Tribal 12
Questo manga è la rappresentazione, da parte dell' autore, della storia di Peter Pan con tanto di nomi tra cui spuntano il nome di Peter, Wendy e Hook. La storia è presentata come una favola racconta ad una bambina prima di metterla a letto. La storia parla del grande desiderio di una bambina di creare un modo per riportare in vita il grande amore della sua vita, a cui ha fatto una promessa morto poco tempo dopo. Io vedo i Tribal 12 come i bambini sperduti che difendono l'isola che non c'è mentre i Nightmare come la ciurma di capitano uncino con l'obbiettivo di catturare Wendy per creare un nuovo mondo senza conflitti ergendosi al livello degli dei e la metafisica la vedo come la polverina che trilli usava per far volare Wendy e i fratelli nella storia originale, ed è la causa per in questa a Wendy gli viene dato l'appellativo di di strega. Sembra un po' ferma o almeno detto frettolosamente l'amore che trova che prova Hook nei confronti di Wendy, l'avrebbero potuto sfruttarla meglio e non buttarlo tra capo e collo. Il finale ci può stare un finale aperto. Le due storie autoconclusive erano carine soprattutto "il mio papà" che fa vedere la fantasia dei bambini nel tema esibito alla classe nel giorno dedicato alla classe e ai genitori molto in uso nel paese del sol levante. Nel complesso il fumetto presenta combattimenti carini, non bellissimi, ma comunque fatti bene con vari simbolismi e tecniche molto strambe.
Tribal 12 non è niente male in confronto a Toto. La storia all'inizio sembra banale, ma si evolve successivamente. Discretamente direi. I disegni non sono il top, è lo stile di Osada ma a me non piace. L'intreccio è buono, così come i personaggi. Un grande pecca però è l'ultimo volume. È come se Osada volesse finire la storia più velocemente possibile. Non lascia intravedere i combattimenti e le vere abilità di Dold e Carnival. Non c'è moltissima azione e si lascia troppo spazio ai sentimenti. Sinceramente l'ho letto un po' a fatica perché i dialoghi non sono il massimo, sono un po' troppo tirati. Comunque in generale non è male. Come voto ai disegni do un 5.5 e per la storia un 6.5 (sarebbe stato anche 7.5 se si fosse prolungato di almeno ancora un volumetto). Media totale: 6. Peccato.
Ho letto Tribal 12 senza conoscere Toto, quindi il mio giudizio riguarda solamente la conoscenza di questa serie.
TRAMA
In tre volumi è dura scrivere qualcosa di complesso ed infatti la storia è piuttosto lineare, ma non mancano né alcuni colpi di scena né la costruzione di un mondo credibile. Tutto si svolge rapidamente ma in maniera chiara. I personaggi principali vengono anche discretamente sviluppati, mentre chi fa da contorno è effettivamente solo... un contorno! Discreta anche la scelta del nemico principale, meno riuscito il ruolo degli scagnozzi. Simpatico il finale.
DISEGNI
I disegni sono di alto livello, con personaggi sempre ben realizzati, scene dinamiche e comprensibili, sfondi abbastanza curati.
EDIZIONE GP
Ottimo rapporto qualità - prezzo per questa serie, grazie ad una buona scelta di carta e formato. Niente inchiostro rilasciato, niente pagine staccate, buona maneggevolezza.
Segnalo che una parte dell'ultimo volume è dedicata a due mini-storie non riguardanti Tribal 12 (ma sempre di Osada), delle quali una senza dialoghi: meritano di essere lette perché sono piuttosto simpatiche.
TRAMA
In tre volumi è dura scrivere qualcosa di complesso ed infatti la storia è piuttosto lineare, ma non mancano né alcuni colpi di scena né la costruzione di un mondo credibile. Tutto si svolge rapidamente ma in maniera chiara. I personaggi principali vengono anche discretamente sviluppati, mentre chi fa da contorno è effettivamente solo... un contorno! Discreta anche la scelta del nemico principale, meno riuscito il ruolo degli scagnozzi. Simpatico il finale.
