Taitei no Ken – La spada dell'Imperatore
Taitei No Ken è un manga disegnato dal coreano Dohae, tratto dall'omonimo romanzo di Baku Yumemakura, scrittore molto famoso che ha collaborato con artisti del calibro di Jiro Taniguchi. La storia narra le vicende di Yorozu Genkurou, un guerriero mercenario; una notte una scia luminosa attraversa il cielo buio, e da quel momento incontrerà nemici simili a Ninja decisi a rubargli la spada, un manufatto alieno di incredibile potenza.
L'input della storia è veramente bello e ricco di spunti interessanti, tanto che si poteva costruirci una serie. Invece gli autori hanno preferito fare una miniserie di cinque volumi, troncando il manga sul più bello, nel momento clou della storia, quando si iniziava a capirci qualcosa - tutto l'opposto di manga come One Piece o Detective Conan, che si sono dilungati troppo.
I disegni sono perfetti, maniacali, fotografici. Una qualità così non si vede tanto spesso. La barba, i capelli, le espressioni facciali, le scene di lotta, gli sfondi: sono tutti curati ai minimi dettagli, e Dohae non lascia mai niente al caso. Gli arti mozzati, le teste decapitate, gli schizzi di sangue e la scena hentai censurata, a fine secondo volume, rendono questo manga un'opera cruda, consigliata ad un pubblico maturo.
Un difetto molto importante è che questo manga si sfoglia, non si legge. Le tavole sono povere di dialoghi, l'opposto di manga come Death Note. È anche per questa mancanza che la trama non riesce a svilupparsi al massimo. Il tempo di lettura medio è di dieci-quindici minuti per volume.
L'edizione italiana, a cura di J-Pop, è perfetta. I fogli resistenti rendono al massimo i disegni e la rilegatura è eccellente. La sovraccopertina dona un'eleganza ai volumetti: quando li vedi, li apri e li sfogli sembra di tenere in mano una vera e propria opera d'arte. Io lo acquistai tempo fa in blocco, spinto dalla qualità grafica, ma è stata forse una scelta avventata che sicuramente non rifarei. Sconsiglio questo manga per i motivi sopraelencati. Se fosse un Artbook gli darei un 10, ma essendo un fumetto si merita un 1. Peccato veramente per tutto l'impegno messo da Dohae nel fare questi capolavori.
L'input della storia è veramente bello e ricco di spunti interessanti, tanto che si poteva costruirci una serie. Invece gli autori hanno preferito fare una miniserie di cinque volumi, troncando il manga sul più bello, nel momento clou della storia, quando si iniziava a capirci qualcosa - tutto l'opposto di manga come One Piece o Detective Conan, che si sono dilungati troppo.
I disegni sono perfetti, maniacali, fotografici. Una qualità così non si vede tanto spesso. La barba, i capelli, le espressioni facciali, le scene di lotta, gli sfondi: sono tutti curati ai minimi dettagli, e Dohae non lascia mai niente al caso. Gli arti mozzati, le teste decapitate, gli schizzi di sangue e la scena hentai censurata, a fine secondo volume, rendono questo manga un'opera cruda, consigliata ad un pubblico maturo.
Un difetto molto importante è che questo manga si sfoglia, non si legge. Le tavole sono povere di dialoghi, l'opposto di manga come Death Note. È anche per questa mancanza che la trama non riesce a svilupparsi al massimo. Il tempo di lettura medio è di dieci-quindici minuti per volume.
L'edizione italiana, a cura di J-Pop, è perfetta. I fogli resistenti rendono al massimo i disegni e la rilegatura è eccellente. La sovraccopertina dona un'eleganza ai volumetti: quando li vedi, li apri e li sfogli sembra di tenere in mano una vera e propria opera d'arte. Io lo acquistai tempo fa in blocco, spinto dalla qualità grafica, ma è stata forse una scelta avventata che sicuramente non rifarei. Sconsiglio questo manga per i motivi sopraelencati. Se fosse un Artbook gli darei un 10, ma essendo un fumetto si merita un 1. Peccato veramente per tutto l'impegno messo da Dohae nel fare questi capolavori.
Non starò qui a riscrivere la trama, che potete benissimo trovare ad inizio pagina, quindi passiamo subito alla recensione del manga.
