Queen Emeraldas
Premetto che "Queen Esmeraldas" è la prima opera che leggo del famoso Leiji Matsumoto, totalmente ignara del contenuto, trama e personaggi iconici; E mi sono convinta a leggerlo perchè è un opera breve (2 volumi corposi della J-Pop) per iniziare ad approcciarsi a questo autore, avevo anche letto che questo manga è perfettamente leggibile come opera a sé stante .... sebbene avesse pochi richiami ad altri personaggi di altre opere dell'autore.
Sono rimasta un pò delusa: Sebbene le premesse siano interessanti, vi sono molte carenze narrative oltre a non avere un finale concreto. Questo ha inevitabilmente abbassato il mio voto complessivo, complice anche il fatto che non conosco il mondo di Capitan Harlock e company.
La bella, tenebrosa, spietata, intrigante, invincibile piratessa Esmeraldas è un personaggio che ti inchioda dalle prime pagine.
Arrivata dalla Terra sperando di viaggiare indipendentemente nello spazio, si trova inizialmente in qualche difficoltà ma il fato la farà incontrare con l'amica di tante avventure: la nave Queen Esmeraldas che, da come viene raccontata, pare avere un anima e una personalità, è infatti diffidente ma dal cuore gentile, molto simile al suo capitano; una cicatrice sul volto della piratessa le ricorda sempre che non bisogna mai avere pietà del nemico, se lo facesse non potrebbe vivere in questo universo, Esmeraldas ucciderà sempre con il cuore di un mostro spietato altrimenti il nemico potrebbe tornare in un futuro per cercare vendetta.
Esmeraldas vagabonda da allora in questo sterminato mare di stelle dispiegando la sua bandiera con un teschio bianco su sfondo rosso sangue finchè la sua fiamma non si spegnerà in un clima narrativo nostalgico e solitario.
Nonostante la sua aura di ghiaccio in fondo al cuore nasconde un animo gentile e premuroso, addirittura empatico per pochi casi come per il giovanissimo Hiroshi Umino, un ragazzino terrestre che, grazie alle navi da lui costruite, riesce a navigare nello spazio, peccato che la sua inesperienza come ingegnere aeronautico porti le sue navi inevitabilmente alla distruzione a ogni atterraggio. Ma lui non demorde, coraggioso e impavido e continua a inseguire il suo sogno.
Ecco, mettere in gioco la propria vita in nome di un sogno totalizzante, non abbassarsi mai alle ingiustizie o ricatti, cercare di preservare la propria autenticità, l'importanza dei sogni sono i temi trattati e , per quanto sembrino interessanti, la ripetitività delle stesse in tutte le vicende risulta pesante.
*** ATTENZIONE SPOILER ***
Ai tanti misteri aperti non viene data risposta o un epilogo: Hiroshi Umino riuscirà a realizzare il suo sogno di costruire una nave fantastica (quella definitiva) che gli permetterà di viaggiare nello spazio?
Chi ha pianificato e costruito la nave Queen Esmeraldas?
Qual'è la vera ragione del vagare per il mare cosmico di Esmeraldas?
Per alcuni lettori potrà sembrare che queste carenze narrative in realtà donino alla trama stessa un 'aura trascendente o evocativa, ma io prediligo le opere chiare che chiudono il cerchio su tutti i temi trattati.
*** FINE SPOILER***
Per essere un prodotto del 1978 è notevole graficamente se si parla dell'interno delle astronavi, ma paragonato agli standard giapponesi odierni è tutta un'altra cosa e a confronto il disegno sembra mediocre, soprattutto nei personaggi femminili che sembrano tutti uguali. Và apprezzato pensando al contesto storico in cui è stato creato diciamo.
L'edizione integrale della J-Pop è davvero lodevole: oltre ad aver inserito 2 storie autoconclusive inedite prima d'ora in Italia (non è stato possibile ritrovare le tavole originali in questo caso ed è stato chiesto il contributo di Leiji Matsumoto per rigenerarle dalle riviste stampate dell'epoca! Un bel lavoro!), l'autore ha anche realizzato due copertine a colori inedite di Esmeraldas appositamente per questa edizione integrale, e ha rilasciato una bella intervista a fine del secondo volume.
La J-Pop non si smentisce mai come qualità del prodotto.
Consiglio questo manga agli amanti del Leijiverse.
Per i neofiti come me si è rivelato, come prima lettura di Leiji Matsumoto, un prodotto non particolarmente brillante.
