Shaman King -Flowers-
“Shaman King Flowers” è il sequel di “Shaman King”, pubblicato tra il 2012 e il 2014 per un totale di 6 volumi. Si tratta di un seguito controverso per varie questioni, prima fra tutte quella di non avere un vero finale, a causa della chiusura della rivista sulla quale l’opera stava venendo serializzata. In generale, anche tralasciando questo aspetto, si è rivelato un titolo che alterna buone idee, ad aspetti narrativi e realizzativi opinabili.
L’opera si imposta e si racconta in modo totalmente diverso rispetto alla prima serie, che aveva un inizio tranquillo e che sapeva conquistare il lettore man mano che si facevano più succosi i dettagli in merito allo Shaman Fight. “Flowers” invece, parte spedito e si sviluppa in modo decisamente più rocambolesco e meno lineare. La narrazione risulta quindi a tratti confusa, il che è un peccato perché il contenuto dell’opera è tendenzialmente valido. Le storie dei vari personaggi, il mondo degli sciamani e più in generale tutto ciò che gira attorno a questo immaginario sono rimasti molto interessanti, ma l’impressione che mi ha trasmesso è che l’autore abbia avuto decisamente fretta nell’apparecchiare il tavolo nel più breve tempo possibile solo per dimostrare il potenziale della sua storia, che indubbiamente c’è, ma viene in parte oscurato da un ritmo che rende gli sviluppi di trama troppo repentini e a tratti confusi. Inoltre, in tutto quello che viene raccontato, Takei non è riuscito a creare un vero obiettivo che riuscisse a dare alla storia una prospettiva di medio-lungo termine. Come già detto, nella serie originale era il torneo che creava nei lettori nuove e appassionanti aspettative, almeno nella fase iniziale, poi ovviamente a storia avviata sarebbero state altre le faccende a tracciare nuovi sviluppi. In “Flowers” invece, benché sia più o meno tutto interessante, non c’è mai una prospettiva concreta su ciò che sarebbe lecito aspettarsi dalla trama, il che rende ovviamente le vicende un po’ meno appassionanti. Per quanto riguarda i personaggi, lo scenario è abbastanza positivo. Hana è un buon protagonista e in generale sono tutti caratterizzati piuttosto bene, grazie ad una buona profondità emotiva e a dei background accattivanti. Giusto un paio ricordano troppo sfacciatamente alcuni personaggi della vecchia serie, ma sono una minoranza. Il disegno è sempre ottimo, spettacolare e in grado di rendere la lettura veloce e scorrevole.
In sostanza, credo che “Shaman King Flowers” sia una serie con delle buone idee, ma raccontate in modo un po’ disordinato e senza una prospettiva interessante e paragonabile al vecchio Shaman Fight. I personaggi sono quasi tutti ben caratterizzati e alla fine la lettura risulta piacevole e divertente. Purtroppo, a compromettere in parte il mio giudizio su questa serie non è la sua narrazione imperfetta, ma la mancanza di un vero finale. In attesa di capire meglio cosa sia “Shaman King the Superstar” quando arriverà in Italia, e di sapere se e come si ricollegherà a “Flowers”, quest’ultima rimane una serie con dei buoni propositi che tuttavia non hanno fatto in tempo a maturare in una serie più strutturata e consolidata a causa della sua interruzione.