DISEGNI
I disegni sono di alto livello, con personaggi sempre ben realizzati, scene dinamiche e comprensibili, sfondi abbastanza curati.
EDIZIONE GP
Ottimo rapporto qualità - prezzo per questa serie, grazie ad una buona scelta di carta e formato. Niente inchiostro rilasciato, niente pagine staccate, buona maneggevolezza.
Segnalo che una parte dell'ultimo volume è dedicata a due mini-storie non riguardanti Tribal 12 (ma sempre di Osada), delle quali una senza dialoghi: meritano di essere lette perché sono piuttosto simpatiche.
Yuko Osada si riconferma in questo ultimo lavoro uno dei disegnatori più talentuosi del panorama giapponese, con i suoi disegni puliti e le sue scene di azione veloci.
Il manga che andrò a recensire oggi è Tribal 12, testimone a mio parere delle ceneri del brillante e dinamico Toto (opera precedente di buon successo), dico testimone perché dal precedente figlio prende molte idee, come il potere degli animali e lo stile nelle metamorfosi articolari di braccia o gambe come armi potentissime per sconfiggere enormi nemici.
La storia narra di una ragazzina che dopo una grave perdita sentimentale si ritrova tra le mani una scoperta sensazionale, ovvero la possibilità di modificare la materia a proprio piacimento annullando le leggi della fisica, tutto questo basato sui desideri di una persona.
Purtroppo l'esperimento finale si trasforma in un disastro e tutte le particelle esplodono infestando completamente il pianeta. Nascono così i "giganti", degli esseri senza coscienza con l'unico scopo di distruggere il pianeta, e si scoprono così delle persone in grado di controllare queste particelle di metafisica e queste persone fanno parte di una squadra nominata "twelve".
Personalmente non impazzisco per Osada, o almeno non fa parte dei miei autori preferiti, nonostante riconosca il suo talento nel disegno e la sua fantasia nel caratterizzare estremamente i propri personaggi.
Il fumetto riprende molto le idee di Toto, che non ho apprezzato comunque neanche quello. Sarò impopolare lo so, ho letto recensioni molto positive su questo shounen e mi dispiace andare controcorrente. Sono arrivato al terzo numero che già sapevo come finiva, sapevo già dal secondo numero chi era il nemico finale (basta un po di logica) e immaginavo già da tempo chi potesse essere realmente Oz. Scene di azione belle ma troppo sbrigative, non sono riuscito ad affezionarmi a nessun personaggio forse per colpa dei 3 numeri, ma spesso mi è capitato ad affezionarmi a personaggi che sono apparsi per poco tempo. Non in questo caso.
Le scene comiche sono carine ma trovo che le espressioni che Osada riesce a ricreare non sono poi così esilaranti.
Concludo consigliando a tutti gli stimatori di Osada questo lavoro ben fatto, ben confezionato e che presenta tutte le caratteristiche del suo autore. Personalmente trovo in giro di meglio.
Il manga che andrò a recensire oggi è Tribal 12, testimone a mio parere delle ceneri del brillante e dinamico Toto (opera precedente di buon successo), dico testimone perché dal precedente figlio prende molte idee, come il potere degli animali e lo stile nelle metamorfosi articolari di braccia o gambe come armi potentissime per sconfiggere enormi nemici.
La storia narra di una ragazzina che dopo una grave perdita sentimentale si ritrova tra le mani una scoperta sensazionale, ovvero la possibilità di modificare la materia a proprio piacimento annullando le leggi della fisica, tutto questo basato sui desideri di una persona.
Purtroppo l'esperimento finale si trasforma in un disastro e tutte le particelle esplodono infestando completamente il pianeta. Nascono così i "giganti", degli esseri senza coscienza con l'unico scopo di distruggere il pianeta, e si scoprono così delle persone in grado di controllare queste particelle di metafisica e queste persone fanno parte di una squadra nominata "twelve".
Personalmente non impazzisco per Osada, o almeno non fa parte dei miei autori preferiti, nonostante riconosca il suo talento nel disegno e la sua fantasia nel caratterizzare estremamente i propri personaggi.
