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kikkokat

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Ho scritto 6 ma in realtà è un 6,5.

Mi fa molto piacere quando in Italia vengono pubblicati manga Josei, genere molto di nicchia perché rivolto ad un pubblico (per lo più femminile ma ovviamente lo possono leggere anche gli uomini, basta non avere barriere...) dai 25 anni in su, non perché siano hard (certe scene di sesso ci sono, come è giusto che ci siano in un manga dove i protagonisti sono tutti 30enni e raccontano il loro quotidiano) visto che con "Josei" si intende specialmente slice of life, sprazzi di vita di ragazze che hanno lasciato i banchi di scuola da un bel pezzo e ora hanno 30 anni e si districano tra lavoro e relazioni amorose, il che è molto più reale (per quello è decisamente il mio genere di manga preferito).

A parte questa parentesi, la Onozucca è una delle autrici più in gamba per questo genere di manga. Purtroppo la storia lascia un po' a desiderare. Insomma l'autrice è quella giusta, ma i Kappa potevano scegliere un altro titolo.
Nella prima storia, tre ragazze molto diverse di loro sia per carattere che come "modo di vivere" intrecciano una relazione con Masachika detto "Chika" un bel ragazzo che non si vuole impegnare seriamente con nessuna.
Alcune di loro la prenderanno male (scene di gelosia, pianti), l'altra ragazza invece, che si chiama Ni, la prenderà con più filosofia (è infatti il mio personaggio preferito).
La seconda storia è più sconclusionata, parla di Shima e Atsushi, che si conoscevano dai tempi del liceo e si ritrovano, facendo un viaggio in auto dove riaffioreranno vecchi ricordi e nuove confessioni.

Penso che "Crazy Smile" non sia malaccio però potevano portare un altro titolo più significativo di quest'autrice.
Il disegno è molto bello, anche se devo ammettere che sfondi ce ne sono proprio pochi...E quasi tutto incentrato sull'espressione facciale dei personaggi.
Consigliato solo agli stra-amanti del genere Josei.


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CrocifissionePop

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Non 7, è un 7 e mezzo.
Crazy Smile è un volume unico di Kahori Onozucca edito in Italia dalla Kappa Edizioni.

Trama: Chica è un uomo che ha molte donne, è proprio così. L'inizio è dato dal tentato suicidio di Ochiru. L'occasione crea il modo di scoppiare, Ichino infatti troverà i suoi bei ragni da scartare così da trovare il pretesto per fare un po' di confusione. Ni sarà piuttosto serena, saprà stare a guardare.
Ochiru, Ichino e Ni sono amiche dal liceo, le loro vite sono diverse se pur ricollegabili in un attimo tipico. Il pensiero narrante afferma, poeticamente, quando vuole questa questione: ''Quando tre ragazze si trovano insieme, la prima cosa di cui parlano... È di chi si sposerà per prima'', la storia invece fa capire come quando tre ragazze si trovano lontane, si trovano da Chica. Chi è Chica? È un vaso, stracolmo, stracolmo di niente. La sua capienza è data dall'amare tante donne in un solo istante, tante donne le cui vite, arrivate a lui, si fermano. La loro abitudine, la loro angoscia, il loro ansimare, respirare male perché in gola si ha un campo di polline, è il contenuto di Chica, cos'è Chica quando è da solo? Non ci è dato saperlo.