L’opera si imposta e si racconta in modo totalmente diverso rispetto alla prima serie, che aveva un inizio tranquillo e che sapeva conquistare il lettore man mano che si facevano più succosi i dettagli in merito allo Shaman Fight. “Flowers” invece, parte spedito e si sviluppa in modo decisamente più rocambolesco e meno lineare. La narrazione risulta quindi a tratti confusa, il che è un peccato perché il contenuto dell’opera è tendenzialmente valido. Le storie dei vari personaggi, il mondo degli sciamani e più in generale tutto ciò che gira attorno a questo immaginario sono rimasti molto interessanti, ma l’impressione che mi ha trasmesso è che l’autore abbia avuto decisamente fretta nell’apparecchiare il tavolo nel più breve tempo possibile solo per dimostrare il potenziale della sua storia, che indubbiamente c’è, ma viene in parte oscurato da un ritmo che rende gli sviluppi di trama troppo repentini e a tratti confusi. Inoltre, in tutto quello che viene raccontato, Takei non è riuscito a creare un vero obiettivo che riuscisse a dare alla storia una prospettiva di medio-lungo termine. Come già detto, nella serie originale era il torneo che creava nei lettori nuove e appassionanti aspettative, almeno nella fase iniziale, poi ovviamente a storia avviata sarebbero state altre le faccende a tracciare nuovi sviluppi. In “Flowers” invece, benché sia più o meno tutto interessante, non c’è mai una prospettiva concreta su ciò che sarebbe lecito aspettarsi dalla trama, il che rende ovviamente le vicende un po’ meno appassionanti. Per quanto riguarda i personaggi, lo scenario è abbastanza positivo. Hana è un buon protagonista e in generale sono tutti caratterizzati piuttosto bene, grazie ad una buona profondità emotiva e a dei background accattivanti. Giusto un paio ricordano troppo sfacciatamente alcuni personaggi della vecchia serie, ma sono una minoranza. Il disegno è sempre ottimo, spettacolare e in grado di rendere la lettura veloce e scorrevole.
In sostanza, credo che “Shaman King Flowers” sia una serie con delle buone idee, ma raccontate in modo un po’ disordinato e senza una prospettiva interessante e paragonabile al vecchio Shaman Fight. I personaggi sono quasi tutti ben caratterizzati e alla fine la lettura risulta piacevole e divertente. Purtroppo, a compromettere in parte il mio giudizio su questa serie non è la sua narrazione imperfetta, ma la mancanza di un vero finale. In attesa di capire meglio cosa sia “Shaman King the Superstar” quando arriverà in Italia, e di sapere se e come si ricollegherà a “Flowers”, quest’ultima rimane una serie con dei buoni propositi che tuttavia non hanno fatto in tempo a maturare in una serie più strutturata e consolidata a causa della sua interruzione.
Shaman King Flowers è il sequel del primo Shaman King, in cui diventa protagonista una nuova generazione di sciamani fra cui spicca Hana Asakura, figlio di Anna e Yoh. Considerando il travagliato finale della prima serie, interrotto nella prima edizione e poi concluso successivamente con la Perfect Edition, poteva essere rischioso iniziare una nuova opera legata a questo universo, perché il rischio di finire come la prima volta c'era... e infatti è quello che è successo.
In realtà alla fine della prima serie c'era un capitolo in cui veniva presentato il figlio di Yoh, quindi forse l'autore aveva già intenzione di dedicargli una serie sequel, peccato però che attualmente sia bloccata a sei volumi e a storia tutt'altro che conclusa... L'ultima notizia risale al 2014, la rivista sul quale uscivano i capitoli ha chiuso e quindi sembrava che la serie sarebbe stata spostata altrove; al momento della scrittura della recensione siamo all'estate del 2015 e non ce n'è più traccia quindi la serie risulta interrotta/conclusa.
Oltre ovviamente al presupposto di fondo che per capire appieno l'opera bisogna aver letto tutta la serie precendente, con le premesse scritte finora è difficile consigliarne la lettura, soprattutto per la mancanza di un finale vero e proprio.
Essendo solo 6 volumi analizzerò volume per volume per poi fare delle considerazioni finali e trarre un voto conclusivo; <b>cercherò di fare anche attenzione ad evitare spoiler ma qualcuno ci sarà.</b>
Nel primo volume ci viene presentata la vita di Hana, che soffre in particolar modo per la mancanza dei genitori e soprattutto per non avere uno scopo come sciamano perché il prossimo Shaman Fight avverrà fra 500 anni. Questa è anche una domanda che si fa il lettore: come fare una nuova serie sugli sciamani se questi non possono partecipare ad uno Shaman Fight come nella prima serie? Nel corso di questo primo volume Hana viene attaccato da una coppia di fratelli, Yohane e Luca Asakura, e verrà salvato dalla comparsa della nuova discepola di sua madre, Anna l'itako III.
Come i fan noteranno dal cognome dei nemici, il primo volume struttura una faida interna al casato Asakura ed essendo l'inizio della storia sembra promettere bene.
