Imadoki
"Imadoki - Ai giorni nostri!" è una serie di Yu Watase proposta in Italia dalla Play Press in cinque volumi. Si tratta di una commedia scolastica e la suggerisco a chi è pronto ad affrontare queste tematiche: bullismo, interessi e conflitti di classe, maternità precoce, matrimoni combinati e lotta per la propria auto-affermazione. Il vettore che accompagna queste tematiche al lettore è il "linguaggio dei fiori", che impariamo a conoscere attraverso i nostri protagonisti.
"Anche le erbacce a furia di essere calpestate s'indeboliscono. Ma non lo capirai mai finché rimarrai nella tua serra"
Tanpopo Yamazaki è una ragazza solare nata e cresciuta nella regione di Hokkaido. La svolta nella sua vita arriva quando supera un test di ingresso utile per accedere all'esclusivo Istituto Superiore Meio nella città di Tokyo. Si tratta di un liceo in cui dichiarare di essere entrati "grazie al test di ingresso" ha il valore di una auto-segregazione: qui infatti non si accede per merito ma grazie all'appartenenza alle famiglie più influenti e prestigiose del Paese. Tanpopo, ingenua paesana, è talmente eccitata all'idea di iniziare la nuova avventura da voler visitare la scuola il giorno prima della data di inizio lezioni. Con la sua bicicletta varca in modo brusco il cancello e si imbatte in un ragazzo che sta curando dei fiori nel giardino della scuola. Dopo qualche scambio di conoscenza, Tanpopo lo battezzerà "l'amico dei fiori". Peccato che l'indomani, a scuola, questo ragazzo farà finta di non avere mai conosciuto la nuova arrivata. Si scoprirà che lui è il rampollo della casata Kugyo - la famiglia più potente del territorio e che elargisce i più generosi introiti alla scuola. Cosa accadrà nelle pagine successive... è molto meno banale di quello che si può immaginare.
La storia di Imadoki cattura grazie allo stile grafico inconfondibile di Yu Watase, alla narrazione incalzante e alla capacità di affrontare in modo medio-leggero delle tematiche estremamente complesse. Se dovessi scegliere una parola per descrivere come mi sono sentita nel leggere questa storia scriverei "scomoda". Tra un volume e l'altro il lettore è lasciato in sospeso e con un senso di disgusto derivante dall'inatteso conflitto tra "il disegno" morbido-dolce e le situazioni crude come la realtà. Naturalmente si tratta di una favola e Yu Watase non delude il lettore shoujo, il contorno dolce e la storia d'amore tra Tanpopo e Kugyo evolve. Tuttavia, resta una storia che fa del bullismo e delle relazioni di interesse i suoi ingredienti principali.
Se avete apprezzato "Hanayori Dango" di Yoko Kamio, apprezzerete anche "Imadoki" di Yu Watase. Entrambe sono le "erbacce" di una scuola esclusiva, entrambe bullizzate a causa della loro posizione sociale. Con un plus che rende la protagonista femminile di questa storia ancora più interessante: il suo modo di guardare alle relazioni con amicizia e alla vita con positività. Rispetto a Tsukushi Makino, Tanpopo impara nel corso della storia che la realtà non è bella come crede. E' come un timido fiore che sboccia quando scopre come rispondere alle bruttezze della vita.
"Anche le erbacce a furia di essere calpestate s'indeboliscono. Ma non lo capirai mai finché rimarrai nella tua serra"
Tanpopo Yamazaki è una ragazza solare nata e cresciuta nella regione di Hokkaido. La svolta nella sua vita arriva quando supera un test di ingresso utile per accedere all'esclusivo Istituto Superiore Meio nella città di Tokyo. Si tratta di un liceo in cui dichiarare di essere entrati "grazie al test di ingresso" ha il valore di una auto-segregazione: qui infatti non si accede per merito ma grazie all'appartenenza alle famiglie più influenti e prestigiose del Paese. Tanpopo, ingenua paesana, è talmente eccitata all'idea di iniziare la nuova avventura da voler visitare la scuola il giorno prima della data di inizio lezioni. Con la sua bicicletta varca in modo brusco il cancello e si imbatte in un ragazzo che sta curando dei fiori nel giardino della scuola. Dopo qualche scambio di conoscenza, Tanpopo lo battezzerà "l'amico dei fiori". Peccato che l'indomani, a scuola, questo ragazzo farà finta di non avere mai conosciuto la nuova arrivata. Si scoprirà che lui è il rampollo della casata Kugyo - la famiglia più potente del territorio e che elargisce i più generosi introiti alla scuola. Cosa accadrà nelle pagine successive... è molto meno banale di quello che si può immaginare.
