Aula alla deriva
Un gruppo di ragazzini è perduto, intrappolato o comunque isolato dalla società civile, e si ritrova in un luogo deserto, privo di risorse e senza molte possibilità di sopravvivenza. Questo è l'incipit che molte volte accompagna romanzi e fumetti di avventura dove i protagonisti sono bambini o ragazzi, e tutta la narrazione è incentrata sulle reazioni che avranno. Ma di solito ciò si conclude con un ennesimo rifacimento del "Signore delle mosche", capostipite del genere. Ma leggendo questo manga, che ha le stesse premesse, anche se un po' modificate, si capisce subito che non è la solita copia del famoso romanzo. E' qualcosa di più. Avete mai pensato a cosa potrebbe succedere a dei bambini durante una delle situazioni proposte prima? Gli adulti sono tutti morti - o trasformati o uccisi, ed i bambini sono lasciati a sé stessi. Saranno in grado di organizzarsi? Saranno in grado di creare un ordine? Riusciranno a comportarsi come gli adulti? Saranno in grado di sopravvivere? O succederà tutto il contrario di ciò che è chiesto nelle domande?
Kazuo Umezu costruisce il suo fumetto su questi interrogativi, e lo fa in una maniera rivoluzionaria ed eccellente.
Ma andiamo per ordine: la trama inizia con la presentazione di Sho, un ragazzino frequentante la sesta classe, che dopo un litigio amaro con la madre procede verso scuola. Ma come Sho entra in nella sua classe, un terremoto improvviso scuote l'impianto, e gli studenti e docenti scoprono che la scuola in qualche modo è stata trasportata in una terra desolata. Da questo punto inizierà una lotta per la sopravvivenza condita in molte salse horror e avventurose. Gli adulti impazziscono e scatenano i loro impulsi reconditi, ma nemmeno i bambini sono da meno e ad ogni pericolo reagiscono in maniera imprevedibile.
E' proprio sui problemi che devono affrontare i bambini e sulla maniera realistica con cui reagiscono che Umezu basa la sua opera. Ogni evento tragico è una sorpresa continua, e non sono rari i momenti in cui vorresti mandare male l'autore per aver distrutto ancora una volta un equilibrio già precario di sé raggiunto tra mille fatiche e morti. I colpi di scena negativi sono veramente tanti, e ben dosati, e il modo in cui la tensione viene mantenuta costante senza mai far calare la qualità della narrazione è eccezionale. Veramente il manga riesce a tenerti con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo. E quando dico ultimo secondo intendo proprio quello! Non c'è un solo colpo di scena che sia anche minimamente prevedibile, ne' tanto meno i problemi e le difficoltà che dovranno affrontare i poveri studenti saranno stereotipate, anche perché la fantasia di Umezu in questo frangente è veramente illimitata: basta solo vedere tutti i modi che escogita per far morire i poveri studenti. Perché come se non bastasse anche le morti non terminano mai. Non c'è un solo momento in cui i protagonisti possono dirsi al sicuro: per fare un paragone il tasso di mortalità fra i bambini di TDC è pari a quello dei rossi di Star Trek.
A parte ciò altro aspetto positivo è l'approfondimento del tema dell'infanzia innocente: vedere bambini alle prese con situazioni fortemente negative e surreali (e a volte del tutto irreali, da incubo), ed il modo in cui reagiscono è un fiore all'occhiello di questo manga.
Non ci sono reazioni stereotipate e non viene mescolata la visione adulta degli eventi a quella dei bambini. I bambini affrontano l'orrore quotidiano con i loro occhi, e reagiscono come reagirebbero nella realtà. Il realismo delle situazioni (per quanto possano essere realistici mostri mutati e poteri psionici) è disarmante e non fa altro che aumentare la tensione in situazioni già molto forti di per se. Il lettore si può anche immedesimare nei pensieri e nei sentimenti dei bambini alle prese con gli eventi che gli accadono. Anche perché la caratterizzazione psicologica dei vari personaggi è varia e ben caratterizzata, anche se a volte si ricade su alcuni archetipi narrativi. Sho ad esempio è il prototipo del ragazzo nobile e coraggioso che rifiuta costantemente di sacrificare chiunque per il bene di tutti gli altri (anche se questo a volte stanca, come ad esempio <b>[ATTENZIONE SPOILER]</b> quando si scopre che un ragazzo, Nakata, è la causa dell'apparizione di un mostro creato dalla sua immaginazione si rifiuta costantemente di ucciderlo, nonostante a causa sua il mostro uccida decine di studenti, e per di più alla fine decide di suicidarsi. <b>[FINE SPOILER]</b>), Otomo è il tipico braccio destro che tradisce e nasconde un segreto, per non parlare poi di Yanase, bambino che aspira a diventare medico e riesce ad effettuare un'appendicectomia su Sho (ah, la forza degli archetipi), o Gamo, il cervellone di turno.
