Peep Hole
Confesso che fino a qualche tempo fa non avrei nemmeno pensato di leggere un'opera di questo tipo, figurarsi di farne una recensione e per di più una recensione positiva.
Al di là di inutili moralismi, a tenermi lontano dal genere ecchi/erotico è stata finora l'idea che non sarebbe stato possibile trovare una trama interessante, dei colpi di scena inaspettati, una adeguata profondità nella caratterizzazione dei personaggi in un settore dove si presume che il lettore medio sia più che altro interessato a vedere tette, culi e in generale scene di sesso a profusione.
Ebbene, in Nozoki Ana questi elementi sono indiscutibilmente presenti, come pure del resto una discreta quantità di cliché e escamotage ben noti (come il super classico e abusato "ragazzo che inciampa e cade sopra la ragazza carina di turno") e necessari a far vivere al protagonista sempliciotto e ingenuo tutta una serie di incredibili storie con partner occasionali e non una più bella dell'altra.
Tuttavia, potete star certi che se non ci fosse stato altro, come anticipavo all'inizio, non solo non avrei proseguito la lettura fino alla fine ma anzi difficilmente ne avrei anche solo parlato in seguito se non per sconsigliarlo. Eppure questo manga ha veramente molto altro.
Il protagonista, Kido Tatsuhiko, ragazzo da poco trasferitosi a Tokyo per studiare, se ne fa un discreto numero, è vero, ma il legame con le varie ragazze con cui si troverà a interagire si trova fin dall'inizio a evolversi lungo dei binari diversi dal solito, in quanto il buon Kido dovrà convivere con una costante e devastante "fonte di distrazione": un buco nel muro attraverso cui Emiru, una studentessa che vive da sola nell'appartamento a fianco, lo spia nei momenti più spinti e tramite il quale è ben lieta di farsi a sua volta guardare in mille pose osé.
Da bravo ragazzo, come da manuale Kido vorrà chiudere il buco, mentre Emiru cercherà di difendere questo suo "strumento di visione" con il quale vedere "la vera natura delle persone".
Ora, da questa situazione inaspettata prenderanno il via scene esilaranti, in cui il protagonista si troverà suo malgrado a convivere con l'imbarazzo di sapersi spiato dovendo allo stesso tempo apparire normale con il partner, ma anche momenti di tensione legati alla costante paura di vedersi scoperto a far parte di un gioco perverso. Non mancheranno i confronti e gli scontri con Emiru, vera regista delle vicende in cui si troverà Kido e i cui reali scopi e intenti non saranno chiari da subito...
Ho apprezzato davvero molto l'attenzione dedicata in particolare alla psicologia dei personaggi femminili, che lungi dall'apparire mere comparse tutto corpo e niente cervello sono invece credibili e intriganti (segno dell'attenzione che l'autrice vi ha dato). Emiru soprattutto è un personaggio che lascia il segno, più ancora che per il suo corpo, per la sua controversa personalità. Spinge anzi il lettore a porsi domande importanti in merito soprattutto al modo di relazionarsi con il prossimo: quanto siamo sinceri nel modo in cui ci poniamo con un'altra persona? Quali maschere portiamo, e soprattutto perché non possiamo fare a meno di portarle?
Quasi una denuncia dell'ipocrisia di cui tanta parte della società moderna è ampiamente imbevuta.
Penso che sia stato proprio quest'ultimo punto a spingermi a finire in fretta quest'opera, anche a costo di "scorrere velocemente" su certe scene davvero cariche di sensualità ed erotismo, tra l'altro rappresentate con uno stile grafico molto pulito sebbene dettagliato e, per quanto possa stupire dirlo, mai volgare. Perché il sesso non viene qui rappresentato nella sola accezione di momento di copulazione e godimento, ma a seconda dei casi avrà modalità e significati molto differenti, che vanno dallo strumento di sfogo a quello di controllo di menti vulnerabili, dal semplice sesso per divertimento a quello pregno di sentimento. Che non sempre è corrisposto o compreso.
Il finale della storia non è stato per me una sorpresa, eppure avvicinandomi mi sono trovato a desiderarlo non per voler finire la lettura ma per veder risolta una delle più intriganti storie d'amore e odio che abbia avuto modo di leggere.
Al di là di inutili moralismi, a tenermi lontano dal genere ecchi/erotico è stata finora l'idea che non sarebbe stato possibile trovare una trama interessante, dei colpi di scena inaspettati, una adeguata profondità nella caratterizzazione dei personaggi in un settore dove si presume che il lettore medio sia più che altro interessato a vedere tette, culi e in generale scene di sesso a profusione.
Ebbene, in Nozoki Ana questi elementi sono indiscutibilmente presenti, come pure del resto una discreta quantità di cliché e escamotage ben noti (come il super classico e abusato "ragazzo che inciampa e cade sopra la ragazza carina di turno") e necessari a far vivere al protagonista sempliciotto e ingenuo tutta una serie di incredibili storie con partner occasionali e non una più bella dell'altra.
Tuttavia, potete star certi che se non ci fosse stato altro, come anticipavo all'inizio, non solo non avrei proseguito la lettura fino alla fine ma anzi difficilmente ne avrei anche solo parlato in seguito se non per sconsigliarlo. Eppure questo manga ha veramente molto altro.
Il protagonista, Kido Tatsuhiko, ragazzo da poco trasferitosi a Tokyo per studiare, se ne fa un discreto numero, è vero, ma il legame con le varie ragazze con cui si troverà a interagire si trova fin dall'inizio a evolversi lungo dei binari diversi dal solito, in quanto il buon Kido dovrà convivere con una costante e devastante "fonte di distrazione": un buco nel muro attraverso cui Emiru, una studentessa che vive da sola nell'appartamento a fianco, lo spia nei momenti più spinti e tramite il quale è ben lieta di farsi a sua volta guardare in mille pose osé.
Da bravo ragazzo, come da manuale Kido vorrà chiudere il buco, mentre Emiru cercherà di difendere questo suo "strumento di visione" con il quale vedere "la vera natura delle persone".
Ora, da questa situazione inaspettata prenderanno il via scene esilaranti, in cui il protagonista si troverà suo malgrado a convivere con l'imbarazzo di sapersi spiato dovendo allo stesso tempo apparire normale con il partner, ma anche momenti di tensione legati alla costante paura di vedersi scoperto a far parte di un gioco perverso. Non mancheranno i confronti e gli scontri con Emiru, vera regista delle vicende in cui si troverà Kido e i cui reali scopi e intenti non saranno chiari da subito...
Ho apprezzato davvero molto l'attenzione dedicata in particolare alla psicologia dei personaggi femminili, che lungi dall'apparire mere comparse tutto corpo e niente cervello sono invece credibili e intriganti (segno dell'attenzione che l'autrice vi ha dato). Emiru soprattutto è un personaggio che lascia il segno, più ancora che per il suo corpo, per la sua controversa personalità. Spinge anzi il lettore a porsi domande importanti in merito soprattutto al modo di relazionarsi con il prossimo: quanto siamo sinceri nel modo in cui ci poniamo con un'altra persona? Quali maschere portiamo, e soprattutto perché non possiamo fare a meno di portarle?
Quasi una denuncia dell'ipocrisia di cui tanta parte della società moderna è ampiamente imbevuta.
Penso che sia stato proprio quest'ultimo punto a spingermi a finire in fretta quest'opera, anche a costo di "scorrere velocemente" su certe scene davvero cariche di sensualità ed erotismo, tra l'altro rappresentate con uno stile grafico molto pulito sebbene dettagliato e, per quanto possa stupire dirlo, mai volgare. Perché il sesso non viene qui rappresentato nella sola accezione di momento di copulazione e godimento, ma a seconda dei casi avrà modalità e significati molto differenti, che vanno dallo strumento di sfogo a quello di controllo di menti vulnerabili, dal semplice sesso per divertimento a quello pregno di sentimento. Che non sempre è corrisposto o compreso.
Il finale della storia non è stato per me una sorpresa, eppure avvicinandomi mi sono trovato a desiderarlo non per voler finire la lettura ma per veder risolta una delle più intriganti storie d'amore e odio che abbia avuto modo di leggere.
Kido Tatsuhiko è un diciottenne che si trasferisce a Tokyo per frequentare una Scuola d'Arte. Un giorno, poco dopo essersi trasferito in un appartamento, si accorge che nella parte è presente un foro, e sbirciando scopre che tale foro gli offre una vista dell'appartamento adiacente, dove il giovane scorge una bellissima ragazza, la sua vicina Emiru Ikuno, intenta a praticare dell'autoerotismo. Kido si precipita quindi da lei per parlarle del buco nella parete, ma inavvertitamente finisce per caderle addosso, e la ragazza scatta una foto che li ritrae uno sull'altra, minacciando il giovane di diffonderla se prova a chiudere il peep hole - lo spioncino dal quale prende il nome il manga - e , inoltre, lo obbliga a prendere parte ad un gioco "voyeuristico", del quale è lei stessa a stabilire le regole: i due avranno tre giorni a settimana a testa, nei quali potranno spiare dal peep hole ciò che fa l'altro, che dovrà comportarsi in modo del tutto naturale ed essere sé stesso come se fosse inconsapevole di essere osservato. Dapprima Kido si rifiuta, ma è costretto a scendere a compromessi quando scopre che la sua vicina è anche una sua compagna di classe...
Che dire, il mio approccio a questa serie è avvenuto con l'OVA del 2013. Avevo già letto qualcosa dell'opera, ma la trama non mi convinceva ed ignoravo che esistesse una versione cartacea dell'OVA. Dopo aver visto con riluttanza l'OVA, del quale ho interrotto la visione a metà poiché questo adattamento, che con il senno di poi ho definito un deprezzamento dell'opera originale ed un obbrobrio, non era nient'altro che un OVA di genere hentai di poco conto. Ciononostante, incuriosito dalle premesse che avevo visto nella versione animata, e soprattutto dal personaggio di Emiru della quale ho apprezzato la personalità in una delle scene più "scabrose" e a tinte forti dell'opera, ho deciso di dare una possibilità alla versione cartacea, di cui avevo da poco scoperto l'esistenza.
