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The Crovv 97

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8
EDIZIONE **ERASED**
VOLUMI 9

Una serie di efferati omicidi, una seconda occasione, una sciarpa rosso cremisi: Erased si presenta così ma, sotto la fitta neve dell’Hokkaido, si nasconde molto di più.
Il sensei Kei Sanbe, mettendo in scena una vicenda di cronaca nera, vuole portare l’attenzione sul significato della crescita attraverso gli occhi del protagonista, alternando la condizione di un adulto mai diventato uomo, a quella di adulto intrappolato nel corpo di un bambino; per poi mischiare nuovamente le carte nel mazzo.
Partiamo dunque alla volta di Ueno, rigorosamente “senza cambiare treno”.

Lo svolgimento dell'opera ricalca alcune delle tappe del “viaggio dell’eroe”, mostrando la “crescita” del protagonista fino a giungere alla contrapposizione sopra descritta, attorno a cui ruota tutto il racconto.

Il ritmo adottato è incalzante, l’autore sfoggia tutta la sua abilità nel mette in scena un contesto sì terrificante ma mai irrealistico (eventi simili potrebbero essere trasmessi al TG e risultare credibili).
L’atmosfera si fa protagonista del racconto: il pallore della neve, simbolo di purezza, fa da perfetto contraltare al rosso del sangue, colore che in questo caso identifica anche uno dei personaggi principali della storia.

+PRO+
1/ Atmosfera ben costruita: si percepisce chiaramente la tensione e la paura dei protagonisti
2/ Nessuno stereotipo del protagonista genio o prodigio
3/ Le soluzioni adottate dai protagonisti per sfuggire ai problemi, risultano credibili in quanto realistiche e mai troppo elaborate (stiamo pur sempre parlando di bambini)
4/ In alcune situazioni, i protagonisti sono capaci di mostrare una dolcezza e un lato umano incredibili
5/ L’autore è un maestro nell’inserire piccoli dettagli grafici e indizi all’interno delle tavole

-CONTRO-
1/ L’elemento magico non aggiunge molto, la storia avrebbe potuto funzionare anche in un’ottica interamente realistica
2/ L’elemento romantico della storia, per quanto bene introdotto, risulta mal gestito e, sul finale, prende una piega insensata
3/ Personaggi comprimari spesso solamente abbozzati, solo a pochi è stato concesso il lusso di venire approfonditi
4/ Parlando di comparto tecnico: ai personaggi è riservato uno stile tondeggiante e amichevole, in contrasto con la crudezza degli eventi trattati.
Qualche incertezza si palesa soprattutto a livello di caratterizzazione fisica, tanto che per alcuni personaggi si manifesta una somigliano eccessiva.
Discorso opposto va fatto per sfondi e scenari, ai quali viene prestata un’attenzione certosina, complice la volontà dell’autore di inserire dettagli utili alla trama (che lo spettatore dovrà essere in grado di individuare)
5/ L’identità del colpevole si scopre troppo facilmente, niente colpi di scena a riguardo
6/ Alcuni dialoghi, soprattutto a ridosso del finale, si fanno sconclusionati e artificiali
7/ La scelta di inserire più vittime da salvare la trovo dispersiva e inevitabile causa di ripetizioni, sarebbe stato meglio concentrarsi esclusivamente su di una, la prima, che risulta anche essere quella meglio scritta e caratterizzata

In coda ad ogni volumi sono presenti alcuni inserti riempitivi su cui non mi esprimo in quanto non mi sono fermato ad approfondire.

Riguardo al supporto cartaceo, desidero evidenziare una qualità della carta particolarmente ruvida e porosa che mi da l’idea di non resistere bene alla prova del tempo.
Ogni volumetto ha una propria sovra-copertina e la prima pagina è a colori su carta patinata.
La rilegatura delle pagine mi è parsa di buona fattura, non ho riscontrato noie durante la lettura.

Concludendo, Erased si dimostra un thriller emozionante e ben scritto che esplora temi di redenzione, sacrificio e amicizia; in grado di catturare il lettore con una trama intelligente, sufficientemente ben strutturata e credibile.
Consiglio la lettura a tutti gli amanti del genere true-crime.


