A casa di Momo
"A casa di Momo" è un delizioso volume unico di Kei Toume, edito da Flashbook, con delle belle pagine a colori che aprono i 5 capitoli della storia.
Momo è una studentessa di un istituto d'arte che decide di andare a vivere da sola, per affrancarsi dalla sua famiglia d'origine, messa in discussione da un padre artista inconcludente, non cattivo, ma spirito libero, abituato a fuggire dalle sue responsabilità, che nell'arco della storia 'compare' solo nella memoria dei figli, il fratello e la sorella di Momo, e della moglie, decisa a divorziare dopo una vita passata ad aspettarlo.
Momo appare come una ragazzina dolce, un po' immatura che pare non cogliere certe sfumature, e sembra ignorare gli aspetti romantici della vita; interessata all'arte e alla pittura, instaura dei buoni rapporti sociali con i compagni di corso e con la protettiva sorella maggiore che si preoccupa per lei.
La storia parla con dolcezza di dinamiche familiari che condizionano le vite delle persone e le scelte che fanno, di genitori poco presenti che amano i figli a modo loro, di divorzio, di crescita dei figli su cui gravano o meno delle aspettative, tutto con molta delicatezza, senza drammi, aspetto dell'opera che mi è molto piaciuto.
Momo è una ragazza serena e contenta di quello che ha, un padre assente, ma che lei adora a cui cerca di avvicinarsi attraverso la pittura, suggestionata forse da un'immagine ideale che ha di questa figura che la mangaka lascia volutamente 'nascosta'; è concentrata sull'esame per entrare all'università, non ha fantasticherie romantiche, e quando le ha, le accantona in fretta sentendosi stupida; il rapporto che instaura con il compagno di corso Matsumoto, è sincera amicizia; sono le amiche attorno a lei, a immaginare che ci sia più di quello che i due ragazzi mostrano.
L'amore romantico non deve essere per forza uno degli obiettivi primari della vita, e non siamo obbligati a concentrare le nostre energie nella sua ricerca, la protagonista lancia esattamente questo segnale e si dimostra infastidita quando gli altri cercano di spingerla in questa direzione.
Il finale della storia suggerisce molto velatamente questa possibilità anche per Momo; la vita è come la corrente di un fiume che porta delle cose che si possono prendere o lasciare andare; il futuro è tutto da scrivere, e la conclusione mi è parsa molto coerente con il tenore a tinte delicate, da slice of life della storia.
Il tratto di Kei Toume è particolare, a me piace molto, lo trovo dolce eppure molto espressivo, a volte pare abbozzato, ma è bello per questo ed è capace di esaltare la storia, suggerire i sentimenti e il calore attraverso il disegno.
Una lettura davvero piacevole, pacata e rilassante che consiglio a chiunque ami il genere.
Momo è una studentessa di un istituto d'arte che decide di andare a vivere da sola, per affrancarsi dalla sua famiglia d'origine, messa in discussione da un padre artista inconcludente, non cattivo, ma spirito libero, abituato a fuggire dalle sue responsabilità, che nell'arco della storia 'compare' solo nella memoria dei figli, il fratello e la sorella di Momo, e della moglie, decisa a divorziare dopo una vita passata ad aspettarlo.
Momo appare come una ragazzina dolce, un po' immatura che pare non cogliere certe sfumature, e sembra ignorare gli aspetti romantici della vita; interessata all'arte e alla pittura, instaura dei buoni rapporti sociali con i compagni di corso e con la protettiva sorella maggiore che si preoccupa per lei.
La storia parla con dolcezza di dinamiche familiari che condizionano le vite delle persone e le scelte che fanno, di genitori poco presenti che amano i figli a modo loro, di divorzio, di crescita dei figli su cui gravano o meno delle aspettative, tutto con molta delicatezza, senza drammi, aspetto dell'opera che mi è molto piaciuto.
Momo è una ragazza serena e contenta di quello che ha, un padre assente, ma che lei adora a cui cerca di avvicinarsi attraverso la pittura, suggestionata forse da un'immagine ideale che ha di questa figura che la mangaka lascia volutamente 'nascosta'; è concentrata sull'esame per entrare all'università, non ha fantasticherie romantiche, e quando le ha, le accantona in fretta sentendosi stupida; il rapporto che instaura con il compagno di corso Matsumoto, è sincera amicizia; sono le amiche attorno a lei, a immaginare che ci sia più di quello che i due ragazzi mostrano.
L'amore romantico non deve essere per forza uno degli obiettivi primari della vita, e non siamo obbligati a concentrare le nostre energie nella sua ricerca, la protagonista lancia esattamente questo segnale e si dimostra infastidita quando gli altri cercano di spingerla in questa direzione.
Il finale della storia suggerisce molto velatamente questa possibilità anche per Momo; la vita è come la corrente di un fiume che porta delle cose che si possono prendere o lasciare andare; il futuro è tutto da scrivere, e la conclusione mi è parsa molto coerente con il tenore a tinte delicate, da slice of life della storia.
Il tratto di Kei Toume è particolare, a me piace molto, lo trovo dolce eppure molto espressivo, a volte pare abbozzato, ma è bello per questo ed è capace di esaltare la storia, suggerire i sentimenti e il calore attraverso il disegno.
Una lettura davvero piacevole, pacata e rilassante che consiglio a chiunque ami il genere.
