Cronache di Yamato
Kentaro Yabuki non è certo un nome sconosciuto alla maggior parte dei lettori manga italiani. Black Cat, To LOVE-Ru e To LOVE-Ru Darkness, editi da Star Comics hanno avuto (e continuano ad avere) successo nel nostro paese, tanto da indurre nel 2011 la casa editrice Ronin Manga, fondata dai Kappa Boys (gli "scopritori" per così dire dell'autore quando lavoravano per la Star) a pubblicare anche la sua opera d'esordio Yamato Gensouki, con il titolo Cronache di Yamato.
Per la sua prima storia, Yabuki sceglie un'ambientazione classica, il Giappone del '300 e dei personaggi altrettanto classici per uno shonen che più classico non si può. Ci sono tutti gli stereotipi del genere, ma sono comunque narrati in maniera gradevole e l'opera risulta essere molto apprezzabile soprattutto per gli amanti del genere.
Il carattere dei vari personaggi è ben delineato, sottolineato anche dal ruolo che occupano all'interno del racconto e non si discosta molto dai canoni dei battle-shounen. Nonostante questo e nonostante la brevità del manga, risultano simpatici e azzeccati, in particolare nel caso della vecchia Haru, con il suo sadismo mal celato e di Lenza e i suoi atteggiamenti un po' fuori di testa. Ho trovato carina anche la relazione tra Iyo e Shion, i due protagonisti, in cui è lei ad avere un carattere forte e in grado di guidare il partner.
I disegni sono molto grezzi (per essere di Yabuki ovviamente), ma sono comunque nella media se non superiori, anche non considerando che Cronache di Yamato è l'opera di un esordiente ed è datato 1999.
Alla fine della lettura, però, si avverte chiaramente come questo manga sia stato uno dei flop della rivista giapponese Shonen Jump, dato che gli ultimi capitoli sono narrati in maniera molto frettolosa e il finale sostanzialmente non è un vero e proprio finale.
Un vero peccato, perché le premesse per produrre una bella storia c'erano tutte: personaggi, anche se standard, dalla caratterizzazione tutto sommato buona, un' ambiente storico e un'epoca interessanti, una protagonista femminile forte e dal passato oscuro (che purtroppo non ci viene narrato), un'avventura che si preannunciava ricca di luoghi misteriosi e verità da svelare, ideali ben espressi in ogni capitolo, villain oscuri e carismatici e per finire una relazione amorosa mai sviluppata ma che aveva diverse potenzialità. Peccato davvero....
L'edizione offertaci dalla Ronin presenta i due volumi originali del manga accorpati, con sovraccoperta, buona carta e nessuna pagina a colori, al prezzo di € 10. La rilegatura è rigida e all'interno dell'albo sono presenti numerosi errori grammaticali e ortografici, che personalmente, mi hanno infastidita non poco.
Cronache di Yamato, in definitiva, è un'occasione sprecata. E' un lavoro non pienamente sufficiente, consigliabile solo e soltanto ai fan sfegatati di Yabuki, come la sottoscritta. Per gli altri c'è di meglio, sia in ambito shonen, sia tra le varie produzioni di questo mangaka.
Per la sua prima storia, Yabuki sceglie un'ambientazione classica, il Giappone del '300 e dei personaggi altrettanto classici per uno shonen che più classico non si può. Ci sono tutti gli stereotipi del genere, ma sono comunque narrati in maniera gradevole e l'opera risulta essere molto apprezzabile soprattutto per gli amanti del genere.
Il carattere dei vari personaggi è ben delineato, sottolineato anche dal ruolo che occupano all'interno del racconto e non si discosta molto dai canoni dei battle-shounen. Nonostante questo e nonostante la brevità del manga, risultano simpatici e azzeccati, in particolare nel caso della vecchia Haru, con il suo sadismo mal celato e di Lenza e i suoi atteggiamenti un po' fuori di testa. Ho trovato carina anche la relazione tra Iyo e Shion, i due protagonisti, in cui è lei ad avere un carattere forte e in grado di guidare il partner.
I disegni sono molto grezzi (per essere di Yabuki ovviamente), ma sono comunque nella media se non superiori, anche non considerando che Cronache di Yamato è l'opera di un esordiente ed è datato 1999.
Alla fine della lettura, però, si avverte chiaramente come questo manga sia stato uno dei flop della rivista giapponese Shonen Jump, dato che gli ultimi capitoli sono narrati in maniera molto frettolosa e il finale sostanzialmente non è un vero e proprio finale.
