i volumi 8 e 9 sono così pieni da imbarazzare.
Ecco come mi sono prefissato d'iniziare questa recensione e, vi assicuro, cercherò di parafrasare questa scomoda affermazione entro il limite delle mie capacità dialettico/intuitive prima della fine della vostra lettura.
Il fatto è che "Sun Ken Rock" m'ha scatenato una repulsione inconscia verso i suoi contenuti: una repulsione che non riesco a capire visti i disegni superlativi, i personaggi divertenti e le tamarrate che colorano ad ogni pagina il manga. Con questa recensione analizzerò con attenzione il prodotto che ora ho sotto mano, alla ricerca dell'origine del mio astio nei suoi confronti.
La serie nel primo numero si presenta con grande schiettezza come un prodotto incentrato sull'arte del menare, con un narrazione particolarmente veloce - quasi fulminea nel folgorante incipit - e dal punto di forza nel disegno.
Se da un lato la trama sembra leggermente campata in aria, portando su carta i comportamenti non sapientemente umani e logici dei protagonisti, dall'altro gli occhi vengono viziati con scene di sane e liberatrici botte condite da tette e culi in gran quantità. E la cosa, credetemi, va bene così, perché tanta è l'illogicità della storia che gli avvenimenti acquistano un distaccamento dalla realtà fumettistica "seria", concedendosi sfumature "idiote" e "folli" che fanno semplicemente sbellicare dalle risate. Insomma: un'opera fatta per divertirsi con leggerezza, in cui non importano le esagerazioni sintattiche/anatomiche perché, nel contesto irreale, vanno più che bene.[1]
Questo delicato equilibrio si frantuma quando da "Sun Ken Rock" il lettore comincia a pretendere una sconveniente serietà, una, non so, interessante riflessione sullo "scontro culturale tra Giappone e Corea del Sud"[2], perché, per natura dello stesso manga, questo non riuscirebbe mai a reggere tale spessore. Ma un lettore normale mai pretenderebbe tutto questo da "Sun Ken Rock"; letti tre numeri ci si rende conto che la trama yakuza è una facciata per nascondere botte da orbi, dei gran bei culi femminei e pose da duri[3] e questo dovrebbe bastare per far felici; tocca allo stesso autore andarsi ad incartare prendendo strade insedianti ed eccessivamente pretenziose.
Boichi comincia lentamente ad intessere trame cicliche dettate da vari punti ripetuti che, se uniti, portano al principio e via ridicendo; una ripetitività abbastanza noiosa ed esasperata da concetti più seriosi sull'economia coreana, sull'uso delle donne nei media televisivi, sulle mazzette, sui guadagni illeciti di chi gioca con la vita degli altri e cose così.
Una svolta molto coscienziosa, che non disdegno affatto in un prodotto fumettistico, ma che dev'essere trattata con la giusta serietà, altrimenti è inutile compierla; è un fattore di coerenza, no? E se si parla di coerenza già mostrare una gang mafiosa che combatte la povertà e lo sfruttamento delle donne mi sembra di pessimo gusto, nonché alquanto stupido.
Finché Boichi continuava a disegnare personaggi che si picchiavano mostrando i denti ringhianti e donnine dalle forme rotondeggianti con uno stile piuttosto ironico e divertente, riuscivo a reggere perfettamente la lettura. Il mio allontanamento è subentrato nel momento esatto in cui si passa dal vedere i protagonisti difendere ragazze abusate sessualmente con un pappone di Ken sul "voler proteggere le persone deboli" e, nella pagina dopo, osservare tre della gang andare a prostitute con, annesso, un intero capitolo sulla situazione "meretrici" in Corea del Sud.
L'incoerenza disegnata.
Allora basta. Basta con i (numerosissimi) capitoli filler sul cibo[4]; basta con la solfa di Ken che fa l'umile e la pagina dopo si veste Armani; basta con le fazze cattive, brutte,[5] sogghignanti e sospettose; basta con l'abusata storia che c'è qualcuno da proteggere; basta con gli intrighi tra mafie che non si sviluppano nemmeno ad aspettare quattro volumi[6]; basta con tutte 'ste donnine nude e in pose da fan-service e basta con gli stereotipi sugli italiani.[7]
Se continuare questa serie significa ritrovarsi questi dettagli ad ogni "saga", con le varie incoerenze morali non più giustificabili dal tono goliardico e leggero, allora io abbandono qui. Tanti saluti e grazie per tutto il pesce.
