Saiyukiden
Prima di tutto parliamo di un manga completamente colorato, abbastanza raro per il genere. Narra la storia del Re Scimmia, alias Goku una leggenda ripresa in un manga come Dragon Ball. Dietro queste tavole con colori sgargianti si nasconde una narrazione completamente vuota in cui tutto va senza una chiara comprensione di come e perché, con brevi capitoli dove al termine si dice "ma cosa ho appena letto lì?". A meno che io personalmente sia molto stupido, mi ha sinceramente deluso questa lettura, il fatto che tutto vada senza una spiegazione e la ragione di tutto questo caos.
La grafica e tecniche di disegno sono particolarmente interessanti e degne di nota, ma questo non è abbastanza.In realtà, sembra che ogni capitolosia un riassunto di quello che avrebbe potuto essere una storia completa, ed è davvero frustrante!
No, davvero, è molto difficile interpretare questo manga. Se non conoscete la leggenda originale, sarete completamente persi fin dall'inizio e sarà molto difficile per voi appassionarvi al tutto.
Da quanto visto e letto ci possono essere due tipi di pensiero su questo manga: quelli che la classificheranno come un’opera aperta e che troveranno il tutto molto profondo, e quelli che, come me, vedranno solo belle immagini realizzate da un racconto molto confusionario.
Nulla da dire per l’edizione della JPOP che grazie ad una bellissima edizione riesce a far apprezzare le bellissime tavole di Tarada e solo per questo lo salvo con la sufficienza.
La grafica e tecniche di disegno sono particolarmente interessanti e degne di nota, ma questo non è abbastanza.In realtà, sembra che ogni capitolosia un riassunto di quello che avrebbe potuto essere una storia completa, ed è davvero frustrante!
No, davvero, è molto difficile interpretare questo manga. Se non conoscete la leggenda originale, sarete completamente persi fin dall'inizio e sarà molto difficile per voi appassionarvi al tutto.
Da quanto visto e letto ci possono essere due tipi di pensiero su questo manga: quelli che la classificheranno come un’opera aperta e che troveranno il tutto molto profondo, e quelli che, come me, vedranno solo belle immagini realizzate da un racconto molto confusionario.
Nulla da dire per l’edizione della JPOP che grazie ad una bellissima edizione riesce a far apprezzare le bellissime tavole di Tarada e solo per questo lo salvo con la sufficienza.
Saiyukiden è un piccolo capolavoro. Nel senso che è veramente bello, fin da subito appena lo si comincia a sfogliare o semplicemente lo si osserva si ha l’idea di guardare qualcosa di davvero ben fatto.
In se l’opera è anche parecchio ambiziosa: riuscire a riportare in forma di fumetto/manga uno dei capisaldi della letteratura antica orientale, “il Viaggio in Occidente” risalente alla fine del XVI secolo.
L’opera da sempre è fonte d’ispirazione per molti autori, (anche Toriyama si è ispirata ad essa prima di scrivere il celeberrimo Dragonball) e a mio avviso ha ancora il grande pregio di incuriosire e attirare chi è affascinato dagli antichi racconti simbolici, o dalla storie della cultura orientale. Facendo parte di questo genere di persone, ho deciso di avvicinarmi al manga, giusto per cominciare conoscere un’opera di tale calibro.
La trama è di per se piuttosto semplice, ma allo stesso tempo anche interessante: Il potente re delle scimmie, Son Goku, intraprende un lungo viaggio per uccidere la più grande e potente delle divinità: il Buddha. Egli vuole conseguire il suo obbiettivo per dimostrare a tutti che colui che si spaccia per la personificazione della bontà, non è altro che un despota pronto ad imprigionare ed eliminare chiunque non si inchini al suo grande potere. Sebbene Son Goku sia osteggiato da parecchi nemici, egli sarà aiutato da un personaggio misterioso: Sanzo, che come il protagonista vuole eliminare il Buddha.
Le scelte narrative sono molto semplici ma efficaci: il viaggio è suddiviso in mondi, della durata di circa 10/15 pagine l’uno, nei quali tutte le volte il protagonista dovrà sconfiggere i servi della divinità, che cercheranno di impedire la realizzazione del suo piano. In ognuno di questi scontri verrà messa in risalto la forza, l’astuzia o le potenti armi di Son Goku: un bastone dalle capacità illimitate e una nuvola volante.
Sarà poi un sapiente uso dei flashback che farà luce sulla genesi del protagonista e su parte delle tematiche trattate.
