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GialluGamer97

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8,5
Hojo ha veramente avuto un bel coraggio a creare una storia di questo tipo a quei tempi, con delle tematiche così particolari.

La trama l'ho trovata qualcosa di innovativo, soprattutto con una famiglia del genere ed è una cosa che ho apprezzato molto. La serie è divertente ma è stato il contorno a risultare ridondante. Ci sono stati troppi alti e bassi durante la lettura che mi hanno portato a pensare "Non ha senso", "Perché questa parte è così" o anche "Non serviva!". La mia pazienza è stata messa spesso a dura prova. Il protagonista è mezzo insopportabile, un eterno insicuro. Poi molti dei personaggi secondari non sono nulla di che. Per non parlare dei continui casini con altri personaggio come il nonno, Tatsumi e vari amici, magari inizialmente risultano divertenti, ma a lungo andare cominciano a diventare un po' pesantini. In altri momenti invece cerca di far ridere dove non dovrebbe. Capisco che sia una fiction, però Hojo ha cercato di sdrammatizzare momenti che credo non fossero adatti. Lo stile artistico di Hojo è sempre ottimo, anche se a differenza di altre sue opere, qui mi è sembrato a tratti più debole del solito. Comunque l'opera ci mostra la crescita personale di Yanagiba in primis e nel mentre cerca di mandare avanti quella degli altri comprimari. Il finale posso dire che è stato bello, non so bene come interpretarlo nella sua interezza, ma comunque riesce a far passare una buona morale. Quindi tutto sommato "Family Compo" è una bella opera, non perfetta, ma che riesce a far passare il suo messaggio.

P.s. Ammetto che anch'io mi metterei con un uomo se fosse come Yukari (ahah).

annadaifan

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
"Family Compo" è l’opera meno nota di Tsukasa Hojo, mangaka conosciuto in tutto il mondo per grandi serie come "Occhi di Gatto" e "City Hunter".

Ecco un po' di trama: Masahiko Yanagiba è un ragazzo che ha sempre voluto avere una famiglia normale e amorevole, ma sua madre è morta quando era piccolo e in seguito è successo lo stesso con suo padre, un uomo d’affari che non vedeva quasi mai. Un giorno viene invitato da una bellissima donna che si presenta come sua zia a vivere nella sua famiglia, in realtà il ragazzo ricorda di aver sentito parlare di uno zio, fratello di sua madre. Masahiko accetterà la proposta e inizierà a vivere con i suoi zii e la cugina Shion, ma scoprirà molto presto come stanno le cose, in realtà quella che credeva fosse sua zia è un uomo e quello che pensava fosse suo zio è una donna; questo è il motivo per cui avevano interrotto i rapporti con gli altri parenti. In questa confusione il ragazzo avrà anche dei dubbi su sua cugina Shion, sarà davvero una ragazza? Lo stesso Masahiko si ritroverà in situazioni bizzarre, spesso travestito da donna che lo porteranno a capire i problemi che hanno dovuto affrontare i suoi zii nella vita.

Tutti questi equivoci porteranno a tantissime scenette divertenti, ma anche a momenti piuttosto profondi di riflessione.
I disegni sono splendidi come tutte le opere di Hojo, è magnifico come l'autore riesca a disegnare i personaggi in maniera credibile quando, ad esempio, indossano abiti del sesso opposto come Masahiko in abiti femminili oppure Shion in abiti maschili.

Se questo manga fosse stato pubblicato oggi, dove i temi LGBT sono molto più attuali rispetto agli anni della sua pubblicazione (poco più della metà anni ’90), avrebbe probabilmente avuto maggior successo.
Indubbiamente è una commedia degli equivoci, non sono presenti drammi esagerati, però l’argomento che tratta viene affrontato con coraggio e, perciò consiglio una lettura anche a chi vuol scoprire un lato diverso dell’autore, non ne rimarrete delusi.


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Piotre

Volumi letti: 13/14 --- Voto 9
Questo è stato il primo manga di Tsukasa Hojo che io abbia letto, la prima cosa che mi ha colpito è stata la particolarità dei disegni, estremamente puliti, con uno stile sicuramente unico e riconoscibile tra mille manga.

L'opera (secondo me) si ispira moltissimo a "Maison Ikkoku", probabilmente l'autore vuole rendere omaggio all'opera prendendo spunto dal triangolo amoroso sviluppatosi nell'opera di Rumiko Takahashi. Ciò nonostante L'opera di Tsukasa Hojo mostra sin da subito la sua volontà di voler uscire fuori dal coro trattando tematiche che sono sicuramente molto all'avanguardia, che sarebbero innovative, secondo me, anche oggi. Il concetto di "Family Compo" è che non esiste una famiglia normale e che famiglia è laddove ci sia un amore incondizionato, nonostante le mille particolarità che questa possa avere. La critica alla società giapponese è presente in diversi punti, da un lato vediamo la difficoltà che le minoranze devono affrontare nella società e anche nella famiglia (il manga è scritto a fine anni '90, era un mondo diverso da quello attuale, innanzitutto perché parliamo di una società molto differente da quella occidentale; la società giapponese risulta essere molto chiusa per quanto riguarda la sessualità, inoltre è difficile oggi essere un travestito nonostante i notevoli passi avanti fatti in questi ultimi due decenni, figuriamoci in quegli anni) inoltre vi è anche una critica secondo me neanche troppo velata al lavoro del mangaka, estremamente demandante a livello di tempo e di risorse psichiche, spingendo sempre al limite questi lavoratori, con orari di lavoro folli; anche se su questo fronte oggi si sono fatti piccolissimo passi avanti, soprattutto per quanto riguarda le figure degli editor che danno più spazio ai mangaka, anche se questo non è sempre vero.

