Hakaiju
Cresciuto a pane, mostri e Godzilla non potevo farmi scappare un manga che parla proprio di kaiju.
Akira Takashiro sta tranquillamente vivendo la sua vita da liceale fino a quando il Giappone viene sconvolto da una calamità naturale mai vista: dal suolo sbucano delle gigantesche creature dalle più svariate forme.
Inizia così una fuga continua di Akira e del gruppo che si formerà, composto da personaggi uno più eclettico dell'altro, che cercherà di sopravvivere contro mostri da cui non possono difendersi in nessun modo.
La prima cosa che mi è saltata subito all'occhio di "Hakaiju" sono i disegni non tanto dei personaggi umani, ma più per i mostri stessi creati con una cura maniacale che sembrano dipinti da madre terra stessa: raccapriccianti, soverchianti e soprattutto vivi. Ho adorato la scelta dell'autore di far vedere i vari punti di vista di diversi personaggi dell'inizio dell'apocalisse.
Altro enorme punto a favore è il coraggio che ha avuto l'autore si trasformare completamente l'opera così da auto re-inventarsi. Ammetto che adoravo l'idea che i poveri umani non potessero nulla contro i mostri calamità, particolare che rendeva questo manga un vero e proprio horror, però dall'altra parte ho apprezzato il cambio di narrazione.
Inoltre la seconda parte (perché il manga è diviso in due) non solo è completamente diversa per via dei personaggi ma anche perché è ambientata 30 anni dopo la fine della prima parte, infatti sembrerebbe che l'autore piuttosto che creare un "Hakaiju 2" abbia voluto mettere il sequel direttamente nella serie principale, scelta che ho apprezzato molto e ti lascia spiazzato.
Non è un'opera esente da difetti, primo dei quali il protagonista di spessore molto inferiore rispetto agli altri personaggi secondari, ma che comunque è contestualizzato poiché Akira rappresenta "la persona qualunque" che si ritrova catapultato in questa apocalisse, quindi lo definisco "difetto minore".
Attenzione: questa parte contiene spoiler
La cosa che davvero non ho apprezzato è il good ending forzatamente troppo buonista.
Fine parte contenente spoiler
Rimane una serie che consiglio a chi, come me, ama l'horror, i mostri ed in particolare i kaiju.
Akira Takashiro sta tranquillamente vivendo la sua vita da liceale fino a quando il Giappone viene sconvolto da una calamità naturale mai vista: dal suolo sbucano delle gigantesche creature dalle più svariate forme.
Inizia così una fuga continua di Akira e del gruppo che si formerà, composto da personaggi uno più eclettico dell'altro, che cercherà di sopravvivere contro mostri da cui non possono difendersi in nessun modo.
La prima cosa che mi è saltata subito all'occhio di "Hakaiju" sono i disegni non tanto dei personaggi umani, ma più per i mostri stessi creati con una cura maniacale che sembrano dipinti da madre terra stessa: raccapriccianti, soverchianti e soprattutto vivi. Ho adorato la scelta dell'autore di far vedere i vari punti di vista di diversi personaggi dell'inizio dell'apocalisse.
Altro enorme punto a favore è il coraggio che ha avuto l'autore si trasformare completamente l'opera così da auto re-inventarsi. Ammetto che adoravo l'idea che i poveri umani non potessero nulla contro i mostri calamità, particolare che rendeva questo manga un vero e proprio horror, però dall'altra parte ho apprezzato il cambio di narrazione.
Inoltre la seconda parte (perché il manga è diviso in due) non solo è completamente diversa per via dei personaggi ma anche perché è ambientata 30 anni dopo la fine della prima parte, infatti sembrerebbe che l'autore piuttosto che creare un "Hakaiju 2" abbia voluto mettere il sequel direttamente nella serie principale, scelta che ho apprezzato molto e ti lascia spiazzato.
Non è un'opera esente da difetti, primo dei quali il protagonista di spessore molto inferiore rispetto agli altri personaggi secondari, ma che comunque è contestualizzato poiché Akira rappresenta "la persona qualunque" che si ritrova catapultato in questa apocalisse, quindi lo definisco "difetto minore".