Sono rimasta un pò delusa: Sebbene le premesse siano interessanti, vi sono molte carenze narrative oltre a non avere un finale concreto. Questo ha inevitabilmente abbassato il mio voto complessivo, complice anche il fatto che non conosco il mondo di Capitan Harlock e company.
La bella, tenebrosa, spietata, intrigante, invincibile piratessa Esmeraldas è un personaggio che ti inchioda dalle prime pagine.
Arrivata dalla Terra sperando di viaggiare indipendentemente nello spazio, si trova inizialmente in qualche difficoltà ma il fato la farà incontrare con l'amica di tante avventure: la nave Queen Esmeraldas che, da come viene raccontata, pare avere un anima e una personalità, è infatti diffidente ma dal cuore gentile, molto simile al suo capitano; una cicatrice sul volto della piratessa le ricorda sempre che non bisogna mai avere pietà del nemico, se lo facesse non potrebbe vivere in questo universo, Esmeraldas ucciderà sempre con il cuore di un mostro spietato altrimenti il nemico potrebbe tornare in un futuro per cercare vendetta.
Esmeraldas vagabonda da allora in questo sterminato mare di stelle dispiegando la sua bandiera con un teschio bianco su sfondo rosso sangue finchè la sua fiamma non si spegnerà in un clima narrativo nostalgico e solitario.
Nonostante la sua aura di ghiaccio in fondo al cuore nasconde un animo gentile e premuroso, addirittura empatico per pochi casi come per il giovanissimo Hiroshi Umino, un ragazzino terrestre che, grazie alle navi da lui costruite, riesce a navigare nello spazio, peccato che la sua inesperienza come ingegnere aeronautico porti le sue navi inevitabilmente alla distruzione a ogni atterraggio. Ma lui non demorde, coraggioso e impavido e continua a inseguire il suo sogno.
Ecco, mettere in gioco la propria vita in nome di un sogno totalizzante, non abbassarsi mai alle ingiustizie o ricatti, cercare di preservare la propria autenticità, l'importanza dei sogni sono i temi trattati e , per quanto sembrino interessanti, la ripetitività delle stesse in tutte le vicende risulta pesante.
*** ATTENZIONE SPOILER ***
Ai tanti misteri aperti non viene data risposta o un epilogo: Hiroshi Umino riuscirà a realizzare il suo sogno di costruire una nave fantastica (quella definitiva) che gli permetterà di viaggiare nello spazio?
Chi ha pianificato e costruito la nave Queen Esmeraldas?
Qual'è la vera ragione del vagare per il mare cosmico di Esmeraldas?
Per alcuni lettori potrà sembrare che queste carenze narrative in realtà donino alla trama stessa un 'aura trascendente o evocativa, ma io prediligo le opere chiare che chiudono il cerchio su tutti i temi trattati.
*** FINE SPOILER***
Per essere un prodotto del 1978 è notevole graficamente se si parla dell'interno delle astronavi, ma paragonato agli standard giapponesi odierni è tutta un'altra cosa e a confronto il disegno sembra mediocre, soprattutto nei personaggi femminili che sembrano tutti uguali. Và apprezzato pensando al contesto storico in cui è stato creato diciamo.
L'edizione integrale della J-Pop è davvero lodevole: oltre ad aver inserito 2 storie autoconclusive inedite prima d'ora in Italia (non è stato possibile ritrovare le tavole originali in questo caso ed è stato chiesto il contributo di Leiji Matsumoto per rigenerarle dalle riviste stampate dell'epoca! Un bel lavoro!), l'autore ha anche realizzato due copertine a colori inedite di Esmeraldas appositamente per questa edizione integrale, e ha rilasciato una bella intervista a fine del secondo volume.
La J-Pop non si smentisce mai come qualità del prodotto.
Consiglio questo manga agli amanti del Leijiverse.
Per i neofiti come me si è rivelato, come prima lettura di Leiji Matsumoto, un prodotto non particolarmente brillante.
Le atmosfere che Matsumoto riesce a conferire alla sue opere, pagina dopo pagina, sono qualcosa di unico e trascendente, come i personaggi femminili che crea. Qui è analizzato e raccontato con dettaglio l'inizio del viaggio di Emeraldas, sorella di Maetel. Ma come è solito fare l'ottimo Leiji, non è svelato molto della personalità della piratessa, ma rimane attorno alla storia e alla figura di donna una nebbia di dubbio, di ineffabilità, lasciando lo spettatore estasiato per quella sensazione impalpabile che può dare l'opera.