L'opera ha un lato comico, che a mio parere, non è per niente invecchiato male, mostrandoci l'abilità del autore nell'avere dei tempi comici assurdi.
I personaggi inoltre sono scritti molto bene, non sono eccessivamente analizzati, ma mostrano delle caratteristiche davvero interessanti, all'inizio pensavo che il personaggio scritto peggio fosse il protagonista, futilmente pensavo che fosse una copia carbone del solito personaggio degli shoujo con parecchie difficoltà a decidere i propri sentimenti, invece viene motivata molto bene dal punto di vista psicologico l'insicurezza del protagonista. I personaggi meglio scritti a mio parere sono i genitori della coppia, nonostante siano molto stabili a livello caratteriale, rimangono i soggetti con un profilo psicologico veramente interessante, le loro storie che vengono svelate con il proseguire della trama risultano sempre interessanti e in qualche modo arricchiscono il lettore.

L'opera risulta essere a mio parere un classico, che è un must to read, per vedere con gli occhi dell'artista il mondo com'era, quanto fosse difficile la società se si era diversi, in cosa si doveva combattere, anche se l'autore lo fa con toni non drammatici, non vuol dire certo che quest'opera sia da sottovalutare, Hojo usa la commedia per veicolare un messaggio complesso, duro e difficile, ma pieno di speranza. Vorremmo tutti un mondo dove chiunque si senta amato per ciò che è, purtroppo il mondo non è così, ciò nonostante l'autore ci incita a non demordere e a continuare a perseverare, anche se spesso ciò vorrà dire scontrarsi con la società.
Anche se questa è stata la mia prima opera dell'autore, so già per certo che non sarà l'ultima.


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Kida_10

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
"F. Compo", abbreviazione di "Family Composition", è un manga racchiuso in quattordici volumi, ideato e disegnato da Tsukasa Hojo dopo lo strabiliante successo ottenuto con "Cat's Eye" e "City Hunter". Masahiko Yanagiba è un ragazzo di diciotto anni che in seguito alla morte del padre si ritrova completamente solo. Subito dopo lo sfortunato evento viene contattato da suo zio, che gli propone di andare a vivere assieme a lui e alla sua famiglia. Inizialmente Masahiko deciderà di rifiutare l'offerta, considerando il fatto che per lui, il fratello della sua defunta madre, non è altro che un perfetto sconosciuto, ma cambierà presto idea, ritrovandosi di fatto adottato da una nuova famiglia. Sebbene Sora, Yukari, e la figlia Shion, siano persone gentili e disponibili, nascondono uno sconcertante segreto che il povero Masahiko non impiegherà molto a scoprire, e che cambierà completamente la sua visione delle cose. "F. Compo" è, a mio avviso ingiustamente, considerata un'opera minore del maestro Hojo, o comunque non all'altezza dei suoi precedenti lavori; di fatto, se paragonata a questi ultimi, il successo riscontrato sia in patria che in Italia è stato piuttosto scarso. Probabilmente la causa di questo è la particolare tematica su cui ruota completamente la storia, un tema inusuale che per vari motivi non è stato apprezzato come avrebbe dovuto.

L'idea di base è sicuramente originale, permette degli sviluppi interessanti e fuori dagli schemi, e la creazione di gag divertenti e non scontate. La trama si sviluppa bene, anche se con un ritmo piuttosto lento, e raggiunge l'apice nella sua fase conclusiva. Ottima la caratterizzazione dei personaggi così come le loro interazioni. Sotto l'aspetto grafico, "F. Compo" conferma ancora una volta la straordinaria abilità di Tsukasa Hojo, sviluppata nel corso degli anni. Tavole sempre pulite e ricche di dettagli, personaggi disegnati magistralmente, al punto tale da sembrare quasi reali, e un perfetto stile di impaginazione, che nonostante si avvalga di numerose vignette ricolme di dialoghi, riesce a rendere la lettura leggera e veloce. Come precedentemente accennato, l'opera è un continuo crescendo che trova la sua parte migliore negli ultimi capitoli, dove viene lanciato un messaggio semplice e forse un po' scontato, ma sicuramente di grande impatto. In conclusione, "F. Compo" è una lettura leggera e divertente, consigliata a tutti coloro che hanno apprezzato le precedenti opere dell'autore, e non solo.


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GIGIO

Volumi letti: 8/14 --- Voto 8
Tsukasa Hojo ci ha abituato nel corso della sua gloriosa carriera a situazioni divertenti, imbarazzanti, impacciate, umoristiche, basti pensare a Ryo Saeba in City Hunter, oppure a Toshio Utsumi in Cat's Eye, che già viene il sorriso solo a nominarli. Con Family Compo, manga di "nicchia" che non in molti conoscono oppure hanno provato, il Maestro a mio modo di vedere realizza la sua opera migliore, più di City Hunter e, appunto, di Cat's Eye.