Un vero peccato, perché le premesse per produrre una bella storia c'erano tutte: personaggi, anche se standard, dalla caratterizzazione tutto sommato buona, un' ambiente storico e un'epoca interessanti, una protagonista femminile forte e dal passato oscuro (che purtroppo non ci viene narrato), un'avventura che si preannunciava ricca di luoghi misteriosi e verità da svelare, ideali ben espressi in ogni capitolo, villain oscuri e carismatici e per finire una relazione amorosa mai sviluppata ma che aveva diverse potenzialità. Peccato davvero....
L'edizione offertaci dalla Ronin presenta i due volumi originali del manga accorpati, con sovraccoperta, buona carta e nessuna pagina a colori, al prezzo di € 10. La rilegatura è rigida e all'interno dell'albo sono presenti numerosi errori grammaticali e ortografici, che personalmente, mi hanno infastidita non poco.
Cronache di Yamato, in definitiva, è un'occasione sprecata. E' un lavoro non pienamente sufficiente, consigliabile solo e soltanto ai fan sfegatati di Yabuki, come la sottoscritta. Per gli altri c'è di meglio, sia in ambito shonen, sia tra le varie produzioni di questo mangaka.
"Cronache di Yamato" è un manga in due volumi (uniti in un solo volume nell'edizione della Ronin Manga giunta in Italia) ambientato nei primi secoli dopo Cristo in un Giappone fantastico (Yamato) ancora politicamente diviso in diversi staterelli. L'opera segue per l'appunto la vicenda della regina Iyo e di Shion, giovane sicario mandato a uccidere la regina ma poi messosi al suo servizio, nel loro tentativo di riunire il continente. A loro si contrappone l'organizzazione degli Onmiyo che ha come scopo l'uccisione dei vari regnanti per destabilizzare i regni e portare il caos.
Il manga si rileva essere un classico shonen senza particolari elementi di originalità, ma scorrevole e gradevole da leggere. I personaggi, principalmente i due protagonisti, a cui poi si aggiunge un terzo personaggio, sono ben caratterizzati, ma risultano essere piuttosto statici, con l'eccezione di Shion. I disegni sono di un buon livello e, soprattutto, il tratto è molto pulito. La trama, pur abbastanza lineare, riesce ad appassionare il lettore, coinvolgendolo nel viaggio dei due ragazzi, almeno fino al finale.
Già, il finale, punto dolente dell'opera. Infatti, a causa del basso gradimento in patria, l'autore fu forzato a concluderla prima del tempo con un finale aperto (nonostante sia presente una pseudo-spiegazione di ciò nelle pagine finali del manga) e c'è da dire che questa conclusione anticipata lascia il lettore un po' con l'amaro in bocca.
In conclusione si tratta di un buon shonen che di certo non sarà ricordato tra i capolavori del genere, ma che si rileva essere una piacevole e godibile lettura per tutti gli appassionati.
Il manga si rileva essere un classico shonen senza particolari elementi di originalità, ma scorrevole e gradevole da leggere. I personaggi, principalmente i due protagonisti, a cui poi si aggiunge un terzo personaggio, sono ben caratterizzati, ma risultano essere piuttosto statici, con l'eccezione di Shion. I disegni sono di un buon livello e, soprattutto, il tratto è molto pulito. La trama, pur abbastanza lineare, riesce ad appassionare il lettore, coinvolgendolo nel viaggio dei due ragazzi, almeno fino al finale.
Già, il finale, punto dolente dell'opera. Infatti, a causa del basso gradimento in patria, l'autore fu forzato a concluderla prima del tempo con un finale aperto (nonostante sia presente una pseudo-spiegazione di ciò nelle pagine finali del manga) e c'è da dire che questa conclusione anticipata lascia il lettore un po' con l'amaro in bocca.
In conclusione si tratta di un buon shonen che di certo non sarà ricordato tra i capolavori del genere, ma che si rileva essere una piacevole e godibile lettura per tutti gli appassionati.
"Cronache del regno di Yamato" è uno splendido manga, che raccoglie in un unico volume autoconclusivo diversi episodi che venivano pubblicati periodicamente u Shonen Jump.
E' l'opera d'esordio di Kentaro Yabuki, opera a cui si dedicava saltuariamente mentre lavorava come assistente di Obata (autore di Death Note). Aveva solo 18 anni, quando poi decise di lasciare il lavoro di assistente, una volta acquisita una certa esperienza, per iniziare appunto a lavorare su Cronache di Yamato.
