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Turboo Stefo

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Scritta da Mimi Natto e illustrata da Yuu Kinutani (conosciuto in Italia per i suoi adattamenti cartacei d "Steamboy" e "GITS: Stand Alone Complex") la storia di "Kyokuto Kintan" si snoda nel corso di 3 volumetti, andando a narrare una storia di miti e creature misteriose in un viaggio fisico ed onirico.

Una giovane prostituta rischia la morte per via di un misterioso fiore che le fiorisce in petto, nutrendosi del suo corpo. Il destino però decide di farla incontrare con Juzo Kuki, un uomo dal corpo ricoperto dai tatuaggi del Popolo della Tartaruga che conosce un rimedio temporaneo per questa pianta "Antropogama" e decide di portare con se la ragazza, lungo un viaggio ricco di fascino e misteri.
La lettura propone un plot fumoso, criptico e completamente oscuro, dove le informazioni in possesso del lettore sono scarse. Questa è una coraggiosa scelta degli autori, in modo che il lettore affianchi in questa avventura misteriosa la giovane protagonista, anch'essa all'oscuro di tutto e fiondata nel bel mezzo degli eventi, dando in questo modo uno sviluppo continuo dal buon ritmo, dove la storia diventa sempre più intrigante ed affascinante mentre si dipanano i vari misteri che la avvolgono.
Ad impreziosire questa criptica avventura ci pensa l'eccellente ambientazione, radicata nel Giappone dell'epoca Meiji e ravvivata con le visionarie scenografie nate da viaggi introspettivi o mondi onirici paralleli a quello reale, dove le diverse storie ed alcune creature riescono a mostrare un'interessante lettura metaforica - mai troppo complessa ne superficiale - in numerose situazioni, grazie anche al leggero profilo sentimentale che si sviluppa ed intreccia con il plot principale, donando così all'intera lettura un grande fascino per la sua atipica atmosfera ed inserendo al contempo diversi riferimenti storici ed altrettanti rimandi alla cultura folkloristica nipponica.
Si ha quindi un'opera dalla storia accattivante e dal forte fascino che cattura sempre più il lettore, in teoria, ma in pratica? Per quanto originale e ricco di fascino, lo spirito di "Kyokuto Kintan" è minato pesantemente da difetti nati dalla sua eccessiva poliedricità ricercata dagli autori, infatti la vaga storia d'amore è inserita forzatamente e sviluppata precipitosamente solo verso il finale perdendo ogni significato, mentre le poche gag risultano inutili e fuori luogo - nonché poco divertenti - spezzando inutilmente l'atmosfera, mentre il ritmo in crescendo lascia poco spazio al finale che risulta piuttosto velleitario e sbrigativo, mentre la manciata di personaggi presenti non trova il giusto spazio, finendo con il risultare anonima e piatta, priva di carisma.

Il tratto di Yuu Kinutani, forte e deciso, regala un immediato spessore alla storia, accompagnandola efficacemente con un comparto grafico curato e edeguato.
Gli sfondi sono sempre curati nei dettagli in modo maniacale, passando dai quartieri più lussuosi (e lussuriosi) dell'epoca Meiji alle cadenti baracche di quelli poveri e malfamati, tuttavia a risultare maggiormente ispirate sono ovviamente le ambientazioni fantastiche nelle quale ci si potrebbe perdere per ore ad ammirarne le infinite minuziosità dettagliate con cura.
Si nota inoltre un abbondante uso di neri, ma che non risulta mai pesante e riesce ad esaltare con efficacia le situazioni più visionarie e occulte, sia nelle scene d'azione che nelle illustrazioni a pagina intera, che risultano così sempre di grande impatto.

L'edizione offerta dalla GP Publishing è di buona qualità, offrendo un buon rapporto qualita/prezzo sia nei materiali che nella qualità di stampa. I tre corposi volumetti hanno quindi una carta bianca di buona grammatura, una rilegatura resistente e una stampa pulita e curata che soffre qualche leggero moiré, il tutto avvolto dall'immancabile sovraccoperta.

A "Kyokuto Kintan" non manca la scintilla che caratterizza i lavori più meritevoli, anzi è ben presente grazie alla sua riuscita atmosfera dal grande fascino che ben viene espressa dagli ottimi disegni di Yuu Kinutani. Purtroppo però si va a perdere nei meandri della storia, sia per motivi narrativi - quali una conclusione velleitaria e alcuni buchi rimasti - che per una eccessiva ricercatezza dei contenuti, dove la volontà di inserire troppe sfumature ha finito con il nascondere l'efficacia del plot narrativo di base, mentre i personaggi non hanno trovato lo spazio per mostrare un minimo di carisma.
Una storia quindi contaminata dalla volontà di dare una lettura variegata e appetibile a più pubblico, dando così vita ad un'opera che non riesce a soddisfare appieno il lettore sotto nessuno dei suoi aspetti. Fortunatamente lo spirito basilare di "Kyokuto Kintan" è forte e luminoso e, nonostante tutti i difetti che lo oscurano, riesce a risplendere con un fioco bagliore grazie alla sua grande atmosfera e l'originalità del tutto, quindi il lettore che gradisce le avventure che si muovono tra occulto, miti e mondi fantastici, potrà godersi una discreta e fascinosa lettura.