Masahiko Yanagiba va a vivere con gli zii, in quanto dopo la morte della madre quando era ancora piccolo anche il padre è venuto a mancare. Ad accoglierlo ci saranno la zia Yukari e lo zio Sora e la loro figlia, l'affascinante Shion. Ben presto quella che sembra una tranquilla e gentile famiglia si rivelerà essere una famiglia originale e strampalata, difatti Yukari è un uomo in realtà e Sora è una donna. Shion infatti è figlia di una coppia di transessuali. Dopo svariati attimi di sbandamento Masahiko cercherà di convivere con questa famiglia.
La caratteristica principale ed il grandissimo punto di forza, nonché il motivo per cui credo che questa sia l'opera che più di qualunque altra sancisce la genialità di Tsukasa Hojo, è quella di saper far ridere e sorridere spesso, anzi direi molto, ma al tempo stesso consegnare un seinen profondo che è in grado di far riflettere il lettore con non troppi cliché ma gestendo la situazione per certi versi delicata con grande stile.
Family Compo per cui è la somma di tanti aspetti positivi, non ultimi i disegni molto realistici con un ottimo tratto specialmente nelle espressioni facciali che è determinante per un'opera simile.
L'edizione Star Comics per l'epoca non era affatto male grafica a parte, formato più ampio dello "standard" della casa editrice ed un prezzo che ora sarebbe di 3,10€. Attualmente è esaurita e dubito che visto lo scarso successo qualcuno voglia osare editarlo nuovamente. Però è facilmente trovabile nelle fiere... Un'ottima lettura a basso costo. Un consiglio, non fatevelo sfuggire.

hallymay

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
Family Compo è più famoso per essere il manga di minore successo di Tsukasa Hojo, l'autore di best seller come City Hunter e Cat's Eye, che per le sue qualità intrinseche. Per me è veramente un peccato che non abbia incontrato i favori del pubblico in patria, ma sicuramente la svolta radicale di tematiche che ha qui intrapreso Hojo ha fatto storcere il naso ai suoi aficionados, più avvezzi ai canoni narrativi tipici dei suoi manga più famosi, come le atmosfere poliziesche e metropolitane, l'azione e l'umorismo grossolano. Family Compo però è un manga intelligente, divertente e poetico al punto giusto, oltre che coraggioso.

E' la storia di Masahiko, un adolescente rimasto orfano dopo la morte improvvisa del padre, un uomo perennemente impegnato con il lavoro che si è sempre poco curato dell'unico figlio. Alla notizia della morte, verrà a fargli visita una donna mai vista prima da Masahiko, la zia Yukari, la quale gli propone di andare a stare da lei. Masahiko accetta, ma è perplesso: lui ricordava di avere uno zio, non una zia. Giunto a casa degli zii, si trova a stare in una famiglia meravigliosa: Yukari e Sora, il marito, vivono una bella villa in completa armonia, in più hanno una figlia da loro adorata, la cugina Shion, che è una bellissima ragazza. Cosa chiedere di più? Peccato che subito dopo Masahiko scoprirà che quella famiglia perfetta ha un piccolo difetto: Yukari, la zia, è effettivamente lo zio del protagonista! Semplicemente vive vestito da donna e lo stesso fa Sora, che in realtà si chiama Haruka, vivendo nei panni di un uomo. A complicare il tutto poi c'è Shion, la stupenda cugina, che rivela ben presto anche lei il "vizietto" di andare in giro una volta vestita da maschio, un'altra da donna... Ma alla fine è maschio o femmina Shion? Sarà il povero Masahiko a doverlo scoprire. Da qui partirà tutto il tourbillon di avventure tragicomiche che il protagonista dovrà vivere.

La morale di questo manga è palese: una famiglia fuori da qualsiasi canone di normalità è molto più sana e affettuosa di quella moralmente accettabile da cui proviene Masahiko. Nonostante ciò, la velata satira di costume di Family Compo non si traduce mai in un intreccio didascalico o politicamente corretto. Per quanto praticamente tutti i personaggi siano omosessuali o transessuali, non vedremo mai delle lesbiche forti e valorose, dei gay svenevoli e frivoli o dei transessuali intenti a lavorare in qualche localaccio a Shinjuku. Tutti i personaggi rifuggono ogni tipo di stereotipo, sono caratteri tutti a sé stanti, cosa che permette al lettore una facile immedesimazione e quindi, una più facile e credibile comprensione delle loro problematiche, rendendo il messaggio di Family Compo efficace e mai ridondante o perbenista.
A tutto questo poi si unisce un umorismo completamente diverso rispetto a quello che abbiamo imparato a conoscere nei manga di Hojo. Il mangaka qui abbandona infatti l'umorismo slapstick di City Hunter e Cat's Eye, creando invece una commedia molto più sofisticata e dai tratti molto meno frenetici, tutta incentrata su eventi di vita quotidiana più o meno paradossali. Nonostante il cambio repentino di stile, non si rimpiange assolutamente il glorioso passato dell'autore, anzi, questa narrazione più rilassata e riflessiva non manca di divertire il lettore visto che gli spunti comici sono ottimamente gestiti e godibilissimi; inoltre questo tipo di umorismo è il migliore apripista per i momenti di maggiore malinconia o romanticismo, elementi che non sono mai mancati nei manga di Tsukasa Hojo. Solo che se per esempio in City Hunter certe volte lo stacco tra i momenti di completa demenzialità e quelli più drammatici era così forte da risultare stucchevole, qui invece il meccanismo funziona impeccabilmente e alcuni episodi diventano tra i più coinvolgenti della produzione artistica del mangaka.
Il tutto poi ci viene servito su uno stile di disegno che è il punto più alto toccato da Tsukasa Hojo. Forse sono di parte, visto che considero le vignette disegnate da questo autore le più belle di tutto il panorama dei manga. Qui però si arriva a vette stratosferiche di precisione, bellezza e gamma di espressioni: penso che se Tsukasa Hojo sappia dare senza forzature ad ogni sua storia un tocco di poesia è perché sa fare assumere ai suoi personaggi tutte le sfumature del volto e gli atteggiamenti del corpo che vuole. Insomma Family Compo è una vera e propria gioia per gli occhi.

