I cavalieri dello zodiaco: The Lost Canvas Extra
Alcuni Gaiden riguardanti i Gold Saint di Lost Canvas, uno per ogni Gold Saint.
Io ne ho letti finora sei, non so se recupererò anche gl'altri.
Di questi sei in ordine sparso quindi non in ordine di uscita, due mi sono piaciuti ma quattro no.
Le note positive sono che questi Gaiden sviluppano i personaggi principali e raccontano qualche mitologia diversa da quella greca, aggiungendo qualche personaggio nuovo, anche se non sempre, alcuni Gaiden mostrano sempre le stesse cose che già si sapevano quindi spesso non mostrano nulla di nuovo in termini di mitologica.
Le note negative è che le storie di ogni Gaiden sono troppo brevi è sviluppano poco molti personaggi che alla fine non sono interessati, alcuni personaggi sono appena delle comparse e durano pochissimo, in più anche i combattimenti sono molto brevi, è spesso alcuni di essi iniziano e si concludono in due paginette appena, soprattutto i combattimenti non principali che sono brevissimi. Io che sono abituato a manga di altri franchise che sviluppano combattimenti lunghi anche cinque interi volumi per singolo combattimento, i combattimenti di questi Gaiden mi appaiono come molto superficiali e striminziti. Inoltre il racconto non è sempre interessante, alle volte si ma alle volte ho trovato molti dialoghi ritondanti e noiosi, dicono cose che in Saint Seiya sono state ripetute innumerevoli volte in passato e in tante altre serie di Saint Seiya.
Il mio voto è basso perché faccio la media, due promossi ma quattro bocciati o comunque rimandati.
Io ne ho letti finora sei, non so se recupererò anche gl'altri.
Di questi sei in ordine sparso quindi non in ordine di uscita, due mi sono piaciuti ma quattro no.
Le note positive sono che questi Gaiden sviluppano i personaggi principali e raccontano qualche mitologia diversa da quella greca, aggiungendo qualche personaggio nuovo, anche se non sempre, alcuni Gaiden mostrano sempre le stesse cose che già si sapevano quindi spesso non mostrano nulla di nuovo in termini di mitologica.
Le note negative è che le storie di ogni Gaiden sono troppo brevi è sviluppano poco molti personaggi che alla fine non sono interessati, alcuni personaggi sono appena delle comparse e durano pochissimo, in più anche i combattimenti sono molto brevi, è spesso alcuni di essi iniziano e si concludono in due paginette appena, soprattutto i combattimenti non principali che sono brevissimi. Io che sono abituato a manga di altri franchise che sviluppano combattimenti lunghi anche cinque interi volumi per singolo combattimento, i combattimenti di questi Gaiden mi appaiono come molto superficiali e striminziti. Inoltre il racconto non è sempre interessante, alle volte si ma alle volte ho trovato molti dialoghi ritondanti e noiosi, dicono cose che in Saint Seiya sono state ripetute innumerevoli volte in passato e in tante altre serie di Saint Seiya.
Il mio voto è basso perché faccio la media, due promossi ma quattro bocciati o comunque rimandati.
Serie di Gaiden incentrati sul manga di Lost Canvas.
Ho provato a seguirli tutti ma mi sono bloccato alla quinta storia.
La narrazione mi aveva stancato perché praticamente sono tutti narrativamente uguali. Senza fare spoiler, ma c'è sempre il solito Gold Saint che vince sempre lui. I finali più prevedibili è scontati che abbia mai visto.
Dopo uno, due, tre, ecc. sempre lo stessi, non variano di una virgola. È come sé l'autrice non sapesse fare altro che sempre il solito banale plot, ripetuto N volte. È poi i Gold Saint sono sempre quelli che ne escono bene, gli altri male, dopo un po' mi ha stufato questo modo ripetitivo di gestire le storie che poi non sono neppure niente di particolare originale.