Attenzione: questa parte contiene spoiler
La cosa che davvero non ho apprezzato è il good ending forzatamente troppo buonista.
Fine parte contenente spoiler
Rimane una serie che consiglio a chi, come me, ama l'horror, i mostri ed in particolare i kaiju.
«Hakaiju» («Hakaijuu» originalmente ) è un manga, scritto e disegnato da Shingo Honda, angosciante, originale, ben raccontato, che saprà stupire lo spettatore sino al termine dell'opera.
Akira Takashiro vive con i suoi amici, le giornate scorrono tranquille a scuola, quando all'improvviso un forte terremoto scuote il territorio e un'orda di mostri invade ogni luogo, il ragazzo e i suoi amici cercheranno di sopravvivere. La storia si evolverà, cambierà completamente (ad un certo punto ci si ritroverà in un vero e proprio thriller, mentre verso la fine ci sarà una componente action molto marcata), nuovi punti di vista, nuovi personaggi. Un'opera che sa reinventarsi quando sente la stanchezza di quanto mostrato sino ad un attimo prima.
La serie approfondisce uno dei più semplici aspetti della paura umana, l'essere circondati da mostri. Mostri con cui non vi sarà dialogo alcuno, che uccidono gli esseri umani in una lotta per la sopravvivenza che sembra non avere speranza. Da precisare che quell'infinità di mostri sono enormi e con il passare del tempo sempre si incontreranno esseri sempre più giganteschi, immensi, infiniti, proprio ad evidenziare quanto il singolo uomo sia impotente di fronte a tali nemici. Prima che la storia finisca verranno date spiegazioni sia sulla loro origine che sul motivo dell'invasione.
Il tema della sopravvivenza in un ambiente ostile possiede sempre un certo fascino e, grazie allo stile di narrazione serrato adottato, i primi numeri risulteranno molto coinvolgenti, il lettore si immedesimerà nelle scene fuggendo, nascondendosi insieme ai protagonisti, condividerà o meno le loro scelte, la prima parte è realizzata ottimamente.
In seguito vi sarà una forte reazione dei vari protagonisti a quanto precedentemente subito, si vorrà diventare cacciatori e non più prede, si cercherà di gestire nel tempo trascorso (nelle varie fasi trascorreranno anni) la situazione assurda che si è vissuta e che si continua a vivere. Successivamente all'orrore di certe scene si aggiungerà il mistero, ci sembrerà non capire più nulla di quello che leggeremo, sensazione voluta dall'autore in quanto poi tutto verrà spiegato. Infine la componente horror diminuirà sostanzialmente facendo spazio a quella di pura azione, questa scelta potrà piacere o meno, a seconda dei gusti personali.
La serie la si inizia apprezzando il genere horror, venendo quasi praticamente meno quel genere verso la fine, i vari combattimenti, per quanto ben disegnati, comprensibili e condivisibili nella storia, potrebbero non essere a tutti e rendere un po' noiosa a tratti la lettura, è giusto avvertire il lettore di tale possibilità.
Sono molti i personaggi che si mostreranno lungo la serie, fra comparse e protagonisti chi si evidenzierà maggiormente sono l'irriducibile Mitsuru Takeshige e le ragazze Mio e Nao Shirasaki entrambe molto determinate che non dimenticheranno il loro lato femminile, anche i personaggi secondari saranno interessanti.
I disegni sono ben fatti, riuscendo a trasmettere quella sensazione ansiogena e a tratti claustrofobica che i protagonisti vivono, i volti molto espressivi, poche le sbavature. Vista anche la lunghezza della serie vi saranno alcune cadute di stile di narrazione, scene evitabili e poco credibili anche nel contesto realizzato o che potevano essere sintetizzate. Vi saranno molte scene crude, molto splatter.
In definitiva un'opera che si consiglia a chi apprezza il genere horror, ama sentirlo e viverlo in una storia ad ampio respiro, ricca di mistero il tutto misto ad azione stile shōnen battle.