Dohe ci mostra tutte le sue capacità nel saper ricreare immagini simili a fotografie con una ricerca continua di dettagli quasi invisibili al lettore; i corpi sono perfettamente proporzionati e Dohe ci mostra in questa opera le sue grandissime capacità nel ritrarre l'anatomia umana. Il design dei personaggi presenta uno studio quasi millimetrico nella loro caratterizzazione, presentano volti molto variati tra loro. Taitei no ken fa forza anche sul fatto di creare character spesso con volti simili ad animali o demoni, rendendoli unici nel suo genere.
La psicologia dei personaggi, e specialmente del protagonista Yorozu Genkurou, sono inaspettati, ad esempio il protagonista si rivela non il classico "samurai" valoroso ma diciamo una specie di guerriero non tanto intelligente - per non dire ritardato.
Taitei no ken è un manga fantasy molto vicino al genere fantascientifico con una storia che presenta più sviluppi rendendola molto complessa. Il sangue in questo manga è molto presente infatti i combattimenti finiscono spesso con mutilazioni o colpi letali carichi di sangue.
È da notare anche che nel manga sono presenti citazioni o avvenimenti storici realmente accaduti e personaggi realmente esistiti come Musashidomo, uno dei migliori samurai.
Il manga in alcune parti potrebbe apparire anche un titolo che guarda anche al genere hentai, come nella conclusione del secondo numero. L'unico difetto di Tatei no ken a mio avviso sono gli scarsi dialoghi, che sono molto brevi e rendono il manga un opera non troppo impegnativa, tanto che un numero in media si finisce molto velocemente, circa in una quindicina di minuti.
Dohe ci mostra tutte le sue capacità nel saper ricreare immagini simili a fotografie con una ricerca continua di dettagli quasi invisibili al lettore; i corpi sono perfettamente proporzionati e Dohe ci mostra in questa opera le sue grandissime capacità nel ritrarre l'anatomia umana. Il design dei personaggi presenta uno studio quasi millimetrico nella loro caratterizzazione, presentano volti molto variati tra loro. Taitei no ken fa forza anche sul fatto di creare character spesso con volti simili ad animali o demoni, rendendoli unici nel suo genere.
La psicologia dei personaggi, e specialmente del protagonista Yorozu Genkurou, sono inaspettati, ad esempio il protagonista si rivela non il classico "samurai" valoroso ma diciamo una specie di guerriero non tanto intelligente - per non dire ritardato.
Taitei no ken è un manga fantasy molto vicino al genere fantascientifico con una storia che presenta più sviluppi rendendola molto complessa. Il sangue in questo manga è molto presente infatti i combattimenti finiscono spesso con mutilazioni o colpi letali carichi di sangue.
È da notare anche che nel manga sono presenti citazioni o avvenimenti storici realmente accaduti e personaggi realmente esistiti come Musashidomo, uno dei migliori samurai.
Il manga in alcune parti potrebbe apparire anche un titolo che guarda anche al genere hentai, come nella conclusione del secondo numero. L'unico difetto di Tatei no ken a mio avviso sono gli scarsi dialoghi, che sono molto brevi e rendono il manga un opera non troppo impegnativa, tanto che un numero in media si finisce molto velocemente, circa in una quindicina di minuti.
Dalla serie di romanzi di Baku Yumemakura, famoso scrittore giapponese di romanzi soprattutto fantascientifici e d’azione che vanta anche una collaborazione con Taniguchi per la serie Kamigami no Itadaki, che hanno ispirato anche un film arriva la versione manga in collaborazione con Dohae (o Dohe) abile illustratore coreano.
Nel cielo del Giappone feudale si staglia una figura sconosciuta che con una luminosa scia si schianta sulla terra. Questo strano evento attirerà l’attenzione di una giovane e misteriosa donna, protetta da pochi e fedeli militari, e da Genkuro Yorozu, un grande e grosso giapponese che porta appresso una spada di enormi dimensioni.
L’accostamento Navicella aliena/Giappone antico potrebbe risultare sgradita a non pochi lettori, ma superato questo scoglio iniziale la storia inizia a creare qualche punto fumoso e misterioso quanto basta per creare un certo interesse, ma proseguendo sembra perdersi e divaga sempre più diventando caotica e senza un vero evolversi della trama, nonostante le varie situazioni che si vanno a creare. Solo l’ultimo volume ricongiunge il tutto, chiarendo molti punti. Si avrà così una visione più limpida del tutto e si crea una vera trama degna di tal nome, ed a questo punto... si conclude. Proprio quando la storia acquista una forma definita il primo ciclo narrativo giunge a conclusione ed ovviamente la voglia di proseguire nella lettura sarà tanta.