Per i fans di Lost Canvas, ma per chi è non fans o non conosce quest'opera statene alla larga, non è per voi, anche perché non ci capireste molte delle cose di questi gaiden, come per esempio le dinamiche tra alcuni personaggi. Complessivamente mediocri.
Ho provato a seguirli tutti ma mi sono bloccato alla quinta storia.
La narrazione mi aveva stancato perché praticamente sono tutti narrativamente uguali. Senza fare spoiler, ma c'è sempre il solito Gold Saint che vince sempre lui. I finali più prevedibili è scontati che abbia mai visto.
Dopo uno, due, tre, ecc. sempre lo stessi, non variano di una virgola. È come sé l'autrice non sapesse fare altro che sempre il solito banale plot, ripetuto N volte. È poi i Gold Saint sono sempre quelli che ne escono bene, gli altri male, dopo un po' mi ha stufato questo modo ripetitivo di gestire le storie che poi non sono neppure niente di particolare originale.
Per i fans di Lost Canvas, ma per chi è non fans o non conosce quest'opera statene alla larga, non è per voi, anche perché non ci capireste molte delle cose di questi gaiden, come per esempio le dinamiche tra alcuni personaggi. Complessivamente mediocri.
Dopo la serie "regolare" di "Lost Canvas", l'autrice ha deciso di proseguire con una serie di gaiden dedicata ai gold della precedente generazione. Ogni volume è dedicato ad uno di loro, e descrive un'avventura precedente all'inizio della serie. O anche più avventure nello stesso volume come accade, per esempio, per il Sagittario. Tre, a volte, dato che un cavaliere riappare nei gaiden di un compagno. In questo modo otteniamo un quadro esauriente dell'antefatto alla guerra, una seconda serie, o forse dovrei dire una serie nella serie, che, oltre ad approfondire il mondo dei cavalieri, ci permette di passare con loro avventure e momenti nuovi. In certi casi, come nel gaiden del Toro, vedremo addirittura momenti successivi alla guerra. Volete mettere la possibilità di vedere Doko quando era un giovane allievo?. La grafica è la stessa del manga e, se possibile, ancora più curata. Personalmente trovo che non tutte le storie siano belle allo stesso modo e che, nel gradimento, possa contare anche il legame con il singolo cavaliere. Ma il risultato finale è davvero ottimo, non avrei mai pensato che potesse essere un' opera così ben riuscita. Personalmente ho trovato commovente il primo, quello dei pesci così come quello del toro, ma ognuno troverà le sue tessere preferite di questo grande quadro. Certo, a volte sembrano inutili perché il cavaliere non porterà i frutti della sua maturazione nella "serie regolare" come, ad esempio, Fish che resterà riottoso all'idea di stare vicino agli altri, ma è un peccato veniale che non inficia la validità dell'opera.
Voto 8.
Voto 8.
Il brillante intelletto del maestro Masami Kurumada ha concepito una serie di storie auto conclusive riguardanti i dodici cavalieri d'oro che hanno combattuto la precedente Guerra Sacra nel XVIII secolo.
In questa serie ciascun cavaliere viaggia per il globo con lo scopo d'adempiere ad una specifica missione, nel corso della quale potrebbe dover ingaggiare battaglia contro guerrieri di altre culture, ex compagni d'addestramento, oppure imbattersi prematuramente nelle truppe di Ade. Comunque questi primi combattimenti di Sion e compagni non vanno considerati come semplici scaramucce, ma bensì veri e propri battesimi del fuoco, che serviranno per mettere alla prova le loro capacità e nello stesso tempo rafforzarle o affinarle in vista della guerra contro Ade e i suoi 108 Spectre.
Ogni racconto è stato creato con lo scopo di svelare tasselli fondamentali sul enigmatico passato di quel determinato Cavaliere d'Oro, in modo da portare alla luce aspetti inediti della sua personalità, ma contemporaneamente dalla storia possono anche emergere nuovi elementi che danno la possibilità al lettore di comprendere più nitidamente alcune vicende misteriose lasciate senza un evidente epilogo nel manga di Lost Canvas.
