Shangri-La
Per molti Shangri-La si riferisce ad un luogo perduto descritto da James Hilton nel suo romanzo 'Orizzonte perduto', un piccolo villaggio apparentemente isolato dalla civiltà e dal tempo che incarna il paradiso spirituale dove la pace regna sovrana, ma non per duri precetti morali ma per convinzione della stessa popolazione. Successivamente sono iniziate dispute su dove questo posto si trovi realmente, trovando successivamente un'allocazione ufficiale, e il nome è stato usato in innumerevoli modi grazie a ciò che rappresenta. Nel 2004 Eiichi Ikegami scrive una light novel basata su questa città in modo tutto suo, solo nel finale si capisce il vero riferimento, e dopo circa cinque anni l'opera è tornata alla ribalta grazie ad una serie animata e ad un manga, disegnato da Tasuku Karasuma.
L'umanità non deve mai interferire con la natura. Questo è ciò che molti naturalisti famosi hanno voluto insegnare al prossimo perché, come gli errori nel passato hanno insegnato, sia danneggiandola che aiutandola si interferisce con il normale corso evolutivo rendendo vani i tentativi che riportano il tutto sui giusti binari dell'equilibrio, come ha insegnato il famoso caso di Yellowstone. Ma l'umanità, si sa, non impara mai dai propri errori e così Tokyo ha sottoposto la città ad una selvaggia ed invasiva forestazione cercando di bilanciare l'inquinamento, ma con risultati disastrosi: ormai non è altro che una selvaggia foresta dove una città torre chiamata Atlas racchiude tutta la gente potente e ricca, mentre il resto della popolazione deve lottare per la sopravvivenza contro giganteschi insetti e piante carnivore.
Dentro questo inquietante scenario viene lanciato il lettore, in ogni senso, infatti il ritmo narrativo è molto rapido e questo è il primo grosso difetto dell'opera. Già dalle battute iniziali questa eccessiva velocità non permette a tutti i dettagli di trovare spazio lasciando così molti particolari della storia nella fumosità più totale e procedendo il ritmo incalzante diventa veramente troppo invasivo, rubando ai colpi di scena e alle rivelazioni il giusto pathos, risultando così molto meno coinvolgenti e nel complesso il lettore non fa altro che assistere ai rapidi cambiamenti senza aver la possibilità di goderli appieno, sia nella storia che nelle caratterizzazioni in evoluzione dei protagonisti, un punto focale dell'opera.
Nel bene e nel male si viene trascinati letteralmente nel finale dove, tra momenti sentimentali e altri adrenalinici - ma sempre troppo rapidi -, si scopre perché l'autore ha voluto appellarsi a Shangri-La: il luogo perfetto in cui vivere non è altro che il luogo dove si sta con gli amici e la famiglia, basta questo per essere felici.
Una piccola nota va fatta anche ai personaggi principali, il cui carattere pare inizialmente essere stato creato solo per essere spaccone e colpire con le loro folli particolarità, ma proseguendo riveleranno una discreta profondità e regaleranno gradevoli sorprese quando la storia prende pieghe sentimentali.
I disegni affidati alla matita di Tasuku Karasuma sono adatti all'opera, visto il tratto forte e irregolare accompagnato da uno stile selvaggio e sporco. Il charachter design si nota immediatamente per le scelte atipiche, ovvero uno stile abbastanza comune per i protagonisti e tanta libertà nel folle aspetto dei personaggi e delle comparse al limite del manga comico. Le scene d'azione sono ben fatte, grazie alle interessanti prospettive utilizzate e soprattutto grazie alle scelte dinamiche poste nelle tavole e nelle singole vignette, peccato che non sempre il tutto e ben riuscito e scade in sequenze confuse e non sempre perfettamente chiare alla prima occhiata (e talvolta nemmeno alla seconda), ma fortunatamente proseguendo saranno sempre meno.
Nel complesso tutto è dominato dallo stile energico e aggressivo che permea il tutto, a partire dalle gag alle scene di lotta, e nel complesso reincarna bene l'atmosfera vagamente folle che prende vita grazie alle particolarità dei personaggi e delle situazioni.
