Drifters
Ho letto i sei volumi usciti finora dalla penna di Kota Hirano: sei volumi in tredici anni con la storia che procede ancora lentamente.
Lo dico apertament: ho scelto questo titolo perché un amico mi ha detto che era bellissimo… purtroppo devo dire che, pur non essendo monezza (dal sublime al ridicolo c’è un solo passo), non lo definirei tale.
E’ un opera media che all’inizio mi ha dato un po’ fastidio: riunisci gli eroi del mondo dalle guerre puniche alla seconda guerra mondiale e falli combattere su un altro pianeta per deciderne le sorti.
Mi sono detto che questo poteva essere una specie di Record of Ragnarok in salsa fantasy con elfi, nani, troll, draghi, giganti ecc., ma -sebbene non molto convinto -sono arrivato all’ultimo volume pubblicato.
I disegni si adattano all’opera, ma se Kota Hirano avesse chiesto aiuto a Tetsuo Hara probabilmente il giudizio sarebbe diverso. Il maestro Hara avrebbe infatti vestito di eleganza i personaggi dell’epoca Sengoku o della storia giapponese, dando al tutto una scenografia più poetica. Purtroppo Hara non sa creare buoni segni per le sue opere così come Hirano non riesce a creare disegni che colpiscono il lettore.
Ho detto Hara come avrei potuto dire Ikegami o Miura.
Detto dunque che il lato grafico è da migliorare com’è la sceneggiatura?
Mi ricorda la sit comedy Bruno (veramente trash e veramente brutta) con questo personaggio che è bianco e non assomiglia al presidente americano Obama che viene assunto per rappresentarlo… premetto so che in molte opere i personaggi storici assumono le forme più diverse anche perché le rappresentazioni dipendono molto da come uno immagina il personaggio, in base alle descrizioni dei contemporanei o degli storici o in piena libertà di pensiero: il Nabunaga di Tetsuo Hara è diversissimo da quello disegnato da Goseki Kojima o da Mitsuteru Yokoyama… tutti e tre credibili/non credibili.
Qui i personaggi sono tutti incredibili: alcuni hanno poteri particolari, altri hanno ruoli lontani dal “carattere” espresso in vita… non capisci cosa li porta a combattere per una o l’altra fazione: si gli “ends” sono stati traditi sulla terra e i “drifters” sono morti senza rimpianti… ma scoperto subito chi è il re nero, è credibile come cattivo? Lo stesso per Giovanna d’Arco o Anastasia Romanov… o Nabunaga che qui, per farsi riconoscere, urla in continuazione di essere il demone del sesto cielo perché qui è buono?
Una delle cose migliori di "Record of Ragnarok" è che poi si inventa una storia per ogni eroe che prende parte alla battaglia… qui se tu non conosci già la storia dei personaggi non hai uno straccio di presentazione…
Morale della favole credo che questo fumetto sia da 6 ½.
Lo dico apertament: ho scelto questo titolo perché un amico mi ha detto che era bellissimo… purtroppo devo dire che, pur non essendo monezza (dal sublime al ridicolo c’è un solo passo), non lo definirei tale.
E’ un opera media che all’inizio mi ha dato un po’ fastidio: riunisci gli eroi del mondo dalle guerre puniche alla seconda guerra mondiale e falli combattere su un altro pianeta per deciderne le sorti.
Mi sono detto che questo poteva essere una specie di Record of Ragnarok in salsa fantasy con elfi, nani, troll, draghi, giganti ecc., ma -sebbene non molto convinto -sono arrivato all’ultimo volume pubblicato.
I disegni si adattano all’opera, ma se Kota Hirano avesse chiesto aiuto a Tetsuo Hara probabilmente il giudizio sarebbe diverso. Il maestro Hara avrebbe infatti vestito di eleganza i personaggi dell’epoca Sengoku o della storia giapponese, dando al tutto una scenografia più poetica. Purtroppo Hara non sa creare buoni segni per le sue opere così come Hirano non riesce a creare disegni che colpiscono il lettore.
Ho detto Hara come avrei potuto dire Ikegami o Miura.
