Aruhi, Hyouhenshita Shinyu ni Kokuhakusa Remashita.
Opera simpatica, anche se non un capolavoro.
Per il suo compleanno Eita viene baciato da Kijima il quale dice di amarlo e che deve mantenere la sua promessa, una promessa che è stata fatta dieci anni prima e che ora Kijima vuole sia mantenuta.
La trama è semplice ma comunque per un volume non è facile avere di meglio anche se… l'opera risente del romanticismo tipico delle autrici giapponesi che vogliono formare a tutti i costi coppie possessive. Forse dovrei provare i bara per vedere se sono un po’ più piccanti, il problema è che non mi piacciono protagonisti ciccioni o troppo muscolosi e dunque cado sempre nella ricerca di bishonen all’interno degli yaoi, ma -come appunto in questo caso- le autrici osano poco. Niente triangoli compiuti, stupri che non si concludono in legami di coppia… Machiko Sugihara e colleghe non esiste soltanto la sindrome di Stoccolma! Basta con uomini che si comportano come bambini alla prima cotta!
Forse sarà che io credo nel poliamore, nella coppia aperta e anche che nella vita esistono durezze… ci sono cose che io non farei, ma che comunque esistono e vorrei leggere.
Machiko Sugihara dopo quest’opera è passata a disegnare shojo e josei ma io le vorrei dire di osare di più. Io ricordo che "Candy Candy" o "Georgie" di Yumiko Igarashi erano rivolte a delle bambine ma… che cose meravigliose e vive e possibili disegnava in esse l’autrice! É facile copiare all’infinito un modello ma i capolavori, le opere uniche, le opere che cambiano la prospettiva di un genere dipendono dal fatto che ci sono persone che osano!
Voto: sette.
Per il suo compleanno Eita viene baciato da Kijima il quale dice di amarlo e che deve mantenere la sua promessa, una promessa che è stata fatta dieci anni prima e che ora Kijima vuole sia mantenuta.
La trama è semplice ma comunque per un volume non è facile avere di meglio anche se… l'opera risente del romanticismo tipico delle autrici giapponesi che vogliono formare a tutti i costi coppie possessive. Forse dovrei provare i bara per vedere se sono un po’ più piccanti, il problema è che non mi piacciono protagonisti ciccioni o troppo muscolosi e dunque cado sempre nella ricerca di bishonen all’interno degli yaoi, ma -come appunto in questo caso- le autrici osano poco. Niente triangoli compiuti, stupri che non si concludono in legami di coppia… Machiko Sugihara e colleghe non esiste soltanto la sindrome di Stoccolma! Basta con uomini che si comportano come bambini alla prima cotta!
Forse sarà che io credo nel poliamore, nella coppia aperta e anche che nella vita esistono durezze… ci sono cose che io non farei, ma che comunque esistono e vorrei leggere.
Machiko Sugihara dopo quest’opera è passata a disegnare shojo e josei ma io le vorrei dire di osare di più. Io ricordo che "Candy Candy" o "Georgie" di Yumiko Igarashi erano rivolte a delle bambine ma… che cose meravigliose e vive e possibili disegnava in esse l’autrice! É facile copiare all’infinito un modello ma i capolavori, le opere uniche, le opere che cambiano la prospettiva di un genere dipendono dal fatto che ci sono persone che osano!
Voto: sette.