All'inizio ho avuto una certa titubanza a continuare la lettura, poiché la maggior parte delle scene presenti nei capitoli erano solo erotiche, poi però, con determinazione ho continuato e, ora come ora, ringrazio la mia testardaggine. Indubbiamente, di primo acchito il manga può essere classificato come erotico, quasi al limite dell'hentai, se non fosse per le censure applicate alle parti intime dei personaggi, tuttavia non è solo questo, perché al di là delle scene di sesso, che sono molte, a mio parere un po' esagerate alle volte, e buttate lì a caso come fosse semplice fanservice, quest'opera è un seinen; un seinen che vuole trasmettere un messaggio, che vuole esprimere dei concetti, che in qualche modo cerca di grattare via tutto ciò che è la nostra ipocrisia nel giudicare e nel condannare atteggiamenti che spesso fanno parte di noi... i più biechi istinti e richiami che molte volte l'essere umano percepisce nel profondo di sé stesso, nel proprio lato oscuro, ma che nonostante ciò continua a negare con ostinazione. Ed è questo che il sesso in questo manga porta in scena, assieme alle sue tante sfumature: il sesso praticato come semplice distrazione, come esplosione della propria passione, come perdita di autocontrollo (a tal proposito viene rappresentata una scena che coinvolge i due protagonisti), come desiderio nei confronti dell'altro individuo, come espressione dell'amore che lega due persone che si amano (probabilmente questa è la più bella sfumatura di un istinto naturale, a cui viene però dato un significato molto più profondo, che va oltre la concupiscenza, un significato emotivo e sentimentale), ma anche e soprattutto come modo per avvicinarsi all'altro individuo, per relazionarcisi, come dimostrato da alcuni personaggi e dal protagonista stesso in varie occasioni, ma anche il sesso visto non come semplice sesso, ma come dialogo, come una cosa semplice quanto semplice è dire una sciocchezza, ed in rappresentazione di questo c'è sicuramente una delle scene più belle dell'intera opera.
Tuttavia, l'aspetto erotico, dipinto nelle sue mille sfumature, seppur apparentemente predominante, non è l'elemento più importante dell'opera, no, perché esso affianca un altro elemento altrettanto importante: la psicologia e la caratterizzazione dei personaggi, cosa a cui l'autrice ha dato molta importanza. Sì, perché il mangaka è in realtà una donna e ciò, anche se non si nota a prima vista, può essere dedotto proprio dalla caratterizzazione dei personaggi, perché sono le donne, qui, a farla da padrone: sono le donne che prendono l'iniziativa, sono le donne che soffrono, sono le donne che amano, sono le donne che hanno la forza di ricominciare e soprattutto sono le donne ad insegnare ad un protagonista, presentato come una sorta di inetto ed indeciso il cui unico modo per relazionarsi ad una donna è il sesso, e che è costantemente afflitto dalla paura di perdere ciò che ha, a vivere, ad accettare sé stesso, e una donna su tutte gli insegna a crescere e guardare avanti, e gli insegna il significato della parola amare, trasformandolo da ragazzo a uomo; un uomo che riconosce i propri sbagli, che impara a convivere con essi, impara a perdonarsi ed impara soprattutto ad essere sé stesso e a vivere in quanto tale.
E' questo che l'autrice porta in scena, un elogio alle donne, che chi più, chi meno, riescono a cambiare la vita di un giovane studente; che lo feriscono e che vengono da lui ferite, ma che alla fine gli fanno capire che è questo ciò che significa vivere: mostrare ogni parte di sé, ogni difetto, ogni fragilità, ogni pregio, anche le proprie perversioni... mostrare tutto ciò a coloro ai quali si vuole bene, alla persona che si ama, perché essere veramente sé stessi è l'unico modo per poter amare ed essere amati, ed è proprio questo il punto, la colonna portante di questo manga che è davvero un seinen.
Questo mostrare la forza delle donne, in contrapposizione all'ipocrisia e all'inettitudine di un maschio, che alla fine grazie a tutto questo diventa l'uomo che ogni donna vorrebbe.
L'importanza che l'autrice dona alle donne, in un opera che sicuramente risulterebbe, presa com'è, e senza studiarla e capirla, molto più appetibile per gli uomini, ma che ci regala una delle protagoniste più "donne" del mondo degli anime e manga.
Una protagonista che con tutti i suoi difetti, con le sue perversioni, con la sua apparente freddezza, con il suo carattere da farti perdere le staffe, sa regalarti i momenti più belli e le emozioni più belle di questo Nozoki Ana, perché è sé stessa, sempre è comunque, perché anche nella sua indecisione, nelle sue paranoie resta sé stessa, una protagonista che è in realtà, colei che sa amare di più, che è l'esempio del vero amore, del donare tutta sé stessa, del sacrificarsi per chi si ama, sì, perché è questo che è Emiru Ikuno, il lato più buio e torbido dell'amore, è l'ossessione, la perversione, ma è anche l'amore candido, in poche parole, lei è l'amore in tutte le sue sfaccettature.
E che dire del più grande protagonista dell'opera, ovvero ciò da cui essa prende il nome, lo spioncino, il peep hole? Quel foro è un vero e proprio squarcio sull'anima... è ciò che ci permette di conoscere veramente l'altro, di comprenderlo... è ciò che ci fa sentire noi stessi, che ci fa, alla fine, rinunciare alla nostra falsa ipocrisia... è la cosa che ci permette di sbirciare la persona che ci sta accanto, a cui si vuole bene, ma più fortemente, anche perché è di questo che si tratta nel manga, la persona che amiamo... un semplice foro che utilizziamo per osservarci a vicenda e con il quale ci vediamo per quello che realmente siamo, riuscendo finalmente a stabilire tra noi un vero rapporto, una vera relazione, ed è questo a mio parere il più grande insegnamento che quest'opera vuole trasmetterci.
Cos'altro aggiungere a questo punto? Be' ovviamente bisogna lodare il character design, che riesce ad esprimere appieno le emozioni e gli stati d'animo dei personaggi, senza mai scendere nel ridicolo.
Ultimo apprezzamento che chi scrive rivolge all'opera è la sua capacità di far emozionare, di far entusiasmare, e di far commuovere e piangere, perché ci sono delle scene che, per le persone che riescono a stabilire empatia con la storia ed i personaggi, sono davvero strappalacrime, ma davvero tanto, in particolar modo una, se non la più triste scena dell'intera opera, spinge a liberare tutto ciò che il lettore ha accumulato nella lettura di quest'opera, avendo un vero e proprio effetto catartico. Personalmente, io non riuscivo a smettere di piangere e singhiozzare, e penso che quando un'opera riesce a smuovere in te delle emozioni, a provocarti delle reazioni simili, abbia già assolto al proprio compito.
In conclusione, a questo manga, che considero un vero capolavoro, ma del quale consiglio la lettura solo ad un pubblico maturo abbastanza da poterlo comprendere e non da concentrarsi solamente sulle scene erotiche, dato che ciò sarebbe un vero e proprio insulto a quelle che secondo me erano le intenzioni dell'autrice, do un bel 9.5, che non è un 10 solo perché, anche se può sembrare banale, ho trovato che ci sia stata qualche scena di sesso in più, buttata lì a così tanto per, e che svaluta un po' quanto fatto e trasmesso con altre scene simili, prestandosi più ad essere una "commercialata" (perdonate il neologismo, volevo essere incisivo), che comunque, non intacca affatto il valore e l'espressività di questo gioiello.
Che dire, il mio approccio a questa serie è avvenuto con l'OVA del 2013. Avevo già letto qualcosa dell'opera, ma la trama non mi convinceva ed ignoravo che esistesse una versione cartacea dell'OVA. Dopo aver visto con riluttanza l'OVA, del quale ho interrotto la visione a metà poiché questo adattamento, che con il senno di poi ho definito un deprezzamento dell'opera originale ed un obbrobrio, non era nient'altro che un OVA di genere hentai di poco conto. Ciononostante, incuriosito dalle premesse che avevo visto nella versione animata, e soprattutto dal personaggio di Emiru della quale ho apprezzato la personalità in una delle scene più "scabrose" e a tinte forti dell'opera, ho deciso di dare una possibilità alla versione cartacea, di cui avevo da poco scoperto l'esistenza.
All'inizio ho avuto una certa titubanza a continuare la lettura, poiché la maggior parte delle scene presenti nei capitoli erano solo erotiche, poi però, con determinazione ho continuato e, ora come ora, ringrazio la mia testardaggine. Indubbiamente, di primo acchito il manga può essere classificato come erotico, quasi al limite dell'hentai, se non fosse per le censure applicate alle parti intime dei personaggi, tuttavia non è solo questo, perché al di là delle scene di sesso, che sono molte, a mio parere un po' esagerate alle volte, e buttate lì a caso come fosse semplice fanservice, quest'opera è un seinen; un seinen che vuole trasmettere un messaggio, che vuole esprimere dei concetti, che in qualche modo cerca di grattare via tutto ciò che è la nostra ipocrisia nel giudicare e nel condannare atteggiamenti che spesso fanno parte di noi... i più biechi istinti e richiami che molte volte l'essere umano percepisce nel profondo di sé stesso, nel proprio lato oscuro, ma che nonostante ciò continua a negare con ostinazione. Ed è questo che il sesso in questo manga porta in scena, assieme alle sue tante sfumature: il sesso praticato come semplice distrazione, come esplosione della propria passione, come perdita di autocontrollo (a tal proposito viene rappresentata una scena che coinvolge i due protagonisti), come desiderio nei confronti dell'altro individuo, come espressione dell'amore che lega due persone che si amano (probabilmente questa è la più bella sfumatura di un istinto naturale, a cui viene però dato un significato molto più profondo, che va oltre la concupiscenza, un significato emotivo e sentimentale), ma anche e soprattutto come modo per avvicinarsi all'altro individuo, per relazionarcisi, come dimostrato da alcuni personaggi e dal protagonista stesso in varie occasioni, ma anche il sesso visto non come semplice sesso, ma come dialogo, come una cosa semplice quanto semplice è dire una sciocchezza, ed in rappresentazione di questo c'è sicuramente una delle scene più belle dell'intera opera.
Tuttavia, l'aspetto erotico, dipinto nelle sue mille sfumature, seppur apparentemente predominante, non è l'elemento più importante dell'opera, no, perché esso affianca un altro elemento altrettanto importante: la psicologia e la caratterizzazione dei personaggi, cosa a cui l'autrice ha dato molta importanza. Sì, perché il mangaka è in realtà una donna e ciò, anche se non si nota a prima vista, può essere dedotto proprio dalla caratterizzazione dei personaggi, perché sono le donne, qui, a farla da padrone: sono le donne che prendono l'iniziativa, sono le donne che soffrono, sono le donne che amano, sono le donne che hanno la forza di ricominciare e soprattutto sono le donne ad insegnare ad un protagonista, presentato come una sorta di inetto ed indeciso il cui unico modo per relazionarsi ad una donna è il sesso, e che è costantemente afflitto dalla paura di perdere ciò che ha, a vivere, ad accettare sé stesso, e una donna su tutte gli insegna a crescere e guardare avanti, e gli insegna il significato della parola amare, trasformandolo da ragazzo a uomo; un uomo che riconosce i propri sbagli, che impara a convivere con essi, impara a perdonarsi ed impara soprattutto ad essere sé stesso e a vivere in quanto tale.