Nelle prime battute inoltre si nota un'eccessiva volontà di andare a cadere nel banale fan service (ovvero scene non utili ai fini narrativi create per allietare determinate fasce di pubblico), come si nota dai fisici formosi e sempre in bella vista delle donne, sia in un movimentato balletto o in un bagno tra madre e figlia, ma la maggior parte di queste si rivela utile ai fini della caratterizzazione.
L'edizione italiana proposta dalla Panini risulta ottima a rapporto qualità/prezzo. A dispetto del prezzo da fascia economica offre un formato leggermente più grande, una copertina ed una rilegatura flessibili ma resistenti, infine la carta utilizzata ricorda quella utilizzata dalla Flashbook, ovvero toni tendenti al grigio ma una discreta grammatura che evita le trasparenze, mentre la stampa è ottima, sia per pulizia che per fedeltà nei retini e nei disegni.
Tirando le somme Shangri-La risulta un manga piuttosto caotico che per colpa di una narrazione eccessivamente rapida perde di fascino, sprecando le buone idee, i colpi di scena e togliendo spazio ai particolari che avrebbero reso la storia più completa, mentre i disegni in alcune occasioni sono caotici ma nel complesso la loro "energia" incarna bene la storia e il suo stile. Una miniserie godibile ma frettolosa che delizierà i fan dei manga d'azione più movimentati e che gradiscono dei personaggi fuori dai ranghi.
L'umanità non deve mai interferire con la natura. Questo è ciò che molti naturalisti famosi hanno voluto insegnare al prossimo perché, come gli errori nel passato hanno insegnato, sia danneggiandola che aiutandola si interferisce con il normale corso evolutivo rendendo vani i tentativi che riportano il tutto sui giusti binari dell'equilibrio, come ha insegnato il famoso caso di Yellowstone. Ma l'umanità, si sa, non impara mai dai propri errori e così Tokyo ha sottoposto la città ad una selvaggia ed invasiva forestazione cercando di bilanciare l'inquinamento, ma con risultati disastrosi: ormai non è altro che una selvaggia foresta dove una città torre chiamata Atlas racchiude tutta la gente potente e ricca, mentre il resto della popolazione deve lottare per la sopravvivenza contro giganteschi insetti e piante carnivore.
Dentro questo inquietante scenario viene lanciato il lettore, in ogni senso, infatti il ritmo narrativo è molto rapido e questo è il primo grosso difetto dell'opera. Già dalle battute iniziali questa eccessiva velocità non permette a tutti i dettagli di trovare spazio lasciando così molti particolari della storia nella fumosità più totale e procedendo il ritmo incalzante diventa veramente troppo invasivo, rubando ai colpi di scena e alle rivelazioni il giusto pathos, risultando così molto meno coinvolgenti e nel complesso il lettore non fa altro che assistere ai rapidi cambiamenti senza aver la possibilità di goderli appieno, sia nella storia che nelle caratterizzazioni in evoluzione dei protagonisti, un punto focale dell'opera.
Nel bene e nel male si viene trascinati letteralmente nel finale dove, tra momenti sentimentali e altri adrenalinici - ma sempre troppo rapidi -, si scopre perché l'autore ha voluto appellarsi a Shangri-La: il luogo perfetto in cui vivere non è altro che il luogo dove si sta con gli amici e la famiglia, basta questo per essere felici.
Una piccola nota va fatta anche ai personaggi principali, il cui carattere pare inizialmente essere stato creato solo per essere spaccone e colpire con le loro folli particolarità, ma proseguendo riveleranno una discreta profondità e regaleranno gradevoli sorprese quando la storia prende pieghe sentimentali.
I disegni affidati alla matita di Tasuku Karasuma sono adatti all'opera, visto il tratto forte e irregolare accompagnato da uno stile selvaggio e sporco. Il charachter design si nota immediatamente per le scelte atipiche, ovvero uno stile abbastanza comune per i protagonisti e tanta libertà nel folle aspetto dei personaggi e delle comparse al limite del manga comico. Le scene d'azione sono ben fatte, grazie alle interessanti prospettive utilizzate e soprattutto grazie alle scelte dinamiche poste nelle tavole e nelle singole vignette, peccato che non sempre il tutto e ben riuscito e scade in sequenze confuse e non sempre perfettamente chiare alla prima occhiata (e talvolta nemmeno alla seconda), ma fortunatamente proseguendo saranno sempre meno.