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Felpato12

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9,5
“Il futuro è sempre un foglio bianco. E solo la nostra volontà può imprimerci le nostre impronte”.

La ricordo molto bene la delusione che provai quando, arrivato al volume quattro di “Erased”, manga scritto e disegnato da Kei Sanbe, constatai definitivamente di non poter proseguire, per mancanza nella mia personale libreria dei volumi successivi. All’epoca, faccio riferimento alla metà del 2022, uno degli argomenti che più premeva molti appassionati di manga era proprio la ristampa di “Erased”, i cui volumi erano sempre più difficili da reperire nelle fumetterie, soprattutto quelli dal cinque al nove. E, quasi come per magia, al tempo, delle voci circa una ristampa del manga cominciarono effettivamente a circolare, riempiendomi di una gioia che ben presto si sarebbe tramutata in disillusione, perché ancora oggi la Star Comics non si è degnata di ripubblicare questa piccola perla del fumetto giapponese. Dunque, quando capii che l’attesa sarebbe stata inutile, cominciai a cercare su Vinted i volumi usati di “Erased” e li trovai anche, peccato che tutti gli utenti lo vendessero soltanto in blocco e, per giunta, a prezzi esorbitanti, da rapina senza pistola. Non volendomi piegare io alla volontà di questi “strozzini”, mi sono dovuto arrendere al mio triste destino e aspettare pazientemente per due anni, fino a quando non sono riuscito a reperire il capolavoro del sensei Kei Sanbe, che ho (ri)letto dal volume uno al numero nove tutto d’un fiato, come immaginavo sarebbe stato. Perché se già l’anime mi aveva stupito, ero certo che il manga avrebbe fatto anche di meglio.

Satoru Fujinuma è un ventinovenne mangaka fallito, che tira avanti lavorando come fattorino per una pizzeria. La vita non è stata molto benevola nei suoi confronti, eppure, anche a lui, come a tutti noi, è stato dato un talento che lo rende, in qualche modo, speciale. Il suo è quello di poter tornare, senza volerlo, indietro nel tempo fino ad un massimo di cinque minuti e rivivere sempre la stessa scena fino a quando non scopre l’anomalia che lo costringe in questo loop infinito. Satoru ha ribattezzato questi eventi con il nome di revival e, grazie a questo suo “superpotere”, è riuscito a salvare numerose vite umane. Tuttavia, proprio dopo uno dei suoi revival, il nostro protagonista si ritrova al centro di un delitto che non ha commesso, quello della madre, uccisa da un brutale assassino che ha incastrato l’inconsapevole Satoru. A questo punto, scoprire l’identità dell’omicida e fuggire dalla polizia diventano le sue due priorità, fino a quando un nuovo revival non lo riporta indietro nel tempo di diciotto anni, quando frequentava ancora le elementari e un pedofilo serial killer, che di lì a poco si sarebbe macchiato di tre gravi delitti, imperversava in una tranquilla cittadina dell’Hokkaido. L’intuizione è immediata: tra l’omicidio della madre e i tre rapimenti in Hokkaido deve esserci un collegamento. Che siano tutti opera del medesimo serial killer? Se sì, come scoprire la sua identità? Magari, evitare che i delitti si compiano, potrebbe essere un buon punto di partenza. Tutto questo, però, richiederà un grande impegno e una volontà di ferro da parte di Satoru.

Quando scrissi la recensione dell’anime di “Erased”, affermai che i temi più importanti erano tre: la denuncia nei confronti di quei genitori che commettono violenza domestica nei confronti dei figli, la solitudine e tutte le sue implicazioni e, infine, l’amicizia. Leggendo il manga, non posso che essere d’accordo con il me del passato, a cui mi sento di fare un appunto: l’opera originale di Kei Sanbe è ancora più profonda e variegata di come l’anime non riesca a trasmettere. Per intenderci, la storia che nel manga viene narrata nell’arco di otto volumi – il nono è formato da capitoli extra –, nell’anime si dipana nel corso di dodici miseri episodi. È intuitivo, quindi, che nel manga la narrazione sia ben più dilatata rispetto all’anime, il che comporta un enorme pregio: la possibilità di trattare certi temi con maggior cura e attenzione, perché le storie belle necessitano di tempo per essere raccontate. Non soltanto questo, però, perché io stesso, sfogliando le pagine del manga, mi sono reso conto di come l’opera di Kei Sanbe tratti anche altri temi, oltre a quelli già citati, di cui ho abbondantemente parlato nella recensione dell’anime.

