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Masaki93

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5,5
“Sword art online : Aincrad” è il primo di una serie di manga dedicati alle light novel omonime create da Reki Kawahara ed è, a mio avviso, l’opera più travisata dell’intero format.
Ritengo che sia fondamentale iniziare la recensione con una premessa: questo manga è ovviamente successivo alla light novel, ma, contrariamente a quanto pensato dalla maggioranza assoluta di fan e detrattori della serie, è PRECEDENTE (e sottolineo PRECEDENTE) alla versione animata. Indipendentemente da quella che è stata la data di distribuzione italiana, in Giappone questo manga è stato pubblicato tra il 2010 e il 2012. Di contro la serie animata è uscita nel 2012 e dunque il manga non è assolutamente un tributo a quest’ultima, ma ai romanzi e solo a quelli (come sarebbe anche lecito che fosse).
Da ciò si capisce anche il motivo per cui questo fumetto è l’unico a proporre un character design diverso da quello della serie animata (scelta suicida se l’obiettivo fosse accalappiare i fan dell’anime), la quale ha avuto sicuramente il merito della diffusione a livello mondiale di questa serie (che personalmente apprezzo molto), ma allo stesso tempo la grande colpa di aver eliminato ogni possibilità di vedere delle variazioni stilistiche rispetto a quella che è ormai la grafica radicata nell’immaginario collettivo e l’unica ormai possibile per ogni futura creazione a tema Sword art online.
Per questo non ci si può avvicinare a questo fumetto con l’idea di ritrovare la controparte cartacea dell’anime, la verità potrebbe essere al massimo quella opposta.
Detto questo, la storia è ben nota ai più, il protagonista è Kirito, alias Kazuto Kirigaya, ex Beta Player della versione di prova di Sword Art Online, VRMMORPG caratterizzato dalla totale immersione del giocatore nell’ambiente di gioco. Questi, in occasione del day one, accede alla versione completa di Sword Art Online e assieme ad altri 10000 giocatori rimane bloccato all’interno del gioco, impossibilitato a effettuare il logout a causa di un blocco imposto da Akihiko Kayaba, il creatore del gioco. L’unica via nota per tornare indietro è rappresentata dal completamento di tutti i 100 livelli, ma occorre prestare attenzione, poiché il sistema è programmato per far corrispondere alla morte nel gioco anche la morte cerebrale nel mondo reale.
Inizia così la lunga e drammatica scalata di Aincrad, il gigantesco castello fluttuante di 100 piani ambientazione del gioco di Sword Art Online.
Per quanto riguarda la trama specifica del manga c’è poco da dire, si tratta di un riassunto della trama originale, che tuttavia presenta subito un grande limite e cioè l’eliminazione di una consistente porzione di storia compresa fra l’accesso a Sword Art Online e il secondo incontro con Asuna. In pratica dopo un primo breve antefatto si ha un salto temporale notevole e inaccettabile da parte di un eventuale neofita del brand che come primo approccio decidesse (in modo poco cauto) di avvicinarsi a questo manga.
Tuttavia, essendo sicuro che questo manga non sia nato per avvicinare nuove persone alla saga, ma per soddisfare il desiderio di una versione cartacea da parte dei fan navigati, ritengo che agli occhi di questi ultimi non si tratti di una lettura spiacevole, al netto della premessa con cui ho iniziato questa recensione. Personalmente ho apprezzato questo “riassunto”, pur avendo già visto tutti gli episodi dell’anime fino alla prima metà di “War of Underworld” al momento della lettura. Allo stesso tempo è apprezzabile il fatto che, a differenza dei manga prodotti in seguito, siano presenti in questo alcune scene inedite per l’anime e anche la disposizione degli eventi non sia la stessa, ma venga proposta in modo leggermente meno lineare. Inoltre ammetto che leggere i dialoghi mi ha aiutato a cogliere alcune sfumature che, inevitabilmente, durante la visione di una serie animata si perdono, a meno di ripetere in loop la visione fino a imparare a memoria scene e battute.
Per quanto riguarda il comparto tecnico invece, non mi sento di dire che il livello sia sufficiente. Pur ammettendo che anche nella mia mente ormai sono ben definite tutte le figure e le ambientazioni secondo gli standard tracciati dall’anime, i disegni di questo manga sono oggettivamente deludenti. Molto semplici, lievemente infantili e anche imprecisi a tratti, i disegni si presentano, nonostante la generale piattezza e mancanza di dettagli, leggermente confusionari, con occhi e capigliature che in alcune inquadrature sbordano leggermente e si mescolano in modo indesiderato, oltre a una gestione dei contrasti spesso errata, con tavole a volte troppo bianche e a volte troppo nere, quasi senza sfumature, ma soprattutto senza soluzione di continuità. I personaggi sono sbozzati, quasi stilizzati, e alcuni dei secondari di sesso maschile mi hanno ricordato una reinterpretazione malriuscita dello stile usato per i mamodo della serie “Zatchbell” o ancora per i NetNavi del format “Mega man battle network”. Anche le ambientazioni sono scarne e misere e in generale è tutto veramente povero di dettagli. Persino i boss, che nell’opera animata sono ben caratterizzati e facilmente confondibili con veri boss di videogiochi, sembrano in quest’opera più che altro le caricature di se stessi.
In conclusione assegno a questo manga il voto 5 e ½, facendo una media per difetto fra il 5 che assegno ai disegni, non così sgradevoli, ma caratterizzati da una generale scarsa cura e da svariati errori che fanno storcere il naso, e il 6.5 che do alla trama, alla quale si dovrebbe dare un 6, essendo una trama proveniente da un’altra opera già esistente, ma a cui aggiungo mezzo punto per il tentativo di proporre gli eventi, con un timido accenno di non-linearità temporale (fattore praticamente assente in tutte le saghe animate se non in Alicization, in cui tuttavia è la trama stessa a imporre uno stravolgimento totale dell’ordine temporale).
Se però ho ridotto la media a 5 e ½ è perché questo manga è impossibile e inutile per tutta quella parte di pubblico che Sword art online non lo conosce, il che a mio avviso non è accettabile e può solo causare una penalizzazione del titolo.


