Café Occult
"Questo non è un bar come tanti altri ma una specie di ristoro per gli spiriti dei defunti"
Cafè Occult mi attirò subito a se grazie ad una trama che lasciava immaginare ottimi sviluppi, il trafiletto introduttivo, citato a principio, già da solo bastò a destare il mio interesse ma quel trafiletto (dal mio punto di vista) si dimostrò in seguito nient'altro che una sorta di specchietto per le allodole. Quel che mi aspettavo da un'opera con un prologo di questo tipo era tutt'altro genere di storia, qualcosa di psicologico e introspettivo, qualcosa di profondo. Che grosso errore commisi pensando di poter trovare una sola di queste doti nel manwha che risponde al nome di Cafè Occult!
L'opera in questione vanta un tratto grafico piuttosto accattivante, a volte semplice e pulito. I personaggi tuttavia mancano di mordente e sembrano essere già ampiamente stereotipati, l'unica vaga eccezione a quanto appena detto potrebbe essere rappresentata dalla padrona del locale, una figura affascinante che conserverà un certo alone di mistero e diversi "colpi di scena" fino alla fine del racconto. Per gli altri personaggi, anche quelli portanti e dai quali sarebbe stato lecito aspettarsi grandi sviluppi, ho assistito ad una sorta di involuzione, la loro caratterizzazione è andata via via sviluppandosi in modo tale da non riuscire a mantenere alto il fascino e il livello di credibilità del personaggio stesso.
Purtroppo, sin dal primo volumetto, sarà subito evidente la natura votata all'azione di quest'opera andando così a distruggere le mie erronee aspettative iniziali. Avessimo avuto a che fare con un tipo d'azione ben strutturato perlomeno... ma invece non è così. Le fasi d'azione raramente sono riuscite a destare il mio interesse e col tempo ho dovuto accettare anche la mediocrità di una trama costruita con pochissima cura, su di una struttura fragile, senza alcuno spiraglio di originalità niente che potesse colpire in senso positivo il lettore. Nulla di ciò purtroppo.
Cafè Occult si è rivelata un'opera di scarsissimo valore, banale e noiosa, molto raramente ho desiderato così tanto poter vedere al più presto la parola "fine" e se il tutto si fosse prolungato anche solo di un ulteriore volumetto credo non vi sarei potuto riuscire.
L'edizione della Flashbook è, come sempre, di ottima qualità, sia per quanto riguarda la carta che la rilegatura per poi soffermarci sulle sovraccoperte finemente lavorate e con i protagonisti in sovrimpressione rispetto allo sfondo. L'impatto estetico dei volumetti è spettacolare! Se solo la storia fosse valsa la metà dell'impatto esteriore dei volumetti si sarebbe tranquillamente potuto giustificarne l'acquisto, ma così non è! Mi sentirei quindi di sconsigliarne l'acquisto, anche a fronte di una spesa non certo economica, visto l'esborso di 5.9 euro per ogni singolo volumetto. Risparmiateli per qualcosa di più valido! Non faticherete granché a trovar qualcosa di meglio.
Cafè Occult mi attirò subito a se grazie ad una trama che lasciava immaginare ottimi sviluppi, il trafiletto introduttivo, citato a principio, già da solo bastò a destare il mio interesse ma quel trafiletto (dal mio punto di vista) si dimostrò in seguito nient'altro che una sorta di specchietto per le allodole. Quel che mi aspettavo da un'opera con un prologo di questo tipo era tutt'altro genere di storia, qualcosa di psicologico e introspettivo, qualcosa di profondo. Che grosso errore commisi pensando di poter trovare una sola di queste doti nel manwha che risponde al nome di Cafè Occult!
L'opera in questione vanta un tratto grafico piuttosto accattivante, a volte semplice e pulito. I personaggi tuttavia mancano di mordente e sembrano essere già ampiamente stereotipati, l'unica vaga eccezione a quanto appena detto potrebbe essere rappresentata dalla padrona del locale, una figura affascinante che conserverà un certo alone di mistero e diversi "colpi di scena" fino alla fine del racconto. Per gli altri personaggi, anche quelli portanti e dai quali sarebbe stato lecito aspettarsi grandi sviluppi, ho assistito ad una sorta di involuzione, la loro caratterizzazione è andata via via sviluppandosi in modo tale da non riuscire a mantenere alto il fascino e il livello di credibilità del personaggio stesso.
Purtroppo, sin dal primo volumetto, sarà subito evidente la natura votata all'azione di quest'opera andando così a distruggere le mie erronee aspettative iniziali. Avessimo avuto a che fare con un tipo d'azione ben strutturato perlomeno... ma invece non è così. Le fasi d'azione raramente sono riuscite a destare il mio interesse e col tempo ho dovuto accettare anche la mediocrità di una trama costruita con pochissima cura, su di una struttura fragile, senza alcuno spiraglio di originalità niente che potesse colpire in senso positivo il lettore. Nulla di ciò purtroppo.