Ci viene presentato il protagonista Hana, un personaggio molto particolare, che si sente inserito in un mondo che non è quello che vorrebbe e poi trascinato in qualcosa che è più grande di lui. Essendo molto giovane ha la tendenza a sfottere i suoi nemici e considerarsi migliore, anche perché molto dotato per i poteri sciamanici.
I cattivi, i due fratelli Asakura, ricordano in qualche modo Ren e Jun Tao ma non hanno lo stesso carisma.
Il difetto principale di questo primo volume è proprio il poco carisma di questi primi nuovi personaggi e dei loro poteri. Il fratello Yohane utilizza uno spadaccino come Hana, che usa Amidamaru, salvo poi fare la stupidaggine di usare come suo tramite un ombrello al posto di una spada vera. La sorella Luca (che a noi italiani suona un po' strano, essendo da noi nome da uomo, ma va be') utilizza un carro da combattimento, che poi si trasforma in un modo alquanto ridicolo e usando una bacchetta come una sorta di maghetta che la ridicolizza ancora di più. Tralasciando la ridicolezza del suo over soul, comunque riesce a sconfiggere Hana e l'avrebbe anche ucciso se non fosse stato per l'arrivo di Anna.
Questo primo volume ci presenta la nuova situazione della serie, il nuovo protagonista e nuovi protagonisti e già si può notare una sorta di déjà vu in alcuni personaggi che richiamano quelli della serie precedente (non mancano ovviamente personaggi ormai cresciuti provenienti dalla prima come Ryu e Tamao); come inizio è buono e gli darei fra un 6 e un 7, forse mi sbilancerei anche ad 8.
Esce qundi il secondo volume e... il nulla.
Cioè termina la situazione del primo e si inzia a intravedere un qualcosa di più, chiamato Flower of Maze, di cui tutti i personaggi sono al corrente a parte Hana e noi... e ovviamente nessuno che spiega cos'è ma ci può stare lasciare un attimo di suspence su questo argomento, peccato che allontanando questa spiegazione diventa snervante perchè tutto acquisterà senso solo dopo aver scoperto cosa c'è dietro, e sapete quando avverrà? Nel quarto numero!
Tornando al secondo volume, non c'è molto da dire; oltre all'accenno di qualcosa di più dietro, abbiamo Hana e Yohane che fanno amicizia, ma spendere un volume intero per questo è esagerato, poi con accenni yaoi che fanno cadere le braccia... Le cose positive ci sono, e cioè tutto quello che in questo volume non tratta di Hana, quindi il trasferimento nella scuola (un classico) di Anna III (che poi in realtà è un soprannome perché il suo vero nome è Alumi), l'attività di Tamao e anche la storia dello spadaccino di Yohane. Conosciamo meglio i personaggi di Yohane, che da cattivo inizia a diventare buono, e di Alumi. Yohane è un ragazzo che non ha mai potuto socializzare; non veramente cattivo di natura, inizia a perdere anche quel minimo fascino che aveva all'inizio per diventare solo un ragazzo gracile con problemi di integrazione sociale.
Molto bello il personaggio di Alumi, diversa da Anna, divertente, sicura di sé, a tratti un po' sfrontata ma interessante anche perchè è innamorata di Hana e intende sposarlo, ma non rivela il motivo. Come però molti personaggi, da qui al quarto volume a volte diventa odiosa perché parla nominando il Flower of Maze senza mai spiegare cosa sia.
Il secondo volume si chiude con un nuovo attacco ai danni di Hana da parte di Luca Asakura.
Volume abbastanza sottotono che scorre pigramente, mostrando alcuni misteri ma allungando un po' il brodo, mostrando eccessivamente Hana e Yohane; gli darei come voto un 5 o 6.
Lasciandoci alle spalle un secondo volume sottotono, il terzo è forse quello che preferisco. Viene mostrato un potere di Hana che va al di là dei normali poteri sciamanici, un elemento di novità che non posso spiegare per non fare spoiler ma che lo rende molto interessante. Molto intrigante l'accenno a Yoh, Anna e Hao, personaggi principali della prima serie. Il volume però è anche piuttosto snervante in alcuni tratti perché manca sempre la spiegazione di cosa sia questo Flower of Maze, di cui tutti i personaggi parlano o fanno riferimento (lo stesso potere di Hana sembra legato a questo) ma senza che noi possiamo capire.