Non è facile recensire un'opera breve, specialmente se si tratta di un manga, dato il pericolo alto di spoilerare, ma tenterò. A casa di Momo é un breve manga di Kei Toume, la stessa autrice di "Vita da cavie", della durata di un solo tankobon. È uno shojo che descrive la vita di Momo, una giovane ragazza che, concluse le superiori, cerca di entrare in una prestigiosa accademia d’arte. Vivremo con lei alcuni mesi e conosceremo la sua bizzarra famiglia. Lei, infatti, è la minore dei tre figli di un artista non dico fallito, ma che comunque di successo non ne ha avuto e che conduce una vita errabonda, lontano della famiglia. A dispetto dell’età, Momo è piccola nel fisico, sembra un quattordicenne e non ha alcuna esperienza sentimentale. Per questo viene costantemente protetta dal fratello e dalla sorella, anche se ha deciso di vivere per conto proprio. Il finale è piuttosto aperto, tanto che non sapremo se il primo amore di Momo abbia visto la luce o sia solo amicizia… Sembrerebbe che l’autrice si sia dimenticata di scrivere il secondo volume. Ma nella nota finale Kei Toume spiegherà che ha scelto di proposito questa conclusione, poiché questo shojo nasce come omaggio a quelli della sua infanzia che vedevano fanciulle di una purezza assoluta come "Candy Candy" o "Anna dai capelli rossi" e ha deciso di creare una eroina simile. La regia è curatissima, ogni minimo dettaglio sembra studiatissimo e regala emozioni, tanto che sembra quasi di leggere "Maison Ikkoku". Il modo di disegnare, pur essendo simile a "Vita da cavie", risulta altresì molto più pulito e lineare, decisamente più piacevole alla vista.
Un perfetto mix di "Maison Ikkoku" per la sua attenzione alla vita quotidiana e ai sentimenti e di "Candy Candy" per la ragazza pura e senza compromessi.
Se poi avete letto "Vita da cavie" non potrete non apprezzare la storia più solare e meno angosciante.
Voto 7.5
Un perfetto mix di "Maison Ikkoku" per la sua attenzione alla vita quotidiana e ai sentimenti e di "Candy Candy" per la ragazza pura e senza compromessi.
Se poi avete letto "Vita da cavie" non potrete non apprezzare la storia più solare e meno angosciante.
Voto 7.5
Stanchi dei soliti shojo tutti occhioni dolci e frasi d'amore fatte?
"A casa di Momo" fa per voi! E' un volume unico di Kei Toume, in Italia per Flashbook.
Momo è una studentessa di una scuola d'arte. Prese quest'indirizzo per seguire le orme del padre, uomo che lei stimava e amava molto, ma che abbandonò la sua famiglia per seguire la sua carriera da artista.
Momo ha come tutti qualche problema nel seguire le lezioni, ma ha anche problemi sentimentali, che scopriremo durante il corso dell'opera...
L'ho trovato molto maturo, ma non credo sia un seinen, sembra più uno josei...
L'edizione è meravigliosa: ritagli di pubblicità e pagine a colori nel mezzo del volume, carta ottima e sovraccoperta per soli 6,90€!
Se volete "cambiare aria", vi consiglio di leggerlo perché è un volume unico, non ha un costo così elevato ed è molto, molto carino!
"A casa di Momo" fa per voi! E' un volume unico di Kei Toume, in Italia per Flashbook.
Momo è una studentessa di una scuola d'arte. Prese quest'indirizzo per seguire le orme del padre, uomo che lei stimava e amava molto, ma che abbandonò la sua famiglia per seguire la sua carriera da artista.
Momo ha come tutti qualche problema nel seguire le lezioni, ma ha anche problemi sentimentali, che scopriremo durante il corso dell'opera...
L'ho trovato molto maturo, ma non credo sia un seinen, sembra più uno josei...
L'edizione è meravigliosa: ritagli di pubblicità e pagine a colori nel mezzo del volume, carta ottima e sovraccoperta per soli 6,90€!
Se volete "cambiare aria", vi consiglio di leggerlo perché è un volume unico, non ha un costo così elevato ed è molto, molto carino!
Siete alla ricerca di un manga pieno di suspance e basato su un continuo alternarsi di colpi di scena? O preferite una storia sentimentale che vi tenga incollati alle pagine dall'inizio alla fine? In entrambi i casi "A casa di Momo" non è assolutamente il manga che fa per voi.
Elemento dominante di questo volume singolo è una sorta di tranquilla riflessività che se da un lato potrebbe risultare interessante, dall'altro potrebbe rivelarsi insopportabile per i patiti dell'azione.
Momo è una ragazza che sta frequentando dei corsi preparatori per l'ammissione ad una università d'arte. L'amore per la pittura nasce dalla venerazione che, da bambina, Momo provava nei confronti del padre, un artista costantemente in bancarotta che, proprio a causa dei suoi fallimenti, aveva abbandonato la famiglia anni addietro. Mentre i suoi due fratelli provano rancore nei confronti del vile gesto paterno, Momo non riuscirà mai a disprezzare veramente il genitore, rimanendo anzi profondamente delusa quando la madre le preannuncerà di aver intenzione di chiedere il divorzio.
Momo ha un carattere molto chiuso e, proprio a causa della sua timidezza, decide di andare a vivere da sola con risultati non proprio entusiasmanti. Ma, come spesso accade, proprio quando meno te lo aspetti al suo corso si presenterà un nuovo studente che farà breccia nel cuore della tenera Momo.
"A casa di Momo" è uno di quei titoli che riesco ad apprezzare per la cura di certi dettagli ma che nemmeno mi fanno esaltare troppo poiché in genere sfociano nell'immobilismo. Non che questo sia necessariamente un male, specie per lavori di modeste dimensioni, in quanto in questo modo non si dà mai l'impressione di voler strafare; però se questo immobilismo sfocia nella noia, ciò sottintende la presenza di qualche problema.
In definitiva non mi sento né di bocciare né di esaltare troppo questo manga che riesce a trasmettere ben poco anche se lo fa molto bene. La mia è una sufficienza convinta, nel senso che non penso affatto che esistano margini di miglioramento per questo lavoro a seguito di una sua prosecuzione. I personaggi sono carini ed hanno storie interessanti, ma non decollano mai nel cuore del lettore; la trama è tanto semplice quanto priva di sbocchi (ovviamente potrei sbagliarmi, ma questa è la mia impressione), i disegni sono nella media.
In definitiva, "A casa di Momo" è sufficiente in tutto; non gli darei né mezzo punto in meno, né mezzo punto in più.
Elemento dominante di questo volume singolo è una sorta di tranquilla riflessività che se da un lato potrebbe risultare interessante, dall'altro potrebbe rivelarsi insopportabile per i patiti dell'azione.