Detto dunque che il lato grafico è da migliorare com’è la sceneggiatura?
Mi ricorda la sit comedy Bruno (veramente trash e veramente brutta) con questo personaggio che è bianco e non assomiglia al presidente americano Obama che viene assunto per rappresentarlo… premetto so che in molte opere i personaggi storici assumono le forme più diverse anche perché le rappresentazioni dipendono molto da come uno immagina il personaggio, in base alle descrizioni dei contemporanei o degli storici o in piena libertà di pensiero: il Nabunaga di Tetsuo Hara è diversissimo da quello disegnato da Goseki Kojima o da Mitsuteru Yokoyama… tutti e tre credibili/non credibili.
Qui i personaggi sono tutti incredibili: alcuni hanno poteri particolari, altri hanno ruoli lontani dal “carattere” espresso in vita… non capisci cosa li porta a combattere per una o l’altra fazione: si gli “ends” sono stati traditi sulla terra e i “drifters” sono morti senza rimpianti… ma scoperto subito chi è il re nero, è credibile come cattivo? Lo stesso per Giovanna d’Arco o Anastasia Romanov… o Nabunaga che qui, per farsi riconoscere, urla in continuazione di essere il demone del sesto cielo perché qui è buono?
Una delle cose migliori di "Record of Ragnarok" è che poi si inventa una storia per ogni eroe che prende parte alla battaglia… qui se tu non conosci già la storia dei personaggi non hai uno straccio di presentazione…
Morale della favole credo che questo fumetto sia da 6 ½.
Il manga è tuttora in corso, pertanto la mia è una recensione limitata ai primi cinque volumi pubblicati finora dalla J-POP.
È ambientato in un mondo parallelo popolato da umani, semiumani (elfi, nani, hobbit, ...) e mostri (draghi, orchi, goblin, ...) in una precaria situazione sociopolitica. Il regno di Orte, governato dagli umani, sin dalla sua fondazione ha progressivamente conquistato e schiavizzato i popoli confinanti e continuando le guerre di espansione si ritrova a combattere su più fronti in condizioni sempre più avverse.
In questo precario contesto, come in una partita a scacchi, due misteriose entità, Murasaki e Easy, inviano i "drifters" e gli "ends". In entrambi i casi si tratta di importanti personaggi storici provenienti dalle più disparate epoche e continenti, che trovandosi in punto di morte vengono catapultati in questo mondo parallelo per cambiarne la storia.
Da un lato troviamo gli Ends o rifiuti, grandi uomini e donne della loro epoca che, traditi dalle stesse persone per le quali avevano combattuto, sono pervasi da odio e desiderio di vendetta e si schierano con il Re nero. Lo scopo di questo "messia" in grado di guarire qualsiasi ferita e di moltiplicare i pani e i pesci (le allusioni alla sua misteriosa identità non sono poi così velate) è quello di epurare il pianeta dalla razza umana, indegna di ereditare questa terra. Il pianeta sarà popolato da una società di soli mostri bloccati in un eterno medioevo. Infatti, l'assenza di progresso e avanzamento tecnologico garantirà pace, armonia evitando l'abuso delle risorse del pianeta, l'inquinamento e il rischio di autoestinguersi (critica non troppo velata alla società moderna).
Ad opporsi al suo piano troviamo i Drifters, personalità come Oda Nobunaga, Scipione l'Africano, Annibale Barca che, trascinati dal carisma e dall'irruenza del giovane condottiero Toyohisa Shimatsu e radunati dai maghi dell'Oct System, iniziano l'opera di unificazione delle razze di umani e semiumani per opporsi ai piani del re nero.
La storia è molto avvincente e i personaggi di entrambe le fazioni sono caratterizzati magistralmente. Conoscenze storiche più approfondite permetterebbero di apprezzare maggiormente i dettagli comportamentali e le allusioni alla loro vita, comunque ben supportati dalle note a fine volume. Nonostante la "gravità" delle vicende, Kohta Hirano è riuscito a trovare un perfetto equilibrio tra tragicità e comicità grazie all'eterogeneità e forte personalità dei suoi personaggi.