Certamente questo manga non è immune a difetti. Innanzitutto in alcuni punti la storia ha effettivamente delle forzature che non si possono proprio giustificare: basti pensare al fatto che Yukari va al mare in costume e nessuno dubita del suo vero sesso. Ora, un uomo può essere efebico quanto vuole, ma nessuno maschio può essere credibile come donna in costume da bagno, spiacente. Inoltre la vicenda sul vero sesso di Shion si presenta da subito debole e meno interessante rispetto alle altre sotto trame che si affastellano nel manga o ai singoli episodi. Penso che anche lo stesso autore se ne sia accorto, dandogli un peso non così rilevante nell'economia di tutta la serie. Infine, il finale, ahimè, lascia con l'amaro in bocca.
L'edizione italiana della Star Comics poi ebbe da subito una peculiarità che ricordava la prima edizione di Video Girl Ai. Se in Video Girl Ai la posta dei lettori divenne quasi subito l'alcova degli innamorati respinti che sfogavano nella casella delle lettere della Star le loro vicissitudini sentimentali, la posta di Family Compo divenne... il luogo per tanti lettori dove potere finalmente dichiararsi gay. In effetti quando venne pubblicato, nel 2000, di manga e fumetti a tematica GLBT (acronimo che sta per gay, lesbian, bisex e transex e che indica le opere che affrontano questo tipo di tematiche) praticamente non esistevano nelle fumetterie, se non di estrema nicchia. Nemmeno la questione dei diritti dei gay aveva la risonanza che ha tutt'oggi. Quindi, tutti gli utenti che scrivevano ringraziavano sentitamente i Kappa Boys di avere portato in Italia quest'opera di Hojo, perché leggendo le avventure di Masahiko molti si erano finalmente accettati, visto che avevano capito di essere come i membri di questa particolarissima famiglia: delle persone normali.
Sarà anche per questo che reputo Family Compo il manga più bello di Tsukasa Hojo assieme a L'Estate dell'Adolescenza?
Da riscoprire assolutamente.


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brera85

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Ero molto curiosa su questo titolo: non ero sicura di comprarlo, ma leggendo le vostre recensioni molto positive mi sono ulteriormente incuriosita, così ho recuperato la serie.
Che dire, sono rimasta molto soddisfatta dell'acquisto perché si è rivelato un manga stupendo, la trama non è per nulla scontata o noiosa, tutt'altro lo trovo assolutamente divertente, e quante risate ad ogni volume certe scene fanno morire.
Mi sono praticamente immersa nella lettura, entusiasmandomi pagina dopo pagina, ero talmente presa dalla storia che leggevo con passione ogni volume, assolutamente un ottimo manga e i disegni li ho trovati stupendi e ben dettagliati. Che cosa si può chiedere di più ad un manga, credo niente visto che lo trovo completo sotto tutti i punti di vista.
Grazie a voi ho scoperto "Family Compo". Un consiglio per chi ancora non ha letto questo manga: non lasciatevelo sfuggire.


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Spirit Eater

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
A differenza di più o meno tutti i recensori non ho trovato in "Family Compo" nulla di così eclatante, ma nemmeno nulla di orribile.
Ho recuperato gli albi pochi mesi fa e, carico di aspettative mi sono ritrovato dinnanzi a una commedia sì carina ma che difficilmente riusciva a farmi ridere di gusto (bisogna anche dire che sono un tipo dalla risata parecchio difficile in fatto di manga).

La trama, che viene ben descritta dal trafiletto, viene portata avanti per quattordici volumi in maniera adatta. Pero' il tutto non riesce mai a decollare se non per brevi parti dove il manga ci farà impazzire. Questo a me non ha dato altro che difficoltà nel leggere l'opera in quanto troppe volte mi sono trovato davanti a volte volumi fantastici, a volte albi che faticavo a leggere con una buona dose di passione...

