Sangue sulla Neve
"Sangue sulla neve" è una storia romantica disegnata da Bisco Hotori, autrice già nota in Italia per la serie "Host Club". Si tratta di una serie di quattro volumi pubblicata dalla Planet Manga nel 2015 e che ho recuperato dopo qualche anno. Se apprezzate le storie d'amore che trattano relazioni tra umani e non umani questa potrebbe piacervi perché il protagonista maschile è un vampiro.
La protagonista di questa storia è una studentessa delle superiori di nome Chiyuki. A causa di una malattia cardiaca dalla quale è affetta sin da bambina Chiyuki è spesso ricoverata e vive lunghi periodi in ospedale. In una notte di luna piena e affacciandosi dalla finestra, nota la sagoma di un ragazzo sul tetto della clinica seguita da una sua caduta. La protagonista esce dalla sua stanza determinata a ricercare il misterioso "individuo volante" dal cappotto nero e prestargli soccorso. Questo incontro si rivela più disordinato del previsto: si chiama Toya, non si è procurato un graffio, non si lascia toccare e si dichiara da subito non umano ["hai mai sentito parlare di vampiri?"]. Con la rapidità con cui entra nella scena così svanisce, ma Chiyuki entra in possesso di una sua scarpa persa in volo e che si rivelerà il pretesto per un secondo incontro.
A rendere particolare il loro incontro è il destino che gioca con due vite agli antipodi. Chiyuki è umana, debole e riconosce di avere una prospettiva di vita ridotta. La sua quotidianità galleggia tra le speranze di una qualsiasi studentessa della stessa età e il desiderio di restare aggrappata a ciò che la vita ha ancora da offrirle. Toya è un non umano, un vampiro che disprezza gli esseri umani e persino il loro sangue. Compiuti i diciotto anni, il protagonista si prepara ad una lunga esistenza tra gli ottocento e i mille anni, e questo lo rende diffidente verso la possibilità di allacciare dei nuovi legami. Qualcosa li attira l'uno verso l'altro e potrebbe creare un ponte tra le loro due sfortunate esistenze, ma quali sono i pesi da considerare sulla bilancia?
"Sangue sulla neve" è una storia graziosa e non pretende di concorrere con altre serie con ampio eco nella letteratura. In uno spazio dedicato ai commenti dell'autrice si evince che i primi capitoli erano stati concepiti per una durata più limitata ma di potenziale. Per questo motivo la storia è proseguita offrendo degli sviluppi che hanno ridotto le distanze tra Chiyuki e Toya e hanno dato spazio ad altri personaggi (umani e non umani) che completano il quadro di insieme. Come Chiyuki si trova all'improvviso nel mondo dei vampiri, anche Toya impara a rallentare le iniziali resistenze verso gli umani. Interessante anche l'ingresso a turno di potenziali antagonisti che fanno barcollare il legame dei protagonisti avvolto da un costante velo di incertezza. Toya è un personaggio controverso che non detesta solo gli umani ma anche la sua stessa natura. Nonostante Chiyuki si fa spazio nel suo mondo con disinvoltura, lui non si lascia manipolare dal sentimentalismo. Chiyuki da parte sua, oltre ad essere innamorata, ha il consueto approccio dell'eroina shoujo disposta a tutto che la rende determinata.
Le vicende soprannaturali in cui sono coinvolti i personaggi sono limitate dal numero di volumi. Se si è amanti del mistero e dell'azione, non aspettatevi gli intrecci e la strategia di Vampire Knight. L'entrata in scena di altri non umani nel corso della narrazione offre il pretesto per uscire dalla quotidianità, ma nulla che incornici le vicende in un contesto globale più ampio. Quasi nulla è dato sapere circa le origini della famiglia di Toya, se non qualche timido accenno al passato con il coinvolgimento di qualche parente. Un tentativo che avrei apprezzato se alla serie fosse stato destinato qualche capitolo in più. Così proposto, il cuore della storia resta il legame tra i due protagonisti nel presente e pertanto per me si mantiene su un binario romantico-scolastico.
Nel complesso considero "Sangue sulla Neve" una storia d'amore leggibile in cui si è propensi ad individuare degli elementi già noti se si conosce bene il tema vampiresco. Bisco Hotori ha arricchito le vicende con un velo di sano humor, che ha il pregio di non appesantire le sfortune dei personaggi, e un tratto grafico delicato dai contorni appena accennati. Allo stesso tempo, se non è stato mai letto nulla di questo genere, può rivelarsi un'anticamera valida verso delle letture soprannaturali più impegnative.