Grafica, disegni ed edizione molto belli, l'unica critica che mi sento di muovere alla J-POP è l'eccessiva vicinanza di alcune vignette alla rilegatura che nasconde le ultime lettere.
Per il resto si è rivelato una piacevolissima sorpresa e non vedo l'ora di leggere il seguito.
È ambientato in un mondo parallelo popolato da umani, semiumani (elfi, nani, hobbit, ...) e mostri (draghi, orchi, goblin, ...) in una precaria situazione sociopolitica. Il regno di Orte, governato dagli umani, sin dalla sua fondazione ha progressivamente conquistato e schiavizzato i popoli confinanti e continuando le guerre di espansione si ritrova a combattere su più fronti in condizioni sempre più avverse.
In questo precario contesto, come in una partita a scacchi, due misteriose entità, Murasaki e Easy, inviano i "drifters" e gli "ends". In entrambi i casi si tratta di importanti personaggi storici provenienti dalle più disparate epoche e continenti, che trovandosi in punto di morte vengono catapultati in questo mondo parallelo per cambiarne la storia.
Da un lato troviamo gli Ends o rifiuti, grandi uomini e donne della loro epoca che, traditi dalle stesse persone per le quali avevano combattuto, sono pervasi da odio e desiderio di vendetta e si schierano con il Re nero. Lo scopo di questo "messia" in grado di guarire qualsiasi ferita e di moltiplicare i pani e i pesci (le allusioni alla sua misteriosa identità non sono poi così velate) è quello di epurare il pianeta dalla razza umana, indegna di ereditare questa terra. Il pianeta sarà popolato da una società di soli mostri bloccati in un eterno medioevo. Infatti, l'assenza di progresso e avanzamento tecnologico garantirà pace, armonia evitando l'abuso delle risorse del pianeta, l'inquinamento e il rischio di autoestinguersi (critica non troppo velata alla società moderna).
Ad opporsi al suo piano troviamo i Drifters, personalità come Oda Nobunaga, Scipione l'Africano, Annibale Barca che, trascinati dal carisma e dall'irruenza del giovane condottiero Toyohisa Shimatsu e radunati dai maghi dell'Oct System, iniziano l'opera di unificazione delle razze di umani e semiumani per opporsi ai piani del re nero.
La storia è molto avvincente e i personaggi di entrambe le fazioni sono caratterizzati magistralmente. Conoscenze storiche più approfondite permetterebbero di apprezzare maggiormente i dettagli comportamentali e le allusioni alla loro vita, comunque ben supportati dalle note a fine volume. Nonostante la "gravità" delle vicende, Kohta Hirano è riuscito a trovare un perfetto equilibrio tra tragicità e comicità grazie all'eterogeneità e forte personalità dei suoi personaggi.
Grafica, disegni ed edizione molto belli, l'unica critica che mi sento di muovere alla J-POP è l'eccessiva vicinanza di alcune vignette alla rilegatura che nasconde le ultime lettere.
Per il resto si è rivelato una piacevolissima sorpresa e non vedo l'ora di leggere il seguito.
Attualmente in Italia sono stati pubblicati da J-POP solo due volumi, il terzo è ancora inedito. Ho visto molti voti bassi per questa opera, tutt'ora in corso, che a mio parer non merita.
Kohta Hirano, autore del noto Hellsing, è sempre stato un mangaka a cui piace osare e a mio parere anche stavolta, come nella sua pecendente opera, ha fatto centro.
"Drifters" è un fantasy molto particolare dove i protagonisti, non sono cavalieri inventati, ma bensì personaggi storici realmente esistiti di tutto il mondo (o quasi) partendo da personaggi dell'antica Roma sino ad arrivare alla Seconda Guerrra Mondiale.
La trama si svolge in un mondo fantastico con elfi, draghi, orchi e altre creature tipiche di un fantasy che si rispetti e il nostro protagonista si trova in mezzo ad una guerra tra i cosidetti "Drifters" (guerreri senza rimpianti e in pace con il mondo) di cui lui ne fa, a sua insaputa, parte e i cosidetti "Ends" (guerrieri che hanno dei rimpianti e che odiano il mondo) . Dopo aver conosciuto i suoi compagni di viaggio (tutti appartenenti alla storia giapponese), si imbatterà in questo strambo mondo per raggiungere questi "Ends" e sconfiggerli.