Il disegno è il perno attorno al quale le emozioni raggiungono lo spettatore (diversamente da un Galaxy Express per intenderci, dove avveniva l'opposto). Le ombre, gli sguardi e le figure dei personaggi secondari contribuiscono a rendere perfettamente la tristezza e la solitudine, temi fondamentali di questo manga.
Come per ogni opera di Matsumoto, non ve la consiglio se siete alla ricerca di una lettura spensierata, nonostante qui i dialoghi non siano molto lunghi o impegnativi. Perchè la profondità di un'anima come quella di Emeraldas ha bisogno di impegno per essere capita. E' invece obbligatoria la lettura di queste pagine per un fan di Matsumoto, per scoprire una piccola perla della vasta carriera dell'autore.
L'edizione della Hazard è davvero bellissima, riverire e rimirare, altro che PlanetManga. Do 9 per il fatto che a tratti le parole di Emeraldas sono un pò troppo ripetitive e alla lunga, verso la fine, stancano.
Il disegno è il perno attorno al quale le emozioni raggiungono lo spettatore (diversamente da un Galaxy Express per intenderci, dove avveniva l'opposto). Le ombre, gli sguardi e le figure dei personaggi secondari contribuiscono a rendere perfettamente la tristezza e la solitudine, temi fondamentali di questo manga.
Come per ogni opera di Matsumoto, non ve la consiglio se siete alla ricerca di una lettura spensierata, nonostante qui i dialoghi non siano molto lunghi o impegnativi. Perchè la profondità di un'anima come quella di Emeraldas ha bisogno di impegno per essere capita. E' invece obbligatoria la lettura di queste pagine per un fan di Matsumoto, per scoprire una piccola perla della vasta carriera dell'autore.
L'edizione della Hazard è davvero bellissima, riverire e rimirare, altro che PlanetManga. Do 9 per il fatto che a tratti le parole di Emeraldas sono un pò troppo ripetitive e alla lunga, verso la fine, stancano.
"Queen Emeraldas" è un manga in quattro volumi pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1978. È un tassello importante del Lejiverse e uno dei manga migliori di Leiji Matsumoto. In Italia è stato pubblicato nel 2008 ad opera delle Edizioni Hazard. L'edizione è molto elegante ed è un piacere vedere nella propria libreria questi quattro volumetti azzurri, del colore del cielo. Il prezzo non è proprio popolare, ma ci sono quasi sempre dei forti sconti sul sito della Hazard.
Chi conosce Matsumoto per Capitan Harlock, Galaxy Express o la Regina dei Mille Anni si troverà immediatamente a suo agio con Queen Emeraldas. Il manga è comunque perfettamente leggibile come opera a sé stante. Si tratta di uno dei lavori più rappresentatitivi della poetica matsumotiana. Abbondano le vedute spaziali, i primi piani di donne bellissime e astronavi, le sentenze altisonanti ma anche i silenzi, le scene grottesche e le scene tragiche. Il disegno, specialmente delle astronavi e dei meccanismi è a un livello di dettaglio impressionante per l'anno di pubblicazione. Il manga è stato anche trasportato in animazione, ma l'anime non è molto fedele ed è inferiore all'opera cartacea, tanto che non ne consiglio la visione.
Il manga racconta le avventure della piratessa spaziale Emeraldas e della sua astronave senziente, la Queen Emeraldas. La struttura è episodica, anche se i vari racconti seguono un filo conduttore. Come di consueto in Matsumoto, il tema centrale è quello della crescita e educazione di un giovane (Hiroshi Umino, il cui sogno è costruire una nave spaziale per viaggiare libero nel cosmo), che attraversa la difficile fase di formazione tra bambino e vero uomo. Gli fa da mentore Emeraldas, nello stesso ruolo che ebbe Harlock con Tadashi Daiba. Dove c'è Emeraldas non può mancare Tochiro, a mio avviso il miglior personaggio mai ideato da Matsumoto e l'unico in grado di fare ombra addirittura ad Harlock ed Emeraldas. I volumi in cui appare sono i migliori. Incidentalmente, Harlock appare anche in Queen Emeraldas, ma viene mostrato solo di spalle, nel ruolo dell'amico di Tochiro. La storia si colloca temporalmente prima della costruzione dell'Arcadia, per quanto si possa parlare di consecutio temporum nel Leijiverse, che non è tenuto a rispettare nessun vincolo di consistenza. Ciò che conta non è la storia, ma l'atmosfera. E quindi il manga non rivela l'origine di Emeraldas né della sua astronave, né ha una vera e propria conclusione: ma non potrebbe essere diversamente perché il viaggio di Emeraldas e della sua astronave è senza fine.