La storia di Imadoki cattura grazie allo stile grafico inconfondibile di Yu Watase, alla narrazione incalzante e alla capacità di affrontare in modo medio-leggero delle tematiche estremamente complesse. Se dovessi scegliere una parola per descrivere come mi sono sentita nel leggere questa storia scriverei "scomoda". Tra un volume e l'altro il lettore è lasciato in sospeso e con un senso di disgusto derivante dall'inatteso conflitto tra "il disegno" morbido-dolce e le situazioni crude come la realtà. Naturalmente si tratta di una favola e Yu Watase non delude il lettore shoujo, il contorno dolce e la storia d'amore tra Tanpopo e Kugyo evolve. Tuttavia, resta una storia che fa del bullismo e delle relazioni di interesse i suoi ingredienti principali.
Se avete apprezzato "Hanayori Dango" di Yoko Kamio, apprezzerete anche "Imadoki" di Yu Watase. Entrambe sono le "erbacce" di una scuola esclusiva, entrambe bullizzate a causa della loro posizione sociale. Con un plus che rende la protagonista femminile di questa storia ancora più interessante: il suo modo di guardare alle relazioni con amicizia e alla vita con positività. Rispetto a Tsukushi Makino, Tanpopo impara nel corso della storia che la realtà non è bella come crede. E' come un timido fiore che sboccia quando scopre come rispondere alle bruttezze della vita.
Mi ha spinta a leggere "Imadoki!" il fatto che fosse un'opera della Watase, che posso di gran lunga considerare la mia autrice preferita. Stimo profondamente la sensei come mangaka, ma soprattutto come persona. Resto sempre fortemente colpita dalla profondità dei suoi interventi nei free talk e dall'attualità delle sue storie. E "Imadoki!" rientra proprio in quella categoria di opere per cui riesci sempre a trarre un insegnamento e una morale dalla lettura.
La storia è incentrata intorno a Tanpopo Yamazaki, una ragazza dell'Hokkaido, che riesce ad entrare tramite un test nella prestigiosa scuola Meio di Tokyo. Si trasferisce in un piccolo appartamento, dove abiterà insieme alla sua volpe Poplar. (N.B. In Hokkaido le volpi sono un animale comune.) Il giorno prima del suo ingresso nella nuova classe, incontra un ragazzo dallo spiccato pollice verde, che accudisce un soffione ("tanpopo" in giapponese): Koki Kugyo crede fermamente nell'amicizia tra l'uomo e le piante. La sua gentilezza e bellezza d'animo, intravista dalla nostra protagonista tramite l'affetto che profondeva nel cresce il soffione, spinge Tanpopo a desiderare di divenire sua amica. Dovrà però fare i conti con la posizione sociale di Kugyo, figlio del fondatore della scuola nella quale si è iscritta e di un'importante famiglia di Tokyo, e con la freddezza che la accoglie. Il carattere introverso di Kugyo, come diverrà chiaro a Tanpopo non molto dopo l'inizio della loro frequentazione "assidua", è dovuto principalmente alla mancanza di autenticità nei rapporti che il ragazzo ha costruito finora: tutte le persone che gli ruotano intorno sono false e interessate al suo patrimonio e alla sua posizione, nessuno è realmente incuriosito dalla sua persona e da ciò che gli piace fare. Sarà Tanpopo a spingere Kugyo ad avere fiducia nelle persone, ad appoggiarsi all'altro, a credere in un sentimento naturale e semplice come l'amicizia.
"Ciò che serve davvero alle piante è l'affetto. […] È come per gli esseri umani... se fai loro tante coccole, crescono!" [cit. Kugyo]
"Imadoki!" è una storia d'amicizia quindi, più che d'amore. Nonostante tra Tanpopo e Kugyo sbocci un sentimento più profondo, è l'amicizia tra i membri del club di giardinaggio, fondato per invogliare Kugyo a credere nell'altro, il centro dell'intera opera. Tanpopo sarà la chiave di cambiamento per ogni personaggio che incrocerà sul suo cammino, ma al contempo ne sarà essa stessa cambiata: non un personaggio statico, ma dinamico, la ragazza dal nome dei soffioni maturerà insieme ai suoi compagni affinché sbocci il fiore della sua vita.