Partiamo col guardare il disegno: molto curato, nel character design prende spunto sicuramente dalle opere viste poco prima (parliamo quindi della fine degli anni '90, si notano accenni a Slayers e anche ad Evangelion) ma dotato anche di una certa personalità che emerge in particolare nella caratterizzazione del protagonista e di alcuni altri personaggi.
La cura del dettaglio è notevole, ma non troppo da risultare soffocante, anzi, tutto il tratto rimane medio-leggero.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con una personalità che viene maggiormente scoperta durante l'avventura, che seppur lineare, risulta avvincente. La storia è un misto fra storico e fantastico, ed è questo sicuramente il suo punto di forza, inoltre ci riporta a quel tipo di trama, a parer mio superiore agli standard attuali, non tanto per intreccio narrativo, quanto per funzionalità, che andavano di moda una decina di anni fa. Infatti l'autore ha riproposto, come dicevamo pocanzi, la sua opera prima.
Il finale è aperto, e sicuramente un po' tirato via, ma credo questa cosa sia dovuta più ad un motivo di spazio nella rivista, che ad una scelta dell'autore.
Sarebbe bello vederne una serie.
In ogni caso, un 9 pieno, un gran bel manga, come non se ne vedevano da tempo.
E' l'opera d'esordio di Kentaro Yabuki, opera a cui si dedicava saltuariamente mentre lavorava come assistente di Obata (autore di Death Note). Aveva solo 18 anni, quando poi decise di lasciare il lavoro di assistente, una volta acquisita una certa esperienza, per iniziare appunto a lavorare su Cronache di Yamato.
Partiamo col guardare il disegno: molto curato, nel character design prende spunto sicuramente dalle opere viste poco prima (parliamo quindi della fine degli anni '90, si notano accenni a Slayers e anche ad Evangelion) ma dotato anche di una certa personalità che emerge in particolare nella caratterizzazione del protagonista e di alcuni altri personaggi.
La cura del dettaglio è notevole, ma non troppo da risultare soffocante, anzi, tutto il tratto rimane medio-leggero.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con una personalità che viene maggiormente scoperta durante l'avventura, che seppur lineare, risulta avvincente. La storia è un misto fra storico e fantastico, ed è questo sicuramente il suo punto di forza, inoltre ci riporta a quel tipo di trama, a parer mio superiore agli standard attuali, non tanto per intreccio narrativo, quanto per funzionalità, che andavano di moda una decina di anni fa. Infatti l'autore ha riproposto, come dicevamo pocanzi, la sua opera prima.
Il finale è aperto, e sicuramente un po' tirato via, ma credo questa cosa sia dovuta più ad un motivo di spazio nella rivista, che ad una scelta dell'autore.
Sarebbe bello vederne una serie.
In ogni caso, un 9 pieno, un gran bel manga, come non se ne vedevano da tempo.
Anni fa ne scorsi le illustrazioni in uno dei volumi di "Black Cat" e aspettai con impazienza l'arrivo di questo manga in Italia.
In tutta sincerità all'epoca mi ero immaginata tutt'altro, anche se per fortuna questa mini serie di due volumi (raccolti in uno solo dalla Ronin) è in molto simile come spunto a quello di Black Cat, pubblicato un anno dopo. Infatti, per quanto mi fosse piaciuto lo stile di Yabuki avevo girato al largo da To-love-ru ben sapendo che era al di fuori dai miei interessi.
"Yamato Gensouki" tradotto in "Le cronache di Yamato", è il manga con cui Kentaro Yabuki debuttò con un capitolo pilota pubblicato nel 1998 sulla rivista Shonen Jump.
Come già accennato Le cronache di Yamato è molto simile a Black Cat (L'antagonista di Shion è la copia sputata di Train!...Solo più nanetto e capellone), o forse dovremmo dire che è il secondo ad essere il figlio del primo.
Nonostante l'ambientazione fantasy-storica sia molto diversa abbiamo ancora, come colonna portante della storia, una gilda di assassini che tenta di riportare l'ordine all'interno di un'isola, facendo leva sul caos generato dalla morte dei sovrani regnanti sui loro piccoli regni.
Impossibile non notare la forte valenza storica della trama, la ricerca dell'unità all'interno di un regno diviso, per far fronte al nemico comune. La difficoltà di mettere da parte vecchi rancori, il sospetto nei confronti dell'altro, tutte cose che vengono affrontate con toni garbati, mescolati a un fantasy che fa apparire la semplicità delle spiegazioni spicciole più credibili.