Il fumetto riprende molto le idee di Toto, che non ho apprezzato comunque neanche quello. Sarò impopolare lo so, ho letto recensioni molto positive su questo shounen e mi dispiace andare controcorrente. Sono arrivato al terzo numero che già sapevo come finiva, sapevo già dal secondo numero chi era il nemico finale (basta un po di logica) e immaginavo già da tempo chi potesse essere realmente Oz. Scene di azione belle ma troppo sbrigative, non sono riuscito ad affezionarmi a nessun personaggio forse per colpa dei 3 numeri, ma spesso mi è capitato ad affezionarmi a personaggi che sono apparsi per poco tempo. Non in questo caso.
Le scene comiche sono carine ma trovo che le espressioni che Osada riesce a ricreare non sono poi così esilaranti.
Concludo consigliando a tutti gli stimatori di Osada questo lavoro ben fatto, ben confezionato e che presenta tutte le caratteristiche del suo autore. Personalmente trovo in giro di meglio.
A Yuko Osada basta poco per fare un buon manga. Un braccialetto e un cane. Tutto qui. Questo è il minimo indispensabile per questo autore di shounen, che con Tribal 12 forse riesce a fare l’opera che non riesce a completare da diversi anni.
In questa storia siamo in un futuro non precisato in cui è avvenuto un incidente che ha riempito il mondo di particelle di metafisica. Queste permettono di realizzare i sogni delle persone, ma sono pericolose perché come i sogni, possono essere realizzati gli incubi. Però non a tutti è concesso questo potere: esiste una squadra di dodici persone, la “Twelve”, alla quale è affidato il compito di mantenere l’ordine e la pace nel mondo.
Le premesse non sono originalissime, ma Osada crea questo interessante mondo e lo sviluppa in soli tre volumi, pubblicati in Italia da Gp Publishing.
La storia rispetta i soliti canoni dello shounen con combattimenti folli, gag davvero divertenti, e colpi di scena che fanno procedere la vicenda.
Pro.
La bellezza delle storie di Osada è che riesce in poche vignette e poche righe a caratterizzare un personaggio. Inoltre, l’utilizzo di certe inquadrature quasi cinematografiche permettono un’assimilazione ancora maggiore del carattere dei protagonisti con i quali si costruisce la giusta empatia. A livello di trama, l’autore inserisce anche delle scelte coraggiose.
Il disegno è sicuramente migliorato, ma perfettamente riconoscibile, rispetto ai lavori passati (Toto, C- The wild of the Child). In Tribal 12, le figure appaiono un po’ più allungate e la matita crea forme sinuose che rendono piacevole la visione di ogni tavola.
Inoltre, la messa a punto di queste ultime è molto curata e spesso i disegni escono dai loro riquadri, invadendo quelli vicini e creando una specie di effetto tridimensionale.
Contro.
L’attenzione per i personaggi esiste sicuramente, ma essendocene oltre quindici e solo tre volumi a disposizione per sviluppare i loro caratteri, alcuni rimangono per forza di cose lasciati da parte. Questo avviene soprattutto per i cattivi, che avrebbero meritato un approfondimento psicologico maggiore, soprattutto per due in particolare.
Inoltre, questa attenzione cala anche nel momento in cui gli scontri sono svolti dai non protagonisti. Troppo veloci e sbrigativi, con una minore cura del disegno.
L’edizione.
Gp Publishing porta in fumetteria tre volumi in un formato più grande del normale (13x18 invece che 11,2x17,5), che seppure differiscono di poco, danno l’idea di essere molto grandi. Le dimensioni aumentano l’effetto tridimensionale che si diceva prima e aumentano anche la spettacolarità di alcune immagini volutamente realizzate in formato panoramico.
Peccato però per il terzo volume, che presenta un notevole difetto a livello di editing. I “neri” non compaiono completamente riempiti, anzi, c’è un fastidioso riempimento con linee e rombi che purtroppo rovinano un po’ la lettura.