Per concludere The Drifting Classroom potrebbe anche non essere classificato come horror, dato che il nostro livello di assuefazione all'orrore si è alzato molto in questi anni, ma il modo in cui riesce a proporre una situazione molto usata, a combinare i vari personaggi e le situazioni proposte e a gestire la tensione e i colpi di scena rendono questo manga un "must-read" da non perdersi assolutamente. Unica pecca è la lingua: essendo un manga molto vecchio è inedito qui in Italia e non esistono pubblicazioni o scan in lingua italiana. Ma ciò può essere un incentivo ad imparare l'inglese, no?
Kazuo Umezu costruisce il suo fumetto su questi interrogativi, e lo fa in una maniera rivoluzionaria ed eccellente.
Ma andiamo per ordine: la trama inizia con la presentazione di Sho, un ragazzino frequentante la sesta classe, che dopo un litigio amaro con la madre procede verso scuola. Ma come Sho entra in nella sua classe, un terremoto improvviso scuote l'impianto, e gli studenti e docenti scoprono che la scuola in qualche modo è stata trasportata in una terra desolata. Da questo punto inizierà una lotta per la sopravvivenza condita in molte salse horror e avventurose. Gli adulti impazziscono e scatenano i loro impulsi reconditi, ma nemmeno i bambini sono da meno e ad ogni pericolo reagiscono in maniera imprevedibile.
E' proprio sui problemi che devono affrontare i bambini e sulla maniera realistica con cui reagiscono che Umezu basa la sua opera. Ogni evento tragico è una sorpresa continua, e non sono rari i momenti in cui vorresti mandare male l'autore per aver distrutto ancora una volta un equilibrio già precario di sé raggiunto tra mille fatiche e morti. I colpi di scena negativi sono veramente tanti, e ben dosati, e il modo in cui la tensione viene mantenuta costante senza mai far calare la qualità della narrazione è eccezionale. Veramente il manga riesce a tenerti con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo. E quando dico ultimo secondo intendo proprio quello! Non c'è un solo colpo di scena che sia anche minimamente prevedibile, ne' tanto meno i problemi e le difficoltà che dovranno affrontare i poveri studenti saranno stereotipate, anche perché la fantasia di Umezu in questo frangente è veramente illimitata: basta solo vedere tutti i modi che escogita per far morire i poveri studenti. Perché come se non bastasse anche le morti non terminano mai. Non c'è un solo momento in cui i protagonisti possono dirsi al sicuro: per fare un paragone il tasso di mortalità fra i bambini di TDC è pari a quello dei rossi di Star Trek.
A parte ciò altro aspetto positivo è l'approfondimento del tema dell'infanzia innocente: vedere bambini alle prese con situazioni fortemente negative e surreali (e a volte del tutto irreali, da incubo), ed il modo in cui reagiscono è un fiore all'occhiello di questo manga.
Non ci sono reazioni stereotipate e non viene mescolata la visione adulta degli eventi a quella dei bambini. I bambini affrontano l'orrore quotidiano con i loro occhi, e reagiscono come reagirebbero nella realtà. Il realismo delle situazioni (per quanto possano essere realistici mostri mutati e poteri psionici) è disarmante e non fa altro che aumentare la tensione in situazioni già molto forti di per se. Il lettore si può anche immedesimare nei pensieri e nei sentimenti dei bambini alle prese con gli eventi che gli accadono. Anche perché la caratterizzazione psicologica dei vari personaggi è varia e ben caratterizzata, anche se a volte si ricade su alcuni archetipi narrativi. Sho ad esempio è il prototipo del ragazzo nobile e coraggioso che rifiuta costantemente di sacrificare chiunque per il bene di tutti gli altri (anche se questo a volte stanca, come ad esempio <b>[ATTENZIONE SPOILER]</b> quando si scopre che un ragazzo, Nakata, è la causa dell'apparizione di un mostro creato dalla sua immaginazione si rifiuta costantemente di ucciderlo, nonostante a causa sua il mostro uccida decine di studenti, e per di più alla fine decide di suicidarsi. <b>[FINE SPOILER]</b>), Otomo è il tipico braccio destro che tradisce e nasconde un segreto, per non parlare poi di Yanase, bambino che aspira a diventare medico e riesce ad effettuare un'appendicectomia su Sho (ah, la forza degli archetipi), o Gamo, il cervellone di turno.
Per concludere The Drifting Classroom potrebbe anche non essere classificato come horror, dato che il nostro livello di assuefazione all'orrore si è alzato molto in questi anni, ma il modo in cui riesce a proporre una situazione molto usata, a combinare i vari personaggi e le situazioni proposte e a gestire la tensione e i colpi di scena rendono questo manga un "must-read" da non perdersi assolutamente. Unica pecca è la lingua: essendo un manga molto vecchio è inedito qui in Italia e non esistono pubblicazioni o scan in lingua italiana. Ma ciò può essere un incentivo ad imparare l'inglese, no?