Valori come quelli dell'amicizia, dell'uguaglianza, sono espressi come negli shounen alla vecchia maniera e spingono i personaggi a darsi man forte tra di loro, anche nei momenti di maggiore melanconia.
Per questo lavoro Yabuki ha scelto un terreno piuttosto semplice, un'isola in guerra e dei personaggi ben definiti, Shion il giovane sicario che scopre di essere stato ingannato e intende riscattarsi, Iyo la regina pura di cuore, che crede fermamente in sé stessa e negli altri.
Come detto i personaggi sono ben delineati e a parte il protagonista non cambiano particolarmente nel corso della trama, rimando fedeli ai propri ideali e agli scopi iniziali.
"La relazione tra Shion e la regina Iyo è quella classica della donna che guida l'uomo insicuro.." scrive Yabuki nella sua postfazione, ammettendo di aver sfruttato lo spunto anche con i successivi manga. Ecco, penso che questa frase colga piuttosto bene le dinamiche tra i vari personaggi, Shion diviene quindi un protagonista insignificante senza il supporto di Iyo, solare e decisa, ben più adatta al ruolo di protagonista di uno shounen.
Certo, i personaggi e la trama sono piuttosto elementari, però il tutto è piuttosto sciolto e di facile lettura, i disegni poi riescono a dare quella marcia in più al lavoro che diventa ancora più piacevole proprio grazie a uno stile grafico pulito e comprensibile ma per niente insipido come quello di alcuni shounen.
L'unica nota dolente arriva con la fine che forse per un manga del genere sarebbe dovuta essere più decisa e non lasciata aperta in questo modo. Non so, forse Yabuki si era reso conto che c'era ancora qualcosa da raccontare.
In tutta sincerità all'epoca mi ero immaginata tutt'altro, anche se per fortuna questa mini serie di due volumi (raccolti in uno solo dalla Ronin) è in molto simile come spunto a quello di Black Cat, pubblicato un anno dopo. Infatti, per quanto mi fosse piaciuto lo stile di Yabuki avevo girato al largo da To-love-ru ben sapendo che era al di fuori dai miei interessi.
"Yamato Gensouki" tradotto in "Le cronache di Yamato", è il manga con cui Kentaro Yabuki debuttò con un capitolo pilota pubblicato nel 1998 sulla rivista Shonen Jump.
Come già accennato Le cronache di Yamato è molto simile a Black Cat (L'antagonista di Shion è la copia sputata di Train!...Solo più nanetto e capellone), o forse dovremmo dire che è il secondo ad essere il figlio del primo.
Nonostante l'ambientazione fantasy-storica sia molto diversa abbiamo ancora, come colonna portante della storia, una gilda di assassini che tenta di riportare l'ordine all'interno di un'isola, facendo leva sul caos generato dalla morte dei sovrani regnanti sui loro piccoli regni.
Impossibile non notare la forte valenza storica della trama, la ricerca dell'unità all'interno di un regno diviso, per far fronte al nemico comune. La difficoltà di mettere da parte vecchi rancori, il sospetto nei confronti dell'altro, tutte cose che vengono affrontate con toni garbati, mescolati a un fantasy che fa apparire la semplicità delle spiegazioni spicciole più credibili.
Valori come quelli dell'amicizia, dell'uguaglianza, sono espressi come negli shounen alla vecchia maniera e spingono i personaggi a darsi man forte tra di loro, anche nei momenti di maggiore melanconia.
Per questo lavoro Yabuki ha scelto un terreno piuttosto semplice, un'isola in guerra e dei personaggi ben definiti, Shion il giovane sicario che scopre di essere stato ingannato e intende riscattarsi, Iyo la regina pura di cuore, che crede fermamente in sé stessa e negli altri.
Come detto i personaggi sono ben delineati e a parte il protagonista non cambiano particolarmente nel corso della trama, rimando fedeli ai propri ideali e agli scopi iniziali.
"La relazione tra Shion e la regina Iyo è quella classica della donna che guida l'uomo insicuro.." scrive Yabuki nella sua postfazione, ammettendo di aver sfruttato lo spunto anche con i successivi manga. Ecco, penso che questa frase colga piuttosto bene le dinamiche tra i vari personaggi, Shion diviene quindi un protagonista insignificante senza il supporto di Iyo, solare e decisa, ben più adatta al ruolo di protagonista di uno shounen.