Il volume termina con un nuovo attacco ai danni di Hana e gli darei un voto all'incirca come il primo, un 7.
Il quarto volume è una liberazione, perché finalmente c'è la spiegazione di che diavolo sta succedendo a questo povero Hana Asakura. Si apre con lo scontro con un nuovo sciamano, continua con la tanto agognata spiegazione per poi chiudersi con la comparsa di due personaggi: Men, figlio di Ren Tao, e Hao.
Lo scontro fra Hana e il nuovo arrivato, Gakko Ibuki, è molto bello, così come il suo spirito custode e il suo over soul. A questo punto della storia possiamo vedere le analogie fra i nuovi personaggi e la squadra di sciamani che era capitanata da Yoh nella prima serie: se Hana sarebbe Yoh, Yohane dovrebbe essere Ren e sua sorella Luca Jun, Gakko dovrebbe essere HoroHoro, Alumi è ovviamente Anna e abbiamo pure un nuovo Ryu, Ryuji. Vi è pure un colpo di scena finale; come voto direi che è probabilmente il volume migliore, anche e soprattutto per la spiegazione di questo Flower of Maze, e gli darei anche 8 o 9.
Nel quinto volume la situazione si sviluppa: Hana finisce all'inferno e incontra suo zio e suo padre, mentre nel mondo reale la squadra viene attaccata da una forte sciamana con un potere che ben conosciamo. Si fa inoltre avanti Kamogawa, potente nemico già intravisto nei volumi precedenti e che sarà il nemico principale del sesto volume.
Senza spoilerare troppo della storia, essa si sviluppa bene e gli darei ancora un bun voto.
Il sesto volume è purtroppo ad ora l'ultimo volume, quindi non ha un vero e proprio finale. Abbiamo Hana all'inferno che fa conoscenza con un'anima particolare (il volume è quindi molto incentrato su di lui) e si scontra con il nemico apparso alla fine del precedente volume. Essendo però un manga interrotto molti degli enigmi (il piano di Hao, Redseb, il Flower of Maze) rimangono irrisolti.
Il volume è comunque intrigante per lo sviluppo del personaggio di Hana, ma soffre dell'interruzione brusca. Rimane uno spiraglio di speranza per una continuazione, ma ad ora il tutto si conclude qui, mostrando buone idee ma senza andare poi a parare da nessuna parte perché la storia necessita di ancora molto spazio per concludersi degnamente.
Se le idee per continuare Shaman King c'erano, l'interruzione ha inciso sul voto finale. A opera conclusa, andando avanti così, il voto sarebbe senz'altro positivo, ma interrotto in questo modo non rimane molto alla fine della lettura, solo il vuoto per una buona serie mancante di un finale.
I disegni di Hiroyuki Takei sono buoni, in linea con quanto già visto nella prima serie; l'edizione Star Comics è di pregevole fattura, sovracopertina, pagine a colori iniziali e con l'unica pecca a volte di perdere un po' di inchiostro.
Concludendo:
Disegni molto buoni
Personaggi buoni
Storia da 8 ma snervante, che acquista un senso solo con il quarto volume e in più mancante di un vero finale
Edizione buona
Rimanendo in attesa di nuovi sviluppi per ora l'avventura degli sciamani di Takei si conclude qui.
In realtà alla fine della prima serie c'era un capitolo in cui veniva presentato il figlio di Yoh, quindi forse l'autore aveva già intenzione di dedicargli una serie sequel, peccato però che attualmente sia bloccata a sei volumi e a storia tutt'altro che conclusa... L'ultima notizia risale al 2014, la rivista sul quale uscivano i capitoli ha chiuso e quindi sembrava che la serie sarebbe stata spostata altrove; al momento della scrittura della recensione siamo all'estate del 2015 e non ce n'è più traccia quindi la serie risulta interrotta/conclusa.
Oltre ovviamente al presupposto di fondo che per capire appieno l'opera bisogna aver letto tutta la serie precendente, con le premesse scritte finora è difficile consigliarne la lettura, soprattutto per la mancanza di un finale vero e proprio.