Il disegno, va segnalato, è superbo e oltre a coinvolgere riesce sempre a dare qualcosa in più all'opera.
L'edizione è una classica versione economica della star che essendoci proposta ad un prezzo davvero molto abbordabile ci renderà leggero (economicamente parlando) l'acquisto.
Parliamo ora del problema riguardane la discontinuità della qualità. Infatti ci troviamo davanti ai primi numeri, che sono fantastici, seguiti da altrettanti numeri statici e di qualità minore. L'alternanza si ripropone per tutti i quattordici volumi .
Insomma a mio parere "Family Compo" è un manga di buona qualità ma, sebbene gli sarebbe possibile, non riesce ad ergersi sopra la massa.

Grafica: 8,5
Storia: 7,5
Comicità:7
personaggi:7
media: 7,5 (ridotta a 7 per i problemi di "discontinuità")


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Akeiron

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Una piccola perla. Che dire di più? Il filone delle commedie degli equivoci è quantomai fertile nel sol levante e, se si volesse fare una critica professionale, bisognerebbe partire da lontano, passando per capisaldi come Rumiko Takahashi (Maison Ikkoku e Ranma).

La storia di questo ragazzo che si trova a vivere nella famiglia degli zii "invertiti" (fisiologicamente lo zio è una donna e la zia, sorella della madre, è uomo), sembra cominciare e finire già al primo volume, quando si scoprono queste caratteristiche, che sembrano il motore di tutta la narrazione. Niente di più sbagliato e supponente.
Perché i protagonisti del fumetto sono i buoni sentimenti come l'amore senza se e senza ma, e lo humor. Tecnicamente, forse il miglior fumetto di Hojo, anche se non è divertente ai livelli forsennati di un City Hunter.

Forse non pressato da ragioni commerciali che gli impongono di allungare il brodo (succede in Cat's Eye, City Hunter e Angel Heart), il nostro scrive un'opera autocontenuta come diavolo gli pare e piace. E si vede.
L'opera è forse ingenua, come è tipico del genere, ma in questo sta il suo bello. Indipendentemente da come la pensiate su sessualità, omosessualità, e transessualità, Family Compo è permeato da un tale senso di normalità e calore, che si fa proprio fatica a considerarla un'opera minore.

Quanto ai disegni, qui avviene un salto qualitativo pazzesco nella tecnica già di prim'ordine del genio Tsukasa Hojo, che col suo realismo crea un vero e proprio marchio di fabbrica (che poi perfezionerà nel tanto discusso Angel Heart).

L'opera è unica, e non è corta come sembra. Stenterete a credere alla velocità ed alla voracità con cui vi verrà naturale leggerla e, probabilmente, rileggerla.


 4
Mary~

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Un manga poco conosciuto, che è stato un po' un flop anche in Giappone. Mi viene da dire che, per fortuna, non verrà mai realizzato un anime: da dove partirebbero, con la censura? Meglio così. Quest'opera di Hojo, la meno conosciuta e meno apprezzata, è un capolavoro. Hojo, con la sua proverbiale simpatia e i suoi stupendi disegni, riesce a trattare un argomento spinoso ancora oggi: quello di travestiti, transessuali e omosessuali, e lo fa in modo egregio, perché alla fine il lettore ama questa famiglia pazza, tutta sottosopra, e capisce che la normalità non esiste. Una deliziosa gemma, una stupenda conferma della sensibilità di Hojo-sensei.


 2
Indiana

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Family Compo è un manga geniale, un vero capolavoro. L'autore ha saputo affrontare i temi dell'omosessualità in maniera molto comica e divertente, ma allo stesso tempo ha usato una sensibilità unica. È un manga che fa riflettere su tante cose e riesce ad emozionarti dall'inizio alla fine. La storia comincia con l'adozione di Masahiko da parte dei suoi zii, fin qui tutto bene, fino a quando Masahiko non scopre che il fratello della madre defunta non è suo zio Sora, ma sua zia Yukari, che nella realtà è un uomo, mentre Sora è una donna. Tormentato dal fatto di vivere in una famiglia anormale, cerca più volte di andare via, ma col tempo si renderà conto che si può amare profondamente una persona indipendentemente dal proprio sesso.


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Kaori

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
La serie è molto difficile da trovare, i volumetti però sono ben fatti e ho riscontrato un buon rapporto qualità /prezzo. Ne consiglio la lettura a tutti perché è una storia davvero originale! L'unica pecca è il finale, sembra quasi sia stato concluso più in fretta del necessario ed è un vero peccato, perché la storia merita veramente di essere letta.

F.Compo è una manga brillante basato sugli equivoci, per lo più incentrati sullo scambio dei ruoli sessuali. Si racconta la storia di Masahiko, un giovane universitario che rimane orfano e perciò viene affidato agli unici parenti che gli sono rimasti, cioè la famiglia di sua zia Yukari, la quale lo porta a vivere a casa sua. Così Masahiko farà la conoscenza dello zio Sora e della graziosa cugina Shion, ma non tutto è come sembra, infatti scopre che lo zio è una donna e che la zia è in realtà il fratello della madre defunta. A questo punto nella mente del protagonista sorge una dubbio: ma Shion sarà veramente una ragazza?
In sostanza questa è una serie molto divertente che riesce a far riflettere sulle diversità e sulla necessità di comprendere e accettare gli altri senza preconcetti.