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David_JP

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
"Sword Art Online Aincrad" è l'adattamento manga della prima serie di Sword Art Online. La storia come ormai tutti ben sappiamo, si svolge in un futuro prossimo, dove esistono diverse realtà virtuali MMORPG Sword Art Online (SAO) è una realtà virtuale di gioco di ruolo in rete multigiocatore di massa (VRMMORPG): grazie al nervegear (una sorta di casco) i giocatori possono controllare il loro avatar direttamente con la loro mente. Inutile andare avanti con la trama, visto che ormai la conoscono tutti a memoria,ma vorrei concentrarmi sul perchè credo che questi due volumi siano solo ed esclusivamente per fan sfegatati della saga.I volumi non riescono assolutamente a rappresentare tutto quello che succede nella serie animata,anzi molte scene vengono saltate inspiegabilmente,e chiunque non abbia visto l'anime molto probabilmente non riuscirà a capire nulla della storia. Insomma molto meglio, se si vuole comprendere qualcosa, leggere le light novel. Unica cosa che si salva di questi due volumi sono i disegni, assolutamente ben fatti.


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Swordman

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
"Crossmedialità" è ormai la parola fondamentale per l'industria dell'intrattenimento a quasi ogni livello. Lo sanno molto bene i giapponesi che ormai trasportano quasi ogni nuovo titolo dal media originale su cui è nato, a qualsiasi altra tipologia di prodotto, sia essa manga, novel, anime, videogioco o chissà cos'altro.
Poteva sfuggire a questa tendenza una delle novel di maggiore successo degli ultimi anni come Sword Art Online? Ovviamente no, ed ecco quindi nascerne prima l'anime blockbuster, e poi, quasi in parallelo serie manga e videogiochi.
È oltretutto lecito parlare di "serie" manga al plurale in quanto ne sono state prodotte diverse, ciascuna basata su ognuno dei diversi archi narrativi presenti nella novel e quindi, in questo caso particolare volgiamo lo sguardo alla prima di queste serie, realizzata da Tamako Nakamura sulla base di storia e chara originali del duo Reki Kawahara e abec, e non a caso intitolata Aincrad.