Il tema principale è la tristezza, la quale vige sovrana su tutte le donne, ognuna a modo suo è triste. La vita le appassisce come nuvole, il loro coraggio, la loro forza sta nel trasgredire e buttarsi tra le gambe di Chica, eppure Chica non è triste.
La relazione di tutte le donne con questi è dato dalla tematica sessuale, dal fare l'amore e poi dirsi addio. Ogni donna poi torna alla sua casa, alla sua vita macabra, alla propria porta chiusa, ognuna con un peso in meno, in meno per loro, in più per Chica. Dare una vera e propria considerazione di questa trama è quanto mai impossibile, le donne sono tante, sono troppe, una ne contiene mille, tutte insieme creano un gregge.
È un racconto amaro, dalla spietata e fragile opacità, ambientato in uno sporco e vuoto appartamento, la tristezza carnale. In un modo o nell'altro tutti i futuri sognati da queste belle principesse si trovano a danzare tra le gambe di lui, toccati dalle sue mani e consolati dalle sue parole, ed è dolce come solo nell'ultimo capitolo sia una donna a consolare Chica, di come lui danzi tra le gambe di lei, come le mani di lei carezzano il viso di lui e di come le sue parole siano per Chica un pensiero di felicità. Il particolare che unisce ogni donna è il loro saluto, ognuna riesce a trovare quello che non sapeva cercare, tutte gli dicono ''addio, ho trovato la felicità, domani sarà bel tempo'', perché è tutto un egoismo, ed è così che, consapevoli, iniziano tutte il loro rapporto con Chica, egoisticamente, per poi finirlo nel più egoista degli epiloghi. Ma questo, come ben ci viene descritto, è lo spaccato sporco e angosciante che la Onozukka ci vuol far vedere, come tra le macchie pure di una vita vuota ci siano quelle sporche che invece la rendono piena, nonostante queste siano molto brevi, quasi inesistenti, questo perché a coraggio, sono poveri tutti. Potremmo riassumere Chica in un nipponico Dylan Dog.

Disegno: lo stile della Onozucca è tipico delle autrici josei. Nell'eden delle autrici che trattano il femminismo ed il sesso, lo stile utilizzato è smagrito e d'impatto, in quanto presenta sempre bellissimi personaggi quasi fossero modelli e forti chiaroscuri netti, i quali sembrano essere attaccati al foglio. Gli sfondi sono assenti, per fortuna. Non serve l'enfasi accentuata da scintille e fiori, forti vortici di emotività o di coinvolgimenti, non esiste. Se una storia tratta di vita, realistico dev'essere il tratto. Le architetture rientrano nel tratto grafico dei personaggi portando tutto ad una armonia generale che non permette la delusione da parte di chi osserva. Le donne sono bellissime e nude, gli uomini assenti, se non ovviamente Chica e qualche piccola pedina. C'è una buona distinzione fisiognomica di ogni personaggio che permette una buona comprensione.

Edizione italiana: l'opera è edita dalla Kappa Edizioni al costo di 8,50. Il volume non presenta una sovra copertina, ma una spessa carta resistente, una grammatura per le tavole piuttosto alta e di qualità ottima, una leggibilità pratica eccellente ed una resistenza, a quanto pare, duratura. L'opera è trattata come tale, gli viene offerta un'edizione degna, un romanzo. La serietà di un editore viene vista proprio in questi casi, quando un'opera che merita viene egregiamente onorata.

Impressioni personali: sinceramente, se ho il desiderio di recensire devo, secondo questo metodo, dare un giudizio. Di per sé è impossibile. Ovviamente non si può valutare nulla ma per dare un quadro d'impressione, una facilitazione al consiglio si usufruisce di questo metodo, lo accetto e premetto il non meritato voto che ogni opera riceve, anche se questo è un 10, certo non è la perfezione, è solo trovare tra i voti possibili il più alto che non è un limite, ma un 1 più alto. Per questo il mio dare un 7 e mezzo a quest'opera è come non dargli niente. L'ho apprezzata, molto, l'ho letta col cuore stretto e le parole esenti da ogni discussione, l'ho adorata nella sua poetica resa di angoscia e vita mangiata, però quel che rovina è doverla smagrare a voto, la mia ad esempio è una analisi complessiva ma se dovessi dargli un voto starei a strafare, a non darglielo, peccherei di presunzione.
Un'opera che consiglio, un'opera femminile, un'opera amara e dolce che non regala né pretende nulla. Perciò il mio è un voto mediocre e decente in quanto all'opera è impossibile dare un voto, la sua opacità ed il suo lento e allo stesso tempo veloce modo di raccontare ci esente dal poter dire qualunque cosa, il mio voto è un 7 e mezzo, perché quest'opera non vuole essere bella, non vuole essere poetica, non vuole dirmi di essere felice o che la tristezza è brutta, non mi fa correre dietro le rondini che emigrano e non mi dà insegnamenti, io l'accetto e dal canto mio le do un voto che è come non dargli. Che non merita di avere.