Zebra
Zebra è uno di quei fumetti che partono col botto, impressionandoti fin dai primi capitoli, per poi rallentare gradualmente e iniziare a trascinarsi con passo sempre più stanco, finché non giungono alla conclusione che, al lettore, appare più come un'eutanasia che un finale degno di questo nome.
Il primo volume è potente, rabbioso, che mette subito il lettore davanti a un mondo spietato in cui solo i "predatori" più forti riescono a sopravvivere.
L'idea di base è semplice ma interessante: una piccola organizzazione malavitosa, i "Raccoglitori", si occupano di raccogliere, appunto, il dolore di chi ha subito una qualsiasi forma di violenza e, dietro corrispettivo in denaro, torturano nei peggiori modi possibili (solitamente per contrappasso, un po' come in Saw) il carnefice del loro cliente. Folle, ma abbastanza sensato per rendere credibile il loro operato.
Anche i personaggi, a primo impatto, non lasciano indifferenti. Il protagonista è Tetsuo, un giovane malavitoso affamato di violenza e soldi, che, se all'inizio può dare l'impressione di essere un anti-eroe positivo, si rivelerà presto l'esatto contrario, non essendo mosso praticamente da nessun valore ed è pronto a mutilare o uccidere chiunque.
Degni di nota sono anche Aka, uno psicopatico dal ghigno perenne che si eccita davanti all'agonia altrui, e Zebra, lo stoico e imperturbabile capo dei Raccoglitori.
Anche i disegni, fin da subito, si rivelano notevoli. Sfondi curati, anatomie rispettate, ottime espressioni. Il character design è realistico ma efficace, facendo sì che ogni personaggio rimanga ben distinguibile dagli altri. Questo non vale però per i personaggi femminili, che sono tutti esattamente uguali (ragazze bellissime e formose). Un maggior realismo e una maggiore varietà avrebbero senz'altro giovato.
Il problema principale è che il primo volume è nettamente il migliore. Se i primi 5 volumi sono buoni, è dal 6/7 che la qualità comincia a calare e traspare chiaramente che l'autore non abbia la minima idea di come far proseguire la trama. La sceneggiatura diventa pessima: i personaggi parlano di continuo per pronomi, riferendosi sempre a terzi con "lui", "lei", (patetico e goffo) espediente che Obata impiega per dare un tocco di mistero a una storia che di misterioso non ha niente.
Goffissimo è l'impiego (SPOILER) delle plastiche facciali per uccidere temporaneamente personaggi facendoli tornare in vita in seguito con la giustificazione che ad essere morto era un sostituto sottopostosi in precedenza a chirurgia estetica. Questo mezzo viene impiegato non una ma ben due volte generando due plot twist ridicoli, telefonati, stupidi.
A un certo punto, addirittura, (SPOILER) ci sarà un combattimento in cui uno dei personaggi ucciderà gli avversari obbligandoli a fulminee fellatio e sollevandoli in aria con il fisting (sul serio), raggiungendo livelli di trash con cui questa serie non ha in realtà niente a che fare, chiaro segno che l'autore ha perso il controllo della sua creatura.
I personaggi rimangono esattamente gli stessi dall'inizio alla fine. Nessuno compie la minima crescita/evoluzione, soprattutto Aka, che era il più interessante (a parere di chi scrive) e sul quale (come per gli altri, ad eccezione del protagonista) non ci sarà mai alcun approfondimento.
Il tutto confluirà in una patetica rivelazione dell'identità del villain e in un combattimento finale clamorosamente noioso.
Non so come abbia potuto completare la serie. Forse, ormai mi ci ero affezionato. Ma è sicuramente la mia peggior delusione fumettistica.
Il primo volume è potente, rabbioso, che mette subito il lettore davanti a un mondo spietato in cui solo i "predatori" più forti riescono a sopravvivere.