Parlando, invece, del tratto non ho nulla di cui lamentarmi. Boichi impressiona con disegni dal sicuro impatto, leggermente confusionario e ripetitivo nelle scene di lotta, ma sempre piacevole da visionare, soprattutto nei dettagliatissimi sfondi e ambientazioni - simpatiche le rubriche di fine volume in cui lo stesso autore ci spiega dove ha recuperato il materiale fotografico da cui prendere spunto - e nelle anatomie femminili.
L'edizione è la solita J-Pop con sovra-copertina, (belle) pagine a colori e una rilegatura tutto sommato resistente - a parte i primi due volumi che mi scricchiolano preoccupatamene sotto le mani. Il prezzo lo vedo perfetto se comparato al volume come oggetto materiale; esagerato se confrontato col contenuto.
In conclusione: questa non è una serie che fa per me.
Purtroppo l'ho compreso con colpevole ritardo e ormai non posso farci nulla.
Un best-seller tutto azione e combattimenti che si maschera come un veritiero documentario sulla mafia coreana in cui i protagonisti sono - ipocritamente - buoni, un manga in cui si affrontano tematiche serie con sconcertante leggerezza; non mi sembra degno della mia attenzione, né dei miei soldi.
E, con tutta sincerità, se pretendete qualcosa di più da un fumetto vi consiglio di starne alla larga.
Manga-quote:
Attenzione alle fazze cattive e ai capitoli filler assassini. Quelli sì che pestano duro.
Note:
[1]: per dirla con più semplicità: non mi sarei mai meravigliato se, da un momento all'altro, Ken avesse imparato a volare con lo spostamento d'aria scaturito dai propri pugni, o a fermare proiettili coi denti per poi risputarli contro l'antagonista di turno. Boichi, miraccomandoperlamordimamma, prendi spunto.
[2]: come ha scritto Paolo Gattone nell'introduzione del primo volume.
[3]: duri durissimi, di quelli che sanno ridere ma se non li vai a genio fanno la fazza cattiva e si vedono le linee cinetiche attorno stile aura demoniaca e poi ti pestano con colpi che nemmeno riesci a vedere.
[4]: in cui viene ripetuta come un mantra la frase "(il cibo) mi si scioglie in bocca!", con la faccia di turno contratta in un'espressione di estasi orgasmica del senso gustativo.
[5]: in senso "brutte e cattive", eh? Mica brutte per come disegnate.
[6]: su dodici.
[7]: di cui i volumi 8 e 9 sono così pieni da imbarazzare.
"Sun Ken Rock" è uno dei molti manga editi in Italia del famoso autore "Boichi" (contando anche le storie brevi), conosciuto per le one-shot "Hotel", "Space chef chaisar" e "Raquiya".
Il manga è edito qui in Italia dalla casa editrice "J- pop", nata da qualche anno, e in patria dalla "Shonen Gahosha", di cui l' autore ha già pubblicato molte delle sue precedenti opere.
Io sinceramente il manga non l' ho letto in italiano, ma in scan inglesi, per non spendere troppi soldi, e per vedere se potevo acquistarlo in futuro. Adesso mi sono veramente convinto a comprarlo, peccato che la cadenza sia veramente irregolare; i numeri non sono così reperibili e, per di più, costano veramente tanto. Probabilmente aspetterò di avere più soldi.
La storia racconta delle avventure di Ken, così intensamente innamorato di una ragazza da seguirla fino in Corea, a Seoul, dove si è trasferita. E, neanche facendolo apposta, appena arrivato viene costretto a diventare boss di una gag mafiosa, in quel momento poco conosciuta e rispettata, ma in futuro, grazie a lui, sempre di più.
Parlando di questo manga, io devo dire innanzitutto che è veramente fantastico, pieno d' azione e avventura, e anche un pizzico di eros che non guasta. La storia non è adatta a tutte le tipologie di lettori, ma è rivolta pressapoco ad una cerchia più adulta, anche perché si tratta per sempre di un seinen (e ci sono pure dei motivi ben oltre le scene violente).
I disegni sono, oltre che fatti benissimo, molto espressivi e pieni di particolari!
Infine consiglio il manga a delle persone mature (essendo esso un seinen) che non si facciano impressionare dal sangue, dalle scene un po' crude ed altre un po' troppo spinte; tutto ciò è condito da uno scenario non dei migliori.
