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Constance91

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Il soggetto della trama è accattivante: un matrimonio forzato, lui freddo e totalmente preso dal suo lavoro, lei di carattere deciso e forte e da sempre restia alla convivenza con un uomo.
L'inizio di questo manga è un po' questo: una commedia romantica che litigio dopo litigio si trasforma in una storia d'amore, banale? Non tanto.
La Enjouji inserisce fin da subito una sottotrama indispensabile alla continuità del manga: il lavoro di Hokuto e il suo ruolo all'interno della famiglia Mamiya. Il suo passato, lo strano incidente della madre, il rapporto d'odio con il padre, vengono via via svelati dall'autrice che riesce dunque a dar corpo al nascente amore tra i due sposini non solo grazie ad avvenimenti sentimentali scontati.
Ho apprezzato particolarmente i capitoli centrali di Hapi Mari, a mio avviso quelli che bilanciano al meglio l'aspetto romantico e quello drammatico/giallo. Sul finale perde qualcosa in termini di scorrevolezza e freschezza in quanto la lotta al potere nella casata Mamiya rischia di schiacciare la personalità dei personaggi e di renderli poco credibili.
Ma il risultato complessivo di questo josei è decisamente ottimo, grazie anche ai disegni che assumono uno stile sempre più intrigante e passionale.
Voglio dare un bel voto perché difficilmente un manga con premesse un po' scontate riesce a intrecciare bene amore, commedia, dramma e segreti.


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Ransie Carter

Volumi letti: 10/10 --- Voto 6
"Hapi Mari" è un manga di Maki Enjouji, autrice che ha sfornato negli ultimi anni parecchie storie, alcune davvero molto carine. Hapi Mari ci narra le vicende della giovane Chiwa, una segretaria che cerca di tirare avanti come meglio può, lavorando in ufficio di giorno, e facendo una sorta di ragazza immagine-escort, la sera. Tutto cambia nel momento in cui Mamiya Hokuto, il suo capo, la convoca, e in seguito le chiede di sposarlo. L'uomo all'apparenza freddo e antipatico, si rivelerà poi essere davvero affezionato alla ragazza, e fra i due nascerà una storia d'amore che seguiremo per ben dieci volumi.

All'inizio la storia mi aveva presa parecchio, i disegni sono davvero impeccabili, apprezzo molto lo stile di disegno della Enjouji, E i due protagonisti sono caratterizzati piuttosto bene, tuttavia la trama è stata dilungata ben oltre la mia sopportazione. A lungo andare le vicende si fanno ripetitive, noiose e scontate. Clichè a non finire e situazioni al limite del ridicolo.
È un peccato perché la storia era partita davvero molto bene. Le storie sui matrimoni combinati e simili, le ho sempre trovate interessanti, ma questa è stata una vera delusione. Un autore deva anche capire quando è giunto il momento di porre la parola "Fine" a un proprio lavoro. Il fatto di dover allungare il brodo in maniera così sciapa, già dimostrava il fatto che la storia non riusciva più ad andare avanti.

Personalmente ho preferito di gran lunga titoli più semplici come ad esempio "Tsuiteru Kanojo", o anche le one-shot, dato che, nonostante tutto, sono state in grado di intrattenermi. Arrivati a metà lettura di Hapi Mari, non vedevo già l'ora di arrivare alla fine. Si salva dall'insufficienza solo per i disegni e i primi tre volumi, per il resto, vale la pena continuarlo solo se si vuole vedere a tutti i costi come andrà a finire... ma è già chiaro: il finale è molto scontato.


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Pannero

Volumi letti: 5/10 --- Voto 5
"Hapi Mari" è un josei (manga per donne adulte) che parla di Chiwa, costretta per i debiti che il padre ha contratto, a fare l'intrattenitrice in un locale per uomini di sera (pur essendo vergine e non avendo mai avuto un fidanzato vero e proprio) e lavorare in azienda il giorno. All'improvviso Chiwa viene convocata dal dirigente della sua azienda, Mamiya Hokuto, che le chiederà di sposarlo e in cambio salderà i debiti di suo padre.
Chiwa è costretta dalle circostanze ad accettare, ma riuscirà a tenere in piedi questo matrimonio traballante?