L'idea di base è semplice ma interessante: una piccola organizzazione malavitosa, i "Raccoglitori", si occupano di raccogliere, appunto, il dolore di chi ha subito una qualsiasi forma di violenza e, dietro corrispettivo in denaro, torturano nei peggiori modi possibili (solitamente per contrappasso, un po' come in Saw) il carnefice del loro cliente. Folle, ma abbastanza sensato per rendere credibile il loro operato.
Anche i personaggi, a primo impatto, non lasciano indifferenti. Il protagonista è Tetsuo, un giovane malavitoso affamato di violenza e soldi, che, se all'inizio può dare l'impressione di essere un anti-eroe positivo, si rivelerà presto l'esatto contrario, non essendo mosso praticamente da nessun valore ed è pronto a mutilare o uccidere chiunque.
Degni di nota sono anche Aka, uno psicopatico dal ghigno perenne che si eccita davanti all'agonia altrui, e Zebra, lo stoico e imperturbabile capo dei Raccoglitori.
Anche i disegni, fin da subito, si rivelano notevoli. Sfondi curati, anatomie rispettate, ottime espressioni. Il character design è realistico ma efficace, facendo sì che ogni personaggio rimanga ben distinguibile dagli altri. Questo non vale però per i personaggi femminili, che sono tutti esattamente uguali (ragazze bellissime e formose). Un maggior realismo e una maggiore varietà avrebbero senz'altro giovato.
Il problema principale è che il primo volume è nettamente il migliore. Se i primi 5 volumi sono buoni, è dal 6/7 che la qualità comincia a calare e traspare chiaramente che l'autore non abbia la minima idea di come far proseguire la trama. La sceneggiatura diventa pessima: i personaggi parlano di continuo per pronomi, riferendosi sempre a terzi con "lui", "lei", (patetico e goffo) espediente che Obata impiega per dare un tocco di mistero a una storia che di misterioso non ha niente.
Goffissimo è l'impiego (SPOILER) delle plastiche facciali per uccidere temporaneamente personaggi facendoli tornare in vita in seguito con la giustificazione che ad essere morto era un sostituto sottopostosi in precedenza a chirurgia estetica. Questo mezzo viene impiegato non una ma ben due volte generando due plot twist ridicoli, telefonati, stupidi.
A un certo punto, addirittura, (SPOILER) ci sarà un combattimento in cui uno dei personaggi ucciderà gli avversari obbligandoli a fulminee fellatio e sollevandoli in aria con il fisting (sul serio), raggiungendo livelli di trash con cui questa serie non ha in realtà niente a che fare, chiaro segno che l'autore ha perso il controllo della sua creatura.
I personaggi rimangono esattamente gli stessi dall'inizio alla fine. Nessuno compie la minima crescita/evoluzione, soprattutto Aka, che era il più interessante (a parere di chi scrive) e sul quale (come per gli altri, ad eccezione del protagonista) non ci sarà mai alcun approfondimento.
Il tutto confluirà in una patetica rivelazione dell'identità del villain e in un combattimento finale clamorosamente noioso.
Non so come abbia potuto completare la serie. Forse, ormai mi ci ero affezionato. Ma è sicuramente la mia peggior delusione fumettistica.
Zebra è un manga non adatto a tutti, specialmente a causa del quantitativo di violenza contenuto in esso. Però è un'opera che consiglio assolutamente agli amanti del genere.
Per valutarlo prenderò in esame 3 elementi: storia, personaggi e disegni.
Storia: 8.5
La storia è molto intricata e con numerosi colpi di scena, infatti contiene svariati misteri che verranno svelati nel corso della serie, come per esempio l'identità di Zebra, quella del padre di Dragon e tanti altri. Inoltre gli avvenimenti sono sempre descritti in modo molto realistico anche se con qualche esagerazione qua e là. Il mondo di Zebra è un mondo drammatico e spietato in cui non c'è posto per i sentimentalismi, e nel quale ognuno paga per le proprie scelte. La serie parte con un inizio a razzo che ci catapulta fin da subito nello spietato mondo creato da Fumio Obata. Uno dei principali pregi del manga è che la storia si mantiene sempre su un ottimo livello dall'inizio fino alla fine. Il finale è molto soddisfacente in quanto chiude del tutto le vicende senza lasciare nulla in sospeso.