Akira Takashiro vive con i suoi amici, le giornate scorrono tranquille a scuola, quando all'improvviso un forte terremoto scuote il territorio e un'orda di mostri invade ogni luogo, il ragazzo e i suoi amici cercheranno di sopravvivere. La storia si evolverà, cambierà completamente (ad un certo punto ci si ritroverà in un vero e proprio thriller, mentre verso la fine ci sarà una componente action molto marcata), nuovi punti di vista, nuovi personaggi. Un'opera che sa reinventarsi quando sente la stanchezza di quanto mostrato sino ad un attimo prima.
La serie approfondisce uno dei più semplici aspetti della paura umana, l'essere circondati da mostri. Mostri con cui non vi sarà dialogo alcuno, che uccidono gli esseri umani in una lotta per la sopravvivenza che sembra non avere speranza. Da precisare che quell'infinità di mostri sono enormi e con il passare del tempo sempre si incontreranno esseri sempre più giganteschi, immensi, infiniti, proprio ad evidenziare quanto il singolo uomo sia impotente di fronte a tali nemici. Prima che la storia finisca verranno date spiegazioni sia sulla loro origine che sul motivo dell'invasione.
Il tema della sopravvivenza in un ambiente ostile possiede sempre un certo fascino e, grazie allo stile di narrazione serrato adottato, i primi numeri risulteranno molto coinvolgenti, il lettore si immedesimerà nelle scene fuggendo, nascondendosi insieme ai protagonisti, condividerà o meno le loro scelte, la prima parte è realizzata ottimamente.
In seguito vi sarà una forte reazione dei vari protagonisti a quanto precedentemente subito, si vorrà diventare cacciatori e non più prede, si cercherà di gestire nel tempo trascorso (nelle varie fasi trascorreranno anni) la situazione assurda che si è vissuta e che si continua a vivere. Successivamente all'orrore di certe scene si aggiungerà il mistero, ci sembrerà non capire più nulla di quello che leggeremo, sensazione voluta dall'autore in quanto poi tutto verrà spiegato. Infine la componente horror diminuirà sostanzialmente facendo spazio a quella di pura azione, questa scelta potrà piacere o meno, a seconda dei gusti personali.
La serie la si inizia apprezzando il genere horror, venendo quasi praticamente meno quel genere verso la fine, i vari combattimenti, per quanto ben disegnati, comprensibili e condivisibili nella storia, potrebbero non essere a tutti e rendere un po' noiosa a tratti la lettura, è giusto avvertire il lettore di tale possibilità.
Sono molti i personaggi che si mostreranno lungo la serie, fra comparse e protagonisti chi si evidenzierà maggiormente sono l'irriducibile Mitsuru Takeshige e le ragazze Mio e Nao Shirasaki entrambe molto determinate che non dimenticheranno il loro lato femminile, anche i personaggi secondari saranno interessanti.
I disegni sono ben fatti, riuscendo a trasmettere quella sensazione ansiogena e a tratti claustrofobica che i protagonisti vivono, i volti molto espressivi, poche le sbavature. Vista anche la lunghezza della serie vi saranno alcune cadute di stile di narrazione, scene evitabili e poco credibili anche nel contesto realizzato o che potevano essere sintetizzate. Vi saranno molte scene crude, molto splatter.
In definitiva un'opera che si consiglia a chi apprezza il genere horror, ama sentirlo e viverlo in una storia ad ampio respiro, ricca di mistero il tutto misto ad azione stile shōnen battle.
La trama ormai l'avrete letta, Hakaiju è un manga particolare, l'ho preso inizialmente per i disegni molto curati e dal tratto originale e nonostante esca una volta ogni cento anni, aspetto con ansia il nuovo volume.
L'autore riesce molto bene nel rappresentare le emozioni dei personaggi sia nel disegno che nell'utilizzo delle varie onomatopee ed effetti rendendo fluida la lettura... La cosa che colpisce di più è l'immedesimazione immediata nel protagonista, cosa che non accade spesso nelle altre opere (in generale). Ogni volume ti lascia con la voglia di saperne di più, del perché è del come è successo il tutto e la storia si evolve un po' alla volta in modo lineare (niente salti temporali se non rari flashback, piccoli passaggi da un personaggio all'altro per vedere che stanno facendo in quel momento). Nonostante i mostri tentacolosi non mi piacciano (non in generale ma questi in particolare sono proprio brutti) in compenso i personaggi ti suscitano le loro stesse emozioni attraverso un disegno molto curato e, soprattutto, una buona descrizione psicologica che ti permette di individuarne le varie personalità.