 4
Sakura87

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Family Compo è uno dei primissimi manga che comprai quando ancora c'era la lira e io ancora non sapevo leggere "alla orientale", ma ricordo bene che fu il mio primo amore! Ora saranno passati 9 anni e ho deciso di rileggermelo di nuovo: che spasso! Troppo divertente!
Per chi non ne conosce l'esistenza la sua trama è molto semplice: il racconto di vita quotidiana di una bella famiglia composta da mamma, papà, figlia e un nipote che da tempo ha perso i genitori ed è stato accolto da loro come un figlio. Sembrerebbe il tipico esempio della famiglia della Mulino Bianco se non fosse che... il papà è una mamma, e la mamma è un papà, mentre la figlia non si sa se è un figlio o una figlia. Non avete capito? Tranquilli, non siete soli, perché questo è il dilemma che il protagonista Masahiko Yanagiba vive ogni giorno stando con loro cercando di capire se la sua bella cugina non sia in realtà un cugino, e sperare di non essere coinvolto dallo spirito della famiglia Wakanae e diventare anche lui una possibile...lei! Non mancheranno le scene divertenti ricche di sorprese e di malintesi, arricchite dalla presenza di nuovi personaggi strani e particolari che renderanno il tutto uno spasso e un momento piacevole per passare il pomeriggio.

I disegni sono troppo belli e molto realistici. Sembra proprio di vedere gli attori in carne ed ossa in un film vero. La grafica è pulita ed è ricca di sfondi fatti davvero molto bene.
Family Compo è composto da 14 volumetti di 200 e passa pagine. Non vi spaventate se vi sembrano tanti volumi con tante pagine, perché arriverete alla fine della lettura senza nemmeno accorgervene.
I primi 13 volumi hanno un prezzo di 3.10 euro, mentre l'ultimo volume di 4,13 euro, però è formato da 300 pagine. L’edizione è Starlight della Star Comics e la rilegatura è davvero ottima (sono 9 anni che conservo questo manga e nessuna pagina si è mai staccata considerando che io non sono per niente delicata quando giro le pagine^^..). Le copertine sono super colorate, vere e proprie illustrazioni!
Consiglio questo manga proprio a tutti, soprattutto ai depressi così ritroverete il buon umore e a quelli "chiusi di mente" abituati a giudicare il "diverso", imparerete che l'Amore e L'Amicizia vera non hanno sesso e che i pregiudizi non rendono migliori a nessuno. Detto questo.
Buona Lettura =^^=


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Watashiwa7

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
L'ho finito di leggere oggi, non sono sicuro al 100% di averlo metabolizzato bene, ma proverò ugualmente a scriverne una recensione.

Tsukasa Hojo è il mangaka noto per opere come <i>City Hunter</i> ed <i>Occhi di gatto</i>. In tanti ricorderanno questi due anime che trasmettevano quando eravamo bambini, ma non tutti hanno letto i rispettivi manga.
Anch'io non avevo mai letto nulla di quest'autore, e la cosa mi pesava un po'. Così ho comprato sia City Hunter che Family Compo, ma ho preferito iniziare da quest'ultimo perché rapito (letteralmente) dalle copertine.
In effetti uno dei più grossi pregi di questo manga è costituito dai disegni: sono così dettagliati che l'impressione è quella di leggere un fotoromanzo, non un fumetto. Vedere per credere, i volti dei personaggi sono curati fin nei minimi dettagli. Del resto, senza girarci troppo intorno, Tsukasa Hojo è probabilmente il miglior disegnatore al mondo, paragonabile come bravura ai migliori pittori del Rinascimento (sto esagerando? Forse sì, forse no).

Ma cos'ha Family Compo oltre ai magnifici disegni?
Tanto, ma non troppo. La storia è molto carina e appassionante, ma non al punto da poter essere considerata un capolavoro. In realtà non esiste nemmeno una storia vera e propria, dopo il primo capitolo che fa da pilot la storyline si ferma fin quasi a bloccarsi. Ogni tanto si fa qualche passettino in avanti, ma il registro usato (quello dei capitoli autoconclusivi) dà poco spazio ad ampie manovre. Tuttavia il manga non è mai noioso. E con mai intendo mai.
I personaggi hanno un loro spessore, le introspezioni sono curatissime e le interazioni sono ben pensate. Togliendo i disegni sta proprio qui il punto di forza di Family Compo: i personaggi sono fatti talmente bene da risultare credibili e da permettere l'immedesimazione del lettore.
Però, tornando alla storia, mi sarei aspettato qualcosina in più. Dopo aver creato personaggi così, perché insistere continuamente sul tema dell'ambiguità sessuale? Capisco che è l'asse portante del manga, ma ciò non significa che non si possa inserire qualche altro elemento. Sembra quasi che Hojo, fino alla fine, abbia deciso di lasciare il "sentimentale" come contorno per non togliere spazio alla commedia degli equivoci.
Il problema è che l'umorismo di Hojo è un po'... piatto. Non è un manga che fa ridere, perché probabilmente non vuole far ridere. Ma nel mio caso non m'ha nemmeno fatto sorridere, mi ha semplicemente intrattenuto. Ebbene sì, mi aspettavo di più da questo manga. Essendo il mio genere preferito il comico/sentimentale, speravo che Family Compo sarebbe stato un manga in grado di divertirmi, stupirmi, farmi battere il cuore. E lo ha fatto, ma non nella dose che speravo. Credo che rimarrà un piacevole ricordo, non so se lo rileggerò, ma so che quando si parlerà di travestiti il mio primo pensiero sarà rivolto a questo manga.