"Mio nonno dice che i ciliegi sono ciliegi, e i pruni sono pruni. Non importa che il loro aspetto sia diverso. Gli esseri umani, proprio come i fiori, non devono essere per forza tutti uguali. Ognuno deve sbocciare individualmente con le proprie forze! E' solo questo ciò che conta." [cit. Tanpopo]
Tanpopo è positiva. Sorride sempre, un po' perché è convinta della potenza di un semplice sorriso, un po' perché ha promesso alla sua defunta madre di sorridere in ogni occasione, sempre. Scoprirà, durante lo svolgimento della vicenda, che a volte sorridere alle avversità o all'ipocrisia della gente è dura. Ma la sua notevole fiducia nella bontà umana la porterà a credere che ognuno possa migliorare, basta concedere una possibilità.
Non sia mai che i temi trattati dalla Watase siano unici e fini a se stessi. Come la sensei ci ha abituato, all'interno delle sue opere è sempre presente una sottile critica alla società giapponese, spesso troppo classista, fredda, quasi come un robot. Attraverso il ritratto di una scuola completamente automatizzata, l'istituto Meio, emergono le figure di studenti chiusi nella loro mentalità, coi paraocchi, per niente disposti verso il prossimo e votati al potere e ai soldi.
Alle opere della Watase, dunque, va sempre applicata una doppia lettura. "Imadoki!" infatti può sembrare un semplice manga scolastico, senza nessuna particolarità vera e propria. Ma con un occhio più attento ci si accorge subito dei sentimenti nascosti nell'iride dei personaggi e dei consigli che l'autrice dispensa ai suoi fidati seguaci. Leggero, senza voler pretendere di trasmettere chissà quale verità, "Imadoki!" va dritto al cuore della gente, come i frammenti di un soffione volano via, verso l'infinito, se soffiati con dolcezza nel vento.
La storia è incentrata intorno a Tanpopo Yamazaki, una ragazza dell'Hokkaido, che riesce ad entrare tramite un test nella prestigiosa scuola Meio di Tokyo. Si trasferisce in un piccolo appartamento, dove abiterà insieme alla sua volpe Poplar. (N.B. In Hokkaido le volpi sono un animale comune.) Il giorno prima del suo ingresso nella nuova classe, incontra un ragazzo dallo spiccato pollice verde, che accudisce un soffione ("tanpopo" in giapponese): Koki Kugyo crede fermamente nell'amicizia tra l'uomo e le piante. La sua gentilezza e bellezza d'animo, intravista dalla nostra protagonista tramite l'affetto che profondeva nel cresce il soffione, spinge Tanpopo a desiderare di divenire sua amica. Dovrà però fare i conti con la posizione sociale di Kugyo, figlio del fondatore della scuola nella quale si è iscritta e di un'importante famiglia di Tokyo, e con la freddezza che la accoglie. Il carattere introverso di Kugyo, come diverrà chiaro a Tanpopo non molto dopo l'inizio della loro frequentazione "assidua", è dovuto principalmente alla mancanza di autenticità nei rapporti che il ragazzo ha costruito finora: tutte le persone che gli ruotano intorno sono false e interessate al suo patrimonio e alla sua posizione, nessuno è realmente incuriosito dalla sua persona e da ciò che gli piace fare. Sarà Tanpopo a spingere Kugyo ad avere fiducia nelle persone, ad appoggiarsi all'altro, a credere in un sentimento naturale e semplice come l'amicizia.
"Ciò che serve davvero alle piante è l'affetto. […] È come per gli esseri umani... se fai loro tante coccole, crescono!" [cit. Kugyo]
"Imadoki!" è una storia d'amicizia quindi, più che d'amore. Nonostante tra Tanpopo e Kugyo sbocci un sentimento più profondo, è l'amicizia tra i membri del club di giardinaggio, fondato per invogliare Kugyo a credere nell'altro, il centro dell'intera opera. Tanpopo sarà la chiave di cambiamento per ogni personaggio che incrocerà sul suo cammino, ma al contempo ne sarà essa stessa cambiata: non un personaggio statico, ma dinamico, la ragazza dal nome dei soffioni maturerà insieme ai suoi compagni affinché sbocci il fiore della sua vita.