Il fatto che sia molto realistico (a parte i mostri) rende il tutto molto avvincente e aumenta maggiormente l'immedesimazione nei personaggi, senza dubbio il punto di forza del manga.
Trama: coinvolgente ma ancora in evoluzione, si potrebbe classificare come un banale "alieni che invadono la terra" ma ancora non si sa bene perciò per ora do più che sufficiente (in aumento spero). Il tema può sembrare post-apocalittico ma in realtà si è all'inizio dell'apocalisse, quindi non lo paragono ai manga di quel genere.
Disegni: Mangaka dallo stile personale, curato e studiato. L'autore utilizza molto bene l'effetto chiaro/scuro e risalta i personaggi con bordi leggermente ingrossati; adoro come disegna i vestiti e le pieghe appariscenti, quasi effetto bagnato. Fondali devo dire a tratti quasi inesistenti nelle scene con i protagonisti (sfondi praticamente bianchi o fatti con lo stampo, tipo il pavimento della palestra tutto perfettamente lineare), mentre a volte invece l'autore si sbizzarrisce a volontà e ti lascia a bocca aperta mettendo tutto il suo talento come quando utilizza pagine per disegnare la città.
Le creature aliene sembrano un incrocio tra piante, vermi e tubi di gomma, sono piene, cioè usa il nero come riempimento, con piccole sfumature bianche per i punti di luce.
Consiglio questo manga a tutti gli amanti del genere thriller/splatter, astenersi a chi vuole leggere qualcosa che dia immediate risposte e chiarimenti perchè è abbastanza lento per queste cose (c'è molta suspance)
voto 8 (non c'è il 7 e mezzo)
L'autore riesce molto bene nel rappresentare le emozioni dei personaggi sia nel disegno che nell'utilizzo delle varie onomatopee ed effetti rendendo fluida la lettura... La cosa che colpisce di più è l'immedesimazione immediata nel protagonista, cosa che non accade spesso nelle altre opere (in generale). Ogni volume ti lascia con la voglia di saperne di più, del perché è del come è successo il tutto e la storia si evolve un po' alla volta in modo lineare (niente salti temporali se non rari flashback, piccoli passaggi da un personaggio all'altro per vedere che stanno facendo in quel momento). Nonostante i mostri tentacolosi non mi piacciano (non in generale ma questi in particolare sono proprio brutti) in compenso i personaggi ti suscitano le loro stesse emozioni attraverso un disegno molto curato e, soprattutto, una buona descrizione psicologica che ti permette di individuarne le varie personalità.
Il fatto che sia molto realistico (a parte i mostri) rende il tutto molto avvincente e aumenta maggiormente l'immedesimazione nei personaggi, senza dubbio il punto di forza del manga.
Trama: coinvolgente ma ancora in evoluzione, si potrebbe classificare come un banale "alieni che invadono la terra" ma ancora non si sa bene perciò per ora do più che sufficiente (in aumento spero). Il tema può sembrare post-apocalittico ma in realtà si è all'inizio dell'apocalisse, quindi non lo paragono ai manga di quel genere.
Disegni: Mangaka dallo stile personale, curato e studiato. L'autore utilizza molto bene l'effetto chiaro/scuro e risalta i personaggi con bordi leggermente ingrossati; adoro come disegna i vestiti e le pieghe appariscenti, quasi effetto bagnato. Fondali devo dire a tratti quasi inesistenti nelle scene con i protagonisti (sfondi praticamente bianchi o fatti con lo stampo, tipo il pavimento della palestra tutto perfettamente lineare), mentre a volte invece l'autore si sbizzarrisce a volontà e ti lascia a bocca aperta mettendo tutto il suo talento come quando utilizza pagine per disegnare la città.
Le creature aliene sembrano un incrocio tra piante, vermi e tubi di gomma, sono piene, cioè usa il nero come riempimento, con piccole sfumature bianche per i punti di luce.