Momo è una ragazza che sta frequentando dei corsi preparatori per l'ammissione ad una università d'arte. L'amore per la pittura nasce dalla venerazione che, da bambina, Momo provava nei confronti del padre, un artista costantemente in bancarotta che, proprio a causa dei suoi fallimenti, aveva abbandonato la famiglia anni addietro. Mentre i suoi due fratelli provano rancore nei confronti del vile gesto paterno, Momo non riuscirà mai a disprezzare veramente il genitore, rimanendo anzi profondamente delusa quando la madre le preannuncerà di aver intenzione di chiedere il divorzio.
Momo ha un carattere molto chiuso e, proprio a causa della sua timidezza, decide di andare a vivere da sola con risultati non proprio entusiasmanti. Ma, come spesso accade, proprio quando meno te lo aspetti al suo corso si presenterà un nuovo studente che farà breccia nel cuore della tenera Momo.
"A casa di Momo" è uno di quei titoli che riesco ad apprezzare per la cura di certi dettagli ma che nemmeno mi fanno esaltare troppo poiché in genere sfociano nell'immobilismo. Non che questo sia necessariamente un male, specie per lavori di modeste dimensioni, in quanto in questo modo non si dà mai l'impressione di voler strafare; però se questo immobilismo sfocia nella noia, ciò sottintende la presenza di qualche problema.
In definitiva non mi sento né di bocciare né di esaltare troppo questo manga che riesce a trasmettere ben poco anche se lo fa molto bene. La mia è una sufficienza convinta, nel senso che non penso affatto che esistano margini di miglioramento per questo lavoro a seguito di una sua prosecuzione. I personaggi sono carini ed hanno storie interessanti, ma non decollano mai nel cuore del lettore; la trama è tanto semplice quanto priva di sbocchi (ovviamente potrei sbagliarmi, ma questa è la mia impressione), i disegni sono nella media.
In definitiva, "A casa di Momo" è sufficiente in tutto; non gli darei né mezzo punto in meno, né mezzo punto in più.
Ho voluto provare questo volume unico per leggere qualcosa di diverso, e credo che ci sia riuscita.
"A casa di Momo" è un volume unico che narra la storia di una normalissima ragazza alle prese con la sua vita quotidiana. Il manga inizia col suono del telefono... è la sorella di Momo che le ricorda che da oggi avrebbe iniziato il corso di preparazione all'università. Infatti oggi sarà il primo giorno per la nostra timida protagonista che ha deciso, per l'occasione, di andare a vivere da sola e d'impegnarsi con le proprie forze.
La situazione familiare di Okumoto Momone, tuttavia, non è delle migliori. Il padre, artista nullafacente, lascia la famiglia al loro destino, abbandonandole. Rimangono la madre, il fratello maggiore, la sorella e lei che comunque stima tantissimo il padre e segue le sue orme appassionandosi alla pittura. I tre membri sono uniti fra loro e non mancheranno di dare una mano alla "piccola" Momo.
I disegni sono davvero particolari... non avevo mai letto niente di Toume Kei, e devo dire che sebbene i disegni non brillino di bellezza, sono espressivi. E' difficile spiegare questa cosa... la geometria dei disegni secondo me lascia a desiderare, mentre sul piano emotivo il tutto si risolve nella maniera che deve.
Per quanto riguarda il finale... cosa ci si aspetta da un volume unico? Datevi una risposta.
Essendo un seinen è di difficile lettura per una come me, abituata agli shoujo o shounen. La tecnica narrativa è diversa; un po' tutto è diverso. Il lato positivo in tutto ciò è che Toume Kei ci abitua velocemente a questo assetto narrativo, a questo ritmo, scandito per stagioni.
Il rapporto qualità prezzo è discutibile. Va bene che ci sono le pagine a colori, però forse 6.90€ è eccessivo, o no? La Flashbook è fatta così, quindi non ci si può fare niente. E comunque nessuno mette in dubbio la qualità della versione!
Consiglio questo manga a chi è alla ricerca di qualcosa di leggere, semplice ed efficace, a chi vuole estraniarsi dai propri problemi... potete immergervi in quelli di Momo. Non è un manga che lascia il segno, però può tenervi compagnia.
"A casa di Momo" è un volume unico che narra la storia di una normalissima ragazza alle prese con la sua vita quotidiana. Il manga inizia col suono del telefono... è la sorella di Momo che le ricorda che da oggi avrebbe iniziato il corso di preparazione all'università. Infatti oggi sarà il primo giorno per la nostra timida protagonista che ha deciso, per l'occasione, di andare a vivere da sola e d'impegnarsi con le proprie forze.
La situazione familiare di Okumoto Momone, tuttavia, non è delle migliori. Il padre, artista nullafacente, lascia la famiglia al loro destino, abbandonandole. Rimangono la madre, il fratello maggiore, la sorella e lei che comunque stima tantissimo il padre e segue le sue orme appassionandosi alla pittura. I tre membri sono uniti fra loro e non mancheranno di dare una mano alla "piccola" Momo.
I disegni sono davvero particolari... non avevo mai letto niente di Toume Kei, e devo dire che sebbene i disegni non brillino di bellezza, sono espressivi. E' difficile spiegare questa cosa... la geometria dei disegni secondo me lascia a desiderare, mentre sul piano emotivo il tutto si risolve nella maniera che deve.
Per quanto riguarda il finale... cosa ci si aspetta da un volume unico? Datevi una risposta.
Essendo un seinen è di difficile lettura per una come me, abituata agli shoujo o shounen. La tecnica narrativa è diversa; un po' tutto è diverso. Il lato positivo in tutto ciò è che Toume Kei ci abitua velocemente a questo assetto narrativo, a questo ritmo, scandito per stagioni.
Il rapporto qualità prezzo è discutibile. Va bene che ci sono le pagine a colori, però forse 6.90€ è eccessivo, o no? La Flashbook è fatta così, quindi non ci si può fare niente. E comunque nessuno mette in dubbio la qualità della versione!
Consiglio questo manga a chi è alla ricerca di qualcosa di leggere, semplice ed efficace, a chi vuole estraniarsi dai propri problemi... potete immergervi in quelli di Momo. Non è un manga che lascia il segno, però può tenervi compagnia.
"A casa di Momo" è un manga semplice, rilassante e senza molte pretese ma godibilissimo. Non ci sono magie, combattimenti o altro in questo manga auto conclusivo, solo la semplice quotidianità e i problemi di una ragazza come tante.