Il mio voto finale è 8, ai disegni assegno 10, alla trama 8 e all'edizione 9. Complessivamente il voto sarebbe 9, ma tolgo un punto per la dose eccessiva di fanservice (se non è qualcosa di più).
Finisco dicendo che nel manga non ci sono censure di vario genere, anche se certe volte ce ne sarebbe bisogno in molte scene!
Il manga è edito qui in Italia dalla casa editrice "J- pop", nata da qualche anno, e in patria dalla "Shonen Gahosha", di cui l' autore ha già pubblicato molte delle sue precedenti opere.
Io sinceramente il manga non l' ho letto in italiano, ma in scan inglesi, per non spendere troppi soldi, e per vedere se potevo acquistarlo in futuro. Adesso mi sono veramente convinto a comprarlo, peccato che la cadenza sia veramente irregolare; i numeri non sono così reperibili e, per di più, costano veramente tanto. Probabilmente aspetterò di avere più soldi.
La storia racconta delle avventure di Ken, così intensamente innamorato di una ragazza da seguirla fino in Corea, a Seoul, dove si è trasferita. E, neanche facendolo apposta, appena arrivato viene costretto a diventare boss di una gag mafiosa, in quel momento poco conosciuta e rispettata, ma in futuro, grazie a lui, sempre di più.
Parlando di questo manga, io devo dire innanzitutto che è veramente fantastico, pieno d' azione e avventura, e anche un pizzico di eros che non guasta. La storia non è adatta a tutte le tipologie di lettori, ma è rivolta pressapoco ad una cerchia più adulta, anche perché si tratta per sempre di un seinen (e ci sono pure dei motivi ben oltre le scene violente).
I disegni sono, oltre che fatti benissimo, molto espressivi e pieni di particolari!
Infine consiglio il manga a delle persone mature (essendo esso un seinen) che non si facciano impressionare dal sangue, dalle scene un po' crude ed altre un po' troppo spinte; tutto ciò è condito da uno scenario non dei migliori.
Il mio voto finale è 8, ai disegni assegno 10, alla trama 8 e all'edizione 9. Complessivamente il voto sarebbe 9, ma tolgo un punto per la dose eccessiva di fanservice (se non è qualcosa di più).
Finisco dicendo che nel manga non ci sono censure di vario genere, anche se certe volte ce ne sarebbe bisogno in molte scene!
Se volete un manga figo, adrenalinico, divertente, a volte profondo e sopratutto con tante belle ragazze mezze nude e botte da orbi, allora state cercando proprio “Sun Ken Rock”.
“Sun Ken Rock” è un seinen manga scritto da Boichi, autore di “Hotel” e “Space chef Caiser”, portato in Italia dalla J-pop al costo di 6 euro.
La trama si incentra sulle vicende di Ken Kitano, un ragazzo giapponese invischiato in continue risse. Questi è innamorato di una ragazza coreana, Yu Min, che terminata la scuola torna in Corea per diventare poliziotta.
Ken a quel punto decide di seguirla per diventare lui stesso un poliziotto ma le cose non vanno come previsto, infatti non riesce a trovare lavoro e vive come una sorta di barbone in una casa minuscola senza soldi e lavoro. Dopo aver difeso un locandiere da un gruppo di mafiosi si trova per puro caso a capo di una gang squattrinata come lui. A quel punto con la sua forza e il suo carisma porterà la sua banda alla vetta.
La storia di quest'opera si sviluppa in maniera perfetta, con continui colpi di scena e scene dure e crude degne di un seinen. Infatti non mancano scene di sesso estremo, uccisioni e risse sanguinose.
Inoltre i personaggi sono perfettamente caratterizzati e hanno un loro sviluppo in tutta la storia. In più ci sono scene veramente esilaranti sopratutto per i comportamenti di Ken per cercare di non sembrare mafioso davanti alla donna amata.
Il disegno è quello di Boichi ovvero fantastico: i personaggi sono fatti alla perfezione e riesce a differenziare i momenti seri e crudi da quelli divertenti in maniera eccezionale.
L'edizione della J-pop è ottima con sovraccoperta e pagine a colori.
Per concludere è un manga che consiglio a tutti, magari a quelli un po' più grandi per i temi e le scene trattate.
“Sun Ken Rock” è un seinen manga scritto da Boichi, autore di “Hotel” e “Space chef Caiser”, portato in Italia dalla J-pop al costo di 6 euro.
La trama si incentra sulle vicende di Ken Kitano, un ragazzo giapponese invischiato in continue risse. Questi è innamorato di una ragazza coreana, Yu Min, che terminata la scuola torna in Corea per diventare poliziotta.