Essendo solo 6 volumi analizzerò volume per volume per poi fare delle considerazioni finali e trarre un voto conclusivo; <b>cercherò di fare anche attenzione ad evitare spoiler ma qualcuno ci sarà.</b>
Nel primo volume ci viene presentata la vita di Hana, che soffre in particolar modo per la mancanza dei genitori e soprattutto per non avere uno scopo come sciamano perché il prossimo Shaman Fight avverrà fra 500 anni. Questa è anche una domanda che si fa il lettore: come fare una nuova serie sugli sciamani se questi non possono partecipare ad uno Shaman Fight come nella prima serie? Nel corso di questo primo volume Hana viene attaccato da una coppia di fratelli, Yohane e Luca Asakura, e verrà salvato dalla comparsa della nuova discepola di sua madre, Anna l'itako III.
Come i fan noteranno dal cognome dei nemici, il primo volume struttura una faida interna al casato Asakura ed essendo l'inizio della storia sembra promettere bene.
Ci viene presentato il protagonista Hana, un personaggio molto particolare, che si sente inserito in un mondo che non è quello che vorrebbe e poi trascinato in qualcosa che è più grande di lui. Essendo molto giovane ha la tendenza a sfottere i suoi nemici e considerarsi migliore, anche perché molto dotato per i poteri sciamanici.
I cattivi, i due fratelli Asakura, ricordano in qualche modo Ren e Jun Tao ma non hanno lo stesso carisma.
Il difetto principale di questo primo volume è proprio il poco carisma di questi primi nuovi personaggi e dei loro poteri. Il fratello Yohane utilizza uno spadaccino come Hana, che usa Amidamaru, salvo poi fare la stupidaggine di usare come suo tramite un ombrello al posto di una spada vera. La sorella Luca (che a noi italiani suona un po' strano, essendo da noi nome da uomo, ma va be') utilizza un carro da combattimento, che poi si trasforma in un modo alquanto ridicolo e usando una bacchetta come una sorta di maghetta che la ridicolizza ancora di più. Tralasciando la ridicolezza del suo over soul, comunque riesce a sconfiggere Hana e l'avrebbe anche ucciso se non fosse stato per l'arrivo di Anna.
Questo primo volume ci presenta la nuova situazione della serie, il nuovo protagonista e nuovi protagonisti e già si può notare una sorta di déjà vu in alcuni personaggi che richiamano quelli della serie precedente (non mancano ovviamente personaggi ormai cresciuti provenienti dalla prima come Ryu e Tamao); come inizio è buono e gli darei fra un 6 e un 7, forse mi sbilancerei anche ad 8.
Esce qundi il secondo volume e... il nulla.
Cioè termina la situazione del primo e si inzia a intravedere un qualcosa di più, chiamato Flower of Maze, di cui tutti i personaggi sono al corrente a parte Hana e noi... e ovviamente nessuno che spiega cos'è ma ci può stare lasciare un attimo di suspence su questo argomento, peccato che allontanando questa spiegazione diventa snervante perchè tutto acquisterà senso solo dopo aver scoperto cosa c'è dietro, e sapete quando avverrà? Nel quarto numero!
Tornando al secondo volume, non c'è molto da dire; oltre all'accenno di qualcosa di più dietro, abbiamo Hana e Yohane che fanno amicizia, ma spendere un volume intero per questo è esagerato, poi con accenni yaoi che fanno cadere le braccia... Le cose positive ci sono, e cioè tutto quello che in questo volume non tratta di Hana, quindi il trasferimento nella scuola (un classico) di Anna III (che poi in realtà è un soprannome perché il suo vero nome è Alumi), l'attività di Tamao e anche la storia dello spadaccino di Yohane. Conosciamo meglio i personaggi di Yohane, che da cattivo inizia a diventare buono, e di Alumi. Yohane è un ragazzo che non ha mai potuto socializzare; non veramente cattivo di natura, inizia a perdere anche quel minimo fascino che aveva all'inizio per diventare solo un ragazzo gracile con problemi di integrazione sociale.
Molto bello il personaggio di Alumi, diversa da Anna, divertente, sicura di sé, a tratti un po' sfrontata ma interessante anche perchè è innamorata di Hana e intende sposarlo, ma non rivela il motivo. Come però molti personaggi, da qui al quarto volume a volte diventa odiosa perché parla nominando il Flower of Maze senza mai spiegare cosa sia.