Il disegno è bello e gradevole, le tavole a colori sono realizzate benissimo, l'edizione Flashbook ha davvero fatto un ottimo lavoro. Le inquadrature sono azzeccate rendendo il manga di facile lettura.
I personaggi sono abbastanza buoni anche se avrei preferito un maggiore approfondimento. Per questo motivo avrei preferito una serie di più volumi, il voto sarebbe stato più alto. La storia infatti non è brutta ma manca qualcosa che la renda unica e memorabile. Il manga in definitiva non è brutto o noioso, ma un po' anonimo e pacato. Non si può negare però che trasmetta molta calma, pace e serenità, un ottimo stacco da tutti quei manga d'azione.
Concludendo:
Disegno: 8
Trama: 6
Originalità: 6
Il disegno è bello e gradevole, le tavole a colori sono realizzate benissimo, l'edizione Flashbook ha davvero fatto un ottimo lavoro. Le inquadrature sono azzeccate rendendo il manga di facile lettura.
I personaggi sono abbastanza buoni anche se avrei preferito un maggiore approfondimento. Per questo motivo avrei preferito una serie di più volumi, il voto sarebbe stato più alto. La storia infatti non è brutta ma manca qualcosa che la renda unica e memorabile. Il manga in definitiva non è brutto o noioso, ma un po' anonimo e pacato. Non si può negare però che trasmetta molta calma, pace e serenità, un ottimo stacco da tutti quei manga d'azione.
Concludendo:
Disegno: 8
Trama: 6
Originalità: 6
Ogni persona è diversa ed unica. Non è quindi possibile riuscire nel tentativo di scrivere storie "universali", valide per tutti. Quindi bisogna mettere le cose in chiaro: "A casa di Momo" è la storia di Momo e solo la sua, insieme ad accenni a quelle degli altri personaggi che la circondano. Si parla della sua nuova vita, lontano dalla casa di famiglia ma comunque vicino ai parenti che la sostengono. Si parla della dura vita da ronin (studente non ammesso all'università o fuori corso). E si parla della dura odissea che porta da una mentalità infantile fino alla responsabilizzazione e alla scoperta delle dolci passioni e cotte amorose. Infatti Momo, nonostante abbia quasi vent'anni, è nell'anima ancora una ragazzina, con quel fare otomechikku (verginale, puro ed immacolato) che la stessa autrice desiderava tanto darle. Insomma, una storia davvero dolce e candida, che però rifiuta di essere noiosa e banale grazie ad una complicata calibrazione dei vari elementi che la compongono, quali spunti originali, comicità o scene tipiche della vita quotidiana. La stessa caratterizzazione della protagonista non è banale come si potrebbe pensare, anzi fa leva su vari elementi per auto-migliorarsi e mantenersi costantemente interessante.
Parlando del disegno, nella postfazione Toume Kei si lamenta di non essere riuscita a dare abbastanza dolcezza al tratto e di averlo lasciato invece piuttosto grezzo e sporco. Se questo è vero, non si può ignorare l'altro lato della medaglia: proprio questo suo essere fuori dagli schemi personalizza ancora di più la sua opera, evitando il fastidioso effetto di "ah, questo l'ho già visto" che troppo spesso capita d'incontrare leggendo più opere dello stesso genere. Posso proprio affermare che per quanto non faccia assolutamente nulla di eclatante, Toume Kei ci offre un'ottima produzione proprio grazie alla curata originalità dei dettagli.
Altro punto di vitale importanza, almeno in questo caso, è costituito dall'edizione: l'amata Flashbook mantiene tutte le pagine a colori originali, più di trenta, con un prezzo di soli sei euro e novanta, un rapporto qualità/prezzo piuttosto raro di questi tempi. Magari si rischia di trascurare un elemento sostanziale: come già detto, il disegno della sensei dona molta originalità al manga. Ancora di più fa il suo stile di colorazione, che personalmente mi è piaciuto moltissimo, con i chiaroscuri che donano molto volume e le tonalità dolci che evitano di riempire eccessivamente la tavola.
Parlando del disegno, nella postfazione Toume Kei si lamenta di non essere riuscita a dare abbastanza dolcezza al tratto e di averlo lasciato invece piuttosto grezzo e sporco. Se questo è vero, non si può ignorare l'altro lato della medaglia: proprio questo suo essere fuori dagli schemi personalizza ancora di più la sua opera, evitando il fastidioso effetto di "ah, questo l'ho già visto" che troppo spesso capita d'incontrare leggendo più opere dello stesso genere. Posso proprio affermare che per quanto non faccia assolutamente nulla di eclatante, Toume Kei ci offre un'ottima produzione proprio grazie alla curata originalità dei dettagli.
Altro punto di vitale importanza, almeno in questo caso, è costituito dall'edizione: l'amata Flashbook mantiene tutte le pagine a colori originali, più di trenta, con un prezzo di soli sei euro e novanta, un rapporto qualità/prezzo piuttosto raro di questi tempi. Magari si rischia di trascurare un elemento sostanziale: come già detto, il disegno della sensei dona molta originalità al manga. Ancora di più fa il suo stile di colorazione, che personalmente mi è piaciuto moltissimo, con i chiaroscuri che donano molto volume e le tonalità dolci che evitano di riempire eccessivamente la tavola.
Questo manga non mi aveva mai attirata particolarmente, causa trama poco specifica e disegno della copertina troppo "abbozzato". Poi, grazie al consiglio di un amico, me lo sono presa. È stata una piacevolissima scoperta. Il tratto all'interno del manga è molto più bello e curato. Momo come personaggio mi piace molto, anche se è svampita e con la voglia di vivere che delle volte è pari a zero. Nonostante sia un volume unico ci ho messo tantissimo a leggerlo, sarà per i numerosi dialoghi, o forse perché sono più pagine? La cosa che mi è piaciuta di più è l'ambientazione universitaria e la forte presenza della pittura. Mi sono sentita a mio agio nel leggere questa storia, e mi ci è voluto poco per entrare nella trama e godermela. In definitiva lo consiglio, è una lettura davvero piacevole.