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Jackassassin

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Un medico errabondo, coperto di arcani tatuaggi e con un nome che ricorda la famosa marca di pellicole per la conservazione dei cibi, passa da una dimensione all'altra senza un apparente motivo... accompagnato da una bambina che gli dà forza fumando sali da una pipa.
Si procede di palo in frasca continuamente... si hanno scontri veloci e incomprensibili contro mostri improbabili e poco originali... si parla di popolo della tartaruga e di arca di Noè e soprattutto si cerca in ogni modo di conferire un'aura spirituale ad un'opera alquanto confusionaria.
Immagino che sarà tutta colpa mia non capire fino in fondo l'intreccio della storia ma sinceramente la trama, secondo me, risulta davvero inspiegabile e di difficile comprensione. Per la serie: "I bei disegni non possono bastare!".


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Sonoko

Volumi letti: 2/3 --- Voto 5
La trama mi pareva accattivante, perché le leggende giapponesi mi hanno sempre attratta e Kuki mi faceva pensare ad una specie di Black Jack in un contesto diverso... ma mi sono sbagliata di grosso, perché anche solo spiegarvi la trama di questa storia mi viene molto difficile. Però ci provo lo stesso. Dunque, tralasciando le suggestive ed astratte tavole iniziali, veniamo subito catapultati in un bordello, nel Giappone antico. Una giovane prostituta è tormentata da uno strano male, spara incontrollatamente fiori dal petto, fino ad invadere completamente la casa: un bel problema per gli addetti alle pulizie, che devono tenere sempre l'ambiente al meglio per i clienti! Casualmente la poveretta ha uno dei suoi assurdi attacchi (dolorosissimi, a quanto pare, perché pur non sanguinando urla come una pazza) proprio mentre sta usufruendo dei servizi della casa il nostro Kuki (molto più frivolo di Black Jack, dunque, che non aveva certo tempo da perdere per cose del genere), il quale si interessa al problema. Inizia così una strana relazione, con Kuki che riscatta la ragazza e cerca di capire cosa stia accadendo...
Lungi da me l'intenzione di anticiparvi altro, mi fermo qui, anche perché anche se lo volessi non potrei, ho già scritto tutto ciò che sono riuscita a capire! E mentre al primo volume ero certa che tutto si sarebbe chiarito, al secondo mi sono arresa, tanto da non avere più nemmeno la curiosità di vedere svelato il mistero, ed ho rinunciato ad acquistare il 3° ed ultimo volume...
Trovo la storia caotica e strana; la caratterizzazione dei personaggi mi pare inesistente e, incredibile ma vero, al volume 2 (di 3) non sono riuscita a capire nulla nemmeno del protagonista: da dove venga, chi sia, perché è conciato come è conciato (lo vedrete alla sua prima apparizione a cosa mi riferisco). Non so se fosse intenzione dell'autore creare con Kuki e la mini-prostituta una coppia simile a quella formata da Black Jack e Pinoko, ma mi auguro vivamente di no, perché l'accostamento (almeno per me) è davvero pessimo. Vi voglio solo assicurare che Kuki non è un pedofilo, almeno questo è chiaro fin da subito!
Questi e gli altri personaggi non mi hanno comunicato assolutamente nulla. Ok, vanno in giro, ma dove vanno? Cosa viene scoperto? Che ruolo ha la gente che incontrano? Qual è il senso di tutta l'opera? Scoprire meglio le antiche famose leggende giapponesi, ma dove, come quando? Non mi pare di aver mai sentito o visto nulla di queste piogge di petali, se non in Sailor Moon e simili... No, questa è solo noia... noia totale, confusione e soldi sprecati che sarà meglio usare per acquisti migliori!
Eppure il tuo voto è 5, mi contesterete, come mai così alto dopo una recensione simile? Semplice, perché Kyokuto Kitan non porta una firma, ma due ed è giusto dare a ciascuno il suo e merito al merito. Finora ho parlato della sceneggiatura, dei personaggi, ma non del disegno, ed è proprio questo che mi consente maggiore generosità, i bellissimi disegni di Yuu Kinutani, che sono vera e propria arte (e che hanno contribuito molto al mio acquisto, purtroppo). Questo è un manga da guardare, non da leggere!
E forse proprio qui ci sta un paragone con Black Jack: a me i disegni di Tezuka non piacciono, eppure dopo un pò che leggo le sue bellissime storie non ci faccio più caso, anzi, arrivo a trovarli persino adeguati al contesto; al contrario Kyokuto Kitan ha disegni sublimi, meravigliosi, ma se la storia non regge, per non dire addirittura che non esiste, allora non ne vale la pena: bastano ed avanzano le belle immagini delle anteprime che questo ed altri siti ci forniscono, del tutto legalmente e gratuitamente, per riempirci gli occhi mantenendo pieno anche il portafogli!