Consiglio questo manga a tutti gli amanti del genere thriller/splatter, astenersi a chi vuole leggere qualcosa che dia immediate risposte e chiarimenti perchè è abbastanza lento per queste cose (c'è molta suspance)
voto 8 (non c'è il 7 e mezzo)
Leggendo la trama di questo manga mi ha incuriosita come accade spesso, poi ho letto anche le recensioni quindi mi sono convinta ad acquistarlo. Premetto che il genere horror non è il mio preferito, ma in alcuni casi faccio delle eccezioni. "Hakaiju" è inquietante, con scene molto crude di forte impatto, altro che, mi ha impressionata e non poco.
La storia mi ha coinvolta e appassionata, tanto che mi sembrava di essere al fianco del protagonista Kira Takashiri e lottare per sopravvivere.
I disegni sono stupendi molto dettagliati,il secondo volume termina in un modo che mi ha lasciata un po' perplessa,ma che fine hanno fatto le persone che erano in quella sala?
Il ritmo si fa subito incalzante,le scene d'azione sono mozzafiato, l'inquietudine e il terrore sono palpabili, da far rabbrividire, di certo non si ha il tempo per annoiarsi,ogni secondo può essere fatale, bisogna essere vigili e attenti, non bisogna far rumore altrimenti sei morto,se questo non è inquietante. Complimenti a Shingo Honda, che ha saputo farmi apprezzare questo manga.
Sono impaziente di leggere il terzo volume, e sì, per dirla breve questo manga mi piace e lo consiglio a chi apprezza questo genere.
La storia mi ha coinvolta e appassionata, tanto che mi sembrava di essere al fianco del protagonista Kira Takashiri e lottare per sopravvivere.
I disegni sono stupendi molto dettagliati,il secondo volume termina in un modo che mi ha lasciata un po' perplessa,ma che fine hanno fatto le persone che erano in quella sala?
Il ritmo si fa subito incalzante,le scene d'azione sono mozzafiato, l'inquietudine e il terrore sono palpabili, da far rabbrividire, di certo non si ha il tempo per annoiarsi,ogni secondo può essere fatale, bisogna essere vigili e attenti, non bisogna far rumore altrimenti sei morto,se questo non è inquietante. Complimenti a Shingo Honda, che ha saputo farmi apprezzare questo manga.
Sono impaziente di leggere il terzo volume, e sì, per dirla breve questo manga mi piace e lo consiglio a chi apprezza questo genere.
TRAMA: Non c'è molto da dire sulla trama (fino ad ora). Akira è un ragazzo delle scuole superiori come tutti gli altri: un giorno si ritrova con un suo amico per fare una partita a basket; mentre giocano, si verifica un terremoto, Akira sviene. Al suo risveglio troverà la scuola mezza distrutta, ed invasa da degli esseri - alieni? - che fanno a pezzi senza nessun ritegno tutti gli umani che si trovano davanti. Il ragazzo naturalmente venderà cara la pelle…
GRAFICA: Per ora la parte migliore dell'opera, l'autore usa un tratto abbastanza realistico e pochi retini. Per intenderci questo fumetto assomiglia poco ad un manga per quanto riguarda le tecniche grafiche che di solito si utilizzano in nei fumetti giapponesi; in compenso è tremendamente realistico, nei particolari splatter, anatomici, sia degli umani che dei mostri presenti, che fanno davvero ribrezzo.
VALUTAZIONE: Questa opera me la sono trovata davanti, accanto al primo numero di "I am a hero" e alla fine ho preso tutti e due i manga, che per certi versi si equivalgono (entrambi sono dei Survival/Horror) ma ognuno dei due ha una personalità diversa. Questo "Haijaku", infatti, mette subito le cose in chiaro, con un volumetto e mezzo di scene splatter e di combattimento, senza dare fiato al lettore; solo verso l'ultima parte del secondo volumetto c'è un accenno alla storia che verrà con la presentazione di qualche altro superstite e finalmente un motivo per lottare del protagonista (la solita ragazza amica d'infanzia…). Speriamo che in quanto a presentazione dei personaggi non finisca come Gantz, che ne ha parecchi e ne ha perso qualcuno per strada; per ora non mi sbilancio sul voto, spero che però prosegua bene…
PRO: Grafica curata; se amate gli horror splatter con tentacoli.
