Hammer Session!
Hammer Session - lo strano metodo di insegnamento inventato da "Hachisuka", truffatore professionista che si ritrova, dopo essere evaso, ad insegnare in una scuola media al posto del vero Hachisuka, con lo scopo di raddrizzare i ragazzi più indisciplinati. Un professore che non è un vero professore e che si occupa di alunni problematici ricorda GTO in una maniera impressionante, ma devo dire che leggendolo non ho avuto problemi di deja-vu. Certo, alcune cose sono simili, come il caso della ragazza adottata o la presenza della professoressa attratta da lui, ma in linea generale trovo che si possa ugualmente apprezzare Hammer Session senza ritenerlo una copia. Soprattutto, devo dire che rispetto a GTO l'ho trovato in un certo senso più "fine" e quindi più ingenuo e infantile, anche nel trattare temi comunque piuttosto crudi come sesso e violenza. Io, personalmente, come scelta l'ho apprezzata.
La trama in sé non esiste: sono tutti episodi autoconclusivi in cui Hachisuka usa le Hammer Session per insegnare ai suoi alunni, al massimo con qualche tentativo di sfuggire alla polizia, che però non diventa mai una trama orizzontale, al massimo una piccola sotto-trama conclusa. L'unica cosa è la crescita del protagonista, che già comunque buono al principio, scopre la sua vera vocazione. Da questo punto di vista ho apprezzato moltissimo il finale, che sebbene non particolarmente originale, riesce ad evitare di essere buonista rimanendo però l'ultima Hammer Session perfetta.
Una delle cose che mi è piaciuta di più di Hachisuka è il fatto che sia un truffatore e che quindi usi le sue truffe e la sua capacità di leggere gli altri per le sue lezioni. Tuttavia, alcune di queste truffe sono decisamente elementari, del tipo che all'inizio della vicenda sapevo già qual'era il sistema migliore per risolvere la questione. Altre ancora sono solo mascherate da truffe ma non credo che possano chiamarsi davvero in questa motivo. Però alcuni trucchi restano estremamente simpatici e divertenti da guardare.
La cosa probabilmente meglio riuscita sono i personaggi principali, Hachisuka, il professore di cui prende il posto (che è un lolicon!), l'amico boss della Yakuza e l'ingenua professoressa, che risultano tutti simpatici e divertenti e di cui si seguono volentieri le avventure. Diversamente, gli studenti sono personaggi meno interessanti, dato che a parte alcuni ricorrenti, appaiono e scompaiono solo nell'arco che li interessa. Ciò nonostante alcuni di loro riescono ad emergere e ad interessare.
I disegni mi sono piaciuti parecchio e anche il fanservice presente non è invadente e resta anche abbastanza artistico in certi punti.
In linea generale, resta un manga carino da leggere, ma non certo imperdibile. In caso di offerte per recuperarlo però lo consiglio volentieri.
La trama in sé non esiste: sono tutti episodi autoconclusivi in cui Hachisuka usa le Hammer Session per insegnare ai suoi alunni, al massimo con qualche tentativo di sfuggire alla polizia, che però non diventa mai una trama orizzontale, al massimo una piccola sotto-trama conclusa. L'unica cosa è la crescita del protagonista, che già comunque buono al principio, scopre la sua vera vocazione. Da questo punto di vista ho apprezzato moltissimo il finale, che sebbene non particolarmente originale, riesce ad evitare di essere buonista rimanendo però l'ultima Hammer Session perfetta.
Una delle cose che mi è piaciuta di più di Hachisuka è il fatto che sia un truffatore e che quindi usi le sue truffe e la sua capacità di leggere gli altri per le sue lezioni. Tuttavia, alcune di queste truffe sono decisamente elementari, del tipo che all'inizio della vicenda sapevo già qual'era il sistema migliore per risolvere la questione. Altre ancora sono solo mascherate da truffe ma non credo che possano chiamarsi davvero in questa motivo. Però alcuni trucchi restano estremamente simpatici e divertenti da guardare.
La cosa probabilmente meglio riuscita sono i personaggi principali, Hachisuka, il professore di cui prende il posto (che è un lolicon!), l'amico boss della Yakuza e l'ingenua professoressa, che risultano tutti simpatici e divertenti e di cui si seguono volentieri le avventure. Diversamente, gli studenti sono personaggi meno interessanti, dato che a parte alcuni ricorrenti, appaiono e scompaiono solo nell'arco che li interessa. Ciò nonostante alcuni di loro riescono ad emergere e ad interessare.