Ad ogni modo, Tribal 12 è sicuramente un manga leggero e divertente da leggere. Dunque, siete pronti a farvi avvolgere da questo meraviglioso mondo e vedere i vostri sogni realizzarsi? Voto 7,5.
In questa storia siamo in un futuro non precisato in cui è avvenuto un incidente che ha riempito il mondo di particelle di metafisica. Queste permettono di realizzare i sogni delle persone, ma sono pericolose perché come i sogni, possono essere realizzati gli incubi. Però non a tutti è concesso questo potere: esiste una squadra di dodici persone, la “Twelve”, alla quale è affidato il compito di mantenere l’ordine e la pace nel mondo.
Le premesse non sono originalissime, ma Osada crea questo interessante mondo e lo sviluppa in soli tre volumi, pubblicati in Italia da Gp Publishing.
La storia rispetta i soliti canoni dello shounen con combattimenti folli, gag davvero divertenti, e colpi di scena che fanno procedere la vicenda.
Pro.
La bellezza delle storie di Osada è che riesce in poche vignette e poche righe a caratterizzare un personaggio. Inoltre, l’utilizzo di certe inquadrature quasi cinematografiche permettono un’assimilazione ancora maggiore del carattere dei protagonisti con i quali si costruisce la giusta empatia. A livello di trama, l’autore inserisce anche delle scelte coraggiose.
Il disegno è sicuramente migliorato, ma perfettamente riconoscibile, rispetto ai lavori passati (Toto, C- The wild of the Child). In Tribal 12, le figure appaiono un po’ più allungate e la matita crea forme sinuose che rendono piacevole la visione di ogni tavola.
Inoltre, la messa a punto di queste ultime è molto curata e spesso i disegni escono dai loro riquadri, invadendo quelli vicini e creando una specie di effetto tridimensionale.
Contro.
L’attenzione per i personaggi esiste sicuramente, ma essendocene oltre quindici e solo tre volumi a disposizione per sviluppare i loro caratteri, alcuni rimangono per forza di cose lasciati da parte. Questo avviene soprattutto per i cattivi, che avrebbero meritato un approfondimento psicologico maggiore, soprattutto per due in particolare.
Inoltre, questa attenzione cala anche nel momento in cui gli scontri sono svolti dai non protagonisti. Troppo veloci e sbrigativi, con una minore cura del disegno.
L’edizione.
Gp Publishing porta in fumetteria tre volumi in un formato più grande del normale (13x18 invece che 11,2x17,5), che seppure differiscono di poco, danno l’idea di essere molto grandi. Le dimensioni aumentano l’effetto tridimensionale che si diceva prima e aumentano anche la spettacolarità di alcune immagini volutamente realizzate in formato panoramico.
Peccato però per il terzo volume, che presenta un notevole difetto a livello di editing. I “neri” non compaiono completamente riempiti, anzi, c’è un fastidioso riempimento con linee e rombi che purtroppo rovinano un po’ la lettura.
Ad ogni modo, Tribal 12 è sicuramente un manga leggero e divertente da leggere. Dunque, siete pronti a farvi avvolgere da questo meraviglioso mondo e vedere i vostri sogni realizzarsi? Voto 7,5.
Tribal12 è un altro manga di Yuko Osada, autore scoperto dagli italiani con Toto (e come leggerete, i due manga hanno molti collegamenti), opera che ha spaccato il fanbase in due fazioni diametralmente opposte: o lo si ama o lo si odia, io sono tra i primi e al momento possiedo tutte le sue opere disponibili in Italia.