E' questo che l'autrice porta in scena, un elogio alle donne, che chi più, chi meno, riescono a cambiare la vita di un giovane studente; che lo feriscono e che vengono da lui ferite, ma che alla fine gli fanno capire che è questo ciò che significa vivere: mostrare ogni parte di sé, ogni difetto, ogni fragilità, ogni pregio, anche le proprie perversioni... mostrare tutto ciò a coloro ai quali si vuole bene, alla persona che si ama, perché essere veramente sé stessi è l'unico modo per poter amare ed essere amati, ed è proprio questo il punto, la colonna portante di questo manga che è davvero un seinen.
Questo mostrare la forza delle donne, in contrapposizione all'ipocrisia e all'inettitudine di un maschio, che alla fine grazie a tutto questo diventa l'uomo che ogni donna vorrebbe.
L'importanza che l'autrice dona alle donne, in un opera che sicuramente risulterebbe, presa com'è, e senza studiarla e capirla, molto più appetibile per gli uomini, ma che ci regala una delle protagoniste più "donne" del mondo degli anime e manga.
Una protagonista che con tutti i suoi difetti, con le sue perversioni, con la sua apparente freddezza, con il suo carattere da farti perdere le staffe, sa regalarti i momenti più belli e le emozioni più belle di questo Nozoki Ana, perché è sé stessa, sempre è comunque, perché anche nella sua indecisione, nelle sue paranoie resta sé stessa, una protagonista che è in realtà, colei che sa amare di più, che è l'esempio del vero amore, del donare tutta sé stessa, del sacrificarsi per chi si ama, sì, perché è questo che è Emiru Ikuno, il lato più buio e torbido dell'amore, è l'ossessione, la perversione, ma è anche l'amore candido, in poche parole, lei è l'amore in tutte le sue sfaccettature.
E che dire del più grande protagonista dell'opera, ovvero ciò da cui essa prende il nome, lo spioncino, il peep hole? Quel foro è un vero e proprio squarcio sull'anima... è ciò che ci permette di conoscere veramente l'altro, di comprenderlo... è ciò che ci fa sentire noi stessi, che ci fa, alla fine, rinunciare alla nostra falsa ipocrisia... è la cosa che ci permette di sbirciare la persona che ci sta accanto, a cui si vuole bene, ma più fortemente, anche perché è di questo che si tratta nel manga, la persona che amiamo... un semplice foro che utilizziamo per osservarci a vicenda e con il quale ci vediamo per quello che realmente siamo, riuscendo finalmente a stabilire tra noi un vero rapporto, una vera relazione, ed è questo a mio parere il più grande insegnamento che quest'opera vuole trasmetterci.
Cos'altro aggiungere a questo punto? Be' ovviamente bisogna lodare il character design, che riesce ad esprimere appieno le emozioni e gli stati d'animo dei personaggi, senza mai scendere nel ridicolo.
Ultimo apprezzamento che chi scrive rivolge all'opera è la sua capacità di far emozionare, di far entusiasmare, e di far commuovere e piangere, perché ci sono delle scene che, per le persone che riescono a stabilire empatia con la storia ed i personaggi, sono davvero strappalacrime, ma davvero tanto, in particolar modo una, se non la più triste scena dell'intera opera, spinge a liberare tutto ciò che il lettore ha accumulato nella lettura di quest'opera, avendo un vero e proprio effetto catartico. Personalmente, io non riuscivo a smettere di piangere e singhiozzare, e penso che quando un'opera riesce a smuovere in te delle emozioni, a provocarti delle reazioni simili, abbia già assolto al proprio compito.
In conclusione, a questo manga, che considero un vero capolavoro, ma del quale consiglio la lettura solo ad un pubblico maturo abbastanza da poterlo comprendere e non da concentrarsi solamente sulle scene erotiche, dato che ciò sarebbe un vero e proprio insulto a quelle che secondo me erano le intenzioni dell'autrice, do un bel 9.5, che non è un 10 solo perché, anche se può sembrare banale, ho trovato che ci sia stata qualche scena di sesso in più, buttata lì a così tanto per, e che svaluta un po' quanto fatto e trasmesso con altre scene simili, prestandosi più ad essere una "commercialata" (perdonate il neologismo, volevo essere incisivo), che comunque, non intacca affatto il valore e l'espressività di questo gioiello.
La storia si prefigura ben presto come una sorta di perverso triangolo tra lui, lei e lo spioncino, in una via di mezzo tra una commedia sentimentale ed un hentai, riuscendo ad alternare momenti molto dolci e anche ingenui a numerose scene di rapporti sessuali o caratterizzazioni psicologiche decisamente perverse. E' un'opera consigliata a tutti quegli occidentali che cercano una storia sentimentale dolce ma poco sopportano le mille indecisioni, incertezze, imbarazzi, i 10 volumi necessari per prendersi per mano e altri 10 per un bacio che caratterizzano buona parte del genere (e no, non mi riferisco solamente agli shonen per ragazzi). In "Peep Hole" si "tromba" come non ci fosse un domani, finalmente, senza però che il sesso finisca per occupare l'intera storia come negli erotici classici.
Passando a fare qualche considerazione sul proseguo dell'opera <b>INIZIO SPOILER!</b>
Bisogna purtroppo constatare come la seconda parte della storia appaia troppo esplicitamente come un tentativo di allungare il brodo. L'unica differenza sostanziale tra i due triangoli è data dal ruolo del protagonista. Se nel primo caso lo si poteva considerare, almeno parzialmente, una vittima, nel secondo è invece in tutto e per tutto un carnefice che sacrifica l'innocenza di Nagisa sull'altare del suo malato rapporto con la sua vicina. Ma a parte questo, non si sentiva realmente la necessità di una nuova saga di diversi volumi molto simile alla precedente, si potevano condensare i punti forti di ciascuna saga senza sostanziali controindicazioni.
Ma il punto più debole dell'opera è la riproposizione del fastidiosissimo maschilismo di questi manga sentimentali pensati per il pubblico maschile. Andando a indagare il trauma familiare della protagonista, si va ad alterare il rapporto tra i due, con lei che, da classica tsundere, fugge abbandonando l'amato senza dire nulla, all'improvviso: "Dimenticami, con te potrei essere felice ma non voglio esserlo, sono una tsundere e in quanto tale voglio soffrire. E se così facendo faccio soffrire anche te, la persona che amo e che mi ama, dopo averti rovinato la vita e due rapporti sentimentali molto belli... eh, pazienza..."
E quindi, il protagonista, che chiaramente non ci sta, diventa il corrispettivo moderno del cavaliere medioevale al salvataggio della principessa in pericolo... metaforicamente, il drago malvagio è il trauma familiare da curare, e le alte mura della torre sono le barriere dell'animo autoimposte a difesa di un carattere debole e sofferente.
Non è chiaramente un problema solamente dell'opera in questione (che in ogni caso arriva decisamente ad abusarne), ma non arriverà mai abbastanza presto il momento in cui sarà la norma avere, nei manga sentimentali per un pubblico maschile, una reale parità tra i due protagonisti della storia. <b>FINE SPOILER!</b>
Passando a fare qualche considerazione sul proseguo dell'opera <b>INIZIO SPOILER!</b>
Bisogna purtroppo constatare come la seconda parte della storia appaia troppo esplicitamente come un tentativo di allungare il brodo. L'unica differenza sostanziale tra i due triangoli è data dal ruolo del protagonista. Se nel primo caso lo si poteva considerare, almeno parzialmente, una vittima, nel secondo è invece in tutto e per tutto un carnefice che sacrifica l'innocenza di Nagisa sull'altare del suo malato rapporto con la sua vicina. Ma a parte questo, non si sentiva realmente la necessità di una nuova saga di diversi volumi molto simile alla precedente, si potevano condensare i punti forti di ciascuna saga senza sostanziali controindicazioni.
Ma il punto più debole dell'opera è la riproposizione del fastidiosissimo maschilismo di questi manga sentimentali pensati per il pubblico maschile. Andando a indagare il trauma familiare della protagonista, si va ad alterare il rapporto tra i due, con lei che, da classica tsundere, fugge abbandonando l'amato senza dire nulla, all'improvviso: "Dimenticami, con te potrei essere felice ma non voglio esserlo, sono una tsundere e in quanto tale voglio soffrire. E se così facendo faccio soffrire anche te, la persona che amo e che mi ama, dopo averti rovinato la vita e due rapporti sentimentali molto belli... eh, pazienza..."
E quindi, il protagonista, che chiaramente non ci sta, diventa il corrispettivo moderno del cavaliere medioevale al salvataggio della principessa in pericolo... metaforicamente, il drago malvagio è il trauma familiare da curare, e le alte mura della torre sono le barriere dell'animo autoimposte a difesa di un carattere debole e sofferente.
Non è chiaramente un problema solamente dell'opera in questione (che in ogni caso arriva decisamente ad abusarne), ma non arriverà mai abbastanza presto il momento in cui sarà la norma avere, nei manga sentimentali per un pubblico maschile, una reale parità tra i due protagonisti della storia. <b>FINE SPOILER!</b>
Mi sono avvicinato alla lettura di questo titolo vagamente titubante, mi piace molto il genere sentimentale, quello classico, "puro". Mi diverte parecchio. Quindi, approcciandomi a questo titolo, un sentimentale dal forte carattere erotico, notate bene, erotico, non hentai, nelle prime pagine sono rimasto un po' spiazzato, ma alla fine mi sono dovuto ricredere, quello che ho letto, è stata una storia particolare, ma intensa ed interessante.
Per la prima volta da quando ho iniziato a scrivere recensioni, non ho nessun interesse a dire l'incipit di trama. Quindi solo al fine di rendere più chiara la recensione dirò che l'autore ci narra la storia di Kido, un ragazzo che appena trasferito nel nuovo piccolo appartamento, dovrà sottostare alle regole della sua folle vicina, che tramite un buco tra la parete divisoria può osservarlo, permettendo a lui di fare lo stesso.
Nozoki Ana, partendo da questo incipit, molto simile a quello che può essere un hentai qualsiasi, ci racconta una storia. La storia di un incontro e di un amore tra due persone, un amore per alcuni versi perverso, per alcuni versi improbabile, ma, per altri concreto, reale, quasi palpabile nelle pagine di fronte a noi. Un rapporto che sfiora il morboso e il malato, ma non nel senso prettamente negativo del termine, perché se ne avvicina, senza mai raggiungerlo. Un amore, che non è né stupido, né banale. Mai.
