Devilman Saga
Oggi recensisco una serie che, sebbene sia conclusa in patria ed edita anche in Italia, io ho letto solo in modo incompleto: nove volumi su tredici. In Giappone la serie è uscita su Big Comic rivista della Shogakukan a partire dal 2014 mentre da noi è arrivata nel 2018 per J-Pop. Qualcuno può trovare strano che non sia uscita su qualche rivista della Kodansha, casa editrice che ha spesso ospitato le storie dell’uomo demone dal 1972 (nascita del primo manga sul nostro eroe) in avanti.
Ma passiamo alla storia: troviamo qui vari personaggi che sono incarnazioni di altri già visti nell’universo nagaiano fra questi (Ryu) Asuka, (Yuki) Fudo e Miki, che qui diventa sua moglie. Certo Asuka è sempre innamorato di Fudo, il quale però è etero. Mi sarebbe piaciuto che sentisse qualcosa per il suo biondo amico ma niente, neppure stavolta… solo un bacietto rubato… Altro personaggio che insegue l’amore di Yuki Fudo è la sua guardia Shiranui.
Ma cosa tratta la storia? Nei ghiacci viene scoperto un murale che mostra scene di battaglia e che risale a 20.000 anni fa, quindi ci troviamo prima dell’evoluzione finale dell’uomo che lo porterà dalla preistoria alla storia. Insieme al murale verranno trovati vari pezzi di ferro: messi insieme formeranno armature che, se indossate dagli uomini, li trasformeranno in superuomini o, meglio, in demoni. Shiranui è in realtà Silent l’arpia innamorata di Amon ed Amon si fonderà con Yuki Fudo. Dopo alcuni volumi introduttivi delle situazioni e dei personaggi inizieranno i combattimenti in modo massiccio.
Uno dei punti forti di questa storia sono i disegni molto più belli della serie originale, in compenso troviamo meno innovativa la storia in quanto deve molti dei suoi passaggi e protagonisti ad opere passate. Ritroviamo mostri già visti altrove tipo Psycho Jenny o Jinmen. Interessante l’idea di mettere al centro delle operazioni di riscoperta e di sfruttamento dei demoni delle aziende private che li vogliono usare come armi: qui i demoni vengono affittati come soldati in grado di distruggere eserciti rivali. Insomma la storia non è totalmente nuova, ma si vedono cose più attuali come l’uomo disposto a sfruttare qualunque cosa in cambio di soldi e potere.
Il mio voto è alla fine più alto di quello che ho dato per la serie del 1972 in quanto i personaggi diventano un po’ più sfaccettati di quelli che sono alla loro base, pur non rientrando nei canoni del fumetto psicologico.
Insomma credo che un voto giusto sia nove.
Ma passiamo alla storia: troviamo qui vari personaggi che sono incarnazioni di altri già visti nell’universo nagaiano fra questi (Ryu) Asuka, (Yuki) Fudo e Miki, che qui diventa sua moglie. Certo Asuka è sempre innamorato di Fudo, il quale però è etero. Mi sarebbe piaciuto che sentisse qualcosa per il suo biondo amico ma niente, neppure stavolta… solo un bacietto rubato… Altro personaggio che insegue l’amore di Yuki Fudo è la sua guardia Shiranui.
Ma cosa tratta la storia? Nei ghiacci viene scoperto un murale che mostra scene di battaglia e che risale a 20.000 anni fa, quindi ci troviamo prima dell’evoluzione finale dell’uomo che lo porterà dalla preistoria alla storia. Insieme al murale verranno trovati vari pezzi di ferro: messi insieme formeranno armature che, se indossate dagli uomini, li trasformeranno in superuomini o, meglio, in demoni. Shiranui è in realtà Silent l’arpia innamorata di Amon ed Amon si fonderà con Yuki Fudo. Dopo alcuni volumi introduttivi delle situazioni e dei personaggi inizieranno i combattimenti in modo massiccio.
Uno dei punti forti di questa storia sono i disegni molto più belli della serie originale, in compenso troviamo meno innovativa la storia in quanto deve molti dei suoi passaggi e protagonisti ad opere passate. Ritroviamo mostri già visti altrove tipo Psycho Jenny o Jinmen. Interessante l’idea di mettere al centro delle operazioni di riscoperta e di sfruttamento dei demoni delle aziende private che li vogliono usare come armi: qui i demoni vengono affittati come soldati in grado di distruggere eserciti rivali. Insomma la storia non è totalmente nuova, ma si vedono cose più attuali come l’uomo disposto a sfruttare qualunque cosa in cambio di soldi e potere.
Il mio voto è alla fine più alto di quello che ho dato per la serie del 1972 in quanto i personaggi diventano un po’ più sfaccettati di quelli che sono alla loro base, pur non rientrando nei canoni del fumetto psicologico.
Insomma credo che un voto giusto sia nove.