Kei Toume, con questo volume unico (ahimè!), mi ha sorpreso molto. Momo non è certo la solita protagonista e già questo è un punto a suo favore. Ormai leggere storie ambientate all'università è diventato di moda, ma sono anche più rilassanti ed apprezzabili rispetto alle solite a "scuola".
È una storia dolce, che non ti fa staccare gli occhi nemmeno per un istante. Da rileggere sicuramente.
I disegni sono particolari, ma molto ben delineati. Un plauso va anche alla Flashbook, che ha lasciato tutte le pagine a colori.
In definitiva, uno slice of life da 10 e lode!
È una storia dolce, che non ti fa staccare gli occhi nemmeno per un istante. Da rileggere sicuramente.
I disegni sono particolari, ma molto ben delineati. Un plauso va anche alla Flashbook, che ha lasciato tutte le pagine a colori.
In definitiva, uno slice of life da 10 e lode!
Ho comprato questo volume con tantissima voglia di leggerlo, ma ammetto che alla fine non mi ha lasciato nulla di particolare dentro.
La storia può sembrare banale, ma d'altra parte in da volume autoconclusivo non ci si può aspettare tantissimo, quello che mi ha più deluso è come venga sfruttata la variabile temporale lungo il volume.
Da una parte si cerca di tracciare una descrizione di tutti i personaggi e della famiglia di Momo, dall'altra parte si descrive il percorso che Momo segue dalla bocciatura all'esame di ammissione alla promozione l'anno successivo, il tutto condito dalla presenza di Matsumoto-kun. Insomma, a mio modo di vedere è uscito un gran mischione di idee sfruttate in malo modo, un vero peccato perché sia la storia sentimentale, sia la melodrammaticità della famiglia Okumoto potevano essere sfruttate molto meglio a mio avviso; se la storia fosse stata composta di "qualche" tankobon, non dico una storia lunghissima ma 2/3 tankobon, non sarebbe stato affatto male a mio avviso.
Complimenti però alla Flashbook, come sempre per un'edizione veramente ben curata, fatta bene e con passione, sopratutto per le pagine a colori realizzate e stampate in maniera egregia.
La storia può sembrare banale, ma d'altra parte in da volume autoconclusivo non ci si può aspettare tantissimo, quello che mi ha più deluso è come venga sfruttata la variabile temporale lungo il volume.
Da una parte si cerca di tracciare una descrizione di tutti i personaggi e della famiglia di Momo, dall'altra parte si descrive il percorso che Momo segue dalla bocciatura all'esame di ammissione alla promozione l'anno successivo, il tutto condito dalla presenza di Matsumoto-kun. Insomma, a mio modo di vedere è uscito un gran mischione di idee sfruttate in malo modo, un vero peccato perché sia la storia sentimentale, sia la melodrammaticità della famiglia Okumoto potevano essere sfruttate molto meglio a mio avviso; se la storia fosse stata composta di "qualche" tankobon, non dico una storia lunghissima ma 2/3 tankobon, non sarebbe stato affatto male a mio avviso.
Complimenti però alla Flashbook, come sempre per un'edizione veramente ben curata, fatta bene e con passione, sopratutto per le pagine a colori realizzate e stampate in maniera egregia.
A volte si avverte quasi la necessità di prendersi una pausa dalle solite letture frenetiche, esaltanti o appariscenti, quasi a voler riprendere fiato; ed è in questi momenti che si cerca qualcosa di più garbato, riservato, e rilassante come questo delizioso <b>A casa di Momo</b> (<i>Momonchi</i>), volume unico edito da <b>Flashbook Edizioni</b>, e realizzato da <i>Kei Toume</i>, autrice che in Italia abbiamo già avuto modo di apprezzare grazie alla pubblicazione delle miniserie <i><a href="http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=Kurogane">Kurogane</a></i> e <i><a href="http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=Vita%20da%20Cavie">Vita da cavie</a></i>.
In quest’opera l’autrice è a stento riconoscibile: come da lei spiegato in una nota a fine volume, questo manga rappresenta un tentativo di realizzare qualcosa che, in un certo senso, omaggiasse quegli shoujo con protagoniste candide, innocenti ed idealizzate (gli “<i>otomechikku</i>”), con i quali era di fatto cresciuta. I risultati sono sotto gli occhi del lettore: <i>Momonchi</i> alla fine si è curiosamente evoluto in <b>un amabile <i>slice of life</i> dalle tinte moderatamente malinconiche</b>.
Momone Okamoto (per gli amici Momo), è una ragazza minuta, timida e sbadata, che non sa neanche lontanamente cosa sia l’amore. Frequenta un’impegnativa scuola di preparazione con l’obiettivo di riuscire finalmente a farsi ammettere in un’università ad indirizzo artistico; obiettivo purtroppo fallito l’anno precedente.
Momo è cresciuta coltivando una sorta di venerazione per il padre, un talentuoso artista che ha praticamente abbandonato la famiglia per seguire egoisticamente i propri ideali, pur continuando, a modo suo, a nutrire affetto per i suoi cari: la moglie, anch’ella artista; il pragmatico primogenito Taru, e le due figlie, Miku (che lavora in una galleria d’arte) e, appunto, la piccola Momo. Lei, contrariamente agli altri, stima incondizionatamente ed ingenuamente questa strana ed evanescente figura paterna, idealizzandola in base a sbiaditi ricordi d’infanzia, e non vede l’ora che un giorno il destino li faccia rincontrare.
La ragazza è da sempre coccolata e protetta da tutti, e ciò non ha fatto altro che alimentare la sua innata timidezza. Conscia di ciò, Momo decide di andare ad abitare da sola, per provare a maturare, emanciparsi e divenire concretamente indipendente; infatti provvede (a stento) a se stessa grazie a dei piccoli lavori come illustratrice. In realtà i suoi familiari son sempre pronti a dare una mano alla spettinata e sbadata mascotte di famiglia, magari facendo una capatina <i>"a casa di Momo"</i>.