I disegni mi sono piaciuti parecchio e anche il fanservice presente non è invadente e resta anche abbastanza artistico in certi punti.
In linea generale, resta un manga carino da leggere, ma non certo imperdibile. In caso di offerte per recuperarlo però lo consiglio volentieri.
"Hammer Session" è un manga di 11 volumi, scritto da Yamato Koganemaru e Hiroyuki Yatsu, e disegnato da Namoshiro Tanahashi. Protagonista della storia è Otowa n. 4, il truffatore più abile del Giappone. La sua grande abilità però non gli ha impedito di venire arrestato, ed è proprio da qui che inizia la storia. Ad Otowa non va proprio di passare dieci anni in carcere, perciò durante il trasferimento verso il luogo in cui dovrà scontare la sua pena, Otowa decide di evadere, e ci riesce. Insieme ad un suo compagno finisce per trovare rifugio nel dormitorio di una scuola. Con la polizia sulle sue tracce, l'unica possibilità per il criminale in fuga e quella di costruirsi un'identità fittizia con la quale poter vivere e lavorare nella scuola come professore. Assume così l'identità di Goro Hachisuka. Il preside della scuola, che viene a conoscenza dell'imbroglio, è disposto a chiudere un occhio, purché Goro aiuti davvero gli studenti problematici per i quali insegna, e Goro accetta, proponendo il suo poco ortodosso metodo d'insegnamento, le cosiddette "Hammer Session".
Il manga nel corso dei suoi undici volumi racconta all'incirca due anni scolastici, nei quali Goro affronta di volta in volta vari studenti problematici, da quelli che commettono piccoli atti di delinquenza quali taccheggio, risse, bullismo, ragazze che si prostituiscono in cambio di piccoli regali e altre cose di questo tipo, fino ad arrivare a problemi più seri e gravi, quali l'abuso (fisico e sessuale) su minori da parte dei loro genitori. Goro impartisce le sue Hammer Session per far capire ai ragazzi dove sbagliano e permettergli di rimediare, e lo fa spingendoli fino al limite: dà ai ragazzi una scelta, li mette davanti ad un bivio del tipo "quello che hai fatto finora era solo una bravata, se adesso fai questa cosa non si torna indietro, sarai un vero criminale".
Questa terapia d'urto si rivela molto efficace, e Goro riscuote sempre più successo e rispetto, sia tra i suoi alunni, che tra alcuni colleghi professori, anzi per meglio dire colleghe.
A dire il vero, le situazioni proposte nel manga non sono molto originali e si può quasi dire di averle viste tutte in manga di questo tipo (uno su tutti, il più noto GTO), ma il modo in cui Goro mette in atto le sue lezioni di vita è meno scontato di quello che sembra. Certo, non ho mai pensato nemmeno per un attimo che qualche volta le cose finissero male, "Hammer Session" non è quel tipo di manga, ma avevo sempre la curiosità di vedere come il nostro Goro avrebbe risolto la situazione, ovviamente mantenendo intatta la sua copertura, un aspetto della storia da non sottovalutare.
Uno dei punti deboli del manga sono forse i disegni. Il tratto del mangaka non è stupendo. Alcune volte i disegni erano poco curati e quasi abbozzati. I volti sono abbastanza ben disegnati, ma molte volte le orecchie sono davvero troppo grandi. I personaggi maschili del manga, ad eccezione del protagonista che è belloccio e abbastanza figo (ma solo perché è appunto il protagonista) sono tutti molto abbozzati e poco d'impatto, dal design parecchio anonimo. La cosa si riscontra nei vari studenti maschi della classe di Goro che hanno quasi tutti la stessa faccia. Discorso diverso per i personaggi femminili: tra professoresse e studentesse, il manga è infarcito di ragazze carine, e qualcuna di queste riesce anche ad essere sexy.
Per concludere, il manga è abbastanza ben fatto e si legge con piacere fino alla fine. Ammetto che all'inizio mi sembrava un clone di GTO, ma con il proseguire del fumetto, la storia assume la sua identità precisa, svelando i suoi punti di forza. Non è il classico manga scolastico, e la storia, per quanto prevedibile nella sua narrazione e risoluzione, riesce comunque ad essere gradevole.
