Il richiamo di Cthulhu
Una delle migliori, se non la migliore storia di Lovecraft, qui adattata a manga: non rende totalmente giustizia all'opera originale, ma è comunque una piacevolissima storia, con disegni accurati, per gli appassionati di Lovecraft è comunque consigliata: per vivere con gli occhi di Tanabe le ambientazioni e i mostri inventati dalla mente geniale dell'autore americano.
Secondo me è sicuramente un ottimo modo per vivere, o rivivere, le storie del re dei mostri nell'horror, coerente con la storia e soprattutto rispettoso nelle vibes che trasmette la lettura.
Secondo me è sicuramente un ottimo modo per vivere, o rivivere, le storie del re dei mostri nell'horror, coerente con la storia e soprattutto rispettoso nelle vibes che trasmette la lettura.
Ho deciso di avvicinarmi a Gou Tanabe, e alla sua trasposizione dei romanzi di Lovecraft, in quanto ho sentito lodi per gli autori e per l’opera di questi autori.
Lovecraft lo conosco da anni di nome, ma ammetto di aver comprato un suo romanzo, "La casa sull’abisso", più di venti anni fa nella collana di economici "La compagnia del fantastico" della Newton editori. Quella collana conteneva molti autori che sono dei classici del genere fantasy o fantascientifico. Alcuni li ho letti con interesse, Lovecraft l'ho messo in un angolo e non l’ho mai letto. Eppure mi ricordavo il cammeo dedicato alla sua opera in Ghostbuster dove compaiono degli adoratori di Cthulhu e il libro Necronomicon scritto su pelle umana. Di Tanabe conoscevo invece solo la sua passione per lo scrittore americano che lo ha portato a ridurre in fumetto molte opere di Lovecraft.
Questa è una delle ultime di Gou Tanabe che è arrivata da noi e ammetto di non sapere quando è stato scritto il racconto originale, ma credo che se Tanabe lo ha scelto come prologo ad un eventuale ciclo su Cthulhu deve essere probabilmente il primo di Lovecraft su questo personaggio.
E in effetti il manga non ha un finale… o meglio il finale di ciò che sta sta raccontando negli ultimi due capitoli e della trama principale non c’è. Non è un finale aperto è proprio come un’interruzione che sembra dire: “la storia prosegue” (altrove…). I primi capitoli sono abbastanza noiosi e sembra che Tanabe stia tentando di impossessarsi dei personaggi ponendoli al centro dell’attenzione, il disegno non è brutto ma non è nemmeno eccezionale, direi che è in stile simil occidentale.
I personaggi in buona fine non riescono a rendermi empatico con loro e la prima parte del manga mi faceva pensare di dropparlo, ma mi dicevo "dura ancora solo poche decine di pagine…" poi l’opera ha un inaspettato miglioramento, dovuto al fatto che iniziano ad esserci delle “azioni”: i personaggi iniziano ad interagire di più fra di loro, mentre si iniziano a sentire le influenze del dio/demone sulle azioni umane con scene violente. Finalmente mi sono detto "si entra nel mondo dell’orrore!". Con riti vudu e la scoperta di qualcosa di terribile da parte di un gruppo di marinai… non voglio svelare di più!
Ciò mi ha convinto a dare un voto sufficiente, anche se non mi ha convinto a continuare con altre opere di questa accoppiata.
Ci penserò su riflettendo se ciò che ho visto alla fine è potenzialmente ciò che vedrò nelle altre opere di cui questa costituisce potenzialmente solo un’introduzione.
Lovecraft lo conosco da anni di nome, ma ammetto di aver comprato un suo romanzo, "La casa sull’abisso", più di venti anni fa nella collana di economici "La compagnia del fantastico" della Newton editori. Quella collana conteneva molti autori che sono dei classici del genere fantasy o fantascientifico. Alcuni li ho letti con interesse, Lovecraft l'ho messo in un angolo e non l’ho mai letto. Eppure mi ricordavo il cammeo dedicato alla sua opera in Ghostbuster dove compaiono degli adoratori di Cthulhu e il libro Necronomicon scritto su pelle umana. Di Tanabe conoscevo invece solo la sua passione per lo scrittore americano che lo ha portato a ridurre in fumetto molte opere di Lovecraft.
Questa è una delle ultime di Gou Tanabe che è arrivata da noi e ammetto di non sapere quando è stato scritto il racconto originale, ma credo che se Tanabe lo ha scelto come prologo ad un eventuale ciclo su Cthulhu deve essere probabilmente il primo di Lovecraft su questo personaggio.
E in effetti il manga non ha un finale… o meglio il finale di ciò che sta sta raccontando negli ultimi due capitoli e della trama principale non c’è. Non è un finale aperto è proprio come un’interruzione che sembra dire: “la storia prosegue” (altrove…). I primi capitoli sono abbastanza noiosi e sembra che Tanabe stia tentando di impossessarsi dei personaggi ponendoli al centro dell’attenzione, il disegno non è brutto ma non è nemmeno eccezionale, direi che è in stile simil occidentale.
I personaggi in buona fine non riescono a rendermi empatico con loro e la prima parte del manga mi faceva pensare di dropparlo, ma mi dicevo "dura ancora solo poche decine di pagine…" poi l’opera ha un inaspettato miglioramento, dovuto al fatto che iniziano ad esserci delle “azioni”: i personaggi iniziano ad interagire di più fra di loro, mentre si iniziano a sentire le influenze del dio/demone sulle azioni umane con scene violente. Finalmente mi sono detto "si entra nel mondo dell’orrore!". Con riti vudu e la scoperta di qualcosa di terribile da parte di un gruppo di marinai… non voglio svelare di più!
Ciò mi ha convinto a dare un voto sufficiente, anche se non mi ha convinto a continuare con altre opere di questa accoppiata.
Ci penserò su riflettendo se ciò che ho visto alla fine è potenzialmente ciò che vedrò nelle altre opere di cui questa costituisce potenzialmente solo un’introduzione.