Chi conosce Matsumoto per Capitan Harlock, Galaxy Express o la Regina dei Mille Anni si troverà immediatamente a suo agio con Queen Emeraldas. Il manga è comunque perfettamente leggibile come opera a sé stante. Si tratta di uno dei lavori più rappresentatitivi della poetica matsumotiana. Abbondano le vedute spaziali, i primi piani di donne bellissime e astronavi, le sentenze altisonanti ma anche i silenzi, le scene grottesche e le scene tragiche. Il disegno, specialmente delle astronavi e dei meccanismi è a un livello di dettaglio impressionante per l'anno di pubblicazione. Il manga è stato anche trasportato in animazione, ma l'anime non è molto fedele ed è inferiore all'opera cartacea, tanto che non ne consiglio la visione.
Il manga racconta le avventure della piratessa spaziale Emeraldas e della sua astronave senziente, la Queen Emeraldas. La struttura è episodica, anche se i vari racconti seguono un filo conduttore. Come di consueto in Matsumoto, il tema centrale è quello della crescita e educazione di un giovane (Hiroshi Umino, il cui sogno è costruire una nave spaziale per viaggiare libero nel cosmo), che attraversa la difficile fase di formazione tra bambino e vero uomo. Gli fa da mentore Emeraldas, nello stesso ruolo che ebbe Harlock con Tadashi Daiba. Dove c'è Emeraldas non può mancare Tochiro, a mio avviso il miglior personaggio mai ideato da Matsumoto e l'unico in grado di fare ombra addirittura ad Harlock ed Emeraldas. I volumi in cui appare sono i migliori. Incidentalmente, Harlock appare anche in Queen Emeraldas, ma viene mostrato solo di spalle, nel ruolo dell'amico di Tochiro. La storia si colloca temporalmente prima della costruzione dell'Arcadia, per quanto si possa parlare di consecutio temporum nel Leijiverse, che non è tenuto a rispettare nessun vincolo di consistenza. Ciò che conta non è la storia, ma l'atmosfera. E quindi il manga non rivela l'origine di Emeraldas né della sua astronave, né ha una vera e propria conclusione: ma non potrebbe essere diversamente perché il viaggio di Emeraldas e della sua astronave è senza fine.
Emeraldas è un personaggio sublime e terribile, come del resto lo sono tutti i personaggi di Matsumoto; parlo soprattutto delle donne, divine e fragili, a tratti terrificanti. Certamente la nostra eroina romantica è il personaggio più intrigante e affascinante del Leijiverse, almeno per me, e forse uno dei più affascinanti in assoluto nei manga.
Bellissimi i disegni, bellissima e spietata Emeraldas, l'invincibile piratessa che vaga nell'universo con il suo mistero, dense di significati e poetiche le tavole, ma - ahimè - troppo ripetitive.
Questo manga è esclusivamente per chi ama l'universo dell'autore ed i suoi personaggi: Capitan Harlock, Tochiro, Maetel/Maisha (che non è presente) e naturalmente Emeraldas.
Non proprio semplice la lettura, molto retorico il linguaggio, spesso ripetitivo: c'è il sospetto che la traduzione non sia delle migliori, ma bisognerebbe sapere il giapponese e leggere l'originale. Per apprezzare Matsumoto bisogna sempre travalicare la storiella, grattare la superficie, leggere il disegno più che il testo e interpretare archetipi, simbolismi, metafore.
In tutto questo, la storia si fa oggettivamente evanescente ed il lavoro sa più di tributo al personaggio, di artbook, che di vero fumetto. Se per un occidentale ci sono dei difetti nelle opere di Leiji Matsumoto, e in generale nei manga, Queen Emeraldas li ha tutti, insieme ai pregi. Le parole dell'autore alla fine, di rammarico per aver interrotto le avventure di Emeraldas, rende a mio parere chiaro che questo è un tentativo iniziato magari con tutte le buone intenzioni, ma fallito. Peccato, mille volte peccato, perché Emeraldas è un personaggio unico, e come tutto ciò che è unico, meriterebbe tanto di più.