La storia segue quindi di pari passo quella del primo volume delle novel, e dunque racconta dell'incontro del destino fra Kirito e Asuna e della scalata verso la conquista del labirinto di Aincrad, a partire dal momento in cui gli sventurati ventimila giocatori del day-one rimasero intrappolati dentro SAO. Unica variante rispetto al libro è la presenza dell'episodio di Yui (che invece si trova nel volume 2), niente intermezzi con Lisbeth, Silica e Sachi dunque.
Ne consegue dunque che, dal lato della narrazione, il manga si porta dietro sia i buoni spunti che offre la prima saga, sia vari difetti narrativi figli di uno scrittore praticamente alla prima esperienza letteraria.
Dal lato del disegno invece siamo forse di fronte alla peggiore resa grafica tra tutte le versioni di Sword Art Online. Molti i difetti: tavole che diventano alquanto confuse quando la scena presenta un po' d'azione; sfondi inesistenti; uno stile quasi da "shojo manga" impiegato sui due protagonisti belli, definiti e aggraziati che cozza con tutto il resto ove i personaggi secondari, quando non hanno un aspetto anonimo e buttato lì per lì, arrivano anche al ripugnante. Il povero Klein sembra un contadino del '600 affetto da pellagra, mentre Agil è praticamente uno straccione mendicante.
Buona l'edizione J-POP nello standard semi-pregiato dell'editore, che però soffre di qualche scelta non felice nell'adattamento.

Insomma, questa prima versione manga di SAO non è venuta granché bene. C'è da sperare che non pregiudichi l'arrivo delle altre serie e la continuazione della novel anche se lì è tutto fermo. Non la consiglierei a chi si vuole avvicinare per la prima volta all'opera, meglio l'anime o, ancor meglio, la novel.

Utente29592

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Utente29592

Volumi letti: 2/2 --- Voto 2
Sword Art Online è una serie di Light Novel scritte da Reki Kawahara ed illustrate da abec. Dalla serie originale sono state tratte 2 serie anime e svariati manga, tra cui "Sword Art Online - Aincrad". Questo è un manga shonen disegnato da Tamako Nakamura la cui serializzazione è iniziata nel 2010.
Mi chiedo: come può una serie così famosa avere un adattamento manga così pessimo? Questa è stata probabilmente la lettura peggiore della mia vita! La storia cerca di seguire maggiormente le vicende amorose dei protagonisti, mettendo spesso da parte i momenti più importanti della serie originale.
Trama: La storia è incentrata sul giovane Kazuto Kirigaya, un quattordicenne che si ritrova insieme ad altri 10.000 utenti letteralmente intrappolato all'interno di Sword Art Online, un VRMMORPG (Virtual Reality Massively Multiplayer Online Role-Playing Game) che tutti i videogiocatori del pianeta aspettavano da tempo. L'unico modo per uscirne è arrivare al centesimo piano ed eliminare il boss finale.
Disegno: Il tratto dell'autore si distingue subito (in negativo) per le linee poco precise che danno vita a un design molto discutibile. Paragonato al character designer dell'anime, questo sfigura in maniera evidente. Gli occhi dei vari personaggi sono disegnati in maniera poco curata, e spesso sembra che questi soffrano di strabismo. Una delle cose positive della serie animata era la bellezza e la complessità dei fondali. Qui, invece, difficilmente vedremo tavole con sfondi particolarmente curati. A causa di una regia pessima, quelle poche scene di combattimento sono realizzate in maniera confusionaria e tutto questo non fa altro che renderle incomprensibili. Più che uno stile di disegno da manga shonen, possiamo considerarlo come un tratto da manga shojo di pessima qualità.
Mi dispiace davvero, ma sconsiglio a chiunque l'acquisto di questo pessimo manga. Unica nota positiva è l'edizione ed il box J-Pop (in libreria fa bella figura).
Personalmente ero a conoscenza delle lacune di questa serie manga, ma ho comunque effettuato l'acquisto perché volevo supportare l'editore sperando in una accelerazione nella pubblicazione delle Novel. Voto finale: 2


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Musso92

Volumi letti: 2/2 --- Voto 1
Oh, finalmente: per la prima volta mi vedo quasi costretto ad utilizzare il voto più temuto, atto ad indicare opere di cotanta bruttezza da poter essere obliterate per sempre dalla faccia della terra. Parlo del leggendario 1. E quale "opera" poteva fregiarsi di tale voto se non la serie più sopravvalutata, senza senso, commerciale e che rappresenta perfettamente il declino effettivo dell'animazione giapponese per come la conosciamo? Esatto, ovviamente parlo di Sword Art Online, o comunemente noto tra i fanboys come SAO.