L'erotismo è più che presente, domina la scena. Come in un tipico sentimentale, qualsiasi situazione che potrebbe concludere con un possibile rapporto sessuale si risolve a belle parole e sentimentalismi, qui, al contrario, si risolve nel sesso. Ma poco da dire, il genere è quello, è esattamente quello che ci si può aspettare andandolo a comprare o leggere.
Ciò che rende la storia tanto intrigante sono i personaggi, in particolare, come ho già detto, i due protagonisti.
Molti personaggi ci passano sotto gli occhi nella lettura, alcuni sono troppo "cattivi", troppo istintivi, ed è l'unica cosa che non mi ha fatto dare il dieci come voto, sono quei personaggi che sono stati messi per allungare il brodo o mostrare tette, sono pochi, ma ci sono. Quasi tutti, però, nascondono dentro di loro una storia più profonda. Un qualcosa di doloroso che li ha sconvolti o resi ciò che sono. L'autore ci parlerà di loro, con una spropositata sessualità, che sono fermamente convinto, che in dosi minori avrebbe comunque lasciato l'opera magnifica, ma magari aperta ad un pubblico maggiore.
Notare che la mia non è una critica, non sono un perbenista o cose del genere, ma non sempre la sessualità viene utilizzata nel modo corretto. A volte è gettata lì, per mettere contenuto erotico. Però, molte altre volte, è all'interno della storia per trasmetterci ancor di più i sentimenti dei personaggi, la carica erotica non è tanto dal punto di vista sessuale, ma di quello emotivo. L'autore riesce a raccontarci tanti aspetti della "vita sessuale", il sesso per noia, per paura, per puro istinto, ed ovviamente il sesso per amore, raccontandoci attentamente e sorprendentemente bene, quanto differiscano tra loro, nonostante sia lo stesso atto. Tutto questo, senza scadere in sentimenti facili.
Poi, il disegno... Fantastico. Dettagliato, sensuale quando deve esserlo, ed incredibilmente, davvero incredibilmente espressivo nei momenti più importanti. Le tavole in cui Kido piange, quelle in cui guarda la persona che ama, quelle in cui si uniscono... Sono incredibilmente emozionanti. Davvero, raramente mi ricordo tavole tanto espressive, da questo punto di vista, per me, questo autore è un genio.
Ah, una piccola parentesi va aperta sulle idee che sono alla base del manga, sull'autenticità delle relazioni, conoscersi nel profondo, nel bene, nel male, nelle perversioni, nella gentilezza. Solo in questo modo i nostri personaggi raggiungeranno la felicità, non in quella che potrebbe essere considerata tale ad un primo sguardo, ma nella sincerità reciproca.
Spero di essere riuscito ad esprimermi su questo titolo che ho davvero amato, è particolare, davvero, sono stato indeciso fino all'ultimo su che voto dare, perché le cose che non mi hanno convinto ci sono, ma quelle che ho amato, non le ho amate da 10, ma da 100. Alla fine non ho potuto ignorare le cose che in qualche modo mi hanno rovinato la lettura, ma fidatevi quando dico che è un capolavoro. Non ha senso leggerlo se non si ha un minimo di età, non lo si capirebbe, forse neanche io posso farlo del tutto, nonostante i protagonisti abbiano la mia età.
Spero solo che la foga sulla quale mi sono lanciato sulla tastiera abbia trasmesso i miei reali sentimenti sul titolo.
Leggetelo.
Per la prima volta da quando ho iniziato a scrivere recensioni, non ho nessun interesse a dire l'incipit di trama. Quindi solo al fine di rendere più chiara la recensione dirò che l'autore ci narra la storia di Kido, un ragazzo che appena trasferito nel nuovo piccolo appartamento, dovrà sottostare alle regole della sua folle vicina, che tramite un buco tra la parete divisoria può osservarlo, permettendo a lui di fare lo stesso.
Nozoki Ana, partendo da questo incipit, molto simile a quello che può essere un hentai qualsiasi, ci racconta una storia. La storia di un incontro e di un amore tra due persone, un amore per alcuni versi perverso, per alcuni versi improbabile, ma, per altri concreto, reale, quasi palpabile nelle pagine di fronte a noi. Un rapporto che sfiora il morboso e il malato, ma non nel senso prettamente negativo del termine, perché se ne avvicina, senza mai raggiungerlo. Un amore, che non è né stupido, né banale. Mai.
L'erotismo è più che presente, domina la scena. Come in un tipico sentimentale, qualsiasi situazione che potrebbe concludere con un possibile rapporto sessuale si risolve a belle parole e sentimentalismi, qui, al contrario, si risolve nel sesso. Ma poco da dire, il genere è quello, è esattamente quello che ci si può aspettare andandolo a comprare o leggere.
Ciò che rende la storia tanto intrigante sono i personaggi, in particolare, come ho già detto, i due protagonisti.
Molti personaggi ci passano sotto gli occhi nella lettura, alcuni sono troppo "cattivi", troppo istintivi, ed è l'unica cosa che non mi ha fatto dare il dieci come voto, sono quei personaggi che sono stati messi per allungare il brodo o mostrare tette, sono pochi, ma ci sono. Quasi tutti, però, nascondono dentro di loro una storia più profonda. Un qualcosa di doloroso che li ha sconvolti o resi ciò che sono. L'autore ci parlerà di loro, con una spropositata sessualità, che sono fermamente convinto, che in dosi minori avrebbe comunque lasciato l'opera magnifica, ma magari aperta ad un pubblico maggiore.
Notare che la mia non è una critica, non sono un perbenista o cose del genere, ma non sempre la sessualità viene utilizzata nel modo corretto. A volte è gettata lì, per mettere contenuto erotico. Però, molte altre volte, è all'interno della storia per trasmetterci ancor di più i sentimenti dei personaggi, la carica erotica non è tanto dal punto di vista sessuale, ma di quello emotivo. L'autore riesce a raccontarci tanti aspetti della "vita sessuale", il sesso per noia, per paura, per puro istinto, ed ovviamente il sesso per amore, raccontandoci attentamente e sorprendentemente bene, quanto differiscano tra loro, nonostante sia lo stesso atto. Tutto questo, senza scadere in sentimenti facili.
Poi, il disegno... Fantastico. Dettagliato, sensuale quando deve esserlo, ed incredibilmente, davvero incredibilmente espressivo nei momenti più importanti. Le tavole in cui Kido piange, quelle in cui guarda la persona che ama, quelle in cui si uniscono... Sono incredibilmente emozionanti. Davvero, raramente mi ricordo tavole tanto espressive, da questo punto di vista, per me, questo autore è un genio.
Ah, una piccola parentesi va aperta sulle idee che sono alla base del manga, sull'autenticità delle relazioni, conoscersi nel profondo, nel bene, nel male, nelle perversioni, nella gentilezza. Solo in questo modo i nostri personaggi raggiungeranno la felicità, non in quella che potrebbe essere considerata tale ad un primo sguardo, ma nella sincerità reciproca.
Spero di essere riuscito ad esprimermi su questo titolo che ho davvero amato, è particolare, davvero, sono stato indeciso fino all'ultimo su che voto dare, perché le cose che non mi hanno convinto ci sono, ma quelle che ho amato, non le ho amate da 10, ma da 100. Alla fine non ho potuto ignorare le cose che in qualche modo mi hanno rovinato la lettura, ma fidatevi quando dico che è un capolavoro. Non ha senso leggerlo se non si ha un minimo di età, non lo si capirebbe, forse neanche io posso farlo del tutto, nonostante i protagonisti abbiano la mia età.
Spero solo che la foga sulla quale mi sono lanciato sulla tastiera abbia trasmesso i miei reali sentimenti sul titolo.
Leggetelo.
Ci sono voluti tre tentativi prima di decidermi a incominciare seriamente questo manga, ma, una volta presa tale decisione, non me ne sono pentito. Una commedia ecchi/sentimentale, dai caratteri fortemente erotici (non vengono risparmiate scene di nudo) che racconta le vicende di un giovane universitario, alle prese con una vicina di casa piuttosto bizzarra.
Tendo a precisare che non valuto un'opera in base alle scene ecchi in essa presente, ma, tenendole comunque in considerazione, mi piace osservare la trama, gustarmi la storia e, soprattutto, vedere come sono stati creati i vari personaggi: il loro percorso e la loro crescita.
"Nozoki Ana", che all'inizio può apparire un semplice manga al limite dell'hentai, in realtà mostra caratteri veramente interessanti, che travalicano la semplice scena di sesso.
Kido è un ragazzo del primo anno di università, che decide di andare a vivere da solo per poter frequentare più agevolmente la scuola. Tuttavia il suo piccolo appartamento manifesta uno strano foro nel buco e, una volta accortosi di questo, scopre anche che un occhio curioso lo stava osservando dall'altra parte. Una fanciulla veramente carina, alle prese con un atto di "auto-soddisfacimento" (chiamiamolo in questo modo).
Kido, alquanto imbarazzato, si precipita fuori, almeno per conoscere quella strana ragazza o per scusarsi con lei. Eppure l'incontro sarà molto diverso da quello aspettato: Emiru infatti stabilirà un gioco che li avrebbe occupati per i due anni a seguire. A giorni alterni si sarebbero dovuti spiare, ma colui che non era di turno avrebbe finto di non accorgersi dello sguardo del vicino, comportandosi come suo solito. Inoltre al di fuori di lì, avrebbero dovuto far finta di non conoscersi. Cosa che, come potrete vedere, non avverrà.
Kido incomincerà a frequentare la bella ed affascinante Yuri Kotobiki, ma la relazione risulterà alquanto problematica, visto che il ragazzo non solo si rifiuta di spiare dal buco, ma è reticente dal mostrare le sue notti di passione insieme a Kotobiki.
La storia proseguirà in maniera lineare e piacevole, ma, come già detto, "Nozoki Ana" non è solo una sequenza di scene volgari ed erotiche. Certo, le ragazze (e in particolare la bella Kotobiki) appaiono molto disinibite, ma intorno a loro l'autore è stato abile nel creare un ambiente concreto e una storia intrigante.
Kido, da principiante qual era, diventa un maestro nell'arte dell'amore, ma fuori dal letto mostra ancora forti sintomi di inesperienza. Ha paura di rivelare alla sua ragazza la presenza del famigerato buco, ma, nascondendo questa speciale relazione tra lui ed Emiru, non farà altro che aumentare l'entità dei problemi.