Ken a quel punto decide di seguirla per diventare lui stesso un poliziotto ma le cose non vanno come previsto, infatti non riesce a trovare lavoro e vive come una sorta di barbone in una casa minuscola senza soldi e lavoro. Dopo aver difeso un locandiere da un gruppo di mafiosi si trova per puro caso a capo di una gang squattrinata come lui. A quel punto con la sua forza e il suo carisma porterà la sua banda alla vetta.
La storia di quest'opera si sviluppa in maniera perfetta, con continui colpi di scena e scene dure e crude degne di un seinen. Infatti non mancano scene di sesso estremo, uccisioni e risse sanguinose.
Inoltre i personaggi sono perfettamente caratterizzati e hanno un loro sviluppo in tutta la storia. In più ci sono scene veramente esilaranti sopratutto per i comportamenti di Ken per cercare di non sembrare mafioso davanti alla donna amata.
Il disegno è quello di Boichi ovvero fantastico: i personaggi sono fatti alla perfezione e riesce a differenziare i momenti seri e crudi da quelli divertenti in maniera eccezionale.
L'edizione della J-pop è ottima con sovraccoperta e pagine a colori.
Per concludere è un manga che consiglio a tutti, magari a quelli un po' più grandi per i temi e le scene trattate.
Penso davvero sia un manga di pregio: la storia avvincente e mai noiosa, i personaggi ben delineati e diversificati nelle loro personalità e disegnati molto dettagliatamente con un particolar occhio per i vestiti e per le linee muscolari del fisico.
C'è inoltre da menzionare l'affiancarsi di scene comiche e surreali con scene erotiche, utili secondo me a spezzare il filo di quelle realistiche che mostrano la cruda realtà vissuta dalla gang e che costituiscono la trama principale del manga.
Detto ciò posso affermare che questo manga,realizzato graficamente in modo eccellente, dotato di una trama avvincente e trattante di una realtà interessante e piena di personaggi ricchi di personalità, merita un bel dieci in pagella.
C'è inoltre da menzionare l'affiancarsi di scene comiche e surreali con scene erotiche, utili secondo me a spezzare il filo di quelle realistiche che mostrano la cruda realtà vissuta dalla gang e che costituiscono la trama principale del manga.
Detto ciò posso affermare che questo manga,realizzato graficamente in modo eccellente, dotato di una trama avvincente e trattante di una realtà interessante e piena di personaggi ricchi di personalità, merita un bel dieci in pagella.
Ahem, per qualche motivo il mio sarà il primo commento negativo nei riguardi di questo manga, per motivi che spiegherò tra poco.
La trama è semplice: Ken Kitano è un giovane rissaiolo giapponese emigrato in Corea per inseguire una sua coetanea, e si ritrova ad essere il boss di una gang di quartiere per motivi apparentemente inspiegabili. La banda crescerà poco a poco ottenendo sempre più potere grazie al carisma del protagonista e ai piani del suo vice.
So che il solo leggere la trama farà venire l'acquolina in bocca a tutti, come è venuta a me, per questo motivo dopo aver letto i primi 9 volumetti (mea culpa online, ma ringrazio ogni mattina dio di non aver fatto la cazzata di spenderci 9x6 = 54 euro) sono corso a scrivere su Animeclick per mettervi in guardia. Il mio 5 è motivato solo dalle tavole, che sinceramente ho trovato eccezionali, e unite ad una sceneggiatura come si deve avrebbero potuto portarci un prodotto davvero di alto livello, ma non fosse stato per queste non sarei arrivato ad un 3.
Sin dall'inizio del primo capitolo, infatti, ci si rende conto di come questo titolo sia un'incredibile immensa accozzaglia di fan service uno dopo l'altro, mixato con centinaia di scenette demenziali e gag, alcune divertenti, ma la maggior parte scontatissime. La trama è incredibilmente forzata e zoppicante, non viene fatto nemmeno il minimo sforzo di motivare seriamente gli avvenimenti (chiaramente per scelta dell'autore) che si susseguono lungo un binario prestabilito come se stessimo giocando ad un videogame - anche questa è una scelta dell'autore, ma la superficialità e la leggerezza con cui vengono trattate anche tematiche profonde sinceramente mi hanno lasciato un po' spaesato.