I disegni sono stati realizzati da Shiori Teshirogi, allieva del maestro Kurumada, sebbene il suo stile sia ancora acerbo e poco incisivo, si può osservare pagina dopo pagina una lenta ma eloquente maturazione della sua tecnica, soprattutto nell'accuratezza dei dettagli.
L' allieva deve ancora fare molta gavetta prima di poter eguagliare i lavori del maestro Kurumada, nonostante ciò i suoi disegni sono di buona fattura e sanno rievocare, anche se in maniera differente, le suggestive atmosfere dei Saint Seiya
Tirando le somme, queste storie non sono certo un capolavoro, malgrado ciò possono costituire una componente preziosa, forse fondamentale per la propria collezione; inoltre, sono anche l'ideale per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo fantastico mondo.
In questa serie ciascun cavaliere viaggia per il globo con lo scopo d'adempiere ad una specifica missione, nel corso della quale potrebbe dover ingaggiare battaglia contro guerrieri di altre culture, ex compagni d'addestramento, oppure imbattersi prematuramente nelle truppe di Ade. Comunque questi primi combattimenti di Sion e compagni non vanno considerati come semplici scaramucce, ma bensì veri e propri battesimi del fuoco, che serviranno per mettere alla prova le loro capacità e nello stesso tempo rafforzarle o affinarle in vista della guerra contro Ade e i suoi 108 Spectre.
Ogni racconto è stato creato con lo scopo di svelare tasselli fondamentali sul enigmatico passato di quel determinato Cavaliere d'Oro, in modo da portare alla luce aspetti inediti della sua personalità, ma contemporaneamente dalla storia possono anche emergere nuovi elementi che danno la possibilità al lettore di comprendere più nitidamente alcune vicende misteriose lasciate senza un evidente epilogo nel manga di Lost Canvas.
I disegni sono stati realizzati da Shiori Teshirogi, allieva del maestro Kurumada, sebbene il suo stile sia ancora acerbo e poco incisivo, si può osservare pagina dopo pagina una lenta ma eloquente maturazione della sua tecnica, soprattutto nell'accuratezza dei dettagli.
L' allieva deve ancora fare molta gavetta prima di poter eguagliare i lavori del maestro Kurumada, nonostante ciò i suoi disegni sono di buona fattura e sanno rievocare, anche se in maniera differente, le suggestive atmosfere dei Saint Seiya
Tirando le somme, queste storie non sono certo un capolavoro, malgrado ciò possono costituire una componente preziosa, forse fondamentale per la propria collezione; inoltre, sono anche l'ideale per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo fantastico mondo.
Lo spin off dello spin off. Questo è "Saint Seiya - The Lost Canvas: Gaiden". Pubblicato in Italia con il sottotitolo "Extra", questo manga è la prova che i Saint sono molto amati e che i fan si fanno sempre abbindolare.
Ma andiamo con ordine: nel 2006 in Giappone inizia ad essere pubblicato "The Lost Canvas" di Shiori Teshirogi, che nasce come prequel al manga di "Saint Seiya", ed il suo scopo era quello di narrare gli eventi accaduti duecento anni prima di quelli della serie originale, ovvero la Guerra Santa tra i Saint di Atena e l'esercito di Hades, che finora erano stati solo accennati nel manga originale.
Nella storia sono presenti i Gold Saint di quell'epoca, e forse, esattamente come quelli della serie classica, devono aver riscontrato più successo dei protagonisti quali Tenma e compagni di bronzo, tanto che, alla fine della serie, l'autrice ha iniziato a realizzare questi "gaiden", ovvero delle storie extra che li vedono per protagonisti. A differenza perciò dei Gold Saint come Shaka, Aiolia, Shura, e gli altri della serie classica di cui non sappiamo quasi nulla delle loro vite, e sono cristallizzati con quella loro aura di potenza ed imperscrutabilità, di questi altri Gold Saint l'autrice ci svela diversi dettagli sul loro passato e su ciò che li ha portati ad essere guerrieri di Atena.