Non voglio fare spoiler, ma è molto interessante vedere come si evolve questo strano rapporto: l'iniziale odio incomincia a sfumarsi, Kido passerà momenti molto tristi e duri e, nonostante tutto sarà Emiru a starle accanto.
Dico già che è scontato l'esito della storia. Emiru e Kido non possono che avvicinarsi sempre più (suvvia, era già scritto all'inizio), ma allo stesso tempo questo viene di volta in volta messo in dubbio.
Emiru ha un carattere stupendo, ma alle volte si rivelerà davvero "cattiva" (diciamolo così), tanto da mettere sempre a repentaglio la sua particolare amicizia col vicino di casa. Kido, d'altra parte, non comprende bene l'essenza dell'amore, buttandosi a capofitto tra le tette della prima che passa. Eppure con Emiru ciò non accade (chissà perché).
Su Kotobiki non mi esprimo, e capirete perché leggendo il manga, ma l'avevo capito fin da subito. Cosa? Vedrete.
I disegni sono molto belli, linea chiara e pulita che rende il tutto ancora più piacevole. Peccato per come sono stati realizzati gli occhi… non sono stati molto di mio gradimento, ma vabbé.
Eccellente lo studio interno dei personaggi, capace di metterli a nudo (in tutti e due i sensi), mostrando sentimenti profondi che, a un primo acchito, potevano non trapelare.
"Nozoki Ana" è più che un semplice manga erotico.
Voto finale: 9.
Tendo a precisare che non valuto un'opera in base alle scene ecchi in essa presente, ma, tenendole comunque in considerazione, mi piace osservare la trama, gustarmi la storia e, soprattutto, vedere come sono stati creati i vari personaggi: il loro percorso e la loro crescita.
"Nozoki Ana", che all'inizio può apparire un semplice manga al limite dell'hentai, in realtà mostra caratteri veramente interessanti, che travalicano la semplice scena di sesso.
Kido è un ragazzo del primo anno di università, che decide di andare a vivere da solo per poter frequentare più agevolmente la scuola. Tuttavia il suo piccolo appartamento manifesta uno strano foro nel buco e, una volta accortosi di questo, scopre anche che un occhio curioso lo stava osservando dall'altra parte. Una fanciulla veramente carina, alle prese con un atto di "auto-soddisfacimento" (chiamiamolo in questo modo).
Kido, alquanto imbarazzato, si precipita fuori, almeno per conoscere quella strana ragazza o per scusarsi con lei. Eppure l'incontro sarà molto diverso da quello aspettato: Emiru infatti stabilirà un gioco che li avrebbe occupati per i due anni a seguire. A giorni alterni si sarebbero dovuti spiare, ma colui che non era di turno avrebbe finto di non accorgersi dello sguardo del vicino, comportandosi come suo solito. Inoltre al di fuori di lì, avrebbero dovuto far finta di non conoscersi. Cosa che, come potrete vedere, non avverrà.
Kido incomincerà a frequentare la bella ed affascinante Yuri Kotobiki, ma la relazione risulterà alquanto problematica, visto che il ragazzo non solo si rifiuta di spiare dal buco, ma è reticente dal mostrare le sue notti di passione insieme a Kotobiki.
La storia proseguirà in maniera lineare e piacevole, ma, come già detto, "Nozoki Ana" non è solo una sequenza di scene volgari ed erotiche. Certo, le ragazze (e in particolare la bella Kotobiki) appaiono molto disinibite, ma intorno a loro l'autore è stato abile nel creare un ambiente concreto e una storia intrigante.
Kido, da principiante qual era, diventa un maestro nell'arte dell'amore, ma fuori dal letto mostra ancora forti sintomi di inesperienza. Ha paura di rivelare alla sua ragazza la presenza del famigerato buco, ma, nascondendo questa speciale relazione tra lui ed Emiru, non farà altro che aumentare l'entità dei problemi.
Non voglio fare spoiler, ma è molto interessante vedere come si evolve questo strano rapporto: l'iniziale odio incomincia a sfumarsi, Kido passerà momenti molto tristi e duri e, nonostante tutto sarà Emiru a starle accanto.
Dico già che è scontato l'esito della storia. Emiru e Kido non possono che avvicinarsi sempre più (suvvia, era già scritto all'inizio), ma allo stesso tempo questo viene di volta in volta messo in dubbio.
Emiru ha un carattere stupendo, ma alle volte si rivelerà davvero "cattiva" (diciamolo così), tanto da mettere sempre a repentaglio la sua particolare amicizia col vicino di casa. Kido, d'altra parte, non comprende bene l'essenza dell'amore, buttandosi a capofitto tra le tette della prima che passa. Eppure con Emiru ciò non accade (chissà perché).
Su Kotobiki non mi esprimo, e capirete perché leggendo il manga, ma l'avevo capito fin da subito. Cosa? Vedrete.
I disegni sono molto belli, linea chiara e pulita che rende il tutto ancora più piacevole. Peccato per come sono stati realizzati gli occhi… non sono stati molto di mio gradimento, ma vabbé.
Eccellente lo studio interno dei personaggi, capace di metterli a nudo (in tutti e due i sensi), mostrando sentimenti profondi che, a un primo acchito, potevano non trapelare.
"Nozoki Ana" è più che un semplice manga erotico.
Voto finale: 9.
Nozoki Ana (conosciuto anche come A Peephole) è un manga ecchi/sentimentale scritto e disegnato da Wakou Honna, pubblicato nel 2009 in Giappone e completo in tredici tankobon.
La storia parla di Tatsuhiko Kido, un giovane studente che, una volta concluse le superiori, si trasferisce a Tokyo per frequentare l'università. Nella sua nuova stanza troverà, tuttavia, un foro impresso nel muro dal quale riesce a scorgere una figura femminile, che si scoprirà essere la sua vicina Ikuno Emiru, una ragazza della sua stessa età. Quest'ultima propone al giovane un gioco: il lunedì, il mercoledì e il venerdì lui potrà spiarla da quel buco; il martedì, il giovedì e il sabato potrà essere invece lei a spiarlo, mentre la domenica si prenderanno una pausa. Questo tutte le settimane. All'inizio Kido è titubante, ma la diciottenne riesce a convincerlo attraverso un certo ricatto...
La trama di questa meravigliosa opera potrebbe sembrare quella di un "classico" hentai, ma Nozoki Ana è molto più di un semplice manga erotico. L'autore, infatti, si concentra molto sulla caratterizzazione dei personaggi, riuscendo a creare dei characters molto interessanti dal punto di vista psicologico e, se è vero che Tatsuhiko è il classico ragazzo timido e insicuro, si potranno notare in lui vari cambiamenti dal punto di vista caratteriale, i quali lo renderanno sempre meno scontato. Trovo, tuttavia, che il personaggio meglio delineato dal sensei Honna sia Emiru, una ragazza avvolta nel mistero, con una personalità particolare e, per certi versi, perversa, ma anche dolce e tormentata. Un altro punto di forza di questo manga è sicuramente la trama la quale, anche se all'inizio può sembrare scontata, otterrà man mano un aumento di qualità, diventando sempre più particolare e intrecciata, con tanto di colpo di scena negli ultimi volumi che, personalmente, non mi aspettavo. L'opera presenta in oltre molti spunti riflessivi interessanti, molti dei quali ci vengono esposti proprio durante le scene "spinte". Non dimentichiamoci poi del disegno: un tratto dettagliato, preciso, pulito, cinetico e con ottimi giochi di luce e prospettiva.
Tuttavia, questo manga ha anche qualche pecca: molte volte, ho trovato molte scene di sesso leggermente forzate (anche se ce ne sono altre veramente ottime, come quella dell'ultimo volume), che possono dare un po' fastidio al lettore. Un altra pecca, l'ho trovata nell'eccessivo "protagonismo" di Kido: va bene che è lui il personaggio principale, ma possibile che tutte le ragazze della scuola vogliano farlo solo con lui?
In conclusione, consiglio questo manga a tutti (anche a chi non è solito leggere questo genere) visto che non è scontato come può sembrare, e riesce a coinvolgere il lettore fino alla fine, sia attraverso scene erotiche, sia grazie alla particolare trama.
La storia parla di Tatsuhiko Kido, un giovane studente che, una volta concluse le superiori, si trasferisce a Tokyo per frequentare l'università. Nella sua nuova stanza troverà, tuttavia, un foro impresso nel muro dal quale riesce a scorgere una figura femminile, che si scoprirà essere la sua vicina Ikuno Emiru, una ragazza della sua stessa età. Quest'ultima propone al giovane un gioco: il lunedì, il mercoledì e il venerdì lui potrà spiarla da quel buco; il martedì, il giovedì e il sabato potrà essere invece lei a spiarlo, mentre la domenica si prenderanno una pausa. Questo tutte le settimane. All'inizio Kido è titubante, ma la diciottenne riesce a convincerlo attraverso un certo ricatto...
La trama di questa meravigliosa opera potrebbe sembrare quella di un "classico" hentai, ma Nozoki Ana è molto più di un semplice manga erotico. L'autore, infatti, si concentra molto sulla caratterizzazione dei personaggi, riuscendo a creare dei characters molto interessanti dal punto di vista psicologico e, se è vero che Tatsuhiko è il classico ragazzo timido e insicuro, si potranno notare in lui vari cambiamenti dal punto di vista caratteriale, i quali lo renderanno sempre meno scontato. Trovo, tuttavia, che il personaggio meglio delineato dal sensei Honna sia Emiru, una ragazza avvolta nel mistero, con una personalità particolare e, per certi versi, perversa, ma anche dolce e tormentata. Un altro punto di forza di questo manga è sicuramente la trama la quale, anche se all'inizio può sembrare scontata, otterrà man mano un aumento di qualità, diventando sempre più particolare e intrecciata, con tanto di colpo di scena negli ultimi volumi che, personalmente, non mi aspettavo. L'opera presenta in oltre molti spunti riflessivi interessanti, molti dei quali ci vengono esposti proprio durante le scene "spinte". Non dimentichiamoci poi del disegno: un tratto dettagliato, preciso, pulito, cinetico e con ottimi giochi di luce e prospettiva.
Tuttavia, questo manga ha anche qualche pecca: molte volte, ho trovato molte scene di sesso leggermente forzate (anche se ce ne sono altre veramente ottime, come quella dell'ultimo volume), che possono dare un po' fastidio al lettore. Un altra pecca, l'ho trovata nell'eccessivo "protagonismo" di Kido: va bene che è lui il personaggio principale, ma possibile che tutte le ragazze della scuola vogliano farlo solo con lui?
In conclusione, consiglio questo manga a tutti (anche a chi non è solito leggere questo genere) visto che non è scontato come può sembrare, e riesce a coinvolgere il lettore fino alla fine, sia attraverso scene erotiche, sia grazie alla particolare trama.