"Mio nonno dice che i ciliegi sono ciliegi, e i pruni sono pruni. Non importa che il loro aspetto sia diverso. Gli esseri umani, proprio come i fiori, non devono essere per forza tutti uguali. Ognuno deve sbocciare individualmente con le proprie forze! E' solo questo ciò che conta." [cit. Tanpopo]
Tanpopo è positiva. Sorride sempre, un po' perché è convinta della potenza di un semplice sorriso, un po' perché ha promesso alla sua defunta madre di sorridere in ogni occasione, sempre. Scoprirà, durante lo svolgimento della vicenda, che a volte sorridere alle avversità o all'ipocrisia della gente è dura. Ma la sua notevole fiducia nella bontà umana la porterà a credere che ognuno possa migliorare, basta concedere una possibilità.
Non sia mai che i temi trattati dalla Watase siano unici e fini a se stessi. Come la sensei ci ha abituato, all'interno delle sue opere è sempre presente una sottile critica alla società giapponese, spesso troppo classista, fredda, quasi come un robot. Attraverso il ritratto di una scuola completamente automatizzata, l'istituto Meio, emergono le figure di studenti chiusi nella loro mentalità, coi paraocchi, per niente disposti verso il prossimo e votati al potere e ai soldi.
Alle opere della Watase, dunque, va sempre applicata una doppia lettura. "Imadoki!" infatti può sembrare un semplice manga scolastico, senza nessuna particolarità vera e propria. Ma con un occhio più attento ci si accorge subito dei sentimenti nascosti nell'iride dei personaggi e dei consigli che l'autrice dispensa ai suoi fidati seguaci. Leggero, senza voler pretendere di trasmettere chissà quale verità, "Imadoki!" va dritto al cuore della gente, come i frammenti di un soffione volano via, verso l'infinito, se soffiati con dolcezza nel vento.
Nonostante sia di vecchia edizione, graficamente parlando, è stata una lettura piacevole, non indimenticabile, ma piacevole.
Si nota subito che è un manga di vecchia edizione, le lineee del disegno non sono cosi dettagliate come in molti manga recenti, ma nonostante ciò i personaggi sono raffigurati bene e le linee risultano comunque morbide.
Per quanto riguarda la storia, non mi è dispiaciuta per niente, è decisamente molto divertente, la protagonista è sempre allegra, energica e piena di vita, nonostante il passato che ha vissuto e il presente che non è troppo roseo.
Trovarsi buttata in una realtà che non ti appartiene non è facile e sicuramente risulta alquanto difficile da sostenere. Tanpopo non è sicuramente nella condizione migliore, da ragazza di campagna deve adattarsi a Tokyo, in una scuola annegata di ragazzini per bene e benestanti, impresa titanica direi.
Ma lo spirito con cui affronta le difficoltà, i compagni di scuola, e le "amiche" che le girano le spalle, è ammirevole. In un manga come nella realtà, dove gli amici ti aiutano a superare i momenti difficile, non averne è disarmante, ma la nostra protagonista riesce ben presto con la sua spontaneità, allegria ed un briciolo di inconsapevolezza a farsi amare, e non solo dagli amici... L'unica cosa che mi ha lasciata perplessa è la pesantezza della lettura, è un manga di non facile svolgimento, non richiede un'attenzione particolare, ma in alcuni parti risulta un tantino pesante e monotono. Ma consiglio comunque di leggerlo.
Si nota subito che è un manga di vecchia edizione, le lineee del disegno non sono cosi dettagliate come in molti manga recenti, ma nonostante ciò i personaggi sono raffigurati bene e le linee risultano comunque morbide.
Per quanto riguarda la storia, non mi è dispiaciuta per niente, è decisamente molto divertente, la protagonista è sempre allegra, energica e piena di vita, nonostante il passato che ha vissuto e il presente che non è troppo roseo.
Trovarsi buttata in una realtà che non ti appartiene non è facile e sicuramente risulta alquanto difficile da sostenere. Tanpopo non è sicuramente nella condizione migliore, da ragazza di campagna deve adattarsi a Tokyo, in una scuola annegata di ragazzini per bene e benestanti, impresa titanica direi.