Non credo di aver bisogno di parlare della trama, visto l'abnorme ed immeritato successo che ha avuto questa serie, e se volete dei pareri su di essa andatevi pure a leggere la mia recensione all'anime, a cui ho dato un meritatissimo 4 (e credo di essere stato fin troppo clemente). Per cui mi concentrerò unicamente sulla sua controparte manga, nata al solo scopo di sfruttare il più possibile l'ondata di inspiegabile successo della serie. Peccato che a differenza della serie animata, che quantomeno poteva fregiarsi di un comparto tecnico piuttosto buono, questo manga sia... uno schifo, senza tanti giri di parole.

Se già la trama era povera nell'anime qui è stata ancora più striminzita e resa confusionaria, tagliando parti anche fondamentali di intreccio da ogni dove, e rendendo l'intero manga qualcosa di illeggibile. Vi basti pensare che l'intera saga di Aincrad è stata riassunta in 2 volumi, o 11 capitoli; un po' troppo poco, forse? I personaggi sono inutili, stereotipati, e odiosi come li avevamo lasciati, eccetto Asuna, che qui è ancora più irritante che nell'anime, superando se stessa e guadagnando il titolo di peggior eroina mai esistita.

E se pensate che tutto ciò possa bastare vi sbagliate di grosso. Ora, facciamo una premessa: se io voglio realizzare il manga di una serie estremamente popolare, per renderlo un prodotto appetibile come tutto il resto è chiaro che come minimo i disegni debbano essere almeno all'altezza della serie animata, o della novel, giusto? E invece... col cavolo! I disegni sono completamente approssimativi, mal fatti, mal proporzionati, e in certi momenti addirittura grotteschi, in più distruggono quel poco di atmosfera RPG rimasta. Sembra quasi un lavoro svolto in fretta e furia da un bambino di massimo 10 anni. Risultato? Il manga, rispetto all'anime e alla novel, è stato un flop. Mmm... mi chiedo il perché.

Cos'altro devo aggiungere? Nulla, questa carta igenica colorata non merita neanche di essere chiamata Manga, e non ha altro utilizzo se non quello di bruciare nei vostri camini riscaldandovi in una fredda giornata invernale. Credo sia l'unico motivo valido per acquistare un orrore simile. Un 1 ampiamente meritato, peccato non ci fosse il voto 0.


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MarcoR

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
Sword Art Online è un marchio che nasce light novel e esplode in tutta la sua espressione in amine. Il manga, invece, nasce dalla scia del successo di un capolavoro, ma, come tutte le trovate commerciali volte solo a far soldi, è un buco nell'acqua clamoroso.
La trama di fondo sarebbe molto interessante ed accattivante: in un futuro non troppo lontano i videogiochi sono talmente evoluti da riuscire a catapultare la coscienza del player nel gioco, facendolo di fatto vivere nella realtà virtuale. Sword Art Online (SAO) è un videogioco di ruolo online, o MMORPG, a stampo fantasy, genere molto in voga e che dunque attira subito migliaia di giocatori fin dal lancio. Una volta dentro i giocatori si accorgono ben presto di non poter effettuare il log out e di essere quindi intrappolati nel gioco. Presto vengono informati dal creatore del gioco che l'unico modo per uscire è che qualcuno porti a termine l'avventura sconfiggendo il boss finale. Molti giocatori, tra cui Kirito, il protagonista, si cimentano nell'impresa, ma se muoiono nel gioco, il loro cervello muore anche nella realtà, quindi è un rischio molto grande affrontare mostri potenti ed avanzare.
Le vicende seguono le gesta di Kirito, guerriero solitario, che nella sua esperienza videoludica conosce molte persone e va incontro a molti drammi, venendo però anche a contatto con l'amore. Tutto dovrebbe essere contornato da bei combattimenti e begli scenari, invece la trama è striminzita e tirata via, tagliando praticamente tutti gli aspetti interessanti che aveva nell'anime e tralasciando buona parte della suspense. Tutto accade velocemente e senza troppe spiegazioni.
I disegni non reggono il confronto con quelli della serie animata: sono spogli e anche poco somiglianti. Soprattutto gli occhi sono strani, troppo grandi, innaturali e poco espressivi.
A tratti non si capisce cosa sta succedendo; perfino avendo visto l'anime si fa fatica e ricostruire alcune scene. Troppe volte è stato necessario recuperare i pezzi mancanti dalla mia memoria per comprendere le vicende di questo manga.
In sostanza è tremendo, evitatelo come la peste.