A livello grafico Dohae non si è risparmiato ed ha dato tutto se stesso in ogni singola tavola. Lo stile realistico e cupo crea un comparto visivo incredibilmente curato, le illustrazioni spesso e volentieri sembrano foto convertite su scala di grigi, l’accuratissimo lavoro con i retini crea un’infinità di sfumature ed ombreggiature regalando così un’incredibile profondità agli sfondi ed ai volti. Questi ultimi, anch’essi curati alla nausea con i peli della barba posizionati ad uno ad uno, purtroppo sono fin troppo espressivi in alcune occasioni, paiono quasi rozzi e ai limiti delle caricature, ma proseguendo l’autore trova una discreta continuità.
Il character design è molto vario, fin troppo. Si va dal protagonista che apparentemente ha ben poco di asiatico, anche se nel finale verrà spiegato, alle belle donne dal volto luminoso e privo di qualsiasi imperfezione, presenti invece in quantità esorbitanti su quelli dei guerrieri, segnati da cicatrici di guerre e segni di vecchiaia. L’esagerazione sta nei volti fin troppo animaleschi o demoniaci di alcuni personaggi che stonano con l’ambientazione che ben incornicia l’epoca, e dato che nella storia non è mai stata dichiarata l’esistenza di altre creature oltre agli umani e agli alieni sembrano stati inseriti forzatamente solo per sottolineare la natura fantastica dell’opera, anche se si avvicina più al fantascientifico più che al fantasy.
Le scene d’azione sono dinamiche e trasudano forza nei combattimenti rapidi, che spesso si concludono con qualche arto mozzato, corpi sventrati o più spesso teste mozzate e crudelmente sezionate. Anche in quest’occasione Dohae stupisce per la cura dei particolari, le interiora minuziosamente posizionate, le ossa spezzate o semplicemente gli schizzi di sangue accuratamente direzionati.
Da notare la quasi totale assenza di onomatopee, le poche presenti saranno incastonate in piccoli baloon, lasciando così le bellissime tavole intatte, e non si può che ringraziare.
L’edizione italiana della J-Pop è veramente gradevole e propone un rapporto qualità prezzo ai massimi livelli. L’immancabile sovraccoperta opaca con effetti lucidi racchiude una rilegatura resistente e pagine dall’elevata grammatura. Queste sono il punto forte dell’edizione, di un bianco abbagliante sono perfette per contrastare con i neri e i grigi presenti, che lasceranno poco spazio al colore originario della carta, inoltre nonostante questo pesante utilizzo di inchiostro non ci saranno trasparenze e non si trasferirà mai dalla pagina, salvando così le dita del lettore e le altre pagine da odiose macchie, tutto frutto di un’ottima stampa che solo in qualche saltuaria occasione mostra un leggero moiré nei retini più fitti.
Le pagine a colori sono un mistero, nel primo volume sono presenti mentre negli altri non se ne vede traccia, ed è anche impossibile individuare un’eventuale conversione in scala di grigi, vista l’abilità del mangaka.
Taitei no Ken – La spada dell’Imperatore è quindi solo un lungo prologo di una grande saga e se il lettore che gradisce il genere supera alcuni scogli iniziali potrà leggere una storia sempre più interessante. La vera pecca del tutto è la mancanza di un seguito. L’editore ha assicurato che ci sarà, ma finché non se ne vedrà traccia è inutile decidere di leggere questa serie, per quanto la grafica spaventosamente curata regali tavole sempre più belle nelle quali immergersi.
P.s. Il voto sarebbe sicuramente maggiore, almeno un 7 o 8 se ci fosse un seguito perlomeno iniziato su una qualsiasi rivista.
Nel cielo del Giappone feudale si staglia una figura sconosciuta che con una luminosa scia si schianta sulla terra. Questo strano evento attirerà l’attenzione di una giovane e misteriosa donna, protetta da pochi e fedeli militari, e da Genkuro Yorozu, un grande e grosso giapponese che porta appresso una spada di enormi dimensioni.
L’accostamento Navicella aliena/Giappone antico potrebbe risultare sgradita a non pochi lettori, ma superato questo scoglio iniziale la storia inizia a creare qualche punto fumoso e misterioso quanto basta per creare un certo interesse, ma proseguendo sembra perdersi e divaga sempre più diventando caotica e senza un vero evolversi della trama, nonostante le varie situazioni che si vanno a creare. Solo l’ultimo volume ricongiunge il tutto, chiarendo molti punti. Si avrà così una visione più limpida del tutto e si crea una vera trama degna di tal nome, ed a questo punto... si conclude. Proprio quando la storia acquista una forma definita il primo ciclo narrativo giunge a conclusione ed ovviamente la voglia di proseguire nella lettura sarà tanta.