Ma lo spirito con cui affronta le difficoltà, i compagni di scuola, e le "amiche" che le girano le spalle, è ammirevole. In un manga come nella realtà, dove gli amici ti aiutano a superare i momenti difficile, non averne è disarmante, ma la nostra protagonista riesce ben presto con la sua spontaneità, allegria ed un briciolo di inconsapevolezza a farsi amare, e non solo dagli amici... L'unica cosa che mi ha lasciata perplessa è la pesantezza della lettura, è un manga di non facile svolgimento, non richiede un'attenzione particolare, ma in alcuni parti risulta un tantino pesante e monotono. Ma consiglio comunque di leggerlo.
Corto, ma davvero carino, soprattutto per i personaggi.
La protagonista, Tanpopo, ha una personalità leggermente diversa dai classici stereotipi, che le permette di meritarsi il favore dei lettori. È semplice, talvolta ingenua, ma molto determinata, anche se non è il personaggio più particolare della vicenda. Trovo infatti che siano i personaggi secondari quelli che davvero colorano la serie con il loro carattere anomalo!
Per quanto riguarda lui, Kugyo, possiede un lato decisamente affascinante quanto misterioso, il che mette a dura prova la determinazione della ragazza, anche se la sua indecisione e freddezza alla lunga possono stufare.
La storia è molto carina e piacevole da leggere, personalmente direi che riesce a coinvolgere in modo soddisfacente il lettore.
La protagonista, Tanpopo, ha una personalità leggermente diversa dai classici stereotipi, che le permette di meritarsi il favore dei lettori. È semplice, talvolta ingenua, ma molto determinata, anche se non è il personaggio più particolare della vicenda. Trovo infatti che siano i personaggi secondari quelli che davvero colorano la serie con il loro carattere anomalo!
Per quanto riguarda lui, Kugyo, possiede un lato decisamente affascinante quanto misterioso, il che mette a dura prova la determinazione della ragazza, anche se la sua indecisione e freddezza alla lunga possono stufare.
La storia è molto carina e piacevole da leggere, personalmente direi che riesce a coinvolgere in modo soddisfacente il lettore.
Imadoki è un'opera di Yuu Watase, grande autrice già celebre per altri lavori molto famosi come Fushigi Yugi.
La storia è ben costruita, ricca di colpi di scena e scene da far sbalzare il cuore all'impazzata, con personaggi che mi hanno fatto divertire da morire con scene comiche esilaranti.
Devo dire che questo manga mi ha sorpreso molto, mi aspettavo un'opera insignificante invece mi sono trovato davanti un lavoro ben riuscito, che a mio parere merita tantissimo.
Per concludere dico che il finale del manga per me è stato molto emozionante perché è riuscito a trasmettere sensazioni bellissime, spero di leggere altre opere come questa.
La storia è ben costruita, ricca di colpi di scena e scene da far sbalzare il cuore all'impazzata, con personaggi che mi hanno fatto divertire da morire con scene comiche esilaranti.
Devo dire che questo manga mi ha sorpreso molto, mi aspettavo un'opera insignificante invece mi sono trovato davanti un lavoro ben riuscito, che a mio parere merita tantissimo.
Per concludere dico che il finale del manga per me è stato molto emozionante perché è riuscito a trasmettere sensazioni bellissime, spero di leggere altre opere come questa.
Un manga davvero carino e "fuori dal comune" oserei dire.
La protagonista del manga, Tantopo, è una giovane ragazza di campagna cresciuta in un ambiente sociale che, seppur di basso livello, insegna come base fondamentale principi onesti e "puri". Ed è con questo bagaglio di sentimenti ed educazione che la giovane Tantopo decide di trasferirsi a Tokyo e frequentare una scuola che scoprirà solo poi essere una delle migliori della città. La ragazza incontrerà non poche insidie lungo il suo cammino, ma ciò non la distoglierà o rallenterà nel voler giungere alla meta finale che, se mai vorrete, dovrete scoprire voi.
Raggiunto questo primo traguardo iniziano le vere difficoltà. Anche la nostra preziosa Tantopo inizierà a capire con che razza di gente ha a che fare. Ragazzi approfittatori che non pensano altro che al proprio tornaconto, cattiveria, ipocrisia, invidia, gelosia, accidia e chi più ne ha più ne metta. Solo la nostra protagonista, aiutata da un aitante giovane (all'inizio molto "difficile"), riuscirà a far ravvedere un gruppo di ragazzi che scopriranno finalmente cosa significhi davvero il termine amicizia. Tutto questo all'insegna di FIORI.