CONTRO: Ancora non si sa bene dove andrà a parare la storia; se non amate il sangue ed i dettagli splatter.
GRAFICA: Per ora la parte migliore dell'opera, l'autore usa un tratto abbastanza realistico e pochi retini. Per intenderci questo fumetto assomiglia poco ad un manga per quanto riguarda le tecniche grafiche che di solito si utilizzano in nei fumetti giapponesi; in compenso è tremendamente realistico, nei particolari splatter, anatomici, sia degli umani che dei mostri presenti, che fanno davvero ribrezzo.
VALUTAZIONE: Questa opera me la sono trovata davanti, accanto al primo numero di "I am a hero" e alla fine ho preso tutti e due i manga, che per certi versi si equivalgono (entrambi sono dei Survival/Horror) ma ognuno dei due ha una personalità diversa. Questo "Haijaku", infatti, mette subito le cose in chiaro, con un volumetto e mezzo di scene splatter e di combattimento, senza dare fiato al lettore; solo verso l'ultima parte del secondo volumetto c'è un accenno alla storia che verrà con la presentazione di qualche altro superstite e finalmente un motivo per lottare del protagonista (la solita ragazza amica d'infanzia…). Speriamo che in quanto a presentazione dei personaggi non finisca come Gantz, che ne ha parecchi e ne ha perso qualcuno per strada; per ora non mi sbilancio sul voto, spero che però prosegua bene…
PRO: Grafica curata; se amate gli horror splatter con tentacoli.
CONTRO: Ancora non si sa bene dove andrà a parare la storia; se non amate il sangue ed i dettagli splatter.
Di opere che trattano tematiche post-apocalittiche e invasioni aliene, di questi tempi - e non solo -, ce ne sono a bizzeffe. A sfruttare questo fertile campo, sono stati però per lo più titoli cinematografici, e raramente opere cartacee provenienti dal Sol Levante. Era destino che, bene o male, la vicenda fosse affrontata anche sotto questo punto di vista. Shingo Honda si è cimentato in quest'ardua impresa: riuscendoci pienamente.
Le situazioni che si andranno ad affrontare, nel corso di tutta l'opera, saranno banali e in gran parte già viste. Il survival horror è una categoria che non permette di sfociare troppo in altri generi, seppure concordi alle ideologie di base. Ciò che ci sarà mostrato non sarà semplice paura, ma puro terrore. Verrà affrontata la vera paura, ossia quella primordiale, che tutti noi, nel nostro subconscio, possediamo; ma che ormai abbiamo fortunatamente dimenticato. In passato, il timore più grande che l'uomo potesse avere era quello di essere mangiato; ma, con il trascorrere del tempo, l'essere umano ha totalmente dimenticato questa tremenda inquietudine.
In questa occasione, il timore di essere divorato atrocemente da un momento all'altro diviene cosa normale e ritorna alle origini. Honda è bravo a delineare ed esternare i disagi interiori, e a ricostruire un ambiente di sano terrore visivo e psicologico nel quale il lettore sarà immerso e trascinato contro la sua volontà: proprio come il nostro protagonista, Takashiro. Espone la critica dislocazione nella quale riversa il protagonista con i suoi compagni, e soprattutto la prassi nella quale sarà affrontata; proprio come lo farebbero persone comuni, uguali a tutti noi.
Vengono risaltati i difetti peggiori dell'esistenza umana, dalla codardia alla pavidità; ergo le diverse condotte assunte dalle persone in una determinata situazione. Sino a dove si possono spingere gli umani pur di salvarsi, ricorrendo a qualsiasi mezzo. Il pregio dei titoli di questa categoria è proprio la capacità di esporsi come vetrina dei difetti posseduti dall'uomo - o meglio, questo è il ruolo che a mio parere dovrebbero assumere.
I disegni sono puliti e chiari, con un tratto decisamente realistico e mai dettagliato. Gli elementi che ci è concesso di vedere sono pochi: sangue, cadaveri, bestie e orrore, tanto orrore. In questo caso, non si fa riferimento all'orrore palesemente visivo, ma in particolar modo a quello psicologico; che risulta facilmente percepibile dallo sguardo dei poveri sopravvissuti alla vicenda.
