logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Spirit Eater

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
<b>Attenzione, possibili spoiler</b>

Dall'antichità i miti hanno cambiato forma attraversando le varie religioni. Così i vari dei babilonesi e mesopotamici sono poi stati rivisitati per comparire nella mitologia egizia e greca e così via.
Da sempre però molti storici tentano di trovare un'origine comune per tutte le religioni: un unico e vero dio di cui tutte le religioni parlerebbero descrivendone vari aspetti.
Il manga Saru tenta di unire tutte le origini, o gran parte di esse, delle religioni, trovando una via allo stesso tempo romanzata ma credibile.
Daisuke Igarashi ci parla di come la più famosa profezia di Nostradamus riguardante l'anno millenovecentonovantanove fosse in realtà vera e di come la comunità religiosa nel passato fosse riuscita a sigillare l'imminente pericolo. Ora però il Re d'Angolmois sta per tornare e toccherà ad un gruppetto di quattro persone contrastare l'incombente minaccia.
Così raccontata questa trama potrebbe parere un incipit classico per un comune Shounen. In realtà Saru è un seinen che mescola insegnamenti di carattere cultuale con denunce politiche e riflessioni sulla sorte dell'umanità.

I disegni sono molto particolari. Il tratto è chiaramente di stile orientale, ma gli sfondi e le rappresentazioni di animali e scheletri, nonché di armi e città, è estremamente realistica. Questo porta alla creazione di uno stile quasi misto, in cui i volti sembrano essere solo abbozzati e gli sfondi molto curati, che risulta essere molto artistico ma non per forza piacevole per gli occhi di chi non ha mai affrontato i fumetti o comunque le graphic novel.

I personaggi non vengono ben approfonditi. Forse unicamente la zingara Piera Calli, Pizzarro e Irène Bèart, la posseduta, hanno un minimo di caratterizzazione grazie alle rare battute che riescono a pronunciare e che costruiscono un minimo quadro del carattere del rispettivo personaggio.

Saru è un prodotto molto colto che affronta molti temi quali, per esempio, la denuncia sociale. Ci viene infatti fatto ricordare ciò che la Svizzera ha commesso attraverso l'organizzazione "Pro Joventute" e cosa i conquistadores hanno portato nelle tribù Inca.
La ricostruzione di carattere religioso è molto accurata e non porta segni di contraddizioni. Forse troppo sforzati i primi passaggi in confronto ai finali, specialmente il conclusivo collegamento tra Barong e Rangda della mitologia balinese e la "scimmia" mi è parso troppo forzato. Che poi Saru sembrasse un Barong proprio non l'ho notato.

Forse ciò di cui più soffre questo manga è che l'incipit iniziale sembrerebbe essere più adatto al genere fumettistico rispetto a quello del manga. Ma molte scelte narrative e stilistiche riescono a riportare su binari più adatti Saru, il quale però avrebbe probabilmente reso di più tramite la forma di un'opera letteraria. Non sto dicendo che il manga non sia valido, solamente trovo che si sia trovato sotto questo formato probabilmente a causa delle molte scene d'azione che comunque rimangono memorabili.
In ogni caso il tratto di Igarashi riesce a dare il meglio di sé mostrando paesaggi e figure astratte; ne sono chiaro esempio le magnifiche rappresentazioni del canto della Calli o delle varie immagini dell'Etiopia o della Alpi svizzere. Ciò non ci fa assolutamente pentire del format scelto dall'autore.
È comunque da segnalare l'esistenza di una versione in forma di romanzo dell'opera, che però non credo sia stata portata in Europa ma che sia rimasta reclusa nel paese d'origine. Sarebbe interessante poter contrapporre le due versioni per riuscire a comprendere quale è più adatta per quest'opera estremamente interessante ma un po' fuori posto in qualche allaccio tra le varie mitologie e in alcune tavole un po' troppo trasandate.


 1
TheRolandDeschain

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Opera interessante questo "Saru": disegni eccellenti che supportano una trama complessa e che deve fare i conti in maniera voluta con tutte le antiche tradizioni religiose del mondo unificandole in un intreccio complesso e purtroppo macchinoso.
Procediamo con ordine: la trama prende le mosse da una serie di eventi in tutto il mondo collegati tra di loro che mette in allerta il vaticano e tutte le autorità religiose mondiali. Si verrà a sapere che qualcuno vuole resuscitare l'antico potere di Saru, divinità assoluta e ancestrale incarnata - nel vero senso della parola - da una scimmia gigante che semina devastazione in tutto il globo. Un manipolo di studiosi conoscitori dell'occulto proverà a fermare questa inarrestabile macchina di morte il cui unico imperativo è seminare distruzione e terrore.