Dopo uno sproloquio sulle avventure della protagonista tocca alla parte grafica. I disegni sono ben riusciti e ben curati. Per la prima volta ho trovato uno studio botanico davvero esplicativo e funzionale. Le vignette sono messe in una progressione chiara ma al contempo non banale. I personaggi non si somigliano affatto (tranne per un'eccezione, ma in questo caso era necessario renderli molto simili) e inoltre hanno ognuno un carattere molto differente e anche questo ben curato per dare uno spessore ai personaggi. Oltre quelli principali non ne troveremo altri che prendono un posto importante nella storia, hanno un ruolo marginale, ma d'altronde la storia si compone solo di 5 volumi e in questi i personaggi principali ci daranno un gran daffare.
Parliamo ora del personaggio maschile. Non vorrei dilungarmi troppo per non rovinarvi la sorpresa qualora sceglieste di leggerlo, ma non posso evitare di dirvi che non è il tipico principe azzurro sdolcinato che si innamora a prima vista della protagonista e vissero felici e contenti. No. Per niente. La nostra Tantopo dovrà faticare parecchio e il loro sentimento crescerà poco alla volta senza quasi che loro se ne rendano conto finché, ovviamente, non arrivano i cosidetti "Intoppi". Spero di essere stata abbastanza chiara ma senza rovinarvi nulla. Vi consiglio veramente di leggerlo se amate il genere.
La protagonista del manga, Tantopo, è una giovane ragazza di campagna cresciuta in un ambiente sociale che, seppur di basso livello, insegna come base fondamentale principi onesti e "puri". Ed è con questo bagaglio di sentimenti ed educazione che la giovane Tantopo decide di trasferirsi a Tokyo e frequentare una scuola che scoprirà solo poi essere una delle migliori della città. La ragazza incontrerà non poche insidie lungo il suo cammino, ma ciò non la distoglierà o rallenterà nel voler giungere alla meta finale che, se mai vorrete, dovrete scoprire voi.
Raggiunto questo primo traguardo iniziano le vere difficoltà. Anche la nostra preziosa Tantopo inizierà a capire con che razza di gente ha a che fare. Ragazzi approfittatori che non pensano altro che al proprio tornaconto, cattiveria, ipocrisia, invidia, gelosia, accidia e chi più ne ha più ne metta. Solo la nostra protagonista, aiutata da un aitante giovane (all'inizio molto "difficile"), riuscirà a far ravvedere un gruppo di ragazzi che scopriranno finalmente cosa significhi davvero il termine amicizia. Tutto questo all'insegna di FIORI.
Dopo uno sproloquio sulle avventure della protagonista tocca alla parte grafica. I disegni sono ben riusciti e ben curati. Per la prima volta ho trovato uno studio botanico davvero esplicativo e funzionale. Le vignette sono messe in una progressione chiara ma al contempo non banale. I personaggi non si somigliano affatto (tranne per un'eccezione, ma in questo caso era necessario renderli molto simili) e inoltre hanno ognuno un carattere molto differente e anche questo ben curato per dare uno spessore ai personaggi. Oltre quelli principali non ne troveremo altri che prendono un posto importante nella storia, hanno un ruolo marginale, ma d'altronde la storia si compone solo di 5 volumi e in questi i personaggi principali ci daranno un gran daffare.
Parliamo ora del personaggio maschile. Non vorrei dilungarmi troppo per non rovinarvi la sorpresa qualora sceglieste di leggerlo, ma non posso evitare di dirvi che non è il tipico principe azzurro sdolcinato che si innamora a prima vista della protagonista e vissero felici e contenti. No. Per niente. La nostra Tantopo dovrà faticare parecchio e il loro sentimento crescerà poco alla volta senza quasi che loro se ne rendano conto finché, ovviamente, non arrivano i cosidetti "Intoppi". Spero di essere stata abbastanza chiara ma senza rovinarvi nulla. Vi consiglio veramente di leggerlo se amate il genere.
In Italia quest’opera della Watase viene pubblicata nel 2005 dall’editore Play Press.