Non si pensi quindi di avere a che fare con qualcosa di piatto e ripetitivo, infatti anche se l’azione e la violenza hanno la precedenza, gli altri aspetti ei temi più profondi legati alle motivazioni del protagonista e alla natura del Buddha vengono comunque trattati.
Purtroppo se l’opera fa di tutto per incuriosire e stimolare il lettore, dall’altra lo delude, lasciando la storia tristemente in sospeso soltanto al secondo volume, aspetto che però non dovrebbe comunque scoraggiarne la lettura.
A mio avviso però, sebbene la trama e la sua stesura stimolino parecchio la curiosità, il punto di maggior forza della serie è il reparto grafico, forse uno dei più belli mai visti. Prima di tutto il manga è interamente fatto a colori, aspetto molto raro nei fumetti del genere, inoltre tutte le tavole sono di una sbalorditiva bellezza. Inoltre il tratto moderno ed estremamente dettagliato è un notevole valore aggiunto, che riesce perfettamente a modernizzare un’opera che ha più di quattrocento anni, restituendole un favoloso appeal.
Se siete alla ricerca di qualcosa che trasbordi dai soliti confini dei manga, Saiyukiden fa senz’altro al caso vostro, e sebbene non sia proprio economico e di facile fruizione, sicuramente saprà incantare con le sue incredibili tavole e col suo sapore antico.
In se l’opera è anche parecchio ambiziosa: riuscire a riportare in forma di fumetto/manga uno dei capisaldi della letteratura antica orientale, “il Viaggio in Occidente” risalente alla fine del XVI secolo.
L’opera da sempre è fonte d’ispirazione per molti autori, (anche Toriyama si è ispirata ad essa prima di scrivere il celeberrimo Dragonball) e a mio avviso ha ancora il grande pregio di incuriosire e attirare chi è affascinato dagli antichi racconti simbolici, o dalla storie della cultura orientale. Facendo parte di questo genere di persone, ho deciso di avvicinarmi al manga, giusto per cominciare conoscere un’opera di tale calibro.
La trama è di per se piuttosto semplice, ma allo stesso tempo anche interessante: Il potente re delle scimmie, Son Goku, intraprende un lungo viaggio per uccidere la più grande e potente delle divinità: il Buddha. Egli vuole conseguire il suo obbiettivo per dimostrare a tutti che colui che si spaccia per la personificazione della bontà, non è altro che un despota pronto ad imprigionare ed eliminare chiunque non si inchini al suo grande potere. Sebbene Son Goku sia osteggiato da parecchi nemici, egli sarà aiutato da un personaggio misterioso: Sanzo, che come il protagonista vuole eliminare il Buddha.
Le scelte narrative sono molto semplici ma efficaci: il viaggio è suddiviso in mondi, della durata di circa 10/15 pagine l’uno, nei quali tutte le volte il protagonista dovrà sconfiggere i servi della divinità, che cercheranno di impedire la realizzazione del suo piano. In ognuno di questi scontri verrà messa in risalto la forza, l’astuzia o le potenti armi di Son Goku: un bastone dalle capacità illimitate e una nuvola volante.
Sarà poi un sapiente uso dei flashback che farà luce sulla genesi del protagonista e su parte delle tematiche trattate.
Non si pensi quindi di avere a che fare con qualcosa di piatto e ripetitivo, infatti anche se l’azione e la violenza hanno la precedenza, gli altri aspetti ei temi più profondi legati alle motivazioni del protagonista e alla natura del Buddha vengono comunque trattati.
Purtroppo se l’opera fa di tutto per incuriosire e stimolare il lettore, dall’altra lo delude, lasciando la storia tristemente in sospeso soltanto al secondo volume, aspetto che però non dovrebbe comunque scoraggiarne la lettura.
A mio avviso però, sebbene la trama e la sua stesura stimolino parecchio la curiosità, il punto di maggior forza della serie è il reparto grafico, forse uno dei più belli mai visti. Prima di tutto il manga è interamente fatto a colori, aspetto molto raro nei fumetti del genere, inoltre tutte le tavole sono di una sbalorditiva bellezza. Inoltre il tratto moderno ed estremamente dettagliato è un notevole valore aggiunto, che riesce perfettamente a modernizzare un’opera che ha più di quattrocento anni, restituendole un favoloso appeal.