Dopo un inizio confuso e scialbo, "Hapi Mari" non fa che appiattirsi ulteriormente con il passare dei volumi, propinando tutti i cliché tipici di questo tipo di josei uno dopo l'altro: la protagonista trentenne eppure vergine, ingenua, lagnosa, piena di insicurezze eppure nobile d'animo e pronta a farsi da parte per gli altri, e tutte le solite sviolinate; lui, Hokuto, bello e impossibile, all'apparenza crudele e freddo ma misteriosamente attratto proprio dalla mediocrità della protagonista, e che si lascia annoiare e martoriare dalle insicurezze e dalle fissazioni della nuova moglie. Il cliché del cliché.
Il manga si trascina avanti faticosamente, arrancando sempre più come varietà di situazioni e continuando a riproporre le stesse scene e gli stessi dubbi.

Per quanto riguarda i disegni, sono interessanti e Hokuto è un bishounen con tutte le carte in regola, ma questo ovviamente non basta per risollevare la piattezza e la noia mortale della storia, che ha ben poco da offrire.
Intendiamoci, molti manga partono da premesse banali o già sfruttare, ma riescono comunque a risultare freschi e piacevoli, se hanno qualche spunto nuovo da aggiungere: questo invece non è il caso.

"Hapi Mari" è uno dei josei più noiosi che abbia mai letto (come tematiche e tempi ricorda abbastanza "Midnight Secretary"), ed è una vera sofferenza, visto che in giro ce ne sono, a mio avviso, di molto più meritevoli, come ad esempio "Kuragehime" o gli altri manga della Higashimura, oppure "Tokyo Alice" di Toriko Chiya.


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skunk

Volumi letti: 10/10 --- Voto 5
"Hapi Mari" è un manga piuttosto semplice, lineare, direi anche piacevole (almeno inizialmente), anche se basato sui soliti stereotipi tipici del genere. Lei, non troppo brillante, non troppo bella ma molto servile, accondiscendente, piena di comprensione e amore verso tutti e tutto, senza pregiudizi e ovviamente a 23 anni vergine; Lui ricco, seducente, playboy, egoista con un passato triste e malinconico e con il solito padre risoluto che lo spingeva malamente a dare il massimo. Insomma la coppia colma di cliché dovrà sposarsi per aiutare lei piena di debiti a causa del padre (che ovviamente lei ama profondamente) e lui in quanto impostogli dal nonno per un motivo che non sta né in cielo né in terra. Praticamente la fiera dei cliché.
A parte quindi i soliti stereotipi la trama, almeno inizialmente, era interessante, in quanto nessuno dei due sembrava essere interessato all'altro ma anzi entrambi sembravano ben proiettati alle loro motivazioni egoistiche. L'incontro iniziale, inoltre, mi è piaciuto e mi aveva appassionata alla lettura. Purtroppo però la trama oltre ad essere colma dei soliti cliché ad un certo punto ha iniziato a svilupparsi in modo direi poco creativo e veramente poco avvincente.
Vi è un susseguirsi di eventi al limite del paradossale tra stalker, ex fidanzati, rapinatori e ingaggiatori di killer professionisti. Ex fidanzati che tra l'altro vengono presentati a caso nella trama giusto per ricalcare costantemente sulla "gelosia" di uno verso l'altro. Poi situazioni familiari al limite dell'assurdo tra lei che le fa passare tutte a suo padre e una madre viva e vegeta ma inesistente in tutta la storia, e ovviamente a questa cosa non si dà il minimo peso.
La cosa che mi ha portato a leggere tutto il manga fino alla fine sono stati principalmente i disegni, linee pulite e semplici. Purtroppo però devo ammettere che due personaggi chiave li ho confusi più volte, in quanto la differenziazione era giusto la punta dei capelli….
Concludendo: "Hapi Mari" è stato un po' un aborto, con delle belle idee iniziali, anche se stereotipate, ma portate all'eccesso con situazioni al limite del paradossale. Sarebbe stato meglio se l'autrice avesse concluso un po' prima eliminando un po' di eventi e magari mettendo in rilievo situazioni più importanti.