Dopo essere stato qualche minuto a lambiccarmi su come fosse possibile una media di votazioni così alta e tante recensioni entusiaste, sono giunto alla conclusione che probabilmente molti al primo approccio con quest'opera, dopo aver letto le prime 30 pagine di cui 5 pseudonormali, 10 fanservice e le restanti 15 scenette demenziali, sono semplicemente scappati bruciando il volumetto o usandolo per farci filtri ed aereoplanini, e se ne sono dimenticati per sempre.
La trama è semplice: Ken Kitano è un giovane rissaiolo giapponese emigrato in Corea per inseguire una sua coetanea, e si ritrova ad essere il boss di una gang di quartiere per motivi apparentemente inspiegabili. La banda crescerà poco a poco ottenendo sempre più potere grazie al carisma del protagonista e ai piani del suo vice.
So che il solo leggere la trama farà venire l'acquolina in bocca a tutti, come è venuta a me, per questo motivo dopo aver letto i primi 9 volumetti (mea culpa online, ma ringrazio ogni mattina dio di non aver fatto la cazzata di spenderci 9x6 = 54 euro) sono corso a scrivere su Animeclick per mettervi in guardia. Il mio 5 è motivato solo dalle tavole, che sinceramente ho trovato eccezionali, e unite ad una sceneggiatura come si deve avrebbero potuto portarci un prodotto davvero di alto livello, ma non fosse stato per queste non sarei arrivato ad un 3.
Sin dall'inizio del primo capitolo, infatti, ci si rende conto di come questo titolo sia un'incredibile immensa accozzaglia di fan service uno dopo l'altro, mixato con centinaia di scenette demenziali e gag, alcune divertenti, ma la maggior parte scontatissime. La trama è incredibilmente forzata e zoppicante, non viene fatto nemmeno il minimo sforzo di motivare seriamente gli avvenimenti (chiaramente per scelta dell'autore) che si susseguono lungo un binario prestabilito come se stessimo giocando ad un videogame - anche questa è una scelta dell'autore, ma la superficialità e la leggerezza con cui vengono trattate anche tematiche profonde sinceramente mi hanno lasciato un po' spaesato.
Dopo essere stato qualche minuto a lambiccarmi su come fosse possibile una media di votazioni così alta e tante recensioni entusiaste, sono giunto alla conclusione che probabilmente molti al primo approccio con quest'opera, dopo aver letto le prime 30 pagine di cui 5 pseudonormali, 10 fanservice e le restanti 15 scenette demenziali, sono semplicemente scappati bruciando il volumetto o usandolo per farci filtri ed aereoplanini, e se ne sono dimenticati per sempre.
Sun-ken Rock è un manga, secondo me, tra quelli più sottovalutati in Italia. All'inizio ero anche io un po' scettico, ma poi dopo aver letto il primo volume in scan, sono corso in fumetteria a comprare tutti quelli usciti finora. Ora cercherò di analizzare l'opera in questione imparzialmente.
Trama
La trama è spiegata sopra quindi non sto a ripeterla. L'incipit è abbastanza originale: chi andrebbe in un altro stato per seguire una ragazza per cui si ha una cotta?
Questo, per me, è un punto a favore. Scopriamo poi che questo è un amore ostacolato (lui è un mafioso e lei una della squadra antimafia), e questo certamente non è tanto originale.
Il bello della storia è che vediamo come Ken Kitano, da povero disoccupato, cresce sia fisicamente che interiormente (all'inizio ha 16 anni, al nono volume 20, se non sbaglio) fino a diventare un uomo maturo. C'è però da dire che la maturazione è ancora in corso al punto in cui sono arrivato, anche se si notano diversi cambiamenti.
La trama nel complesso sa stupire e sa essere coinvolgente, tant'è che vi sembrerà di essere lì anche voi, di fianco al protagonista.
Personaggi
BOICHI è riuscito a caratterizzare ogni personaggio in maniera tale da renderli uno diverso dall'altro e in modo tale che non sia possibile non affezionarsi a loro. Anche i "cattivi" sono deformati in maniera superba e con una mentalità ben delineata.
Disegni
Boichi è un autore dal tratto unico. Come spiega nei siparietti a fine volume, preferisce prendere spunti dalla realtà, cercando sempre di avere una foto del soggetto che vuole disegnare. Le ambientazioni sono disegnate perfettamente, idem per i personaggi. L'autore inoltre tende a mettere del fan-service in ogni donna che compare (ecco, forse l'unico difetto è non avere donne "bruttine"). In ogni volume infatti ci sono diverse scene erotiche, che a volte sfociano nell'hard.