Tribal12 si presenta come uno shonen un pizzico particolare, somigliante ai due Toto che l'hanno preceduto in quanto a stile. Come al solito vi è un mondo molto fantastico, dove esiste una speciale particella nell'aria che ha creato delle rovine che possono muoversi (sicuramente originale), gli "Antichi", che minacciano la popolazione. Per fortuna le stesse particelle hanno anche donato a taluni individui speciali poteri, ma non abbastanza forti da essere utilizzati in battaglia, ed ecco che ritornano in gioco degli speciali accessori (tale e quale a quanto succede nei Toto!) che accresce questi poteri, queste persone si uniscono e formano un gruppo, i Twelve del titolo appunto. Sempre a proposito del titolo, il "Tribal" ho dedotto derivi dai simboli che qualche personaggio della serie possiede quando attivano il potere, che assomigliano appunto a dei tatuaggi tribali. Comunque sia, la storia è puro stile Osadiano, sebbene una prima parte del manga (volume primo e parte iniziale del secondo) sono quando di più deludente abbia mai letto del suddetto autore.
Cosa intendo per "stile Osadiano"? Beh, il fatto che sebbene il manga sia articolato in pochi numeri, l'autore inserisce un tale numero di personaggi e vicende che a pochi capitoli dalla fine vi sembrerà di essere ancora a metà dell'opera.
Il protagonista è una copia di Kakashi di Toto!, e si chiama Oz, quasi a rimarcare il collegamento (la storia di Toto! prende spunto nei personaggi e nelle vicende appunto da "Il mago di Oz" di L. Frank Baum), ma a differenza di Kakashi, il suo personaggio non viene approfondito, per via del grande numero di personaggi presente in questa serie.
I poteri dei personaggi come già accennato riprendono l'idea degli accessori animali di Toto!, sebbene con qualche leggero cambiamento. Il potere di Oz è quello del cane, guarda caso, uguale a quello di Kakashi di Toto!, con tanto di Toto stesso in una delle modalità di attacco, sebbene il cane che accompagna Oz non assomigli per niente a quello originale; viene ripresa anche l'idea dei canidi mitologici, ci fanno compagnia quindi Cerbero e Fenrir.
Piccola curiosità: uno dei personaggi secondari, Ko, utilizza il potere della scimmia, che si richiama con l'accessorio del cerchietto, e la scimmia utilizza perfino un asta: una ovvia citazione allo scimmiotto Sun Wukong del romanzo cinese Saiyuki.
La storia possiede anche una piacevolissima trama di background che esploderà in tutta la sua bellezza e colpi di scena nel finale, e sono comunque presenti delle scenette comiche contraddistinte dal divertente e leggero humour di Osada.
Per finire, l'antagonista è ben articolato, sebbene alla fin fine il tutto si riduca ad un buoni contro cattivi.
Lo stile generale nel complesso non ci riserva sorprese ed è quello a cui siamo abituati, i disegni sono molto dettagliati tranne qualche personaggio secondario sullo sfondo in qualche vignetta, rappresentato in modo stilizzato. L'autore ha come sempre uno stile molto dinamico, e riesce a dare l'idea di movimento senza l'utilizzo spropositato di linee cinetiche. Vi è poi un buon utilizzo dei retini, che la GP Publishing nella sua edizione ha stampato in modo eccellente, per poi scadere nel terzo volume con un effetto moirè vergognoso che prosegue per tutta la durata dell'albo.
L'albo proposto da GP è, secondo agli standard a cui siamo abituati, più largo, lungo e flessibile, questo mi ha dato non pochi fastidi durante la lettura, ma penso sia questione di gusti e praticità, o forse di abitudine. Nel primo volume voglio poi segnalare 15 pagine di cui 8 di pubblicità e ben 7 completamente nere!
In conclusione al terzo volume ci sono poi due storie brevi, la prima vede un bambino leggere un racconto in cui descrive il suo particolare padre e il suo lavoro, mentre il secondo racconto è più non-sense, il suo stesso autore lo definisce grottesco, che vede alle prese un'orchestra un poco particolare, il tutto condito da disegni confusionari e poco chiari.
Nel complesso un opera che inizia con un primo capitolo godibile, per poi diventare per tutta la durata del primo albo una delle produzioni peggiori di Yuko Osada e rialzarsi dal secondo volume in poi. Lo consiglierei a chi non è fan di questo autore? Forse.