Nel complesso tutto è dominato dallo stile energico e aggressivo che permea il tutto, a partire dalle gag alle scene di lotta, e nel complesso reincarna bene l'atmosfera vagamente folle che prende vita grazie alle particolarità dei personaggi e delle situazioni.
Nelle prime battute inoltre si nota un'eccessiva volontà di andare a cadere nel banale fan service (ovvero scene non utili ai fini narrativi create per allietare determinate fasce di pubblico), come si nota dai fisici formosi e sempre in bella vista delle donne, sia in un movimentato balletto o in un bagno tra madre e figlia, ma la maggior parte di queste si rivela utile ai fini della caratterizzazione.
L'edizione italiana proposta dalla Panini risulta ottima a rapporto qualità/prezzo. A dispetto del prezzo da fascia economica offre un formato leggermente più grande, una copertina ed una rilegatura flessibili ma resistenti, infine la carta utilizzata ricorda quella utilizzata dalla Flashbook, ovvero toni tendenti al grigio ma una discreta grammatura che evita le trasparenze, mentre la stampa è ottima, sia per pulizia che per fedeltà nei retini e nei disegni.
Tirando le somme Shangri-La risulta un manga piuttosto caotico che per colpa di una narrazione eccessivamente rapida perde di fascino, sprecando le buone idee, i colpi di scena e togliendo spazio ai particolari che avrebbero reso la storia più completa, mentre i disegni in alcune occasioni sono caotici ma nel complesso la loro "energia" incarna bene la storia e il suo stile. Una miniserie godibile ma frettolosa che delizierà i fan dei manga d'azione più movimentati e che gradiscono dei personaggi fuori dai ranghi.
Shangri-La è un manga di genere avventuroso ed azione scritto da Eiichi Ikegami e disegnato da Tasuku Karasuma.
Shangri-La parla delle vicissitudini e le avventure di Kuniko Hojo, una ragazza che vive in un futuristico pianeta Terra in preda a un'espansione della natura, causata da eccessivo effetto-serra prodotto dall'uomo, che diventa una giungla.
Kuniko è una ragazza (?) dal dubbio ed insicuro sesso che fa parte di un folto gruppo di ribelli che contrastano Atlas, una zona artificiale costruita dall'uomo. Armata del suo enorme boomerang nel corso del primo numero affronta alcuni nemici e viene mostrata parte della sua vita, che si basa su un eterno confronto basato sulla forza fra i membri del gruppo di ribelli.
In particolare salta subito all'occhio il suo pazzo carattere impulsivo, la sua forza e la devozione dei suoi compagni che causerà numerose gag insieme a sua "madre", stramba quanto se non più di Kuniko e di natura transgender come lei stessa ammette in una vasca da bagno.
Le premesse per un buon manga ci sono, la trama di fondo non è proprio originale, ma il modo in cui si propone questo primo numero è innovativo quanto caotico, confusionario e spesso incomprensibile. Anche le scene di combattimenti e di movimento spesso non sono rappresentate in modo corretto, lasciando il lettore spaesato o non capendo che mossa è stata fatta o chi ha colpito chi.
Il tratto è dettagliatissimo, si pone enfasi sui corpi femminili, o meglio presunti tali, ma spesso risulta troppo approssimativo e troppo dettagliato spostando l'attenzione su parti di disegno dove non era necessario.
I personaggi hanno tutti caratteri strani e strambi, impossibile capire quali siano i loro veri sentimenti: sembra tutto un grande Carnevale di Venezia in cui l'attenzione è focalizzata sull'apparire fichi, forti, d'impatto e sorprendenti.
Le tematiche presentano contenuti pari a zero se non fosse una lettura troppo leggera e priva di sale.
Quindi opera bocciata assolutamente su quasi tutti i fronti: da starne alla larga come la peste.
Voto: 2.
Shangri-La parla delle vicissitudini e le avventure di Kuniko Hojo, una ragazza che vive in un futuristico pianeta Terra in preda a un'espansione della natura, causata da eccessivo effetto-serra prodotto dall'uomo, che diventa una giungla.
Kuniko è una ragazza (?) dal dubbio ed insicuro sesso che fa parte di un folto gruppo di ribelli che contrastano Atlas, una zona artificiale costruita dall'uomo. Armata del suo enorme boomerang nel corso del primo numero affronta alcuni nemici e viene mostrata parte della sua vita, che si basa su un eterno confronto basato sulla forza fra i membri del gruppo di ribelli.