Personaggi: 8.5
I caratteri dei personaggi sono molto ben descritti, soprattutto quelli dei personaggi principali come ad esempio Dragon e Zebra. Nonostante i toni molto violenti della serie, ci si riesce comunque ad immedesimare nelle azioni di alcuni personaggi e nelle loro scelte. Inoltre la loro evoluzione (specialmente quella di Dragon) è graduale e non forzata. Anche la figura dei raccoglitori è rappresentata in modo molto verosimile, specialmente quando all'inizio l'autore descrive il momento del passaggio di Dragon dall'essere un delinquente qualunque, al diventare pian piano un ottimo raccoglitore, assistendo e commettendo svariate atrocità, alle quali sarà costretto ad abituarsi.
Disegni: 9
Per quanto riguarda il disegno siamo su livelli altissimi. A mio parare il tratto quasi macabro usato da Fumio Obata è perfetto per rappresentare un'opera dal quantitativo così alto di violenza. Sporco e allo stesso tempo dettagliato al punto giusto. Ottime le scene d'azione che sono facili da comprendere, anche le proporzioni del corpo umano sono ben rispettate.
In conclusione il mio voto per Zebra è 9, ma rimane un manga che nonostante le sue indubbie qualità, consiglio solo a chi riesce a sopportare determinate scene di violenza. Infatti lo splatter qui è ai livelli di manga come Visione d'Inferno, Gantz, Battle Royale o Violence Jack.
Per valutarlo prenderò in esame 3 elementi: storia, personaggi e disegni.
Storia: 8.5
La storia è molto intricata e con numerosi colpi di scena, infatti contiene svariati misteri che verranno svelati nel corso della serie, come per esempio l'identità di Zebra, quella del padre di Dragon e tanti altri. Inoltre gli avvenimenti sono sempre descritti in modo molto realistico anche se con qualche esagerazione qua e là. Il mondo di Zebra è un mondo drammatico e spietato in cui non c'è posto per i sentimentalismi, e nel quale ognuno paga per le proprie scelte. La serie parte con un inizio a razzo che ci catapulta fin da subito nello spietato mondo creato da Fumio Obata. Uno dei principali pregi del manga è che la storia si mantiene sempre su un ottimo livello dall'inizio fino alla fine. Il finale è molto soddisfacente in quanto chiude del tutto le vicende senza lasciare nulla in sospeso.
Personaggi: 8.5
I caratteri dei personaggi sono molto ben descritti, soprattutto quelli dei personaggi principali come ad esempio Dragon e Zebra. Nonostante i toni molto violenti della serie, ci si riesce comunque ad immedesimare nelle azioni di alcuni personaggi e nelle loro scelte. Inoltre la loro evoluzione (specialmente quella di Dragon) è graduale e non forzata. Anche la figura dei raccoglitori è rappresentata in modo molto verosimile, specialmente quando all'inizio l'autore descrive il momento del passaggio di Dragon dall'essere un delinquente qualunque, al diventare pian piano un ottimo raccoglitore, assistendo e commettendo svariate atrocità, alle quali sarà costretto ad abituarsi.
Disegni: 9
Per quanto riguarda il disegno siamo su livelli altissimi. A mio parare il tratto quasi macabro usato da Fumio Obata è perfetto per rappresentare un'opera dal quantitativo così alto di violenza. Sporco e allo stesso tempo dettagliato al punto giusto. Ottime le scene d'azione che sono facili da comprendere, anche le proporzioni del corpo umano sono ben rispettate.
In conclusione il mio voto per Zebra è 9, ma rimane un manga che nonostante le sue indubbie qualità, consiglio solo a chi riesce a sopportare determinate scene di violenza. Infatti lo splatter qui è ai livelli di manga come Visione d'Inferno, Gantz, Battle Royale o Violence Jack.