Se siete alla ricerca di qualcosa che trasbordi dai soliti confini dei manga, Saiyukiden fa senz’altro al caso vostro, e sebbene non sia proprio economico e di facile fruizione, sicuramente saprà incantare con le sue incredibili tavole e col suo sapore antico.
'Il Viaggio in Occidente' (in giapponese, Saiyuki) è uno dei quattro grandi classici della letteratura Cinese. Risalente alla lontana seconda metà del XVI secolo, è stato mira - specialmente negli ultimi anni - di diverse rielaborazioni da parte di molti artisti, operanti in campi assai differenti tra loro. Le nuove versioni che si sono susseguite all'originale non sono mai state veritiere, ma solo rettificate in modo da essere comprese ed apprezzate anche da un pubblico più giovane (ciò si è verificato in particolar modo in terra nipponica).
Tuttavia, è stata proprio l'opera di Katsuya Terada a rispolverare l'antica storia e a ritornare alle vecchie origini. L'artista ha saputo ritrovare tutti gli elementi che, nel corso del tempo e a causa delle tante revisioni subite, erano andati perduti. Il maestro di Okayama ha ridato luce ad un'opera ormai selvaggiamente sfruttata sino all'eccesso, per esporne il vero significato: anarchia e libertà assoluta, da tutto e da tutti. Persino da Dio, il Buddha.
Quello narrato è il dissacrante viaggio di Sun Wukong (孙悟空) - meglio noto come Son Goku (孫悟空) -, il Re delle Scimmie: una possente scimmia dagli sconfinati poteri, che si serve di un bastone allungabile e di una nuvola di nome Kinton per annientare violentemente i nemici che incontra sulla sua ardua strada. Ad accompagnarlo, ci sono i suoi suoi fedeli compagni Hakkai e Gojo; ossia un maiale codardo e dedito ai piaceri della carne, e una testa mozzata parlante, misteriosa e schiva quanto saggia. Nonostante non sia un vero e proprio personaggio, avrà un ruolo molto importante il monaco Sanzo (三藏), che sarà il cardine di tutte le vicende narrate. Attorno a lui ruota l'intero viaggio verso Occidente, con lo scopo di uccidere colui che può tutto, il Buddha. Invero, quello di cui si narra non è il Dio buono che tutti noi conosciamo, ma un dittatore pronto a far inchinare l'intero mondo e le creature che lo popolano ai suoi piedi: il perfetto antagonista di una avvincente storia. "Il Grande Santo Uguale al Cielo" (nome che viene affibbiato a Son Goku, visto il suo sovrannaturale potere) dovrà percorrere una lunga e tumultuosa strada, alla ricerca di qualcosa di unico e prezioso: la libertà universale.
Quella che si andrà a leggere non sarà la classica storia dell'eroe, stupido ma pieno di buone intenzioni, e dell'antagonista alla quale siamo stati abituati, anzi sarà l'esatto contrario: i personaggi qui descritti sono violenti e senza scrupoli, in grado di uccidere sia malvagi che innocenti, e pronti a stuprare, massacrare o ad infierire qualsiasi altro tipo di danno fisico e psichico a chiunque trovino dinanzi a loro - ossia, in gran parte demoni o figure aggressive femminili. Rappresenta una narrazione nella quale nulla è ciò che sembra, ma solo quello che in realtà, nel più profondo dell'animo, è realmente. Qualsiasi persona vi compaia è nuda e priva di qualsiasi abito, se non quello che gli sarà obbligato indossare dal nostro gruppo di prescelti - che, come tutti potranno immaginare, non è una normale veste. Questo per mostrare solamente l'essenzialità della persona e, a mio parere, per rendere più realistica l'atmosfera mostrata. Terada è esperto nello sviluppare qualsiasi elemento in maniera più cupa e grottesca di quanto non sia descritta nell'opera originale di Wu Cheng'en. Ad aumentare l'aria mistica e superiore mostrata vi sono vari ideogrammi e simboli in lingua Orientale che, se letti nella lingua a noi congeniale, divengono descrizioni quasi poetiche degli eventi o rari incantesimi basati in particolar modo su elementi naturali. Le tavole sono veri e propri capolavori, paragonabili alle sublimi opere pittoriche di quei tempi ormai passati.