In particolare salta subito all'occhio il suo pazzo carattere impulsivo, la sua forza e la devozione dei suoi compagni che causerà numerose gag insieme a sua "madre", stramba quanto se non più di Kuniko e di natura transgender come lei stessa ammette in una vasca da bagno.
Le premesse per un buon manga ci sono, la trama di fondo non è proprio originale, ma il modo in cui si propone questo primo numero è innovativo quanto caotico, confusionario e spesso incomprensibile. Anche le scene di combattimenti e di movimento spesso non sono rappresentate in modo corretto, lasciando il lettore spaesato o non capendo che mossa è stata fatta o chi ha colpito chi.
Il tratto è dettagliatissimo, si pone enfasi sui corpi femminili, o meglio presunti tali, ma spesso risulta troppo approssimativo e troppo dettagliato spostando l'attenzione su parti di disegno dove non era necessario.
I personaggi hanno tutti caratteri strani e strambi, impossibile capire quali siano i loro veri sentimenti: sembra tutto un grande Carnevale di Venezia in cui l'attenzione è focalizzata sull'apparire fichi, forti, d'impatto e sorprendenti.
Le tematiche presentano contenuti pari a zero se non fosse una lettura troppo leggera e priva di sale.
Quindi opera bocciata assolutamente su quasi tutti i fronti: da starne alla larga come la peste.
Voto: 2.
La trama è già ampiamente spiegata nella scheda del manga, quindi è inutile che la riscriva, mi concentrerò più su ciò che mi ha trasmesso.
A mio parere è un manga non troppo rivoluzionario dal punto di vista della trama, ma sicuramente ha quel tocco in più che mi ha spinto a leggerlo anche dopo il primo numero, senza gettarlo nel falò. L'intera vicenda è ricca di colpi di scena, i buoni muoiono fin tanto che riescono in nome dei buoni ideali ed i cattivi prosperano come al solito, mostrando però sempre un lato affascinante e carismatico del loro carattere, cosa che caratterizza un po' tutti i personaggi. L'intera storia è rappresentata da donne e uomini che mettono in dubbio la loro sessualità, si parla di trans che trans non sembrano ed il fatto di voler assolutamente scoprire la verità sui protagonisti mi incuriosisce ancora di più, senza contare che i combattimenti, grazie all'immissione di macchine e/o armi stupefacenti, sono sempre intriganti (sebbene estremamente caotici, cosa che purtroppo non da la piena sufficienza a questo manga) e curatissimi.
Insomma, finisco con il confermare il mio 9, sia per la storia che sebbene post-apocalittica è riuscita a conquistarmi, sia per la perversione che caratterizza il manga e tutta la storia. Per ultima cosa, ma non meno importante, dico che il disegno anatomico dei protagonisti a mio parere è quanto di più splendido ed eccitante ci possa essere.
A mio parere è un manga non troppo rivoluzionario dal punto di vista della trama, ma sicuramente ha quel tocco in più che mi ha spinto a leggerlo anche dopo il primo numero, senza gettarlo nel falò. L'intera vicenda è ricca di colpi di scena, i buoni muoiono fin tanto che riescono in nome dei buoni ideali ed i cattivi prosperano come al solito, mostrando però sempre un lato affascinante e carismatico del loro carattere, cosa che caratterizza un po' tutti i personaggi. L'intera storia è rappresentata da donne e uomini che mettono in dubbio la loro sessualità, si parla di trans che trans non sembrano ed il fatto di voler assolutamente scoprire la verità sui protagonisti mi incuriosisce ancora di più, senza contare che i combattimenti, grazie all'immissione di macchine e/o armi stupefacenti, sono sempre intriganti (sebbene estremamente caotici, cosa che purtroppo non da la piena sufficienza a questo manga) e curatissimi.
Insomma, finisco con il confermare il mio 9, sia per la storia che sebbene post-apocalittica è riuscita a conquistarmi, sia per la perversione che caratterizza il manga e tutta la storia. Per ultima cosa, ma non meno importante, dico che il disegno anatomico dei protagonisti a mio parere è quanto di più splendido ed eccitante ci possa essere.