Tribal12 si presenta come uno shonen un pizzico particolare, somigliante ai due Toto che l'hanno preceduto in quanto a stile. Come al solito vi è un mondo molto fantastico, dove esiste una speciale particella nell'aria che ha creato delle rovine che possono muoversi (sicuramente originale), gli "Antichi", che minacciano la popolazione. Per fortuna le stesse particelle hanno anche donato a taluni individui speciali poteri, ma non abbastanza forti da essere utilizzati in battaglia, ed ecco che ritornano in gioco degli speciali accessori (tale e quale a quanto succede nei Toto!) che accresce questi poteri, queste persone si uniscono e formano un gruppo, i Twelve del titolo appunto. Sempre a proposito del titolo, il "Tribal" ho dedotto derivi dai simboli che qualche personaggio della serie possiede quando attivano il potere, che assomigliano appunto a dei tatuaggi tribali. Comunque sia, la storia è puro stile Osadiano, sebbene una prima parte del manga (volume primo e parte iniziale del secondo) sono quando di più deludente abbia mai letto del suddetto autore.
Cosa intendo per "stile Osadiano"? Beh, il fatto che sebbene il manga sia articolato in pochi numeri, l'autore inserisce un tale numero di personaggi e vicende che a pochi capitoli dalla fine vi sembrerà di essere ancora a metà dell'opera.
Il protagonista è una copia di Kakashi di Toto!, e si chiama Oz, quasi a rimarcare il collegamento (la storia di Toto! prende spunto nei personaggi e nelle vicende appunto da "Il mago di Oz" di L. Frank Baum), ma a differenza di Kakashi, il suo personaggio non viene approfondito, per via del grande numero di personaggi presente in questa serie.
I poteri dei personaggi come già accennato riprendono l'idea degli accessori animali di Toto!, sebbene con qualche leggero cambiamento. Il potere di Oz è quello del cane, guarda caso, uguale a quello di Kakashi di Toto!, con tanto di Toto stesso in una delle modalità di attacco, sebbene il cane che accompagna Oz non assomigli per niente a quello originale; viene ripresa anche l'idea dei canidi mitologici, ci fanno compagnia quindi Cerbero e Fenrir.
Piccola curiosità: uno dei personaggi secondari, Ko, utilizza il potere della scimmia, che si richiama con l'accessorio del cerchietto, e la scimmia utilizza perfino un asta: una ovvia citazione allo scimmiotto Sun Wukong del romanzo cinese Saiyuki.
La storia possiede anche una piacevolissima trama di background che esploderà in tutta la sua bellezza e colpi di scena nel finale, e sono comunque presenti delle scenette comiche contraddistinte dal divertente e leggero humour di Osada.
Per finire, l'antagonista è ben articolato, sebbene alla fin fine il tutto si riduca ad un buoni contro cattivi.
Lo stile generale nel complesso non ci riserva sorprese ed è quello a cui siamo abituati, i disegni sono molto dettagliati tranne qualche personaggio secondario sullo sfondo in qualche vignetta, rappresentato in modo stilizzato. L'autore ha come sempre uno stile molto dinamico, e riesce a dare l'idea di movimento senza l'utilizzo spropositato di linee cinetiche. Vi è poi un buon utilizzo dei retini, che la GP Publishing nella sua edizione ha stampato in modo eccellente, per poi scadere nel terzo volume con un effetto moirè vergognoso che prosegue per tutta la durata dell'albo.
L'albo proposto da GP è, secondo agli standard a cui siamo abituati, più largo, lungo e flessibile, questo mi ha dato non pochi fastidi durante la lettura, ma penso sia questione di gusti e praticità, o forse di abitudine. Nel primo volume voglio poi segnalare 15 pagine di cui 8 di pubblicità e ben 7 completamente nere!
In conclusione al terzo volume ci sono poi due storie brevi, la prima vede un bambino leggere un racconto in cui descrive il suo particolare padre e il suo lavoro, mentre il secondo racconto è più non-sense, il suo stesso autore lo definisce grottesco, che vede alle prese un'orchestra un poco particolare, il tutto condito da disegni confusionari e poco chiari.
