La figlia dell'ambasciatore
Juliana Sheridan è la figlia venticinquenne dell'ambasciatore americano in Francia ma non è la sola: ha un gemello chiamato Julian.
Ci sono altri cinque fratelli gemelli e cinque gemelline...se la scrittrice Brittany Young avesse fatto meno la spiritosa, farcendo il romanzo di particolari inutili, avremmo il primo X Me con un voto vicino a dieci.
L'anniversario di matrimonio dei suoi genitori porta Juliana al castello di Alain de Bournier, amico di suo padre, giovanotto nobile da rotocalco patinato: anche Juliana sogna l'amore, ha la testa piena di pinguini quando pensa a lui, una metafora aggiunta dalla disegnatrice e che può capire solo un giapponese (pinguino=monogamia, fedeltà).
Purtroppo, Alain è già coinvolto in un fidanzamento imposto con la viziata Noelle Fouche; come se non bastasse,la carica di ambasciatore di suo padre rende Juliana un facile bersaglio, nel dirottamento aereo meno credibile della storia del fumetto (terroristi mossi solo da sete di denaro, con un comportamento da pazzi).
Un formidabile salto logico da pagina 110/111 a pagina 116 fa pensare che Noelle Fouche sia davvero la stupidina frivola che tutti credono.
Per motivi simili, la storia d'amore tra Juliana e Alain è poco chiara.
Non sappiamo perché i due dovrebbero sentirsi attratti, dato che tra loro non è successo nulla. Il thriller ha prevaricato su tutto ed è un peccato, Alain poteva essere un buon personaggio anche se forse un po' datato (la sua smania di vivere come un uomo normale, di mettersi alla prova, è in sintonia col ciclo cinematografico di Sissi o con certi film di Barbie).
La domanda è d'obbligo: perché questi giornalini non li facevano più lunghi, invece di sacrificare la storia?
Ci sono altri cinque fratelli gemelli e cinque gemelline...se la scrittrice Brittany Young avesse fatto meno la spiritosa, farcendo il romanzo di particolari inutili, avremmo il primo X Me con un voto vicino a dieci.
L'anniversario di matrimonio dei suoi genitori porta Juliana al castello di Alain de Bournier, amico di suo padre, giovanotto nobile da rotocalco patinato: anche Juliana sogna l'amore, ha la testa piena di pinguini quando pensa a lui, una metafora aggiunta dalla disegnatrice e che può capire solo un giapponese (pinguino=monogamia, fedeltà).
Purtroppo, Alain è già coinvolto in un fidanzamento imposto con la viziata Noelle Fouche; come se non bastasse,la carica di ambasciatore di suo padre rende Juliana un facile bersaglio, nel dirottamento aereo meno credibile della storia del fumetto (terroristi mossi solo da sete di denaro, con un comportamento da pazzi).
Un formidabile salto logico da pagina 110/111 a pagina 116 fa pensare che Noelle Fouche sia davvero la stupidina frivola che tutti credono.
Per motivi simili, la storia d'amore tra Juliana e Alain è poco chiara.
Non sappiamo perché i due dovrebbero sentirsi attratti, dato che tra loro non è successo nulla. Il thriller ha prevaricato su tutto ed è un peccato, Alain poteva essere un buon personaggio anche se forse un po' datato (la sua smania di vivere come un uomo normale, di mettersi alla prova, è in sintonia col ciclo cinematografico di Sissi o con certi film di Barbie).
La domanda è d'obbligo: perché questi giornalini non li facevano più lunghi, invece di sacrificare la storia?