"The Lost Canvas: Gaiden" è una serie di volumi unici slegati fra loro ed incentrati di volta in volta su un solo Gold Saint. Le storie finora sono tutte prequel (tranne quella con protagonista Dohko) che raccontano avvenimenti svoltisi prima della Guerra Sacra contro Ade (ovviamente), e di solito vedono sempre i vari personaggi affrontare nemici e situazioni che hanno a che fare con il loro passato. Tramite queste battaglie i Saint si formano caratterialmente, diventando quelli visti nella serie madre.
Alcune storie sono più riuscite di altre, alcune sono solo discrete, altre sono noiose, ma ciò dipende dal protagonista e dai suoi avversari, anche questi non sempre riusciti. Il problema maggiore è che l'autrice ha a disposizione un solo volume, e diverse storie sembrano spesso raccontate molto velocemente. Purtroppo la narrazione ne risente. Anche i combattimenti sono molto veloci e si risolvono nel giro di poche pagine senza purtroppo risultare emozionanti o avvincenti.
Un aspetto interessante di questi vari volumi è che i Saint affrontano nemici legati ad altre mitologie, che molto spesso hanno poco a che fare con quella greca, come ad esempio sacerdoti aztechi o druidi e guerrieri irlandesi…
L'idea non è male, ma non sempre i nemici risultano essere convincenti.
L'aspetto grafico è lo stesso identico di "The Lost Canvas", non serve nemmeno dirlo. L'autrice non sembra essere migliorata molto ma nemmeno è peggiorata. Il suo stile è sempre gradevole ed accattivante, anche se in alcuni casi le scene di lotta sono un po' difficili da seguire.
Per quel che riguarda il manga in sé, la serializzazione è ancora in corso, e logica vuole che i volumi totali dovrebbero essere dodici come dodici sono i Gold Saint.
La lettura è consigliata solo a chi ha apprezzato "The Lost Canvas" e il nuovo gruppo di Gold Saint, ma non bisogna aspettarsi molto, si tratta come dice il titolo di storie extra e pertanto davvero superflue, che non aggiungono davvero nulla a quanto letto nella serie madre.
Ma andiamo con ordine: nel 2006 in Giappone inizia ad essere pubblicato "The Lost Canvas" di Shiori Teshirogi, che nasce come prequel al manga di "Saint Seiya", ed il suo scopo era quello di narrare gli eventi accaduti duecento anni prima di quelli della serie originale, ovvero la Guerra Santa tra i Saint di Atena e l'esercito di Hades, che finora erano stati solo accennati nel manga originale.
Nella storia sono presenti i Gold Saint di quell'epoca, e forse, esattamente come quelli della serie classica, devono aver riscontrato più successo dei protagonisti quali Tenma e compagni di bronzo, tanto che, alla fine della serie, l'autrice ha iniziato a realizzare questi "gaiden", ovvero delle storie extra che li vedono per protagonisti. A differenza perciò dei Gold Saint come Shaka, Aiolia, Shura, e gli altri della serie classica di cui non sappiamo quasi nulla delle loro vite, e sono cristallizzati con quella loro aura di potenza ed imperscrutabilità, di questi altri Gold Saint l'autrice ci svela diversi dettagli sul loro passato e su ciò che li ha portati ad essere guerrieri di Atena.
