What's Michael?
Mi fa piacere il ritorno di Michel, all'epoca, negli anni novanta non mi pare che il gatto è stato apprezzato tanto quanto in Giappone. Ma è una serie divertente e ottima struttura anche per chi studia manga. I personaggi (gatti) ben caratterizzato. Michel viene "usato" dall'autore come un attore e quindi ogni episodio "recita" un ruolo diverso sotto (o sopra?) i padroni diversi ad ogni episodio. Tutti gli episodi fanno capire l'amore verso il gatto dell'autore e quest'ultimo quanto ha osservato l'animale. Una delle "tecniche" che ho imparato con Michel: avvicinare con l'indice steso, il gatto non è capace di ignorarlo e s'avvicina per annusarlo. provare per credere.
Aaah, Micheal!
L'unico (purtroppo) volume pubblicato dalla star è ancora in bella mostra nella mia libreria, consunto a furia di letture.
Di storie narranti avventure feline ce ne sono diverse, e tutte corredate da successo, ma mentre le altre narrano "semplici" vicende gattesche, e quindi sfruttano semplicemente il carisma innato delle piccole tigri domestiche, Micheal è diverso: quest'opera riesce a unire i caratteri tipici dei mici ad avventure surreali e quindi molto più originali. In Micheal ritroverete tutte le pecche e tutti i pregi dei nostri amici baffuti, ma anche lotte senza quartiere tra giganti, gatti che ballano, star porno disturbate da zampate sulle grazie.
Insomma, rivedrete il gatto che dormicchia sulla vostra poltrona, ma al contempo sarete catapultati in vicende che di quotidiano non hanno nulla. La storia è quindi originale, scorrevole e leggera, un'ottima lettura di divertimento.
Per i difetti, si può sottolineare come l'opera appaia tipicamente anni '80, sia come tratto che come impostazione delle vignette. Inoltre il fatto che la serie sia stata sospesa lascia davvero l'amaro in bocca.
Infine, non a tutti può piacere che le storie siano autoconclusive e che usino Micheal in vicende completamente slegate, senza coerenza di fondo.
Micheal è consigliato soprattutto agli amanti dei gatti, grazie alla scorrevolezza e leggerezza di una lettura davvero divertente e piacevole in cui non faticherete a ritrovare tutti i piccoli dettagli che fanno dei gatti i veri "padroni dell'uomo". Se non vi irritano storie "a spot" e non vi spaventa che sia un volume vecchio, cercate di reperirlo, ne vale davvero la pena!
L'unico (purtroppo) volume pubblicato dalla star è ancora in bella mostra nella mia libreria, consunto a furia di letture.
Di storie narranti avventure feline ce ne sono diverse, e tutte corredate da successo, ma mentre le altre narrano "semplici" vicende gattesche, e quindi sfruttano semplicemente il carisma innato delle piccole tigri domestiche, Micheal è diverso: quest'opera riesce a unire i caratteri tipici dei mici ad avventure surreali e quindi molto più originali. In Micheal ritroverete tutte le pecche e tutti i pregi dei nostri amici baffuti, ma anche lotte senza quartiere tra giganti, gatti che ballano, star porno disturbate da zampate sulle grazie.
Insomma, rivedrete il gatto che dormicchia sulla vostra poltrona, ma al contempo sarete catapultati in vicende che di quotidiano non hanno nulla. La storia è quindi originale, scorrevole e leggera, un'ottima lettura di divertimento.
Per i difetti, si può sottolineare come l'opera appaia tipicamente anni '80, sia come tratto che come impostazione delle vignette. Inoltre il fatto che la serie sia stata sospesa lascia davvero l'amaro in bocca.
Infine, non a tutti può piacere che le storie siano autoconclusive e che usino Micheal in vicende completamente slegate, senza coerenza di fondo.
Micheal è consigliato soprattutto agli amanti dei gatti, grazie alla scorrevolezza e leggerezza di una lettura davvero divertente e piacevole in cui non faticherete a ritrovare tutti i piccoli dettagli che fanno dei gatti i veri "padroni dell'uomo". Se non vi irritano storie "a spot" e non vi spaventa che sia un volume vecchio, cercate di reperirlo, ne vale davvero la pena!