Di certo vi è un elemento autobiografico in questa opera, evidente grazie alla disinvoltura con la quale <i>Kei Toume</i> tratteggia la vita scolastica tra prassi pittoriche, cavalletti, tele, spatole e colori. In questo contesto si assiste alle fatiche che Momo deve compiere applicandosi e crescendo artisticamente; ma anche socialmente, grazie all’interazione con le sue care amiche, e i primi riscontri amorosi, in realtà vissuti in maniera del tutto innocente, tra mille dubbi e tentennamenti.
Le tavole del manga presentano un tratto poco pulito, spesso addirittura tremolante, ma che tutto sommato ben si lega al tema narrato perché intimistico; ed anche se l’autrice nelle note finali ammette di non esserne soddisfatta, esso funziona meglio di quanto avrebbero fatto delle pulite, eleganti ma fredde linee. I personaggi si presentano graficamente tutti molto espressivi, ma anche ben caratterizzati e accattivanti, nonostante la brevità dell’opera.
Il volume <b>Flashbook</b> ben si presenta con la sua bella e robusta sovraccoperta. L’ormai peculiare carta <em>uso mano</em> ben spessorata, permette poi una buona resa anche con le <strong>tante pagine a colori presenti in tutto il volume</strong>. La qualità di stampa in genere è più che discreta, anche se persiste un certo problema legato ai neri troppo carichi che causano occasionalmente qualche lieve sbavatura, nulla di inficiante comunque.
L’edizione nel complesso è indubbiamente promossa, <b>Flashbook</b> si dimostra ancora una volta attenta ai contenuti con le sue traduzioni e, inoltre, maestra nel sfornare bei volumi, robusti e con una sfogliabilità eccellente; per non parlare della trasparenza delle pagine, come sempre del tutto inesistente.
<b>A casa di Momo</b> è un manga che, pur non stupendo con chissà quali accadimenti, e pur culminando in un punto d'arrivo prevedibilmente aperto (ma non per questo insoddisfacente), non mancherà di lasciare una piccola e gradevole traccia di sé nel lettore; una lettura godibilissima da condividere, magari, anche con chi ci è più vicino.
In quest’opera l’autrice è a stento riconoscibile: come da lei spiegato in una nota a fine volume, questo manga rappresenta un tentativo di realizzare qualcosa che, in un certo senso, omaggiasse quegli shoujo con protagoniste candide, innocenti ed idealizzate (gli “<i>otomechikku</i>”), con i quali era di fatto cresciuta. I risultati sono sotto gli occhi del lettore: <i>Momonchi</i> alla fine si è curiosamente evoluto in <b>un amabile <i>slice of life</i> dalle tinte moderatamente malinconiche</b>.
Momone Okamoto (per gli amici Momo), è una ragazza minuta, timida e sbadata, che non sa neanche lontanamente cosa sia l’amore. Frequenta un’impegnativa scuola di preparazione con l’obiettivo di riuscire finalmente a farsi ammettere in un’università ad indirizzo artistico; obiettivo purtroppo fallito l’anno precedente.
Momo è cresciuta coltivando una sorta di venerazione per il padre, un talentuoso artista che ha praticamente abbandonato la famiglia per seguire egoisticamente i propri ideali, pur continuando, a modo suo, a nutrire affetto per i suoi cari: la moglie, anch’ella artista; il pragmatico primogenito Taru, e le due figlie, Miku (che lavora in una galleria d’arte) e, appunto, la piccola Momo. Lei, contrariamente agli altri, stima incondizionatamente ed ingenuamente questa strana ed evanescente figura paterna, idealizzandola in base a sbiaditi ricordi d’infanzia, e non vede l’ora che un giorno il destino li faccia rincontrare.
La ragazza è da sempre coccolata e protetta da tutti, e ciò non ha fatto altro che alimentare la sua innata timidezza. Conscia di ciò, Momo decide di andare ad abitare da sola, per provare a maturare, emanciparsi e divenire concretamente indipendente; infatti provvede (a stento) a se stessa grazie a dei piccoli lavori come illustratrice. In realtà i suoi familiari son sempre pronti a dare una mano alla spettinata e sbadata mascotte di famiglia, magari facendo una capatina <i>"a casa di Momo"</i>.
Di certo vi è un elemento autobiografico in questa opera, evidente grazie alla disinvoltura con la quale <i>Kei Toume</i> tratteggia la vita scolastica tra prassi pittoriche, cavalletti, tele, spatole e colori. In questo contesto si assiste alle fatiche che Momo deve compiere applicandosi e crescendo artisticamente; ma anche socialmente, grazie all’interazione con le sue care amiche, e i primi riscontri amorosi, in realtà vissuti in maniera del tutto innocente, tra mille dubbi e tentennamenti.
Le tavole del manga presentano un tratto poco pulito, spesso addirittura tremolante, ma che tutto sommato ben si lega al tema narrato perché intimistico; ed anche se l’autrice nelle note finali ammette di non esserne soddisfatta, esso funziona meglio di quanto avrebbero fatto delle pulite, eleganti ma fredde linee. I personaggi si presentano graficamente tutti molto espressivi, ma anche ben caratterizzati e accattivanti, nonostante la brevità dell’opera.
Il volume <b>Flashbook</b> ben si presenta con la sua bella e robusta sovraccoperta. L’ormai peculiare carta <em>uso mano</em> ben spessorata, permette poi una buona resa anche con le <strong>tante pagine a colori presenti in tutto il volume</strong>. La qualità di stampa in genere è più che discreta, anche se persiste un certo problema legato ai neri troppo carichi che causano occasionalmente qualche lieve sbavatura, nulla di inficiante comunque.
L’edizione nel complesso è indubbiamente promossa, <b>Flashbook</b> si dimostra ancora una volta attenta ai contenuti con le sue traduzioni e, inoltre, maestra nel sfornare bei volumi, robusti e con una sfogliabilità eccellente; per non parlare della trasparenza delle pagine, come sempre del tutto inesistente.
<b>A casa di Momo</b> è un manga che, pur non stupendo con chissà quali accadimenti, e pur culminando in un punto d'arrivo prevedibilmente aperto (ma non per questo insoddisfacente), non mancherà di lasciare una piccola e gradevole traccia di sé nel lettore; una lettura godibilissima da condividere, magari, anche con chi ci è più vicino.