Ringrazierò sempre la mia fumettara, non per avermi fatto conoscere questo manga, ma per avermelo regalato e non avermi fatto buttare 4.30 euro. Invogliato all'acquisto grazie alla piccola trama che lessi su un volume di Anteprima questa storia mi incuriosì parecchio, in quanto abbiamo il solito Giappone come protagonista invaso questa volta però dalla natura. Originale indubbiamente, peccato che solo la trama di fondo sia buona, tutto il resto invece assolutamente NO.
Abbiamo la solita schiera: buoni e cattivi, i primi un gruppo di persone con varie malformazioni al corpo o problemi mentali, i secondi il classico governo che vuole ovviamente ripulire le città da questo gruppo di persone, in particolare Kuniko Hojo, la protagonista del manga a capo di questi diversi. Quante frasi occorrono per riuscire a cadere nella banalità? 5-6. Ecco, il manga ci mette ancora meno pagine: combattimenti privi di senso, disegni a dir poco caotici seppur con un buon stile, avvenimenti ripetitivi a non finire e chi più ne ha più ne metta. A far crollare il voto da una semplice non sufficienza ci pensa la solita Planet Manga con la solita edizione orrenda che viene venduta al modico prezzo di 4.30 euro; i soliti ladri insomma. Un manga che difficilmente avrà successo qui in Italia e nelle vendite, uno dei pochi che non riesco assolutamente a consigliare. Se proprio volete, compratelo a blocchi, in estate potrà servirvi con i falò in spiaggia per il fuoco.
Abbiamo la solita schiera: buoni e cattivi, i primi un gruppo di persone con varie malformazioni al corpo o problemi mentali, i secondi il classico governo che vuole ovviamente ripulire le città da questo gruppo di persone, in particolare Kuniko Hojo, la protagonista del manga a capo di questi diversi. Quante frasi occorrono per riuscire a cadere nella banalità? 5-6. Ecco, il manga ci mette ancora meno pagine: combattimenti privi di senso, disegni a dir poco caotici seppur con un buon stile, avvenimenti ripetitivi a non finire e chi più ne ha più ne metta. A far crollare il voto da una semplice non sufficienza ci pensa la solita Planet Manga con la solita edizione orrenda che viene venduta al modico prezzo di 4.30 euro; i soliti ladri insomma. Un manga che difficilmente avrà successo qui in Italia e nelle vendite, uno dei pochi che non riesco assolutamente a consigliare. Se proprio volete, compratelo a blocchi, in estate potrà servirvi con i falò in spiaggia per il fuoco.
Non ho mai dato un commento su un'opera dopo il solo primo volume, ma questa mi ha davvero sconvolto: dopo averlo comprato per la sua trama così innovativa davvero sono rimasto delussissimo.
Shangri-La è un adattamento manga del romanzo di fantascienza scritto da Eiichi Ikegami e illustrato da Ken'ichi Yoshida, sceneggiato e disegnato da Karasuma Tasuku è pubblicato dal 2011 presso la Planet Manga ed è tuttora in corsa.
La trama, come ho detto anche in precedenza, è innovativa in quanto parla di un'eccessiva forestazione che sta colpendo il Giappone dove alcuni "diversi" (tran, pazzi, persone con corpo di animale) sono costretti a vivere nascosti per cercare di sopravvivere al governo che sta cercando di ucciderli. Inizia dunque una serie di episodi dove il governo assume vari assassini per uccidere il capo di questi "diversi", Kuniko Hojo, criminale che è fuggita dal carcere governativo.
Detto ciò, cioè dopo le prime 10 pagine del volume, tutto diventa scontato, prima di leggere sai già come andrà a finire, gli antagonisti sono tutte cose già viste e riviste, gli scontri non sanno di nulla, la trama non si porta avanti e i disegni, confusionari già all'inizio, vanno addirittura a peggiorare. Dopo il primo volume a dirla tutta mi sembra davvero un manga ridicolo a parte quel briciolo di trama che all'inizio sembra interessante. Sconsigliatissimo a chiunque abbia un po' di cervello.
5 alla storia in generale, primo capitolo interessante gli altri ridicoli.
3 ai disegni, davvero troppo troppo confusionari.
5 alla copertina, non sa di nulla.
2 all'edizione Planet, ormai la conosciamo tutti.