Nel complesso un opera che inizia con un primo capitolo godibile, per poi diventare per tutta la durata del primo albo una delle produzioni peggiori di Yuko Osada e rialzarsi dal secondo volume in poi. Lo consiglierei a chi non è fan di questo autore? Forse.
Tribal 12 è un manga di Yuko Osada, già autore di Toto. Questa premessa è d’obbligo, perché leggendo Tribal 12 non si può non notare una somiglianza con il precedente manga. La trama condivide molti spunti con quella di Toto a partire dai poteri dei protagonisti, alcuni nomi e altro in maniera minore. La trama di Tribal 12 racconta di un gruppo di dodici persone, la “Twelve”, che grazie ad alcuni manufatti magici chiamati Accessories (già visti in Toto) combattono la minaccia degli “Antichi”, mostri creati grazie al potere delle particelle di metafisica che prendendo possesso di oggetti inanimati creano dei mostri. Anche i membri della Twelve possono sfruttare il potere della metafisica e dare vita alla loro immaginazione attraverso gli Accessories.
Nel corso del manga scopriremo l’origine degli Antichi, la nascita della Twelve e il motivo per cui è stata creata e la verità sul protagonista.
La trama è ben congegnata, con colpi di scena inseriti al punto giusto, veloce e scorrevole, si lascia leggere con piacere. Nei tre volumi di cui il manga è composto, viene raccontato tutto e al momento giusto, senza lasciare interrogativi in sospeso. I personaggi sono buoni e ben caratterizzati, anche se qualcuno forse è un po’ stereotipato; la Twelve è composta come dice il nome da dodici persone (tredici in realtà) e alcuni hanno poco spazio nella storia. Qualche nemico neanche combatte.
I disegni sono ottimi, in pieno stile Osada, veloci, dinamici, ma non confusi.
Tornando a parlare di Toto, forse i riferimenti al precedente manga sono voluti: infatti, a giudicare dal finale, credo che Tribal 12 sia il prequel di Toto. Non viene detto chiaramente, ma chi ha letto entrambi capirà quello che intendo.
L’edizione italiana curata da GP Manga è abbastanza buona, il volume è un po’ più grande della media, il prezzo standard, ma nulla di eccezionale.
Lo consiglio a chi ha letto e apprezzato Toto, sapendo che questa volta la storia ha un finale, a chi legge un manga di Osada per la prima volta consiglio assolutamente di recuperare Toto dopo la lettura di questo.
Nel corso del manga scopriremo l’origine degli Antichi, la nascita della Twelve e il motivo per cui è stata creata e la verità sul protagonista.
La trama è ben congegnata, con colpi di scena inseriti al punto giusto, veloce e scorrevole, si lascia leggere con piacere. Nei tre volumi di cui il manga è composto, viene raccontato tutto e al momento giusto, senza lasciare interrogativi in sospeso. I personaggi sono buoni e ben caratterizzati, anche se qualcuno forse è un po’ stereotipato; la Twelve è composta come dice il nome da dodici persone (tredici in realtà) e alcuni hanno poco spazio nella storia. Qualche nemico neanche combatte.
I disegni sono ottimi, in pieno stile Osada, veloci, dinamici, ma non confusi.
Tornando a parlare di Toto, forse i riferimenti al precedente manga sono voluti: infatti, a giudicare dal finale, credo che Tribal 12 sia il prequel di Toto. Non viene detto chiaramente, ma chi ha letto entrambi capirà quello che intendo.
L’edizione italiana curata da GP Manga è abbastanza buona, il volume è un po’ più grande della media, il prezzo standard, ma nulla di eccezionale.
Lo consiglio a chi ha letto e apprezzato Toto, sapendo che questa volta la storia ha un finale, a chi legge un manga di Osada per la prima volta consiglio assolutamente di recuperare Toto dopo la lettura di questo.