Innanzitutto, credo che “Erased” sia una delle opere che meglio mostri la forza e l’inesauribilità dell’amore materno, e, quando scrivo queste parole, i miei pensieri corrono ovviamente alla madre di Satoru, Sachiko Fujinuma. Come raccontato in uno dei capitoli extra del volume finale, Sachiko ha divorziato dal marito di sua spontanea volontà, “costringendo” il figlio a vivere e crescere senza un padre. Questo ha avuto delle ripercussioni sul piccolo Satoru, che agli inizi ci viene mostrato come un bambino introverso e asociale, estremamente impacciato nei rapporti con i ragazzi della sua età. Consapevole di aver preso una decisione drastica, Sachiko si è fatta carico, senza remora alcuna, del peso di dover crescere completamente da sola il suo pargolo, a cui ha donato amore incondizionato ogni giorno della sua vita, quell’amore che può provare soltanto una madre nei confronti del proprio figlio. Ovviamente, nel rapporto tra i due non mancano delle frizioni. Spesso Satoru mette il broncio alla madre per futili motivi e, soprattutto, non riesce a sopportare la sua incredibile perspicacia da "strega". Insomma, quello tra Sachiko e Satoru è il più classico dei rapporti tra madre e figlio, eppure, il manga ti insegna che non è sempre così, perché ci sono genitori che non riescono a provare amore neanche verso il sangue del proprio sangue. Kei Sanbe invita il lettore a riflettere sul fatto che avere una madre amorevole come Sachiko non è per nulla scontato, così come la vita di tutti i giorni fatta di litigi estemporanei e sguardi d’intesa, perché i nostri genitori non sono eterni e non lo siamo neanche noi. D’altronde, è la stessa Sachiko a dirlo: “La quotidianità è un tesoro inestimabile”.

Ancor più di questo, “Erased” è un’opera che invita il lettore a riflettere sull’importanza delle nostre azioni che, senza rendercene conto, possono avere delle ripercussioni enormi su chi ci sta intorno, anche quelle che ci appaiono più banali. Riprendendo la citazione iniziale, il futuro è un foglio bianco che aspetta soltanto il nero dell’inchiostro, le impronte lasciate dalle opere che compiamo di giorno in giorno. Ogni azione che intraprendiamo ci apre ad una nuova possibilità, lasciandone indietro delle altre. È come procedere su di una strada che a ogni passo ha uscite in numerose direzioni, senza sapere quale sia quella giusta e quella sbagliata. Per capirlo, non resta che procedere, andare avanti, facendo sempre attenzione a ciò che accade intorno a noi e a riflettere prima di agire. Come dicevo nella vecchia recensione, non servono i superpoteri per essere un eroe, basta soltanto compiere le azioni giuste quando ci viene richiesto o quando necessario. Se vediamo una bambina emarginata, ciò che è giusto è andarle vicino e parlarle, nel tentativo di salvarla dalla propria solitudine. Se sappiamo di atti di violenza domestica, ciò che è giusto fare è avvisare gli organi competenti. Se vediamo qualcuno in difficoltà, ciò che è giusto è imparare a non voltare lo sguardo per egoismo o semplice omertà, ma agire e farlo nel modo più corretto possibile. Così si possono salvare delle vite umane e non con i poteri dei supereroi che abbiamo tanto imparato ad ammirare in televisione. Per queste ragioni, Satoru è un eroe a tutti gli effetti, seppur sprovvisto di mantello e costume.