Ammetto che i primi tre capitoli del primo volume sono un pochino confusi, ma già dal quarto capitolo tutto inizia a combaciare ed è qui che inizia la vera avventura.
Tutti i personaggi non sono stati ancora svelati, ma ammetto che qualcuno ha già iniziato ad affascianarmi... come Nobunaga, un antico capo di una famiglia di samurai, che inizialmente sembra un burlone (anche un po' pervertito) ma che poi con lo svolgimento della storia (sopratutto a partire del secondo volume) viene svelato un lato tenebroso. Altro personaggio che mi ha particolarmente colpito è il "Re Nero" personaggio molto misterioso di cui non si vede il volto e ricorda un pò la figura del Tristo Mietitore.
I disegni di Hirano sono molto particolari e iper dettagliati ma piacevoli.
L'edizione JPOP (almeno per questi due volumi) è del costo di 6 euro ma considerando il fatto che la qualità della carta è ottima, ogni volume contiene più di 200 pagine e nel primo volume ci sono pure delle tavole a colori e senza contare il fatto che Hirano è molto lento...questi 6 euro sono abbastanza abbordabili.
Non si possono dare ancora troppi giudizi e non posso dare ancora un giudizio finale sull'opera ma posso sicuramente dire che anche stavolta Hirano non mi ha deluso con questo fantasy "atipico" e ne consiglio la lettura per chi vuole qualcosa di diverso e particolare!
Kohta Hirano, autore del noto Hellsing, è sempre stato un mangaka a cui piace osare e a mio parere anche stavolta, come nella sua pecendente opera, ha fatto centro.
"Drifters" è un fantasy molto particolare dove i protagonisti, non sono cavalieri inventati, ma bensì personaggi storici realmente esistiti di tutto il mondo (o quasi) partendo da personaggi dell'antica Roma sino ad arrivare alla Seconda Guerrra Mondiale.
La trama si svolge in un mondo fantastico con elfi, draghi, orchi e altre creature tipiche di un fantasy che si rispetti e il nostro protagonista si trova in mezzo ad una guerra tra i cosidetti "Drifters" (guerreri senza rimpianti e in pace con il mondo) di cui lui ne fa, a sua insaputa, parte e i cosidetti "Ends" (guerrieri che hanno dei rimpianti e che odiano il mondo) . Dopo aver conosciuto i suoi compagni di viaggio (tutti appartenenti alla storia giapponese), si imbatterà in questo strambo mondo per raggiungere questi "Ends" e sconfiggerli.
Ammetto che i primi tre capitoli del primo volume sono un pochino confusi, ma già dal quarto capitolo tutto inizia a combaciare ed è qui che inizia la vera avventura.
Tutti i personaggi non sono stati ancora svelati, ma ammetto che qualcuno ha già iniziato ad affascianarmi... come Nobunaga, un antico capo di una famiglia di samurai, che inizialmente sembra un burlone (anche un po' pervertito) ma che poi con lo svolgimento della storia (sopratutto a partire del secondo volume) viene svelato un lato tenebroso. Altro personaggio che mi ha particolarmente colpito è il "Re Nero" personaggio molto misterioso di cui non si vede il volto e ricorda un pò la figura del Tristo Mietitore.
I disegni di Hirano sono molto particolari e iper dettagliati ma piacevoli.
L'edizione JPOP (almeno per questi due volumi) è del costo di 6 euro ma considerando il fatto che la qualità della carta è ottima, ogni volume contiene più di 200 pagine e nel primo volume ci sono pure delle tavole a colori e senza contare il fatto che Hirano è molto lento...questi 6 euro sono abbastanza abbordabili.
Non si possono dare ancora troppi giudizi e non posso dare ancora un giudizio finale sull'opera ma posso sicuramente dire che anche stavolta Hirano non mi ha deluso con questo fantasy "atipico" e ne consiglio la lettura per chi vuole qualcosa di diverso e particolare!