Ridefinisce radicalmente il concetto di survival horror trattante argomenti fantascientifici, traendone un buon prodotto sotto i più differenti aspetti.
Le situazioni che si andranno ad affrontare, nel corso di tutta l'opera, saranno banali e in gran parte già viste. Il survival horror è una categoria che non permette di sfociare troppo in altri generi, seppure concordi alle ideologie di base. Ciò che ci sarà mostrato non sarà semplice paura, ma puro terrore. Verrà affrontata la vera paura, ossia quella primordiale, che tutti noi, nel nostro subconscio, possediamo; ma che ormai abbiamo fortunatamente dimenticato. In passato, il timore più grande che l'uomo potesse avere era quello di essere mangiato; ma, con il trascorrere del tempo, l'essere umano ha totalmente dimenticato questa tremenda inquietudine.
In questa occasione, il timore di essere divorato atrocemente da un momento all'altro diviene cosa normale e ritorna alle origini. Honda è bravo a delineare ed esternare i disagi interiori, e a ricostruire un ambiente di sano terrore visivo e psicologico nel quale il lettore sarà immerso e trascinato contro la sua volontà: proprio come il nostro protagonista, Takashiro. Espone la critica dislocazione nella quale riversa il protagonista con i suoi compagni, e soprattutto la prassi nella quale sarà affrontata; proprio come lo farebbero persone comuni, uguali a tutti noi.
Vengono risaltati i difetti peggiori dell'esistenza umana, dalla codardia alla pavidità; ergo le diverse condotte assunte dalle persone in una determinata situazione. Sino a dove si possono spingere gli umani pur di salvarsi, ricorrendo a qualsiasi mezzo. Il pregio dei titoli di questa categoria è proprio la capacità di esporsi come vetrina dei difetti posseduti dall'uomo - o meglio, questo è il ruolo che a mio parere dovrebbero assumere.
I disegni sono puliti e chiari, con un tratto decisamente realistico e mai dettagliato. Gli elementi che ci è concesso di vedere sono pochi: sangue, cadaveri, bestie e orrore, tanto orrore. In questo caso, non si fa riferimento all'orrore palesemente visivo, ma in particolar modo a quello psicologico; che risulta facilmente percepibile dallo sguardo dei poveri sopravvissuti alla vicenda.
Ridefinisce radicalmente il concetto di survival horror trattante argomenti fantascientifici, traendone un buon prodotto sotto i più differenti aspetti.
Forse un manga così non mi era mai capitato di leggerlo. Ho letto molti manga con scene violente, cruente, ma non mi hanno mai fatto immedesimare più di tanto nella situazione. Ad esempio, un manga molto più violento (anatomico, direi) può essere Gantz, però questo "Hakaiju" mi ha dato una sensazione diversa: in questo manga non hanno nessuna arma della Sfera (mi trovo molto bene a mettere questa serie a confronto con Gantz) o possibilità di vittoria, ma è solo un lunghissimo vicolo cieco pieno di cadaveri.
Ho dato come voto 8 perché non sono uno che spara voti esagerati e anche perché per ora è uscito solo un numero (quindi consideratelo anche come un voto di "impatto" verso il lettore), ma Hakiju mi ha preso molto e lo consiglio, perché è molto realistico, spero continui su questa linea.
Ho dato come voto 8 perché non sono uno che spara voti esagerati e anche perché per ora è uscito solo un numero (quindi consideratelo anche come un voto di "impatto" verso il lettore), ma Hakiju mi ha preso molto e lo consiglio, perché è molto realistico, spero continui su questa linea.
Non potendo dare 7 e mezzo ho dato 7; questo manga, disegnato da Shingo Honda, parla della storia di Kira Takashiro, studente che un giorno dopo un violento terremoto si ritrova a dover lottare tra la vita e la morte poiché la sua città è stata invasa da alcuni mostri (si presume alieni, ma chi può dirlo?). La trama post-apocalittica mi ha attirato, in più i disegni a mio parere buoni hanno contribuito al voto, insieme alla durata della serie: 4 volumi. Chiunque abbia un buco, potrebbe colmarlo con questa serie.