Certo, i personaggi e la trama sono piuttosto elementari, però il tutto è piuttosto sciolto e di facile lettura, i disegni poi riescono a dare quella marcia in più al lavoro che diventa ancora più piacevole proprio grazie a uno stile grafico pulito e comprensibile ma per niente insipido come quello di alcuni shounen.
L'unica nota dolente arriva con la fine che forse per un manga del genere sarebbe dovuta essere più decisa e non lasciata aperta in questo modo. Non so, forse Yabuki si era reso conto che c'era ancora qualcosa da raccontare.
Prima ancora di "Black Cat" e "To Love-Ru" Kentaro Yabuki era un semplice assistente di Takeshi Obata che nei ritagli di tempo lavorava su bozze e progetti che gli permettessero la pubblicazione. Questa arriva nel 1999 quando con "Cronache di Yamato" diventa un Mangaka a tutti gli effetti.
Il paese Yamato, il futuro Giappone, è suddiviso in innumerevoli regni perennemente in guerra tra loro. La coalizione degli Onmyo si muove nell'ombra per uccidere i diversi Re e governare con la forza e per farlo utilizza sicari come Shion, che ora ha il compito di uccidere la regina Iyo. Ma presto scoprirà che anche lei cerca di riunire tutto il paese ma con modi totalmente opposti. Parte così la ricerca della Città Divina per portare unione e pace.
Lo sviluppo lineare e continuo della storia permette una lettura scorrevole, mentre i personaggi si rivelano semplici ma perfettamente adatti nel loro ruolo. Di questi senza dubbio risaltano i due protagonisti che fanno del loro rapporto un'interessante simbiosi che permette ad entrambi di riflettere sui loro problemi e crescere, accettando i propri sbagli e facendo giuste scelte che porteranno la Regina sempre più vicina al proprio utopico desiderio.
Per quanto sia palpabile come il prodotto non sia eccelso nel complesso si ha un buon compromesso tra azione e avventura, mentre non mancano i classici momenti di riflessione dedicati ai valori e alla morale che, uniti alla crescita dei protagonisti, confermano la sensazione di leggere uno shonen mediocre, di stampo classico, ma completo.
L'unica vera pecca è il finale che giunge in modo repentino e alquanto velleitario, che rivela come la vera anima della storia non fosse la trama in sé, ma più semplicemente la ricerca della fiducia in se stessi.
Lo stile moderno di Yabuki, reso famoso dalle sue opere successive, è già chiaramente distinguibile. Il tratto pulito si ripartisce bene tra i vari elementi, dal character design agli sfondi, e i combattimenti denotano un gradevole dinamismo anche se l'autore è chiaramente ancora acerbo nelle scene d'azione.
Come per la storia anche i disegni risultano curati nella loro completezza ma manca ancora quello spunto che da al tutto maggiore personalità e carisma.
L'edizione italiana proposta dalla Ronin Manga è l'edizione Kanzeban che racchiude in se i due volumetti originali che compongono la storia. Il prezzo proprio per questo risulta un buon compromesso, soprattutto per l'ottima qualità della carta bianca di elevata grammatura ed una stampa pulita. Vero fiore all'occhiello di questa nuova edizione giunta in Italia sono gli schizzi dei personaggi - inseriti tra un capitolo e l'altro - rielaborati dall'autore, mostrando in modo chiaro e lampante come sia migliorato.
I fan di Kentaro Yabuki non si perderanno il suo primo vero lavoro, ma anche chi fosse alla ricerca di uno shonen classico e ben strutturato nella sua semplicità potrà godersi la lettura di "Cronache di Yamato", trovando un prodotto che chiaramente non punta all'eccellenza, ma grazie alla sua lampante funzionalità complessiva risulta una lettura gradevole e che intrattiene, facendo così il suo dovere, il cui punto di forza è senza dubbio lo sviluppo interiore dei protagonisti.
Il paese Yamato, il futuro Giappone, è suddiviso in innumerevoli regni perennemente in guerra tra loro. La coalizione degli Onmyo si muove nell'ombra per uccidere i diversi Re e governare con la forza e per farlo utilizza sicari come Shion, che ora ha il compito di uccidere la regina Iyo. Ma presto scoprirà che anche lei cerca di riunire tutto il paese ma con modi totalmente opposti. Parte così la ricerca della Città Divina per portare unione e pace.
