The Black Museum - Ghost & Lady
Nonostante la delusione del primo capitolo della serie “The black museum” dedicato a Jack il saltatore a cui ho dato la sufficienza solo in virtù dei disegni di Kazuhiro Fujita, questa volta devo dire di essere stato più preso dalla storia mentre ho notato che lo stile dell’autore è leggermente cambiato, in peggio.
La storia è un potpourri in cui si vedono all’opera personaggi reali e personaggi fantastici messi insieme per narrare la storia di Florence Nightingale… per far ciò Fujita raccoglie una mole incredibile di dati, ma mischia tutto in modo irrealistico… permettendo così di brillare al cavaliere in verde e al Chevalier d’Eon (quest’ultimo figura storica reale del secolo precedente alla nostra buona infermiera).
L’idea di far possedere i nostri personaggi da vari spiriti non mi sembra particolarmente brillante, ma dopo un po’ ci si abitua, forse sarebbe stato meglio una vera biografia dell’eroina della guerra di Crimea.
L’inizio è un po’ lento ma poi la storia funziona anche se si dimostra per essere solo di due volumi troppo ripetitiva.
Il mio voto è sei e mezzo. Per un altro autore sarebbe un risultato senza infamia e senza lode ma Fujita ci ha abituato a cose molto migliori e quindi lo considero la seconda macchia nel suo curriculum.
La storia è un potpourri in cui si vedono all’opera personaggi reali e personaggi fantastici messi insieme per narrare la storia di Florence Nightingale… per far ciò Fujita raccoglie una mole incredibile di dati, ma mischia tutto in modo irrealistico… permettendo così di brillare al cavaliere in verde e al Chevalier d’Eon (quest’ultimo figura storica reale del secolo precedente alla nostra buona infermiera).
L’idea di far possedere i nostri personaggi da vari spiriti non mi sembra particolarmente brillante, ma dopo un po’ ci si abitua, forse sarebbe stato meglio una vera biografia dell’eroina della guerra di Crimea.
L’inizio è un po’ lento ma poi la storia funziona anche se si dimostra per essere solo di due volumi troppo ripetitiva.
Il mio voto è sei e mezzo. Per un altro autore sarebbe un risultato senza infamia e senza lode ma Fujita ci ha abituato a cose molto migliori e quindi lo considero la seconda macchia nel suo curriculum.