Al cospetto di una storia di questo calibro, in grado di coinvolgere e catturare pienamente il lettore, che finirà ben presto col ritrovarsi in balia del pathos, sfigurano i buoni, ma non eccezionali, disegni di Kei Sanbe, a cui va certamente riconosciuta la peculiarità del suo tratto, unico e inconfondibile. Al mangaka non viene chiesto di disegnare combattimenti spettacolari, bensì paesaggi innevati e momenti di vita quotidiana, compito a cui assurge con infinita dedizione.

D’altronde, io sono convinto di una cosa: più delle tavole, sono le parole a restare impresse nei fortunati lettori di “Erased”.


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Ilmaffez

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
"Erased", conosciuto anche come "Boku dake ga Inai Machi" (La città che solo io non vedo), è un manga seinen scritto e disegnato da Kei Sanbe.

Secondo me, "Erased" è un manga che merita sicuramente un voto alto per diversi motivi.

-Storia avvincente e ben strutturata in cui il viaggio nel tempo è utilizzato in modo intelligente per creare una trama appassionante e ricca di colpi di scena. Satoru deve impedire un rapimento avvenuto nella sua infanzia, e il lettore viene catapultato in un vortice di tensione e colpi di scena.
-Personaggi memorabili: Satoru è un protagonista ben caratterizzato, con cui è facile empatizzare. Anche i personaggi secondari sono ben sviluppati e giocano un ruolo importante nella storia.
-Disegni: lo stile di Kei Sanbe è pulito e dettagliato, particolarmente efficace nel trasmettere le emozioni dei personaggi e l'atmosfera della storia.
-Misto di generi: "Erased" è un thriller con elementi soprannaturali, ma anche una storia drammatica che affronta temi come l'infanzia difficile, l'amicizia e la solitudine.
-Contenuto extra: l'edizione italiana di Star Comics include spesso storie extra che approfondiscono la psicologia di alcuni personaggi o raccontano eventi da un punto di vista diverso.

Qualche elemento da considerare:
Non eccessivamente lungo: la storia si svolge in nove volumi, il che potrebbe non essere abbastanza per chi preferisce manga lunghissimi.

Nel complesso: "Erased" è un manga seinen appassionante e ben scritto che merita sicuramente di essere letto. La storia è avvincente, i personaggi sono memorabili e i disegni sono curati. Consigliato agli appassionati di thriller, viaggi nel tempo e storie con risvolti psicologici.


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Ninfea

Volumi letti: 9/9 --- Voto 7,5
"Erased" di Kei Sanbe è una serie di 9 numeri, edita da Star Comics, un thriller poliziesco, condito con un pizzico di soprannaturale, che pur non essendo l'elemento predominante, è una nota fondamentale da cui parte tutto e su cui si regge una buona parte della vicenda. Esiste anche l'anime relativo, di cui ho visto solo alcune puntate iniziali; l'impressione è stata buona, ma ho voluto sospenderlo per concentrare la mia attenzione sul manga, con l'intenzione di riprenderlo in un momento successivo a lettura ultimata.

L'opera affronta tematiche diverse, anche complesse e non facili, come la violenza sui minori, l'abuso sui bambini che qui sono le vittime non solo del serial killer, figura inquietante, oscura e disturbata, ma anche nei privati ambiti famigliari che dovrebbero proteggerli e non lo fanno.

Il protagonista Satoru Fujinuma è un ventinovenne che, in situazioni particolari, drammatiche o di pericolo, ha il potere 'incontrollato' di saltare indietro nel tempo di pochi minuti, per cercare di modificare gli eventi.
Proprio in una di tali circostanze, si troverà sbalzato indietro di anni, in età scolare, quando ancora frequentava le elementari, prima che avvenissero una serie di delitti ad opera di un misterioso e astuto assassino di bambini.
Tornato agli anni dell'infanzia, ai giorni antecedenti la prima scomparsa di una bambina, Satoru, da sempre poco incline alle relazioni con gli altri, farà di tutto per salvare la piccola Kayo e gli altri bambini, creature sole per motivi diversi, bersagli facili per il serial killer, tanto scaltro da far ricadere la colpa dei suoi delitti su altri. Satoru, tra vari salti nel tempo, tra il suo presente di adulto dove non tutto è risolto, e il passato di bambino, tenterà di fermarlo.