I commenti di molti utenti non fanno onore a questo manga. Serie di Kohta Hirano disegnata subito dopo la conclusione di Hellsing.
Questa volta i protagonisti sono personaggi storici di epoche diverse che si scontreranno in un mondo completamente in stile fantasy, evocati da due figuri, Murasaki e Easy, che rispettivamente inviano i Drifters e gli Ends.
Con grande carisma ritroviamo il tagliateste Toyohisa e un titanico Nobunaga Oda, pronto a portare gli ideali del Tenka Fubu in questo paese straniero popolato da elfi e altre strane creature.
I disegni e i combattimenti sono fenomenali e sempre con una coreografia a volte complessa, ma sempre magistrale.
Hirano sa cosa sta disegnando e sa come accattivarsi il lettore. Purtroppo il fatto che i tre protagonisti siano parte della storia giapponese (e quindi le loro gesta siano a noi italiani quasi sconosciute) rende difficile l'approccio a un gaijin.
Consigliato ai veri amanti dei manga action!
Questa volta i protagonisti sono personaggi storici di epoche diverse che si scontreranno in un mondo completamente in stile fantasy, evocati da due figuri, Murasaki e Easy, che rispettivamente inviano i Drifters e gli Ends.
Con grande carisma ritroviamo il tagliateste Toyohisa e un titanico Nobunaga Oda, pronto a portare gli ideali del Tenka Fubu in questo paese straniero popolato da elfi e altre strane creature.
I disegni e i combattimenti sono fenomenali e sempre con una coreografia a volte complessa, ma sempre magistrale.
Hirano sa cosa sta disegnando e sa come accattivarsi il lettore. Purtroppo il fatto che i tre protagonisti siano parte della storia giapponese (e quindi le loro gesta siano a noi italiani quasi sconosciute) rende difficile l'approccio a un gaijin.
Consigliato ai veri amanti dei manga action!
C'è molta carne al fuoco e forse poco spazio per farla cuocere bene ma tutto sommato è un buon fumetto per gli amanti di azione.
Il suo più grande neo è che conta solo 2 volumi, decisamente troppo poco per una storia che potrebbe diventare epica, se raccontata con intelligenza ed esperienza...Che forse è quello che manca a questo autore...
L'idea è comunque buona, spero che qualche altro mangaka con più esperienza di Hirano ne prenda spunto per una propria serie.
Gli darei 7 ma la l'idea di fondo mi piace molto quindi per me è 8.
Il suo più grande neo è che conta solo 2 volumi, decisamente troppo poco per una storia che potrebbe diventare epica, se raccontata con intelligenza ed esperienza...Che forse è quello che manca a questo autore...
L'idea è comunque buona, spero che qualche altro mangaka con più esperienza di Hirano ne prenda spunto per una propria serie.
Gli darei 7 ma la l'idea di fondo mi piace molto quindi per me è 8.
Drifters è un Seinen manga scritto da Kouta Hirano, famoso per Hellsing, e portato in Italia dalla J-Pop al costo di 6 Euro.
Onestamente mi aspettavo molto di più da questa opera, da come era presentato sembrava molto bello ma dopo aver letto il primo volume sono rimasto piuttosto deluso, la storia è alquanto banale e noiosa e i personaggi presentati sono poco interessanti e già visti in decine di altri manga.
La storia si svolge nell'epoca Sengoku (era da tanto che non vedevo utilizzata questa ambientazione) e si incentra su Shimazu Toyohisa, un giovane samurai che dopo essere rimasto gravemente ferito in una battaglia si ritrova misteriosamente in un lungo corridoio bianco, al termine del quale trova un uomo seduto su una scrivania che lo trasporta in un mondo parallelo abitato da elfi e animali mitologici.
Qui incontrerà Nobunaga Oda e Nasu no Yoichi con i quali comincerà il suo viaggio in questo strano mondo.
Onestamente se inizialmente le premesse sono interessanti alla fine il tutto si riduce in un pretesto per mozzare teste e tirare qualche frase ad effetto senza andare avanti con la trama.