Cafè Occult si è rivelata un'opera di scarsissimo valore, banale e noiosa, molto raramente ho desiderato così tanto poter vedere al più presto la parola "fine" e se il tutto si fosse prolungato anche solo di un ulteriore volumetto credo non vi sarei potuto riuscire.
L'edizione della Flashbook è, come sempre, di ottima qualità, sia per quanto riguarda la carta che la rilegatura per poi soffermarci sulle sovraccoperte finemente lavorate e con i protagonisti in sovrimpressione rispetto allo sfondo. L'impatto estetico dei volumetti è spettacolare! Se solo la storia fosse valsa la metà dell'impatto esteriore dei volumetti si sarebbe tranquillamente potuto giustificarne l'acquisto, ma così non è! Mi sentirei quindi di sconsigliarne l'acquisto, anche a fronte di una spesa non certo economica, visto l'esborso di 5.9 euro per ogni singolo volumetto. Risparmiateli per qualcosa di più valido! Non faticherete granché a trovar qualcosa di meglio.
"Café Occult" è un manhwa del 2004, disegnato da Ao No-Eun e sceneggiato da Oraebalgeum. La serie è stata pubblicata in Italia dalla Flashbook Edizioni.
Storia
Il manhwa parla di Seo-Rin, una ragazza che, per ripararsi dalla pioggia, entra nel Café Occult (ok, il nome del bar non è esattamente il massimo, ma ci si passa sopra), dove fa "conversazione" con la proprietaria. Poco dopo, quando ha smesso di piovere, Seo-Rin esce e, mentre torna a casa, viene investita e muore. Quasi subito il suo spirito viene salvato da Yeong, l'unico dipendente del Café Occult, che usa una pistola nera a forma di croce, da un uomo che vuole rapirla proprio perché divenuta uno spirito. Seo-Rin viene riportata da Yeong al locale, e lì la proprietaria, chiamata "Master" da Yeong, le spiegherà alcune cose, tra cui il fatto che la ragazza è stata presa di mira da un gruppo specializzato nel rapire gli spiriti di persone morte da poco e rivenderli.
Per i primi due numeri la storia e lo sviluppo non sono niente di che, anzi, li definirei tranquillamente brutti, mentre nel terzo si ha già un rialzo di qualità. Gli ultimi tre numeri, infine, sono un susseguirsi incredibile di avvenimenti e colpi di scena che danno anche un perché ad alcune cose apparentemente senza senso dei primi volumi, oltre che coinvolgere il lettore e alzare notevolmente il livello dell'opera.
Inoltre, il messaggio di fondo non è il classico "credi in te" o "credi nei tuoi amici e nell'amicizia" tipico degli shounen, ma qualcosa di più astratto.
Il finale è aperto, anzi, leggendo si capisce che la storia continua, ma mi stupirebbe un eventuale seguito, poiché il finale ha un leggero tocco artistico.
Nella serie ci sono inoltre vari combattimenti, ma in genere non vengono mostrati oppure sono brevi, anche se negli ultimi numeri risultano lo stesso appaganti.
Personaggi
Anche loro, nei primi due numeri e, volendo, nel terzo, non sono niente di che, e anche loro si risollevano notevolmente negli ultimi numeri. La cosa che colpisce non è tanto la loro caratterizzazione quanto l'intreccio delle relazioni e il modo in cui queste stesse relazioni sono nate e si sono sviluppate.
Disegni
Niente di eccezionale, ma nel complesso non sono nemmeno da buttare. Diciamo che l'aspetto di due o tre dei nemici che appaiono nei primi numeri sembra quello degli zoanoidi di "Guyver", però a parte quello direi che non ci sono particolari difetti da segnalare.
Longevità
La serie è composta da sei numeri, quindi la lettura risulta abbastanza veloce.
Apprezzamento personale
Devo dire che, mentre leggevo i primi due numeri, temevo di aver sprecato la bellezza di 35,40 euro, ma, superato lo scoglio iniziale, ho trovato in "Café Occult" un gran bel manhwa, che però, con un inizio migliore, sarebbe stato, per l'appunto, ancora migliore.
Voto complessivo: 8.75
Consigliato a chi cerca una storia ricca di rivelazioni e sorprese, a patto che si sforzi di arrivare oltre il secondo e magari anche oltre il terzo volume.
