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Se chiedono a Midori, liceale al primo anno, se le interessino i ragazzi, lei risponde di no. Certo, non le interessano i ragazzi come suo fratello: maleducato, viziato, forse anche un pochino audace e decisamente presuntuoso ed esibizionista. Ma non tutti i ragazzi sono come lui, questo Midori lo scopre conoscendo a poco a poco Higa, un compagno di scuola apparentemente silenzioso e anonimo, ma che nasconde ben più di un segreto.
Sotto la frangetta lunghissima ha una faccia decisamente interessante, e una voce da baritono che, se spaventa i bambini, fa vibrare ben altre corde nel cuore dell'universo femminile.
Quando la musica suona, Higa dimentica tutto e lascia che l'elettricità del suono lo trascini: è un ballerino nato e darà ben presto prova di sé nelle competizioni di street dance a cui partecipa il club di ballo della scuola. Midori si ritrova a non riuscire a togliergli gli occhi di dosso.
Ma Higa frequenta anche luoghi poco raccomandabili, e non pare molto propenso a lasciarsi accalappiare da Midori… Riuscirà la nostra liceale a coronare il sogno del suo primo amore?
Si tratta di un volume unico, quindi ben poco spazio è possibile dedicare allo sviluppo caratteriale dei personaggi. Impariamo che al fratello di Midori piace farsi guardare e che lei stessa non è una persona paziente. Un po' meno chiare, forse, le molle che fanno scattare Higa.
La storia procede senza intoppi e, in realtà, giunti alla fine, ci si rende conto che, a parte una breve escursione nei bassifondi, non si può dire sia mai accaduto qualcosa di adrenalinico. Tutto il racconto dà in qualche modo un'aria di quotidiana pacatezza, di uno spaccato di vita scolastica e di hobby giovanili, forse un po' asettico.
Per il comparto grafico, ho trovato più che adeguati gli sfondi, certamente funzionali al progetto, e carino anche il chara-design, non molto particolareggiato. L'unico appunto che si può scherzosamente muovere è che i visi di profilo sono ornati da nasi così aguzzi che ci si potrebbero forare le lattine. Ma è evidente che è un tratto caratteristico di chi disegna.
Riuscire a trasmettere con un rappresentazione grafica statica l'esplosività e il ritmo di un ballo come la street dance è faccenda non da poco. Devo dire che, in questo volume unico, l'impresa è riuscita in maniera sufficiente, ma certo non stratosferica. Del resto, penso sia praticamente impossibile.
Per quanto ci si possa sforzare di rendere su carta il movimento, con pose plastiche e sfumature degli arti che lo suggeriscono, il risultato non potrà mai avvicinarsi alla realtà, ma chi ha mai avuto occasione di vedere i movimenti ritmici e aggraziati dei ballerini, potrà sicuramente sopperire con la fantasia alla mancanza di vero movimento. Anzi, in realtà, leggendo questo manga si prova un po' di rimpianto nel non poter assistere veramente alle prodezze di Higa & C.
Esiste anche un lodevole tentativo di riprodurre la musica, elemento di fatto inscindibile dal ballo: la presenza della colonna sonora, ovviamente a tutto volume, è rappresentata da un enorme, tremolante e grafico "bang" che, se pure non può ovviamente suggerire un qualsiasi ritmo, non lascia dubbi sul fatto che gli stereo portatili dei ragazzi siano accesi.
Vorrei anche segnalare la presenza, nelle ultime pagine, di una breve carrellata di descrizioni di vari tipi di street dance, dalla quale posso dire di aver appreso alcune cose che mi erano sconosciute: per esempio, che pop e rock, nell'ambito di questi balli, non hanno lo stesso significato normalmente attribuibile ai generi musicali che ne condividono il nome!
E' un'opera che si legge sicuramente d'un fiato e, a patto che non si cerchi qualcosa di molto originale o profondo, più che adatta a passare mezz'ora di relax e senza troppo impegno.
Sotto la frangetta lunghissima ha una faccia decisamente interessante, e una voce da baritono che, se spaventa i bambini, fa vibrare ben altre corde nel cuore dell'universo femminile.
Quando la musica suona, Higa dimentica tutto e lascia che l'elettricità del suono lo trascini: è un ballerino nato e darà ben presto prova di sé nelle competizioni di street dance a cui partecipa il club di ballo della scuola. Midori si ritrova a non riuscire a togliergli gli occhi di dosso.
Ma Higa frequenta anche luoghi poco raccomandabili, e non pare molto propenso a lasciarsi accalappiare da Midori… Riuscirà la nostra liceale a coronare il sogno del suo primo amore?
Si tratta di un volume unico, quindi ben poco spazio è possibile dedicare allo sviluppo caratteriale dei personaggi. Impariamo che al fratello di Midori piace farsi guardare e che lei stessa non è una persona paziente. Un po' meno chiare, forse, le molle che fanno scattare Higa.
La storia procede senza intoppi e, in realtà, giunti alla fine, ci si rende conto che, a parte una breve escursione nei bassifondi, non si può dire sia mai accaduto qualcosa di adrenalinico. Tutto il racconto dà in qualche modo un'aria di quotidiana pacatezza, di uno spaccato di vita scolastica e di hobby giovanili, forse un po' asettico.
Per il comparto grafico, ho trovato più che adeguati gli sfondi, certamente funzionali al progetto, e carino anche il chara-design, non molto particolareggiato. L'unico appunto che si può scherzosamente muovere è che i visi di profilo sono ornati da nasi così aguzzi che ci si potrebbero forare le lattine. Ma è evidente che è un tratto caratteristico di chi disegna.
Riuscire a trasmettere con un rappresentazione grafica statica l'esplosività e il ritmo di un ballo come la street dance è faccenda non da poco. Devo dire che, in questo volume unico, l'impresa è riuscita in maniera sufficiente, ma certo non stratosferica. Del resto, penso sia praticamente impossibile.
Per quanto ci si possa sforzare di rendere su carta il movimento, con pose plastiche e sfumature degli arti che lo suggeriscono, il risultato non potrà mai avvicinarsi alla realtà, ma chi ha mai avuto occasione di vedere i movimenti ritmici e aggraziati dei ballerini, potrà sicuramente sopperire con la fantasia alla mancanza di vero movimento. Anzi, in realtà, leggendo questo manga si prova un po' di rimpianto nel non poter assistere veramente alle prodezze di Higa & C.
Esiste anche un lodevole tentativo di riprodurre la musica, elemento di fatto inscindibile dal ballo: la presenza della colonna sonora, ovviamente a tutto volume, è rappresentata da un enorme, tremolante e grafico "bang" che, se pure non può ovviamente suggerire un qualsiasi ritmo, non lascia dubbi sul fatto che gli stereo portatili dei ragazzi siano accesi.
Vorrei anche segnalare la presenza, nelle ultime pagine, di una breve carrellata di descrizioni di vari tipi di street dance, dalla quale posso dire di aver appreso alcune cose che mi erano sconosciute: per esempio, che pop e rock, nell'ambito di questi balli, non hanno lo stesso significato normalmente attribuibile ai generi musicali che ne condividono il nome!
E' un'opera che si legge sicuramente d'un fiato e, a patto che non si cerchi qualcosa di molto originale o profondo, più che adatta a passare mezz'ora di relax e senza troppo impegno.