Black Jack: BJ x bj

Questo volumetto si è dimostrato una lettura abbastanza piacevole, in quanto bene o male gli argomenti trattati mi hanno interessato e il protagonista mantiene il carisma che lo contraddistingue. Sfortunatamente sono altresì presenti dei limiti piuttosto evidenti, per esempio i racconti scorrono con una certa linearità e prevedibilità. Alla fine inoltre si ha la sensazione la narrazione sia stata in qualche modo sbrigativa. Anche lo stesso titolo, che metterebbe Black Jack in contrasto con uno dei suoi storici antagonisti, ovvero il medico della morte che offre l'eutanasia ai pazienti che la chiedono, si dimostra parzialmente ingannevole: il confronto fra i due avviene soltanto nell'episodio finale, prima la trama si concentra su un altro medico e sul tentativo di recupero di un atleta che rischia, a seguito di un infortunio, di dover terminare la propria promettente carriera.
Premettendo di nuovo che alla fine il volumetto mi è sufficientemente piaciuto, mi lascia perplessa l'operazione che ha portato alla sua ideazione e realizzazione. Cosa ha da aggiungere a quanto già letto e proposto su Black Jack? Per quale motiva era necessaria una nuova rivisitazione in chiave moderna, tra l'altro di respiro così limitato? La verità è che questo volumetto è sì una lettura passabile, ma è anche totalmente inutile. Anche dal punto di vista artistico, valutando il mero aspetto grafico, non mi è sembrato per nulla sorprendente.
Mi è sembrato, per concludere, un lavoro fatto a tavolino ricamando intorno ad un marchio, quello di Black Jack, che ha sempre i suoi estimatori. Il risultato è sufficiente, ma anche completamente obliabile.