Re/member Unravel
«Re/Member Unravel» (Karada Sagashi Kai) è un manga, seguito della precedente opera quasi omonima (Re/Member) degli stessi autori, storia di Welzard con disegni di Katsutoshi Murase che non solo poco aggiunge ma molto distrugge venendo meno proprio al concetto della categoria horror.
La storia viene ambientata in una realtà alternativa alla precedente, in questa dimensione i personaggi che erano morti nella precedente sono tranquillamente vivi (senza motivazione valida) ed esistono personaggi che nella opera principale non esistevano. La parte più debole è proprio in questo buonismo poco consono alle vicende, i personaggi invece di diminuire aumentano.
Si riprende quindi il gioco della serie precedente, la ricerca del corpo, solo che qui si avranno molte variazioni sull'idea base. L'esistenza della serie la si comprenderà verso il finale dove si vorranno spiegare alcune frasi ed eventi del finale della scorsa serie (ma, almeno nell'edizione italiana ignorando quella originale, un attento lettore vedrà una grande incongruenza paragonando i discorsi fra questa e l'altra serie)
Molti dei personaggi della prima serie qui sono solo comparse, la storia si incentrerà maggiormente su Rumiko, non il personaggio più riuscito dell'autore, quelli nuovi invece non aggiungono nulla e non saranno memorabili o degni di nota, la simpatia che dovrebbero suscitare nel lettore non riesce per via della natura irreale della loro esistenza. Sicuramente la bambina in rosso, che qui sembra più avere poteri al limite del paranormale, è il personaggio più interessante. I disegni sono buoni come la prima parte.
Il problema maggiore nasce dal fatto che si vuole incentrare la storia maggiormente sulla sua componente misteriosa che sulla parte che era meglio riuscita inizialmente dell'horror classico. Se si dovesse considerare il tutto come opera unica, l'happy ending intuibile da subito e palesemente forzato rende il tutto incoerente e inconcludente.
In definitiva suggerisco vivamente a chi cerca un buon horror la lettura della prima parte consigliando questa solo ai fan di Rumiko e a chi leggendo tale recensione non voglia rinunciare alla lettura.
La storia viene ambientata in una realtà alternativa alla precedente, in questa dimensione i personaggi che erano morti nella precedente sono tranquillamente vivi (senza motivazione valida) ed esistono personaggi che nella opera principale non esistevano. La parte più debole è proprio in questo buonismo poco consono alle vicende, i personaggi invece di diminuire aumentano.
Si riprende quindi il gioco della serie precedente, la ricerca del corpo, solo che qui si avranno molte variazioni sull'idea base. L'esistenza della serie la si comprenderà verso il finale dove si vorranno spiegare alcune frasi ed eventi del finale della scorsa serie (ma, almeno nell'edizione italiana ignorando quella originale, un attento lettore vedrà una grande incongruenza paragonando i discorsi fra questa e l'altra serie)
Molti dei personaggi della prima serie qui sono solo comparse, la storia si incentrerà maggiormente su Rumiko, non il personaggio più riuscito dell'autore, quelli nuovi invece non aggiungono nulla e non saranno memorabili o degni di nota, la simpatia che dovrebbero suscitare nel lettore non riesce per via della natura irreale della loro esistenza. Sicuramente la bambina in rosso, che qui sembra più avere poteri al limite del paranormale, è il personaggio più interessante. I disegni sono buoni come la prima parte.
Il problema maggiore nasce dal fatto che si vuole incentrare la storia maggiormente sulla sua componente misteriosa che sulla parte che era meglio riuscita inizialmente dell'horror classico. Se si dovesse considerare il tutto come opera unica, l'happy ending intuibile da subito e palesemente forzato rende il tutto incoerente e inconcludente.
In definitiva suggerisco vivamente a chi cerca un buon horror la lettura della prima parte consigliando questa solo ai fan di Rumiko e a chi leggendo tale recensione non voglia rinunciare alla lettura.