La protagonista di questa storia è una studentessa delle superiori di nome Chiyuki. A causa di una malattia cardiaca dalla quale è affetta sin da bambina Chiyuki è spesso ricoverata e vive lunghi periodi in ospedale. In una notte di luna piena e affacciandosi dalla finestra, nota la sagoma di un ragazzo sul tetto della clinica seguita da una sua caduta. La protagonista esce dalla sua stanza determinata a ricercare il misterioso "individuo volante" dal cappotto nero e prestargli soccorso. Questo incontro si rivela più disordinato del previsto: si chiama Toya, non si è procurato un graffio, non si lascia toccare e si dichiara da subito non umano ["hai mai sentito parlare di vampiri?"]. Con la rapidità con cui entra nella scena così svanisce, ma Chiyuki entra in possesso di una sua scarpa persa in volo e che si rivelerà il pretesto per un secondo incontro.
A rendere particolare il loro incontro è il destino che gioca con due vite agli antipodi. Chiyuki è umana, debole e riconosce di avere una prospettiva di vita ridotta. La sua quotidianità galleggia tra le speranze di una qualsiasi studentessa della stessa età e il desiderio di restare aggrappata a ciò che la vita ha ancora da offrirle. Toya è un non umano, un vampiro che disprezza gli esseri umani e persino il loro sangue. Compiuti i diciotto anni, il protagonista si prepara ad una lunga esistenza tra gli ottocento e i mille anni, e questo lo rende diffidente verso la possibilità di allacciare dei nuovi legami. Qualcosa li attira l'uno verso l'altro e potrebbe creare un ponte tra le loro due sfortunate esistenze, ma quali sono i pesi da considerare sulla bilancia?
"Sangue sulla neve" è una storia graziosa e non pretende di concorrere con altre serie con ampio eco nella letteratura. In uno spazio dedicato ai commenti dell'autrice si evince che i primi capitoli erano stati concepiti per una durata più limitata ma di potenziale. Per questo motivo la storia è proseguita offrendo degli sviluppi che hanno ridotto le distanze tra Chiyuki e Toya e hanno dato spazio ad altri personaggi (umani e non umani) che completano il quadro di insieme. Come Chiyuki si trova all'improvviso nel mondo dei vampiri, anche Toya impara a rallentare le iniziali resistenze verso gli umani. Interessante anche l'ingresso a turno di potenziali antagonisti che fanno barcollare il legame dei protagonisti avvolto da un costante velo di incertezza. Toya è un personaggio controverso che non detesta solo gli umani ma anche la sua stessa natura. Nonostante Chiyuki si fa spazio nel suo mondo con disinvoltura, lui non si lascia manipolare dal sentimentalismo. Chiyuki da parte sua, oltre ad essere innamorata, ha il consueto approccio dell'eroina shoujo disposta a tutto che la rende determinata.
Le vicende soprannaturali in cui sono coinvolti i personaggi sono limitate dal numero di volumi. Se si è amanti del mistero e dell'azione, non aspettatevi gli intrecci e la strategia di Vampire Knight. L'entrata in scena di altri non umani nel corso della narrazione offre il pretesto per uscire dalla quotidianità, ma nulla che incornici le vicende in un contesto globale più ampio. Quasi nulla è dato sapere circa le origini della famiglia di Toya, se non qualche timido accenno al passato con il coinvolgimento di qualche parente. Un tentativo che avrei apprezzato se alla serie fosse stato destinato qualche capitolo in più. Così proposto, il cuore della storia resta il legame tra i due protagonisti nel presente e pertanto per me si mantiene su un binario romantico-scolastico.
Nel complesso considero "Sangue sulla Neve" una storia d'amore leggibile in cui si è propensi ad individuare degli elementi già noti se si conosce bene il tema vampiresco. Bisco Hotori ha arricchito le vicende con un velo di sano humor, che ha il pregio di non appesantire le sfortune dei personaggi, e un tratto grafico delicato dai contorni appena accennati. Allo stesso tempo, se non è stato mai letto nulla di questo genere, può rivelarsi un'anticamera valida verso delle letture soprannaturali più impegnative.