Il Principe Papero
È la quarta opera della Morinaga che leggo e, purtroppo, devo dire che, in generale, non sono proprio sulla sua stessa lunghezza d’onda. Le sue creazioni sono fortemente basate sulla comicità, quindi a seconda del tipo di umorismo che avete possono o farvi schiattare dalle risate o annoiarvi – ovviamente, come per tutto, è molto soggettivo. Nel mio caso ho adorato "1 Segreto x 2" e mi ha divertito parecchio (sarà anche che il tema dello scambio dei corpi per me è un sempreverde) invece "Club Paradiso", "Diventerai una Star" e infine questo "Il Principe Papero", purtroppo, mi hanno lasciato davvero indifferente.
La storia in realtà parte bene, il primo volume l'ho apprezzato e mi ha anche divertito (inoltre Reiichi mi ha fatto una tenerezza assurda, mi faceva quasi commuovere!); poi, però, già al terzo volume avrei tranquillamente abbandonato tutta la serie, ma essendo breve mi sono imposta di finirla per vedere se ci sarebbe stato qualche picco interessante e mi avrebbe strappato ancora qualche sorriso. Purtroppo non è stato così.
Storie di questo tipo, che sono sull’assurdo-fiabesco andante, con tanto di elementi magici, dove il punto di forza non è tanto la trama e i risvolti psicologici ma la comicità, dovrebbero appunto divertirti e strapparti un bel po’ di risate e sorrisi per non farti pentire della lettura. Invece in questo caso, pur essendoci dei buoni spunti anche originali, sono stati gestiti in modo banale e poco interessante, arrivando ad appiattire il loro potenziale, e facendomeli quindi risultare noiosi. Ovviamente ripeto che è tutto soggettivo, quindi qualcuno sicuramente potrebbe trovarla davvero spassosissima e fuori di cocuzza come serie, ma per me è stata davvero dura tirare avanti fino alla fine e sono rimasta insoddisfatta anche da quella - extra incluso, a dirla tutta.
Ci sarebbe potuto almeno essere un bel messaggio di fondo (il fatto che si può essere belli quanto si vuole, ma se dentro di sé non si cambia, l’aspetto non porterà di certo alla felicità) ma non c’è stata un’evoluzione del protagonista, ed è come se il tutto fosse intriso da una certa staticità e ridondanza. A quanto pare la Morinaga ha voluto puntare tutto sul demenziale senza inoltrarsi in particolari riflessioni e buonismi, e fin qui ci potrebbe anche stare, ma in nome del supposto “divertimento” è scaduta in risvolti del tutto assurdi e pure condannabili (quello che ha combinato Ran a Reiichi… è da galera, siamo chiari!). Per carità, avere una trama assurda di per sé non è biasimevole, sempre a patto che svolga la sua funzione principale: divertire! E per me, che aspettavo soprattutto questo dal manga, ossia farmi delle grasse risate, ahimè non è avvenuto.
I disegni però sono molto belli, e soprattutto Reiichi in versione brutto anatroccolo mi ha sempre fatto una tenerezza più finita (infatti, quasi quasi, avrei preferito che mantenesse questa forma per la maggior parte del manga!).
In definitiva, a seconda del tipo di umorismo che avete, potrebbe o farvi spanciare dalle risate o annoiarvi a morte. Quindi potete comunque tenerlo in considerazione se siete in vena di una lettura leggera di puro intrattenimento: sia mai che vi vada bene e vi troviate in sintonia con lo stile dell’autrice. Dal canto mio, mi terrò il mio "1 Segreto X 2" della Morinaga visto che ci sono andata a braccetto, mentre credo che stenterò ad avvicinarmi ad altre sue opere, visto che 3 su 4 per l’appunto mi hanno deluso.
Peccato!
La storia in realtà parte bene, il primo volume l'ho apprezzato e mi ha anche divertito (inoltre Reiichi mi ha fatto una tenerezza assurda, mi faceva quasi commuovere!); poi, però, già al terzo volume avrei tranquillamente abbandonato tutta la serie, ma essendo breve mi sono imposta di finirla per vedere se ci sarebbe stato qualche picco interessante e mi avrebbe strappato ancora qualche sorriso. Purtroppo non è stato così.