Ho avuto modo di apprezzare questa mangaka, sebbene avessi letto l’inizio di <a href="http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=Kurogane">Kurogane</a>, soprattutto grazie a <a href="http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=Vita+da+Cavie">Vita da Cavie</a>, opera che sfortunatamente si perde dopo un inizio splendido.
Ero pertanto curioso di leggere un’altra sua opera, ma non mi ero accorto, quando acquistai <b>A Casa di Momo</b>, che avevo fra le mani un’opera autoconclusiva di <i>Kei Toume</i>. Mi aveva semplicemente colpito la copertina a tinte rosa con una ragazza dal viso dolce e timido, e la bella edizione di <b>FlashBook Edizioni</b>, ricca di pagine a colori non solo all’inizio del volumetto, ma anche all’inizio di ogni capitolo.
Il disegno è dolce, delicato e dettagliato nelle espressioni. Può a prima vista risultare poco appariscente, ma rispecchia perfettamente la protagonista, Momo, una ragazza introversa e che deve avere ancora conoscere l’amore. La vita sfortunatamente non è stata troppo dolce con lei, visto che si ritrova con una famiglia alquanto particolare, in cui il rapporto con la madre è molto formale e dove il padre è completamente assente, tanto che nessuno sa dove esattamente si trovi. Sebbene quest’ultimo sia mal visto sia da sua sorella che da suo fratello, Momo ha bei ricordi del genitore, l’unico a incoraggiare la sua passione, ovvero la pittura, dote che ha ereditato proprio dal padre e che ora la vede impegnata in un corso di preparazione ad un’università. Grazie a queste giornate passate in compagnia a dipingere con le compagne, avrà le prime cotte e conoscerà qualcuno di speciale, mentre anche in ambito familiare gli eventi si sviluppano e prenderanno una strada ancora una volta stramba, ma che le mostra come non ha grandi motivi per essere scontenta della propria vita, anzi.
Ho letto <b>A Casa di Momo</b> con piacere, non mi ha fatto gridare al capolavoro, né è riuscito ad essere una lettura che ho ‘bevuto’ tutta d’un fiato. L’ho letto a piccole dosi alla volta, un capitolo o due, e trovo sia un’opera ben pensata e intelligente, delicata e dolce, che riesce in quello a cui l’autore puntava, ovvero creare un <i>slice of life</i> che racconta alcuni passaggi fondamentali della vita di una ragazza normale, ma adorabile, come Momo. Il tutto è tratteggiato con dolce poesia e cura.
Mi sento pertanto di consigliarlo a coloro che cercano un titolo dall’aria adulta ed equilibrata, che non hanno paura di leggere un manga in cui non vi è né azione, né mistero, né struggevoli e complicate storie d’amore, ma in cui ci viene fatta conoscere una ragazza, il suo mondo e la potrete seguire nei suoi primi travagli di cuore, raccontati in modo dolce, delicato e maturo.
L’edizione italiana è molto buona e il costo, leggermente superiore alla media, di 6,90 Euro, è compensato dalle molte pagine a colori. Si tratta di un volume autoconclusivo che consiglio ad un pubblico da va dai 16 anni in su e che cerca un buon slice of life, genere questo che in Italia non ha mai raccolto i favori del pubblico, ma che in Giappone ha una lunga schiera di estimatori.
Ero pertanto curioso di leggere un’altra sua opera, ma non mi ero accorto, quando acquistai <b>A Casa di Momo</b>, che avevo fra le mani un’opera autoconclusiva di <i>Kei Toume</i>. Mi aveva semplicemente colpito la copertina a tinte rosa con una ragazza dal viso dolce e timido, e la bella edizione di <b>FlashBook Edizioni</b>, ricca di pagine a colori non solo all’inizio del volumetto, ma anche all’inizio di ogni capitolo.
Il disegno è dolce, delicato e dettagliato nelle espressioni. Può a prima vista risultare poco appariscente, ma rispecchia perfettamente la protagonista, Momo, una ragazza introversa e che deve avere ancora conoscere l’amore. La vita sfortunatamente non è stata troppo dolce con lei, visto che si ritrova con una famiglia alquanto particolare, in cui il rapporto con la madre è molto formale e dove il padre è completamente assente, tanto che nessuno sa dove esattamente si trovi. Sebbene quest’ultimo sia mal visto sia da sua sorella che da suo fratello, Momo ha bei ricordi del genitore, l’unico a incoraggiare la sua passione, ovvero la pittura, dote che ha ereditato proprio dal padre e che ora la vede impegnata in un corso di preparazione ad un’università. Grazie a queste giornate passate in compagnia a dipingere con le compagne, avrà le prime cotte e conoscerà qualcuno di speciale, mentre anche in ambito familiare gli eventi si sviluppano e prenderanno una strada ancora una volta stramba, ma che le mostra come non ha grandi motivi per essere scontenta della propria vita, anzi.
Ho letto <b>A Casa di Momo</b> con piacere, non mi ha fatto gridare al capolavoro, né è riuscito ad essere una lettura che ho ‘bevuto’ tutta d’un fiato. L’ho letto a piccole dosi alla volta, un capitolo o due, e trovo sia un’opera ben pensata e intelligente, delicata e dolce, che riesce in quello a cui l’autore puntava, ovvero creare un <i>slice of life</i> che racconta alcuni passaggi fondamentali della vita di una ragazza normale, ma adorabile, come Momo. Il tutto è tratteggiato con dolce poesia e cura.
Mi sento pertanto di consigliarlo a coloro che cercano un titolo dall’aria adulta ed equilibrata, che non hanno paura di leggere un manga in cui non vi è né azione, né mistero, né struggevoli e complicate storie d’amore, ma in cui ci viene fatta conoscere una ragazza, il suo mondo e la potrete seguire nei suoi primi travagli di cuore, raccontati in modo dolce, delicato e maturo.
L’edizione italiana è molto buona e il costo, leggermente superiore alla media, di 6,90 Euro, è compensato dalle molte pagine a colori. Si tratta di un volume autoconclusivo che consiglio ad un pubblico da va dai 16 anni in su e che cerca un buon slice of life, genere questo che in Italia non ha mai raccolto i favori del pubblico, ma che in Giappone ha una lunga schiera di estimatori.