A livello grafico Dohae non si è risparmiato ed ha dato tutto se stesso in ogni singola tavola. Lo stile realistico e cupo crea un comparto visivo incredibilmente curato, le illustrazioni spesso e volentieri sembrano foto convertite su scala di grigi, l’accuratissimo lavoro con i retini crea un’infinità di sfumature ed ombreggiature regalando così un’incredibile profondità agli sfondi ed ai volti. Questi ultimi, anch’essi curati alla nausea con i peli della barba posizionati ad uno ad uno, purtroppo sono fin troppo espressivi in alcune occasioni, paiono quasi rozzi e ai limiti delle caricature, ma proseguendo l’autore trova una discreta continuità.
Il character design è molto vario, fin troppo. Si va dal protagonista che apparentemente ha ben poco di asiatico, anche se nel finale verrà spiegato, alle belle donne dal volto luminoso e privo di qualsiasi imperfezione, presenti invece in quantità esorbitanti su quelli dei guerrieri, segnati da cicatrici di guerre e segni di vecchiaia. L’esagerazione sta nei volti fin troppo animaleschi o demoniaci di alcuni personaggi che stonano con l’ambientazione che ben incornicia l’epoca, e dato che nella storia non è mai stata dichiarata l’esistenza di altre creature oltre agli umani e agli alieni sembrano stati inseriti forzatamente solo per sottolineare la natura fantastica dell’opera, anche se si avvicina più al fantascientifico più che al fantasy.
Le scene d’azione sono dinamiche e trasudano forza nei combattimenti rapidi, che spesso si concludono con qualche arto mozzato, corpi sventrati o più spesso teste mozzate e crudelmente sezionate. Anche in quest’occasione Dohae stupisce per la cura dei particolari, le interiora minuziosamente posizionate, le ossa spezzate o semplicemente gli schizzi di sangue accuratamente direzionati.
Da notare la quasi totale assenza di onomatopee, le poche presenti saranno incastonate in piccoli baloon, lasciando così le bellissime tavole intatte, e non si può che ringraziare.
L’edizione italiana della J-Pop è veramente gradevole e propone un rapporto qualità prezzo ai massimi livelli. L’immancabile sovraccoperta opaca con effetti lucidi racchiude una rilegatura resistente e pagine dall’elevata grammatura. Queste sono il punto forte dell’edizione, di un bianco abbagliante sono perfette per contrastare con i neri e i grigi presenti, che lasceranno poco spazio al colore originario della carta, inoltre nonostante questo pesante utilizzo di inchiostro non ci saranno trasparenze e non si trasferirà mai dalla pagina, salvando così le dita del lettore e le altre pagine da odiose macchie, tutto frutto di un’ottima stampa che solo in qualche saltuaria occasione mostra un leggero moiré nei retini più fitti.
Le pagine a colori sono un mistero, nel primo volume sono presenti mentre negli altri non se ne vede traccia, ed è anche impossibile individuare un’eventuale conversione in scala di grigi, vista l’abilità del mangaka.
Taitei no Ken – La spada dell’Imperatore è quindi solo un lungo prologo di una grande saga e se il lettore che gradisce il genere supera alcuni scogli iniziali potrà leggere una storia sempre più interessante. La vera pecca del tutto è la mancanza di un seguito. L’editore ha assicurato che ci sarà, ma finché non se ne vedrà traccia è inutile decidere di leggere questa serie, per quanto la grafica spaventosamente curata regali tavole sempre più belle nelle quali immergersi.
P.s. Il voto sarebbe sicuramente maggiore, almeno un 7 o 8 se ci fosse un seguito perlomeno iniziato su una qualsiasi rivista.
Forse sono uno dei pochi che non ha apprezzato questo manga, tratto dai romanzi di Baku Yumemakura.
La storia vede protagonista il mercenario Genkuro Yorozu, per altro anche per lo spadone enorme che porta molto simile a Gatsu. Egli, in viaggio per un motivo non ancora noto, si ritroverà fra le mani un manufatto alieno caduto dal cielo di cui ovviamente tutti vorranno impossessarsi.
La trama è aperta a molteplici sviluppi, ma il vero problema non è la storia in sé ma la narrazione della stessa. Come è capitato sempre più di frequente in Berserk anche qua troveremo anche una decina di pagine senza nessun tipo di dialogo.