Storie di questo tipo, che sono sull’assurdo-fiabesco andante, con tanto di elementi magici, dove il punto di forza non è tanto la trama e i risvolti psicologici ma la comicità, dovrebbero appunto divertirti e strapparti un bel po’ di risate e sorrisi per non farti pentire della lettura. Invece in questo caso, pur essendoci dei buoni spunti anche originali, sono stati gestiti in modo banale e poco interessante, arrivando ad appiattire il loro potenziale, e facendomeli quindi risultare noiosi. Ovviamente ripeto che è tutto soggettivo, quindi qualcuno sicuramente potrebbe trovarla davvero spassosissima e fuori di cocuzza come serie, ma per me è stata davvero dura tirare avanti fino alla fine e sono rimasta insoddisfatta anche da quella - extra incluso, a dirla tutta.
Ci sarebbe potuto almeno essere un bel messaggio di fondo (il fatto che si può essere belli quanto si vuole, ma se dentro di sé non si cambia, l’aspetto non porterà di certo alla felicità) ma non c’è stata un’evoluzione del protagonista, ed è come se il tutto fosse intriso da una certa staticità e ridondanza. A quanto pare la Morinaga ha voluto puntare tutto sul demenziale senza inoltrarsi in particolari riflessioni e buonismi, e fin qui ci potrebbe anche stare, ma in nome del supposto “divertimento” è scaduta in risvolti del tutto assurdi e pure condannabili (quello che ha combinato Ran a Reiichi… è da galera, siamo chiari!). Per carità, avere una trama assurda di per sé non è biasimevole, sempre a patto che svolga la sua funzione principale: divertire! E per me, che aspettavo soprattutto questo dal manga, ossia farmi delle grasse risate, ahimè non è avvenuto.
I disegni però sono molto belli, e soprattutto Reiichi in versione brutto anatroccolo mi ha sempre fatto una tenerezza più finita (infatti, quasi quasi, avrei preferito che mantenesse questa forma per la maggior parte del manga!).
In definitiva, a seconda del tipo di umorismo che avete, potrebbe o farvi spanciare dalle risate o annoiarvi a morte. Quindi potete comunque tenerlo in considerazione se siete in vena di una lettura leggera di puro intrattenimento: sia mai che vi vada bene e vi troviate in sintonia con lo stile dell’autrice. Dal canto mio, mi terrò il mio "1 Segreto X 2" della Morinaga visto che ci sono andata a braccetto, mentre credo che stenterò ad avvicinarmi ad altre sue opere, visto che 3 su 4 per l’appunto mi hanno deluso.
Peccato!
"Il principe papero" è un manga del 2001, composto da sei volumi, che narra le vicende del giovane Reiichi Shiratori, un ragazzino veramente bruttino, complessato come pochi (ma in questo caso è anche giustificabile).
Un giorno, cercando il cagnolino disperso della bella Yumiko, della quale è perdutamente innamorato, viene investito e cade in coma. Al risveglio è diventato un bellissimo ragazzo, grazie, parzialmente, a un intervento di chirurgia plastica. In realtà Mister, il cagnolino di Yumiko, è un principe, Edward, che ha deciso di concedere un dono al ragazzo, dato che ha rischiato la vita per lui. Purtroppo la magia di Edward non funziona benissimo, e in particolari situazioni, quando Reiichi è con Yumiko, si ritrasforma nel "brutto anatroccolo" di un tempo, creando così situazioni abbastanza comiche. Il ragazzo ha ripreso gli studi, ma nessuno sa chi era lui in realtà, e finirà anche col fidanzarsi con una ragazza bruttina, ma con molta più autostima di quanta non ne avesse mai avuta lui quando era nella stessa situazione.
Per questi sei, lunghissimi, volumi, seguiremo le vicende di Reiichi e di Yumiko, e devo dire che già al primo volume avrei abbandonato la lettura, ma ho voluto dargli un'opportunità. Opportunità che si è rivelata una perdita di tempo. A me storie di questo tipo, brutto anatroccolo, non mi spiacciono, ne sto seguendo una edita dalla casa Hwang Mi Ri, e quella, nonostante la pubblicazione a rilento, mi ha presa. Questa mi ha annoiata. Mi son fatta prestare i volumi, e li ho restituiti di tutta fretta.