In definitiva: lo consiglio?
Sicuramente sì. È un must un po' per tutti, visto lo spessore dell'autore. Gli amanti della commedia rimarranno sicuramente soddisfatti (anch'io alla fin fine lo sono), a tutti gli altri posso dire che è un manga fresco dai disegni favolosi, quindi almeno una lettura la merita.


 3
Riccardo80

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Il manga meno conosciuto del maestro Tsukasa Hojo, ma non certo il meno bello. Questa serie è una perla rara, dotata di una comicità senza pari tipica del grande sensei.
L'atmosfera è quella delle sit-commedy all'americana: un padre, una madre, una figlia e il nipote del padre che, persi i genitori, viene ospitato in questa nuova grande famiglia.
Ovviamente il protagonista Masahiko si innamorerà di sua cugina, e ci saranno anche diversi amici (come quelli del club del cinema dell'università), rivali amorosi e le assistenti dello zio (mangaka) a vivacizzare la scena. Allora è una semplice commedia? Sembrerebbe...
Ma - e qui sta il genio di Hojo, ma anche forse il motivo per cui questa serie non ha avuto molto successo - i ruoli dei genitori sono invertiti. Infatti chi sembra essere il padre in realtà è una donna, e chi sembra essere la madre è un uomo, questo crea dei simpatici siparietti comici dovuti a questa simpaticissima commedia degli equivoci.
Ma tutti i frequentatori della casa subiscono questa inversione e si scoprirà che anche le assistenti in realtà sono maschi...
Ma allora la bellissima nonché affascinante cugina Shion? È una donna? O anche lei è invertita?
Dalle foto e dalla sua storia personale non lo capisce né Masahiko né tanto meno il lettore, creando così una storia d'amore decisamente particolare.
Ma non è tutto visto che anche lo stesso Masahiko dovrà, suo malgrado, travestirsi da ragazza, e come suo zio riesce a interpretarla nel migliore dei modi.
Del resto dalla famiglia Wakanae o si fugge o si cambia...
Riuscirà quindi Masahiko a conquistare la sua bella (se effettivamente è tale) mantenendo la sua virilità?

Concludo dicendo che è una lettura solare, simpatica, allegra, che dà spazio anche ai sentimenti, personalmente la preferisco al più recente e famoso "Angel Heart" anche se è un gradino sotto alla comicità esilarante di "City Hunter".
I disegni sono fenomenali, è Hojo dopo tutto il mangaka più abile nel disegno che io conosca, alcune illustrazioni sembrano foto per quanto sono accurate e l'espressività dei visi è senza pari (anche nei divertentissimi deformed).
Purtroppo non ha avuto molto successo tanto che ha subito il classico finale abbozzato e aperto, ma è un manga assolutamente da leggere e rileggere. Consigliatissimo!


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oberon

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Ho letto questa serie tutta d’un fiato, di solito cerco di farmeli durare i manga, ma con Family Compo non ci son proprio riuscito.
Masahiko Yanagiba è un ragazzo che ha perso la madre da piccolo, ed è cresciuto condividendo il tetto di casa solo con l’indaffaratissimo padre, un uomo d’affari che in pratica non si faceva vedere mai. Il ragazzo così non ha conosciuto il calore e l’affetto che può donare una vera famiglia.
Il manga inizia quando viene a mancare anche il padre di Masahiko, che resta così definitivamente solo al mondo. Alla porta di casa però un bel giorno si presenta una bellissima donna, praticamente identica a sua madre, che dice di essere sua zia, e con la quale i suoi genitori avevano perso i contatti da tempo. Strano... il ragazzo ricordava invece di aver sentito parlare di uno zio…
La donna in pratica vuole che il nipote vada a vivere da loro. Masahiko, inizialmente titubante, finirà in un secondo tempo per accettare… ma scoprirà presto (grazie anche all’intervento della pestifera cugina, Shion) il segreto della famiglia Wakanae: il padre di famiglia, Sora, è in realtà una donna; mentre la consorte, Yukari (ovvero il fratello della madre di Masahiko), è un uomo… sono una coppia invertita!
A complicare il tutto la figlia dei due, la bella Shion… che, pur esercitando un certo fascino sul nostro impacciato protagonista, in realtà non si sa se si tratti davvero di una ragazza.

