Hungry Marie
L'idea di una Maria Teresa (la figlia di Maria Antonietta) rediviva reincarnatasi nel corpo del giovane Taiga (il quale ne prenderà le sembianze da donna quando si trova sotto gli effetti della "fame") poteva essere interessante, e in mano ad altri mangaka ne sarebbe probabilmente uscito un capolavoro, ma Tamura non ha saputo svilupparla: né dal punto di vista della trama, che è estremamente superficiale e connotata dai soliti onnipresenti stereotipi degli scolaretti che non si dichiarano, né dal punto di vista delle gag che avevano un potenziale enorme, ma che l'autore non è stato in grado di sfruttare.
La storia è, alla fine, noiosissima e senza essere sviluppata come avrebbe meritato, alcune situazioni sembrano forzate dall'improvvisazione dell'autore, di gag veramente divertenti ce ne sono poche e nemmeno i disegni (a cui do un voto 6) riescono a risollevare quest'opera.
La storia è, alla fine, noiosissima e senza essere sviluppata come avrebbe meritato, alcune situazioni sembrano forzate dall'improvvisazione dell'autore, di gag veramente divertenti ce ne sono poche e nemmeno i disegni (a cui do un voto 6) riescono a risollevare quest'opera.
Una chiesa gestita da un sacerdote piuttosto sui generis e da sua figlia Anna, con accanto un tempio taoista con cui sono in perpetuo disaccordo. Nel tempio vive Taiga, un giovane ragazzo fortissimo nelle arti marziali, che dopo tanti anni riesce a parlare finalmente con Anna, di cui è innamorato da sempre. Ma questo sarà solo l’inizio di un rapimento, dato che serve un sacrificio umano per riportare in vita il fantasma che si aggira da due secoli. Ma il risultato tragicomico farà si che Taiga riappaia nel corpo di una splendida giovane ragazza, mentre il suo corpo viene posseduto dall’anima della ragazza, la principessa Marie, appunto.
Siamo quindi in una versione tragicomica e occultistica di Ranma? SI e no, dato che indubbiamente la storia sarà piena d’umorismo, occultismo e di tante cose ancora, una storia sgusciante, in cui i temi più disparati appariranno nei modi più imprevisti ma anche più naturali. Inoltre, per chi è cresciuto a pane e Lady Oscar vi sarà il fascino, indiretto, della nostra eroina.
Ma andiamo con ordine. Maria Antonietta e Luigi XVI avevano avuto quattro figli: il secondogenito Joseph che, come visto in "Versailles no bara", morì piccolo, di malattia, subito prima dell’apertura degli stati generali. Il terzogenito Charles che, rinchiuso dai rivoluzionari, sarebbe poi morto di stenti. Sofia Elena, che visse pochi mesi. La primogenita, la principessa Maria Teresa Carlottta, fu invece l’unica a sopravvivere alla rivoluzione e a vivere una vita lunga.
Una leggenda però, narra che, a sedici anni, invece di essere restituita all'Austria, abbia preferito lasciare il posto ad una sosia per vivere il resto della sua vita in Germania, sotto falso nome. Ispirato da questa leggenda o meno,
l’autore immagina che sia scappata in Giappone e il suo fantasma abbia continuato ad aspettare… che cosa scopritelo da voi.
In poche parole siamo in presenza di un manga originale, né lungo né corto, pieno di colpi di scena e capace d’incollare il lettore fino all’ultima pagina, tra occulto, umorismo, storia e quant'altro. Ottima la regia delle tavole e il tratto, non ricco, non spesso, ma semplicemente perfetto, a parte le prime pagine, ma ben presto migliorerà. Anche se notoriamente non sono tenero con i manga, un otto lo voglio dare.
Siamo quindi in una versione tragicomica e occultistica di Ranma? SI e no, dato che indubbiamente la storia sarà piena d’umorismo, occultismo e di tante cose ancora, una storia sgusciante, in cui i temi più disparati appariranno nei modi più imprevisti ma anche più naturali. Inoltre, per chi è cresciuto a pane e Lady Oscar vi sarà il fascino, indiretto, della nostra eroina.
Ma andiamo con ordine. Maria Antonietta e Luigi XVI avevano avuto quattro figli: il secondogenito Joseph che, come visto in "Versailles no bara", morì piccolo, di malattia, subito prima dell’apertura degli stati generali. Il terzogenito Charles che, rinchiuso dai rivoluzionari, sarebbe poi morto di stenti. Sofia Elena, che visse pochi mesi. La primogenita, la principessa Maria Teresa Carlottta, fu invece l’unica a sopravvivere alla rivoluzione e a vivere una vita lunga.
Una leggenda però, narra che, a sedici anni, invece di essere restituita all'Austria, abbia preferito lasciare il posto ad una sosia per vivere il resto della sua vita in Germania, sotto falso nome. Ispirato da questa leggenda o meno,
l’autore immagina che sia scappata in Giappone e il suo fantasma abbia continuato ad aspettare… che cosa scopritelo da voi.
In poche parole siamo in presenza di un manga originale, né lungo né corto, pieno di colpi di scena e capace d’incollare il lettore fino all’ultima pagina, tra occulto, umorismo, storia e quant'altro. Ottima la regia delle tavole e il tratto, non ricco, non spesso, ma semplicemente perfetto, a parte le prime pagine, ma ben presto migliorerà. Anche se notoriamente non sono tenero con i manga, un otto lo voglio dare.