Alice Musical Academy
“Kageki no Kuni no Alice” è il breve sequel della più ben nota opera "Alice Academy", ambientato pochi mesi dopo la fine della storia principale.
La trama ha come protagonista Hikari, sorella minore di Tsubasa e da lui separata in tenera età a causa delle rigide regole dell’accademia alice. Ormai cresciuta, la ragazza deciderà di iscriversi ad una compagnia di teatro affiliata all'istituto al fine di poter riabbracciare il fratello. La storia di Hikari si svilupperà principalmente attorno al suo rapporto con Ema, senpai con l’alice dei feromoni vocali.
Ammetto di non aver apprezzato particolarmente questo manga. Non ritengo mai una buona mossa realizzare spinoff di opere affermate cambiandone i protagonisti in quanto i lettori non saranno interessati ad altro se non a quei piccoli e brevi momenti in cui potranno rivedere le vecchie conoscenze. O almeno per me così è stato.
Avendo appena terminato "Alice Academy" ho voluto davvero provare a dare un’occasione a questa storia in quanto speravo di ritrovarne l’atmosfera e magari i toni comici che tanto mi erano mancati nell’ultimo arco. Tuttavia “Kageki no Kuni no Alice” mi ha annoiata molto, focalizzandosi troppo sulle scene di teatro e poco sul potenziale dei suoi personaggi. Per dirne una, la cugina e amica di infanzia di Hikari, che si iscrive insieme a lei, si vedrà davvero poco e questo per me è incredibile considerando quanto l’autrice era stata in grado di farmi affezionare anche al più marginale dei suoi personaggi.
Il principale difetto di questo sequel infatti è l’aver perso di vista l’anima di "Alice Academy", ambientando la storia in quell’universo senza espanderlo più di tanto. La storia di Hikari viene presto a noia, l’accademia si vede poco e con essa anche gli alice.
A mio parere la lettura vale solamente per le apparizioni dei vecchi personaggi, in particolar modo quelle di Aoi (è un piacere rivederla dopo che non ne avevamo saputo più nulla), Mikan e Natsume. Di questi ultimi potremmo finalmente vedere lo sviluppo del loro rapporto, ormai liceali e teneri innamorati.
Altra nota di merito sono i disegni. Tachibana Higuchi è migliorata veramente molto rispetto agli ultimi capitoli di "Alice Academy", nei quali i protagonisti cresciuti mi erano sembrati fin troppo strani. Il tratto è dolce e delicato, davvero una gioia per gli occhi.
In conclusione, devo bocciare la storia sia come sequel che come opera indipendente. Se mai uscisse in Italia la comprerei solamente per spirito collezionistico e per poche scene col vecchio cast.
La trama ha come protagonista Hikari, sorella minore di Tsubasa e da lui separata in tenera età a causa delle rigide regole dell’accademia alice. Ormai cresciuta, la ragazza deciderà di iscriversi ad una compagnia di teatro affiliata all'istituto al fine di poter riabbracciare il fratello. La storia di Hikari si svilupperà principalmente attorno al suo rapporto con Ema, senpai con l’alice dei feromoni vocali.
Ammetto di non aver apprezzato particolarmente questo manga. Non ritengo mai una buona mossa realizzare spinoff di opere affermate cambiandone i protagonisti in quanto i lettori non saranno interessati ad altro se non a quei piccoli e brevi momenti in cui potranno rivedere le vecchie conoscenze. O almeno per me così è stato.
Avendo appena terminato "Alice Academy" ho voluto davvero provare a dare un’occasione a questa storia in quanto speravo di ritrovarne l’atmosfera e magari i toni comici che tanto mi erano mancati nell’ultimo arco. Tuttavia “Kageki no Kuni no Alice” mi ha annoiata molto, focalizzandosi troppo sulle scene di teatro e poco sul potenziale dei suoi personaggi. Per dirne una, la cugina e amica di infanzia di Hikari, che si iscrive insieme a lei, si vedrà davvero poco e questo per me è incredibile considerando quanto l’autrice era stata in grado di farmi affezionare anche al più marginale dei suoi personaggi.
Il principale difetto di questo sequel infatti è l’aver perso di vista l’anima di "Alice Academy", ambientando la storia in quell’universo senza espanderlo più di tanto. La storia di Hikari viene presto a noia, l’accademia si vede poco e con essa anche gli alice.
A mio parere la lettura vale solamente per le apparizioni dei vecchi personaggi, in particolar modo quelle di Aoi (è un piacere rivederla dopo che non ne avevamo saputo più nulla), Mikan e Natsume. Di questi ultimi potremmo finalmente vedere lo sviluppo del loro rapporto, ormai liceali e teneri innamorati.
Altra nota di merito sono i disegni. Tachibana Higuchi è migliorata veramente molto rispetto agli ultimi capitoli di "Alice Academy", nei quali i protagonisti cresciuti mi erano sembrati fin troppo strani. Il tratto è dolce e delicato, davvero una gioia per gli occhi.
In conclusione, devo bocciare la storia sia come sequel che come opera indipendente. Se mai uscisse in Italia la comprerei solamente per spirito collezionistico e per poche scene col vecchio cast.