Ho sempre rimandato la lettura di Nozoki Ana perché non sono un amante dei manga di stampo erotico, con annesse strane perversioni da giapponese. Invece dopo aver letto Velvet Kiss e non esserne rimasto schifato, ho deciso di dargli una possibilità vista la grande (?) fama di cui sembra godere. Mai scelta fu più azzeccata, una classica botta di cu... ehm, fortuna. Nozoki Ana si è rivelato essere un lavoro piacevole e profondo, che parla sì di amore giovanile ma, soprattutto, dell'animo di una ragazza che sembra essere sola nel mondo.
Attenzione: presenza di lievi spoiler.
Ho trovato lo sbirciare un pretesto decisamente stupido, il solito cliché del bravo ragazzo incastrato con una qualche forma di ricatto a sottostare ai voleri di qualcun'altro (la sua vicina di casa, in questo preciso caso). La storia ruota appunto ai due ragazzi sopracitati: Kido Tatsuhiko ed Emiru Ikuno. Lui piuttosto prevedibile in ogni sua mossa, ma caratterizzato sufficientemente bene da non essere né stupido né idiota. Lei al contrario è un enigma, non si sa mai che cosa possa combinare e che scelte possa fare. Per non parlare del suo vero carattere, che emerge capitolo dopo capitolo facendo crollare molte nostre ipotesi e facendo crescere quelle che ormai avevamo buttato nel cestino.
Se loro due la fanno da padroni va sottolineata la presenza di più personaggi che partecipano attivamente alla storia, tutti caratterizzati in maniera perfetta per il loro ruolo. Un esempio può essere la (classica) amica di infanzia di Kido che torna, crea scompiglio per poi sparire, non però in maniera banale. Lo stesso Yoneyama, miglior amico di Kido, è presente in tutta l'opera sempre in secondo piano, ma caratterizzato perfettamente. Potrei andare avanti all'infinito menzionando tutti gli altri personaggi che mi hanno impressionato positivamente, ma non avrebbe senso: meglio scoprirli da soli leggendo il fumetto. Aggiungo solo che l'unico personaggio che non mi ha convinto è stato Madoka Watari e ho trovato inutile completamente Chisato Komori, ma ripeto, in Nozoki Ana tutto ha un significato.
La trama di per sé, anche se non è originalissima, coinvolge parecchio e presenta pochissimi capitoli "filler". Il finale ricorda tremendamente quello di Toradora, ma chi se ne frega, a me è piaciuto un sacco lo stesso. Ultima lode prima di passare alle cose che non mi sono piaciute: i disegni. Superbi! Posso dire che rispecchiano i miei gusti al 100% come stile e fortunatamente non vengono dimenticati gli sfondi, cosa a cui tengo parecchio.
Ora le note dolenti: la perversione e la spudoratezza di Emiru e le scene di sesso. Emiru in fin dei conti è solo una ragazzina che, per quanto possa essere complessata per il suo passato e per la sua vita in generale, non trovo normale abbia tali perversioni. Penso sia completamente fuori luogo. Le scene di sesso invece sono un po' troppe e ogni scusa è buona per fare sesso. Inoltre, tutte le ragazze presenti dell'opera (tranne una?) vogliono fare sesso con Kido (nemmeno fosse Brad Pitt). Ovviamente perché non rovinare delle tavole con disegni e scene stupende non rappresentando i genitali? Gli spazi vuoti sono orrendi, a questo punto tanto valeva non rappresentarli per niente modificando le scene e coprendoli con qualche escamotage.
Per concludere, dico solo che Nozoki Ana sarebbe potuto essere un capolavoro nel suo genere se non avesse avuto quei due piccoli difetti sopracitati. Regala delle bellissime emozioni e tiene col fiato sospeso fino all'ultimo capitolo. Buona lettura!
Attenzione: presenza di lievi spoiler.
Ho trovato lo sbirciare un pretesto decisamente stupido, il solito cliché del bravo ragazzo incastrato con una qualche forma di ricatto a sottostare ai voleri di qualcun'altro (la sua vicina di casa, in questo preciso caso). La storia ruota appunto ai due ragazzi sopracitati: Kido Tatsuhiko ed Emiru Ikuno. Lui piuttosto prevedibile in ogni sua mossa, ma caratterizzato sufficientemente bene da non essere né stupido né idiota. Lei al contrario è un enigma, non si sa mai che cosa possa combinare e che scelte possa fare. Per non parlare del suo vero carattere, che emerge capitolo dopo capitolo facendo crollare molte nostre ipotesi e facendo crescere quelle che ormai avevamo buttato nel cestino.
Se loro due la fanno da padroni va sottolineata la presenza di più personaggi che partecipano attivamente alla storia, tutti caratterizzati in maniera perfetta per il loro ruolo. Un esempio può essere la (classica) amica di infanzia di Kido che torna, crea scompiglio per poi sparire, non però in maniera banale. Lo stesso Yoneyama, miglior amico di Kido, è presente in tutta l'opera sempre in secondo piano, ma caratterizzato perfettamente. Potrei andare avanti all'infinito menzionando tutti gli altri personaggi che mi hanno impressionato positivamente, ma non avrebbe senso: meglio scoprirli da soli leggendo il fumetto. Aggiungo solo che l'unico personaggio che non mi ha convinto è stato Madoka Watari e ho trovato inutile completamente Chisato Komori, ma ripeto, in Nozoki Ana tutto ha un significato.
La trama di per sé, anche se non è originalissima, coinvolge parecchio e presenta pochissimi capitoli "filler". Il finale ricorda tremendamente quello di Toradora, ma chi se ne frega, a me è piaciuto un sacco lo stesso. Ultima lode prima di passare alle cose che non mi sono piaciute: i disegni. Superbi! Posso dire che rispecchiano i miei gusti al 100% come stile e fortunatamente non vengono dimenticati gli sfondi, cosa a cui tengo parecchio.
Ora le note dolenti: la perversione e la spudoratezza di Emiru e le scene di sesso. Emiru in fin dei conti è solo una ragazzina che, per quanto possa essere complessata per il suo passato e per la sua vita in generale, non trovo normale abbia tali perversioni. Penso sia completamente fuori luogo. Le scene di sesso invece sono un po' troppe e ogni scusa è buona per fare sesso. Inoltre, tutte le ragazze presenti dell'opera (tranne una?) vogliono fare sesso con Kido (nemmeno fosse Brad Pitt). Ovviamente perché non rovinare delle tavole con disegni e scene stupende non rappresentando i genitali? Gli spazi vuoti sono orrendi, a questo punto tanto valeva non rappresentarli per niente modificando le scene e coprendoli con qualche escamotage.
Per concludere, dico solo che Nozoki Ana sarebbe potuto essere un capolavoro nel suo genere se non avesse avuto quei due piccoli difetti sopracitati. Regala delle bellissime emozioni e tiene col fiato sospeso fino all'ultimo capitolo. Buona lettura!
Se devo partire con una parola per descrivere Nozoki Ana, lo definirei, sorprendente!
Un'opera molto più profonda di come appare e che va a trattare temi che non ti saresti mai immaginato, dimostra che a quanto pare i Manga Ecchi sono più adatti a sviluppare una trama rispetto agli Anime.
Il fumetto parte con la solita situazione intrigante, una proposta allettante che fa partire, anzi sarebbe più corretto dire intrecciare(visto che si scoprirà che prima è successo del altro) degli eventi e che li portano ad un livello decisamente più elevato di quello iniziale.
I disegni risultano molto belli e la prima cosa che salta al occhio (le ragazze) sono fatte davvero bene, insomma a prima vista un qualcosa che si presenta con tanto fanservice e che parte come il più comune degli Ecchi, comunque ottimo nel suo genere e molto spinto,, qualcosa che però non può aspirare al capolavoro...e invece no, con un capitolo intenso e spiazzante(verso la quarantina) si comincia a sentirsi distrutti quanto il protagonista di fronte a certe difficoltà, l'opera risulta buona fin dal inizio grazie a un personaggio coinvolgente come Emiru e con delle riflessioni rare per un Manga cosi pieno di erotismo.
In ogni caso la storia comincia a dare il meglio solo da un certo punto in poi e da li si comincia a rimanere decisamente più coinvolti, non ci si accorge del passaggio da Opera iniziata per ricercare un Ecchi qualsiasi a capolavoro (complice per me il fatto di averlo letto tutto d'un fiato), mi ha ricordato Hen per certi versi, anche quest'ultimo non si inizia certo per ricercare cose di chissà quale livello e invece anche li si rimane basiti di come una storia del genere possa migliorare.
Il fanservice non si riduce al banale ragazza che cade e mostra le mutandine, le scene di sesso sono adulte e quelle più importanti hanno perfino pensieri e riflessioni serie, i personaggi hanno una psicologia interessante e loro sono i primi ad affrontare le tematiche che l'opera stessa affronta con storie sentimentali realistiche, a volte crude a volte dolci, si prova continua ansia insieme al protagonista, l'immedesimazione con quest'ultimo in diversi aspetti lontano dal lettore è particolare visto che nei momenti importanti si comincia a rispecchiarsi nelle sue azioni e idee, la rabbia, pena o preoccupazione trasmessa verso altri personaggi risulta intensa, per questo e per le loro vite quasi tutti risultano davvero caratterizzati in maniera eccellente.
In definitiva, Nozoki Ana risulta una storia molto più seria e profonda di quello che lascia credere al inizio, l'opera probabilmente risulta uno dei migliori Ecchi, se non il migliore sia in fatto di trama, sia in fanservice ma riferire quest'ultimo alle scene di sesso non è coretto, esse risultano parte integrante della storia e non più solo un pretesto per mantenere l'attenzione del lettore, inoltre le parti salienti hanno molto ma molto alto da offrire, un livello di contenuti decisamente elevato, esse sfociano di molto nella vita reale e per questo, l`opera risulta non solo realistica ma quasi reale nei temi trattati e in come i personaggi vivono in quest'universo non vastissimo ma intrecciato tra persone che hanno le loro vite, giudicate e vedete voi stessi come anche qualcosa cosi pieno di erotismo sappia immergere anche voi, è attualmente il mio Manga preferito, estremamente consigliato!
Un'opera molto più profonda di come appare e che va a trattare temi che non ti saresti mai immaginato, dimostra che a quanto pare i Manga Ecchi sono più adatti a sviluppare una trama rispetto agli Anime.