Edizione
la solita edizione perfetta J-POP. a 6 euro 3-4 pagine a colori a inizio volume, carta bianca e spessa, di ottima qualità, e copertina liscia e resistente. Insomma, questa edizione vale tutti i suoi 6 euro. Alcune case editrici farebbero pagare certamente di più.
In conclusione, se cercate momenti di grande pathos e risse, il tutto condito con po' di fanservice, questo è il manga che fa per voi. Un 9 secondo me meritatissimo.
Trama
La trama è spiegata sopra quindi non sto a ripeterla. L'incipit è abbastanza originale: chi andrebbe in un altro stato per seguire una ragazza per cui si ha una cotta?
Questo, per me, è un punto a favore. Scopriamo poi che questo è un amore ostacolato (lui è un mafioso e lei una della squadra antimafia), e questo certamente non è tanto originale.
Il bello della storia è che vediamo come Ken Kitano, da povero disoccupato, cresce sia fisicamente che interiormente (all'inizio ha 16 anni, al nono volume 20, se non sbaglio) fino a diventare un uomo maturo. C'è però da dire che la maturazione è ancora in corso al punto in cui sono arrivato, anche se si notano diversi cambiamenti.
La trama nel complesso sa stupire e sa essere coinvolgente, tant'è che vi sembrerà di essere lì anche voi, di fianco al protagonista.
Personaggi
BOICHI è riuscito a caratterizzare ogni personaggio in maniera tale da renderli uno diverso dall'altro e in modo tale che non sia possibile non affezionarsi a loro. Anche i "cattivi" sono deformati in maniera superba e con una mentalità ben delineata.
Disegni
Boichi è un autore dal tratto unico. Come spiega nei siparietti a fine volume, preferisce prendere spunti dalla realtà, cercando sempre di avere una foto del soggetto che vuole disegnare. Le ambientazioni sono disegnate perfettamente, idem per i personaggi. L'autore inoltre tende a mettere del fan-service in ogni donna che compare (ecco, forse l'unico difetto è non avere donne "bruttine"). In ogni volume infatti ci sono diverse scene erotiche, che a volte sfociano nell'hard.
Edizione
la solita edizione perfetta J-POP. a 6 euro 3-4 pagine a colori a inizio volume, carta bianca e spessa, di ottima qualità, e copertina liscia e resistente. Insomma, questa edizione vale tutti i suoi 6 euro. Alcune case editrici farebbero pagare certamente di più.
In conclusione, se cercate momenti di grande pathos e risse, il tutto condito con po' di fanservice, questo è il manga che fa per voi. Un 9 secondo me meritatissimo.
"Ken! Tu che ci ha protetto Sei Caldo come il Sole, Duro come una Roccia! Ken tu sei SUN KEN ROCK!"
INTRODUZIONE
Sun Ken Rock (o Sun-Ken Rock) è un manga ideato da Boichi, conosciuto anche per altre sue opere come "Space Chef Caiser", "Hotel" e "Raqiya". La pubblicazione giapponese è nelle mani della Shonen Ganosha, che ha iniziato a serializzare Sun Ken Rock nel 2008. L'opera è ancora in corso, ma attualmente conta 12 volumi. In Italia il manga è attualmente pubblicato dalla J-Pop nel classico formato della casa quindi con sovra-copertina e pagine colori e sopratutto la carta di ottima qualità. I primi sei volumi sono venduti al prezzo di 5,90€, mentre dal settimo il prezzo è di 6,00€ tondi tondi.
TRAMA
La trama vede Ken Kitano, giovane giapponese esperto in risse, follemente innamorato di una bellissima ragazza, Yu Min; le si dichiara, però venendo aspramente rifiutato. Il povero Ken non si dispera e non si perde d'animo, e si trasferirà in Corea pur di seguirla. Ken non trova in Corea una vita rosea, anzi si trova senza denaro, senza un lavoro e senza prospettive di trovarlo. Dopo una serie di scontri e incontri, Ken si ritrova in contato con una gang malavitosa coreana, del quale stranamente ne diventerà il capo (il Boss). Ken Kitano con il suo carisma e le sue capacità riuscirà a rendere gloria alla propria gang, chiamata per l'appunto Sun Ken Rock. Leggendo la trama sembra banale, ma non lo è, per evitare eventuali spoiler evito di continuare ad approfondirla, dico solo che in pochi volumi si sviluppa enormemente, con moltissimi colpi di scena.
