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Hatake Rufy

Volumi letti: 1/1 --- Voto 4
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>]
"Oujitachi wa Izonsuru" mi ha subito attirato per via della trama un po' insolita e ho immediatamente letto il volume, ma una volta terminato mi sono detto: cosa sto leggendo?
Come ho già detto la trama è insolita, quindi prima di iniziare ero consapevole che mi sarebbe piaciuto molto oppure l'esatto opposto, infatti non mi è piaciuto per niente.
La trama vede il diciottenne Yoshino follemente innamorato della sorella Himeko, ma penso sia più una sorta di fissazione mentale. I genitori sono separati e loro vivono con il padre che introduce in famiglia la sua nuova moglie che ha già un figlio della stessa età di Himeko, di nome Tsubaki; questo nuovo intruso, per dire, minaccia Yoshino di svelare i suoi sentimenti alla sorella, visto che si è subito accorto della troppa gelosia nei suoi confronti. Yoshino incomincia a pensare che Tsubaki voglia Himeko tutta per se ma la realtà è ben diversa.
I personaggi non mi sono piaciuti per nulla, Yoshino è il classico fratello maggiore che stravede per la sorella ma in questo caso mi sembra un ragazzo con gravi problemi mentali; Himeko è la vittima così per dire, ma amare il proprio fratello è normalissimo, invece lei si concede alla fine come se fosse anche lei piena di problemi. Infine abbiamo il povero Tsubaki, che secondo me è l'unico personaggio sano di mente, innamorato di una persona che non è il proprio fratello o la propria sorella, lui sa già quello che vuole e per averlo è disposto a tutto.
I disegni, l'unica cosa positiva che ho trovato in questo manga, in stile shoujo, rispecchiano a pieno i sentimenti del personaggio.
In conclusione il volume non è niente di normale ai miei occhi, una trama molto insolita che mi ha colpito negativamente, ma la stessa trama mi invita ha consigliarvi di leggerlo, e poi sarete voi a decidere se l'inconsueta trama è positiva o negativa ai vostri occhi.

__HellGirl__

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Sono innamorata dell'autrice Hina Sakurada dalla prima sua opera che lessi, "Dead Friend's Love Letter", ma qui si è davvero superata. Come poter restare impassibili di fronte a tanto sentimento? Emozioni che poche volte ho potuto provare leggendo un semplice albo, ma "Oujitachi wa Izonsuru" è davvero un piccolo quadro, che al posto degli acquarelli ha la tela ricoperta di emozioni colanti.
Man mano che il colore raggiunge il pavimento la follia guadagna terreno, impadronendosi delle persone, portandoli fuori di testa. Il nero del loro cuore marcisce, si sgretola e diviene polvere, ma continuano a vivere nel loro mondo folle e deviato, negato e perversamente bramato dai propri istinti... Quanto può far male l'amore?

Yoshino è innamorato di sua sorella Himeko, ma dal secondo matrimonio del padre entra a far parte della famiglia un ragazzo splendido, quasi etereo, di nome Tsubaki.
Il ragazzo si dimostra ben disposto verso i due nuovi fratelli, ma presto Yoshino e Tsubaki hanno una discussione che porta tanti dubbi in famiglia. " Il complesso del fratello maggiore, eh? ", lo provoca Tsubaki, ma Yoshino inizia a pensare che, forse, anche il nuovo arrivato sia innamorato di Himeko e che, forse, sarebbe meglio eliminarlo...
Ma come?

Eppure la realtà è sempre diversa da ciò che appare, e questa storia, assieme all'extra finale, ce lo dimostra benissimo. Il metodo narrativo è ben giostrato fra passato e presente, dove ci vengono mostrate scene colme di sentimenti, di eventi, che ci permettono di comprendere al meglio i personaggi. Quante serie ho letto e riletto, che non finiscono più, ma che non hanno un briciolo di spessore?
"Oujitachi wa Izonsuru" (letteralmente "Il nostro principe dipendente") si presenta con una copertina costernata da decorazioni e colori, per poi mostrarsi all'interno colmo di inchiostro nero e bianco, proprio come gli animi dei tre protagonisti.

Essi, grazie al tratto, appaiono ai nostri occhi come tre bambole di porcellana mosse da fili invisibili, ricoperti da indumenti minuziosamente rifiniti, con dei capelli fini e degli sguardi assai intriganti.
Se potessi descrivere con una sola parola quest'opera, direi "perverso", ma non basterebbe a spiegarne la trasgressione che smuove i personaggi nel compiere i loro atti. Non sono perversi l'emozioni o i sentimenti provati, ma tutta l'opera nel suo essere tagliente come una lama, capace di trafiggere anche il lettore più scettico.

L'extra che conclude l'opera è sempre incentrata sull'ossessione di un fratello per la sua sorellina, che in un viaggio all'interno delle sue memorie, così come nei suoi sentimenti, cercherà di continuare a vivere seppur lui viva solo per lei. Come disegna e racconta una storia l'autrice, con così tanta eleganza, pochi riescono a farlo.
Che sia un dono, una dote, o quant'altro, mi ha fatta innamorare di un unico albo, conquistandomi così per tutte le sue altre opere.

L'amore regna, senza identità o sesso, verso qualcosa di astratto che altro non è che l'amore stesso.

Voto: 9