"The Lost Canvas: Gaiden" è una serie di volumi unici slegati fra loro ed incentrati di volta in volta su un solo Gold Saint. Le storie finora sono tutte prequel (tranne quella con protagonista Dohko) che raccontano avvenimenti svoltisi prima della Guerra Sacra contro Ade (ovviamente), e di solito vedono sempre i vari personaggi affrontare nemici e situazioni che hanno a che fare con il loro passato. Tramite queste battaglie i Saint si formano caratterialmente, diventando quelli visti nella serie madre.
Alcune storie sono più riuscite di altre, alcune sono solo discrete, altre sono noiose, ma ciò dipende dal protagonista e dai suoi avversari, anche questi non sempre riusciti. Il problema maggiore è che l'autrice ha a disposizione un solo volume, e diverse storie sembrano spesso raccontate molto velocemente. Purtroppo la narrazione ne risente. Anche i combattimenti sono molto veloci e si risolvono nel giro di poche pagine senza purtroppo risultare emozionanti o avvincenti.
Un aspetto interessante di questi vari volumi è che i Saint affrontano nemici legati ad altre mitologie, che molto spesso hanno poco a che fare con quella greca, come ad esempio sacerdoti aztechi o druidi e guerrieri irlandesi…
L'idea non è male, ma non sempre i nemici risultano essere convincenti.
L'aspetto grafico è lo stesso identico di "The Lost Canvas", non serve nemmeno dirlo. L'autrice non sembra essere migliorata molto ma nemmeno è peggiorata. Il suo stile è sempre gradevole ed accattivante, anche se in alcuni casi le scene di lotta sono un po' difficili da seguire.
Per quel che riguarda il manga in sé, la serializzazione è ancora in corso, e logica vuole che i volumi totali dovrebbero essere dodici come dodici sono i Gold Saint.
La lettura è consigliata solo a chi ha apprezzato "The Lost Canvas" e il nuovo gruppo di Gold Saint, ma non bisogna aspettarsi molto, si tratta come dice il titolo di storie extra e pertanto davvero superflue, che non aggiungono davvero nulla a quanto letto nella serie madre.
The Lost Canvas Extra è uno spin-of (s)collegato alla serie originale di L.C. che approfondisce la storia dei cavalieri d'oro.
Sono sempre stato molto curioso di saperne di più sul passato e sulla personalità dei Gold Saint, la categoria di cavaliere di grado più elevato in assoluto e in Lost Canvas, finalmente, i Saint dorati erano i protagonisti.
Si sapeva che la guerra sacra avrebbe lasciato nel regno dei vivi solo il cavaliere dell'Ariete e quello della Bilancia, ma ahimè, alcuni dei Cavalieri d'oro a mio parere sono entrati ed usciti di scena veramente troppo in fretta. Insomma: finalmente si vedeva un Cavaliere nuovo che già era ora di parlare del suo funerale, neanche il tempo di approfondire un po' la sua storia.
Questo sostanzialmente il motivo per cui mi è piaciuto L.C. Extra: non è come l'ennesima avventura di Pegasus e Sirio, qui approfondiamo personaggi che nella storia principale avevamo visto poco.
In The Lost Canvas Extra in ogni volume il protagonista è un Gold Saint che deve svolgere una missione affidatagli dal grande tempio. In ogni volume vediamo un Saint diverso, e nel corso della storia viene raccontato un po' del suo passato e del percorso intrapreso per diventare cavaliere.
Finora abbiamo potuto conoscere le storie di Alfabica dei Pesci, Cardia dello Scorpione, Degel dell'Acquario, Manigoldo (!) del Cancro, El Cid del Capricorno.
La storia in effetti non è niente di particolarmente avvincente, anzi la trama è abbastanza lineare e segue sempre lo stesso schema per tutti i personaggi: arrivo, incontro con un giovane ragazzo/ragazza, entra in scena il cattivo, sembra che il Gold Saint vinca subito, no le prende sembra che perda, no-colpo-di-scena-vince.