I personaggi non ti lasciano nulla, sono poco caratterizzati e scialbi. Inoltre ci ritroviamo con personaggi utilizzati migliaia di volte ma questa volta utilizzati nel modo peggiore.
L'edizione penso sia la cosa migliore, come del resto sempre le edizioni della J-Pop.
Per concludere è un opera molto sciatta e si può lasciare tranquillamente sullo scaffale.
Onestamente mi aspettavo molto di più da questa opera, da come era presentato sembrava molto bello ma dopo aver letto il primo volume sono rimasto piuttosto deluso, la storia è alquanto banale e noiosa e i personaggi presentati sono poco interessanti e già visti in decine di altri manga.
La storia si svolge nell'epoca Sengoku (era da tanto che non vedevo utilizzata questa ambientazione) e si incentra su Shimazu Toyohisa, un giovane samurai che dopo essere rimasto gravemente ferito in una battaglia si ritrova misteriosamente in un lungo corridoio bianco, al termine del quale trova un uomo seduto su una scrivania che lo trasporta in un mondo parallelo abitato da elfi e animali mitologici.
Qui incontrerà Nobunaga Oda e Nasu no Yoichi con i quali comincerà il suo viaggio in questo strano mondo.
Onestamente se inizialmente le premesse sono interessanti alla fine il tutto si riduce in un pretesto per mozzare teste e tirare qualche frase ad effetto senza andare avanti con la trama.
I personaggi non ti lasciano nulla, sono poco caratterizzati e scialbi. Inoltre ci ritroviamo con personaggi utilizzati migliaia di volte ma questa volta utilizzati nel modo peggiore.
L'edizione penso sia la cosa migliore, come del resto sempre le edizioni della J-Pop.
Per concludere è un opera molto sciatta e si può lasciare tranquillamente sullo scaffale.
"Drifters" è un manga, edito in Italia dalla J-POP, che porta la firma di Kouta Hirano, autore noto per la sua famosa opera "Hellsing". È un manga seinen, sul genere fantascientifico e di pura azione. Con molta tristezza in cuore devo però annunciare che non è assolutamente all'altezza del nome dell'autore, che ci propone un'opera assai banale e misera in confronto alla precedente e non solo.
La trama è semplice e lineare, con una scarsa vena di originalità.
Il tutto è ambientato nella tanto sfruttata era Sengoku, ovvero tra la seconda metà del quindicesimo secolo e l'inizio del diciassettesimo; epoca molto violenta costituita dalla nascita di piccoli feudi che creavano disagi politici, creando di conseguenza molte guerre. Il giovane samurai Shimazu Toyohisa, in una di queste battaglie, viene ferito gravemente; quindi è costretto a ritirarsi. Allontanandosi dal campo di battaglia si ritroverà misteriosamente in una sottospecie di mondo parallelo: è così che inizieranno le avventure del nostro protagonista, colme di azione e pura violenza nonsense.
Premetto che sono un grande fan della precedente e ben più nota serie di Kouta Hirano, ovvero "Hellsing". Questa non è minimamente all'altezza di colei che l'ha preceduta con tanto successo. La trama è banale e priva di originalità: sicuramente già vista e poco entusiasmante. Il tutto si riduce a puri combattimenti insensati ricchi di sangue e violenza, perdendo la trama di fondo. Devo dire di avere disprezzato totalmente questa nuova opera, che si dimostra poco meritevole: una delle peggiori che abbia mai letto. I disegni sono poco puliti e assai grezzi; non mi si addicono per niente. Nel complesso una delusione totale: sconsigliato vivamente a tutti, compresi i fan di "Hellsing".
La trama è semplice e lineare, con una scarsa vena di originalità.
Il tutto è ambientato nella tanto sfruttata era Sengoku, ovvero tra la seconda metà del quindicesimo secolo e l'inizio del diciassettesimo; epoca molto violenta costituita dalla nascita di piccoli feudi che creavano disagi politici, creando di conseguenza molte guerre. Il giovane samurai Shimazu Toyohisa, in una di queste battaglie, viene ferito gravemente; quindi è costretto a ritirarsi. Allontanandosi dal campo di battaglia si ritroverà misteriosamente in una sottospecie di mondo parallelo: è così che inizieranno le avventure del nostro protagonista, colme di azione e pura violenza nonsense.