Ho trovato realistico e profondo il modo di Sanbe di tratteggiare la psicologia dei suoi personaggi, li costruisce con cura; si percepisce chiara, la crescita evolutiva del protagonista che interagisce e stabilisce solidi legami d'amicizia, tra piccoli fallimenti e atti di coraggio, mentre rafforza il rapporto con la madre, altro splendido personaggio che fa i conti con la sua vita di madre e di donna, che dà fiducia e sostiene il figlio nel suo momento più buio.

Mi ha impressionato l'origine violenta del male, illustrato in un flashback sull'infanzia del killer; nonostante l'intelligenza, lo sviluppo concreto e realistico della personalità distorta e oscura del mostro/assassino, si genera in un ambiente solo apparentemente sano. In realtà, il vuoto che deve riempire, è l'assenza di bene che lo priva dell'empatia e genera in lui impulsi contrari alla vita e al rispetto di essa.

Un'analisi accurata, direi da manuale, di una persona insospettabile, come tante volte capita di sentire nei reali fatti di cronaca nera, e non importa quanto possa essere facile intuire chi sia l'assassino, la sua ricerca e svelamento è solo un pretesto per parlare d'altro, della ricerca di sé del protagonista, del suo ruolo nel mondo, della sua lotta per non arrendersi di fronte alla avversità della vita, anche quando tutto sembra remare contro, e sono diversi i personaggi che portano questo messaggio: la madre di Satoru, il giornalista per anni sulle tracce del Killer, il padre di Ken'ya (l'amico che aiuta Satoru) ovvero l'avvocato che insiste a voler difendere un uomo accusato della morte della figlia, convinto della sua innocenza.

La tensione della narrazione, tra imprevisti e colpi di scena, mi ha accompagnata per 8 albi di seguito senza quasi mai calare, fino al suo epilogo, quello più giusto. Il volume 9 contiene una serie di storie extra, che funzionano benissimo e presentano il punto di vista di alcuni personaggi secondari, mostrandoci la storia da angolazioni un po' diverse e spesso interessanti; magari non aggiungono molto, ma mi sono piaciute, e la lettura stempera la tensione dei volumi precedenti.

A mio giudizio, Kei Sanbe non è un disegnatore eccelso, il tratto è grezzo, perfino rigido, ma pulito; poco gli interessa l'estetica armonica dei personaggi, ma la sua grafica è espressiva e sa giocare bene sui contrasti di bianco e nero, dunque le sue tavole sono equilibrate tra pieni, vuoti, luci e ombre, e la sceneggiatura regge bene la narrazione in modo lineare.
Nel complesso generale dell'opera, questo gioca un ottimo favore che la fa apprezzare.


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TheBigJabba

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8,5
Nonostante un inizio un po' zoppicante, basato anche, forse, su un accenno di idea di base (e che ricorda vagamente "La zona morta" di Stephen King, chissà che non sia una specie di citazione), Kei Sanbe riesce poi a costruire un thriller poliziesco avvincente, riguardante il rapimento e l'assassinio di alcuni bambini. Il protagonista procede nel tentativo di smascherare il serial killer cercando anche di prevenirne i delitti: lo fa tramite il suo potere (non propriamente controllato) di viaggiare indietro nel tempo!

La caratterizzazione dei personaggi, la loro curata e dettagliata psicologia, le "inquadrature" delle tavole ed i continui colpi di scena tengono incollati alla lettura fino all'ultima risolutiva pagina.

I disegni sono quelli inconfondibili di Sanbe, caratterizzati da una tratto forse un po' "grossolano" rispetto ad altri autori, ma con tavole e prospettive di sicuro impatto che personalmente ritengo efficacissime.

Molto bello.


 2
Shiho Miyano

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8,5
Ho iniziato a leggere “Erased”, manga in nove volumi di Kei Sanbe, perché sono appassionata di “gialli” fin dall’infanzia, ma arrivata al termine della lettura penso che questo aspetto sia piuttosto marginale nella fruizione dell’opera. Sicuramente l’atmosfera è tesa, il ritmo incalzante, ma il gioco di “chi sarà il colpevole?” è di breve durata ed è presto chiaro chi sia il serial-killer, anche ben prima che venga ufficialmente svelato; poco male perché tanti sono gli spunti di interesse che offre l’opera.

