Caste Heaven
Ho deciso di dare un sette a questo fumetto premettendo che le idee trattate sono da 10, ma l’esecuzione è da una sufficienza appena raggiunta.
Uno dei difetti sono i disegni; la caratterizzazione dei personaggi non mi ispira anche se l’autrice Chise Ogawa prova di tutto per accendere il desiderio dei lettori: ci sono passaggi forti come un tentativo di stupro o un'orgia, il problema è che l’orgia è disegnata proprio male…
La trama è semplice, in una scuola giapponese il ruolo nelle classi è deciso da un gioco associato alle carte: c’è il Re che è chi comanda, c’è la Regina, il Fante, l’asso che è il teppista e c’è chi non ha trovato nessuna carta. Viene chiamato Target ed è bullizzato da tutti. La storia parte con Karino che fa le scarpe ad Azusa come King e lo costringe a divenire un Target.
Odiato da tutti, Azusa rischia di essere stuprato da un gruppo di suoi compagni, ma Karino lo salva a patto che si dimostri disponibile… Come era logico questo rapporto malato porta all’innamoramento fra i due anche se sto correndo troppo, scoprirete tutto leggendo.
C’è da dire che entreranno in gioco anche altre coppie di persone che faranno sesso fra loro: un ragazzo si innamora di un altro perché gli ricorda un tenero coniglietto, un altro si scopa il suo miglior amico facendogli venire complessi di inferiorità, un bravo ragazzo si fa sedurre da un teppista e poi, beh poi c’è Eno una regina-uomo marcia fino al midollo che sicuramente ci darà qualche brivido nei volumi a venire (speriamo).
Come dicevo il problema è il tratto, tratto abbastanza classico nel genere yaoi/shonen ai ma che non mi dice niente, le stesse scene di sesso sono abbastanza monotone in quanto manca il senso del movimento, non sfonda la parete della tridimensionalità: è piatto.
Per fare un esempio, invece "Finder" funziona anche perché i protagonisti sono ben caratterizzati.
Nell’attesa di vedere se nel prossimo volume Azusa sarà finalmente stuprato in gruppo, in un’orgia si spera ben fatta, lo consiglio dopo aver valutato bene i pro e i contro.
Uno dei difetti sono i disegni; la caratterizzazione dei personaggi non mi ispira anche se l’autrice Chise Ogawa prova di tutto per accendere il desiderio dei lettori: ci sono passaggi forti come un tentativo di stupro o un'orgia, il problema è che l’orgia è disegnata proprio male…
La trama è semplice, in una scuola giapponese il ruolo nelle classi è deciso da un gioco associato alle carte: c’è il Re che è chi comanda, c’è la Regina, il Fante, l’asso che è il teppista e c’è chi non ha trovato nessuna carta. Viene chiamato Target ed è bullizzato da tutti. La storia parte con Karino che fa le scarpe ad Azusa come King e lo costringe a divenire un Target.
Odiato da tutti, Azusa rischia di essere stuprato da un gruppo di suoi compagni, ma Karino lo salva a patto che si dimostri disponibile… Come era logico questo rapporto malato porta all’innamoramento fra i due anche se sto correndo troppo, scoprirete tutto leggendo.
C’è da dire che entreranno in gioco anche altre coppie di persone che faranno sesso fra loro: un ragazzo si innamora di un altro perché gli ricorda un tenero coniglietto, un altro si scopa il suo miglior amico facendogli venire complessi di inferiorità, un bravo ragazzo si fa sedurre da un teppista e poi, beh poi c’è Eno una regina-uomo marcia fino al midollo che sicuramente ci darà qualche brivido nei volumi a venire (speriamo).
Come dicevo il problema è il tratto, tratto abbastanza classico nel genere yaoi/shonen ai ma che non mi dice niente, le stesse scene di sesso sono abbastanza monotone in quanto manca il senso del movimento, non sfonda la parete della tridimensionalità: è piatto.
Per fare un esempio, invece "Finder" funziona anche perché i protagonisti sono ben caratterizzati.
Nell’attesa di vedere se nel prossimo volume Azusa sarà finalmente stuprato in gruppo, in un’orgia si spera ben fatta, lo consiglio dopo aver valutato bene i pro e i contro.
