Chidaruma Kenpou - Onorera ni Tsugu
Nato nel 1956 e chiamato, a partire dal 1957, gekiga o “immagini drammatiche”: è un fumetto per gli adulti e non per i bambini. Di questo movimento è parte anche Hiroshi Hirata che, nato nel 1937, nel 1960 esce con questo fumetto.
Questo fumetto è censurato e tolto dagli scaffali delle librerie: motivo?
In Giappone esisteva una classe di paria: i "Buraku" i quali venivano disprezzati da tutti: questo fumetto è ambientato nel 1600 e racconta di come uno di loro voleva salire in cima alla piramide sociale ed essere considerato un samurai: purtroppo si scopre il suo passato e, sebbene sia il miglior spadaccino della sua scuola viene scaricato dal suo maestro: da quel momento sono per lui insulti e vendetta. I suoi ex compagni lo disprezzano e lui disprezza loro in quanto deboli. Perde gli arti ma… anche se diventato invalido non si arrende: per 10 anni si allena e tornato indietro anche con i suoi handicap continua la vendetta.
Le accuse al maestro Hirata per quest’opera sono tre: cattiva propaganda sui senza casta, il personaggio principale è bestiale e pensa solo alla vendetta e infine il protagonista muore senza essere “recuperato” e ciò fa pensare che i buraku sono meglio morti.
Io credo che molto di ciò sia strumentale comunque l’autore diede vita ad una versione censurata per poter tornare in libreria. Giusto o sbagliato?
Non lo so, so solo che per essere un’opera con più di sessant’anni il risultato è buono.
Questo fumetto è censurato e tolto dagli scaffali delle librerie: motivo?
In Giappone esisteva una classe di paria: i "Buraku" i quali venivano disprezzati da tutti: questo fumetto è ambientato nel 1600 e racconta di come uno di loro voleva salire in cima alla piramide sociale ed essere considerato un samurai: purtroppo si scopre il suo passato e, sebbene sia il miglior spadaccino della sua scuola viene scaricato dal suo maestro: da quel momento sono per lui insulti e vendetta. I suoi ex compagni lo disprezzano e lui disprezza loro in quanto deboli. Perde gli arti ma… anche se diventato invalido non si arrende: per 10 anni si allena e tornato indietro anche con i suoi handicap continua la vendetta.
Le accuse al maestro Hirata per quest’opera sono tre: cattiva propaganda sui senza casta, il personaggio principale è bestiale e pensa solo alla vendetta e infine il protagonista muore senza essere “recuperato” e ciò fa pensare che i buraku sono meglio morti.
Io credo che molto di ciò sia strumentale comunque l’autore diede vita ad una versione censurata per poter tornare in libreria. Giusto o sbagliato?
Non lo so, so solo che per essere un’opera con più di sessant’anni il risultato è buono.