La constatazione grafica è papabile: i disegni raffinati e puliti sono favolosi, la riduzione grafica di Saru poi è la summa grafica di tutta l'opera; c'è chiaramente di che rifarsi gli occhi. La storia invece prende ma non convince: c'è l'impressione che un altro paio di volumi sarebbero stati l'ideale per terminare una storia che invece fatica a chiudersi in due. E infatti il finale è pennellato un po' alla carlona: dopo ripetuti tentativi di fermare la bestia ecco che l'ultima possibilità per la terra era lì, sotto gli occhi di tutti, snobbata e ignorata dall'autore e messa in mezzo all'ultimo momento - sebbene un tentativo minimo di teorizzazione di questo finale ci sia e tuttavia non convinca. Un'opera indubbiamente apprezzabile sia per i contenuti filosofici che per l'ammirevole grafica ma che personalmente lascia poco al lettore.


 0
Tacchan

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
"Saru" dimostra di essere un prodotto atipico e di una discreta complessità. Non si tratta di una lettura leggera e spensierata, anche se fortunatamente non l'ho mai trovata pesante grazie ad un ritmo che rimane sempre piuttosto sostenuto, visto che gli eventi si susseguono senza alcuna pausa.

L'idea di base è interessante: in pratica viene ripresa la storia del Saiyuki, quella di Goku per intenderci, e viene rivisitata in chiave mistica e globale, proponendo un suo collegamento con varie religioni e culture sparse per il pianeta. L'opera inizia mostrando una rapida carrellata di eventi in grado di pizzicare la curiosità del lettore, accaduti negli angoli più remoti della Terra. Senza mettere a posto il puzzle alcuni dei personaggi introdotti vengono scelti come protagonisti e solo a quel punto iniziano le spiegazioni. In breve, qualcuno sta cercando di risvegliare un'entità malefica che potrebbe portare all'estinzione la razza umana.

L'elemento mistico/religioso è onnipresente in "Saru" che vede la partecipazione tra i suoi protagonisti di esorcisti dal Vaticano, sciamani e esperti di culture e religioni più o meno note. Quello che è incredibile e lodevole è l'intreccio creato e come l'autore riesca a prendere spunti così variegati e metterli insieme con risultati decisamente pregevoli. Sono certo che il manga gli sarà costato un certosino lavoro di documentazione, visto che alcuni dettagli e alcune ambientazioni sono rappresentati con cura e maestria.
Dopo il primo volumetto avevo grandissime aspettative per Saru, nel secondo sono state parzialmente deluse visto che manca un efficace chiusura del climax che così bene l'autore aveva creato. Insomma, detta terra a terra, il lettore e in parte anche i protagonisti sono semplicemente spettatori dello scorrere degli eventi: non ci sono momenti coinvolgenti, il manga si limita a raccontare una trama interessante e i momenti risolutivi sono privi di mordente, seppur rappresentati in modo spesso molto creativo e suggestivo.

Il disegno è molto particolare e curato sopratutto nella realizzazione dei fondali, spesso splendidi. Alcune tavole le ho trovate molto azzeccate e d'effetto, complici alcune scelte di regia molto ben ponderate.

Non male i personaggi, nulla di strabiliante visto che lo spazio è quello che è, ma si dimostrano interessanti e soprattutto sono supportati da dialoghi molto ben scritti. Nonostante la complessità della storia narrata gli scambi di battute fra i protagonisti non sono mai prolissi e le spiegazioni sono sempre date in modo chiaro e piuttosto conciso, caratteristica questa che ho molto apprezzato.

"Saru" è prodotto diverso dal solito, in grado di offrire spunti di interesse e di affascinare, ma che non mantiene completamente le proprie ottime premesse iniziali, dimenticandosi di dare maggior mordente allo splendido intreccio che offre e che sostiene in modo eccelso, senza perdere il filo degli eventi, fino alla fine.