Premetto che sono un grande fan della precedente e ben più nota serie di Kouta Hirano, ovvero "Hellsing". Questa non è minimamente all'altezza di colei che l'ha preceduta con tanto successo. La trama è banale e priva di originalità: sicuramente già vista e poco entusiasmante. Il tutto si riduce a puri combattimenti insensati ricchi di sangue e violenza, perdendo la trama di fondo. Devo dire di avere disprezzato totalmente questa nuova opera, che si dimostra poco meritevole: una delle peggiori che abbia mai letto. I disegni sono poco puliti e assai grezzi; non mi si addicono per niente. Nel complesso una delusione totale: sconsigliato vivamente a tutti, compresi i fan di "Hellsing".
Troppo brutto per essere vero, raramente ho visto un manga partire in modo cosi banale, Kouta Hirano ha toppato alla grande. Onestamente ho letto pochissimi capitoli, 6 o 7 se non sbaglio, ma erano di una noia mostruosa, anche peggio dei primi capitoli di Tutor Hitman Reborn, che almeno avevano un po' di situazioni divertenti dalla loro. Insomma non c'era nessuno stimolo nel continuare a leggerlo.
La trama è decisamente brutta, ed onestamente mi ha suscitato un interesse pari a 0. Senza alcuna giustificazione apparente una serie di guerrieri viene teletrasportato (?) in un nuovo mondo. La trama in effetti sembra uscita dalla mente di un bambino di 5 anni, che conduce la sua esistenza con pane e gormiti. I personaggi mi son subito sembrati piatti e poco carismatici. Il disegno è buono e particolare, come da tradizione Hirano, ma nulla di eccezionale.
In una parola pessimo.
La trama è decisamente brutta, ed onestamente mi ha suscitato un interesse pari a 0. Senza alcuna giustificazione apparente una serie di guerrieri viene teletrasportato (?) in un nuovo mondo. La trama in effetti sembra uscita dalla mente di un bambino di 5 anni, che conduce la sua esistenza con pane e gormiti. I personaggi mi son subito sembrati piatti e poco carismatici. Il disegno è buono e particolare, come da tradizione Hirano, ma nulla di eccezionale.
In una parola pessimo.
Che dire, questo manga mi sembra un'immensa cavolata. Già Hellsing, a mio parere, non vantava né originalità né un buon cast; persino il tanto vantato Alucard mi è sempre sembrato totalmente privo di spessore e, soprattutto, incredibilmente antipatico. Ciononostante, Drifters mi è parso ancora peggiore. Di seguito lo analizzerò un po' più nel dettaglio.
Toyohisa Shimazu, del Clan Shimazu, è un samurai dell'epoca Sengoku che, dopo essere scampato per miracolo (anche se incredibilmente ferito) ad una durissima battaglia contro un clan nemico, si ritrova in un corridoio bianco le cui pareti presentano, ad intervalli regolari, un'infinità di porte. In questo luogo si trova davanti ad un bizzarro uomo seduto ad una scrivania che, scrivendo su di un foglio il nome del samurai, fa in modo che una forza invisibile lo trascini attraverso uno dei molti ingressi che si aprono dalle pareti. Risvegliandosi dall'altra, Toyohisa si troverà in un misterioso mondo di abitato da elfi, nani, orchi ed altre creature mitologiche. Qui, dopo essere stato salvato da due ragazzi elfi, farà conoscenza con (rullo di tamburi) Nobunaga Oda, ritenuto morto da quasi vent'anni. Nobunaga, anch'egli ignaro del motivo per cui si trovano in quel mondo, dimora in un castello diroccato insieme a Nasu no Yoichi, altro personaggio storico giapponese vissuto addirittura 500 anni prima...
