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GianniGreed

Volumi letti: 1/1 --- Voto 3
“Samurai Spirits: Shimabara Amakusa Jashin Shiro Kouryaku-hen” è un manga di un solo volume, realizzato da Ken Ishikawa, ed è basato sul videogame di genere picchiaduro omonimo, conosciuto anche come “Samurai Shodown”. Non è l’unico manga basato sul gioco, ma questo è più degno di nota degli altri perché realizzato appunto da Ishikawa, autore noto principalmente, per il suo coinvolgimento nella realizzazione della serie “Getter Robot”. In “Samurai Spirits”, vari samurai e guerrieri si affrontano in duelli uno contro uno, con mosse speciali e quant’altro. Il cast dei personaggi include ovviamente samurai, ma anche ninja, cavalieri, ed esseri demoniaci di vario tipo. Il tutto è legato da una debole trama.

Nel manga, l’autore ha provato a renderla un minimo più elaborata, mancando però l’obiettivo.

La storia del fumetto vede i guerrieri della fazione dei buoni, unire le forze per andare ad affrontare il boss finale, uno stregone che ha acquisito un potere demoniaco dopo essersi fuso con appunto un demone, assaltando il suo castello.

Tutto qua. Il tutto è molto banale e prevedibile.

Per fortuna il manga dura solo nove capitoli, e grazie al fatto che è pieno di combattimenti, si legge in dieci minuti. Purtroppo, anche i combattimenti si rivelano essere parecchio deludenti, anche in virtù del fatto che, pur avendo un grosso cast a disposizione, il mangaka utilizza solo i personaggi più famosi del videogioco, relegando tutti gli altri a mere comparse.

Vorrei poter dire che almeno i disegni bastano a giustificare la lettura del manga, ma purtroppo, non è questo il caso. I disegni sono di un livello accettabile, molto in stile anni ’90, ma i personaggi sono appena somiglianti alle controparti videoludiche, e tutte le scene di combattimento sono parecchio confuse e difficili da seguire.

Purtroppo, essendo un manga tratto da un videogame che già in origine ha una trama ridotta all’osso, non credo si possa pretendere molto, e nemmeno la mano di Ishikawa gli dà qualche punto in più. Se devo essere sincero, penso sia meglio spendere i dieci minuti che sarebbero necessari alla lettura per una partita al videogame sul quale il manga è basato. Sarà un’esperienza molto più divertente.