Tome Kei non è stata una mangaka di rilievo nel mercato italiano, delle sue molte serie in Italia sono state pubblicate solo Vita da Cavie e Kurogane dalla Star Comics, ma ora la Flashbook ci ha portato un’opera particolare, che non andrà letta ma capita, e che potrebbe fare da apripista ad altri lavori dell’autrice.
Momone è una dolce ragazza che frequenta un corso per riuscire ad entrare all’università delle belle arti per riuscire ad avverare il suo sogno, seguire le orme del padre e diventare un’artista! Peccato che il padre non sia una figura esemplare: avendo avuto scarso successo ha sempre girato il Giappone in cerca di lavoro, lasciando spesso la famiglia da sola, attirandosi così le antipatie della moglie e dei figli, tranne, ovviamente, quelle di Momo.
Una trama semplice che si evolve naturalmente e senza forzature, regalando una lettura piacevole e scorrevole, non dimenticando di farci sorridere di tanto in tanto con battute semplici, trascinando il lettore in questa piccola grande parentesi della vita di Momone.
L’edizione è nei pieni standard a cui siamo abituati dalla Flashbook, un volumetto compatto e flessibile, una carta senza trasparenze e un’accurata resa dei retini, ma soprattutto un elevato numero di pagine a colori dall’ottima fattura all’inizio di ogni capitolo, che renderanno giustizia al lavoro svolto da Tome Kei, mostrandoci cosa ha imparato studiando all’università dell’arte di Tokyo, e ci farà venire il dubbio che magari la storia sia un’esperienza passata dell’autrice, anche se un po’ romanzata.
Il tratto è sporco e si accompagna perfettamente allo stile dell’autrice, che decide di eliminare quasi ogni esagerazione facciale tipica dei manga, vedremo raramente delle espressioni stilizzate atte ad accentuare particolari stati d’animo, ma nulla di più e il tutto servirà a creare un’atmosfera pacata, vagamente malinconica e familiare, assolutamente adatta al manga.
Alla fine dell’albo l’autrice ci svela che il suo desiderio era creare un manga con una protagonista pura, alla Candy Candy, ma che ritiene di non esserci riuscita, soprattutto sotto l’aspetto estetico, ma in realtà ha fatto di meglio. Momo è una ragazza semplice e molto dolce che grazie alla sottile comicità che va cercata nelle reazioni, nei movimenti e nei gesti, si prenderà uno spazio nel cuore del lettore, volente o nolente. Un manga tranquillo, ma che ci spinge a divorarne le pagine per proseguire la lettura e scoprire cosa succederà, grazie anche ai personaggi ottimamente caratterizzati.
Se siete ancora restii è ora di parlare dell’aspetto più bello di questo manga, il messaggio che manda. Non sarà semplice capirlo, ma leggendo l’ultima frase che pronuncerà Momo tutto sarà più chiaro, un messaggio profondo e d’effetto che ci farà vedere l’intera opera sotto una nuova luce. Una storia che risulta l’ideale per spezzare il ritmo tra un manga e l’altro, visto che si tratta di un’opera unica e difficilmente si può affiancare ad un genere. Se siete alla ricerca di una storia breve ma con un messaggio d’effetto, contornato da un ottimo comparto grafico, avete trovato il pane per i vostri denti.
Momone è una dolce ragazza che frequenta un corso per riuscire ad entrare all’università delle belle arti per riuscire ad avverare il suo sogno, seguire le orme del padre e diventare un’artista! Peccato che il padre non sia una figura esemplare: avendo avuto scarso successo ha sempre girato il Giappone in cerca di lavoro, lasciando spesso la famiglia da sola, attirandosi così le antipatie della moglie e dei figli, tranne, ovviamente, quelle di Momo.
Una trama semplice che si evolve naturalmente e senza forzature, regalando una lettura piacevole e scorrevole, non dimenticando di farci sorridere di tanto in tanto con battute semplici, trascinando il lettore in questa piccola grande parentesi della vita di Momone.
L’edizione è nei pieni standard a cui siamo abituati dalla Flashbook, un volumetto compatto e flessibile, una carta senza trasparenze e un’accurata resa dei retini, ma soprattutto un elevato numero di pagine a colori dall’ottima fattura all’inizio di ogni capitolo, che renderanno giustizia al lavoro svolto da Tome Kei, mostrandoci cosa ha imparato studiando all’università dell’arte di Tokyo, e ci farà venire il dubbio che magari la storia sia un’esperienza passata dell’autrice, anche se un po’ romanzata.
Il tratto è sporco e si accompagna perfettamente allo stile dell’autrice, che decide di eliminare quasi ogni esagerazione facciale tipica dei manga, vedremo raramente delle espressioni stilizzate atte ad accentuare particolari stati d’animo, ma nulla di più e il tutto servirà a creare un’atmosfera pacata, vagamente malinconica e familiare, assolutamente adatta al manga.
Alla fine dell’albo l’autrice ci svela che il suo desiderio era creare un manga con una protagonista pura, alla Candy Candy, ma che ritiene di non esserci riuscita, soprattutto sotto l’aspetto estetico, ma in realtà ha fatto di meglio. Momo è una ragazza semplice e molto dolce che grazie alla sottile comicità che va cercata nelle reazioni, nei movimenti e nei gesti, si prenderà uno spazio nel cuore del lettore, volente o nolente. Un manga tranquillo, ma che ci spinge a divorarne le pagine per proseguire la lettura e scoprire cosa succederà, grazie anche ai personaggi ottimamente caratterizzati.
Se siete ancora restii è ora di parlare dell’aspetto più bello di questo manga, il messaggio che manda. Non sarà semplice capirlo, ma leggendo l’ultima frase che pronuncerà Momo tutto sarà più chiaro, un messaggio profondo e d’effetto che ci farà vedere l’intera opera sotto una nuova luce. Una storia che risulta l’ideale per spezzare il ritmo tra un manga e l’altro, visto che si tratta di un’opera unica e difficilmente si può affiancare ad un genere. Se siete alla ricerca di una storia breve ma con un messaggio d’effetto, contornato da un ottimo comparto grafico, avete trovato il pane per i vostri denti.