Se ad una prima impressione mi sembrava che la trama potesse risultare interessante, dopo aver letto i capitoli che sono riuscito a procurarmi (i primi 14, precisamente) mi sono ricreduto. Mi è infatti parso che, oltre a svilupparsi in modo abbastanza insulso, essa non fosse altro che un banale pretesto per portare il protagonista a mozzare arti e teste e fare gag (per altro poco divertenti) che trasformano lui e Nobunaga in una specie di duo comico malriuscito.
Lo stile di disegno è pressoché lo stesso degli ultimi volumi di Hellsing, uno stile che, pur essendo migliore di quello dei volumi precedenti, non mi entusiasma particolarmente. Devo tuttavia ammettere che adoro le vignette in cui Hirano oscura quasi interamente un personaggio, rendendo visibile solamente il suo sguardo omicida.
Parlando dei personaggi, infine, il mio commento si trova ad essere diviso in due. Se da una parte ho apprezzato molto il character design, specialmente quello del protagonista e dell'uomo nel corridoio, dal punto di vista della caratterizzazione mi sono sembrati tutti quanti scialbi; per dirla in breve, sembra che le uniche cose che sappiano fare siano massacrare (mostrandoci così il talento del sensei Hirano per le scene splatter), litigare e, come già ho detto in precedenza, esibirsi in siparietti comici.
Per concludere, questo manga mi ha decisamente deluso: mi ero aspettato qualcosa di livello più alto rispetto ad Hellsing, ma evidentemente mi ero sbagliato in pieno.
Toyohisa Shimazu, del Clan Shimazu, è un samurai dell'epoca Sengoku che, dopo essere scampato per miracolo (anche se incredibilmente ferito) ad una durissima battaglia contro un clan nemico, si ritrova in un corridoio bianco le cui pareti presentano, ad intervalli regolari, un'infinità di porte. In questo luogo si trova davanti ad un bizzarro uomo seduto ad una scrivania che, scrivendo su di un foglio il nome del samurai, fa in modo che una forza invisibile lo trascini attraverso uno dei molti ingressi che si aprono dalle pareti. Risvegliandosi dall'altra, Toyohisa si troverà in un misterioso mondo di abitato da elfi, nani, orchi ed altre creature mitologiche. Qui, dopo essere stato salvato da due ragazzi elfi, farà conoscenza con (rullo di tamburi) Nobunaga Oda, ritenuto morto da quasi vent'anni. Nobunaga, anch'egli ignaro del motivo per cui si trovano in quel mondo, dimora in un castello diroccato insieme a Nasu no Yoichi, altro personaggio storico giapponese vissuto addirittura 500 anni prima...
Se ad una prima impressione mi sembrava che la trama potesse risultare interessante, dopo aver letto i capitoli che sono riuscito a procurarmi (i primi 14, precisamente) mi sono ricreduto. Mi è infatti parso che, oltre a svilupparsi in modo abbastanza insulso, essa non fosse altro che un banale pretesto per portare il protagonista a mozzare arti e teste e fare gag (per altro poco divertenti) che trasformano lui e Nobunaga in una specie di duo comico malriuscito.
Lo stile di disegno è pressoché lo stesso degli ultimi volumi di Hellsing, uno stile che, pur essendo migliore di quello dei volumi precedenti, non mi entusiasma particolarmente. Devo tuttavia ammettere che adoro le vignette in cui Hirano oscura quasi interamente un personaggio, rendendo visibile solamente il suo sguardo omicida.
Parlando dei personaggi, infine, il mio commento si trova ad essere diviso in due. Se da una parte ho apprezzato molto il character design, specialmente quello del protagonista e dell'uomo nel corridoio, dal punto di vista della caratterizzazione mi sono sembrati tutti quanti scialbi; per dirla in breve, sembra che le uniche cose che sappiano fare siano massacrare (mostrandoci così il talento del sensei Hirano per le scene splatter), litigare e, come già ho detto in precedenza, esibirsi in siparietti comici.
Per concludere, questo manga mi ha decisamente deluso: mi ero aspettato qualcosa di livello più alto rispetto ad Hellsing, ma evidentemente mi ero sbagliato in pieno.