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Salbam99

Volumi letti: 4/8 --- Voto 8,5
Premetto che è la prima opera che leggo di Q Hayashida e, di conseguenza, non farò paragoni con Dorohedoro o altre sue opere.
Sono in pari con le uscite in Italia (quarto volume) e, ad oggi, posso dire che questo manga è più che promosso.

Per quanto riguarda la trama, non c'è molto da scrivere, difatti l'opera racconta la vita quotidiana nello spazio di un ragazzo e il suo bagaglio, in un futuro distopico e alquanto grottesco. I disegni sono crudi e si adattano perfettamente allo stile del racconto: crudo, sporco e, appunto, grottesco. Già dalle prime tavole ho realizzato che quest'opera è ben più che una semplice opera, infatti, fa immergere pienamente il lettore in un universo atipico e fuori da ogni razionalità in un modo talmente naturale che sembra quasi essere quello reale, di tutti i giorni. Gli avvenimenti accadono in modo del tutto casuale e il nostro protagonista, Zaha Sanko, ne prende atto e li vive quasi come se fossero avvenimenti che devono accadere e che non può evitare. A tal proposito, mi verrebbe quasi naturale paragonare Zaha a Jeffrey Lebowski de "Il grande Lebowski": entrambi, infatti, sono pienamente soggetti agli eventi circostanti e non fanno altro che lasciarsi trasportare senza avere un vero e proprio scopo, se non quello di (soprav)vivere.

Sì, perché quest'opera - almeno fino al volume 4 - non ha una vera trama, sembra non raccontare niente di speciale. Ed è proprio per questo motivo che mi sento di dare un voto così alto, perché è un racconto che riesce ad avere una propria personalità e a caratterizzare in modo del tutto naturale tutti i personaggi principali (le quattro calamità).

Il racconto non è assolutamente un percorso lineare, qui la caratterizzazione dei personaggi non viene fatta né prima della presentazione né dopo, bensì nel mentre: tutti i personaggi vengono conosciuti pian piano, capendo quali sono le loro intenzioni e quali sono le loro peculiarità, un po' come nella realtà che, per conoscere qualcuno, devi prima passarci del tempo insieme per capire quindi qual è il suo modo di pensare e di agire.


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TheBigJabba

Volumi letti: 4/8 --- Voto 3,5
Un'opera andrebbe valutata nella sua interezza e recensirla dopo il quarto volume non è proprio corretto, ma tant'è: ho intenzione di fermarmi qui e di non proseguire la lettura.

Si tratta di una space opera dall'umorismo dark, con una ambientazione "fantascientifica" con elementi horror/gotici a cui il tratto e lo stile grafico dell'autrice ben si adattano, ma in cui le scene sono collocate alla rinfusa senza alcun nesso logico (il nonsense applicato graficamente, sarebbe una genialata se non fosse insopportabile).

Sebbene l'autrice goda di ottima fama dalla sua opera più famosa, con "Dai Dark" ha quindi deciso di lasciarsi totalmente andare al nonsense tralasciando tutti gli aspetti legati alla caratterizzazione dei personaggi e che consentono al nonsense di produrre l'effetto sorriso/risata. E quindi le gag perdono di forza lasciando perlopiù un senso di smarrimento.

Siamo insomma ben lontani dalla comicità nonsense di opere più famose come Lamù...

Alla fine, la lettura dei primi quattro volumi è stata solo una gran perdita di tempo (se non contiamo l'aspetto economico) che si poteva investire leggendo opere anche mediocri, ma che valgono mille volte più di questa.