L'edizione è assolutamente perfetta, come sempre per la J-Pop, arricchita dalle pagine blu a inizio volume davvero apprezzate. Il prezzo giustificatissimo è di 5.90euro a volume.
L'unico punto a favore che mi sento di dare a questo manga è sicuramente il disegno. Il coreano Dohae ci regala tavole davvero favolose, con un tratta stupendo che più realistico non si può. Molto cupo ma molto ben curato e particolareggiato.
La storia vede protagonista il mercenario Genkuro Yorozu, per altro anche per lo spadone enorme che porta molto simile a Gatsu. Egli, in viaggio per un motivo non ancora noto, si ritroverà fra le mani un manufatto alieno caduto dal cielo di cui ovviamente tutti vorranno impossessarsi.
La trama è aperta a molteplici sviluppi, ma il vero problema non è la storia in sé ma la narrazione della stessa. Come è capitato sempre più di frequente in Berserk anche qua troveremo anche una decina di pagine senza nessun tipo di dialogo.
L'edizione è assolutamente perfetta, come sempre per la J-Pop, arricchita dalle pagine blu a inizio volume davvero apprezzate. Il prezzo giustificatissimo è di 5.90euro a volume.
L'unico punto a favore che mi sento di dare a questo manga è sicuramente il disegno. Il coreano Dohae ci regala tavole davvero favolose, con un tratta stupendo che più realistico non si può. Molto cupo ma molto ben curato e particolareggiato.
Taitei no ken è un manga pubblicato in Italia dalla J-Pop con al costo di 6.00€. È un'opera veramente stupenda tratta da un romanzo di cui, successivamente, è uscito anche un film diventato molto famoso in Giappone.
Il protagonista è Yorozu Genkurou, un samurai che per soldi fa qualsiasi lavoro. È molto alto, porta sempre con sé una spada enorme sulla schiena.
I disegni sono la parte più importante di questo manga: fatti a mano poi passati al computer per far sì che venissero fuori delle vere e proprie opere d’arte.
L’edizione J-Pop è sempre ottima, la carta eccellente e le pagine fatte a colori ottime.
Questo manga è un seinen molto violento con immagini erotiche, per cui è consigliato, come scritto sulla sovracopertina, a un pubblico maturo e per questo lo raccomando solo a tutti gli appassionati di seinen violenti.
Il protagonista è Yorozu Genkurou, un samurai che per soldi fa qualsiasi lavoro. È molto alto, porta sempre con sé una spada enorme sulla schiena.
I disegni sono la parte più importante di questo manga: fatti a mano poi passati al computer per far sì che venissero fuori delle vere e proprie opere d’arte.
L’edizione J-Pop è sempre ottima, la carta eccellente e le pagine fatte a colori ottime.
Questo manga è un seinen molto violento con immagini erotiche, per cui è consigliato, come scritto sulla sovracopertina, a un pubblico maturo e per questo lo raccomando solo a tutti gli appassionati di seinen violenti.
Un nuovo "kolossal"?
Il voto sarebbe un 8 e mezzo, ma visto che non ci sono le cifre decimali preferisco arrotondare per eccesso, 8 e mezzo perché vorrei contenermi avendo letto solo il primo volume, che comunque non mi ha trattenuto dal recensirlo.
Cominciamo parlando dell'edizione: la "solita" ottima edizione J-Pop, 5,90 € con sovracoperta, carta magnifica e qui troviamo anche qualche pagina "a colori", o meglio, alcune pagine al posto di essere bianco e nero sono BLU e nero, creando un effetto molto suggestivo che mi ha lasciato esterrefatto.
Disegno
Oltre al già citato blu e nero, che poteva sembrare poco per lasciarmi esterrefatto, ecco che entra in gioco anche il grande tratto di questo autore, molto realistico, a tratti sembra di avere più un comics che un manga in mano, in quanto ci troviamo in una sorta di via di mezzo (vorrei ricordare inoltre, che il disegnatore è coreano), che mi ha lasciato davvero ben impressionato: sfondi curati, personaggi altrettanto curati, sembra di avere davanti più che una vignetta un quadro, e questo spiega anche i continui ritardi di consegna del disegnatore (cosa che viene citata in una simpatica appendice di fine volume).
Storia e personaggi
Per ora c'è molto poco, avendo letto un solo volume, ma è ricca di potenziale, che potrebbe in ugual modo rendere la storia unica, o relegare il tutto ad un manga di serie B.