Family Compo è quindi la classica commedia degli equivoci, un manga spassosissimo, che mette in scena una marea di vicende ai limiti dell’assurdo, ma non per questo inverosimili. Masahiko poi è il classico imbranato che non perde occasione per farsi coinvolgere in situazioni scomode… e gli spunti non mancano mai in una famiglia così pittoresca, ma che sotto sotto desidera solo essere ordinaria.
Altro elemento degno di lode, il fatto che lo “zio” Sora si un mangaka; egli ha lo studio al secondo piano dell’abitazione in cui la famigliola abita. Inoltre le sue assistenti, le “assi”, be’… anche loro hanno dei seri problemi di identità sessuale! XD

La struttura narrativa è quella ed episodi autoconclusivi, che spesso però durano anche più capitoli; sullo sfondo l’approfondirsi dei rapporti tra Masahiko e i suoi nuovi familiari, gli amici di scuola e del club di cinema, l'enigmatica Shion, e tutta una serie di comprimari magnificamente caratterizzati. Le vicende toccano a tratti la sfera sentimentale, ma anche del quotidiano… come vive ad esempio Sora, ”uomo” di casa, QUEI GIORNI del mese?
Family Compo però non poggia solo su situazioni ironiche, anzi, la malinconia a le tematiche serie e profonde son sempre dietro l’angolo, soprattutto quando entra in ballo il passato dei molti personaggi di questo bel manga, e i problemi legati alla loro sessualità. Hojo poi è abilissimo nel trattare con estrema poesia e delicatezza certi argomenti. Vi capiterà quindi di commuovervi davanti al racconto dei problemi affrontati da Yukari e Sora quando decisero di vivere assieme, cosa li ha spinti a concepire Shion, gli stenti patiti, i litigi con la famiglia tradizionalista; oppure le tristi e solitarie festività che Masahiko trascorreva da piccino, o ancora la doppia vita delle “assi"... ogni personaggio, principale o meno, ci metterà del suo in questa commedia “scaldacuore”.

Visto che sto diventando troppo sdolcinato, passo a commentare la componente grafica.
Dai disegni si nota benissimo come questa sia un’opera matura di Hojo. I protagonisti saranno familiari a chi ha già letto altro di questo autore, lo stile è immediatamente riconoscibile; però qui Hojo si supera. È affascinante ad esempio notare come l’autore riesca a giocare al limite dell’androginia con le fattezze dei protagonisti, questi trasformisti sempre pronti a indossare panni maschili o femminili a seconda delle folli situazioni che devono affrontare. Sora ad esempio, pur sembrando in tutto e per tutto un uomo, ha quel <i>quid</i> che rende credibile la sua vera natura di donna, anche se indossa sempre abiti maschili, e questo vale anche per molti altri personaggi. Spassoso poi notare quanto i coniugi Wakanae siano molto più credibili come “travestiti” che nei panni che sarebbero loro consoni.
Le tavole son sempre ordinate e dettagliate, il tratto elegante e pulito, ed i personaggi decisamente espressivi, anche quando c’è da giocare con un po’ di garbata malizia.

Difetti? Davvero pochi in questa opera. Forse il fatto che a tratti si abusi dello stesso espediente narrativo, in virtù del quale un personaggio maschile si rivela poi a sorpresa essere una donna, o viceversa. Anche il chara design, pur essendo decisamente ben fatto, può risultare a tratti monotono, con alcuni personaggi un po' troppo somiglianti tra loro; ad esempio, a volte il lettore potrebbe far confusione tra il personaggio di Yoko ed il suo ragazzo in vesti femminili… nulla di particolarmente grave in realtà.
Ponderi attentamente se leggere questa opera, chi magari mal sopporta le storie basate sulla narrazione ad episodi autoconclusivi.

Da segnalare purtroppo il fatto che Family Compo non ha riscosso molto successo in patria (e neanche in Italia a quanto pare); questo sembra abbia costretto Hojo a tirare le somme del manga prima di quando avesse previsto. Non spaventatevi però: la struttura ad episodi autoconclusivi ha probabilmente permesso all’autore di giostrarsi il tutto tranquillamente, giungendo ad un finale sicuramente soddisfacente, forse un po’ aperto, ma che probabilmente era l’unico auspicabile fin dall’inizio.
In definitiva ogni personaggio importante (e anche la maggior parte dei secondari) viene ben trattato ed approfondito, anche grazie alla narrazione di molti bei e commoventi trascorsi, o vicende che ne esaltano i lati più intimi. Certo sarebbe bello che ci fosse un giorno una continua a questo manga (come auspicato anche dallo stesso Hojo), visto che Family Compo avrebbe sicuramente tanto ancora da regalare al lettore.

Sull’edizione Star Comics, brevemente, c’è da dire che si tratta di un prodotto relativamente vecchio, con i soliti problemi costituiti dalla “cara” carta semitrasparente tanto utilizzata da questo editore, qualche sbavatura d’inchiostro, e rilegature scricchiolanti; ovviamente nessuna pagina a colori… insomma, se riuscite a trovare la serie usata ad un buon prezzo, ancora meglio. Tenete comunque conto che questo manga non è attualmente reperibile presso il servizio arretrati della casa editrice.

Tirando le somme, Family Compo non sarà originalissimo nella sostanza, ma è indubbiamente ben fatto, e per quel che mi riguarda non posso che assegnargli il punteggio massimo vista quella piacevole nostalgia che mi ha lasciato addosso una volta terminata la lettura, prerogativa questa delle opere più piacevoli e che possono vantare personaggi decisamente accattivanti, credibili e “vivi”. Io non posso che consigliare Family Compo; vi affezionerete inevitabilmente a questa strana ma calorosa famiglia; il "viverci assieme" tra un sorriso, una riflessione e, forse, una lacrimuccia, vi lascerà sicuramente un gran bel ricordo.