Quello che mi ha sorpreso di più è stata la volontà dell’autore di porre l’accento, già dal primo volume, sulla tragedia che rappresenta per un innocente il non riuscire a discolparsi da un’accusa. È un tema che viene riproposto più e più volte, principalmente scegliendo di attribuire al serial-killer un modus operandi che prevede, per ogni suo delitto, anche l’individuazione di una persona che possa essere facilmente accusata e condannata per esso, ma anche raccontando altri episodi sul tema, come quello della tavoletta di cioccolata che racconta Airi, quello della sparizione dei soldi del pranzo nella classe del Satoru bambino e quelli legati all’attività lavorativa del padre di Ken’ya Kobayashi. Sono spunti di riflessione non banali che ho trovato particolarmente significativi anche perché in Giappone c’è tuttora la pena di morte e le esecuzioni sono praticamente “segrete”, con avvocati e familiari spesso avvisati a esecuzione avvenuta.

Altro tema sviluppato bene nel corso della storia è quello della crescita del protagonista: nei successivi “salti nel tempo”, alla ricerca e della propria salvezza dall’accusa di omicidio e del colpevole per riuscire a fermarlo, il giovane mangaka cambierà il suo modo di porsi nei confronti delle persone e capirà molte cose importanti riguardo l’amicizia.
Il tratto delle tavole è essenziale, mai estetizzante, molto espressivo: i volti non sono “belli”, ma molto comunicativi. La psicologia dei personaggi è tratteggiata bene, almeno per quelli principali ed è quindi facile affezionarsi a loro. Mi è sembrato particolarmente ben riuscito quello dell’amico di Satoru, Ken’ya, sia nel corso dei primi otto volumi che nel lungo approfondimento dedicatogli nel nono.
Non tanto un giallo quindi, “Erased”, ma una riflessione sulla società e l’amicizia con un sottofondo di tensione: consigliato!


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Andreabbondanza

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Erased lascia il segno, sia per il tipo d'opera (trama, spunti, personaggi ecc.) sia per i temi che tratta, che vanno dall'amore e l'amicizia all'omicidio ed alla violenza domestica.
Il manga all'inizio risulta un po' confusionario ma ci si abitua presto, forse perché in partenza non si è molto consci delle "capacità" di Satoru. In ogni caso il pacchetto è formato da tanto sentimento e tanta passione e ci si affeziona molto ai personaggi, anche se alcuni avrebbero dovuto essere meglio approfonditi, come Airi (nonostante ciò che è contenuto nel volume nono). Una cosa che mi ha colpito molto è come i personaggi cambino in ambi i sensi (Satoru dopo e prima e prima e dopo, scusate il gioco di parole ma capirete, la madre altrettanto ecc.) tanto da essere quasi definiti tutt'altri da quelli iniziali. Insomma, la trama è molto bella, riesce a trasmettere i sentimenti dei personaggi tanto da affezionarvici, i personaggi maturano. Come ho detto l'unica pecca è che avrei approfondito un minimo alcuni personaggi.


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Oceano-mare

Volumi letti: 6/9 --- Voto 8,5
Volevo aspettare a finire il manga, che sto leggendo con calma in questi giorni estivi avendo tutti i volumetti, ma non ho resistito, ed eccomi qui a commentare dopo la lettura del sesto numero.
A settembre dell'anno scorso mi sono avvicinata ad Erased (di cui non conoscevo nulla se non la presentazione della Star Comics e qualche info su wikipedia) attratta dal fatto che fosse un thriller, genere che amo e che latita in forma di manga, dalla trovata del ritorno indietro nel tempo, che trovo sempre affascinante, e infine dal titolo così particolare e in qualche modo lapidario.
Il primo volumetto faceva già capire di star leggendo un manga curato e fuori dagli schemi, ma secondo me l'impennata qualitativa avviene col quarto numero, e da lì in poi penso seriamente di aver letto una delle cose migliori mai giunte dalla Terra del Sol levante.
E' straordinaria la profondità di intreccio, trama e spessore psicologico dei personaggi, considerando che l'autore si muove su due fondamentali binari temporali che si diramano ed intersecano tra di loro con straordinaria scioltezza e coerenza, dando vita ad altri sentieri e possibilità nella vita di Satoru e dei suoi comprimari, buoni e malvagi.