Lo sviluppo lineare e continuo della storia permette una lettura scorrevole, mentre i personaggi si rivelano semplici ma perfettamente adatti nel loro ruolo. Di questi senza dubbio risaltano i due protagonisti che fanno del loro rapporto un'interessante simbiosi che permette ad entrambi di riflettere sui loro problemi e crescere, accettando i propri sbagli e facendo giuste scelte che porteranno la Regina sempre più vicina al proprio utopico desiderio.
Per quanto sia palpabile come il prodotto non sia eccelso nel complesso si ha un buon compromesso tra azione e avventura, mentre non mancano i classici momenti di riflessione dedicati ai valori e alla morale che, uniti alla crescita dei protagonisti, confermano la sensazione di leggere uno shonen mediocre, di stampo classico, ma completo.
L'unica vera pecca è il finale che giunge in modo repentino e alquanto velleitario, che rivela come la vera anima della storia non fosse la trama in sé, ma più semplicemente la ricerca della fiducia in se stessi.
Lo stile moderno di Yabuki, reso famoso dalle sue opere successive, è già chiaramente distinguibile. Il tratto pulito si ripartisce bene tra i vari elementi, dal character design agli sfondi, e i combattimenti denotano un gradevole dinamismo anche se l'autore è chiaramente ancora acerbo nelle scene d'azione.
Come per la storia anche i disegni risultano curati nella loro completezza ma manca ancora quello spunto che da al tutto maggiore personalità e carisma.
L'edizione italiana proposta dalla Ronin Manga è l'edizione Kanzeban che racchiude in se i due volumetti originali che compongono la storia. Il prezzo proprio per questo risulta un buon compromesso, soprattutto per l'ottima qualità della carta bianca di elevata grammatura ed una stampa pulita. Vero fiore all'occhiello di questa nuova edizione giunta in Italia sono gli schizzi dei personaggi - inseriti tra un capitolo e l'altro - rielaborati dall'autore, mostrando in modo chiaro e lampante come sia migliorato.
I fan di Kentaro Yabuki non si perderanno il suo primo vero lavoro, ma anche chi fosse alla ricerca di uno shonen classico e ben strutturato nella sua semplicità potrà godersi la lettura di "Cronache di Yamato", trovando un prodotto che chiaramente non punta all'eccellenza, ma grazie alla sua lampante funzionalità complessiva risulta una lettura gradevole e che intrattiene, facendo così il suo dovere, il cui punto di forza è senza dubbio lo sviluppo interiore dei protagonisti.
Ronin Manga presenta questo corposo volumetto che raccoglie uno shounen di ambientazione fantastica/storica e che vede come protagonista un ragazzo divenuto un sicario per cercare di realizzare gli intenti della persona che lo ha salvato da piccolo e addestrato, dopo che la sua nobile famiglia fu sterminata. L'idea è infatti quella di unificare l'isola facendo cadere uno dopo l'altro i vari regni: una volta ucciso il regnante la popolazione allo sbando è facile da manovrare. Il ragazzo trova tuttavia una giovane regina che riesce, grazie alla sua positività, forte personalità e coraggio in qualche modo a farlo desistere. Si unirà a lei e dovrà affrontare i suoi vecchi compagni, scoprendo tra l'altro la verità a riguardo della sua infanzia. Questo, unito alla consapevolezza di lottare per ideali ben più nobili, gli darà la forza per evocare capacità che fino a quel momento erano rimaste latenti e che lo renderanno un avversarie molto temibile.
Si tratta di una storia autoconclusiva che occupa circa le pagine di due volumetti normali, ma presentata dall'editore come un unico volumetto. La lettura è stata piacevole e piuttosto leggera, la trama scorre in modo lineare e comunque risulta piuttosto appassionante. I personaggi, in particolare la regina, sono decisamente ben riusciti e carismatici. Sfortunatamente la fine giunge un po' troppo in fretta, non dico troncando gli eventi, ma ci siamo molto vicini. Ci sarebbe stato infatti spazio per almeno un altro paio di numeri, comunque sia la pezza messa per chiudere gli eventi riesce a reggere abbastanza bene.
Il disegno è piacevole e ben svolge il suo dovere, sebbene si noti che l'opera ha qualche anno sulle spalle.
Nel complesso si tratta di un buon manga che leggerete abbastanza in fretta e che se amate gli shonen probabilmente vi piacerà, ma che forse vi lascerà un po' di amaro in bocca. Le potenzialità che avrebbe avuto sono infatti ben di più di quelle espresse, avrebbe meritato più spazio. Inoltre non ha certo nulla per spiccare: si tratta solo' di un prodotto ben confezionato e raccontato, nulla più di questo.