La storia è piuttosto classica, lei, la solita ragazzetta di provincia, si ritrova a dover frequentare una prestigiosissima scuola di città, nella quale ben presto si ritroverà in difficoltà. La sedicenne Tanpopo Yamazaki, nativa dell’Hokkaidō, abita in un piccolo appartamento di Tokyo insieme a una volpina di nome Poplar. Appena entrata a scuola si scontra con un ragazzo che, ovviamente, al secondo incontro farà finta di non riconoscerla…
Ma Koki Kugyo, proveniente da una famiglia prestigiosa, non prova nessun tipo di antipatia per la ragazza, è solamente una persona dal carattere molto chiuso: per il fatto di essere cresciuto in mezzo all’ipocrisia, Koki infatti non è abituato a cedere la propria amicizia tanto facilmente.
Come da copione invece i compagni ricconi di Tanpopo faranno di tutto per darle il tormento. Sarà sufficiente il carattere solare e tenace della piccola Tanpopo per sopportare i continui soprusi? Ma soprattutto, il nostro Kugyo, farà forse qualcosa per fermarli?
Comunque vada i due troveranno qualcosa di molto interessante a legarli e a spronarli verso un nuovo progetto da portare avanti insieme: il giardinaggio.
La ragazza decide quindi di fondare un club di giardinaggio all’interno della scuola, ma per farlo avrà bisogno del supporto di Koki Kugyo…
Una trama dai risvolti piuttosto prevedibili quindi, che però trova il suo punto di forza non solo nella protagonista, che non si lascia mai scoraggiare e che troverete sicuramente simpatica, ma anche nell’amore per la natura e, in particolare, per fiori e piante che viene espresso sia da Koki che da Tanpopo.
Il giardinaggio, in particolare, che diventerà per i due un motivo di unione, è fonte di calma e riflessione, soprattutto per il ragazzo che, auto esiliatosi dalla falsità dalle persone, trova nel verde i suoi momenti di felicità.
Possiamo quindi dire che, a un’ analisi più attenta, questo manga ci espone dei sentimenti che, nella loro semplicità, ci rapiscono e ci fanno adorare una storia che di per sé non è della migliori, ma che si rivaluta particolarmente nel suo svolgimento e nella trattazione dei personaggi che, seppur stereotipati, vengono resi in modo molto intenso e verosimile.
Fin ora abbiamo parlato solo dei due protagonisti ma in realtà ci sarebbero un sacco di parole da spendere per i personaggi della storia, per molti versi, personalità già sperimentate dalla Watase in altre sue precedenti opere, una cosa che tende a dimezzare l’interesse provato dal lettore nei loro confronti.
La disegnatrice però non si smentisce assolutamente per quanto riguarda la parte grafica, regalandoci una serie che è opportuno tenere in libreria, se non altro per la bellezza del design.
La storia è piuttosto classica, lei, la solita ragazzetta di provincia, si ritrova a dover frequentare una prestigiosissima scuola di città, nella quale ben presto si ritroverà in difficoltà. La sedicenne Tanpopo Yamazaki, nativa dell’Hokkaidō, abita in un piccolo appartamento di Tokyo insieme a una volpina di nome Poplar. Appena entrata a scuola si scontra con un ragazzo che, ovviamente, al secondo incontro farà finta di non riconoscerla…
Ma Koki Kugyo, proveniente da una famiglia prestigiosa, non prova nessun tipo di antipatia per la ragazza, è solamente una persona dal carattere molto chiuso: per il fatto di essere cresciuto in mezzo all’ipocrisia, Koki infatti non è abituato a cedere la propria amicizia tanto facilmente.
Come da copione invece i compagni ricconi di Tanpopo faranno di tutto per darle il tormento. Sarà sufficiente il carattere solare e tenace della piccola Tanpopo per sopportare i continui soprusi? Ma soprattutto, il nostro Kugyo, farà forse qualcosa per fermarli?
Comunque vada i due troveranno qualcosa di molto interessante a legarli e a spronarli verso un nuovo progetto da portare avanti insieme: il giardinaggio.
La ragazza decide quindi di fondare un club di giardinaggio all’interno della scuola, ma per farlo avrà bisogno del supporto di Koki Kugyo…
Una trama dai risvolti piuttosto prevedibili quindi, che però trova il suo punto di forza non solo nella protagonista, che non si lascia mai scoraggiare e che troverete sicuramente simpatica, ma anche nell’amore per la natura e, in particolare, per fiori e piante che viene espresso sia da Koki che da Tanpopo.
Il giardinaggio, in particolare, che diventerà per i due un motivo di unione, è fonte di calma e riflessione, soprattutto per il ragazzo che, auto esiliatosi dalla falsità dalle persone, trova nel verde i suoi momenti di felicità.