Malgrado tutto i personaggi dei cavalieri d'oro sono ben caratterizzati ed i disegni sono davvero belli. Sarà poi che io personalmente, tra tutte le opere di Saint Seiya preferisco il tratto di Shiori Teshirogi su tutti, ma è solo una mia opinione.
Che dire, forse un'ennesima commercialata, anche se almeno questo non sembra un'incorcio tra Saint Saiya e Pokemon come la nuova serie Tv Omega...
Non è un Manga che può interessare a tutti, ma se già Lost Canvas vi è piaciuto secondo me vale proprio la pena leggere The L.C. EXTRA altrimenti, se già le vicende della precedente guerra sacra non vi avevano proprio interessato o non vi avevano entusiasmato, oppure proprio non vi interessa S.S., passate pure oltre senza alcun rimpianto.
Sono sempre stato molto curioso di saperne di più sul passato e sulla personalità dei Gold Saint, la categoria di cavaliere di grado più elevato in assoluto e in Lost Canvas, finalmente, i Saint dorati erano i protagonisti.
Si sapeva che la guerra sacra avrebbe lasciato nel regno dei vivi solo il cavaliere dell'Ariete e quello della Bilancia, ma ahimè, alcuni dei Cavalieri d'oro a mio parere sono entrati ed usciti di scena veramente troppo in fretta. Insomma: finalmente si vedeva un Cavaliere nuovo che già era ora di parlare del suo funerale, neanche il tempo di approfondire un po' la sua storia.
Questo sostanzialmente il motivo per cui mi è piaciuto L.C. Extra: non è come l'ennesima avventura di Pegasus e Sirio, qui approfondiamo personaggi che nella storia principale avevamo visto poco.
In The Lost Canvas Extra in ogni volume il protagonista è un Gold Saint che deve svolgere una missione affidatagli dal grande tempio. In ogni volume vediamo un Saint diverso, e nel corso della storia viene raccontato un po' del suo passato e del percorso intrapreso per diventare cavaliere.
Finora abbiamo potuto conoscere le storie di Alfabica dei Pesci, Cardia dello Scorpione, Degel dell'Acquario, Manigoldo (!) del Cancro, El Cid del Capricorno.
La storia in effetti non è niente di particolarmente avvincente, anzi la trama è abbastanza lineare e segue sempre lo stesso schema per tutti i personaggi: arrivo, incontro con un giovane ragazzo/ragazza, entra in scena il cattivo, sembra che il Gold Saint vinca subito, no le prende sembra che perda, no-colpo-di-scena-vince.
Malgrado tutto i personaggi dei cavalieri d'oro sono ben caratterizzati ed i disegni sono davvero belli. Sarà poi che io personalmente, tra tutte le opere di Saint Seiya preferisco il tratto di Shiori Teshirogi su tutti, ma è solo una mia opinione.
Che dire, forse un'ennesima commercialata, anche se almeno questo non sembra un'incorcio tra Saint Saiya e Pokemon come la nuova serie Tv Omega...
Non è un Manga che può interessare a tutti, ma se già Lost Canvas vi è piaciuto secondo me vale proprio la pena leggere The L.C. EXTRA altrimenti, se già le vicende della precedente guerra sacra non vi avevano proprio interessato o non vi avevano entusiasmato, oppure proprio non vi interessa S.S., passate pure oltre senza alcun rimpianto.
<b>[Attenzione: possibili piccoli spoiler]</b>
"The Lost Canvas Gaiden": come commercializzare una serie già nata con evidenti scopi commerciali.
Per ora ci sono tre gaiden incentrati su altrettanti Gold Saint: Albafica, Cardia e Dégel, ed è in corso il quarto su Manigoldo.
Quelli che dovrebbero essere tre gaiden con tre protagonisti diversi si rivelano essere un'unica storiella insipida in cui il protagonista ha nome e faccia diversi; dico storietta scialba perché tenta di condensare in nove capitoli un inizio con la comparsa del Gold Saint (con onnipresente bambino rompiscatole al seguito), comparsa del/dei nemico/i, battaglia, vittoria del Gold Saint. Il tutto senza alcuno spessore alle vicende o alla psicologia dei personaggi, vecchi e nuovi.