Si tratta di una storia autoconclusiva che occupa circa le pagine di due volumetti normali, ma presentata dall'editore come un unico volumetto. La lettura è stata piacevole e piuttosto leggera, la trama scorre in modo lineare e comunque risulta piuttosto appassionante. I personaggi, in particolare la regina, sono decisamente ben riusciti e carismatici. Sfortunatamente la fine giunge un po' troppo in fretta, non dico troncando gli eventi, ma ci siamo molto vicini. Ci sarebbe stato infatti spazio per almeno un altro paio di numeri, comunque sia la pezza messa per chiudere gli eventi riesce a reggere abbastanza bene.
Il disegno è piacevole e ben svolge il suo dovere, sebbene si noti che l'opera ha qualche anno sulle spalle.
Nel complesso si tratta di un buon manga che leggerete abbastanza in fretta e che se amate gli shonen probabilmente vi piacerà, ma che forse vi lascerà un po' di amaro in bocca. Le potenzialità che avrebbe avuto sono infatti ben di più di quelle espresse, avrebbe meritato più spazio. Inoltre non ha certo nulla per spiccare: si tratta solo' di un prodotto ben confezionato e raccontato, nulla più di questo.
"Cronache di Yamato" ("Yamato Gensouki" in originale) è un manga in due volumi, scritto e disegnato da Kentaro Yabuki, autore noto per Black Cat e To Love-Ru.
Quest'opera è il primo fumetto da professionista da lui realizzato, nell'ormai lontano 1999.
Trattasi di una storia abbastanza classica, con protagonisti due personaggi anche loro di stampo classico: una regina e il suo cavalier servente.
La regina Iyo governa sull'arcipelago di Wa, l'antico Giappone. Il regno è suddiviso in vari staterelli in guerra fra loro. L'obbiettivo della regina è l'unificazione sotto un unico vessillo, ma c'è chi non vuole questo. Una potente organizzazione di Onmyo che trama nell'ombra per destabilizzare i vari regni, e manda il suo miglior guerriero ad eliminare la regina. Shion, questo il suo nome, non porta però a termine la sua missione, infatti dopo aver conosciuto la regina decide di aiutarla a realizzare il suo sogno divenendone la spada, nonostante lei sia più che in grado di difendersi da sola.
I due intraprendono un lungo viaggio alla ricerca del potere necessario alla regina per governare un grande paese, e Shion dovrà combattere con gli altri membri dell'organizzazione che sono più che mai decisi a perseguire il loro obiettivo e ad occuparsi del traditore.
Un vero peccato che noi lettori non conosceremo mai il proseguimento di tale avventura, né la sua fine dato che il manga è stato sospeso al secondo volume, e si chiude con un "finale" apertissimo.
Un gran peccato davvero, e alla fine, nonostante fossi già a conoscenza della cosa quando ho comprato il volume, non ho potuto fare a meno di pensarlo e rammaricarmene, perché il manga mentre lo leggevo mi piaceva. Ho trovato la lettura del fumetto piacevole e avvincente, mai noiosa.
La storia mi aveva preso, bella, avventurosa, con misteri da svelare, luoghi da visitare, ecc, come pure i personaggi, con i due protagonisti ben caratterizzati, per quel poco che si può fare in due volumi, e il terzo che si aggiunge in seguito. I buoni combattimenti, le varie tecniche e poteri dei combattenti. Insomma, per farla breve mi è piaciuto molto.
A me non sembrava il manga di un esordiente, aveva tutte le carte in regola per essere un buon manga d'avventura se fosse proseguito.
Per quel che riguarda i disegni, dico solo che sono di Yabuki, cioè sono belli. Detto così non significa molto lo so, ma chi ha letto "Black Cat" e "To Love-Ru" lo sa, Yabuki è uno che sa il fatto suo, ed è un ottimo disegnatore. Qui era agli esordi, ma il suo stile è riconoscibile, e già non aveva nulla da invidiare ad altri con più esperienza alle spalle.
Due parole sull'edizione italiana curata da Ronin Manga. Il manga è stato pubblicato in un solo maxi-volume di quattrocento pagine che racchiude i due originali. Nel volume non è presente una distinzione o un qualcosa che faccia capire dove termina il primo volume e inizia il secondo, è questo per me è un punto dolente. Ho dovuto andare ad occhio per decidere dove fermarmi a leggere, la cosa mi ha dato fastidio, ma questo è un problema mio, lo so.