Il fumetto parte con la solita situazione intrigante, una proposta allettante che fa partire, anzi sarebbe più corretto dire intrecciare(visto che si scoprirà che prima è successo del altro) degli eventi e che li portano ad un livello decisamente più elevato di quello iniziale.
I disegni risultano molto belli e la prima cosa che salta al occhio (le ragazze) sono fatte davvero bene, insomma a prima vista un qualcosa che si presenta con tanto fanservice e che parte come il più comune degli Ecchi, comunque ottimo nel suo genere e molto spinto,, qualcosa che però non può aspirare al capolavoro...e invece no, con un capitolo intenso e spiazzante(verso la quarantina) si comincia a sentirsi distrutti quanto il protagonista di fronte a certe difficoltà, l'opera risulta buona fin dal inizio grazie a un personaggio coinvolgente come Emiru e con delle riflessioni rare per un Manga cosi pieno di erotismo.
In ogni caso la storia comincia a dare il meglio solo da un certo punto in poi e da li si comincia a rimanere decisamente più coinvolti, non ci si accorge del passaggio da Opera iniziata per ricercare un Ecchi qualsiasi a capolavoro (complice per me il fatto di averlo letto tutto d'un fiato), mi ha ricordato Hen per certi versi, anche quest'ultimo non si inizia certo per ricercare cose di chissà quale livello e invece anche li si rimane basiti di come una storia del genere possa migliorare.
Il fanservice non si riduce al banale ragazza che cade e mostra le mutandine, le scene di sesso sono adulte e quelle più importanti hanno perfino pensieri e riflessioni serie, i personaggi hanno una psicologia interessante e loro sono i primi ad affrontare le tematiche che l'opera stessa affronta con storie sentimentali realistiche, a volte crude a volte dolci, si prova continua ansia insieme al protagonista, l'immedesimazione con quest'ultimo in diversi aspetti lontano dal lettore è particolare visto che nei momenti importanti si comincia a rispecchiarsi nelle sue azioni e idee, la rabbia, pena o preoccupazione trasmessa verso altri personaggi risulta intensa, per questo e per le loro vite quasi tutti risultano davvero caratterizzati in maniera eccellente.
In definitiva, Nozoki Ana risulta una storia molto più seria e profonda di quello che lascia credere al inizio, l'opera probabilmente risulta uno dei migliori Ecchi, se non il migliore sia in fatto di trama, sia in fanservice ma riferire quest'ultimo alle scene di sesso non è coretto, esse risultano parte integrante della storia e non più solo un pretesto per mantenere l'attenzione del lettore, inoltre le parti salienti hanno molto ma molto alto da offrire, un livello di contenuti decisamente elevato, esse sfociano di molto nella vita reale e per questo, l`opera risulta non solo realistica ma quasi reale nei temi trattati e in come i personaggi vivono in quest'universo non vastissimo ma intrecciato tra persone che hanno le loro vite, giudicate e vedete voi stessi come anche qualcosa cosi pieno di erotismo sappia immergere anche voi, è attualmente il mio Manga preferito, estremamente consigliato!
Diciamolo subito: Nozoki Ana è uno di quei manga che in genere vengono definiti come "destinati ad un pubblico adulto"; dico così non tanto perchè penso che tale definizione sia sbagliata ma perchè sovente sono proprio i ragazzini i più attratti da questi titoli e in genere li comprano e se li leggono di nascosto.
E' indubbio che la componente sessuale è certamente l'elemento caratterizzante di Nozoki Ana dato che in ogni capitolo ogni scusa è buona per mostrare scene di sesso tra i vari protagonisti; tuttavia non può essere accostato ad un hentai puro in quanto queste scene hanno una durata più breve e sono decisamente meno esplicite; bene ha fatto, perciò, la redazione a definirlo "erotico" e non "hentai". Ciò però non toglie che sia consigliabile a chi provasse fastidio o ritenesse indecente storie troppo legate a momenti di sesso esplicito di starne alla larga per evitare brutte sorprese.
Personalmente non do mai più della sufficienza a manga ed anime basati sul sesso, perchè in genere oltre a questo non ci si trova mai nulla di buono. Per cui contestualizzo (non posso dire che un anime erotico è una schifezza perchè parla di sesso) e se l'opera raggiunge lo scopo per cui è stato creato gli assegno il classico sei (non di più perchè poi finirei per dargli lo stesso voto di titoli con importanza decisamente superiore).
Come si spiega allora un voto così alto? La risposta è semplice: Nozoki Ana non è il classico "pornazzo" ma un lavoro che unisce alle scene di sesso una trama di altissimo spessore. Mi vien da dire che è quasi un peccato che la componente erotica sia così preponderante, senza ci saremmo trovati di fronte ad un manga di ben altra importanza.
La trama parte col banalissimo ragazzo che si trasferisce a Tokyo per motivi di studio; dico banalissimo perchè ormai tutti sanno che questa è solo una scusa per far vivere da solo Kido, il protagonista. Dopo poco il ragazzo si accorgerà che il suo appartamento ha un difetto abbastanza imbarazzante: un piccolo buco nel muro attraverso il quale è possibile spiare nell'appartamento accanto. Ovviamente la vicina di casa di Kido è una ragazza molto attraente che viene subito colta in atteggiamenti molto sconvenienti. Kido, però, è un ragazzo puro e buono e non penserà nemmeno per un secondo di approfittarsene; si recherà subito da Emiru, la sua vicina, per informarla del problema e chiederle di chiudere il buco. La ragazza, però, ha in proposito un'idea molto diversa e proporrà a Kido un gioco decisamente perverso.
Questo buco finirà per diventare il vero protagonista della storia e della vita dei due ragazzi. Kido, in particolare, non riuscirà mai a vivere serenamente le storie d'amore che nel frattempo si susseguiranno l'una dopo l'altra. Il ragazzo sarà sempre condizionato da un forte senso di colpa per questo segreto inconfessabile che all'inizio lo infastidisce ma che a poco a poco lo coinvolgerà a tal punto da non riuscire più a farne a meno. In realtà Kido, a differenza di Emiru che invece spierà costantemente il ragazzo in tutte le sue attività (specie quelle sessuali), non userà il buco molto spesso e il più delle volte non per finalità di autoerotismo. Ciò che maggiormente turba il ragazzo (oltre, ovviamente, al fatto di essere spiato) è il rapporto così intimo e profondo che, giorno dopo giorno, lo legherà ad Emiru e che vivrà come una sorta di tradimento nei confronti delle sue compagne.
Le vicende in cui i vari personaggi sono coinvolti risultano decisamente intriganti e capaci di suscitare grandi emozioni; ma, come ha già sottolineato qualcun altro, sono forse i tratti psicologici dei protagonisti ad essere il punto forte della storia: di Kido si è già detto, ma, da questo punto di vista è Emiru la vera rivelazione. All'apparenza fredda, sadica, calcolatrice, esibizionista, alla costante ricerca del piacere tipico del voyeur, è, in realtà, una ragazza sentimentale, piena di passione e sinceramente innamorata di Kido e per il suo bene non esiterà più volte a sacrificarsi.
In definitiva il mio giudizio su questo Nozoki Ana è ottimo; esso rappresenta l'esempio perfetto di come un manga erotico possa contenere anche altro oltre a scene di sesso. Se si perseguisse su questa strada si potrebbe, addirittura, rivalutare completamente un genere guardato finora con una giustificabile diffidenza da parte dell'utenza. Speriamo che ciò accada davvero.
E' indubbio che la componente sessuale è certamente l'elemento caratterizzante di Nozoki Ana dato che in ogni capitolo ogni scusa è buona per mostrare scene di sesso tra i vari protagonisti; tuttavia non può essere accostato ad un hentai puro in quanto queste scene hanno una durata più breve e sono decisamente meno esplicite; bene ha fatto, perciò, la redazione a definirlo "erotico" e non "hentai". Ciò però non toglie che sia consigliabile a chi provasse fastidio o ritenesse indecente storie troppo legate a momenti di sesso esplicito di starne alla larga per evitare brutte sorprese.
Personalmente non do mai più della sufficienza a manga ed anime basati sul sesso, perchè in genere oltre a questo non ci si trova mai nulla di buono. Per cui contestualizzo (non posso dire che un anime erotico è una schifezza perchè parla di sesso) e se l'opera raggiunge lo scopo per cui è stato creato gli assegno il classico sei (non di più perchè poi finirei per dargli lo stesso voto di titoli con importanza decisamente superiore).
Come si spiega allora un voto così alto? La risposta è semplice: Nozoki Ana non è il classico "pornazzo" ma un lavoro che unisce alle scene di sesso una trama di altissimo spessore. Mi vien da dire che è quasi un peccato che la componente erotica sia così preponderante, senza ci saremmo trovati di fronte ad un manga di ben altra importanza.
La trama parte col banalissimo ragazzo che si trasferisce a Tokyo per motivi di studio; dico banalissimo perchè ormai tutti sanno che questa è solo una scusa per far vivere da solo Kido, il protagonista. Dopo poco il ragazzo si accorgerà che il suo appartamento ha un difetto abbastanza imbarazzante: un piccolo buco nel muro attraverso il quale è possibile spiare nell'appartamento accanto. Ovviamente la vicina di casa di Kido è una ragazza molto attraente che viene subito colta in atteggiamenti molto sconvenienti. Kido, però, è un ragazzo puro e buono e non penserà nemmeno per un secondo di approfittarsene; si recherà subito da Emiru, la sua vicina, per informarla del problema e chiederle di chiudere il buco. La ragazza, però, ha in proposito un'idea molto diversa e proporrà a Kido un gioco decisamente perverso.
Questo buco finirà per diventare il vero protagonista della storia e della vita dei due ragazzi. Kido, in particolare, non riuscirà mai a vivere serenamente le storie d'amore che nel frattempo si susseguiranno l'una dopo l'altra. Il ragazzo sarà sempre condizionato da un forte senso di colpa per questo segreto inconfessabile che all'inizio lo infastidisce ma che a poco a poco lo coinvolgerà a tal punto da non riuscire più a farne a meno. In realtà Kido, a differenza di Emiru che invece spierà costantemente il ragazzo in tutte le sue attività (specie quelle sessuali), non userà il buco molto spesso e il più delle volte non per finalità di autoerotismo. Ciò che maggiormente turba il ragazzo (oltre, ovviamente, al fatto di essere spiato) è il rapporto così intimo e profondo che, giorno dopo giorno, lo legherà ad Emiru e che vivrà come una sorta di tradimento nei confronti delle sue compagne.