La narrazione si apre in una foresta, con il protagonista Yorozu Genkurou intento a salvare una ragazza da una banda di rapitori; intanto, presumibilmente nello stesso luogo, un uomo di nome Ikichi, assieme ad altri compagni, scortano una donna nella foresta mentre vengono assaliti da una banda di ninja...
In tutto ciò, quella che sembra un'astronave aliena solca il cielo, dividendosi in varie parti, cosa che i due personaggi non possono fare a meno di notare...
Il manga, in questo primo volume, è ricco d'azione e pochi contenuti, ma già si possono intravedere degli interessanti risvolti cui andremo incontro, non dico niente per non rovinarvi la lettura!
Per quanto riguarda i due presumibili protagonisti dell'opera, possiamo dire che Yorozu si presenta come un ottimo combattente, molto muscoloso e ben armato. Oltre all'ovvio collegamento con Gatsu di Berserk, per fisionomia ed armamentario, mi ricorda molto Vash the Stampede di Trigun, per la naturalezza con cui affronta gli scontri: con massima concentrazione ma quasi col sorriso sulle labbra.
Ikichi, invece, è un personaggio più serio e "cavalleresco", oltre a sembrare più "strategico" nei combattimenti, mi ha ricordato un altro personaggio di Trigun: Nicholas D. Wolfood.
In sintesi
Probabilmente non sarò stato esauriente, essendo questa la mia prima recensione, ma consiglio a tutti gli appassionati del genere Seinen di accostarsi a questo manga, siccome ogni singola pagina vale i 5,90 € spesi.
Il voto sarebbe un 8 e mezzo, ma visto che non ci sono le cifre decimali preferisco arrotondare per eccesso, 8 e mezzo perché vorrei contenermi avendo letto solo il primo volume, che comunque non mi ha trattenuto dal recensirlo.
Cominciamo parlando dell'edizione: la "solita" ottima edizione J-Pop, 5,90 € con sovracoperta, carta magnifica e qui troviamo anche qualche pagina "a colori", o meglio, alcune pagine al posto di essere bianco e nero sono BLU e nero, creando un effetto molto suggestivo che mi ha lasciato esterrefatto.
Disegno
Oltre al già citato blu e nero, che poteva sembrare poco per lasciarmi esterrefatto, ecco che entra in gioco anche il grande tratto di questo autore, molto realistico, a tratti sembra di avere più un comics che un manga in mano, in quanto ci troviamo in una sorta di via di mezzo (vorrei ricordare inoltre, che il disegnatore è coreano), che mi ha lasciato davvero ben impressionato: sfondi curati, personaggi altrettanto curati, sembra di avere davanti più che una vignetta un quadro, e questo spiega anche i continui ritardi di consegna del disegnatore (cosa che viene citata in una simpatica appendice di fine volume).
Storia e personaggi
Per ora c'è molto poco, avendo letto un solo volume, ma è ricca di potenziale, che potrebbe in ugual modo rendere la storia unica, o relegare il tutto ad un manga di serie B.
La narrazione si apre in una foresta, con il protagonista Yorozu Genkurou intento a salvare una ragazza da una banda di rapitori; intanto, presumibilmente nello stesso luogo, un uomo di nome Ikichi, assieme ad altri compagni, scortano una donna nella foresta mentre vengono assaliti da una banda di ninja...
In tutto ciò, quella che sembra un'astronave aliena solca il cielo, dividendosi in varie parti, cosa che i due personaggi non possono fare a meno di notare...
Il manga, in questo primo volume, è ricco d'azione e pochi contenuti, ma già si possono intravedere degli interessanti risvolti cui andremo incontro, non dico niente per non rovinarvi la lettura!
Per quanto riguarda i due presumibili protagonisti dell'opera, possiamo dire che Yorozu si presenta come un ottimo combattente, molto muscoloso e ben armato. Oltre all'ovvio collegamento con Gatsu di Berserk, per fisionomia ed armamentario, mi ricorda molto Vash the Stampede di Trigun, per la naturalezza con cui affronta gli scontri: con massima concentrazione ma quasi col sorriso sulle labbra.
Ikichi, invece, è un personaggio più serio e "cavalleresco", oltre a sembrare più "strategico" nei combattimenti, mi ha ricordato un altro personaggio di Trigun: Nicholas D. Wolfood.
In sintesi
Probabilmente non sarò stato esauriente, essendo questa la mia prima recensione, ma consiglio a tutti gli appassionati del genere Seinen di accostarsi a questo manga, siccome ogni singola pagina vale i 5,90 € spesi.