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riko akasaka

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Ho un debole per le commedie sentimentali e "Happy Marriage!?", manga ambientato nel "mondo degli adulti", aveva tutte le carte in regola per piacermi. La storia parla di Chiwa e Hokuto che si ritrovano sposi senza neanche conoscersi, il matrimonio salverà lei dalle difficoltà economiche e servirà alla carriera di lui. Le vicende di questi due sposini si leggono con piacere: la difficoltà di convivere con uno sconosciuto e gli screzi nati dalle divergenze d'opinione vengono narrati con leggerezza, mentre i due protagonisti che tra mille litigi iniziano a conoscersi prima, apprezzarsi ed amarsi poi, si conquistano sin dall'inizio le simpatie del lettore. Se "Happy Marriage!?" si fosse accontentato di essere una frizzante commedia il mio voto sarebbe stato di sicuro più alto, purtroppo ad un certo punto la trama vira sul passato di Hokuto e sugli intrighi di potere all'interno della sua famiglia. Le macchinazioni ai danni di Hokuto sembrano a dir poco esagerate oltre che insensate e rovinano l'atmosfera dell'opera, poi a mio parere il momento della verità sui "terribili segreti" di famiglia si risolve in qualcosa di troppo semplicistico e assurdo per poterlo apprezzare. "Happy Marriage!?" per me è un'occasione mancata, perché per i miei gusti avrebbe dovuto rimanere una semplice commedia slice of life, resta comunque un'opera che ho apprezzato tanto e che consiglio, questo è il tipo di josei che sono contenta di vedere in Italia.


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Illidan

Volumi letti: 8/10 --- Voto 7
Avrei tanto, tanto voluto dare un 8 a quest'opera: purtroppo, la mangaka si è inventata cose che non stanno né in cielo né in terra, e un'autrice di josei non si può permettere di inventarsi le cose, dato che un manga che ha pretese di realismo non può deformare la realtà delle cose. Non è possibile che un matrimonio si possa fare e disfare con quattro parole, che un divorzio si possa realizzare senza che una delle due parti ne sappia alcunché, e soprattutto non è pensabile che una ex-escort sia ancora così inesperta e timida in fatto di uomini. Ergo, mi dispiace, ma per quanto sia bella la storia (anche se non originalissima) purtroppo non arriva all'otto con le sue sole forze.

Ma passiamo all'analisi della storia stessa. Chiwa, donna in carriera con molti problemi economici che si barcamena per giungere alla fine del mese, si ritrova costretta ad un matrimonio che potremmo definire di convenienza, anche se in realtà non è stata proprio una sua scelta. Mi piace la storia di Hokuto, mi piace il modo in cui la mangaka ha dato un'identità al ragazzo, mi piace il fatto che non sia uno di quei protagonisti cacasotto che non hanno il coraggio di alzare un dito su una donna neanche per farle una carezza e mi piace il modo in cui si pone nei confronti della realtà dei fatti. Un uomo di vita, lo potremmo definire, anche se, in fondo, si rivelerà essere un romanticone. E così passa la prima parte della serie, fra i dubbi e le ansie dei due protagonisti, fino a che non arriva la tanto attesa svolta e.... ah, non ho intenzione di fare spoiler. Diciamo solo che c'è un evidente spaccatura fra quelle che potremmo considerare la prima e la seconda parte della storia, e che la seconda è animata da uno spirito molto diverso dalla precedente. Comunque, a farla da padrona è la risolutezza del protagonista maschile; in questo contesto, Chiwa sembra solo una che cerca di stare al passo con le azioni del marito, anche se, impercettibilmente, con le piccole cose, riuscirà a convincerlo a stringere un patto con il diavolo: successo, oppure fallimento. In poche parole, Chiwa gli sconvolgerà la vita.