Per quel che riguarda il volume in sé, è ben stampato e ben rilegato, dotato di sovraccoperta ma senza pagine a colori, ma all'interno è pieno di errori grammaticali, ce ne sono davvero parecchi.
Il prezzo di 10 euro è adeguato solo per il fatto di essere due volumi in uno, considerato il prezzo medio di un singolo albo.
In conclusione, a me il manga è piaciuto, non fosse per la mancanza di una cosa di fondamentale importanza qual è il finale, gli darei anche un voto più alto, ma visto quello che è, di più non posso dare.
E' comunque una lettura piacevole se non date peso alla cosa, come si dice l'importante non è la destinazione, ma godersi il viaggio. Se poi siete fan di Yabuki è ancora meglio.
Quest'opera è il primo fumetto da professionista da lui realizzato, nell'ormai lontano 1999.
Trattasi di una storia abbastanza classica, con protagonisti due personaggi anche loro di stampo classico: una regina e il suo cavalier servente.
La regina Iyo governa sull'arcipelago di Wa, l'antico Giappone. Il regno è suddiviso in vari staterelli in guerra fra loro. L'obbiettivo della regina è l'unificazione sotto un unico vessillo, ma c'è chi non vuole questo. Una potente organizzazione di Onmyo che trama nell'ombra per destabilizzare i vari regni, e manda il suo miglior guerriero ad eliminare la regina. Shion, questo il suo nome, non porta però a termine la sua missione, infatti dopo aver conosciuto la regina decide di aiutarla a realizzare il suo sogno divenendone la spada, nonostante lei sia più che in grado di difendersi da sola.
I due intraprendono un lungo viaggio alla ricerca del potere necessario alla regina per governare un grande paese, e Shion dovrà combattere con gli altri membri dell'organizzazione che sono più che mai decisi a perseguire il loro obiettivo e ad occuparsi del traditore.
Un vero peccato che noi lettori non conosceremo mai il proseguimento di tale avventura, né la sua fine dato che il manga è stato sospeso al secondo volume, e si chiude con un "finale" apertissimo.
Un gran peccato davvero, e alla fine, nonostante fossi già a conoscenza della cosa quando ho comprato il volume, non ho potuto fare a meno di pensarlo e rammaricarmene, perché il manga mentre lo leggevo mi piaceva. Ho trovato la lettura del fumetto piacevole e avvincente, mai noiosa.
La storia mi aveva preso, bella, avventurosa, con misteri da svelare, luoghi da visitare, ecc, come pure i personaggi, con i due protagonisti ben caratterizzati, per quel poco che si può fare in due volumi, e il terzo che si aggiunge in seguito. I buoni combattimenti, le varie tecniche e poteri dei combattenti. Insomma, per farla breve mi è piaciuto molto.
A me non sembrava il manga di un esordiente, aveva tutte le carte in regola per essere un buon manga d'avventura se fosse proseguito.
Per quel che riguarda i disegni, dico solo che sono di Yabuki, cioè sono belli. Detto così non significa molto lo so, ma chi ha letto "Black Cat" e "To Love-Ru" lo sa, Yabuki è uno che sa il fatto suo, ed è un ottimo disegnatore. Qui era agli esordi, ma il suo stile è riconoscibile, e già non aveva nulla da invidiare ad altri con più esperienza alle spalle.
Due parole sull'edizione italiana curata da Ronin Manga. Il manga è stato pubblicato in un solo maxi-volume di quattrocento pagine che racchiude i due originali. Nel volume non è presente una distinzione o un qualcosa che faccia capire dove termina il primo volume e inizia il secondo, è questo per me è un punto dolente. Ho dovuto andare ad occhio per decidere dove fermarmi a leggere, la cosa mi ha dato fastidio, ma questo è un problema mio, lo so.
Per quel che riguarda il volume in sé, è ben stampato e ben rilegato, dotato di sovraccoperta ma senza pagine a colori, ma all'interno è pieno di errori grammaticali, ce ne sono davvero parecchi.
Il prezzo di 10 euro è adeguato solo per il fatto di essere due volumi in uno, considerato il prezzo medio di un singolo albo.
In conclusione, a me il manga è piaciuto, non fosse per la mancanza di una cosa di fondamentale importanza qual è il finale, gli darei anche un voto più alto, ma visto quello che è, di più non posso dare.
E' comunque una lettura piacevole se non date peso alla cosa, come si dice l'importante non è la destinazione, ma godersi il viaggio. Se poi siete fan di Yabuki è ancora meglio.