Le vicende in cui i vari personaggi sono coinvolti risultano decisamente intriganti e capaci di suscitare grandi emozioni; ma, come ha già sottolineato qualcun altro, sono forse i tratti psicologici dei protagonisti ad essere il punto forte della storia: di Kido si è già detto, ma, da questo punto di vista è Emiru la vera rivelazione. All'apparenza fredda, sadica, calcolatrice, esibizionista, alla costante ricerca del piacere tipico del voyeur, è, in realtà, una ragazza sentimentale, piena di passione e sinceramente innamorata di Kido e per il suo bene non esiterà più volte a sacrificarsi.
In definitiva il mio giudizio su questo Nozoki Ana è ottimo; esso rappresenta l'esempio perfetto di come un manga erotico possa contenere anche altro oltre a scene di sesso. Se si perseguisse su questa strada si potrebbe, addirittura, rivalutare completamente un genere guardato finora con una giustificabile diffidenza da parte dell'utenza. Speriamo che ciò accada davvero.
Completato il liceo, Tatsuhiko Kido si trasferisce a Tokyo per frequentare l'università. Affittato un monolocale scopre però un buco nella parete, dal quale si riesce a vedere nell'appartamento di fianco.
Kido decide di coprire il buco per evitare guai. Tuttavia sarà proprio la sua vicina, Emiru Ikuno, una ragazza della sua età, a dirgli di non farlo. Anzi, gli propone una sorta di gioco: lunedì, mercoledì e venerdì lui potrà spiarla da quel buco, il martedì, giovedì e sabato potrà essere invece lei a spiarlo. Questo tutte le settimane.
"Nozoki Ana" è un capolavoro. La psiche dei personaggi, gli intrecci della trama sono semplicemente favolosi. Sono dell'idea che se non ci fossero scene di nudo il manga sarebbe ugualmente popolare, se non di più.
I disegni sono curati, chiaramente, in ogni piccolo dettaglio, e rendono la vista dei personaggi piacevole.
Devo dire che per essere un manga erotico è molto diverso dagli altri, poiché ci si concentra molto sul carattere dei personaggi, e a rendere la storia intrigante non ci pensano solamente le scene hentai.
Le espressioni dei personaggi, e soprattutto del protagonista, sono simpaticissime e strambe, ma le emozioni che trasmettono sono sempre molto profonde. Tra lacrime, gioia, rabbia, e delusione, tutto ci viene trasmesso molto chiaramente, e nelle scene di silenzio è facile capire quello che pensano i personaggi senza bisogno di leggere. Non mancano neppure momenti imbarazzanti e scene che ci fanno trattenere il fiato. Insomma c'è proprio tutto.
Consiglio la lettura, ovviamente a un pubblico adulto, di questo manga strepitoso.
Kido decide di coprire il buco per evitare guai. Tuttavia sarà proprio la sua vicina, Emiru Ikuno, una ragazza della sua età, a dirgli di non farlo. Anzi, gli propone una sorta di gioco: lunedì, mercoledì e venerdì lui potrà spiarla da quel buco, il martedì, giovedì e sabato potrà essere invece lei a spiarlo. Questo tutte le settimane.
"Nozoki Ana" è un capolavoro. La psiche dei personaggi, gli intrecci della trama sono semplicemente favolosi. Sono dell'idea che se non ci fossero scene di nudo il manga sarebbe ugualmente popolare, se non di più.
I disegni sono curati, chiaramente, in ogni piccolo dettaglio, e rendono la vista dei personaggi piacevole.
Devo dire che per essere un manga erotico è molto diverso dagli altri, poiché ci si concentra molto sul carattere dei personaggi, e a rendere la storia intrigante non ci pensano solamente le scene hentai.
Le espressioni dei personaggi, e soprattutto del protagonista, sono simpaticissime e strambe, ma le emozioni che trasmettono sono sempre molto profonde. Tra lacrime, gioia, rabbia, e delusione, tutto ci viene trasmesso molto chiaramente, e nelle scene di silenzio è facile capire quello che pensano i personaggi senza bisogno di leggere. Non mancano neppure momenti imbarazzanti e scene che ci fanno trattenere il fiato. Insomma c'è proprio tutto.
Consiglio la lettura, ovviamente a un pubblico adulto, di questo manga strepitoso.
"Nozoki Ana" è una manga edito, solamente in patria, sulla rivista Moba-MAN della nota Shogakukan a partire dal 2009. Porta la firma di Wakou Honna, giovane artista che non ha avuto modo di farsi conoscere nel corso del tempo; infatti, questa risulta essere la sua opera più famosa. Rientra nella piena tipologia seinen, ed è classificabile nei generi hentai, ecchi, commedia.
La storia, di per sé abbastanza originale, narra le vicende di Tatsuhiko Kido, ragazzo che, appena terminate le superiori, si trasferisce a Tokyo per poter frequentare l'università. Una volta giunto nel nuovo appartamento, noterà un buco nella parete dal quale potrà vedere una (apparentemente) dolce e tenera ragazza, che è solita masturbarsi in più momenti della giornata. Egli però, essendo un bravo ragazzo, decide di non spiarla e di coprire il buco nel muro. Il giorno seguente, la giovane vicina gli proporrà di non chiudere il buco, ma anzi, di fare un "gioco" con lei - che sarà messo in atto grazie ad un ricatto di quest'ultima. Il tutto consiste nello spiarsi a vicenda diversi giorni della settimana, compresi i momenti più "intimi".
È mio dovere informare il lettore che il manga in questione presenzia di moltissime scene di nudo molto esplicite, anche se sempre rigorosamente censurate e "coperte". Quindi, si sconsiglia la lettura ad un pubblico poco maturo o facilmente influenzabile. L'ho trovato un manga abbastanza originale per essere un hentai - che di solito propone sempre la solita solfa -, ma anzi, che è in grado di coinvolgere pienamente il lettore, che non sarà attirato solo dalle scene più hot, ma bensì anche dalla storia in sé: credo sia questa la sua vera dote. Inoltre, i personaggi si presenteranno ben caratterizzati e meno banali di quelli comuni del genere in questione. Gli sviluppi saranno anche assai divertenti, e non solo piccanti. Ci verranno mostrate diverse relazioni con differenti donne, e l'evolversi della storia che ruoterà tutta in torno ad un banale buco nel muro. I disegni di Honna-sensei sono davvero ben delineati ed ottimi, si addicono perfettamente al genere che vi si presenterà. Nel complesso, per quanto sia pur sempre un hentai, si presenterà in modo accattivante e piacevole, per una lettura spensierata e con un po' di pepe.
La storia, di per sé abbastanza originale, narra le vicende di Tatsuhiko Kido, ragazzo che, appena terminate le superiori, si trasferisce a Tokyo per poter frequentare l'università. Una volta giunto nel nuovo appartamento, noterà un buco nella parete dal quale potrà vedere una (apparentemente) dolce e tenera ragazza, che è solita masturbarsi in più momenti della giornata. Egli però, essendo un bravo ragazzo, decide di non spiarla e di coprire il buco nel muro. Il giorno seguente, la giovane vicina gli proporrà di non chiudere il buco, ma anzi, di fare un "gioco" con lei - che sarà messo in atto grazie ad un ricatto di quest'ultima. Il tutto consiste nello spiarsi a vicenda diversi giorni della settimana, compresi i momenti più "intimi".
È mio dovere informare il lettore che il manga in questione presenzia di moltissime scene di nudo molto esplicite, anche se sempre rigorosamente censurate e "coperte". Quindi, si sconsiglia la lettura ad un pubblico poco maturo o facilmente influenzabile. L'ho trovato un manga abbastanza originale per essere un hentai - che di solito propone sempre la solita solfa -, ma anzi, che è in grado di coinvolgere pienamente il lettore, che non sarà attirato solo dalle scene più hot, ma bensì anche dalla storia in sé: credo sia questa la sua vera dote. Inoltre, i personaggi si presenteranno ben caratterizzati e meno banali di quelli comuni del genere in questione. Gli sviluppi saranno anche assai divertenti, e non solo piccanti. Ci verranno mostrate diverse relazioni con differenti donne, e l'evolversi della storia che ruoterà tutta in torno ad un banale buco nel muro. I disegni di Honna-sensei sono davvero ben delineati ed ottimi, si addicono perfettamente al genere che vi si presenterà. Nel complesso, per quanto sia pur sempre un hentai, si presenterà in modo accattivante e piacevole, per una lettura spensierata e con un po' di pepe.
Tralasciando le scene di sesso (che fanno la gioia di noi ragazzi), è a mio parere un fumetto ben fatto sia dal punto di vista della storia che del disegno.
Cosa pensereste se un giorno una ragazza vi chiedesse, con il suo sguardo ipermalizioso, di spiarvi a vicenda mentre vi masturbate attraverso un buco nella parete? Può sembrare stupido come punto di inizio, ma il nostro povero protagonista a causa di ciò vivrà molte ma molte avventure. Infatti questo è l'unico punto negativo del fumetto.
Ciò che mi è piaciuto e che, tralasciando la protagonista, le altre ragazze non si innamorano del protagonista a prima vista creando così un harem, ma sarà frutto dello sviluppo di un rapporto (come dovrebbe accadere nella realtà), cosa che invece negli anime non si vede, perché a mio parere i giapponesi sanno trattare qualsiasi tematica tranne l'amore. Un altro punto a favore (questo però è molto soggettivo) è che il protagonista non sempre cade nelle lusinghe delle ragazze che gli fanno la corte, perché per lui esiste solo la sua ragazza, quindi anche noi ragazzi quando vogliamo sappiamo essere fedeli. Un altro punto a suo favore che ti tiene sempre con il fiato sospeso e vorresti sapere cosa succederà.
Consigliato.
Cosa pensereste se un giorno una ragazza vi chiedesse, con il suo sguardo ipermalizioso, di spiarvi a vicenda mentre vi masturbate attraverso un buco nella parete? Può sembrare stupido come punto di inizio, ma il nostro povero protagonista a causa di ciò vivrà molte ma molte avventure. Infatti questo è l'unico punto negativo del fumetto.
Ciò che mi è piaciuto e che, tralasciando la protagonista, le altre ragazze non si innamorano del protagonista a prima vista creando così un harem, ma sarà frutto dello sviluppo di un rapporto (come dovrebbe accadere nella realtà), cosa che invece negli anime non si vede, perché a mio parere i giapponesi sanno trattare qualsiasi tematica tranne l'amore. Un altro punto a favore (questo però è molto soggettivo) è che il protagonista non sempre cade nelle lusinghe delle ragazze che gli fanno la corte, perché per lui esiste solo la sua ragazza, quindi anche noi ragazzi quando vogliamo sappiamo essere fedeli. Un altro punto a suo favore che ti tiene sempre con il fiato sospeso e vorresti sapere cosa succederà.
Consigliato.