Sinceramente faccio fatica a capire il disappunto di chi ha trovato scontato il colpevole; credo che un po' tutti avessimo dei sospetti già dal secondo numero. Penso che l'intento dell'autore non fosse tanto quello di farci scervellare nel capire chi fosse il serial killer, visto che il capitolo del quinto volume in cui quest'ultimo viene definitivamente fuori, manco a farlo apposta, si intitola "Impressione confermata", quanto sviscerare le implicazioni psicologiche e le conseguenze di una così scioccante presa di consapevolezza su Satoru, e perché no, sul suo antagonista (da brividi il capitolo dedicato alla sua infanzia).
Io intendo questo bellissimo seinen come una storia di formazione mascherata da thriller, dove il protagonista, per crescere come persona, deve paradossalmente ritornare alla sua infanzia ed aiutare e comprendere chi non aveva potuto salvare in precedenza, diventando così per il futuro un uomo migliore.

In quest'ottica, la rivelazione dell'identità del killer è funzionale alla maturazione di Satoru (che infatti vediamo spesso ritornare con la memoria alla figura del padre che si allontana per sempre in macchina).
Il sesto volumetto è quello che ho trovato più ricco e profondo finora, nella sua alternanza tra momenti di disgusto e di orrore per il modo in cui il nostro killer racconta con distacco della sua evoluzione come psicopatico, e la partecipazione e la tenerezza per il destino inaspettato di Satoru, delle persone a lui vicine, e la grande umanità che li avvolge tutti quanti (sì, stavo seriamente rischiando in più punti di scoppiare a piangere per la commozione, e ce ne vuole con me, eh).
Ora sono curiosa di vedere come nei due volumetti rimanenti l'autore sbroglierà tutta la matassa, ma ho piena fiducia in lui.
Questo manga per me è stato una vera sorpresa, e la conferma che il mio target favorito è quello dei seinen; un'opera dalla profondità straordinaria che una volta tanto merita tutti i premi vinti dal primo fino all'ultimo.
E personalmente lo promuovo anche a livello grafico: la mancata abilità nel saper disegnare e le scelte stilistiche, che possono essere non apprezzate, sono due cose ben distinte; Sanbe può non piacere come disegnatore, ma sa indubbiamente il fatto suo, ed è uno di quei pochi autori che ancora conserva una '"artigianalità" pregevole.


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Sekai295

Volumi letti: 8/9 --- Voto 9
Erased è un manga che mi ha colpito tantissimo sia per la particolarità della trama, sia per la crescita psicologica del protagonista. Satoru, in seguito a un misterioso accadimento, ha la capacità di captare i momenti precedenti alla morte delle persone e può tornare indietro nel tempo per evitare che succedano. Non vi narrerò ulteriormente la trama perchè vale la pena scoprirla pian piano. Inizia così l'intrigo, il mistero e la suspence che cresce sempre di più proseguendo con la storia. Ciò che mi ha sorpreso è stata l'evoluzione di Satoru: all'inizio è un ragazzo quasi trentenne senza alcuna prospettiva, ma in seguito a eventi decisivi nella sua vita ottiene dal destino l'opportunità di cambiare il passato e impedire gli eventi che avverrano. In questo viaggio temporale si renderà conto di poter contare su tanti amici che aveva dimenticato, e riscopre l'affetto e la comprensione che nel suo presente sembrava non avere. La vita gli aveva dato l'occasione di riscoprire quei momenti, ma gli aveva anche affidato un'enorme responsabilità: proteggere coloro che amava. Erased è davvero un'opera magnifica e la consiglio vivamente a tutti.