Il secondo volume si chiude con un nuovo attacco ai danni di Hana da parte di Luca Asakura.
Volume abbastanza sottotono che scorre pigramente, mostrando alcuni misteri ma allungando un po' il brodo, mostrando eccessivamente Hana e Yohane; gli darei come voto un 5 o 6.
Lasciandoci alle spalle un secondo volume sottotono, il terzo è forse quello che preferisco. Viene mostrato un potere di Hana che va al di là dei normali poteri sciamanici, un elemento di novità che non posso spiegare per non fare spoiler ma che lo rende molto interessante. Molto intrigante l'accenno a Yoh, Anna e Hao, personaggi principali della prima serie. Il volume però è anche piuttosto snervante in alcuni tratti perché manca sempre la spiegazione di cosa sia questo Flower of Maze, di cui tutti i personaggi parlano o fanno riferimento (lo stesso potere di Hana sembra legato a questo) ma senza che noi possiamo capire.
Il volume termina con un nuovo attacco ai danni di Hana e gli darei un voto all'incirca come il primo, un 7.
Il quarto volume è una liberazione, perché finalmente c'è la spiegazione di che diavolo sta succedendo a questo povero Hana Asakura. Si apre con lo scontro con un nuovo sciamano, continua con la tanto agognata spiegazione per poi chiudersi con la comparsa di due personaggi: Men, figlio di Ren Tao, e Hao.
Lo scontro fra Hana e il nuovo arrivato, Gakko Ibuki, è molto bello, così come il suo spirito custode e il suo over soul. A questo punto della storia possiamo vedere le analogie fra i nuovi personaggi e la squadra di sciamani che era capitanata da Yoh nella prima serie: se Hana sarebbe Yoh, Yohane dovrebbe essere Ren e sua sorella Luca Jun, Gakko dovrebbe essere HoroHoro, Alumi è ovviamente Anna e abbiamo pure un nuovo Ryu, Ryuji. Vi è pure un colpo di scena finale; come voto direi che è probabilmente il volume migliore, anche e soprattutto per la spiegazione di questo Flower of Maze, e gli darei anche 8 o 9.
Nel quinto volume la situazione si sviluppa: Hana finisce all'inferno e incontra suo zio e suo padre, mentre nel mondo reale la squadra viene attaccata da una forte sciamana con un potere che ben conosciamo. Si fa inoltre avanti Kamogawa, potente nemico già intravisto nei volumi precedenti e che sarà il nemico principale del sesto volume.
Senza spoilerare troppo della storia, essa si sviluppa bene e gli darei ancora un bun voto.
Il sesto volume è purtroppo ad ora l'ultimo volume, quindi non ha un vero e proprio finale. Abbiamo Hana all'inferno che fa conoscenza con un'anima particolare (il volume è quindi molto incentrato su di lui) e si scontra con il nemico apparso alla fine del precedente volume. Essendo però un manga interrotto molti degli enigmi (il piano di Hao, Redseb, il Flower of Maze) rimangono irrisolti.
Il volume è comunque intrigante per lo sviluppo del personaggio di Hana, ma soffre dell'interruzione brusca. Rimane uno spiraglio di speranza per una continuazione, ma ad ora il tutto si conclude qui, mostrando buone idee ma senza andare poi a parare da nessuna parte perché la storia necessita di ancora molto spazio per concludersi degnamente.
Se le idee per continuare Shaman King c'erano, l'interruzione ha inciso sul voto finale. A opera conclusa, andando avanti così, il voto sarebbe senz'altro positivo, ma interrotto in questo modo non rimane molto alla fine della lettura, solo il vuoto per una buona serie mancante di un finale.
I disegni di Hiroyuki Takei sono buoni, in linea con quanto già visto nella prima serie; l'edizione Star Comics è di pregevole fattura, sovracopertina, pagine a colori iniziali e con l'unica pecca a volte di perdere un po' di inchiostro.
Concludendo:
Disegni molto buoni
Personaggi buoni
Storia da 8 ma snervante, che acquista un senso solo con il quarto volume e in più mancante di un vero finale
Edizione buona
Rimanendo in attesa di nuovi sviluppi per ora l'avventura degli sciamani di Takei si conclude qui.