CONSIDERAZIONI
La trama di Sun Ken Rock è veramente ben affrontata. Riesce ad alternare momenti salienti a momenti comici e filo-erotici. Sun Ken Rock da questo punto di vista è unico, esilarante, divertente, adrenalinico ed entusiasmante. I personaggi sono ben curati, sopratutto gli appartenenti del Sun Ken Rock, compreso Kitano Ken. Sun Ken Rock è un manga assai veritiero e profondo, ma anche frivolo (sopratutto a partire dall'ottavo volume). Il tratto di Boichi è ben curato. Sopratutto nelle varie inquadrature e negli sfondi curati nei minimi dettagli, infatti per creare sfondi realistici Boichi e i suoi sottoposti prendono ispirazione direttamente dalle moltissime foto fatte direttamente da loro, compresi dei paesaggi Italiani. Il disegno in definitiva non ha alcuna pecca. Mi sento di consigliare Sun Ken Rock agli amanti dei manga di combattimento e lo sconsiglio vivamente a coloro che non apprezzano le eventuali scene di nudo totale o quasi. Sun Ken Rock per me è uno delle migliori opere pubblicate qui di recente, il mio voto definitivo è un bel 10 pieno.
INTRODUZIONE
Sun Ken Rock (o Sun-Ken Rock) è un manga ideato da Boichi, conosciuto anche per altre sue opere come "Space Chef Caiser", "Hotel" e "Raqiya". La pubblicazione giapponese è nelle mani della Shonen Ganosha, che ha iniziato a serializzare Sun Ken Rock nel 2008. L'opera è ancora in corso, ma attualmente conta 12 volumi. In Italia il manga è attualmente pubblicato dalla J-Pop nel classico formato della casa quindi con sovra-copertina e pagine colori e sopratutto la carta di ottima qualità. I primi sei volumi sono venduti al prezzo di 5,90€, mentre dal settimo il prezzo è di 6,00€ tondi tondi.
TRAMA
La trama vede Ken Kitano, giovane giapponese esperto in risse, follemente innamorato di una bellissima ragazza, Yu Min; le si dichiara, però venendo aspramente rifiutato. Il povero Ken non si dispera e non si perde d'animo, e si trasferirà in Corea pur di seguirla. Ken non trova in Corea una vita rosea, anzi si trova senza denaro, senza un lavoro e senza prospettive di trovarlo. Dopo una serie di scontri e incontri, Ken si ritrova in contato con una gang malavitosa coreana, del quale stranamente ne diventerà il capo (il Boss). Ken Kitano con il suo carisma e le sue capacità riuscirà a rendere gloria alla propria gang, chiamata per l'appunto Sun Ken Rock. Leggendo la trama sembra banale, ma non lo è, per evitare eventuali spoiler evito di continuare ad approfondirla, dico solo che in pochi volumi si sviluppa enormemente, con moltissimi colpi di scena.
CONSIDERAZIONI
La trama di Sun Ken Rock è veramente ben affrontata. Riesce ad alternare momenti salienti a momenti comici e filo-erotici. Sun Ken Rock da questo punto di vista è unico, esilarante, divertente, adrenalinico ed entusiasmante. I personaggi sono ben curati, sopratutto gli appartenenti del Sun Ken Rock, compreso Kitano Ken. Sun Ken Rock è un manga assai veritiero e profondo, ma anche frivolo (sopratutto a partire dall'ottavo volume). Il tratto di Boichi è ben curato. Sopratutto nelle varie inquadrature e negli sfondi curati nei minimi dettagli, infatti per creare sfondi realistici Boichi e i suoi sottoposti prendono ispirazione direttamente dalle moltissime foto fatte direttamente da loro, compresi dei paesaggi Italiani. Il disegno in definitiva non ha alcuna pecca. Mi sento di consigliare Sun Ken Rock agli amanti dei manga di combattimento e lo sconsiglio vivamente a coloro che non apprezzano le eventuali scene di nudo totale o quasi. Sun Ken Rock per me è uno delle migliori opere pubblicate qui di recente, il mio voto definitivo è un bel 10 pieno.
Un giovane teppista va in Corea per amore di una ragazza, si ritroverà col sogno di diventare un poliziotto a capo di una gang di mafiosi.