Il personaggio di Chiwa l'ho trovato eccessivamente "stereotipato", canonizzato ai tipici profili delle protagoniste dei manga, e ricalca in maniera inquietante le tracce di un personaggio venuto molto prima di lei, tale Sumi Kitamura di Hadashi de Bara wo Fume. Anche lei era stata costretta ad un matrimonio che non aveva desiderato, e anche lei si è data da fare per convincere il marito dell'importanza che aveva: ma Hadashi de Bara wo Fume era ambientato nel periodo della Restaurazione Meiji, mentre Hapi Mari è roba dei giorni nostri. In fin dei conti, tuttavia, questa è una delle poche cose che differenziano i due manga, perché chi ha letto l'intera serie di Stepping on Roses (inedito in Italia, ma basta digitare il nome su google e appariranno centinaia di link per le scan in inglese) non può fare a meno di notare come Takanishi Chiwa sia in larga misura una carta carbone di Kitamura Sumi.

Inutile descrivere gli altri personaggi di Hapi Mari, dato che non hanno un'introspezione né capitoli a loro dedicati, ma si attengono ai canoni del personaggio manga medio. Interessanti solo la segretaria con il suo piccolo segreto in stile Madonna/Barbara D'Urso, e il vecchietto che tutto sembra meno che un presidente di un'azienda prestigiosa, e che io ritengo sotto sotto si diverta da morire a vedere i suoi discendenti che lo leccano da tutte le parti.

I disegni sono nella norma, e qui c'è poco da aggiungere. Forse l'autrice esagera un pochino con gli sfondi vuoti.

Posso aggiungere soltanto che Hapi Mari mi è piaciuto molto, e lo consiglio a tutti quelli che cercano una storia godibile. Assolutamente da leggere per le amanti del genere Josei.


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__HellGirl__

Volumi letti: 8/10 --- Voto 8
Hapi Mari (Happy Marriage!?) è una serie avente 8 volumi ancora in corso di genere josei nato nel 2009 grazie all'autrice Maki Enjouji.

Takanashi Chiwa è restia nell'approfondire qualsiasi tipo di amicizia con qualcuno di sesso maschile a causa delle troppe delusioni avute dai tradimenti di quest'ultimi. A causa dei debiti accumulati dal padre, Chiwa, è costretta a lavorare come intrattenitrice nei locali notturni e la mattina come impiegata d'ufficio. Una sera fa la conoscenza di un uomo affascinante chiamato Mamiya Hokuto che altri non è che il suo capo d'ufficio che le proporrà di divenire sua moglie per una questione di "affari": lei accetterà per vedere saldati i debiti accumulati dal padre, ma sarà capace di essere una buona moglie?

All'inizio pensai che questa serie sarebbe stata colma di scene abbastanza spinte trattandosi di un manga di genere josei, ma mi sono dovuta ricredere positivamente, infatti, Hapi Mari presenta sviluppi molto dolci e delicati.
Man mano che la storia prosegue non smette di sorprendere grazie ai colpi di scena e all'approfondirsi del rapporto fra i due finti coniugi, e uso il termine "finzione" poiché è un matrimonio basato solo sulle carte e non sui sentimenti, ed è proprio questa la parte vincente della storia.
La caratterizzazione dei personaggi è buona e viene data notevole importanza ai lati celati di essi, al loro passato e soprattutto alla differenza di caratteri che Chiwa e Hokuto possiedono.
La vita matrimoniale viene mostrata ai lettori in modo abbastanza ironico dato che la protagonista si ritrova da punto in bianco a dover imparare una serie di atteggiamenti da adottare e d'azioni da compiere come la repentina pulizia della casa, il cucinare e soprattutto la faticosa attesa del ritorno del marito dal lavoro.

I disegni risultano curati dalle caratteristiche tipicamente shoujo, ove gli occhi delle ragazze sono grandi e profondi e il volto dei ragazzi è abbastanza allungato, ma le copertine dei volumi così come dei rispettivi capitoli sono molto dettagliate e di buon impatto visivo.
In conclusione è una serie romantica e per nulla volgare, la ritengo più che buona, e la consiglio a chi volesse iniziare una nuova lettura di questo genere.