Il manga nel corso dei suoi undici volumi racconta all'incirca due anni scolastici, nei quali Goro affronta di volta in volta vari studenti problematici, da quelli che commettono piccoli atti di delinquenza quali taccheggio, risse, bullismo, ragazze che si prostituiscono in cambio di piccoli regali e altre cose di questo tipo, fino ad arrivare a problemi più seri e gravi, quali l'abuso (fisico e sessuale) su minori da parte dei loro genitori. Goro impartisce le sue Hammer Session per far capire ai ragazzi dove sbagliano e permettergli di rimediare, e lo fa spingendoli fino al limite: dà ai ragazzi una scelta, li mette davanti ad un bivio del tipo "quello che hai fatto finora era solo una bravata, se adesso fai questa cosa non si torna indietro, sarai un vero criminale".
Questa terapia d'urto si rivela molto efficace, e Goro riscuote sempre più successo e rispetto, sia tra i suoi alunni, che tra alcuni colleghi professori, anzi per meglio dire colleghe.
A dire il vero, le situazioni proposte nel manga non sono molto originali e si può quasi dire di averle viste tutte in manga di questo tipo (uno su tutti, il più noto GTO), ma il modo in cui Goro mette in atto le sue lezioni di vita è meno scontato di quello che sembra. Certo, non ho mai pensato nemmeno per un attimo che qualche volta le cose finissero male, "Hammer Session" non è quel tipo di manga, ma avevo sempre la curiosità di vedere come il nostro Goro avrebbe risolto la situazione, ovviamente mantenendo intatta la sua copertura, un aspetto della storia da non sottovalutare.
Uno dei punti deboli del manga sono forse i disegni. Il tratto del mangaka non è stupendo. Alcune volte i disegni erano poco curati e quasi abbozzati. I volti sono abbastanza ben disegnati, ma molte volte le orecchie sono davvero troppo grandi. I personaggi maschili del manga, ad eccezione del protagonista che è belloccio e abbastanza figo (ma solo perché è appunto il protagonista) sono tutti molto abbozzati e poco d'impatto, dal design parecchio anonimo. La cosa si riscontra nei vari studenti maschi della classe di Goro che hanno quasi tutti la stessa faccia. Discorso diverso per i personaggi femminili: tra professoresse e studentesse, il manga è infarcito di ragazze carine, e qualcuna di queste riesce anche ad essere sexy.
Per concludere, il manga è abbastanza ben fatto e si legge con piacere fino alla fine. Ammetto che all'inizio mi sembrava un clone di GTO, ma con il proseguire del fumetto, la storia assume la sua identità precisa, svelando i suoi punti di forza. Non è il classico manga scolastico, e la storia, per quanto prevedibile nella sua narrazione e risoluzione, riesce comunque ad essere gradevole.
Molto bello e divertente, più avanti si va più le hammer session diventano più difficili e complicate. Non avrei mai creduto o scommesso neanche un soldo su questo manga ma pian piano andando avanti diventa sempre più bello ed emozionante.
Per chi non lo sapesse questa storia parla di un ragazzo scappato dalla polizia che si finge professore per ordine del direttore e da lì partono tutte le cosi dette "hammer session" per portare ordine dentro la classe, un po' come GTO, cambia solo il metodo di azione.
Per chi non lo sapesse questa storia parla di un ragazzo scappato dalla polizia che si finge professore per ordine del direttore e da lì partono tutte le cosi dette "hammer session" per portare ordine dentro la classe, un po' come GTO, cambia solo il metodo di azione.
Dopo aver letto i primi due volumi credo che non concederò una terza possibilità a questa storia, che si sviluppa in maniera eccessivamente semplicistica.
Nel prima volume si era creato un minimo di interesse e voglia di approfondire i personaggi principali, che risultano essere un giovane truffatore dalle grandi capacità persuasive ed uno yakuza in fuga dalla polizia.
Le varie “Hammersession” che ritroviamo successivamente, risultano essere abbastanza banali e risolte in maniera altrettanto rapida e con soluzioni immediate, senza che queste riescano a creare un interesse particolare.
Da leggere se uno ha un momento di assoluto riposo e non vuole appesantire la mente con riflessioni e pensieri profondi, magari in spiaggia sotto l’ombrellone, allora forse potrebbe creare qualche minuto di svago.
Nel prima volume si era creato un minimo di interesse e voglia di approfondire i personaggi principali, che risultano essere un giovane truffatore dalle grandi capacità persuasive ed uno yakuza in fuga dalla polizia.
Le varie “Hammersession” che ritroviamo successivamente, risultano essere abbastanza banali e risolte in maniera altrettanto rapida e con soluzioni immediate, senza che queste riescano a creare un interesse particolare.
Da leggere se uno ha un momento di assoluto riposo e non vuole appesantire la mente con riflessioni e pensieri profondi, magari in spiaggia sotto l’ombrellone, allora forse potrebbe creare qualche minuto di svago.