Voto globale: 4-
Shangri-La è un adattamento manga del romanzo di fantascienza scritto da Eiichi Ikegami e illustrato da Ken'ichi Yoshida, sceneggiato e disegnato da Karasuma Tasuku è pubblicato dal 2011 presso la Planet Manga ed è tuttora in corsa.
La trama, come ho detto anche in precedenza, è innovativa in quanto parla di un'eccessiva forestazione che sta colpendo il Giappone dove alcuni "diversi" (tran, pazzi, persone con corpo di animale) sono costretti a vivere nascosti per cercare di sopravvivere al governo che sta cercando di ucciderli. Inizia dunque una serie di episodi dove il governo assume vari assassini per uccidere il capo di questi "diversi", Kuniko Hojo, criminale che è fuggita dal carcere governativo.
Detto ciò, cioè dopo le prime 10 pagine del volume, tutto diventa scontato, prima di leggere sai già come andrà a finire, gli antagonisti sono tutte cose già viste e riviste, gli scontri non sanno di nulla, la trama non si porta avanti e i disegni, confusionari già all'inizio, vanno addirittura a peggiorare. Dopo il primo volume a dirla tutta mi sembra davvero un manga ridicolo a parte quel briciolo di trama che all'inizio sembra interessante. Sconsigliatissimo a chiunque abbia un po' di cervello.
5 alla storia in generale, primo capitolo interessante gli altri ridicoli.
3 ai disegni, davvero troppo troppo confusionari.
5 alla copertina, non sa di nulla.
2 all'edizione Planet, ormai la conosciamo tutti.
Voto globale: 4-
Il manga è tratto da un lightnovel che in madre patria ha riscosso ottimo successo. La realizzazione cartacea è completamente differente da quella animata firmata Studio Gonzo (a mio parere, davvero pessima, sia come realizzazione animata in se che nei disegni). La trama pur sempre articolata sull'originale di Eiichi Ikegami acquista maggior valore grazie alla matita di Tasuku Karasuma, che rende il tutto abbastanza atipico. I tratti sono davvero carismatici, un disegno coinvolgente e dinamico che rende la storia parecchio spedita (anche se in certi casi è tutto incasinato, soprattutto i combattimenti che davvero pretendono un attimo di attenzione in più!).
In un futuro post-apocalittico in seguito all'effetto serra e ai relativi gas velenosi Tokyo si ritrova trasformata in un enorme giungla. Gli agiati si trasferiscono su Atlas mentre il resto della popolazione cerca di resistere all'invasione della natura e alle drastiche scelte del governo pronto a tutto.
Kuniko Hojo, diciottenne leder dell'organizzazione antigovernativa sita in Duomo (la ex Tokyo), armata di
un potentissimo Boomerang sarà in prima linea in lotta contro lo scellerato progetto di forestazione.
Voto generale: 7+
In un futuro post-apocalittico in seguito all'effetto serra e ai relativi gas velenosi Tokyo si ritrova trasformata in un enorme giungla. Gli agiati si trasferiscono su Atlas mentre il resto della popolazione cerca di resistere all'invasione della natura e alle drastiche scelte del governo pronto a tutto.
Kuniko Hojo, diciottenne leder dell'organizzazione antigovernativa sita in Duomo (la ex Tokyo), armata di
un potentissimo Boomerang sarà in prima linea in lotta contro lo scellerato progetto di forestazione.
Voto generale: 7+
Shangri-La è un manga magnifico a mio parere. C'è anche un anime di cui fino a poco tempo fa non ero a conoscenza, ma a quanto pare non è il massimo, le cose "Gonzo", come Gantz, non sono un granché!
Il mondo è diventato una sorta di gigantesca giungla; la casta nobiliare e ricca del Giappone è rifugiata in una specie di palazzo gigante ipertecnologico e comandata da delle ragazze omicide molto carine. Il resto della popolazione deve vivere nella giungla, ma molta gente si rifugia in una città "comandata" da una ragazzina, che a dire il vero è a capo di una sorta di resistenza.