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Minako85

Volumi letti: 3/10 --- Voto 7
Happy Marriage, o Hapi Mari, è un manga senza troppe pretese, ma che può essere abbastanza gradevole.
La trama forse è un po' stereotipata: una giovane viene costretta per varie vicissitudini neanche troppo spiegate a sposare un uomo che non ama, la convivenza all'inizio non è delle migliori, poi piano piano i due si innamorano, ma nessuno dei due è conscio di essere ricambiato...

Di per sé nulla di innovativo, tuttavia le vicende sono portate avanti in modo leggero, senza annoiare il lettore. Sicuramente è un manga apprezzabile dalle lettrici un po' più grandicelle che sono stufe della marea di commedie scolastiche viste e riviste. Altrettanto sicuramente non è un'opera complessa o profonda. Tuttavia, rispetto ad altri manga di genere "smut", il suo pregio è che le parti un po' "piccanti" sono abbastanza ben dosate e non sono troppe, anche se sono comunque presenti, cosa che lo rende un manga non per adolescenti.

I personaggi di Chiwa e del marito sono abbastanza caratterizzati, mentre tutti gli altri sono relativamente dimenticabili. Di fatto la storia si incentra quasi esclusivamente sui due sposini e sulle loro vicissitudini, rendendo il cast molto esiguo.

I disegni non spiccano per ricercatezza o originalità, ma sono abbastanza puliti e in tono con l'opera. I dialoghi non sono il massimo della profondità, ma del resto non bisogna aspettarsi chissà che da uno smut.

In definitiva gli do voto 7, perché nel suo genere è comunque meno insulso di molti altri e i disegni sono gradevoli. Consigliato a chi cerca qualcosa di leggero per passare il tempo. Sconsigliato a chi desidera un manga di grande profondità.

micheles

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
L'inizio di "Happy Marriage" è piuttosto tipico: la protagonista femminile è costretta a sposarsi con un uomo che non ha mai visto prima per pagare i debiti del padre. Il protagonista maschile invece è costretto a sposarla per seguire il volere del nonno, che pone il matrimonio come condizione per l'eredità. I due sono quindi obbligati a contrarre un matrimonio di convenienza, ma non sono affatto intenzionati a consumarlo. Ma la cosa non può durare, visto che lui oltre che ricco è anche giovane, bello e affascinante. L'amore sboccia inevitabilmente e lei si mette dalla sua parte contro la famiglia di lui.

I primi volumi del manga sono decisamente buoni, grazie alla notevole abilità dell'autrice nella creazione di situazioni interessanti. Per esempio lui è contemporaneamente il marito ed il capo della società per cui lei lavora: siccome il loro matrimonio viene tenuto segreto si vengono a creare molte situazioni che tengono desta l'attenzione, specialmente legate alla gelosia. Gelosia che si sente da entrambe le parti visto che lui ha un passato da playboy mentre lei, per quanto vergine, ha molti spasimanti. È sempre presente una notevole tensione sessuale tra i due. Finché questa non riesce a concretizzarsi (per vari motivi) l'attenzione del lettore rimane sempre viva. Purtroppo però ad un certo punto il rapporto tra i due si concretizza e l'autrice non sa più che pesci pigliare per portare avanti la storia. Decide così di passare al genere giallo (lei viene addirittura rapita, deve investigare sul passato di lui e scoprire chi ha fatto uccidere sua madre) ma senza averne le capacità. Il manga è in caduta libera a partire dal quarto volume e quando finalmente finisce, per quanto deludente, è una liberazione. Non mancano poi le solite caratteristiche tipiche del genere smut e piuttosto fastidiose, ovverossia una lei che pensa di essere bruttina e stupida e che si preoccupa di fargli da serva più che altro; dall'altra parte un lui, bello, ricco, di successo, sicuro di sé e che naturalmente decide tutto da solo. In Giappone un tipo così è evidentemente considerato un sex-symbol; da noi in Italia sarebbe indicato con termini molto meno lusinghieri.

Dal punto di vista grafico ho apprezzato molto il tratto pulito ed elegante e la cura nella costruzione delle tavole, che si mantiene di ottima qualità per tutta la durata. È un altro manga che è stato ucciso dall'allungamento del brodo: fosse terminato dopo tre volumi avrei assegnato un 9, così com'è è fortunato a prendere un 7.