 5
Aduskiev

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Un oscura profezia grava sull'umanità. Nostradamus predisse una fine del mondo che non è avvenuta, ma cosa è successo realmente? In un'opera che mescola tante culture, miti e leggende, un lettore può immergersi in quello che, di sicuro, è una bella panoramica di mitologia a fumetti. Credo e usanze di vari popoli sono messi al servizio di Daisuke Igarashi, autore di questo fumetto, anello di congiunzione tra il visual novel e il manga. Una sorta di gekira quindi, in cui il bravo autore di "Kaijou no Kodomo" si sbizzarrisce illustrando una sorta di breviario antropologico.
Niente di straordinario, sia chiaro, un'opera ben al di sotto delle potenzialità del maestro, che si allontana dai suoi amati scenari rurali per fare immergere il lettore in un clima ben più cupo, un incubo, in cui il mondo è prossimo alla distruzione. Ambientato in Europa, Saru sfiora tutte le culture del mondo perdendosi però parecchio, in futili cogitazioni. Igarashi si immerge, neppure troppo velatamente, in una crociata contro la globalizzazione, accusando la modernità di aver distrutto troppe micro culture e di aver letteralmente ucciso i miti antichi. Un discorso quantomai sterile quindi, che senza solide tesi non può che suscitare un certo risolino nel lettore informato. Il mondo è in continua evoluzione temporale e le culture oggi sradicate avevano, a loro volta, soppiantato altre culture quando si erano formate.

I discorsi anti progressisti del maestro, che tra chiesa cattolica, pratiche nepalesi e miti etiopi, si perdono in loro stessi, fanno pensare a un flop totale. Non è così. La storia è comunque gradevole, scorre bene e si lascia leggere senza problemi. In questo guazzabuglio di informazioni che l'autore ci dona, Igarashi riesce a non perdersi, a dare un filo logico costante e ben strutturato, con personaggi credibili e apprezzabili, che delineano uno spessore morale ben caratterizzato, anche nei soli due volumi dell'opera. Al lettore l'ardua scelta sui contenuti. Ignorarli, trattandoli come un noioso surplus, come ho fatto io; o farne tesoro. Eppure conditio sine qua non del buon manga d'autore dovrebbero essere proprio questi che, ahimè, qua traballano. Una "bella storia" quindi, ma niente di più, da gustare a cuor leggero.
Il disegno è meraviglioso, come Igarashi ci ha ormai abituato. Graffiato, rabbioso, eppure dolcissimo. L'assenza totale delle sfumature ci introduce in un tratto in cui è il chiaroscuro a farla da padrone e dove la retinatura è tutto. Dosata con perizia però, cosparge l'intera opera senza farsi invadente.

L'edizione è di buona fattura. Brossura tagliata, sovraccoperta con un pregevole effetto rilievo e coperta dorata con la stessa immagine in negativo. Carta in linea con le edizioni Jpop, bianchissima, con inchiostro non troppo secco e buona grammatura. Il tarlo sta nel testo, specie nel secondo volume dove Irène, uno dei personaggi principali, usa un carattere diverso per parlare rispetto agli altri, nel quale sono stati seminati via via sempre più, errori e dimenticanze di lettere. Cura sommaria dello scritto quindi, che fa un po' storcere il naso anche a una lettura superficiale.
Un opera interessante, anche se non eccezionale, che riporta Igarashi in Italia con uno dei suoi titoli più scadenti. In attesa dei grandi successi del maestro, primo tra tutti quel Kaijuu no Kodomo, gustiamoci Saru, senza troppe pretese, ma neppure senza troppe reticenze. Sette.


 2
Turboo Stefo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Disegnato da Daisuke Igarashi e liberamente ispirato ai libri di Miyoko Nakano e Natsu Shimura, "Saru" è pubblicato sulle pagine di Ikki e già solamente questo dovrebbe far intuire la natura sperimentale e atipica del prodotto, infatti tale rivista pubblicata da Shogakukan si dedica principalmente ad intrattenere il pubblico maturo con opere alternative ed originali. Tra le sue pubblicazioni più importanti risaltano senza dubbio "Dorohedoro" e "Bokurano".