In compenso la confezione è ineccepibile, come del resto lo sono quasi tutte le uscite della Hazard Edizioni, e pare di avere in mano un autentico tesoro.
Bellissimi i disegni, bellissima e spietata Emeraldas, l'invincibile piratessa che vaga nell'universo con il suo mistero, dense di significati e poetiche le tavole, ma - ahimè - troppo ripetitive.
Questo manga è esclusivamente per chi ama l'universo dell'autore ed i suoi personaggi: Capitan Harlock, Tochiro, Maetel/Maisha (che non è presente) e naturalmente Emeraldas.
Non proprio semplice la lettura, molto retorico il linguaggio, spesso ripetitivo: c'è il sospetto che la traduzione non sia delle migliori, ma bisognerebbe sapere il giapponese e leggere l'originale. Per apprezzare Matsumoto bisogna sempre travalicare la storiella, grattare la superficie, leggere il disegno più che il testo e interpretare archetipi, simbolismi, metafore.
In tutto questo, la storia si fa oggettivamente evanescente ed il lavoro sa più di tributo al personaggio, di artbook, che di vero fumetto. Se per un occidentale ci sono dei difetti nelle opere di Leiji Matsumoto, e in generale nei manga, Queen Emeraldas li ha tutti, insieme ai pregi. Le parole dell'autore alla fine, di rammarico per aver interrotto le avventure di Emeraldas, rende a mio parere chiaro che questo è un tentativo iniziato magari con tutte le buone intenzioni, ma fallito. Peccato, mille volte peccato, perché Emeraldas è un personaggio unico, e come tutto ciò che è unico, meriterebbe tanto di più.
In compenso la confezione è ineccepibile, come del resto lo sono quasi tutte le uscite della Hazard Edizioni, e pare di avere in mano un autentico tesoro.
Il più bel manga di Matsumoto che io abbia letto fino ad ora, non a caso è stato definito (meritatamente) la gemma di questo autore.
Breve, intenso, pieno di significati, speranze, malinconia.
La trama non è tanto estesa quanto intensa: come tutti i lavori di Matsumoto, non ci sono dilungazioni, azioni, stravolgimenti. I protagonisti sono Emeraldas e Hiroshi Umino, quest'ultimo in cerca di lavoro in un pianeta lontano per poter guadagnare soldi con il quale costruire una nave spaziale (il suo sogno è averne una propria); sorte vuole che si imbatta in Emeraldas, donna malinconica, dura, fredda, che viaggia tra le stelle difendendo i deboli pensando al suo unico amore, Tochiro.
Lo stile di Matsumoto è ineguagliabile, la bellezza del tratto e delle atmosfere è la chiave dei suoi successi; riempiti poi da una trama tanto semplice quanto complessa e da un ottima caratterizzazione dei personaggi, rende Queen Emeraldas un capolavoro indispensabile per ogni appassionato del genere, e sicuramente imprescindibile per un fan di Matsumoto.
L'edizione italiana curata da Hazzard è sublime, 4 volumi come nell'originale giapponese. Unica pecca è il prezzo, 10 euro, veramente tanti, anche se ben spesi.
Breve, intenso, pieno di significati, speranze, malinconia.
La trama non è tanto estesa quanto intensa: come tutti i lavori di Matsumoto, non ci sono dilungazioni, azioni, stravolgimenti. I protagonisti sono Emeraldas e Hiroshi Umino, quest'ultimo in cerca di lavoro in un pianeta lontano per poter guadagnare soldi con il quale costruire una nave spaziale (il suo sogno è averne una propria); sorte vuole che si imbatta in Emeraldas, donna malinconica, dura, fredda, che viaggia tra le stelle difendendo i deboli pensando al suo unico amore, Tochiro.
Lo stile di Matsumoto è ineguagliabile, la bellezza del tratto e delle atmosfere è la chiave dei suoi successi; riempiti poi da una trama tanto semplice quanto complessa e da un ottima caratterizzazione dei personaggi, rende Queen Emeraldas un capolavoro indispensabile per ogni appassionato del genere, e sicuramente imprescindibile per un fan di Matsumoto.
L'edizione italiana curata da Hazzard è sublime, 4 volumi come nell'originale giapponese. Unica pecca è il prezzo, 10 euro, veramente tanti, anche se ben spesi.