Possiamo quindi dire che, a un’ analisi più attenta, questo manga ci espone dei sentimenti che, nella loro semplicità, ci rapiscono e ci fanno adorare una storia che di per sé non è della migliori, ma che si rivaluta particolarmente nel suo svolgimento e nella trattazione dei personaggi che, seppur stereotipati, vengono resi in modo molto intenso e verosimile.
Fin ora abbiamo parlato solo dei due protagonisti ma in realtà ci sarebbero un sacco di parole da spendere per i personaggi della storia, per molti versi, personalità già sperimentate dalla Watase in altre sue precedenti opere, una cosa che tende a dimezzare l’interesse provato dal lettore nei loro confronti.
La disegnatrice però non si smentisce assolutamente per quanto riguarda la parte grafica, regalandoci una serie che è opportuno tenere in libreria, se non altro per la bellezza del design.
<i>"Gli esseri umani, proprio come i fiori, non devono essere per forza tutti uguali. Ognuno deve sbocciare individualmente con le proprie forze".</i>
Questo manga di Yuu Watase è sicuramente un'opera interessante. Avendo letto già abbastanza titoli shojo da inquadrare bene il genere e tutto ciò che implica, posso affermare che questa storia è decisamente diversa da tutte le altre. Inizialmente si sviluppa forse un po' troppo a rilento, infatti dai primi due volumetti ero quasi tentata di lasciar perdere. Andando avanti però la storia si anima e diviene un susseguirsi di eventi e di colpi di scena che porteranno il lettore a divorare le pagine fino alla fine. Le tematiche affrontate sono le più disparate e ci offrono un'ampia visione della vita sentimentale, familiare e scolastica dei problematici adolescenti protagonisti di questa storia. Il disegno, sebbene diverso dal dilagante "disegno tutto occhioni", è molto carino, così come l'uso del super deformed aiuta a donare quel tocco di comicità, ottimo per alleggerire un po' le situazioni ad alta drammaticità. Carinissima la mascotte, la piccola volpe Poplar che funge da aiutante ritrovandosi in scenette decisamente divertenti. Sicuramente la cosa più interessante è anche la scelta della metafora dei fiori, intesa come diversità delle varie personalità che partecipano all'intreccio, ma soprattutto la loro crescita, la loro "fioritura". Credo che leggerò qualche altra opera della Watase per vedere come se la cava con qualche altro genere (ho letto infatti che ha scritto manga anche a sfondo soprannaturale), e lontana comunque dallo stereotipo dello shojo scolastico che, bene o male, ha comunque i suoi limiti. Imadoki è comunque un buon manga, gradevole e ben disegnato. Il mio voto è 8, per l'inizio un po' noioso.
Questo manga di Yuu Watase è sicuramente un'opera interessante. Avendo letto già abbastanza titoli shojo da inquadrare bene il genere e tutto ciò che implica, posso affermare che questa storia è decisamente diversa da tutte le altre. Inizialmente si sviluppa forse un po' troppo a rilento, infatti dai primi due volumetti ero quasi tentata di lasciar perdere. Andando avanti però la storia si anima e diviene un susseguirsi di eventi e di colpi di scena che porteranno il lettore a divorare le pagine fino alla fine. Le tematiche affrontate sono le più disparate e ci offrono un'ampia visione della vita sentimentale, familiare e scolastica dei problematici adolescenti protagonisti di questa storia. Il disegno, sebbene diverso dal dilagante "disegno tutto occhioni", è molto carino, così come l'uso del super deformed aiuta a donare quel tocco di comicità, ottimo per alleggerire un po' le situazioni ad alta drammaticità. Carinissima la mascotte, la piccola volpe Poplar che funge da aiutante ritrovandosi in scenette decisamente divertenti. Sicuramente la cosa più interessante è anche la scelta della metafora dei fiori, intesa come diversità delle varie personalità che partecipano all'intreccio, ma soprattutto la loro crescita, la loro "fioritura". Credo che leggerò qualche altra opera della Watase per vedere come se la cava con qualche altro genere (ho letto infatti che ha scritto manga anche a sfondo soprannaturale), e lontana comunque dallo stereotipo dello shojo scolastico che, bene o male, ha comunque i suoi limiti. Imadoki è comunque un buon manga, gradevole e ben disegnato. Il mio voto è 8, per l'inizio un po' noioso.