Ho comprato questo manga principalmente perché vedendolo in fumetteria sono stato completamente affascinato dai disegni, così ho deciso di prendere i primi volumi. Una delle scelte migliori che abbia mai fatto, Sun Ken Rock è qualcosa di stupendo a mio parere. Il manga è principalmente comico, con gag anche su cose un po' più serie, ma comunque non manca di serietà in molti punti; certo la trama non è intrigantissima, ma è una lettura veramente piacevole, soprattutto per i disegni, una vera gioia per gli occhi. Lo consiglio a tutti, non gli do il voto massimo perché con la storia si potrebbe fare ancora meglio di quant'è, ciò non toglie il fatto che Sun Ken Rock è stata una vera sorpresa, presto si sentirà più spesso il nome di Boichi.
Ho comprato questo manga principalmente perché vedendolo in fumetteria sono stato completamente affascinato dai disegni, così ho deciso di prendere i primi volumi. Una delle scelte migliori che abbia mai fatto, Sun Ken Rock è qualcosa di stupendo a mio parere. Il manga è principalmente comico, con gag anche su cose un po' più serie, ma comunque non manca di serietà in molti punti; certo la trama non è intrigantissima, ma è una lettura veramente piacevole, soprattutto per i disegni, una vera gioia per gli occhi. Lo consiglio a tutti, non gli do il voto massimo perché con la storia si potrebbe fare ancora meglio di quant'è, ciò non toglie il fatto che Sun Ken Rock è stata una vera sorpresa, presto si sentirà più spesso il nome di Boichi.
Dei circa 12 manga che sto leggendo, Sun Ken Rock fa parte di quella categoria che divoro appena comprato, a differenza di altri che magari stanno un po' in libreria. Questo per il semplice fatto che ha una storia semplice e divertente, che non annoia mai, non manca l´azione e neanche il sentimento. E' proprio un bel manga. L'edizione è favolosa e da molta soddisfazione anche solo averla tra le mani, ma soprattutto non mancano le tavole a colori!
Un bel 9, viato che il 10 lo meritano fumetti con trame magari un po più intricate ed elaborate.
Un bel 9, viato che il 10 lo meritano fumetti con trame magari un po più intricate ed elaborate.
Sun Ken Rock è indubbiamente un manga che deve essere letto: per la trama favolosa, i disegni spettacolari, i combattimenti mozzafiato, il fanservice che ci offre l'autore, per la fantastica edizione che ci offre JPOP (carta bianchissima priva di trasparenze, pagine a colori e ottima sovraccoperta). Un manga unico che consiglio a tutti.
Uno tra i migliori Seinen che ci siano in Italia. Primo ogni copertina è un'opera d'arte, secondo la storia non è mai pesante, passa dall'essere serio al divertente, all'erotico al sentimentalista.
In Sun Ken Rock non c'è niente lasciato al caso, è un manga che sa attirare per il carattere dei suoi personaggi; persone vengono subito descritte come stupide o poco serie, risultano poi diversissime più avanti.
Volevo dargli 9 solo per la lentezza di uscita, ma ho pensato che alla fine non è colpa della storia in se, quindi il 10 è MERITATISSIMO, poi sicuramente qualcun altro potrebbe pensarla diversamente, ma io sinceramente parlando con tutte le persone che lo hanno letto, ho notato che tutti hanno manifestato il desiderio di continuarlo.
In Sun Ken Rock non c'è niente lasciato al caso, è un manga che sa attirare per il carattere dei suoi personaggi; persone vengono subito descritte come stupide o poco serie, risultano poi diversissime più avanti.
Volevo dargli 9 solo per la lentezza di uscita, ma ho pensato che alla fine non è colpa della storia in se, quindi il 10 è MERITATISSIMO, poi sicuramente qualcun altro potrebbe pensarla diversamente, ma io sinceramente parlando con tutte le persone che lo hanno letto, ho notato che tutti hanno manifestato il desiderio di continuarlo.
Ken Kitano, persi sogni e speranze, spreca il proprio tempo in risse. In segreto ama una compagna di scuola... il suo nome è Yumin, di origine coreana. Il sogno della ragazza è diventare una poliziotta a Seoul, e per questo la giovane torna in patria appena conclusi gli studi. Per inseguire il suo amore, Ken è costretto ad abbandonare il Giappone ma, una volta giunto a Seoul, per qualche strano motivo finisce per entrare in una gang locale e ne diviene il boss. Un manga assolutamente fantastico, con disegni splendidi, personaggi incredibili e combattimenti mozzafiato. Il mio manga preferito, merita di essere letto. Il voto non può essere altro che 10!