Una maggiore cura alla serie regolare (ed in particolare alla seconda metà) sarebbe stata una mossa molto più intelligente.
Rimangono solamente dei buoni disegni da guardare,delle buone fanart e nulla di più.
"The Lost Canvas Gaiden": come commercializzare una serie già nata con evidenti scopi commerciali.
Per ora ci sono tre gaiden incentrati su altrettanti Gold Saint: Albafica, Cardia e Dégel, ed è in corso il quarto su Manigoldo.
Quelli che dovrebbero essere tre gaiden con tre protagonisti diversi si rivelano essere un'unica storiella insipida in cui il protagonista ha nome e faccia diversi; dico storietta scialba perché tenta di condensare in nove capitoli un inizio con la comparsa del Gold Saint (con onnipresente bambino rompiscatole al seguito), comparsa del/dei nemico/i, battaglia, vittoria del Gold Saint. Il tutto senza alcuno spessore alle vicende o alla psicologia dei personaggi, vecchi e nuovi.
Una maggiore cura alla serie regolare (ed in particolare alla seconda metà) sarebbe stata una mossa molto più intelligente.
Rimangono solamente dei buoni disegni da guardare,delle buone fanart e nulla di più.
"Lost Canvas Gaiden" è una mera commercialata nata per mungere ancora la vacca "Saint Seiya". Ho letto i primi tre albi dedicati tutti e tre a dei cavalieri d'oro, Albafica, Kardia e Dejel.
Il primo vede maestro contro allievo(Albafica contro Lugonis, uno specter), in una storia lenta e dal sapore già visto.
Il secondo (il migliore dei tre gaiden che ho letto), vede Kardia contro un sacerdote azteco, una storia niente male ma che fondamentalmente è molto ripetitiva.
Il terzo vede (di nuovo) allievo contro maestro, Dejel contro Kriest, in una storia imbarazzante per diversi motivi, a partire dalla ripetitività e dalla scarsa originalità.
Infine (giudicando questi tre primi gaiden di "Lost Canvas") sono come risultato storie molto affrettate, originalità molto bassa, riutilizzo delle stesse tecniche già viste e riviste nella serie originale, non ci si affeziona a nessun personaggio nuovo poiché tempo che compaia e un capitolo dopo è già morto, tutto arricchito da ampio fanservice. Sono delle mini storie realizzate tanto per far contento qualche fan, ma che hanno poco di buono, sopratutto il Dejel gaiden.
L'unica cosa degna di nota sono i disegni, per tutto il resto lasciate perdere, comprato altro, c'è di molto meglio in giro.
Il primo vede maestro contro allievo(Albafica contro Lugonis, uno specter), in una storia lenta e dal sapore già visto.
Il secondo (il migliore dei tre gaiden che ho letto), vede Kardia contro un sacerdote azteco, una storia niente male ma che fondamentalmente è molto ripetitiva.
Il terzo vede (di nuovo) allievo contro maestro, Dejel contro Kriest, in una storia imbarazzante per diversi motivi, a partire dalla ripetitività e dalla scarsa originalità.
Infine (giudicando questi tre primi gaiden di "Lost Canvas") sono come risultato storie molto affrettate, originalità molto bassa, riutilizzo delle stesse tecniche già viste e riviste nella serie originale, non ci si affeziona a nessun personaggio nuovo poiché tempo che compaia e un capitolo dopo è già morto, tutto arricchito da ampio fanservice. Sono delle mini storie realizzate tanto per far contento qualche fan, ma che hanno poco di buono, sopratutto il Dejel gaiden.
L'unica cosa degna di nota sono i disegni, per tutto il resto lasciate perdere, comprato altro, c'è di molto meglio in giro.