Il finale poi è un qualcosa di davvero indecente. Sono davvero molto, molto delusa.
I disegni son piuttosto carini, anche se preferisco i personaggi maschili a quelli femminili (gli occhi delle ragazze non mi piacciono per nulla!), e anche la caratterizzazione dei personaggi mi piace molto, a parte per quanto riguarda Yumiko. Credo che non avrebbero potuto farla più piatta e noiosa di così. Non mi ha dato nulla, tanto che pensavo che alla fine Reiichi avrebbe trovato un'altra ragazza. E lo stesso Reiichi, non ha un'evoluzione, anche se normalmente ha l'aspetto di un giovane attraente, dentro è ancora un ragazzo estremamente insicuro (e in molti glielo fanno notare, lo spronano a migliorare, ma niente, il ragazzo non cresce).
Mi è piaciuto moltissimo il personaggio di Edward, e scoprire anche come è stato trasformato in cane. Quella è una delle poche cose che salvo di questa storia.
Per come si è sviluppato il tutto, si poteva tranquillamente risolvere la cosa in quattro volumi, a dire tanto. È un vero peccato dato che potevano tirare fuori tranquillamente una storia migliore.
Un giorno, cercando il cagnolino disperso della bella Yumiko, della quale è perdutamente innamorato, viene investito e cade in coma. Al risveglio è diventato un bellissimo ragazzo, grazie, parzialmente, a un intervento di chirurgia plastica. In realtà Mister, il cagnolino di Yumiko, è un principe, Edward, che ha deciso di concedere un dono al ragazzo, dato che ha rischiato la vita per lui. Purtroppo la magia di Edward non funziona benissimo, e in particolari situazioni, quando Reiichi è con Yumiko, si ritrasforma nel "brutto anatroccolo" di un tempo, creando così situazioni abbastanza comiche. Il ragazzo ha ripreso gli studi, ma nessuno sa chi era lui in realtà, e finirà anche col fidanzarsi con una ragazza bruttina, ma con molta più autostima di quanta non ne avesse mai avuta lui quando era nella stessa situazione.
Per questi sei, lunghissimi, volumi, seguiremo le vicende di Reiichi e di Yumiko, e devo dire che già al primo volume avrei abbandonato la lettura, ma ho voluto dargli un'opportunità. Opportunità che si è rivelata una perdita di tempo. A me storie di questo tipo, brutto anatroccolo, non mi spiacciono, ne sto seguendo una edita dalla casa Hwang Mi Ri, e quella, nonostante la pubblicazione a rilento, mi ha presa. Questa mi ha annoiata. Mi son fatta prestare i volumi, e li ho restituiti di tutta fretta.
Il finale poi è un qualcosa di davvero indecente. Sono davvero molto, molto delusa.
I disegni son piuttosto carini, anche se preferisco i personaggi maschili a quelli femminili (gli occhi delle ragazze non mi piacciono per nulla!), e anche la caratterizzazione dei personaggi mi piace molto, a parte per quanto riguarda Yumiko. Credo che non avrebbero potuto farla più piatta e noiosa di così. Non mi ha dato nulla, tanto che pensavo che alla fine Reiichi avrebbe trovato un'altra ragazza. E lo stesso Reiichi, non ha un'evoluzione, anche se normalmente ha l'aspetto di un giovane attraente, dentro è ancora un ragazzo estremamente insicuro (e in molti glielo fanno notare, lo spronano a migliorare, ma niente, il ragazzo non cresce).
Mi è piaciuto moltissimo il personaggio di Edward, e scoprire anche come è stato trasformato in cane. Quella è una delle poche cose che salvo di questa storia.
Per come si è sviluppato il tutto, si poteva tranquillamente risolvere la cosa in quattro volumi, a dire tanto. È un vero peccato dato che potevano tirare fuori tranquillamente una storia migliore.