Storia
Il manhwa parla di Seo-Rin, una ragazza che, per ripararsi dalla pioggia, entra nel Café Occult (ok, il nome del bar non è esattamente il massimo, ma ci si passa sopra), dove fa "conversazione" con la proprietaria. Poco dopo, quando ha smesso di piovere, Seo-Rin esce e, mentre torna a casa, viene investita e muore. Quasi subito il suo spirito viene salvato da Yeong, l'unico dipendente del Café Occult, che usa una pistola nera a forma di croce, da un uomo che vuole rapirla proprio perché divenuta uno spirito. Seo-Rin viene riportata da Yeong al locale, e lì la proprietaria, chiamata "Master" da Yeong, le spiegherà alcune cose, tra cui il fatto che la ragazza è stata presa di mira da un gruppo specializzato nel rapire gli spiriti di persone morte da poco e rivenderli.
Per i primi due numeri la storia e lo sviluppo non sono niente di che, anzi, li definirei tranquillamente brutti, mentre nel terzo si ha già un rialzo di qualità. Gli ultimi tre numeri, infine, sono un susseguirsi incredibile di avvenimenti e colpi di scena che danno anche un perché ad alcune cose apparentemente senza senso dei primi volumi, oltre che coinvolgere il lettore e alzare notevolmente il livello dell'opera.
Inoltre, il messaggio di fondo non è il classico "credi in te" o "credi nei tuoi amici e nell'amicizia" tipico degli shounen, ma qualcosa di più astratto.
Il finale è aperto, anzi, leggendo si capisce che la storia continua, ma mi stupirebbe un eventuale seguito, poiché il finale ha un leggero tocco artistico.
Nella serie ci sono inoltre vari combattimenti, ma in genere non vengono mostrati oppure sono brevi, anche se negli ultimi numeri risultano lo stesso appaganti.
Personaggi
Anche loro, nei primi due numeri e, volendo, nel terzo, non sono niente di che, e anche loro si risollevano notevolmente negli ultimi numeri. La cosa che colpisce non è tanto la loro caratterizzazione quanto l'intreccio delle relazioni e il modo in cui queste stesse relazioni sono nate e si sono sviluppate.
Disegni
Niente di eccezionale, ma nel complesso non sono nemmeno da buttare. Diciamo che l'aspetto di due o tre dei nemici che appaiono nei primi numeri sembra quello degli zoanoidi di "Guyver", però a parte quello direi che non ci sono particolari difetti da segnalare.
Longevità
La serie è composta da sei numeri, quindi la lettura risulta abbastanza veloce.
Apprezzamento personale
Devo dire che, mentre leggevo i primi due numeri, temevo di aver sprecato la bellezza di 35,40 euro, ma, superato lo scoglio iniziale, ho trovato in "Café Occult" un gran bel manhwa, che però, con un inizio migliore, sarebbe stato, per l'appunto, ancora migliore.
Voto complessivo: 8.75
Consigliato a chi cerca una storia ricca di rivelazioni e sorprese, a patto che si sforzi di arrivare oltre il secondo e magari anche oltre il terzo volume.
Ennesimo shounen fatto con lo stampino come ce ne sono un milione e più. Normalmente non mi disturberei neppure a recensirlo ma, dato che è uscito per intero in Italia, ritengo mio dovere dirottare più persone possibili via da una serie che non solo non offre assolutamente nulla di nuovo, ma ricicla anche in modo raffazzonato e scialbo quello che ha ereditato.
Trama? se ce ne fosse una, commenterei anche. Certo, il solito ragazzino scopre di essere l'unico che può sconfiggere i soliti demoni di turno con pistole più lunghe del suo braccio, la solite donne indifese gli fanno da piagnucolosa cornice, ed i soliti cattivoni vagano imbacuccati in trenchcoat con sorrisi da mangia**** - la possiamo definire una trama questa?
Il disegno, esattamente come la storia, il setting e la caratterizzazione, è scialbo e senza carattere, così generico e, a tratti, confuso che veramente viene da chiedersi come qualcuno possa averne fatto una carriera.
Slavato, noioso e dimenticabile, un'ennesima opera fallimentare che entra nel mercato italiano a spese di quelle che veramente meritano. Se boiate come questa sono ciò che dovrebbe introdurre i manhwa in Italia, non c'è da stupirsi che molti, come me, pregiudichino e li evitino come la peste.
Trama? se ce ne fosse una, commenterei anche. Certo, il solito ragazzino scopre di essere l'unico che può sconfiggere i soliti demoni di turno con pistole più lunghe del suo braccio, la solite donne indifese gli fanno da piagnucolosa cornice, ed i soliti cattivoni vagano imbacuccati in trenchcoat con sorrisi da mangia**** - la possiamo definire una trama questa?
Il disegno, esattamente come la storia, il setting e la caratterizzazione, è scialbo e senza carattere, così generico e, a tratti, confuso che veramente viene da chiedersi come qualcuno possa averne fatto una carriera.
Slavato, noioso e dimenticabile, un'ennesima opera fallimentare che entra nel mercato italiano a spese di quelle che veramente meritano. Se boiate come questa sono ciò che dovrebbe introdurre i manhwa in Italia, non c'è da stupirsi che molti, come me, pregiudichino e li evitino come la peste.