Yowamushi Pedal
Premetto che mi ero fermato un paio di anni fa al 48° volume, oggi ho letto altri 4 volumi, ma siamo ben lontani dal mettermi in pari con il Giappone…
Yowamushi Pedal di Wataru Watanabe è uno spokon incentrato sul ciclismo, il protagonista è all’inizio un otaku sfigato che vuole creare un club dedicato a manga ed anime nella sua nuova scuola, ma viene adocchiato da un membro del club del ciclismo… da li partono varie sfide dipanate nei vari volumi che interessano singoli individui spesso però facenti parte di un team. L’autore mette spesso l’accento su ciò, su come sia importante far parte di un team per raggiungere la vittoria ed avere amici per sopportare la sconfitta.
Si tutto ciò sa di Jump, ma in realtà questo manga è pubblicato dalla Akita Shoten su Shonen Champion, un’altra prestigiosa rivista nell’ambito del mercato giapponese.
Quest’opera si legge di un fiato e lo sport, ben narrato ma che ha volte non è come quello reale, in quanto l’autore non si sofferma solo sulle strategie di gruppo ma esce fuori con delle trovate non troppo credibili su cui chiudiamo un occhio in quanto necessarie per stupire il pubblico e portare avanti la storia che altrimenti si fermerebbe per mancanza di idee attinenti al “vero”.
Una cosa buona è nei punti salienti mettere dei capitoli sui personaggi che attirano in quel momento l’attenzione per scoprirne il background e lo spirito. Per sapere perché si comporta in quel modo, perché esistono legami con quell’altro personaggio, cosa lo rende unico.
Dicevo di aver letto solo ultimamente dopo tanto tempo quattro volumi e sul momento mi sembrava che il tratto dell’autore fosse peggiorato e parecchio. Ma la cosa peggiore sul momento non sentivo lo spirito del manga, quello spirito che me l’aveva reso caro… Fortunatamente dopo quattro o cinque episodi ho riiniziato a sentire il feeling e pian piano ho trovato di nuovo quell’aria di competizione, amicizia, sacrificio che mi erano piaciuti così tanto.
Certo so che il manga è andato molto più avanti e non sembra essere in procinto di finire, ma per quello che ho letto mi sento di promuoverlo e di dargli per ora un otto e mezzo.
Yowamushi Pedal di Wataru Watanabe è uno spokon incentrato sul ciclismo, il protagonista è all’inizio un otaku sfigato che vuole creare un club dedicato a manga ed anime nella sua nuova scuola, ma viene adocchiato da un membro del club del ciclismo… da li partono varie sfide dipanate nei vari volumi che interessano singoli individui spesso però facenti parte di un team. L’autore mette spesso l’accento su ciò, su come sia importante far parte di un team per raggiungere la vittoria ed avere amici per sopportare la sconfitta.
Si tutto ciò sa di Jump, ma in realtà questo manga è pubblicato dalla Akita Shoten su Shonen Champion, un’altra prestigiosa rivista nell’ambito del mercato giapponese.
Quest’opera si legge di un fiato e lo sport, ben narrato ma che ha volte non è come quello reale, in quanto l’autore non si sofferma solo sulle strategie di gruppo ma esce fuori con delle trovate non troppo credibili su cui chiudiamo un occhio in quanto necessarie per stupire il pubblico e portare avanti la storia che altrimenti si fermerebbe per mancanza di idee attinenti al “vero”.
Una cosa buona è nei punti salienti mettere dei capitoli sui personaggi che attirano in quel momento l’attenzione per scoprirne il background e lo spirito. Per sapere perché si comporta in quel modo, perché esistono legami con quell’altro personaggio, cosa lo rende unico.
Dicevo di aver letto solo ultimamente dopo tanto tempo quattro volumi e sul momento mi sembrava che il tratto dell’autore fosse peggiorato e parecchio. Ma la cosa peggiore sul momento non sentivo lo spirito del manga, quello spirito che me l’aveva reso caro… Fortunatamente dopo quattro o cinque episodi ho riiniziato a sentire il feeling e pian piano ho trovato di nuovo quell’aria di competizione, amicizia, sacrificio che mi erano piaciuti così tanto.
Certo so che il manga è andato molto più avanti e non sembra essere in procinto di finire, ma per quello che ho letto mi sento di promuoverlo e di dargli per ora un otto e mezzo.