Naturalmente, com'è ovvio che sia, le differenze con le opere originale ci sono eccome. Gli eventi mostrati dall'autore Giapponese sono solo quelli principali che compongono l'opera Cinese, e tendono a tralasciare le tematiche di riflessione su argomenti quali il Buddhismo e il Taoismo, ma la cosa, per la maggior parte della popolazione dei nostri lidi, è positiva. I nomi e i differenti personaggi mostratici - specialmente quelli antagonisti - risulteranno raramente conosciuti; d'altro canto, hanno il pregio di spingere il lettore verso la buona e lodevole via della curiosità e dell'approfondimento.
Tuttavia, è stata proprio l'opera di Katsuya Terada a rispolverare l'antica storia e a ritornare alle vecchie origini. L'artista ha saputo ritrovare tutti gli elementi che, nel corso del tempo e a causa delle tante revisioni subite, erano andati perduti. Il maestro di Okayama ha ridato luce ad un'opera ormai selvaggiamente sfruttata sino all'eccesso, per esporne il vero significato: anarchia e libertà assoluta, da tutto e da tutti. Persino da Dio, il Buddha.
Quello narrato è il dissacrante viaggio di Sun Wukong (孙悟空) - meglio noto come Son Goku (孫悟空) -, il Re delle Scimmie: una possente scimmia dagli sconfinati poteri, che si serve di un bastone allungabile e di una nuvola di nome Kinton per annientare violentemente i nemici che incontra sulla sua ardua strada. Ad accompagnarlo, ci sono i suoi suoi fedeli compagni Hakkai e Gojo; ossia un maiale codardo e dedito ai piaceri della carne, e una testa mozzata parlante, misteriosa e schiva quanto saggia. Nonostante non sia un vero e proprio personaggio, avrà un ruolo molto importante il monaco Sanzo (三藏), che sarà il cardine di tutte le vicende narrate. Attorno a lui ruota l'intero viaggio verso Occidente, con lo scopo di uccidere colui che può tutto, il Buddha. Invero, quello di cui si narra non è il Dio buono che tutti noi conosciamo, ma un dittatore pronto a far inchinare l'intero mondo e le creature che lo popolano ai suoi piedi: il perfetto antagonista di una avvincente storia. "Il Grande Santo Uguale al Cielo" (nome che viene affibbiato a Son Goku, visto il suo sovrannaturale potere) dovrà percorrere una lunga e tumultuosa strada, alla ricerca di qualcosa di unico e prezioso: la libertà universale.
Quella che si andrà a leggere non sarà la classica storia dell'eroe, stupido ma pieno di buone intenzioni, e dell'antagonista alla quale siamo stati abituati, anzi sarà l'esatto contrario: i personaggi qui descritti sono violenti e senza scrupoli, in grado di uccidere sia malvagi che innocenti, e pronti a stuprare, massacrare o ad infierire qualsiasi altro tipo di danno fisico e psichico a chiunque trovino dinanzi a loro - ossia, in gran parte demoni o figure aggressive femminili. Rappresenta una narrazione nella quale nulla è ciò che sembra, ma solo quello che in realtà, nel più profondo dell'animo, è realmente. Qualsiasi persona vi compaia è nuda e priva di qualsiasi abito, se non quello che gli sarà obbligato indossare dal nostro gruppo di prescelti - che, come tutti potranno immaginare, non è una normale veste. Questo per mostrare solamente l'essenzialità della persona e, a mio parere, per rendere più realistica l'atmosfera mostrata. Terada è esperto nello sviluppare qualsiasi elemento in maniera più cupa e grottesca di quanto non sia descritta nell'opera originale di Wu Cheng'en. Ad aumentare l'aria mistica e superiore mostrata vi sono vari ideogrammi e simboli in lingua Orientale che, se letti nella lingua a noi congeniale, divengono descrizioni quasi poetiche degli eventi o rari incantesimi basati in particolar modo su elementi naturali. Le tavole sono veri e propri capolavori, paragonabili alle sublimi opere pittoriche di quei tempi ormai passati.
Naturalmente, com'è ovvio che sia, le differenze con le opere originale ci sono eccome. Gli eventi mostrati dall'autore Giapponese sono solo quelli principali che compongono l'opera Cinese, e tendono a tralasciare le tematiche di riflessione su argomenti quali il Buddhismo e il Taoismo, ma la cosa, per la maggior parte della popolazione dei nostri lidi, è positiva. I nomi e i differenti personaggi mostratici - specialmente quelli antagonisti - risulteranno raramente conosciuti; d'altro canto, hanno il pregio di spingere il lettore verso la buona e lodevole via della curiosità e dell'approfondimento.