Dolce primo amore
"Dolce Primo Amore" è una commedia romantica di Ai Minase ed è stata proposta in 12 volumi dalla Planet Manga. E' una serie che suggerisco soprattutto a due categorie di lettori/trici: gli appassionati delle commedie scolastiche romantiche e i/le giovani in fase di transizione dal target Kodomo a quello Shoujo. Aggiungo che questa è una commedia scolastica shoujo raffinata per il tema che ha l'ambizione di trattare: l'amore tra due amici di infanzia. Si tratta del "solito" tema, è vero, ma proprio per questo se non è proposto bene dall'autore rischia di offrire una lettura indifferente e priva di sostanza. Secondo il mio parere non è questo il caso.
"Dolce primo amore" racconta l'evoluzione di un rapporto di amicizia... in qualcosa che nel tempo e con la maturità cambia forma. I protagonisti di questa storia sono due amici di infanzia e vicini di casa da sempre: Koharu e Nacchan. La dolce Koharu sin da bambina sente verso Nacchan la responsabilità di colmare il vuoto lasciato dall'abbandono della madre del ragazzo; il dinamico Nacchan avverte verso Koharu il dovere di proteggerla come un fratello maggiore. Se la prima ha sempre vissuto in un clima familiare dinamico e gioioso, il secondo ha conosciuto il dolore di una casa sempre vuota a causa del padre in viaggio e della fuga della madre.
Nonostante i due amici abbiano sempre frequentato la scuola insieme e le stesse amicizie, con l'arrivo al liceo qualcosa sembra cambiare. L'elemento di interesse che spinge alla lettura è capire come evolverà l'amicizia di Koharu e Nacchan e quali sentimenti nuovi porterà nei due protagonisti. Entrambi, infatti, con l'arrivo al liceo sperimentano, in modo del tutto fisiologico, nuove sfere della vita in cui l'altro non è presente (nuovi club, nuovi amici, nuovi contatti con l'altro sesso). L'autrice mette spesso i due protagonisti in una poltrona scomoda, che li porterà a riflettere sui confini del loro rapporto e sulle sue sfumature nuove. Sfumature nuove per entrambi alle quali è difficile attribuire una forma definita. Da lettrice sono stata invitata ad indossare i punti di vista di Koharu e Nacchan: le loro lenti che cambiano man mano che l'Altro inizia ad allontanarsi dal loro consueto campo di azione.
Ai Minase si è assunta la responsabilità di fare maturare i suoi due protagonisti e secondo me lo ha fatto in coerenza con il target: senza slanci e con rispetto verso la loro natura. Ho apprezzato questa storia perché rimette in pace i lettori delusi dalle storie che hanno l'ambizione di narrare relazioni d'amore tra amici di infanzia. Se una narrazione di questo tipo non è ben direzionata, la ciambella rischia di venire senza buco.
Secondo me quando si propone una storia che ha come centro di interesse l'evoluzione di un rapporto, il valore aggiunto è attribuito dal modo in cui l'autrice amalgama gli "elementi dell'evoluzione". E' facile che questi elementi evolutivi subiscano due destini: nel primo caso sono proposti con il sapore amaro di una "interferenza", nel secondo caso viene lasciata la presa abdicando al lettore la capacità di interpretare cosa è normale che accada. L'autrice Yū Yabūchi di "Temi d'amore", ad esempio, non era stata a mio avviso altrettanto abile e chi leggerà/ha letto entrambi coglierà questo confronto.
"Dolce primo amore" racconta l'evoluzione di un rapporto di amicizia... in qualcosa che nel tempo e con la maturità cambia forma. I protagonisti di questa storia sono due amici di infanzia e vicini di casa da sempre: Koharu e Nacchan. La dolce Koharu sin da bambina sente verso Nacchan la responsabilità di colmare il vuoto lasciato dall'abbandono della madre del ragazzo; il dinamico Nacchan avverte verso Koharu il dovere di proteggerla come un fratello maggiore. Se la prima ha sempre vissuto in un clima familiare dinamico e gioioso, il secondo ha conosciuto il dolore di una casa sempre vuota a causa del padre in viaggio e della fuga della madre.
Nonostante i due amici abbiano sempre frequentato la scuola insieme e le stesse amicizie, con l'arrivo al liceo qualcosa sembra cambiare. L'elemento di interesse che spinge alla lettura è capire come evolverà l'amicizia di Koharu e Nacchan e quali sentimenti nuovi porterà nei due protagonisti. Entrambi, infatti, con l'arrivo al liceo sperimentano, in modo del tutto fisiologico, nuove sfere della vita in cui l'altro non è presente (nuovi club, nuovi amici, nuovi contatti con l'altro sesso). L'autrice mette spesso i due protagonisti in una poltrona scomoda, che li porterà a riflettere sui confini del loro rapporto e sulle sue sfumature nuove. Sfumature nuove per entrambi alle quali è difficile attribuire una forma definita. Da lettrice sono stata invitata ad indossare i punti di vista di Koharu e Nacchan: le loro lenti che cambiano man mano che l'Altro inizia ad allontanarsi dal loro consueto campo di azione.
Ai Minase si è assunta la responsabilità di fare maturare i suoi due protagonisti e secondo me lo ha fatto in coerenza con il target: senza slanci e con rispetto verso la loro natura. Ho apprezzato questa storia perché rimette in pace i lettori delusi dalle storie che hanno l'ambizione di narrare relazioni d'amore tra amici di infanzia. Se una narrazione di questo tipo non è ben direzionata, la ciambella rischia di venire senza buco.
Secondo me quando si propone una storia che ha come centro di interesse l'evoluzione di un rapporto, il valore aggiunto è attribuito dal modo in cui l'autrice amalgama gli "elementi dell'evoluzione". E' facile che questi elementi evolutivi subiscano due destini: nel primo caso sono proposti con il sapore amaro di una "interferenza", nel secondo caso viene lasciata la presa abdicando al lettore la capacità di interpretare cosa è normale che accada. L'autrice Yū Yabūchi di "Temi d'amore", ad esempio, non era stata a mio avviso altrettanto abile e chi leggerà/ha letto entrambi coglierà questo confronto.