Finito il manga posso finalmente commentarlo in modo definitivo. I punti di forza sono vari: il disegno è più che discreto, la trama è ben congegnata e si susseguono dei bei colpi di scena. Ora passiamo alle dolenti note: avendo io letto anche Toto dello stesso autore posso tranquillamente affermare che i protagonisti delle due storie sono esattamente uguali, fisicamente, caratterialmente e nel potere, il dog brace. Anche gli altri personaggi principali sono estremamente simili. È comunque un titolo che ho apprezzato per la vivacità dell'azione e che ho letto molto volentieri.
Ho finito di leggere ora il numero 2 di Tribal e mi è piaciuto parecchio, Osada è migliorato molto sia nel disegno che nella trama. La storia infatti risulta essere più avvincente rispetto a Toto, e i personaggi, anche se simili a quelli delle serie precedenti, sono molto più accattivanti.
Una cosa che ho notato e che in Tribal 12 Osada è riuscito, almeno per ora, a sviluppare al meglio l'idea degli accessori, che sia la volta buona che Osada riesca a creare il fumetto che ha sempre avuto in mente da Toto in poi? O anche questo è solo un prototipo per il fumetto definitivo?
Una cosa che ho notato e che in Tribal 12 Osada è riuscito, almeno per ora, a sviluppare al meglio l'idea degli accessori, che sia la volta buona che Osada riesca a creare il fumetto che ha sempre avuto in mente da Toto in poi? O anche questo è solo un prototipo per il fumetto definitivo?
Torna in Italia Yuko Osada con la sua opera più recente dopo il prequel di Ken il guerriero con protagonista Raul. Tribal 12 riesce ad affascinare come il primo Toto e ad emozionare come il secondo. Anche il tema caro a Osada dei "poteri animali" racchiusi negli accessori è presente in questo manga, dove al massimo della sua forma, l'autore ne esprime l'essenza e la forza, grazie anche al suo tratto diventato un pelo più spigoloso ma anche più ricco e monumentale. La storia gradevole permette di esplorare e affrontare meglio diverse tematiche utilizzando due protagonisti dai caratteri molto diversi ma intrinsecamente legati, un escamotage ben riuscito. La trama è ben congegnata per essere puro intrattenimento; è frizzante, ritmata e carica di eventi, ma quello che non manca mai è il divertimento. Che Tribal 12 possa diventare il definitivo Toto 3?
Letto e goduto tutto il primo volume do un 7 nella speranza che non cali ma salga!
Letto e goduto tutto il primo volume do un 7 nella speranza che non cali ma salga!
Premetto che io sono un grandissimo fan di Osada e ho amato Toto come non mai, ma cercherò di essere più imparziale possibile su questo manga.
Tribal 12 è la storia di due ragazzi, Ko e Oz, i cui destini si incrociano quasi per caso in un mondo dove "gli antichi", enormi strutture di pietra, stanno distruggendo il mondo, e le speranze del pianeta sono affidate ad un gruppo di "rivoluzionari"... e mi fermo qui per non spoilerare troppo.
Il manga presenta una struttura molto semplice, adatto ai fan ma anche a chi non ha mai letto qualche opera di Osada.
I disegni sono assolutamente meravigliosi, basti guardare l'espressività dei volti di Oz e Ko.
Consiglio a tutti questo manga, e anche se la storia può sembrarvi banale non badateci e andate avanti, perché Osada è solito regalare grandissimi classici partendo da elementi semplici.
DISEGNO:10
STORIA:10
Tribal 12 è la storia di due ragazzi, Ko e Oz, i cui destini si incrociano quasi per caso in un mondo dove "gli antichi", enormi strutture di pietra, stanno distruggendo il mondo, e le speranze del pianeta sono affidate ad un gruppo di "rivoluzionari"... e mi fermo qui per non spoilerare troppo.
Il manga presenta una struttura molto semplice, adatto ai fan ma anche a chi non ha mai letto qualche opera di Osada.
I disegni sono assolutamente meravigliosi, basti guardare l'espressività dei volti di Oz e Ko.
Consiglio a tutti questo manga, e anche se la storia può sembrarvi banale non badateci e andate avanti, perché Osada è solito regalare grandissimi classici partendo da elementi semplici.
DISEGNO:10
STORIA:10