Si apre in modo incredibilmente criptico per una serie di due soli volumi: dopo un breve viaggio in epoche diverse vengo mostrati in un veloce susseguirsi diversi eventi, nel quale sono presenti dialoghi scarni e minimalisti, dove vengono tirati in ballo numerose credenze e istituzioni religiose, leggende orientali ed occidentali, in un groviglio apparentemente indecifrabile che però punta evidentemente su un unico binario che porta ad un'incredibile entità soprannaturale che reincarna il male.
La prima cosa che si evince dai dialoghi minimalisti - tranne ovviamente nelle saltuarie spiegazioni - è come la caratterizzazione dei personaggi sia relativamente scarna anche perché ininfluente ai fini della storia e della veloce narrazione, un ritmo fin troppo serrato purtroppo che permea l'opera fino alle battute finali.
Il fascino visionario di "Saru" però va ben oltre le classiche strutture che solitamente sorreggono un'opera di intrattenimento, quali dei personaggi carismatici o una narrazione ricca di colpi di scena, infatti l'intera impalcatura che sorregge il tutto è l'affascinante mistero che avvolge la storia, un mistero che porta il gruppo di protagonisti da una parte all'altra del globo mentre le varie credenze religiose e mistiche si intrecciano in un'unica mostruosa creatura, fisica e ideologica.
Oltre alla visionaria e delirante visione occulta del male che domina il tutto l'autore prova ad inserire anche un messaggio nelle ultime, precipitose, battute finali. Peccato che sia fatto in modo talmente inaspettato e forzato che risultino gradevoli solo se rapportate alla storia, nulla di trascendentale.

I disegni di Igarashi sono relativamente curati e ricchi di dettagli anche se di primo acchito potrebbero sembrare poco più abbozzati per via dell'atipico tratto dell'autore, un tratto libero, grezzo e irregolare che sembra firmare dei disegni incompiuti se si guarda il character design, ma appena entrano in scena gli sfondi si nota l'assurda quantità di dettagli in essi inseriti che denota una maniacale cura.
Dopo il primo impatto si iniziano a notare le qualità maggiori della regia di Igarashi. Oltre ai bellissimi sfondi che reincarnano le diverse culture e terre si fanno spazio anche tavole inquietanti che risaltano proprio per quell'atipico tratto, quali plotoni di scheletri armati, occhi giganti che si aprono su una collina e, il fiore all'occhiello, inquietanti profili che si intravedono all'interno di un gigantesco ciclone. Immagini che regaleranno più di un brivido.

L'edizione della Jpop è ottima in ogni singolo aspetto. La sovraccoperta con effetti lucidi in rilievo nasconde una copertina nera rigida che ripropone i medesimi disegni ma con un effetto metallizzato a tinta unita. Il tutto avvolge una voluminosa rilegatura che intrappola le numerose pagine, pagine che oltre a vantare una gradevole grammatura priva di trasparenze possono contare anche su un'ottima qualità di stampa, pulita e priva di difetti.

La lettura risulta d'obbligo per chiunque cerchi un'opera atipica e totalmente differente dai soliti schemi, infatti la sua grande originalità sta nell'unire le profezie di Nostradamus ad un famoso libro giapponese (Saiyuki), gli esorcisti del Vaticano al resuscitato conquistatore Pizarro, passando per le credenze africane e sudamericane legate al male e ai suoi simboli, oltre che alle danze tramandate da popoli quasi estinti, e molo altro ancora.
In parole povere "Saru" è un visionario ed onirico mix internazionale che riunisce sotto un unico simbolo malefico tutto il mondo religioso e spirituale, andando così a creare una storia che intrattiene in modo inaspettatamente gradevole, con qualche sfumatura inquietante degna del miglior horror, nonostante le evidenti pecche a livello narrativo.


 0
tesX

Volumi letti: 1/2 --- Voto 8
Trama originale e molto condizionata da credenze, miti e leggende d'oriente. Ho letto per ora solo il primo volume e sicuramente non sarà una di quelle opere prolisse che non hanno minime evoluzioni trattandosi solo di un'opera composta da 2 soli volumi, semmai il contrario. Di "carne al fuoco" ce n'è molta, chissà come faranno a districare la matassa nel prossimo e ultimo volume?
Siccome anche l'occhio vuole la sua parte inizio con il dirvi che l'edizione è curatissima, la sovracopertina stupenda e in rilievo, un vero gioiellino da collezionare, il disegno tipico seinen con tratti marcati e molti chiaroscuri. Nel complesso di sicuro interesse.

TRAMA: Strani avvenimenti si succedono durante l'epoca moderna, la divinità Saru (la scimmia) è di nuovo tra di noi e dentro di noi per sconfiggere per l'ennesima volta le forze del male. Una ragazza aiutata da un ragazzo misterioso che non ricorda nulla del suo passato saranno i protagonisti di questa avvincente avventura.