Quello che mi colpisce di più sono i disegni che sembrano disordinati, il tratto è sempre diverso, a volte più calcato altre meno, il che dà un tocco di originalità al manga. Ovviamente c'è abbastanza pippaservice basandosi la storia su personaggi "arrapanti". <b>[Attenzione, spoiler!]</b> Sono rimasto estremamente deluso quando ho scoperto che quella che si dice la madre della protagonista sia trans (era una gran gnocca anche se ammette di averlo duro non si vede niente). <b>[Fine spoiler.]</b> Il disegno è veramente buono, gli occhi non troppo grandi e la bocca vicino al mento, mi ha deluso però la plebe, tutta la gente "normale" e i personaggi strani come quel gigante che si ostina a proteggere la protagonista sono disegnati troppo caricaturalmente e non lo sopporto tanto. Questi due dettagli mi ricordano i disegni di Eichiro Oda, ma lui nei combattimenti fa capire quello che succede, qua non si capisce molto!
Comunque il manga secondo me è davvero figo, la storia è complicata ed affascinante e le ambientazioni post apocalittiche sono molto ben fatte, ed è pure abbastanza sanguinolento che è la cosa più importante per me, perciò si merita un bell'8.
Il mondo è diventato una sorta di gigantesca giungla; la casta nobiliare e ricca del Giappone è rifugiata in una specie di palazzo gigante ipertecnologico e comandata da delle ragazze omicide molto carine. Il resto della popolazione deve vivere nella giungla, ma molta gente si rifugia in una città "comandata" da una ragazzina, che a dire il vero è a capo di una sorta di resistenza.
Quello che mi colpisce di più sono i disegni che sembrano disordinati, il tratto è sempre diverso, a volte più calcato altre meno, il che dà un tocco di originalità al manga. Ovviamente c'è abbastanza pippaservice basandosi la storia su personaggi "arrapanti". <b>[Attenzione, spoiler!]</b> Sono rimasto estremamente deluso quando ho scoperto che quella che si dice la madre della protagonista sia trans (era una gran gnocca anche se ammette di averlo duro non si vede niente). <b>[Fine spoiler.]</b> Il disegno è veramente buono, gli occhi non troppo grandi e la bocca vicino al mento, mi ha deluso però la plebe, tutta la gente "normale" e i personaggi strani come quel gigante che si ostina a proteggere la protagonista sono disegnati troppo caricaturalmente e non lo sopporto tanto. Questi due dettagli mi ricordano i disegni di Eichiro Oda, ma lui nei combattimenti fa capire quello che succede, qua non si capisce molto!
Comunque il manga secondo me è davvero figo, la storia è complicata ed affascinante e le ambientazioni post apocalittiche sono molto ben fatte, ed è pure abbastanza sanguinolento che è la cosa più importante per me, perciò si merita un bell'8.
Dopo il deludente anime firmato Gonzo, una nuova rilettura, questa volta in formato manga, del romanzo fantascientifico di Eiichi Ikegami, in cui il Giappone è diventato una giungla primordiale, ed i ricchi e fortunati di Atlas vivono sulle spalle dei reietti relegati al suolo.
La trama segue abbastanza fedelmente i solchi del romanzo, ed ha quindi i suoi stessi limiti: una avventura futuristica con il solito scenario distopico, i soliti ribelli contro l'ordine precostituito, le solite esplosioni, i soliti conflitti morali che, alla fin fine, conflitti non sono.
Ciò che spinge il manga sopra la sufficienza (al contrario della versione anime) è il disegno di Tasuku Karasuma: coloratissimo, variegato, particolareggiato e spesso ai limiti dell'astratto, ha forse la pecca di essere poco leggibile a tratti; ciò nonostante, risulta fresco ed accattivante, supplendo almeno in parte ad una trama che sa di già visto da un kilometro di distanza.
La trama segue abbastanza fedelmente i solchi del romanzo, ed ha quindi i suoi stessi limiti: una avventura futuristica con il solito scenario distopico, i soliti ribelli contro l'ordine precostituito, le solite esplosioni, i soliti conflitti morali che, alla fin fine, conflitti non sono.
Ciò che spinge il manga sopra la sufficienza (al contrario della versione anime) è il disegno di Tasuku Karasuma: coloratissimo, variegato, particolareggiato e spesso ai limiti dell'astratto, ha forse la pecca di essere poco leggibile a tratti; ciò nonostante, risulta fresco ed accattivante, supplendo almeno in parte ad una trama che sa di già visto da un kilometro di distanza.