Fuan no Tane +
Continua anche troppo sulla falsariga di 'Fuan no Tane' questo 'Fuan no Tane plus', raccolta di brevissime schegge horror ispirate per lo più al ricco mondo di leggende metropolitane di cui il Giappone contemporaneo è una fucina praticamente inesaustibile.
Per discutere quest'opera meglio cominciare dal tratto, sicuramente l'aspetto meno controverso della serie in 4 volumi: pulito, ben definito e ricco di sfondi ben curati (anche se quasi sicuramente 'copiati' da fotografie), ha un tocco leggermente retrò ma fondamentalmente appetibile; anche se, in questa seconda serie, l'estro di Nakayama nel creare mostri di ogni tipo comincia a mostrare un po' la corda, frequentemente ripetendosi.
Il vero problema appare quando si considera l'opera da un punto di vista narrativo. Vi è capitato di andare in campeggio e raccontare storie di paura intorno al falò? La prima volta il brivido è vero, la seconda un po' meno...la quinta si sbadiglia. Questo è esattamente l'effetto che 'Fuan no Tane plus' creerà nel lettore: nonostante nel genere Kaidan una certo tipo di ripetitività sia più che perdonabile, Nakayama ha chiaramente usato le idee migliori nella prima serie. Questi sono, fondamentalmente, scarti, e si vede: i mostri sono molto meno accattivanti, i colpi di scena più scadenti e, a volte, si svia troppo dallo 'show don't tell' che è alla base di questo genere. Il risultato generale è decisamente di minore impatto. Criminale poi la mancanza di episodi meno horror ma molto più poetici e slice-of-life che, occasionalmente, impreziosivano la prima serie.
Se tenete il DVD di 'Ringu' a ripetizione sul vostro player, e non potete fare a meno di avere i brividi alla sola menzione di un fantasma (per quanto scarso), questa seconda serie vi soddisferà; altrimenti, suggerisco di guardare oltre - ad esempio, l'ottima serie successiva di Nakayama 'Kouishou Rajio'.
Per discutere quest'opera meglio cominciare dal tratto, sicuramente l'aspetto meno controverso della serie in 4 volumi: pulito, ben definito e ricco di sfondi ben curati (anche se quasi sicuramente 'copiati' da fotografie), ha un tocco leggermente retrò ma fondamentalmente appetibile; anche se, in questa seconda serie, l'estro di Nakayama nel creare mostri di ogni tipo comincia a mostrare un po' la corda, frequentemente ripetendosi.
Il vero problema appare quando si considera l'opera da un punto di vista narrativo. Vi è capitato di andare in campeggio e raccontare storie di paura intorno al falò? La prima volta il brivido è vero, la seconda un po' meno...la quinta si sbadiglia. Questo è esattamente l'effetto che 'Fuan no Tane plus' creerà nel lettore: nonostante nel genere Kaidan una certo tipo di ripetitività sia più che perdonabile, Nakayama ha chiaramente usato le idee migliori nella prima serie. Questi sono, fondamentalmente, scarti, e si vede: i mostri sono molto meno accattivanti, i colpi di scena più scadenti e, a volte, si svia troppo dallo 'show don't tell' che è alla base di questo genere. Il risultato generale è decisamente di minore impatto. Criminale poi la mancanza di episodi meno horror ma molto più poetici e slice-of-life che, occasionalmente, impreziosivano la prima serie.
Se tenete il DVD di 'Ringu' a ripetizione sul vostro player, e non potete fare a meno di avere i brividi alla sola menzione di un fantasma (per quanto scarso), questa seconda serie vi soddisferà; altrimenti, suggerisco di guardare oltre - ad esempio, l'ottima serie successiva di Nakayama 'Kouishou Rajio'.